It ain`t over till the fat lady sings.1 COMMENTO SUI MERCATI
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It ain`t over till the fat lady sings.1 COMMENTO SUI MERCATI
N° 12 . dicembre 2016 COMMENTO SUI MERCATI It ain’t over till the fat lady sings.1 Nel dramma L’anello del Nibelungo di Richard Wagner, l’entrata in scena della valchiria2 Brunilde, tradizionalmente presentata come una donna particolarmente formosa, annuncia la fine del mondo. Ma, finché la cantante non entra in scena, l’epilogo rimane aperto. Quale sarà il prossimo atto che verrà rappresentato sui mercati dei capitali? Indice >> Edizione del 30.11.2016 >> It ain’t over till the fat lady sings.1 >> Prospettive macroeconomiche >> Posizionamento degli Ethna Funds [email protected] ethenea.com N° 12 . dicembre 2016 COMMENTO SUI MERCATI It ain’t over till the fat lady sings.1 Nel dramma L’anello del Nibelungo di Richard Wagner, l’entrata in scena della valchiria2 Brunilde, tradizionalmente presentata come una donna particolarmente formosa, annuncia la fine del mondo. Ma, finché la cantante non entra in scena, l’epilogo rimane aperto. Quale sarà il prossimo atto che verrà rappresentato sui mercati dei capitali? L’espressione colloquiale it ain’t over till the fat lady sings è diffusa nei paesi anglofoni e allude all’aria finale di un’opera, che il più delle volte viene interpretata da un soprano (generalmente piuttosto robusto). significa che nel frattempo i rendimenti dei Bund decennali non possano tornare all’1,50 % o che i Treasury statunitensi non possano salire nuovamente al 3 %. Ciò rientrerebbe nei normali alti e bassi dei mercati dei capitali. In ogni caso, a chi si chiede persistentemente se il ciclo di rialzi obbligazionari, che dura ormai da diversi decenni, sia Meno normale appare invece il ritmo spaventosamente rapido delle attuali oscillazioni. Il 1° dicembre Bloomberg ha riferito che lo scorso mese il Bloomberg Barclays Global-Aggregate Total Return Index ha subito un’incredibile flessione di 1.700 miliardi di USD. In un solo mese! Attualmente il valore dell’indice si attesta a 44.480 miliardi di USD. Si è trattato di una perdita pari quasi al 3,7 %, come non se ne registravano ormai da diversi anni. Questo spiega anche perché riteniamo che gran parte di essa non sia ascrivibile ai fondamentali, bensì a fattori tecnici del mercato. A chi si chiede persistentemente se il ciclo di rialzi obbligazionari sia finalmente giunto al termine, rispondiamo con un deciso ,No, è ben lungi dall’essersi concluso’. finalmente giunto al termine, rispondiamo con un deciso “No, è ben lungi dall’essersi concluso”. Tuttavia, questo non It ain’t over till the fat lady sings è un proverbio inglese il cui significato è che non si dovrebbe presumere di conoscere l’esito di un evento finché è ancora in corso. Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/It_ain’t_over_till_the_fat_lady_sings 2 Nella mitologia norrena una valchiria è un essere femminile “che decide chi in battaglia può morire o sopravvivere”. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Valchiria 3 Il Bloomberg Barclays Global-Aggregate-Index è un indicatore fondamentale delle obbligazioni investment grade globali di 24 mercati in valuta locale. Questo benchmark, composto da diverse valute, include titoli di Stato, obbligazioni societarie e strumenti cartolarizzati a reddito fisso di emittenti di paesi sia industrializzati sia emergenti. 1 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 12 · dicembre 2016 Il Grafico 1 illustra questa notevole fluttuazione attraverso il titolo di Stato decennale. Da agosto il titolo ha perso più dell’8%, e quasi il 6% nelle ultime due settimane. Il Grafico 2 pone tuttavia anche questa significativa oscillazione nella giusta prospettiva: la sua influenza sul trend di lungo periodo è infatti trascurabile. Ciò non significa che ignoriamo questa netta variazione dei prezzi, ma occorre riuscire a guardare oltre. T 1.5 08/15/26 Govt 100 99 98 97 in % 96 95 94 Tralasciando la notevole perdita di fiducia degli investitori nei confronti degli emittenti, i rendimenti dovrebbero tornare a salire durevolmente solo quando anche l’inflazione aumenterà in modo sostenibile. Attualmente l’inflazione complessiva, ossia il tasso d’inflazione di cui parla il TG della sera, è in 93 92 91 90 Aug 16 Sep 16 Sep 16 Oct 16 Nov 16 Nov 16 Source: Bloomberg, ETHENEA L’inflazione sembra essere