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N° 1 . gennaio 2017 COMMENTO SUI MERCATI Alta tensione Gli eventi politici e la persistente insicurezza degli operatori hanno elettrizzato i mercati nel 2016 ed è altamente probabile che tale trend proseguirà anche nel nuovo anno. Cosa terrà sotto tensione i mercati dei capitali nel 2017? Indice >> Edizione del 31.12.2016 >> Alta tensione >> Prospettive macroeconomiche >> Posizionamento degli Ethna Funds [email protected] ethenea.com N° 1 · gennaio 2017 COMMENTO SUI MERCATI Alta tensione Gli eventi politici e la persistente insicurezza degli operatori hanno elettrizzato i mercati nel 2016 ed è altamente probabile che tale trend proseguirà anche nel nuovo anno. Cosa terrà sotto tensione i mercati dei capitali nel 2017? Prospettive per il 2017 Generazioni di studenti avranno qualche vago ricordo della combinazione delle lettere U, R e I in relazione alla legge di Ohm1, la quale afferma che la resistenza elettrica (R) è una costante data dal rapporto tra la tensione (U) e l’intensità della corrente (I). Operando alcune trasformazioni si ottiene anche l’equazione U = R * I, che indica che la tensione è il risultato del prodotto della resistenza per l’intensità della corrente. Nell’attuale contesto notiamo la stessa tensione tra l’economia statunitense e quella dell’Eurozona, di un’intensità tale che non si vedeva da molto tempo. Mentre i dati del PIL statunitense (T3: 1,7 % YoY) vengono ritenuti alti – abbastanza alti da indurre la Fed ad alzare i tassi di riferimento e prospettare tre ulteriori rialzi nel corso del 2017 – il PIL dell’Eurozona (T3: 1,7 % YoY) è considerato talmente basso che la Banca centrale europea si è sentita in dovere di estendere il programma di acquisti di titoli di Stato fino a fine anno. Probabilmente solo gli economisti “ben attrezzati” potranno comprendere questa logica.2 Questa divergenza in ambito di politica monetaria è evidente lungo tutta la curva dei rendimenti. Il grafico 1 mostra come il tanto osservato spread tra i Treasury statunitensi e i Bund tedeschi nel segmento a dieci anni, pari a più di 230 punti base, abbia quasi raggiunto il valore massimo degli ultimi 30 anni. La relazione tra questi due mercati si presenta estremamente tesa. Per l’anno in corso ci attendiamo una nuova diminuzione di questa tensione, che però, presumibilmente, andrà a scapito del rendimento del Bund. L’effetto di base del nuovo rincaro del petrolio provocherà quasi certamente un aumento dell’inflazione su entrambe le sponde dell’Atlantico, come il nostro Head of Research, Yves Longchamp, spiegherà nelle seguenti Prospettive Macroeconomiche. In questo contesto è improbabile che si verifichino, almeno nel primo trimestre, cali generalizzati dei rendimenti. Conviene pertanto esercitare cautela nell’apertura di posizioni Conviene esercitare cautela nell’apertura di posizioni strategiche sulla duration e tenere tirato il freno a mano. strategiche sulla duration e tenere tirato il freno a mano. Le posizioni tattiche possono invece rivelarsi assolutamente redditizie con un buon timing, dato che ci troviamo in un contesto molto volatile. Si dice che i mercati politici abbiano le gambe corte, ma per quanto riguarda la volatilità, il 2017 continuerà di sicuro a seguire le orme del 2015 e del 2016, Il nome è dovuto al fisico tedesco Georg Simon Ohm. La legge “esprime la legge costitutiva di proporzionalità diretta tra la differenza di potenziale elettrico applicata ai capi di un conduttore e l’intensità della corrente elettrica che lo attraversa. La costante di proporzionalità è detta resistenza elettrica.” Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Ohm 2 A difesa degli economisti va comunque detto che l’obiettivo centrale della politica economica su entrambe le sponde dell’Atlantico è la stabilità dei prezzi. I tassi di inflazione nelle due economie erano molto differenti. Mentre la BCE sta combattendo con tassi troppo bassi, per la Fed questa fase sembra già superata. Stupisce tuttavia costatare che i tassi di crescita siano molto simili, nonostante le forti differenze tra i tassi d’interesse e tra i rendimenti. 1 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 10-year UST yield less Bund yield in bp 250 200 in basispoints 150 100 50 0 -50 -100 -150 -200 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 1: differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali statunitensi e tedeschi sostenuto in questo da avvenimenti politici come il probabile avvio della Brexit, le elezioni in Francia e in Germania e i primi 100 giorni di presidenza di Trump. E queste sono solo le incognite note. Non mancheranno le incognite ignote, che eserciteranno certamente un forte impatto e dovranno essere affrontate efficacemente. Retrospettiva 2016 La retrospettiva dell’anno passato è una tradizione consolidata nell’edizione di gennaio del Commento sui Mercati. I grafici 2 e 3 mostrano rispettivamente l’evoluzione dei rendimenti dei Treasury statunitensi e dell’indice DAX. Osservando entrambi i grafici si nota che gli andamenti sono molto simili: quando calano i rendimenti diminuiscono anche le quotazioni azio- Tra gli elementi positivi dell’attuale contesto va rilevato che, in seguito al rialzo dei rendimenti, si può nuovamente beneficiare di un determinato carry. Negli ultimi sei mesi il rendimento corrente del