Tocca fèrm rli con Sarkò - Autorità di Bacino del Fiume Arno

Transcript

Tocca fèrm rli con Sarkò - Autorità di Bacino del Fiume Arno
Tocca fèrm rli
con Sarkò
L'ex presidente torna in campo contro la destra di Marine Le Pen. Proprio
lui che era stato il campione della prima forma di populismo in Francia
di Alessandra Bianchi
t
I POTREBBE CHIAMARE SARKÒ ,l'ennesimo ritorno. Anche se poi Nicolas Sarkozy, 61 anni, non è
mai uscito di scena realmente. Impossibile farlo
per un uomo come lui, abituato a stare sotto i riflettori, a respirare politica, a vivere sempre ad
altissima velocità. La sfida lo rigenera, i nemici lo stimolano.
Nella stagione che porta alle elezioni presidenziali più complicate e serrate degli ultimi anni ci sarà anche lui. L'ultima
delle contraddizioni sta proprio nel fatto che Sarkozy, simbolo di una presidenza populista, si ritrova ora a lottare contro
il partito più populista di tutti, il Front National, e la sua
presidente Marine le Pen. Lo ha detto lui stesso: «Una delle
ragioni per cui sono tornato in politica è che si era lasciato al
Fn il monopolio dell'opposizione alla politica di Hollande».
Amici e nemici lo aspettano al varco insieme ai suoi fedeli
sostenitori che non hanno mai smesso di credere in lui. Perché
il suo nome pesa e suscita sempre almeno curiosità. La prova? Subito dopo
aver ufficializzato la sua candidatura
alle primarie dei "Républicains", il suo
partito, il 22 agosto, è uscito il suo libro,
"Tout pour la France" (edizioni Plon)
balzato in testa alla classifica di vendite,
35.000 copie in tre giorni e siamo già >
alla ristampa (il precedente, uscito a gennaio, "La France pour
la vie", ha venduto quasi 200.000 copie). Il messaggio: "La
Francia esige che le si dia tutto. Ho sentito di avere le forze
per combattere questa battaglia in un momento così tormentato della nostra storia». La sua editrice Muriel Beyer così lo
ha dipinto: «Ha un lato rock-star che piace. Leggo che la
gente è stanca di lui ma dalle vendite non sembra. Con lui ogni
cosa è un evento».
"Tout pour la France" è un libro-manifesto che racconta
su quali punti verterà il suo programma. Rivolto soprattutto
alla "maggioranza silenziosa" che non vota più, alla Francia
"che non crede più a nulla e ai francesi che si sentono privati
del loro potere dalle élite, dai sindacati e dai partiti politici".
Alla base, la volontà di "ridare la parola ai francesi", e di "far
decidere il popolo ogni volta che si può tramite referendum".
Dove la parola "popolo", così ribadita, allude proprio a quel
populismo moderato di destra in contrapposizione agli estremismi di una Marine Le Pen. E nel suo caso è anche una
presa di distanza dalle amicizie ricche e potenti con cui aveva
connotato la sua presidenza e per le quali era stato spesso
criticato.
Cuore del suo progetto: la sicurezza. E non potrebbe essere
altrimenti vista la cruenta storia nazionale recente. Sarkozy
promette di aprire centri di deradicalizzazione, introdurre il
carcere preventivo per gli islamisti e una Corte penale apposita per i reati di terrorismo. Per difendere l'identità nazionale è disposto a cambiare la Costituzione se servirà per aiutare
i sindaci nelle loro decisioni, come ad esempio quella di vietate il burkini, "una provocazione dell'Islam politica ed
estremista". In economia vuole toccare le famose 35 ore che
furono vessillo degli ultimi governi di sinistra e fare in modo
che la gente "lavori di più e possa guadagnare di più con gli
straordinari esenti dalle imposte". E inoltre la promessa che
non può mai mancare di "ridurre le tasse di 34 miliardi".
La sua agenda prevede per il prossimo futuro una serie di
presentazioni del libro che aiuteranno nella campagna per le
primarie della destra del 20 e 27 novembre. La situazione del
partito è cambiata da quando Sarkozy era il solo Napoleone.