tornata alla carica. Grafico 1: Attuale andamento delle quotazioni dei titoli di Stato decennali USA 10-yr yields US Treasury in % 16 rialzo e proseguirà lungo questa traiettoria su entrambe le sponde dell’Atlantico. Ciò è dovuto soprattutto al cosiddetto effetto base, ossia al fatto che il rincaro del petrolio rispetto allo scorso anno viene gradualmente preso in considerazione nei calcoli. Dal Grafico 5 emerge che l’ultimo punto di minimo del prezzo del greggio è stato raggiunto nel gennaio 2016. Da allora la quotazione è aumentata nientemeno che di circa il 100%. Ciò inciderà sui dati relativi all’inflazione soprattutto nella prima metà del 2017 e gli investitori non ne usciranno certo immuni. Il tema dell’inflazione era, infatti, completamente scomparso dal campo visivo di molti di essi. Ultimamente aleggiava perlopiù lo spettro della deflazione, ma ora l’inflazione sembra essere tornata alla carica. Nonostante la riduzione della produzione decisa dall’OPEC, non prevediamo un aumento costante delle quotazioni del greggio. Negli Stati Uniti giacciono enormi riserve di petrolio. Solo recentemente in Texas è stato scoperto il giacimento Wolfcamp, finora il più grande al mondo, che dovrebbe fornire più di 20 miliardi di barili di greggio. Durante la campagna elettorale, il presidente eletto Trump ha annunciato molto chiaramente la sua volontà di tornare a promuovere anche la produzione di gas e petrolio da scisti per creare posti di lavoro. Questa intenzione dovrebbe tenere in scacco i prezzi del greggio a livello mondiale. 14 12 in % 10 8 6 Average 4.6% 4 Median 3.9% 2 0 1876 1886 1896 1906 1916 1926 1936 1946 1956 1966 1976 1986 1996 2006 Nov16 Source: http://www.multpl.com/, ETHENEA Grafico 2: Andamento dei rendimenti dei titoli di Stato decennali USA dal 1872 US CPI US Core CPI 6 5 4 in % 3 2 1 0 -1 -2 -3 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 3: Inflazione complessiva e di fondo negli Stati Uniti 3 ETHENEA | Commento sui Mercati Eurozone CPI N° 12 · dicembre 2016 WTI Eurozone Core CPI Brent 70 5 65 4 Price in $ per barrel 60 in % 3 2 1 55 50 45 40 35 30 0 25 -1 20 Jan 15 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 Source: Bloomberg, ETHENEA Apr 15 Jul 15 Oct 15 Jan 16 Apr 16 Jul 16 Oct 16 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 4: Inflazione complessiva e di fondo nella zona euro Grafico 5: Andamento delle quotazioni del greggio West Texas Intermediate e Brent I tassi d’inflazione di fondo, ossia quelli che escludono i prezzi di energia e generi alimentari, altamente volatili, sono invece estremamente stabili ovunque (Grafici 3 e 4). Nella parte che segue, il nostro Head of Research, Yves Longchamp, spiegherà se la tanto temuta Trumpflation si manifesterà realmente. Ma a questo punto, dovremmo evidenziare ancora una volta che, con la rapida automazione dei processi di lavorazione (Industria 4.0), il trend di lungo periodo del mondo globalizzato continua a essere quello della disinflazione4. Siamo quindi curiosi di vedere quando si arresterà questo aumento dei rendimenti, a nostro avviso eccessivo. Confidiamo nel fatto che ormai quel momento non sia lontano, pertanto la proverbiale “grassona” dovrà andare a cantare altrove: per i rendimenti l’ultimo atto non è ancora andato in scena. Autori >> 4 Guido Barthels Yves Longchamp, CFA Portfolio Manager ETHENEA Independent Investors S.A. Head of Research ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG Ai lettori interessati consigliamo caldamente la recente pubblicazione di Martin Ford intitolata Rise of the Robots: Technology and the Threat of a Jobless Future. 4 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 12 · dicembre 2016 Prospettive macroeconomiche >> La stagnazione secolare e il dollaro statunitense recente l’espansione è stata sostenuta ed elevata. Un aspetto ancora più eccezionale è che la crisi finanziaria globale e la successiva Grande Recessione non hanno avuto un impatto Abbiamo utilizzato i dati per mettere alla prova la validità della tesi della stagnazione secolare5 e siamo giunti alla conclusione che in realtà la crescita debole e l’inflazione contenuta sono riconducibili più che altro alla forza del dollaro statunitense. Il nuovo apprezzamento del dollaro che ha seguito l’elezione di Donald Trump, è fonte di preoccupazione poiché implica una flessione dei prezzi globali e quindi un calo dell’inflazione in futuro. Dov’è la