portafoglio obbligazionario dell’Ethna-DEFENSIV è, ad esempio, salito di oltre lo 0,5 % al 4 %; questo dato è tuttavia al netto dei costi di copertura. Al lordo di tali costi, il rendimento corrente è pari al 2 % circa, un livello quasi inimmaginabile nell’area euro, a meno che non si sia disposti a innalzare fortemente il rischio puntando su singoli titoli o allungando le scadenze.3 Quando calano i rendimenti diminuiscono anche le quotazioni azionarie e viceversa. narie e viceversa. I mercati azionari e obbligazionari hanno dunque mostrato, come di consueto, una correlazione negativa, cosa spesso non verificatasi negli anni precedenti. Queste sono senz’altro buone notizie, giacché tale correlazione negativa è la raison d’être4 dei fondi misti flessibili e, soprattutto, significa che il mercato si sta in qualche modo rimettendo in sesto. Continuiamo insomma ad attenderci fasi difficili e volatili sui mercati globali dei capitali. 2.8 11500 11000 2.0 German Dax Index 2.2 00 % 2.4 +1 US Treasury yield (in%) 2.6 1.8 1.6 10500 10000 9500 9000 1.4 1.2 8500 Source: Bloomberg, ETHENEA Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 2: andamento del rendimento del Treasury USA decennale* Grafico 3: andamento dell’indice DAX Naturalmente il carry, o il rendimento corrente, è solo una delle possibili componenti reddituali. Inoltre, un carry del 2 % (dopo la copertura) è sempre meglio del rendimento corrente prossimo allo zero di cui ci siamo dovuti accontentare per lunghi periodi nel 2016. 4 In italiano: „ragion d’essere“ 3 3 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 Sta di fatto però che il divario annuo dei rendimenti è estremamente pronunciato, soprattutto in termini percentuali (grafico 2). Il passaggio dall’1,31 % a oltre il 2,60 % indica un raddoppio in meno di sei mesi. Sebbene in passato si siano verificati movimenti più ampi in termini assoluti, non siamo riusciti a individuare nessuna evoluzione di analoga entità in termini relativi. Il semestre passato si è distinto per le sue caratteristiche di unicità nella non trascurabile carriera professionale dell’autore, iniziata il 1° aprile 1987. proprio trend. Il motivo va sicuramente ricercato innanzitutto nella perdurante incertezza degli operatori nei confronti della politica monetaria della Fed. Considerati sull’intero anno, gli indici dei paesi emergenti riconvertiti in valuta locale sono stati i fanalini di coda (grafico 4). Le uniche valute che hanno ceduto terreno rispetto all’euro sono quelle dei paesi con seri problemi di politica interna. I mercati azionari dei cosiddetti paesi sviluppati (il grafico 3 mostra a titolo di esempio l’andamento del DAX tedesco) sono stati invece a lungo caratterizzati da movimenti laterali. La correzione in gennaio, il successivo rally in febbraio e poi le poche settimane dopo le elezioni statunitensi sono stati i grandi movimenti che hanno inciso durevolmente, sia in positivo che in negativo, sulla performance dei fondi di ETHENEA. I restanti nove mesi hanno registrato variazioni giornaliere dei prezzi anche notevoli, senza tuttavia evidenziare un vero e Nel nostro universo investibile di Stati OCSE, il Regno Unito è sorprendentemente in testa con una performance annua del 18,5 % che tuttavia, al netto della performance negativa della sterlina (-13,8 %, cfr. grafico 5), corrisponde in euro a un rendimento piuttosto modesto del 4,7 %, meno del 6,8 % messo a segno dal DAX. Come si evince dal grafico 3, le informazioni fornite da questi diagrammi a barre sono solo molto parziali. Main Equity Index Total Return in local CCY in % 50 40 30 20 10 0 -10 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 4: rendimento annuo di indici azionari selezionati nelle rispettive valute locali 30 2016 CCY Returns in % 25 20 15 10 5 0 -5 -10 -15 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 5: rendimento annuo di valute selezionate rispetto all’euro 4 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 Nel complesso, gran parte delle valute sono riuscite a guadagnare terreno rispetto all’euro, cosa che d’altronde rientra (non ufficialmente) negli obiettivi dell’attuale politica monetaria della BCE. Sembra tuttavia che il mercato non creda più davvero al proseguimento di questo trend. Anche l’USD, che al momento della redazione quota a 1,0440 sull’euro, sembra aver perlomeno interrotto il suo cammino verso la parità di cambio. è stata registrata dall’area non-investment grade. Anche in questo caso non dobbiamo ignorare l’inizio del 2016, quando questo segmento è stato oggetto di una massiccia correzione, in alcuni casi senza vere e proprie vendite. Da metà febbraio, i premi di questi bond sono invece tornati a ridursi fortemente, di pari passo con i rialzi delle quotazioni azionarie. Tuttavia, la chiave per realizzare buone performance in questo segmento è l’assoluta attenzione alla liquidità, spesso inadeguata, del mercato secondario; altrimenti è difficile trasformare gli utili contabili in autentici guadagni. Il mercato statunitense delle obbligazioni societarie, per noi dominante nel 2016, ha reso un brillante 6,1 % a livello di indice. Anche in questo caso si devono però detrarre i costi di copertura, che sottraggono al reddito potenziale qualche punto percentuale. Le uniche valute che hanno ceduto terreno rispetto all’euro sono quelle dei paesi con seri problemi di politica