Contigo n. 14 Ottobre 2015

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Contigo n. 14 Ottobre 2015
CONTIGO
Nº 14. Ottobre 2015
OPINIONE IN EVIDENZA
“In verità vi dico: ogni volta che avete fatto
queste cose a uno solo di questi miei fratelli
più piccoli, l'avete fatto a me” (Mt 25, 40)
Suor Anabela Carneiro, Superiora generale, fa una riflessione sull'attuale crisi umanitaria vissuta da migliaia di profughi e la posizione della nostra Istituzione al riguardo.
tudine di fratelli e sorelle che
fuggono dai loro paesi per colpa
delle guerre, della distruzione,
della fame, delle persecuzioni e
della mancanza di un futuro. In
alcune di queste testimonianze
ascoltiamo: “Non scappiamo in
cerca di una vita migliore; scappiamo in cerca della vita che non
abbiamo qui." Di fronte a questa
realtà, non vogliamo e non possiamo restare indifferenti.
Il dramma dei profughi e dei migranti rappresenta una costante
nella storia dell'umanità, ma negli
ultimi decenni, e soprattutto
negli ultimi anni, questa realtà è
spaventosamente in aumento,
con manifestazioni che non possono lasciarci indifferenti. I media
ci riferiscono quotidianamente
testimonianze e immagini che "ci
parlano" di quell’immensa molti-
Il messaggio di Papa Francesco
Il Papa Francesco, durante l'Angelus del 6 settembre, ci ha rivolto queste parole: “Di fronte
alla tragedia di decine di migliaia
di profughi che fuggono dalla
morte per la guerra e per la
fame, e sono in cammino verso
una speranza di vita, il Vangelo
ci chiede di essere prossimi, accanto ai più piccoli e agli abban-
donati. Per dare loro una speranza concreta. Non solo per dire
loro: "Coraggio, abbi pazienza".
La speranza cristiana è combattiva e tenace, perché sa di andare
verso una meta sicura... E in vista
della prossimità del Giubileo, faccio un appello alle parrocchie, alle
comunità religiose, ai monasteri e
ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e ad accogliere una famiglia
di profughi. Un gesto concreto in
preparazione dell'Anno Santo
della Misericordia".
Messaggio del presidente
dell’UCESM
Il presidente dell’UCESM (Unione
delle conferenze europee dei superiori e maggiori), padre Giovanni Peragine, unendosi a
questo appello di Papa Francesco,
rinnova l’invito a tutte le comunità religiose del continente “A
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svegliare l’Europa e ad esprimere la concretezza del
Vangelo, adoperandosi nell’accoglienza dei tanti
profughi che stanno bussando alle nostre porte, a
favorire una cultura di solidarietà e di rispetto e ad
impegnarsi, con gli stessi immigrati, per la loro integrazione e per una convivenza pacifica nel rispetto delle diverse identità culturali”.
“È il momento di
riconoscere l'altro, da
pari a pari, con uguali
diritti”
Aprire la porta dell'ospitalità a Gesù
Con questo messaggio voglio fare un invito a tutte
le realtà ospedaliere europee, per accogliere con
generosità questa petizione di Papa Francesco e
aprire la porta dell'ospitalità a Gesù "che passa ogni
giorno nei panni del povero, del malato, del pellegrino" (cf. Direct. 60).
Dobbiamo farlo con estrema generosità, ma anche
con responsabilità e in coordinamento con le organizzazioni responsabili della gestione di questa
crisi: Caritas, Servizio dei Profughi, Croce Rossa e
altre.
Forse in alcune realtà più che in altre, disponiamo
di case vuote, locali, ospizio che usiamo poche
volte all'anno ed altri spazi, di cui potremmo disporre per accogliere queste persone che arrivano
"con niente, solo con la speranza di trovare la pace".
Sono peraltro tenuta a rammentarvi che questi
spazi devono soddisfare i requisiti legali per poter
essere abitati.
