Lavoro stagionale: nuove forme di schiavitù L`estate non per tutti si

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Lavoro stagionale: nuove forme di schiavitù L`estate non per tutti si
Lavoro stagionale: nuove forme di schiavitù
L’estate non per tutti si lega idealmente ad un periodo di vacanza.
Lavorare durante la stagione, al contrario, con gli attuali tassi di disoccupazione e con una
precarietà lavorativa dai margini sempre più ampi, viene considerata da molti l’unica possibilità
di lavoro, un’oasi ombrosa in un deserto assolato, che ben presto però si rivela piena di insidie
e trappole.
In spiaggia e negli hotel delle principali località turistiche, nei campi della raccolta frutta in
Puglia così come in Liguria, si registra con sempre maggior frequenza il mancato rispetto dei
contratti, lavoro nero, lavoro grigio, lavoro senza orari e senza sicurezza, il tutto acuito dalla
diffusissima pratica del caporalato.
In questo scenario la parola “Schiavitù” (termine che ai più richiama alla mente paesaggi
lontani nei luoghi e nel tempo) viene utilizzata, con sempre maggior frequenza da sindacati e
realtà associative per definire il grave sfruttamento lavorativo al quale sono soggetti uomini e
donne, in gran parte migranti, che lavorano stagionalmente dal nord al sud del nostro paese,
Proprio in questo contesto si inserisce l’attuale Decretivo Legislativo 109 , approvato dal
Governo nel mese di Luglio, che prevede l’ attuazione della direttiva 2009/52/CE .
Una legge, definita con il nome di uno dei luoghi simbolo della lotta allo sfruttamento dei
lavoratori stagionali, Rosarno, che introduce pene più severe per chi impiega stranieri irregolari
e un permesso di soggiorno per l’immigrato che denuncia uno sfruttamento grave.
In questo incontro cercheremo attraverso le testimonianza dei relatori, referenti delle principali
campagne in campo in questi anni sul territorio nazionale , di indagare il contesto sociale che
caratterizza il lavoro stagionale e come lo sfruttamento si declini nei differenti luoghi di lavoro.
Analizzeremo dunque l’efficacia delle differenti pratiche messe in campo per far emergere il
fenomeno, quali siano stati i risultavi effettivi che hanno prodotto e che ruolo hanno avuto le
istituzioni locali e le politiche governative.
Lo scopo del workshop sarà quindi quello di elaborare, attraverso un dibattito partecipato, quali
possano essere le possibili azioni concrete per il contrasto al fenomeno e per favorire un
maggior livello di consapevolezza sia ne i lavoratori sia nell’opinione pubblica.
Ne parliamo con:
Manila Ricci Associazione Rumori Sinistri
Yvan Sagnet coordinatore campagna “Gli invisibili delle campagne di raccolta” Flai Cgil