stagnazione secolare? duraturo sulla crescita. Secondo gli ultimi dati disponibili, il PIL è aumentato di circa 4,5 trilioni di USD nel 2015, un livello molto soddisfacente. Se proseguirà con questo ritmo fino al 2020, la crescita del PIL in questo decennio supererà i livelli di qualsiasi altro decennio nell’intera storia dell’umanità! L’economia mondiale degli anni Ottanta e dei primi anni Novanta non ha nulla a che vedere con quella di oggi. Negli ultimi trent’anni ha subito una profonda trasformazione. Per tracciare una chiara linea temporale, potremmo affermare che lo scorso millennio è stato dominato dalle economie sviluppate, mentre il nuovo è trainato da quelle emergenti. La stagnazione secolare chiaramente non è osservabile nei dati sul PIL, eppure emerge chiaramente dai dati sul PIL. Se ciò non ha senso, date un altro sguardo alle statistiche sul PIL. Il Grafico 2 scompone la crescita del PIL mondiale in termini di dollari costanti e di PPP, esattamente come il Grafico 1, ma con una piccola differenza cambia tutto. Nel Grafico 1 l’espansione è calcolata in dollari statunitensi, mentre nel Negli anni Ottanta, quasi metà della crescita del PIL mondiale è giunta dagli Stati Uniti e dalla regione che successivamente è divenuta l’Eurozona. Secondo le proiezioni dell’FMI, il 2016 sarà l’anno in cui queste due economie rappresenteranno meno di un quarto della crescita globale, mentre dopo il 2020 dovrebbero contribuire per meno di un quinto. Per i più nostalgici, gli ultimi 15 anni sono stati contraddistinti da un relativo declino delle vecchie economie, ma si è trattato anche di una fase di straordinaria espansione. L’aumento del PIL complessivo di Stati Uniti ed Eurozona è stato di gran lunga inferiore a un trilione di USD all’anno negli anni Ottanta, mentre il dato attuale supera decisamente il trilione, malgrado il contesto di crescita debole spesso associato alla stagnazione secolare (Grafico 6). BRIS Rest of the world China World Other developed countries Eurozone US constant USD at PPP, y/y, tn 7 6 5 4 3 2 1 0 -1 Infatti, la domanda che dobbiamo porci è: „Dov’è la stagnazione secolare?“. Il Grafico 1 scompone la crescita del PIL mondiale in termini di dollari costanti e di parità di potere d’acquisto (PPP)6 tra le regioni. Secondo questo calcolo, di -2 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 2015 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 6: nessuna stagnazione secolare Il concetto di stagnazione secolare è stato introdotto per la prima volta negli anni ’30 dall’economista Alvin Hansen, per spiegare il fenomeno della Grande Depressione. Le economie dei paesi industriali - secondo la sua visione - soffrono di uno squilibrio derivato da una crescente propensione al risparmio e da una decrescente propensione all’investimento. Il risultato è che l’eccessivo risparmio agisce come un freno ai consumi, comprimendo la crescita e l’inflazione, mentre lo squilibrio tra risparmio e investimenti fa scendere i tassi di interesse reali. 6 Dollari costanti a PPP è un’unità di conto astratta usata dagli economisti per rendere possibile un confronto. L’obiettivo è stimare la quantità prodotta in un’unità costante nel tempo e confrontabile a livello regionale. Un chilogrammo, un metro e un’ora sono unità costanti nel tempo e confrontabili a livello regionale e sarebbero l’ideale se fosse possibile convertire i servizi e le consulenze in ambito bancario in chilogrammi, metri e ore. Con i dollari costanti a PPP si cerca di rendere l’economia mondiale misurabile in un’unità che ci consente di considerarla in termini quantitativi, senza le distorsioni causate dall’inflazione e dalle variazioni dei tassi di cambio. 5 5 ETHENEA | Commento sui Mercati constant USD at PPP, y/y, % Che si veda il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, la visione prevalente è che l’economia oggi cresca più lentamente rispetto agli ultimi decenni. I salari non sono aumentati di molto e i rendimenti hanno raggiunto livelli storicamente bassi, anche se le banche centrali e i governi delle principali economie hanno lanciato politiche di stimolo massicce e innovative. Persiste l’opinione diffusa che nulla sia più come prima. Other developed countries Eurozone US BRIS Rest of the world China World 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 N° 12 · dicembre 2016 A nostro avviso, il mondo di oggi appare meno smagliante rispetto al passato, anche a causa della forza del dollaro USA. Il biglietto verde è la principale unità monetaria a livello globale. 