Alla consultazione si presentano in otto. L'avversario più
ostico per l'ex presidente sarà sicuramente Alain Juppé, uomo
forte dell'era Chirac, già nel governo Sarkozy e sindaco di
Bordeaux. Juppé (che pure ha appena pubblicato un libro ma
solo in versione digitale e gratuita, "De vous à moi") è il simbolo di una destra più moderata ed è contemporaneamente
un uomo di Stato. Juppé è ancora in vantaggio, Sarkozy sta
però recuperando terreno e, se si considerano solo i simpatizzanti del partito il secondo è venti punti avanti al primo: 48
contro 28 per cento di consensi.
La sua assenza si sente, i nostalgici aumentano, il partito soffre.
E così, novello Achille per le sorti
della destra francese, il 19 settembre
2014: Sarkozy annuncia che si candida
per la presidenza del partito per trasformarlo profondamente. È un plebiscito, al primo turno riceve il 64,5 per
cento dei voti. Con lui di nuovo in
sella l'Ump (in seguito cambierà il nome
in Républicains) vince le elezioni provinciali 2015 imponendosi in 67 dipartimenti su 98. Naturalmente la riconquista del partito è solo il primo passo
verso quello che è l'obiettivo vero, l'Eliseo, tornare presidente di tutti i francesi cinque anni dopo aver dichiarato la
fine della sua avventura politica.
Sulla sua strada, oltre agli avversari
interni, c'è, all'estrema destra, Marine
Le Pen, la donna che lo ha superato in
populismo e nel cuore della Francia
profonda, ancora in vantaggio nei sondaggi e che viene data per sicura vincitrice al primo turno, mentre al secondo
il fronte contrario formato dai moderaLASCIATO L'ELISEO, HA AFFRONTATO MOLTE INCHIESTE ti di destra e dalla sinistra potrebbe
bloccarla sulla soglia dell'elezione. Ma
GIUDIZIARIE. MA NON Si È MAI ARRESO. IL SUO i problemi per Sarkozy potrebbero arrivare anche da un potere esterno alla
MOTTO: «MI PIACE LA GENTE CHE HA DEGLI ALTI E
politica, e cioè dalla magistratura. Di
scandali, in questi ultimi cinque anni ne
BASSI, CHE NON Si LAMENTA E STRINGE I DENTI»
ha superati tanti. L'ultima burrasca riguarda l'affaire Bygmalion, la società
Il ritorno di Sarkò in grande stile fa apparire molto lontani
che organizzava i meeting di Sarkozy per la campagna presii tempi della sconfitta nella corsa alla riconferma all'Eliseo
denziale del 2012 e che è coinvolta in uno scandalo su presunti finanziamenti illegali. La procura di Parigi vorrebbe
per mano di François Hollande. Dove eravamo rimasti? Alla
processarlo e questo non aiuterebbe la sua scalata. Ma l'ex
cerimonia del cambio della guardia, per lui molto mesta. Poi
una lunga vacanza, la pratica quasi ossessiva del footing al
presidente, almeno a parole non sembra essere turbato più di
Bois de Boulogne, gli incontri privati con gli amici nel suo
tanto, se così ha commentato: «Mi piace la gente che ha degli
ufficio nell'ottavo arrondissement, il maggior tempo dedicaalti e bassi, che non si lamenta e stringe i denti». Una risposta
to alla moglie, l'italiana Carla Bruni, che era contraria al sein puro stile Sarkò. ■
condo mandato. Solo qualche economicamente fruttuosa
conferenza in giro per il mondo.
La rubrica di Valli
Poteva durare? Certo che no. Conoscendone l'indole, ad
Al temi dell 'ondata populista in Occidente
ogni piè sospinto i media lo incalzano, "Nicolas, ma quando
che accompagneranno le numerose
torna nell'arena politica?". L'occasione arriva a causa della
scadenze elettorali nei prossimi dodici mesi
guerriglia interna al suo partito tra i due che pretendono la
è dedicata anche la rubrica " Dentro e fuori"
corona François Fillon et Jean-François Copé. La frattura è
di Bernardo Valli a pagina 102.
profonda. Neanche la mediazione di Sarkozy sistema le cose.
1SEsprerso 18 settembre 2016 33