interna. Anche uno sguardo al grafico 6 conferma che, fatta eccezione per i soliti noti (CHF, valute scandinave, USD e CAD), tutte le altre valute restano sottovalutate rispetto all’euro in base al potere d’acquisto. L’alta tensione menzionata inizialmente, qui si può osservare in modo particolarmente chiaro. Conclusioni CCY Over/Undervalued in % (BigMac Index) Volgiamo infine lo sguardo ai mercati obbligazionari, il segmento di mercato che sta particolarmente a cuore al sottoscritto. Il grafico 7 mostra che la migliore performance annua Il 2016 si è rivelato nel complesso la continuazione del biennio precedente. I fattori trainanti sui mercati dei capitali sono stati, 80 60 40 20 0 -20 -40 -60 Source: Bloomberg, ETHENEA Bond Index Total Return in unhdegd (CCY) in % Grafico 6: sopravvalutazione e sottovalutazione delle varie valute rispetto all’euro in base al potere d’acquisto (Big Mac Index) 20 10 0 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 7: rendimento annuo di indici obbligazionari selezionati nelle valute rispettivamente indicate 5 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 più che i dati fondamentali, gli eventi politici e la politica monetaria delle banche centrali. Il 2017 si preannuncia simile in tal senso. di eventuali contraccolpi. Il migliore esempio al riguardo è l’andamento del mercato azionario nelle prime settimane dello scorso anno. L’esempio opposto è invece il contraccolpo sul mercato dei Treasury statunitensi, da noi previsto ma non ancora avveratosi. Nell’attuale contesto, per poter affrontare con successo i mercati dei capitali, bisogna prendere decisioni rapide (anche se non troppo rapide), in modo da poter tener conto anche Sui mercati continua insomma a regnare l’alta tensione. Autori >> 6 Guido Barthels Yves Longchamp, CFA Portfolio Manager ETHENEA Independent Investors S.A. Head of Research ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 Prospettive macroeconomiche >> In questo numero desideriamo fornirvi alcune riflessioni sui potenziali sviluppi nel 2017. Abbiamo tentato di essere concisi e di affrontare alcuni dei temi a nostro avviso più pressanti: crescita, inflazione, forza del dollaro statunitense, aumento dei rendimenti, Cina, Eurozona, Trump, Brexit e la fitta agenda politica europea sono alcuni degli argomenti trattati di seguito. Eurozone USA Japan UK 4 Employment growth, %, y/y 3 Un anno ricco di imprevisti Gettando uno sguardo al 2016, non si può certo dire che si sia svolto secondo le previsioni. I sismografi regionali hanno più volte segnalato movimenti tettonici in atto nel panorama economico. Malgrado le evidenti crepe nella struttura politica ed 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 1995 Malgrado le evidenti crepe nella struttura politica ed economica, alla fine le onde d’urto sui mercati finanziari non si sono materializzate. 2000 2005 2010 2015 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 8: L’occupazione ha raggiunto il picco massimo, il ciclo globale è in una fase avanzata dinamiche occupazionali hanno perso vivacità, confermando il nostro scenario di ciclo economico in fase avanzata nei paesi sviluppati. Il grafico 8 mostra il rallentamento dell’occupazione nell’Eurozona, in Giappone, nel Regno Unito e negli Stati Uniti. economica, alla fine le onde d’urto sui mercati finanziari non si sono materializzate. Pur sottoposti a violente oscillazioni, i principali listini azionari hanno infatti archiviato l’anno su una nota positiva e i rendimenti dei titoli di Stato sono saliti. Un ciclo economico in fase avanzata e una nube di incertezza Nei primissimi giorni del 2016 il confluire di fattori quali il dollaro forte, il primo rialzo dei tassi da parte della Fed e dati economici deludenti a livello globale, ha rappresentato la prima avvisaglia di quello che sarebbe stato il più massiccio shock sismico dell’anno. Le riserve valutarie cinesi sono fortemente calate, generando timori di un atterraggio brusco del colosso economico asiatico. Dopo questo inizio burrascoso, la situazione si è tranquillizzata fino a quando non si sono verificati gli shock politici. La Brexit a giugno e l’elezione di Trump a novembre sembravano destinate a far sprofondare i prezzi del mercato ma anche in questo caso gli effetti non sono stati drammatici. La sterlina britannica ha assorbito gran parte dello shock dopo il voto sulla Brexit, mentre il vento di cambiamento alzatosi in seguito all’elezione dell’inclassificabile Donald Trump ha gonfiato le vele dei mercati azionari portandoli su nuovi massimi e causato un’impennata dei rendimenti. Tutti i cicli economici cominciano con una recessione e terminano con una recessione. Sebbene l’attuale ciclo si trovi chiaramente in fase avanzata, il nostro scenario di riferimento non prevede una recessione nel 2017. Ci attendiamo che quest’anno la crescita resti modesta e si avvii verso un graduale rallentamento. Sarebbe difficile riassumere meglio di quanto abbia fatto la presidente della Fed Yellen nel corso della conferenza stampa di dicembre l’impatto sugli Stati Uniti della politica economica Sebbene l’attuale ciclo si trovi chiaramente in fase avanzata, non prevediamo una recessione nel 2017. Benché complessivamente modesta, la crescita si è dimostrata tenace e tutto sommato abbastanza forte da creare nuovi posti di lavoro e da ridurre la disoccupazione. Tuttavia