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010 Persiste l’opinione diffusa che nulla sia più come prima. 2015 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 7: stagnazione secolare È l’unità di misura dell’economia in tutto il mondo per rendere i dati comparabili, è la valuta del commercio internazionale (prodotti manifatturieri e materie prime) ed è la moneta universalmente accettata, che portate con voi quando visitate paesi esotici. Grafico 2 è espressa in percentuale. In base a questo parametro leggermente diverso, che è di gran lunga la misura più diffusa della crescita, l’aumento del PIL globale mostra effettivamente segnali di stagnazione secolare. Negli anni che hanno preceduto la crisi finanziaria globale, l’espansione mondiale ha accelerato raggiungendo un picco dell’8 % nel 2006, per poi rallentare rapidamente al 4 % dopo la crisi nel 2015. La crescita del PIL calcolata in dollari statunitensi attuali ai tassi di cambio di mercato , è una misura dell’attività globale più vicina all’idea di un’economia di mercato governata dal capitalismo. Immaginate di essere il CEO di World Inc., la società che produce tutto ovunque e per chiunque, e di presentare i risultati annuali ai vostri azionisti. Senz’altro, più che basarvi su quanto World Inc. ha prodotto, vi concentrereste su quanto è stata redditizia. La crescita del PIL in termini di USD costanti e di PPP misura la quantità prodotta, mentre lo stesso dato in USD attuali ai tassi di cambio di mercato misura il valore aggiunto, ossia la redditività di World Inc. Dato che la stagnazione secolare esiste o non esiste in funzione dell’unità di misura utilizzata, a nostro avviso questa teoria non è molto convincente. Supponiamo che dieci anni fa il vostro salario fosse pari a 100 e aumentasse di dieci ogni anno: oggi guadagnereste il doppio rispetto a dieci anni fa, ma ora quel dieci aggiuntivo accrescerebbe il vostro salario solo del 5 %, mentre il primo aumento di dieci anni fa, rappresentava un guadagno del 10 %. Immaginiamo che l’inflazione non esista: di quanto aumenterebbe il vostro potere d’acquisto il prossimo anno? Di dieci come ogni anno o di appena il 5 %, rispetto al 10 % di dieci anni fa? Vista in quest’ottica, la stagnazione secolare potrebbe avere a che fare più con la psicologia e la sociologia che non con l’economia. Avendo azionisti in tutto il mondo, World Inc. presenta il suo conto economico in dollari statunitensi. I risultati per il 2015 sono stati catastrofici, i peggiori nella storia della società. L’utile è diminuito di oltre 4,5 trilioni di USD rispetto all’anno precedente, una contrazione che non si era registrata neppure durante la crisi finanziaria globale (Grafico 8). Si noti che dal 2012 al 2014 la redditività è aumentata solo di due trilioni di USD all’anno, mentre la produzione è cresciuta costantemente (Grafico 6). A nostro giudizio, il PIL è cresciuto a un ritmo vigoroso sulla scia della crisi finanziaria globale e non mostra segnali evidenti di un rallentamento. Nelle tre principali regioni economiche, gli Stati Uniti, l’Eurozona e la Cina, l’espansione ha evidenziato una tenuta sorprendente. Fatta eccezione per l’Eurozona nel 2012 e 2013, nella fase più acuta della crisi dell’euro, la crescita è rimasta piuttosto stabile. 7 La pressione sui margini è colossale. Il costo del capitale è già contenuto, i salari non hanno registrato un aumento significativo negli ultimi anni e cresce la rabbia dei dipendenti, che non Per un approfondimento su questo tema si veda il nostro Commento sui Mercati di settembre 2015. 6 current USD at market exchange rate, tn 130 Price indices 1980 1985 1990 World trade prices Industrial commodity prices US dollar real effective exchange rate Other developed countries Eurozone US BRIS Rest of the world China World 8 7 6 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 -6 -7 N° 12 · dicembre 2016 1995 2000 2005 2010 95 110 100 100 105 90 110 80 115 70 120 60 125 50 130 40 135 30 2000 2015 90 120 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 US dollar - inverted scale ETHENEA | Commento sui Mercati 140 Source: Bloomberg, ETHENEA Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 8: calo della redditività Grafico 9: la forza del dollaro USA favorisce la deflazione vedono migliorare il