Aprile 2015 - Bottega Checevo
Transcript
Aprile 2015 - Bottega Checevo
EQUO E DINTORNI ... News-letter Realizzata dall'Associazione COMPARTIR GIOVANE che gestisce le botteghe CHECEVÒ (Cuneo – Corso Galileo Ferraris n. 15), BASTA POCO (Caraglio – Via Roma n. 127) e BOTTEGA DEL MONDO (Dronero – Via Roma n.19), in collaborazione con QUI E LÀ (Boves – Piazza dell'Olmo n.6) e EQUAZIONE (Chiusa Pesio – Via Mazzini n.18). È gradito un contributo di 10,00 euro annuo che servirà a sostenere le attività associative. Info: [email protected] Numero 26. Aprile 2015 NOTIZIE APPELLO PER IL MADAGASCAR. La cooperativa di commercio equo e solidale Ravinala invia una richiesta di aiuto a seguito dell'alluvione del 28 febbraio nella zona della capitale del Madagascar. I quartieri poveri sono stati inondati, ma anche molti villaggi nei dintorni di Antananarivo. “I raccolti di riso e legumi, quasi pronti per la raccolta, sono andati distrutti, non c’è acqua potabile né medicine, molti produttori hanno perduto attrezzi di lavoro e i loro bimbi hanno perduto tutto l’occorrente per la scuola. (…) Al momento abbiamo stanziato una prima somma noi, almeno per poter pagare le medicine per i bimbi e per fornire dei kit per la potabilizzazione dell’acqua. Ma i bisogni sono tanti e il governo è tuttora immobile. Vorremmo almeno poter fornire gli attrezzi da lavoro e i kit scolastici per i bimbi per permettere a queste famiglie di ricominciare. Vorremmo anche poter sostenere chi ha perduto la casa almeno per una prima ricostruzione. Le case di cui parliamo sono fatte in mattoni di terra, case semplici e povere, ma per loro sono tutto. Attualmente la maggior parte di loro vive in tende d’emergenza.” (Agices) SI RACCOLGONO OFFERTE PRESSO TUTTE LE BOTTEGHE CHE ADERISCONO ALLA NEWSLETTER FINO Al 30 APRILE BENETTON PAGHERÀ I RISARCIMENTI PER LE VITTIME DEL RANA PLAZ. La società ha dichiarato che intente contribuire al fondo istituito presso l’Organizzazione Internazionale del Lavoro per il risarcimento delle vittime del palazzo che crollò nell’aprile 2013 a Dacca provocando la morte di 1.138 persone e il ferimento di altre 2500. Benetton in un primo momento aveva negato il coinvolgimento, ma fu costretta ad ammetterlo quando dalle macerie emersero prove inconfutabili. La Clean Clothes Campaign (Ccc) invita però alla prudenza perché l'azienda non ha comunicato la cifra, il cui ammontare verrà stabilito da una terza parte “indipendente” e reso pubblico non prima del secondo anniversario della tragedia. Secondo una valutazione che tiene conto delle capacità economiche e dell'entità delle relazioni Benetton sarebbe tenuta a versare cinque milioni di dollari. “Non c’è nulla di indipendente in una terza parte incaricata e pagata da Benetton stessa. I fatti sono chiari: mancano nove milioni di dollari al totale previsto del Fondo. Cinque di questi devono essere versati da Benetton.” accusa Ilona Kelly di Ccc. (Abiti Puliti) LIBERALIZZAZIONI FLOP. Grazie alla concorrenza che si sarebbe innescata avrebbero dovuto portare ad un calo delle tariffe. In realtà, solo i prezzi dei medicinali e delle tariffe dei servizi telefonici hanno subito una diminuzione. E si tratta di settori per i quali la diminuzione dei costi si spiega con altri fattori: l’alto tasso d’innovazione tecnologica per la telefonia e di ricerca scientifica per la farmacia. Dal 1994 ad oggi: le assicurazioni sui mezzi di trasporto sono aumentate del 184,1% (4,2 volte in più del costo della vita); i servizi bancari e finanziari sono saliti del 109,2% (2,5 volte più dell’inflazione); i trasporti ferroviari