le di Trump. “Al momento operiamo in una nube di incertezza; dobbiamo attendere di vedere quali cambiamenti si realizzeranno e tenerne conto nel nostro processo decisionale mano 7 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 a mano che la situazione diverrà più chiara. […] Interpreto quindi i movimenti del mercato come previsioni implicite dell’impatto che queste politiche probabilmente avranno sull’economia.”5 La nube di incertezza consiste essenzialmente in due elementi: l’entità dello stimolo fiscale e della riforma tributaria e la rapidità con cui saranno implementati. Se le oscillazioni dei prezzi del mercato osservate in seguito alle elezioni statunitensi lo scorso anno possono essere considerate previsioni dell’impatto di tali politiche, ne consegue che gli operatori si attendono che l’entità sarà elevata, la ricaduta positiva e l’implementazione rapida. Il nostro orientamento è meno ottimistico. In primo luogo, perché ci vorrebbe del tempo per implementare tale programma e, in secondo luogo, perché tali aspettative non riflettono sviluppi meno favorevoli per i mercati quali ad esempio il futuro degli accordi commerciali e i rapporti tra Stati Uniti e Cina. e seguono una loro propria logica. Secondo questo parametro alternativo, il rischio di un eccesso di inflazione6 è limitato, come mostra il grafico 9. Le ultime proiezioni sull’inflazione della Banca centrale europea (BCE) e della Federal Reserve si attestano rispettivamente all’1,7 % e al 2 % nel 2019. Non c’è pertanto alcuna fretta di abbandonare la politica monetaria ultra espansiva che ha fatto parte della vita quotidiana dei mercati finanziari per quasi dieci anni. Riteniamo che quest’anno l’inflazione potrebbe cambiare le carte in tavola nel caso in cui aumentasse in seguito a un indebolimento del dollaro statunitense o all’accelerazione dell’inflazione dei salari. A differenza di uno tsunami, che rappresenta un evento isolato, l’aumento dell’inflazione è un processo potente ma lento, assimilabile all’alta marea. In una tranquilla serata di luna piena, l’alta marea rimuove gradualmente il pericolo degli scogli, facilitando la navigazione e assicurando un’ottima visibilità. Tuttavia, unita alla superluna e a venti tempestosi, l’alta marea è pericolosa e potenzialmente funesta. Monitoreremo pertanto con grande attenzione l’andamento dell’inflazione, soprattutto visto che le previsioni delle banche centrali, come le tabelle delle maree, non tengono conto della direzione e della velocità dei venti, che si tratti di venti favorevoli o contrari. L’inflazione rappresenta una grande incognita Una fase avanzata del ciclo è generalmente associata a tassi d’inflazione superiori e a un graduale inasprimento della politica monetaria. L’inflazione ha registrato una tendenza al rialzo e dovrebbe accelerare ulteriormente nel primo trimestre 2017. Il costante recupero delle quotazioni petrolifere osservato lo scorso anno eserciterà un impatto graduale sull’inflazione dei prezzi al consumo. Tuttavia l’inflazione è un fenomeno complesso il cui andamento è difficile da comprendere immediatamente. Questo è il principale motivo per Normalizzazione della politica monetaria Per quanto riguarda l’inflazione, il mutamento di toni delle banche centrali è considerevole. La deflazione è sparita dal loro vocabolario, mentre l’inflazione sta lentamente infiltrandosi L’inflazione è un fenomeno complesso il cui andamento è difficile da comprendere immediatamente. La Fed è l’unica banca centrale in grado di alzare i tassi nel 2017. nelle loro dichiarazioni. Questo mutamento segna potenzialmente l’inizio della fine delle politiche monetarie ultra accomodanti, che abbinano tassi d’interesse estremamente contenuti e iniezioni di liquidità. Fatta eccezione per il Giappone, la normalizzazione della politica monetaria potrebbe aver appena mosso i suoi primi (lenti) passi. Il ritmo della normalizzazione dipenderà dal rallentamento della crescita e dall’accelerazione dell’inflazione. cui le banche centrali hanno inventato l’inflazione “core”, una variabile che misura l’inflazione sottostante e non tiene conto dei prezzi del petrolio e dei generi alimentari, che sono volatili Eurozone Japan US UK 5 Core-inflation (y/y, %) 4 Poiché l’economia statunitense si trova nella fase più avanzata di questo ciclo e la Fed è l’unica banca centrale ad aver alzato i tassi, il ritmo sarà dettato dagli Stati Uniti. La Fed è l’unica banca centrale in grado di alzare i tassi l’anno prossimo. Per contro, la Bank of Japan persegue a tutta forza l’allentamento quantitativo; la BCE ha annunciato che estenderà il programma di acquisti di titoli almeno fino a dicembre 2017; la Banca nazionale svizzera è costretta ad adottare tassi d’interesse punitivi al fine di evitare un apprezzamento della sua valuta; infine, la politica della Bank of England dipende da come si configurerà la Brexit. 3 2 1 0 -1 -2 1990 1995 2000 2005 2010 2015 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 9: L’inflazione sottostante rimane bassa https://www.federalreserve.gov/mediacenter/files/FOMCpresconf20161214.pdf La maggior parte delle banche centrali persegue la stabilità dei prezzi ponendosi un obiettivo d’inflazione del 2 %. Con eccesso di inflazione si intende una situazione in cui l’inflazione è superiore all’obiettivo. 