loro tenore di vita. Il risultato delle recenti elezioni statunitensi ha dimostrato che i maschi bianchi e non istruiti hanno sostenuto in massa Donald Trump, un chiaro segnale della loro frustrazione. (nel Grafico 4 l’indice del dollaro USA ha una scala invertita, pertanto un apprezzamento è segnalato da un calo della linea rossa). A nostro avviso, ciò significa che, fintanto che il vigore del dollaro persisterà o si rafforzerà, non assisteremo a un ritorno dell’inflazione. Un dollaro forte è un ostacolo alla reflazione globale, è controproducente. Il Trumpismo, che definiamo come l’assoluta schizofrenia degli operatori di mercato, che da un giorno all’altro sono passati dal pessimismo su un candidato presidenziale all’ottimismo nei confronti di un Presidente eletto sulla base di un minimo cambiamento dei toni, è pericoloso per molti versi. Ma per quanto ci riguarda in quest’ articolo, questo cambio di posizione si tradurrà in un rafforzamento del dollaro, l’esatto contrario di ciò che occorre per reflazionare l’economia mondiale. Di conseguenza, non condividiamo il ritrovato ottimismo degli operatori di mercato. L’inflazione è bassa, quindi i costi non possono essere ulteriormente ridotti e i prezzi non possono salire. In altri termini, i margini rimangono sotto pressione. Inoltre, il vigore del biglietto verde riduce la redditività delle fabbriche e dei punti vendita esteri di World Inc. inseriti nel conto economico consolidato in dollari USA. Perché l’inflazione non è tornata? Questo è un difficile interrogativo a cui tutte le banche centrali cercano di dare Il risultato delle recenti elezioni statunitensi ha dimostrato che i maschi bianchi e non istruiti hanno sostenuto in massa Donald Trump, un chiaro segnale della loro frustrazione. Autor >> una risposta. Non abbiamo la soluzione a questo enigma, ma osserviamo che i prezzi globali (dei prodotti manifatturieri e delle materie prime) replicano il ciclo del dollaro statunitense Yves Longchamp, CFA Head of Research ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG 7 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 12 · dicembre 2016 Posizionamento degli Ethna Funds >> Ethna-DEFENSIV indesiderato, ci ha colto di sorpresa, quindi per il momento ci asteniamo dal partecipare al rally della propensione al rischio. Le speranze improvvisamente riposte nel Presidente Trump appaiono eccessive a breve termine e, dal momento che nel breve periodo gli effetti negativi del vigore del dollaro sull’inflazione globale e sui mercati emergenti e i rischi politici in Europa sono destinati a persistere, manteniamo il nostro orientamento fondamentalmente cauto e attendista. L’aumento dei tassi di ottobre ha evidenziato un’accelerazione nel mese successivo, soprattutto in concomitanza con le elezioni presidenziali statunitensi. A fine novembre, per esempio, i rendimenti dei titoli decennali negli USA superavano i livelli dell’inizio del mese dello 0,55 %. I rendimenti sono saliti anche in Europa, anche se in misura inferiore rispetto agli Stati Uniti, poiché nel Vecchio Continente si continua a prevedere un’estensione del QE. Il rialzo è riconducibile innanzitutto a un incremento delle aspettative d’inflazione. Il manifestarsi di un effetto base dei bassi prezzi del petrolio e i dati economici persistentemente positivi continuano a sostenere le previsioni, ma il brusco balzo dopo le elezioni statunitensi non trova spiegazioni nei fondamentali. Sono stati annunciati un aumento della spesa pubblica e sgravi fiscali, ma l’effettiva attuazione di queste misure politiche e i relativi effetti non si concretizzeranno prima che siano trascorsi diversi mesi o persino anni, a seconda dei punti di vista. La principale determinante è quindi la speranza che la stagnazione secolare si concluda al più presto. Ethna-AKTIV L’evento determinante del mese di novembre è stato chiaramente l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti e il conseguente aumento dei rendimenti, provocato da un balzo delle aspettative d’inflazione. La reazione si è trasmessa anche ad altri mercati, causando un rialzo dei rendimenti a livello globale e un rafforzamento del dollaro statunitense, specificamente nei confronti delle valute emergenti. I futures sui Fed Fund indicano attualmente che i mercati scontano a pieno un innalzamento dei tassi da parte della Fed in dicembre. In questo contesto, a fronte del persistente vigore del