“Chiediamo di offrire
quell'ospitalità senza frontiere
che caratterizzò la vita del
nostro Fondatore”
Trattandosi di una situazione di emergenza, la decisione sulla disposizione dei locali più idonei a
soddisfare questa necessità, sarà competenza di
ogni Governo provinciale
Lasciamo nelle mani di Dio i tempi in cui viviamo e
preghiamo per i governanti, che possano trovare la
risoluzione dei conflitti alla radice di questa grave
crisi. E a tutti coloro che vivono immersi in questa
situazione in Europa, chiediamo di offrire quell'ospitalità senza frontiere che caratterizzò la vita del
nostro Fondatore.
La crisi umanitaria
I terribili eventi cui stiamo assistendo al
confine di Serbia, Grecia, Ungheria, ecc.
sono il risultato di un'assenza di politiche
di cooperazione allo sviluppo, che dimentica che dietro ad ogni decisione di abbandonare una casa, un lavoro e una vita, c'è
un motivo di espulsione (la guerra, la mancanza di opportunità, ecc.) e delle persone
cui garantire loro Diritti Umani.
Non possiamo, né dobbiamo limitarci ad
una risposta di emergenza a tutte quelle
persone che hanno realmente bisogno
della nostra protezione.
È il momento di riconoscere l'altro, il diverso, non come un invasore ma come una
persona uguale e con pari diritti, come un
contributo positivo alla nostra società,
come un fratello in difficoltà a cui procurare un posto anche rinunciando alla comodità.
L'Europa non può perdere questa opportunità di ripensare le politiche attuate finora, per proteggere le persone che
cercano di raggiungere il nostro territorio,
di investire in politiche mirate allo sviluppo
e all'integrazione.
CONFER, Conferenza Spagnola di Religiosi
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ISTITUZIONALE
Incontro mondiale per giovani consacrati e consacrate
Giovani Ospedaliere partecipanti all'incontro
Con il motto “SVEGLIATE IL
MONDO!” dal 15 al 19 settembre si è tenuto a Roma il primo
incontro mondiale per i giovani
consacrati e consacrate, con la
partecipazione di circa 5.000
consacrati/e di 500 congregazioni provenienti da 125 paesi.
"Vangelo-Profezia-Speranza"
sono stati il leitmotiv dell'incontro, in cui la nostra Istituzione è
stata rappresentata da un
gruppo di suore della provincia
d'Italia, che hanno vissuto questi
giorni come un vero tempo di
grazia.
Speranza e ricordo
Grazie alla Congregazione che ci
ha dato l'opportunità di partecipare a questo grande evento, in
cui abbiamo approfondito la
nostra vocazione di Suore Ospedaliere e abbiamo potuto condividere
con
altri
giovani
consacrati e consacrate le nostre
esperienze, sogni, difficoltà, spe-
ranze e disponibilità a dedicare
interamente le nostre vite.
Il Cardinale João Braz de Aviz, l'Arcivescovo José Rodríguez Carballo
e altri che sono intervenuti all'incontro, si sono resi a completa
disposizione rispondendo a tutti i
dubbi e le domande che i giovani
e le giovani hanno formulato loro.
Al mattino abbiamo meditato sui
seguenti temi: “L'ascolto alla
chiamata", "Nel cuore della fraternità" e "Le ansie e le speranze del mondo".
Nel pomeriggio abbiamo partecipato a dei laboratori di approfondimento sugli argomenti trattati
di mattina. Questa metodologia ci
ha aiutato sia nella discussione
generata a livello di gruppo, sia
nella condivisione delle nostre
vite, sperimentando e aprendo il
nostro cuore, spronando il nostro
impegno. Il sostegno e la fiducia
dimostratici dal Cardinale João
Braz e dall'Arcivescovo José Carballo sono stati fondamentali in
questo processo.
Riflettendo sulle esperienze vissute
Riflettendo sulle esperienze vissute, consideriamo che per "svegliare il mondo" abbiamo
innanzitutto bisogno di noi svegliare noi stesse. I vari oratori
hanno parlato della necessità di
ESSERE, perché il FARE viene
dopo: solo quando saremo capaci
di essere, saremo in grado di fare,
di rendere un'efficace testimonianza per gli altri.