5 6 8 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 La crescita è complessivamente modesta ma mostra una buona tenuta ed è trainata da fattori interni, ragion per cui non riteniamo che possa risentire significativamente di un aumento dei tassi e del vigore del dollaro. L’inflazione invece potrebbe essere rallentata dall’andamento dei prezzi globali (materie prime e commercio mondiale), che seguono da vicino la direzione del dollaro statunitense (grafico 10). Il dollaro forte è spesso 130 90 120 95 110 100 100 105 90 110 80 115 70 120 60 125 50 130 40 135 30 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 140 US dollar - inverted scale Price indices World trade prices Industrial commodity prices US dollar real effective exchange rate I rendimenti dei Treasury statunitensi sono bruscamente saliti. associato al calo dei prezzi globali. Se l’inflazione non aumenta, le banche centrali di tutto il mondo cambieranno rapidamente e nuovamente toni e le autorità monetarie cominceranno a menzionare i rischi di deflazione. Di conseguenza, il dollaro forte è in qualche modo incompatibile con una politica troppo aggressiva della Fed. Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 10: Un dollaro forte è deflazionario Un fitto calendario politico e geopolitico I rischi associati al vigore del dollaro e all’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato sono soprattutto rischi internazionali. Inutile dire che, in termini di agenda geopolitica globale, la posizione degli Stati Uniti oscillerà, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con Cina e Russia e il futuro degli accordi commerciali internazionali. A livello europeo, la Brexit, che sarà probabilmente attivata a marzo, potrebbe creare agitazione nelle acque poco profonde della Manica. Successivamente, le elezioni francesi e tedesche potrebbero anch’esse contribuire agli alti e bassi del Vecchio Continente. Siamo cautamente fiduciosi che nessuna di queste elezioni si concluderà con un’altra vittoria di forze populiste. Il vigore del dollaro grava sui conti finanziari dei paesi la cui valuta è agganciata al biglietto verde. Il conto finanziario è la parte della bilancia dei pagamenti che registra le transazioni finanziarie internazionali, mentre le partite correnti registrano i flussi internazionali di beni e servizi. Gli sviluppi della bilancia dei pagamenti cinese sono un perfetto esempio di queste pressioni. Come illustrato nel grafico 11, il saldo delle partite correnti cinesi è stato positivo e stabile per anni, a dimostrazione del fatto che la Cina esibisce un avanzo commerciale, ossia effettua più esportazioni che importazioni malgrado il difficile contesto macroeconomico. Per contro, il conto finanziario è stato negativo negli ultimi anni, segnalando importanti deflussi di capitale che hanno causato un calo delle riserve valutarie legato a un rafforzamento del dollaro statunitense (USD) e/o a un indebolimento dello yuan cinese (CNY), come illustra la sottile linea blu. Un rafforzamento del biglietto verde spinge i cittadini cinesi a convertire i risparmi in dollari, una valuta forte considerata sicura. Se i deflussi di capitale non sono arginati, l’assottigliamento delle riserve in valuta estera causa in ultima Due rischi: la forza del dollaro statunitense e l’aumento dei rendimenti Il dollaro statunitense è vigoroso e si è rafforzato dopo l’ultima riunione della Fed, avvalorando la nostra tesi secondo cui il biglietto verde non è troppo forte per l’economia statunitense ma lo è per il resto del mondo, in particolare per le economie che hanno legato la propria valuta alla divisa a stelle e strisce. Riteniamo inoltre che l’aumento dei rendimenti negli Stati Uniti rappresenti un potenziale rischio per l’Eurozona. 9 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 Financial account Changes in currency reserves USDCNY 100 6.50 50 7.00 0 7.50 -50 8.00 -100 8.50 -150 9.00 USD, bn 6.00 -200 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017 USDCNY inverted scale Current account 150 9.50 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 11: Bilancia dei pagamenti in Cina* Italy Germany circa negli Stati Uniti, e negli ultimi cinque anni la crescita annua nominale media in Italia si è attestata all’1,7 % contro il 4 % degli Stati Uniti. Queste cifre indicano che i rendimenti italiani possono salire fino all’1,7 % e quelli statunitensi fino al 4 % senza mettere in pericolo la sostenibilità del debito, a condizione che il disavanzo fiscale si mantenga su livelli accettabili. Generalmente utilizziamo il rendimento decennale come misura empirica del costo del debito, ovvero come il tasso a cui un paese può rifinanziare il proprio debito. In Italia tale rendimento si colloca attualmente all’1,8 %, ossia leggermente al di sopra del limite, mentre negli Stati Uniti è pari al 2,5 % circa, decisamente al di sotto della soglia rappresentata dalla crescita nominale. L’aumento dei rendimenti statunitensi può quindi causare danni collaterali nella periferia dell’Eurozona, dove la crescita nominale è rimasta debole e il debito è alto. UK US 8 7 6 5 % 4 3 2 1 0 -1 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 Source: Bloomberg, ETHENEA Grafico 12: Le curve dei rendimenti tendono a comportarsi in sintonia istanza forti correzioni valutarie, un rischio che potrebbe avere gravi ripercussioni sul sistema monetario globale. In ambito