mercato del lavoro e dell’aumento dell’inflazione attesa, è pressoché indubbio che la Fed procederà a un inasprimento durante la prossima riunione del FOMC. L’aumento dei rendimenti ha inoltre alleviato il problema della scarsità dei Bund per la BCE e prevediamo che Mario Draghi annuncerà una proroga di sei mesi del programma di acquisti di asset. L’andamento dei rendimenti è a nostro avviso eccessivo ed effimero. Di conseguenza, il portafoglio obbligazionario è rimasto pressoché invariato durante il mese. A novembre le coperture hanno permesso di ridimensionare in modo significativo la duration, con l’obiettivo di ridurre la sensibilità ai tassi d’interesse in concomitanza con le elezioni e scongiurare effetti negativi. Gli investimenti sono invece rimasti stabili, al pari del rating elevato degli emittenti, compreso tra A- e BBB+, e del loro profilo di rischio/rendimento ancora interessante. Dopo la reazione positiva dei mercati azionari statunitensi a seguito delle elezioni, verso la fine del mese abbiamo chiuso le opzioni e i futures sull’S&P per prendere profitto. L’esposizione all’Europa sotto forma di futures sul DAX è stata mantenuta in portafoglio, poiché questi strumenti dovrebbero beneficiare dell’indebolimento dell’euro. Alla luce degli avvenimenti importanti del mese scorso, abbiamo apportato significative modifiche al portafoglio di Ethna-AKTIV. Nel clima di crescente incertezza che ha preceduto le elezioni statunitensi, abbiamo ridotto notevolmente il portafoglio azionario. A tale scopo, abbiamo ridimensionato l’esposizione lorda anziché avvalerci di coperture tramite futures, anche con l’obiettivo di ridurre il rischio di base del fondo. La maggior parte dei proventi è stata mantenuta in forma liquida, solo con un lieve aumento della componente obbligazionaria, il cui rating medio si attesta nel segmento compreso tra BBB+ e BBB. Abbiamo leggermente incrementato la duration modificata, poiché riteniamo eccessivo il recente rialzo dei rendimenti dettato dalle speranze di una reflazione. Pur riconoscendo il potenziale impatto inflazionistico delle politiche proposte da Donald Trump, crediamo che la loro attuazione e i relativi effetti siano lontani. Nel medio termine, tuttavia, il rafforzamento del dollaro e l’aumento dei rendimenti genereranno al contrario spinte deflazionistiche. Sulla Sul fronte valutario, la nostra esposizione alle divise è stata ulteriormente ridotta. L’esposizione residuale al dollaro statunitense è stata totalmente eliminata dopo il nuovo rafforzamento delle valute, poiché un intervento sui tassi della Fed a dicembre e l’incremento delle aspettative d’inflazione sono interamente scontati dai mercati. La reazione positiva del mercato all’esito delle elezioni negli Stati Uniti, che in precedenza tutti i commentatori ritenevano 8 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 12 · dicembre 2016 base di questo effetto auto-limitante dell’apprezzamento del biglietto verde e del rialzo dei rendimenti sull’economia statunitense, abbiamo ulteriormente ridotto l’esposizione in dollari per incamerare profitti al picco del ciclo. Abbiamo alleggerito anche l’esposizione complessiva in valuta estera, rafforzando solo la posizione nel franco svizzero. Siamo prudenti riguardo all’improvviso ottimismo con il quale i mercati hanno accolto l’elezione di Trump. Dato che i fondamentali non sono mutati e che molto è ancora oggetto di congetture, il portafoglio mantiene un posizionamento complessivo relativamente difensivo. per separarci da AT&T. Continuiamo a giudicare in modo fondamentalmente positivo il settore delle telecomunicazioni, ma non gradiamo affatto le ambizioni del gruppo sul fronte delle fusioni e acquisizioni. Abbiamo invece tratto vantaggio dalle reazioni estremamente negative delle quotazioni per assumere nuove posizioni, ad esempio nel gruppo statunitense del comparto alimentare Tyson Foods o nel titolo immobiliare tedesco LEG. Il P/E medio a livello del fondo si attesta ora a 12,4x e il dividend yield è pari al 3,2 %. Per quanto riguarda le obbligazioni, abbiamo nuovamente ridotto in misura significativa la posizione in titoli ad alto rendimento statunitensi a circa il 10 %. Nel contempo, abbiamo sfruttato lo straordinario aumento dei rendimenti dei titoli di Stato USA per tornare a investire in questi strumenti. A partire da un rendimento di circa il 3 %, sino a fine mese abbiamo incrementato ogni