La manifestazione di una vita dedicata a una serie di valori, l’espressione della gioia della nostra
vita, è ciò che spinge gli altri ad
avvicinarsi al Signore...
Suore Ospedaliere
partecipanti all'Incontro
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Miguel Ángel Varona Alonso
“Questo premio ci incoraggia a proseguire
nella nostra missione di Ospitalità e, come
dice Papa Francesco, a continuare a curare la
fragilità del pianeta”
Miguel Ángel Varona Alonso
Miguel Ángel Varona Alonso OH,
presidente della Fondazione
Juan Ciudad, ci commenta il riconoscimento Premio Principessa delle Asturie per la
Concordia 2015 all'Ordine Ospedaliero.
Cosa significa la concessione
di questo premio per l'Ordine
Ospedaliero?
Vorrei dire innanzi tutto che il
premio Principessa delle Asturie
per la Concordia 2015 ci ha colto
leggermente di sorpresa perché,
anche se eravamo già al corrente
di essere stati presentati come
candidati, la comunicazione ufficiale del suo riconoscimento ci è
pervenuta 15 minuti prima del
suo annuncio da parte della Fondazione Principessa delle Asturie.
Detto questo, è indubbio che il
premio sia per noi un riconoscimento e uno stimolo all'opera
svolta dall'Ordine in tutto il
mondo o, per meglio dire, un riconoscimento all'opera di tante
persone che hanno consentito e
che continuano a fare in modo
che l'Ordine rimanga fedele al
carisma dell'Ospitalità in tutto il
mondo, principalmente coloro
che compongono la famiglia di
San Giovanni di Dio: fratelli, lavoratori, volontari e benefattori...
Al contempo, questo premio ci
incoraggia a proseguire nella
nostra missione di Ospitalità e,
come dice Papa Francesco, a
continuare a prenderci cura della
fragilità del pianeta, costruendo
ponti di speranza e promuovendo la GIUSTIZIA e l'OSPITALITÀ come grandi motori della
nostra società.
Questo premio è un riconoscimento "al lavoro nella lotta
contro l'ebola, ma anche al
servizio assistenziale prestato
da oltre 500 anni e la sua lotta
per le persone più vulnerabili".
Dopo la crisi dell’ebola, cosa si
prova a ricevere il premio
Principessa delle Asturie? Qual
è l’attuale situazione dell'Ordine in Africa?
Gli eventi verificatisi un anno fa
nei nostri ospedali in Liberia e
Sierra Leone, legati all'esplosione in quei paesi dell'epidemia
del virus ebola e la notizia del
premio del premio Principessa
delle Asturie al nostro Ordine, ci
causano una certa sensazione
agrodolce.
Da un lato piangiamo ancora la
perdita dei nostri fratelli, ricordando i momenti dolorosi che
abbiamo dovuto vivere, ma
posso assicurare che questo
sentimento è ampiamente bilanciato dal permanere della
loro testimonianza del martirio
a favore dei più vulnerabili e
della loro lunga vita dedicata al
servizio in quelle terre africane,
di paesi giovani e di recente indipendenza, di popoli con una
cultura allegra e intrisa di spiritualità ma marcata da schiavitù,
povertà e malattie.
Di pari passo con questo sentimento agrodolce, si aggiunge
l’indubbia soddisfazione di vedere che già da mesi i nostri ospedali in Liberia e Sierra Leone
sono di nuovo sulla breccia, assistendo e rispondendo alle necessità sanitarie più pressanti di
quelle popolazioni fortemente
colpite dal virus ebola.
È vero che i dolorosi eventi na-
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CONTIGO
rrati sono stati un duro colpo per tutta la nostra
Opera in Africa, ma al giorno d'oggi l'Ordine continua a rafforzare la propria presenza in Africa.
dalle nostre frontiere esistono ancora milioni di
persone, di nostri fratelli e sorelle, immersi in situazioni estreme di povertà e vulnerabilità.