politico, l’area euro non ha compiuto grandi progressi dopo la crisi dell’euro: non vi è unione fiscale e non sono state attuate riforme strutturali che, se anche fossero progettate, necessiterebbero di troppo tempo per essere implementate. La sopravvivenza dell’Eurozona resta nelle mani della BCE, che I rendimenti dei Treasury statunitensi sono bruscamente saliti sulla scia di dati economici incoraggianti, un lieve aumento dell’inflazione e il ritrovato ottimismo all’indomani dell’elezione del nuovo presidente Trump. Di conseguenza, i rendimenti in tutto il mondo hanno seguito un andamento simile a quelli statunitensi (grafico 12), come d’altronde tendono a fare da 15 anni. Tuttavia le implicazioni di un rialzo dei rendimenti non sono le stesse in tutti i paesi. Mentre un aumento dei rendimenti può essere giustificato negli Stati Uniti, dove l’economia si è per lo più ripresa dalla grande recessione, vivere in un mondo caratterizzato da alti rendimenti potrebbe rivelarsi particolarmente arduo per paesi come l’Italia. La sopravvivenza dell’Eurozona resta nelle mani della BCE, che ha perseguito una politica aggressiva di tassi bassi su tutte le scadenze e in tutti i paesi. ha perseguito una politica aggressiva di tassi bassi su tutte le scadenze e in tutti i paesi. La normalizzazione della politica monetaria statunitense e, più in là nel corso dell’anno, la probabile discussione sul tapering europeo, in parole povere la fine del QE, potrebbero mettere in discussione la sostenibilità stessa dell’Eurozona. Il rapporto debito complessivo/PIL (incluse le passività finanziarie) raggiunge il 160 % in Italia, a fronte del 114 % 10 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 ufficialmente la carica di Presidente degli Stati Uniti, continua a essere imprevedibile e potrebbe causare forti turbolenze sui mercati. In Europa, la fitta agenda di appuntamenti politici sarà sicuramente fonte di volatilità. Infine, come ogni anno, le carte nautiche dell’economia potranno variare frequentemente sotto l’effetto dei rapidi cambiamenti delle condizioni meteorologiche legate alla navigazione in mare aperto. Conclusioni Il nostro scenario di base è relativamente positivo in quanto ci aspettiamo un ritorno alla normalizzazione anche se la crescita rallenterà gradualmente e l’inflazione salirà lievemente. I rischi rimangono tuttavia all’insegna del rallentamento. Monitoriamo con particolare attenzione possibili segnali di ulteriore rafforzamento del dollaro statunitense e le sue conseguenze negative per la Cina, nonché il possibile aumento dei rendimenti e il relativo impatto negativo sull’Eurozona. Sul versante geopolitico, Donald Trump, che tra pochi giorni assumerà L’anno è già cominciato, ma cogliamo questa occasione per augurarvi un 2017 ricco di successi e per ringraziarvi della fiducia accordataci. Autor >> Yves Longchamp, CFA Head of Research ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG 11 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 Posizionamento degli Ethna Funds >> Ethna-DEFENSIV la nostra partecipazione al rally di fine anno. A fronte del rafforzamento dei dati fondamentali, le nostre prospettive a breve termine per i mercati sono recentemente migliorate. Riteniamo quindi che l’improvviso crollo dei mercati di gennaio 2016 costituisca un’eccezione che non dovrebbe ripetersi quest’anno. Ravvisiamo tuttavia anche nel 2017 notevoli rischi estremi, soprattutto per quanto riguarda gli eventi politici (e di politica monetaria) e ci attendiamo livelli di volatilità simili a quelli osservati nel 2016. Nel corso del mese abbiamo pertanto ulteriormente ridimensionato la nostra esposizione lorda, al fine di evitare rischi di base e acquisire così maggiore flessibilità nella gestione dell’esposizione netta. L’aumento dell’esposizione netta è pertanto ottenuto tramite un maggiore impiego di futures. Alla luce dei massicci movimenti del mercato obbligazionario statunitense in seguito alle elezioni presidenziali, al secondo rialzo dei tassi da parte della Fed a dicembre e all’orientamento chiaramente restrittivo del FOMC, abbiamo ridotto la duration modificata dell’Ethna-DEFENSIV nel corso del mese, fino a portarla a 2,4, che corrisponde a un posizionamento neutrale. Il rendimento medio a scadenza del portafoglio obbligazionario è rimasto pressoché invariato, ma abbiamo ridotto la nostra esposizione alla liquidità nonché l’allocazione nelle obbligazioni con rating compreso tra A e BBB, investendo in titoli con rating AA e non investment grade. In quest’ultima area in particolare ravvisiamo un più interessante rialzo dei rendimenti e una minore sensibilità al rialzo dei tassi d’interesse di riferimento e alla volatilità di breve termine legata all’inflazione. In ambito valutario, abbiamo incrementato l’esposizione all’USD nel corso del mese, per beneficiare del rafforzamento del dollaro dovuto all’aumento dei tassi di riferimento e ai toni decisamente più restrittivi della Fed. A medio termine adottiamo tuttavia un approccio più cauto nei confronti dell’USD, la cui forza esercita notevole pressione sull’economia statunitense e sui paesi emergenti e limita il potenziale di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Fed a causa dei suoi effetti deflazionistici. Dati gli attuali rischi estremi e l’elevata volatilità dei tassi d’interesse, prevediamo di dover gestire