giorno la nostra posizione in Treasury a 30 anni fino a portarla poco sopra il 5 %. In caso di un altro rialzo dei rendimenti, effettueremo ulteriori acquisti. Attualmente, il 15 % di obbligazioni in portafoglio ha un rendimento del 6,1 % e una duration modificata nettamente più lunga rispetto al mese scorso, pari a circa 9,5. Ethna-DYNAMISCH Nel corso del mese gli investimenti azionari lordi dell’Ethna-DYNAMISCH sono rimasti invariati al 65 % circa. A fine novembre, a fronte dell’andamento favorevole dei mercati statunitensi, abbiamo ridotto la nostra esposizione al paese attraverso coperture tramite futures; gli investimenti netti si attestavano quindi a circa il 45 %, includendo le necessarie opzioni put. A livello regionale non vi sono state variazioni di rilievo. Con circa il 29 %, l’Europa rimane la ponderazione più elevata, seguita dall’America settentrionale a quota 24 % e dall’Asia con circa il 12 %. Anche a livello settoriale sono state apportate solo modifiche minime. Abbiamo sfruttato l’effetto positivo a breve termine delle elezioni negli Stati Uniti per ridurre nuovamente la nostra esposizione ai prodotti farmaceutici mediante la vendita di Sanofi. Abbiamo inoltre approfittato dell’andamento favorevole dei mercati statunitensi Il risultato delle operazioni descritte è stato un incremento della liquidità a circa il 20 %. A fine mese, in previsione di un aumento delle quotazioni petrolifere poco prima della riunione dell’OPEC, abbiamo nuovamente convertito parte della liquidità in corone norvegesi (ca. il 5 %). Per il resto, l’esposizione valutaria è rimasta perlopiù invariata rispetto al mese precedente. Autori >> Portfolio Management Guido Barthels, Luca Pesarini, Christian Schmitt, Niels Slikker, Daniel Stefanetti, Peter Steffen, Arnoldo Valsangiacomo e il team 9 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 12 · dicembre 2016 Ethna-DEFENSIV Ethna-DEFENSIV % of Total NAV % of Total NAV AA: 14.6 NON IG: 6.6 Cash: 9.5 AAA: 2.9 BBB: 36.4 Equities: 0.0 A: 32.3 Not rated: 1.0 Others: -3.3** EUR ** negative value due to Forex Transactions for hedging purposes 0% 10 % 20 % 30 % 40 % CHF 0.5 0.5 AUD 0.2 0.3 0.0 USD GBP 89.5 -0.1 NOK Bonds: 52.60 Cash: 27.72 Equities: 11.64 Others: -1.25 Equity net: 9.21 Investment Funds: 4.02*** EUR Precious metals (non physical): 5.26 CHF *** Units of other investment funds; the maximum limit is 10 % of the fund's assets 20 % 30 % 40 % 50 % 60 % 70 % USD 89.0 33.5 6.0 5.9 2.6 GBP 0.1 0.9 JPY 0.6 0.6 ZAR 1.2 1.2 DKK 0.2 0.2 HKD 0.2 0.2 57.5 Net Gross Source: ETHENEA Source: ETHENEA Grafico 11: struttura di portafoglio 5 dell’Ethna-AKTIV* Grafico 14: composizione del portafoglio dell’Ethna-AKTIV per valuta* Ethna-DYNAMISCH Ethna-DYNAMISCH % of Total NAV % of Total NAV Bonds: 15.51 Equities: 65.53 Cash: 20.74 . Others: -1.78 20 % 30 % 40 % EUR Equity net: 47.98 50 % 60 % 70 % 2.2 2.1 USD 2.2 GBP 3.4 3.4 NOK 4.9 3.9 JPY 6.2 6.1 HKD Source: ETHENEA 75.2 37.7 CHF KRW 41.3 4.4 4.4 1.4 1.2 Net Gross Source: ETHENEA Grafico 12: struttura di portafoglio 5 dell’Ethna-DYNAMISCH* 8 Gross % of Total NAV % of Total NAV 10 % Net Ethna-AKTIV Ethna-AKTIV 0% 0.7 0.6 Grafico 13: composizione del portafoglio dell’Ethna-DEFENSIV per valuta* Grafico 10: composizione del portafoglio in funzione del rating dell’Ethna-DEFENSIV* 10 % 1.8 Source: ETHENEA Source: ETHENEA 0% 98.7 7.3 Grafico 15: composizione del portafoglio dell’Ethna-DYNAMISCH per valuta* Nella voce «Cash» («Liquidità») sono compresi i depositi vincolati e a tasso breve, i conti correnti e altri conti specifici. La voce «Equities net» («Azioni nette») comprende gli investimenti diretti e l’esposizione dovuta ai derivati azionari. 10 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 12 · dicembre 2016 Ethna-DEFENSIV Bonds % of Total NAV 60 Equities * including 9 other countries 58.1 50 40 30 20 5.6 10 4.8 3.0 1.9 1.8 1.6 1.5 1.5 1.4 1.3 1.2 1.2 1.1 1.1 0.9 0.9 0.9 0.8 3.0 0 Source: ETHENEA Grafico 16: composizione del portafoglio dell’Ethna-DEFENSIV per paese* Ethna-AKTIV Bonds % of Total NAV Equities * including 11 other countries 40.6 40 35 30 25 20 15 10 4.5 5 3.3 2.7 2.6 1.8 1.2 1.1 0.9 0.6 0.6 0.5 0.5 3.2 0 Source: ETHENEA Grafico 17: composizione del portafoglio dell’Ethna-AKTIV per paese* Ethna-DYNAMISCH Bonds Equities % of Total NAV 36.2 30 20 10 10.5 6.2 5.8 5.8 4.4 3.4 0 Source: ETHENEA Grafico 18: composizione del portafoglio dell’Ethna-DYNAMISCH