Quali pensi che siano stati i risulti principali che
hanno reso l'Ordine meritevole di questo premio?
Fondamentalmente penso che siano quelli menzionati nell'atto di conferimento del premio:
Cosa consiglierebbe a noi che partecipiamo allo
stesso Carisma di Ospitalità, per impegnarci a
vivere i valori di umanizzazione e di solidarietà
con le persone più bisognose?
Ebbene, è una domanda abbastanza "compromettente" perché credo che tutti noi che siamo coinvolti nel praticare il Carisma dell'Ospitalità,
cerchiamo di farlo come meglio possiamo e sempre in fedele aderenza allo spirito e alle connotazioni del Carisma stesso.
Traiettoria assistenziale: “riconoscimento a un'esemplare opera assistenziale nel corso di cinque
secoli".
n Sfera di influenza: "presenza in oltre 50 paesi."
n Intervento su problemi sensibili dell'attualità: "si
concentra sui momenti di difficoltà vissuti dal
mondo d'oggi, su questioni delicate come l'epidemia di ebola, le crisi di migratorie, ecc."
n Oggetto generale della Missione dell'Ordine: "...
e, in generale, sulla protezione delle persone più
vulnerabili e a rischio di esclusione."
n
Indipendentemente da tutto ciò, è indubbio che
abbiano influenzato sulla concessione del premio
gli eventi vissuti un anno fa, in occasione dell'epidemia di ebola, nei nostri ospedali in Liberia e Sierra Leone, dove sacrificarono la propria vita in un
atto di suprema generosità 18 lavoratori sanitari,
tra i quali 4 frati dei fatebenefratelli e 1 suora della
Congregazione delle Suore Missionarie dell'Immacolata Concezione.
Trascorso un anno, ricordiamo in questi giorni soprattutto i nostri fratelli Miguel Pajares e Manuel
García Viejo, il cui sviluppo della malattia è servito
a far sì che, in Spagna come in Europa, la nostra
società "sviluppata" si rendesse conto che fuori
Per questo motivo, più che consigli, concedimi una
riflessione. Credo che l'Ospitalità sia eminentemente umanità, umanizzazione, solidarietà, accoglienza... Ma nonostante la pratica di tutti questi
Valori, l'Ospitalità rimarrebbe incompleta se non
mettessimo in pratica anche altri valori quali:
n QUALITÀ: come base essenziale del servizio e
della gestione.
n RISPETTO: a tutte le persone che accudiscono
nei nostri centri, in particolare per le persona assistite.
n RESPONSABILITÀ: come criterio fondamentale
nello sviluppo del servizio e della gestione.
n SPIRITUALITÀ: per guidare ogni persona di oggi
alla ricerca di un significato, della trascendentalità,
della sua religiosità.
Questa è la sfida: rivitalizzare il Carisma dell'Ospitalità per l'inserimento adeguato nelle necessità
della società odierna.
Vincitori Premio Principessa delle Asturie
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Ospedale Sagrat Cor
Primo centro assistenziale di Martorell
con certificato AMED
L'Ospedale Sagrat Cor di Martorell, in provincia di Barcellona, è
diventato il primo centro assistenziale del comune a ricevere il
certificato AMED per la promozione dell'alimentazione e della
dieta mediterranea.
Questo certificato attesta che il
centro offre un servizio di mensa
a 40 lavoratori, che quotidianamente possono degustare dei
piatti mediterranei basati su
un'offerta gastronomica sana e
variata.
La cerimonia di consegna del
certificato, tenutasi il 18 settembre nell'aula magna dell'ospedale, per mano della direttrice
dei Servizi regionali di Barcellona dell'Agenzia di sanità pubblica della Catalogna, Cristina
Pérez, che ha consegnato il certificato a José María Peña, amministratore
dell'Ospedale
Sagrat Cor di Martorell e a Roberto Corcuera, direttore regionale nord della divisione Sanità
di Serunión, la ditta incaricata
della ristorazione nel Centro.