hanno registrato un aumento dei prezzi del 53,2 (il doppio dell’inflazione); i pedaggi autostradali sono aumentati del 69,9 % (inflazione +36,5%); i servizi postali sono saliti del 40,4% (inflazione +36,5%); sono triplicati i prezzi dei trasporti urbani ( +27,3% con inflazione a +9%); e sono “naturalmente” aumentati il gas (+43,2% con inflazione a +23,1%) e l’energia elettrica (+21% con inflazione +13,6%). (Attac Italia) I DANNI DEL LAND GRABBING. Secondo i dati raccolti dal Land Matrix, l’osservatorio globale sull’utilizzo delle terre, con il fenomeno dell’accaparramento le multinazionali si sono aggiudicate nel mondo 86 milioni di ettari negli ultimi sei anni: esattamente cinque volte la superficie dell’Italia. Secondo uno studio realizzato da Maria Cristina Rulli e di Paolo D’Odorico, rispettivamente ricercatrice del dipartimento di ingegneria ambientale e civile del Politecnico di Milano e professore di scienze ambientali dell’Università della Virginia “se i prodotti di queste colture rimanessero nei rispettivi territori, potrebbe essere sfamata una quota di persone compresa tra 300 e 550 milioni”. I due autori sono arrivati a questi dati provando a determinare la quantità di cibo che potrebbe essere prodotta in questi terreni di piccola scala. L’Africa è l’obiettivo primario dei land grabbers, ma sono ingenti anche gli investimenti in America Latina, Asia ed Europa dell’Est. La maggior parte degli investimenti provengono dal settore agroalimentare, ma ci sono anche società finanziarie e fondi sovrani, responsabili di circa un terzo delle offerte. (Wise Society) MUSICISTI PER LA PACE SUL NILO. The Nile Project raggruppa diversi artisti provenienti da Etiopia, Sudan, Ruanda, Egitto, Kenya tutti paesi attraversati dal Nilo. Il loro obiettivo è promuovere la cooperazione e l’integrazione culturale tra le diverse genti del Nilo, che attraversa undici paesi e quattro zone climatiche ed è uno dei fiumi più lunghi del mondo. Intorno ad esso stanno aumentando i motivi di tensione. Oggi le attività umane hanno bisogno di più acqua e inquinano. Se il trend rimarrà costante, si stima che la popolazione del bacino del Nilo raddoppierà nei prossimi 30-40 anni, arrivando a 945 milioni di persone. Gli esperti temono che non ci sarà sufficiente acqua per tutti. Poi ci sono i cambiamenti climatici, già si verificano prolungati periodi di siccità e la vita umana è in pericolo. L’Egitto è dipendente dal Nilo per il 97% delle proprie risorse di acqua. Secondo The Nile Project la musica può essere uno strumento di pace. Hanno già realizzato un tour che ha toccato otto città lungo il Nilo e sono stati organizzati workshop nelle università. Sta crescendo l’interesse tra i giovani ed è stato istituito anche il Nile Prize per incentivare soluzioni innovative alle sfide ambientali che la regione sta affrontando. (Pressenza) CACCIA: 22 MORTI NELL'ULTIMA STAGIONE. Dal 1 settembre al 31 gennaio la causa ha provocato la morte di 22 persone e il ferimento di altre 66. Di queste 4 morti e 22 feriti (compresi 3 bambini) tra la gente comune. Sono oltre 700mila i cacciatori autorizzati a detenere armi che possono raggiungere una gittata massima anche di 3 chilometri. Le munizioni usate sono una grave fonte di inquinamento, in quanto contengono piombo. Il Wwf chiede che venga sostituito da leghe non tossiche come stabilito anche dall'Onu. (Unimondo) DAL COMITATO CUNEESE ACQUA BENE COMUNE Sono Vernante e Valdieri i primi comuni ad approvare in consiglio comunale l'ordine del giorno che chiede lo svolgimento dell'assemblea dei Sindaci della Provincia di