Calano gli sportelli bancari in regione, ma la Romagna è da record

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Calano gli sportelli bancari in regione, ma la Romagna è da record
Calano gli sportelli bancari in regione, ma la Romagna è da
record per capillarità sul territorio
Venerdì 13 Novembre 2015
Secondo i dati della First (sindacato dei lavoratori del settore Cisl) -325 agenzie dal 2010 al
2014, però per presenza di sportelli in rapporto agli abitanti Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna
sono rispettivamente al 5°, 6° e 7° posto della classifica nazionale
La Romagna si distingue ancora per la capillarità delle agenzie del credito
Dal 2010 ad oggi in Emilia-Romagna sono stati chiusi ben 325 sportelli bancari (-9%), con la provincia di Bologna che, con il
taglio di 116 agenzie (-14%), registra la maggiore riduzione, seguita da Modena con 50 (-10%), Reggio Emilia con 33 (-8%) e
Parma con 22. Il minor numero di chiusure è avvenuto a Ferrara e Piacenza, entrambe con sette casi. "Numeri ingenti,
sebbene nel 2014 il trend segni comunque un rallentamento delle cessazioni": 89 contro le 157 del 2013, anno in cui si è
toccato il massimo numero di chiusure. E' quanto risulta dai dati elaborati dalla First, il sindacato dei lavoratori di banca
della Cisl, che ha analizzato i numeri pubblicati dalla Banca d'Italia e dalla Bce.
C'è stata "una diminuzione delle agenzie del credito fisiologica - commenta Marco Amadori, segretario regionale della First se pensiamo all'uso di internet, dei bancomat e al fatto che qualche sportello è stato aperto dalle banche un po' troppo
frettolosamente nella corsa alla presenza sul territorio, senza un approfondimento delle reali possibilità di mercato".
Difatti, con 3.220 sportelli bancari l'Emilia-Romagna è ancora oggi la terza regione in Italia, dopo Trentino e Valle d'Aosta, per
maggiore presenza in rapporto ai propri abitanti: uno sportello bancario ogni 1.381 abitanti, contro la media nazionale di uno
ogni 1.977 e quella dell'Eurozona di un'agenzia ogni 2.133 residenti.
In particolare la Romagna si distingue ancora per la capillarità delle agenzie del credito, numeri da record si hanno nei
comprensori di Rimini (una ogni 1.206 abitanti), Forlì-Cesena (una ogni 1.237) e Ravenna (una ogni 1.248), che sono
rispettivamente al quinto, sesto e settimo posto della classifica nazionale.
L'Emilia-Romagna è dunque "una regione altamente 'bancarizzata' - continua Amadori - in cui le aziende di credito hanno
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risentito nei propri bilanci della crisi finanziaria ed economica di questi anni, anche per aver concesso credito non sempre a
chi lo meritava. Tant'è che alcune banche sono state commissariate, non di rado, a causa di problemi gestionali, come la
cronaca ha tristemente mostrato in questi mesi". Nonostante questo, "grazie agli enormi sacrifici economici dei lavoratori sottolinea il sindacalista - siamo riusciti, come sindacati, a mantenere l'occupazione: alcune aziende di credito sono tornate in
bonis, altre sono state cedute ad altre banche. Ma i posti di lavoro finora si sono tenuti e naturalmente ci adopereremo
affinché anche le crisi occupazionali di queste settimane (Unicredit, Banca Popolare Vicenza, Banca Marche...) possano
risolversi con la stessa attenzione per i lavoratori, proprio come sta avvenendo nei numerosi casi riguardanti l'EmiliaRomagna".
Ora, però, "si deve fare attenzione a non fare l'errore contrario, perché famiglie e imprese, specie in un momento delicato
come questo, hanno bisogno di quel tipo di consulenza che si può fare solo di persona. Una consulenza che sovente
garantisce ritorni redditizi ingenti anche per le aziende di credito, ma che ha bisogno necessariamente di investimenti sulla
riqualificazione del personale", afferma Amadori. Un "passaggio cruciale", per il segretario regionale dei bancari Cisl, poiché
nei prossimi mesi la situazione creditizia in regione "vedrà notevoli cambiamenti anche a seguito delle riforme già approvate
delle banche popolari e delle fondazioni bancarie, nonché del prossimo intervento sulle Banche di credito cooperativo".
In dettaglio, questo è il quadro della situazione provincia per provincia. Bologna contava 726 sportelli nel 2014: dal 2010 si
sono ridotti di 116 unità (-14%) e ora ce n'è uno ogni 1.379 abitanti. A Modena erano 442 in calo di 50 unità (-10%) per un
rapporto di uno ogni 1.586 residenti. A Reggio Emilia c'erano 379 sportelli, 33 in meno di quelli del 2010 (-8%) per una
proporzione di uno ogni 1.409 abitanti. Parma: 332 sportelli, ridottisi di 22 unità (-6%), uno ogni 1.334 cittadini. A ForlìCesena l'anno scorso c'erano 321 sportelli e nel 2010 erano 33 in più (un calo quindi del 9%); oggi sono uno ogni 1.237
abitanti. Ravenna aveva 315 sportelli, diminuiti di 22 unità in quattro anni (-7%), per un valore di uno ogni 1.248 abitanti. Poi
c'è Rimini: 277 sportelli, 35 in meno rispetto al 2010 (-11%), uno ogni 1.206 residenti. A Ferrara se ne contano 219, ne sono
stati persi sette (-3%) per un rapporto di uno ogni 1.621 cittadini. Infine, Piacenza: 209 sportelli, calati di sette unità (-3%), per
un rapporto di uno ogni 1.378 residenti.
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