Atto di consegna del certificato
L'Ospedale Sagrat Cor di Martorell patrocina diverse iniziative
dirette a promuovere la salute
tra i suoi lavoratori come, ad
esempio, la corsa e la marcia solidale di Martorell, con la partecipazione di gran parte del
personale del centro. Questo
evento sportivo intende promuovere la salute attraverso la
pratica dello sport e aiutare al
contempo a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza
della lotta contro lo stigma delle
malattie mentali.
Clínica San Miguel - LRHP
Una visita che ha lasciato il segno
José Luis Arroyo
José Luis Arroyo, direttore tecnico della Linea di riabilitazione
psicosociale della provincia di
Madrid, racconta l'esperienza
vissuta durante la visita della Superiora generale dell'Ordine alla
Clinica San Miguel - LRHP, dal 5
al 9 settembre.
Questa esperienza ci ha permesso di riconoscerci, ognuno
di noi, come parte integrante di
quella realtà più grande che noi
chiamiamo Comunità ospedaliera. Utenti, famiglie, collaboratori, suore e volontari siamo
andati, ancora una volta tutti insieme, ad aprire le porte della
nostra casa al Governo generale
della Congregazione per condividere con entusiasmo le nostre
certezze, ma anche i nostri
dubbi e le preoccupazioni, sui
progetti e le attività che realizziamo.
Sono state delle giornate estremamente interessanti di incontro e di scambio, in cui abbiamo
potuto dare un volto e avvici-
narci al cuore di un'equipe di
Governo che, per le scarse possibilità di interazione nella vita
quotidiana, corre il rischio rimanere identificata nelle nostre
menti come un concetto o
un’entità intangibile. In tal
senso, è stato molto gratificante
poter percepire la loro vicinanza,
delicatezza, responsabilità e
"lungimiranza" al momento di
esaminare il contesto della Congregazione dalla più ampia delle
prospettive.
In definitiva, questa visita ha ci
rafforzato e ci ha dato una
spinta per continuare a portare
avanti il progetto ospedaliero
che ci e’ stato affidato.
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CONTIGO
“La rinnovazione nell'assistenza psichiatrica
in Spagna. Benedetto Menni e il suo primo
medico psichiatra”
Libro su San Benedetto Menni
Presentazione del libro su San Benedetto Menni
Nell'ambito del XVIII Congresso nazionale di psichiatria, celebratosi a Santiago de Compostela, il
25 settembre scorso si è tenuta la presentazione
del libro: “La rinnovazione nell'assistenza psichiatrica in Spagna. Benedetto Menni e il suo
primo medico psichiatra" del dott. Rodrigo
González-Pinto López.
Il libro è stato edito a cura dalla Fondazione Benedetto Feijoo e analizza la figura di San Benedetto Menni e il suo ruolo nella modernizzazione
della psichiatria nella Spagna nel tardo secolo XIX
e inizi del XX. In particolare, la pubblicazione narra
la fondazione dell'Ospedale di San José a Ciempozuelos e il rapporto tra San Benedetto Menni e
il dott. Rodrigo González-Pinto, nonno dell'autore
e primo direttore medico dell'Ospedale. Gli elementi biografici di entrambi i personaggi difatti
rappresentano la parte più interessante e innovativa del libro.
Presentazione
Durante la presentazione è stato sottolineato il
vincolo speciale tra la famiglia González-Pinto e il
santo, dimodoché l'incarico di scrivere questo
libro si è tramandato durante tre generazioni, fin-
Assistenti alla cerimonia di presentazione
ché finalmente i figli dell'autore, i dottori Rodrigo
e Ana González-Pinto, entrambi psichiatri, hanno
culminato la pubblicazione di questo manoscritto
che il padre aveva praticamente concluso al momento del suo decesso avvenuto l'anno scorso.
La Congregazione delle Suore Ospedaliere ha appoggiato il processo di pubblicazione e revisione
del manoscritto, fino a dargli la sua forma attuale.