per paese* 11 2.1 2.1 1.6 1.5 1.4 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 12 · dicembre 2016 Ethna-DEFENSIV Bonds % of Total NAV Equities * including 4 other sectors 14.3 11.0 10 7.5 7.3 6.3 6.1 5.4 5.3 5.0 4.0 3.5 3.1 2.6 2.0 1.8 1.6 1.3 1.0 0.9 0.8 0.7 0.6 1.4 0.5 0 Source: ETHENEA Grafico 19: composizione del portafoglio dell’Ethna-DEFENSIV per settore degli emittenti* Ethna-AKTIV Bonds % of Total NAV 18 16 Equities * including 19 other sectors 15.4 14 12 10 7.3 8 6.7 6 4.2 4 5.2 3.0 2.3 2.2 2 2.0 1.9 1.8 1.7 1.1 1.0 1.0 1.0 1.0 1.0 0.8 0.8 0.8 0.7 0.6 0.5 0 Source: ETHENEA Grafico 20: composizione del portafoglio dell’Ethna-AKTIV per settore degli emittenti* Ethna-DYNAMISCH Bonds % of Total NAV 18 16 Equities ** including including 11 other other sector sector 15.8 14 12 10 8 6 4 2 8.1 5.1 5.0 4.6 4.3 3.3 3.2 2.7 2.2 2.2 2.1 2.1 2.1 2.0 0 Source: ETHENEA Grafico 21: composizione del portafoglio dell’Ethna-DYNAMISCH per settore degli emittenti* * Nota: il formato dei dati contenuti nei grafici è quello anglosassone. 12 2.0 1.9 1.8 1.8 1.6 1.6 1.4 1.4 1.4 1.3 Curatori >> Il Team di Gestione di Portafoglio e l’Head of Research Seduti (da sinistra a destra): Daniel Stefanetti, Guido Barthels, Luca Pesarini, Arnoldo Valsangiacomo, Christian Schmitt, Peter Steffen; In piedi (da sinistra a destra): Simon Oeser, Fabian Scheler, Ralf Müller, Roland Kremer, Jörg Held, Matthias Brachtel, Niels Slikker, Yves Longchamp – Head of Research bei ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG & Marco Ricciardulli (non presenti nella foto). Riconoscimenti >> Contatti >> Siamo a disposizione in qualsiasi momento per eventuali domande e suggerimenti. ETHENEA Independent Investors S.A. 16, rue Gabriel Lippmann · 5365 Munsbach · Luxembourg Phone +352 276 921-0 · Fax +352 276 921-1099 [email protected] · ethenea.com LIPPER FUND AWARDS 2015 WINNER AUSTRIA Categoria Lipperfund Awards: Mixed Asset EUR Flexible - Europe, periodo: dieci anni; categoria Morningstar: Bilanciati Prudenti EUR – Globali, periodo: ultimi cinque anni; categoria €uro FUND AWARD: fondi misti (azioni e obbligazioni), periodo: dieci anni; categoria procontra: fondi di investimento, periodo: tre anni Note importanti >> Il valore delle quote e i redditi dei fondi sono soggetti ad oscillazioni al rialzo e al ribasso e non possono essere garantiti. L’investitore potrebbe pertanto non recuperare l’importo originariamente investito. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I costi degli investimenti in fondi incidono sul rendimento complessivo degli stessi. Un rimborso redditizio è possibile solo dopo un aumento di valore della quota che supera la commissione di sottoscrizione e altre commissioni o spese nel periodo di investimento. Nell’investire in un fondo esiste il rischio di minusvalenze e perdite valutarie proprio come quando si investe in titoli e in altri beni comparabili. Non si garantisce il raggiungimento degli obiettivi della politica di investimento. Prima di effettuare la sottoscrizione delle quote dei fondi e per una analisi dettagliata delle caratteristiche, dei rischi e degli oneri connessi con l’investimento negli stessi si prega di leggere attentamente il Prospetto (comprensivo del regolamento di gestione) e il KIID (Informazioni chiave per gli investitori) nonché l’ultima relazione annuale e semestrale dei fondi. Tale documentazione, unica documentazione vincolante per l’acquisto delle quote dei fondi, è disponibile, oltre che presso la società di gestione e la banca depositaria, sul sito internet della società di gestione all’indirizzo ethenea.com/it e su richiesta presso i collocatori e gli intermediari incaricati dei pagamenti indicati nel modulo di sottoscrizione dei fondi. Il presente documento ha scopo meramente informativo e le informazioni in esso contenute non costituiscono una raccomandazione o consulenza in materia di investimenti, né sostituiscono in alcun modo le informazioni contenute nel Prospetto e nel KIID del rispettivo fondo. I potenziali investitori sono invitati a richiedere una consulenza professionale specifica prima di assumere una decisione di investimento nei fondi. I commenti e le analisi riportati nel presente documento riflettono le opinioni di ETHENEA Independent Investors S.A. sui mercati e si basano sulle informazioni disponibili alla data di pubblicazione. 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