attivamente la duration modificata anche nel 2017, al fine di contenere la volatilità del portafoglio. Per ridurre il rischio prima della fine dell’anno abbiamo leggermente ridotto la quota azionaria del fondo, portandola al 2,2 % e monetizzando i guadagni delle posizioni liquidate. Ethna-DYNAMISCH Sul versante valutario, abbiamo nuovamente incrementato in misura marginale la nostra posizione in USD per sfruttare la forza a breve termine del biglietto verde. Anche a fine anno abbiamo mantenuto la quota azionaria relativamente elevata dell’Ethna-DYNAMISCH, pari a circa il 65 % lordo (60 % netto incluse le opzioni put). Al momento riteniamo che le condizioni di base dei mercati rimangano relativamente positive e dovrebbero rimanere tali anche nelle prime settimane del nuovo anno. Abbiamo sfruttato la fase di calma durante le feste per apportare lievi modifiche al portafoglio azionario. Abbiamo ad esempio monetizzato i profitti delle posizioni in Hoya (Giappone) e Artisan (USA), reinvestendo i proventi in diversi nuovi titoli in Europa. Di conseguenza, le ponderazioni regionali del fondo in Asia e nell’America settentrionale sono scese rispettivamente al 10% ed al 20 % circa, mentre le azioni europee costituiscono ormai un buon 35 % del volume del fondo. Con questi interventi è proseguito il nostro riposizionamento a favore dell’Europa cominciato in autunno. A livello settoriale, i nostri grandi favoriti restano i titoli tecnologici, finanziari e delle telecomunicazioni. Il P/E medio atteso del portafoglio azionario si attesta attualmente a 12,2x e il dividend yield è pari al 2,9 %. Ethna-AKTIV Lo scorso mese abbiamo lievemente ridotto la duration modificata del portafoglio dell’Ethna-AKTIV. Sebbene nel corso del mese fosse stata ridotta, verso la fine l’abbiamo leggermente rialzata per ridurre il rischio di base del fondo e continuare a mantenere bassa la volatilità complessiva del portafoglio. A fine mese, il rendimento medio del portafoglio obbligazionario a scadenza è rimasto invariato al 4,2 % annuo. Nell’attuale contesto, il premio di rendimento delle obbligazioni con rating BBB resta a nostro avviso appetibile, soprattutto confrontato ai titoli AAA- e AA-; puntiamo su imprese con modelli di business trasparenti e solidi ed un potenziale rialzo del rating. Sul versante azionario, nel corso del mese abbiamo aumentato l’esposizione netta portandola al 21,9 % e incrementato così 12 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 In ambito obbligazionario, abbiamo parimenti continuato a seguire il percorso recentemente iniziato e incrementato la posizione nei titoli di Stato statunitensi a lunghissima scadenza portandola dal 5 % al 10 % del portafoglio. L’ulteriore breve aumento dei rendimenti sulla scia del rialzo dei tassi da parte della Fed di dicembre ci ha offerto ampie opportunità di acquisto in tale segmento. Nell’ambito del portafoglio, questi titoli di Stato a lunghissima scadenza rappresentano per noi soprattutto un eccellente strumento di diversificazione dei rischi azionari. Dopo l’estate, tali titoli sono inoltre tornati a presentare valutazioni decisamente più appetibili, a seguito dei bruschi movimenti osservati sui tassi d’interesse. Insieme con la quota di titoli statunitensi high yield, rimasta invariata al 10 %, il nostro portafoglio obbligazionario rappresenta al momento circa il 20 % del patrimonio del fondo, con un rendimento attualmente pari al 5,3 % e una duration modificata di 11,7. I proventi delle operazioni descritte hanno fatto scendere la liquidità a circa il 15 %. Come già lo scorso mese, un terzo della riserva di liquidità è detenuto in corone norvegesi. Per il resto, l’esposizione valutaria estera è rimasta perlopiù invariata rispetto al mese precedente, a quota 30 % circa. Autori >> Portfolio Management Guido Barthels, Luca Pesarini, Christian Schmitt, Daniel Stefanetti, Peter Steffen, Arnoldo Valsangiacomo e il team 13 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 Ethna-DEFENSIV Ethna-DEFENSIV % of Total NAV % of Total NAV AA: 16.0 NON IG: 10.1 Cash: 6.7 AAA: 2.9 BBB: 35.2 Equities: 0.0 0% 10 % 20 % 30 % A: 29.5 Not rated: 0.9 Others: -1.3 40 % AUD USD GBP NOK 0.2 0.2 2.4 91.5 0.1 1.3 0.7 0.7 Net Ethna-AKTIV Ethna-AKTIV % of Total NAV % of Total NAV Bonds: 51.8 Cash: 30.1 Equities: 8.7 Others: -0.5 Equity net: 21.9 Investment Funds: 4.2** EUR Precious metals (non physical): 5.7 ** Units of other investment funds; the maximum limit is 10 % of the fund's assets 20 % 30 % 40 % 50 % 60 % 6.2 6.2 CHF 70 % 18.2 GBP 0.4 0.4 JPY 0.6 0.6 DKK 0.2 0.2 ZAR 0.0 0.5 Grafico 14: struttura di portafoglio7 dell’Ethna-AKTIV* Net Ethna-DYNAMISCH % of Total NAV % of Total NAV EUR Bonds: 20.7 Equities: 64.4 Cash: 15.4 . Others: -0.5 20 % 30 % 40 % Equity net: 58.0 CHF 50 % 60 % 70 % 38.2 Source: ETHENEA 69.9 2.2 2.2 9.7 USD GBP 3.9 3.9 NOK 4.8 4.8 JPY 4.2 4.1 KRW 4.0 4.0 HKD 1.3 1.3 41.5 Net Gross Source: ETHENEA Grafico 15: struttura di portafoglio7 dell’Ethna-DYNAMISCH* 7 Gross Grafico 17: composizione del portafoglio dell’Ethna-AKTIV per valuta* Ethna-DYNAMISCH 10 % 53.5 Source: ETHENEA Source: ETHENEA 74.4 38.6 USD 0% Gross Grafico 16: composizione del portafoglio dell’Ethna-DEFENSIV per valuta* Grafico 13: composizione del portafoglio in funzione del rating dell’Ethna-DEFENSIV* 10 % 6.3 Source: ETHENEA Source: ETHENEA 0% 96.6 EUR Grafico 18: composizione del portafoglio dell’Ethna-DYNAMISCH per valuta* Nella voce «Cash» («Liquidità») sono compresi i depositi vincolati e a tasso breve, i conti correnti e altri conti specifici. La voce «Equities net» («Azioni nette») comprende gli investimenti diretti e l’esposizione dovuta ai derivati azionari. 