Durante la presentazione hanno preso la parola i
dottori José Luis Mediavilla della Fondazione Benedetto Feijoo, José Ramón Villamarín, presidente
dell'evento e Rodrigo González-Pinto, figlio dell'autore. È intervenuta anche suor Cipriana Cía,
Superiora del Centro Pai Menni di Betanzos.
Alla presentazione hanno assistito anche altri professionisti vincolati alle Suore Ospedaliere come
il dott. Antonio Pacheco Palha, direttore medico
della Casa di salute Bom Jesus (Braga, Portogallo),
il dott. Manuel Martín Carrasco, direttore dell'Istituto di ricerca psichiatrica (Fondazione María Josefa Recio) e il dott. Manuel Sánchez Pérez,
coordinatore di Psicogeriatria dell'Ospedale Sagrat Cor (Martorell, Barcellona).
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CONTIGO
Medaglia d'oro della
città di Palencia
Lo scorso 27 agosto è stata inaugurata
una nuova unità di degenza media e riabilitazione presso la Casa di salute Santa
Rosa de Lima, nella città di Belas (Portogallo).
Questa unità, che forma parte della Rete
nazionale di assistenza continua, cerca di
affrontare le esigenze transitorie di persone con problemi cerebrovascolari, lesioni e patologie neuromuscolari e
neuromotorie, tra le altre, mirando alla
loro riabilitazione e autosufficienza.
L'unità conta un'equipe multidisciplinare
composta da specialisti in medicina interna, fisica e riabilitazione, infermiere,
assistente sociale, psicologo, logopedista, fisioterapista, ausiliari in terapista
occupazionale e altri. La capacità di
questo nuovo servizio è di 30 posti letto
in camere singole e doppie.
Questa struttura di nuova creazione è
stata finanziata attraverso un programma
di modello tripartito con la collaborazione del Ministero della Sanità, la Camera di Sintra e l'Istituzione delle Suore
Ospedaliere.
All'atto di inaugurazione hanno partecipato il presidente dell'Istituto delle Suore
Ospedaliere, Br. Maria do Sameiro Magalhães Martins, il segretario alla Sanità,
dott. Fernando Leal da Costa, il sindaco
di Sintra, dott. Basilio Horta, il coordinatore regionale della Rete nazionale di assistenza continua, dott. Carlos Regina e
l'assessore alla Sanità e Azione Sociale
della Camera di Sintra, dott. Eduardo
Quintanilha, che sono stati accompagnati
dagli utenti e dalle loro famiglie, nonché
dai dipendenti e altri amici del centro.
Cerimonia di consegna della medaglia d'oro
Suore Ospedaliere Centro Sociosanitario
Casa di Salute Santa Rosa de Lima
Inaugurazione di
una nuova unità
Il Comune di Palencia ha conferito la Medaglia d'oro
al Suore Ospedaliere Centro sociosanitario (ex Complesso ospedaliero San Luis), a riconoscimento di
una carriera di 125 anni di costante dedizione e contributo al miglioramento della qualità della vita e la
salute delle persone, in particolare a quelle più vulnerabili.
La consegna ha avuto luogo giovedì 1 ottobre,
presso il Teatro Principale del capoluogo, cui hanno
assistito circa 400 invitati, in un evento presieduto
dal sig. Alfonso Polanco, sindaco di Palencia. All'evento erano presenti lavoratori, familiari, volontari,
fornitori, utenti del Centro sociosanitario, il personale direttivo e le sorelle dell'istituzione religiosa stabilita a Palencia dal XIX secolo, oltre a una vasta
rappresentanza istituzionale, sociale e imprenditoriale di ambito locale, regionale e nazionale.
"Si tratta di un riconoscimento molto speciale per l'Istituzione in generale, che si vive maggior gratitudine
nella comunità delle Suore Ospedaliere di Palencia
perché proviene dall'ambiente più prossimo, i nostri
vicini, la nostra città, e mette in valore l'opera che
svolgiamo da 125 anni, rimanendo fedeli alla Missione del nostro fondatore San Benedetto Menni,
sempre scommettendo su un modello di Assistenza
Integrale che affronti gli aspetti biologici psichici, sociali, umani e spirituali", ha dichiarato suor Fuencisla
Martin, Superiora provinciale delle Suore Ospedaliere di Palencia
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Ospitalità senza frontiere...
