LO SVILUPPO DELL` INDUSTRIA E LA QUESTIONE SOCIALE A
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LO SVILUPPO DELL` INDUSTRIA E LA QUESTIONE SOCIALE A
LO SVILUPPO DELL’ INDUSTRIA E LA QUESTIONE SOCIALE A metà del XIX sec. la popolazione europea registra un considerevole aumento demografico le cui cause sono : 1) diminuzione della mortalità , specialmente quella infantile a seguito di migliori pratiche igieniche e della scoperta di vaccini 2) aumento della produzione agricola con alimenti importati dall’ America e prodotti su vasta scala che migliorano la nutrizione 3) meccanizzazione in agricoltura Tuttavia la povertà minaccia ancora zone dell’ Europa ( Irlanda Italia del sud) costringendo la popolazione ad emigrare principalmente verso l’ America . Gli Stati Uniti sono infatti in piena espansione e registrano una spinta all’ industrializzazione ; ciò ha effetti anche in Europa. Gli storici chiamano questa fase seconda rivoluzione industriale, per distinguerla dalla prima, avvenuta nel 1700 grazie alla scoperta della macchina a vapore e basata sullo sfruttamento del carbone. Questo sviluppo industriale è caratterizzato da: 1) scoperta dell’ acciaio a basso costo 2) sviluppo dell’ industria chimica e meccanica 3) applicazione della dinamo e uso di energia elettrica 4) estensione di ferrovie 5) sfruttamento del petrolio. Esposizioni universali danno prova del progresso raggiunto come la tour Eiffel. Peggiorano però le condizioni degli operai e queste sono le cause : 1) salari molto bassi 2) turni di lavoro molto duri 3) sfruttamento minorile e delle donne 4) povertà delle abitazioni spesso in quartieri malsani. Le conseguenze determinano: 1) proteste e richieste di diritti anche in modo violento( luddismo) 2) creazione di associazioni di mutuo soccorso e assistenza ( Trade Unions) 3) riconoscimento di alcuni diritti come la pensione. Per risolvere la questione sociale cercano soluzioni alcuni intellettuali. 1) I democratici sono convinti che la soluzione stia nell’ estensione del suffragio universale 2) I socialisti desiderano invece abbattere le disuguaglianze sociali. Alcuni filosofi immaginano una società ideale, libera dalle oppressioni e dallo sfruttamento; è il caso di Karl Marx e Friedrich Engels che pubblicano il Manifesto del Partito Comunista in cui espongono la teoria del materialismo storico; secondo Marx ogni epoca storica è stata caratterizzata dalla presa di potere di una classe sociale e sullo sfruttamento di un’ altra: nell’ età classica si sfruttavano gli schiavi , nel Medioevo i servi della gleba, nell’era moderna è la borghesia capitalista ( coloro che possiedono il capitale, cioè il denaro da investire per aumentare i profitti) a sfruttare il proletariato ( coloro che possiedono solo la forza lavoro ). Il filosofo ipotizza una lotta fra queste due classi ed essa terminerà con la sconfitta della borghesia e il predominio del proletariato con il conseguente superamento delle disuguaglianze sociali. Queste idee creano due tipi di socialisti: 1) I socialisti rivoluzionari convinti dell’ utilità della rivoluzione per ottenere cambiamenti 2) I socialisti riformisti convinti che l’ uguaglianza sociale si possa ottenere solo attraverso riforme. Anche la Chiesa prende posizione a sostegno dei diritti dei lavoratori con l’ enciclica di Leone XIII, in questo documento il papa condanna la lotta di classe come forma soluzione al problema e invita imprenditori e operai alla collaborazione e riconosce il bisogno di tutelare i diritti del proletariato.