14 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 Ethna-DEFENSIV Bonds % of Total NAV 60 Equities * including 6 other countries 58.9 50 40 30 20 10 5.3 4.5 3.1 1.9 1.8 1.6 1.6 1.5 1.5 1.3 1.2 1.1 1.1 0.9 0.9 0.9 0.9 0.9 0.8 2.1 0.8 0 Source: ETHENEA Grafico 19: composizione del portafoglio dell’Ethna-DEFENSIV per paese* Ethna-AKTIV Bonds % of Total NAV 40 Equities * including 10 other countries 38.2 35 30 25 20 15 10 4.1 5 3.0 2.5 2.5 1.3 1.2 1.1 0.9 0.8 0.6 0.5 0.5 2.7 0.5 0 Source: ETHENEA Grafico 20: composizione del portafoglio dell’Ethna-AKTIV per paese* Ethna-DYNAMISCH Bonds Equities % of Total NAV 40 38.3 30 20 10 13.8 5.9 5.7 4.1 4.0 3.9 0 Source: ETHENEA Grafico 21: composizione del portafoglio dell’Ethna-DYNAMISCH per paese* 15 2.2 2.1 1.6 1.3 1.2 0.9 ETHENEA | Commento sui Mercati N° 1 · gennaio 2017 Ethna-DEFENSIV Bonds % of Total NAV Equities * including 3 other sectors 13.9 11.9 10 7.7 7.4 7.1 5.4 5.4 5.2 5.1 3.5 3.4 3.2 2.6 1.8 1.7 1.7 1.3 1.0 0.9 0.8 0.8 0.7 0.6 1.0 0.5 0 Source: ETHENEA Grafico 22: composizione del portafoglio dell’Ethna-DEFENSIV per settore degli emittenti* Ethna-AKTIV Bonds % of Total NAV 16 Equities * including 23 other sectors 14.5 14 12 10 7.4 8 6.6 5.6 6 3.8 4 2.6 2.4 2.2 2.1 2 2.0 2.0 1.7 1.5 1.5 1.1 1.1 1.0 1.0 0.6 0 Source: ETHENEA Grafico 23: composizione del portafoglio dell’Ethna-AKTIV per settore degli emittenti* Ethna-DYNAMISCH Bonds % of Total NAV Equities ** including including 11 other other sector sector 18 16 15.2 14 12 10.1 10 8 6 4 7.9 4.7 4.6 4.3 3.5 2.9 2.9 2.6 2.5 2.2 2.2 2 2.1 2.0 0 Source: ETHENEA Grafico 24: composizione del portafoglio dell’Ethna-DYNAMISCH per settore degli emittenti* * Nota: il formato dei dati contenuti nei grafici è quello anglosassone. 16 2.0 1.8 1.7 1.6 1.5 1.5 1.4 1.4 1.3 1.1 Curatori >> Il Team di Gestione di Portafoglio e l’Head of Research Seduti (da sinistra a destra): Daniel Stefanetti, Guido Barthels, Luca Pesarini, Arnoldo Valsangiacomo, Christian Schmitt, Peter Steffen; In piedi (da sinistra a destra): Simon Oeser, Fabian Scheler, Ralf Müller, Roland Kremer, Jörg Held, Matthias Brachtel, Niels Slikker, Yves Longchamp – Head of Research bei ETHENEA Independent Investors (Schweiz) AG Riconoscimenti >> Contatti >> Siamo a disposizione in qualsiasi momento per eventuali domande e suggerimenti. ETHENEA Independent Investors S.A. 16, rue Gabriel Lippmann · 5365 Munsbach · Luxembourg Phone +352 276 921-0 · Fax +352 276 921-1099 [email protected] · ethenea.com LIPPER FUND AWARDS 2015 WINNER AUSTRIA Categoria Lipperfund Awards: Mixed Asset EUR Flexible - Europe, periodo: dieci anni; categoria Morningstar: Bilanciati Prudenti EUR – Globali, periodo: ultimi cinque anni; categoria €uro FUND AWARD: fondi misti (azioni e obbligazioni), periodo: dieci anni; categoria procontra: fondi di investimento, periodo: tre anni Note importanti >> Il valore delle quote e i redditi dei fondi sono soggetti ad oscillazioni al rialzo e al ribasso e non possono essere garantiti. L’investitore potrebbe pertanto non recuperare l’importo originariamente investito. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. I costi degli investimenti in fondi incidono sul rendimento complessivo degli stessi. Un rimborso redditizio è possibile solo dopo un aumento di valore della quota che supera la commissione di sottoscrizione e altre commissioni o spese nel periodo di investimento. Nell’investire in un fondo esiste il rischio di minusvalenze e perdite valutarie proprio come quando si investe in titoli e in altri beni comparabili. Non si garantisce il raggiungimento degli obiettivi della politica di investimento. Prima di effettuare la sottoscrizione delle quote dei fondi e per una analisi dettagliata delle caratteristiche, dei rischi e degli oneri connessi con l’investimento negli stessi si prega di leggere attentamente il Prospetto (comprensivo del regolamento di gestione) e il KIID (Informazioni chiave per gli investitori) nonché l’ultima relazione annuale e semestrale dei fondi. Tale documentazione, unica documentazione vincolante per l’acquisto delle quote dei fondi, è disponibile, oltre che presso la società di gestione e la banca depositaria, sul sito internet della società di gestione all’indirizzo ethenea.com/it e su richiesta presso i collocatori e gli intermediari incaricati dei pagamenti indicati nel modulo di sottoscrizione dei fondi. Il presente documento ha scopo meramente informativo e le informazioni in esso contenute non costituiscono una raccomandazione o consulenza in materia di investimenti, né sostituiscono in alcun modo le informazioni contenute nel Prospetto e nel KIID del rispettivo fondo. I potenziali investitori sono invitati a richiedere una consulenza professionale specifica prima di assumere una decisione di investimento nei fondi. I commenti e le analisi riportati nel presente documento riflettono le opinioni di ETHENEA Independent Investors S.A. sui mercati e si basano sulle informazioni disponibili alla data di pubblicazione. 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