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33100 Udine - Viale Ungheria, 28 - tel. 0432 507377 - fax 0432 295922
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web: www.confapifvg.it
Associazione
Piccole e Medie Industrie
del Friuli Venezia Giulia - Confapi FVG
CONFAPI FVG
RISPARMIO DEL SUOLO
Il riutilizzo di zone commerciali e produttive dismesse viene
spesso disincentivato. Aumenta il rischio delocalizzazione
“Giusto che per i nuovi insediamenti economici si privilegi, rispetto a nuove realizzazioni, il
recupero delle aree destinate a uso produttivo e commerciale sottoutilizzate e dismesse, ma non
si può passare da un eccesso di liberalità a uno di rigidità, con un aggravamento delle
condizioni insediative in Friuli Venezia Giulia per le imprese che aumenta il pericolo della
delocalizzazione in altre parti del territorio nazionale o, peggio, all’estero”. E' il parere espresso da
Denis Petrigh, componente del consiglio generale della Confapi Fvg, in occasione
dell’audizione al Consiglio regionale in materia di varianti urbanistiche e contenimento del
consumo del suolo. (d.d.l.r. 107).
“E’ indubbio che il risparmio del suolo e il suo razionale utilizzo - ha detto Petrigh - siano principi
sottintesi all’intera pianificazione territoriale, inclusa quella riguardante gli insediamenti produttivi
e commerciali. Ma ad essere sottoutilizzate sono anche le zone programmatiche regionali e non
solo quelle dei comuni, segno che non è sufficiente una rigorosa pianificazione territoriale per
attrarre investimenti, ma che è anche necessario assicurare condizioni insediative
competitive”.
Purtroppo, secondo la Confapi, il riutilizzo di zone commerciali e produttive dismesse è spesso
disincentivato dalla difficoltà di convertirne l’uso per nuove attività, a cominciare dai costi per
l’opera di bonifica dei suoli. “Il legislatore regionale non può ignorare questi aspetti; accanto a
più rigorose politiche di utilizzo del suolo ne vanno attivate altre che le rendano coerenti con le
politiche di sviluppo economico che la Regione, per altre vie, dichiara di perseguire. Una
proposta può essere quella di sollevare le imprese, che attuano investimenti in queste aree, di
almeno una parte degli oneri di risanamento e di bonifica dei suoli con misure di carattere fiscale.
Quanto alle più generali disposizioni in materia urbanistica, la relazione che accompagna il d.d.l.r.
107 preannuncia un “testo unico delle discipline in materia urbanistica”. A ben vedere, nel
disegno di legge non si scorge alcun elemento di raccordo con la recente legge di riforma
degli enti locali, fra l’altro istitutiva delle Unioni territoriali intercomunali (UTI). Eppure queste
ultime, una volta costituite, potranno occuparsi anche di pianificazione territoriale comunale.
SA 8000:2008
Certified Social
Accountability System
ISO 9001:2008
Certified Quality System
“Forse sarebbe stato il caso – chiude Petrigh - di formulare, senza fretta, contestualmente l’intera
riforma urbanistica, anche a maggior chiarezza sulle competenze comunali e sulle UTI, dei
raccordi con la riforma dei consorzi di sviluppo industriale e con la realizzazione delle aree
produttive ecologicamente attrezzate (le APEA), istituiti dalla l.r. 3/2015 e in via di attuazione”.
Udine, 31 luglio 2015
Con cortese preghiera di pubblicazione
d.ssa Rosalba Tello Ufficio Stampa
Associazione Piccole e Medie Industrie del Friuli Venezia Giulia - Confapi FVG
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