Storia di una gabbianella e del gatto che le

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Storia di una gabbianella e del gatto che le
23/09/2010
NEL NOME DI XENIA
Il mondo classico
In Grecia l‟ ospitalità era una regola di convivenza civile, un dovere rituale.
Non esistendo leggi scritte, le famiglie erano regolate da norme orali condivise da
tutti. L'ospitalità rappresentava un legame durevole di solidarietà che si manifestava
con lo scambio di beni e favori.
Si era obbligati a concedere ospitalità prima ancora di sapere l'identità dello
straniero, posto sotto la protezione di Zeus.
Il rapporto di ospitalità veniva sancito con una stretta di mano e con scambio di doni.
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Il dio greco Zeus veniva a volte indicato con l„epiteto di Xenios a indicare, fra gli altri suoi
attributi, anche quello di protettore dei viandanti e garante della xenia, cioè della
ospitalità. Questo mostra come il concetto di ospitalità che si riassume nella xenia, fosse
profondamente incardinato nella spiritualità greca che la concretizzava poi nell'obbligo
religioso di offrire ospitalità ai viandanti, i quali a loro volta erano investiti di
responsabilità che andavano oltre la semplice reciprocità.
L’ ospitalità nel mondo omerico
Nel mondo omerico, sono diversi gli episodi che aiutano a comprendere il concetto di
ospitalità presso gli antichi Greci. Tra questi quello di Glauco e Diomede, assieme a
quello di Achille e Priamo, è uno dei più importanti. Inoltre anche l'episodio di Odisseo
con Nausicaa, la figlia di Alcinoo, è un chiaro segno dell'ospitalità secondo i Greci.
Nell‟ Odissea troviamo un episodio significativo: Antinoo insulta e colpisce brutalmente
quel viandante in misere vesti di mendico, sotto cui si nasconde Odisseo, ma il suo
comportamento è disapprovato dagli altri Proci consapevoli di come dietro un
viandante potesse celarsi la presenza di un dio.
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Odisseo pensò in cuor
suo”Ahimè, in quale terra
sono,tra quali uomini? Gente
violenta e selvaggia che non
conosce giustizia, o persone
ospitali che hanno timore di
Dio?????”
Di sotto i cespugli uscì il divino Odisseo: divelse con le sue
mani un ramo pieno di foglie per ricoprire le nudità del suo
corpo; e venne avanti come un leone: apparve alle fanciulle dai
bei capelli coperto di salsedine, orribile: fuggirono esse. Solo
la figlia di Alcinoo rimase e gli disse: “ Straniero, poiché sei
giunto alla nostra terra non ti mancheranno le vesti né nessuna
altra cosa di ciò che è giusto riceva un supplice”.
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Nausicaa ordinò alle sue ancelle di
portare ad Odisseo degli abiti e
disse loro: “ Questo è un infelice
che arriva qui errante, bisogna
averne cura. Stranieri e mendicanti
vengono tutti da Zeus, ciò che
ricevono, anche se è poco, è
gradito
L‟ospitalità che si deve ai
profughi: Virgilio, Eneide
Enea può assistere all‟incontro della delegazione dei naufraghi Troiani con la
regina Didone, che guida un popolo di profughi che stanno costruendo
Cartagine, per ricostruire la propria patria.
Ilioneo a Didone
Che barbaro costume
ci impedisce di scendere a terra e di fermarci
sulla spiaggia? Perché farci guerra? Se avete
in poco conto il genere umano e le armi degli uomini,
temete almeno gli Dei che ricordano e giudicano
il bene e il male …
E Didone risponde
… La dura necessità, i rischi che corre lo Stato
troppo recente e ancora poco solido, m’obbligano
a usare tali cautele, difendendo ovunque i confini
con corpi di guardia…
... Se poi volete fermarvi
nel mio regno, sappiate che questa nuova città
è vostra: tirate a secco le navi, non farò
nessuna differenza tra Punici e Troiani.
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… e oggi?
Barca di profughi
Campo profughi (Congo)
Storia di una gabbianella e del
gatto che le insegnò a volare
Sono passati millenni, e la letteratura si
occupa ancora dei temi dell‟ accoglienza,
della solidarietà, del rispetto per i diversi .
La storia della gabbianella e del gatto di
Luis Sepùlveda
è una grande storia che non è una favola
per bambini, almeno non solo;è un
racconto che insegna come le diversità ci
arricchiscano, che il gatto può volere bene
al piccolo uccellino, e viceversa, e che, per
quanto sia doloroso, arriva il momento in
cui bisogna aprire le ali e spiccare il volo.
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Spesso l’uomo, per incuria o cupidigia di guadagno, non si cura della vita
del pianeta Terra e dei suoi abitanti, siano essi piante, animali o uomini di
diversa provenienza. La gabbiana Kengah è vittima della “macchia nera;
della peste nera”.
Ma spesso l‟uomo è capace di gesti generosi e disinteressati.
Specialmente i bambini, con la loro spontaneità, sanno rendere giustizia al
più debole che sta per essere sopraffatto dal più forte. Il bambino salva il
cucciolo Zorba
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E’ questa una storia sulla lealtà: quella di Zorba che mantiene le promesse
fatte, anche le più difficili.
E‟ una storia sull‟amicizia. L‟amicizia tra Zorba e Fortunata che si
vogliono bene come …. una mamma e una figlia!!!!!!!
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Una storia sul rispetto per gli altri: Fortunata è accettata ed amata dai gatti
per quello che è, benché sia da loro diversa.
Una storia sulla cooperazione, l‟unione e la collaborazione:la
promessa fatta da Zorba impegna tutta la comunità dei gatti.
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Una storia sull‟universalità e la trasversalità dei buoni sentimenti. Il Poeta, il gatto
Zorba e la gabbiana Fortunata “ sentono i loro cuori battere con ritmi diversi ma con
la stessa intensità”.
E‟una storia sulla libertà, la libertà
di scelta. Fortunata vola e solo
allora diventa libera perché “ vola
solo chi osa farlo”.
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Le diversità come arricchimento. La colonia di gatti è la
metafora della nostra società che quotidianamente si incontra
con persone apparentemente da noi lontane. Culture diverse
che solo toccandosi possono conoscersi.
Prof. Drusilla De Camillo e alunni della 1B
Scuola “Aldo Moro” – Frosinone
Anno scolastico 2009-2010
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