Cuneo e il suo pronunciamento in favore della gestione pubblica del servizio idrico. Altre amministrazioni si sono già impegnati in tal senso. Accanto alla raccolta firme cartacea indirizzata al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale il comitato promuove una seconda petizione. I destinatari sono Bruna Sibille, Presidente dell'Ente Gestore dell'Ambito Territoriale Idrico Ottimale N.4 Del Cuneese (a cui spetta la convocazione dell'assemblea), a Federico Borgna, Presidente della Provincia di Cuneo e ai rappresentanti delle Aree Omogenee. Chi ha firmato l'appello ai propri amministratori comunali può firmare anche questo secondo appello: http://firmiamo.it/acquapubblica--mettiamoci-la-faccia LA CAMPAGNA UNA LEGGE CONTRO LE MINE. La Campagna italiana Contro le Mine ha lanciato una petizione per chiedere al Parlamento italiano lo sblocco del Disegno di legge fermo da 2 anni attraverso cui si vuole impedire il finanziamento delle imprese che producono bombe a grappolo e mine. L’Italia ha messo già al bando questi ordigni, ma continua ad essere lecito finanziare, direttamente o indirettamente la loro produzione. Secondo il recente dall’Associazione Pax membro della Cluster Munition Coalition, sono 151 gli istituti finanziari nel mondo che hanno investito tra il 2011 al 2014 circa 27 miliardi di dollari in compagnie produttrici di Munizioni Cluster. (www.campagnamine.org) IL PRODOTTO EQUO MANGO E MANGO VERDE ESSICATO. Essiccato e disidratato in modo naturale, senza alcuna aggiunta di conservanti, il mango è un alimento gustoso, ricco di fibre e nutriente: possiede infatti vitamine A e B, ferro, potassio, fosforo e alcuni preziosi oligoelementi, quali il selenio e lo zinco. È ideale se consumato durante il periodo estivo, grazie al buon contenuto di beta carotene, che aiuta la pelle a proteggersi dai raggi del sole. Importato da Libero Mondo, arriva dalle Filippine dall'organizzazione Preda Fair Trade che appoggia migliaia di famiglie di agricoltori ed artigiani, favorendo la commercializzazione dei loro prodotti attraverso il circuito del commercio equo e solidale. Intorno alla risorsa del mango i produttori di Preda hanno costruito una rete estesa di piccoli coltivatori che, oltre a fornire un prodotto di elevata qualità e ottenuto con metodi naturali, garantisce a migliaia di contadini e alle loro famiglie una fonte di reddito sicura e dignitosa. Preda Fair Trade, grazie all’iniziativa di padre Shay Cullen, è impegnata da decenni nel finanziamento e sostegno di progetti a favore di donne e minori vittime di abusi e sfruttamento, e nella difesa delle popolazioni indigene, sempre più minacciate in molte zone del paese. I TRE QUADERNI DEL COMMERCIO EQUO DI AGICES. Il quaderno dedicato al cacao si intitola “Commercio equo e solidale. Buono per chi lo produce, buono per chi lo consuma, buono per cambiare il mondo: 100% senza multinazionali, sfruttamento minorile, disuguaglianze di genere, salari iniqui, OGM, attacchi all’ambiente e all’identità culturale”. Il secondo è dedicato al Trattato Commerciale tra Europa e Stati Uniti: “Free trade vs. Fair trade. Perché il TTIP è il contrario del commercio equo”. Si intitola “Tessile, il filo rosso. L’industria della moda tra diritti e business” il quaderno dedicato all’industria tessile. “Dai crolli in Bangladesh ai lavoratori italiani: che cosa c’è dietro gli abiti che portiamo”. Sono scaricabili gratuitamente dal sito www.equogarantito.org DICE IL SAGGIO Viviamo in un regime guidato da banche in bancarotta; in un continente diviso da una moneta comune. (Yanis Varoufakis)