Petrolio, carbone e shale gas dominano il settore energetico

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Petrolio, carbone e shale gas dominano il settore energetico
Petrolio, carbone e shale gas dominano il
settore energetico mondiale (87%)
ultimo aggiornamento: 28 ottobre, ore
13:36
Secondo l'ultimo rapporto diffuso
dal Worldwatch Institute, i
combustibili fossili continueranno
ad essere la fonte energetica
primaria
Roma, 28 ott. (Adnkronos) - Nonostante gli sforzi globali concertati per ridurre le emissioni di
carbonio attraverso l'espansione delle fonti di energia pulite e rinnovabili, i combustibili fossili
continuano a dominare il settore energetico mondiale nel 2012, secondo i nuovi dati diffusi ieri
dal Worldwatch Institute.
Secondo il nuovo rapporto del 'Vita Signals Online', lo scorso anno il carbone, il gas naturale e il
petrolio rappresentavano l'87% del consumo di energia primaria nel mondo. "Il peso relativo di
queste fonti di energia continua ad aumentare, anche se solo leggermente", si afferma nella
relazione dei ricercatori Milena Gonzalez e Matt Fortunato, che fanno parte del gruppo che studia i
trend energetici del Worldwatch Institute.
Mentre il boom dello shale gas negli Stati Uniti ha contribuito a spingere la quota del consumo totale
globale di energia del combustibile fossile al 23,8%-23,9%, il carbone anche aumentato la sua
quota, dal 29,7% al 29,9%, e la domanda di energia elettrica, prodotta da centrali a carbone, è
rimasta forte in gran parte dei Paesi in via di sviluppo, tra cui Cina, India e in parte dell'Europa.
Secondo il rapporto, si prevede che il carbone possa superare nel prossimo futuro il petrolio come
fonte energetica più usata al mondo. Nel 2012 la Cina ha consumato più del 50% del totale del
carbone estratto nel mondo, soprattutto usato per l'alimentazione delle centrali elettriche.
Incrementi significativi si registrano anche nell'uso del gas naturale, soprattutto da quei paesi, come
Stati Uniti e Giappone, che stanno riducendo l'uso dell'energia nucleare. Secondo il rapporto "con
l'aumento dello sfruttamento del gas shale e l'interesse di molti Paesi verso questa nuva fonte
energetica si potrebbe arrivare ad un ridimensionamento nell'uso del carbone che tuttavia resta uno
dei combustibili più a buon mercato".
Negli Stati Uniti nel 2012 per la prima volta la produzione del gas ha superato 3 miliardi di tonnellate,
segnando per il terzo anno consecutivo la crescita sia della produzione che del consumo. Con
l'eccezione del 2009, quando la Grande Recessione ha provocato la diminuzione della di energia
per tutti i combustibili, l'uso del gas naturale è stato in costante aumento dal 1970.
In aumento negli Usa anche la produzione di petrolio, con livelli record raggiunti lo scorso anno ed
un trend che fa prevedere il sorpasso della Russia, attuale maggior produttore al mondo di petrolio e
gas naturale. Questo, continua il rapporto, porterà alla diminuzione dell'import di questa due fonti
energetiche da parte degli Stati Uniti a vantaggio della produzione interna di gas.
Questo non vuol dire che il petrolio possa essere meno utilizzato, secondo il rapporto infatti non solo
la produzione di petrolio negli Usa è aumentata quasi del 14% ma, nonostante lo sviluppo dei veicoli
ibridi e l'uso di energie alternative, nel prossimo futuro il petrolio sarà ancora la fonte energetica
dominante.
Il rapporto continua sottolineando come il prezzo del gas naturale nel 2012 sia sceso negli Stati
Uniti a minimi storici mentre nel resto del mondo il combustibile fossile è stato significativamente più
costoso. In Giappone, per esempio, che basa il suo approvvigionamento energetico sul gas naturale
liquefatto, i prezzi hanno superato 16 dollari per milione di unità termiche britanniche, sei volte più
caro di quanto paghino i consumatori statunitensi.
Il consumo globale di gas naturale mondiale è cresciuto del 2,2%, toccando la quota di 2.987 milioni
di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) nel 2012 - più del triplo del consumo di registrazione nel
1970. I maggiori incrementi si sono avuti negli Stati Uniti (27,6 milioni di tep), in Cina (12,0 Mtep) e in
Giappone (10,1 Mtep).
Il consumo di carbone, continua il rapporto, è cresciuto del 2,5 per cento nel 2012, trainato dalla
crescente domanda di Cina (6,1 %), India (9,9 %), Giappone (5,4%) e l'Unione europea (3,4 %); la
produzione è aumentata del 2 % nel 2012, nonostante una riduzione del 7,5 % della produzione
mineraria americana. La Cina, che lo scorso anno ha aumentato la sua produzione interna di
carbone del 3,5 %, ora rappresenta il 47,5 % della produzione mondiale di carbone, seguita da Stati
Uniti (13,4%) e India (6%). Gli Stati Uniti detengono ancora la quota maggiore di riserve di carbone
certe al 27,6%, seguiti da Russia, Cina, Australia e India.
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