Mensa San Benedetto Menni
Nel 1999 l'istituzione delle Suore Ospedaliere inaugurò, in modo
spontaneo e informale, una mensa per 22 bambini nella città di
Florencia (capitale del dipartimento di Caquetá, nella Colombia
sud-orientale), più precisamente nel quartiere di Circasia, per rispondere alla situazione di malnutrizione sofferta dei bimbi della
zona.
Questa mensa, chiamata "San Benedetto Menni", dispone attualmente di tre sedi situate in diversi quartieri (Circasia, Idema
e Palmeras) della città di Florencia, gestiti da due suore, due aiutanti e i genitori dei bambini, che prestano assistenza organizzati
in maniera volontaria.
Ognuna di queste sedi si propone di migliorare le condizioni per
lo sviluppo integrale dei bambini.
Attualmente i bambini assistiti dalle Suore Ospedaliere di Florencia sono oltre 120, in età compresa tra 6 e 17 anni, che oltre
a ricevere un aiuto nell'alimentazione, ricevono assistenza psicologica mirata a trasformarli in cittadini responsabili in grado
di affrontare la dura realtà personale e sociale che vivono.
L'opera sociale in queste mense coinvolge anche le famiglie
nello sviluppo integrale dei bambini, fornendo loro le nozioni
necessarie per attuare e incoraggiare i più piccoli a frequentare
i centri educativi, dal momento che i due pilastri di questa iniziativa sono la nutrizione e la scolarizzazione.
La maggior parte di queste famiglie sono vittime del conflitto
armato che sta vivendo il paese e dispongono di pochissime risorse e opportunità di trovare un lavoro.
Se siete interessati, potete collaborare a questo progetto tramite
questo link al nostro sito Web principale:
www.hospitalarias.org/it/index.php/donazioni
Mensa San Benedetto Menni
In Colombia, il tasso di malnutrizione cronica infantile è del 13,2%,
raggiungendo il 34,7% in alcune regioni
La malnutrizione cronica colpisce in maniera prolungata la salute generale e lo sviluppo dei
bambini, ma soprattutto la crescita cerebrale, che influisce sulle loro capacità cognitive e di
apprendimento e si traduce in più povertà a lungo termine.
Società Colombiana di Pediatria, 2014
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Incontro metropolitano sulla
disabilità
Incontro sportivo e
vita sana
Il 7 ottobre, un
gruppo di utenti
della Rete di salute mentale San
Benedetto Menni
del Cile hanno
presenziato l'"Incontro sportivo e
vita sana" e partecipato a varie
competizioni,
Il 4 ottobre, la Rete di salute mentale San Benedetto Menni del Cile ha partecipato a un
incontro organizzato dal Dipartimento di abilità differenti.
In uno stand hanno avuto l'opportunità di conoscere la nostra Istituzione e il lavoro svolto
dagli utenti lavorano in laboratori. È stata distribuita informazione a tutti coloro che l'hanno richiesto.
Questa giornata ha visto la partecipazione di
un gruppo di collaboratori e utenti.
come calcio e atletica leggera.
Alla giornata ha assistito nientemeno che il
presidente del Cile, Michelle Bachelet che,
recando un messaggio di inclusione, ha incontrato tutti i partecipanti e si è fatta fotografare insieme a uno dei nostri utenti,
Patricio Asenjo.
Date importanti: ottobre, novembre e dicembre
Assemblee provinciali di valutazione
n
n
n
n
n
Provincia di Portogallo: dal 23-28 ottobre 2015
Provincia di Inghilterra: dal 3-7 novembre 2015
Provincia di Francia: dal 10-15 novembre 2015
Provincia di Spagna: dal 21-27 novembre 2015
Provincia di Italia: dal 13-17 dicembre 2015
Maggiori informazioni e contatto
[email protected]
www.hospitalarias.org