Linfogranuloma Venereo
Transcript
Linfogranuloma Venereo
SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Linfogranuloma venereo (LGV) In anni recenti il LGV è ricomparso tra gli omosessuali maschi in Europa1 ed è probabilmente endemico in questa popolazione dove è una causa relativamente comune di proctite e di occasionale malattia ulcerativa genitale-adenopatica (GUD). In Europa sono stati osservati casi sporadici di LGV negli eterosessuali, generalmente importati da Paesi endemici. EZIOLOGIA E TRASMISSIONE Agente eziologico: Chlamydia trachomatis sottotipi L1, L2 e L3; sono state descritte ulteriori varianti quali L2b, il ceppo abitualmente isolato nei maschi omosessuali. Diversamente dai sierotipi A-K, che rimangono confinati alla mucosa, i ceppi appartenenti al sierotipo L sono microrganismi invasivi che si disseminano attraverso il sottostante tessuto connettivo e si estendono ai linfonodi regionali. Globalmente, si ritiene che LGV sia responsabile di una percentuale variabile dal 2% al 10% dei casi di malattia ulcerativa genitale-adenopatica (GUD) in aree quali l’India e l’Africa. Nelle regioni occidentali LGV è endemico tra gli omosessuali maschi, principalmente in uomini co-infetti con HIV.2,3 La trasmissione eterosessuale è stata recentemente descritta in Spagna4 e in Portogallo5. Né il grado di infettività né il reservoir della malattia sono stati accuratamente definiti, ma la trasmissione eterosessuale è stata largamente attribuita alle portatrici donne asintomatiche e, negli omosessuali maschi, l’infezione rettale asintomatica è la probabile fonte di successiva trasmissione.3 MANIFESTAZIONI CLINICHE Il decorso della malattia segue generalmente tre fasi distinte. Periodo di incubazione: da una a quattro settimane Nell’attuale epidemia di LGV nei maschi omosessuali, la proctite è la manifestazione primaria di infezione, presentandosi generalmente a poche settimane dal rapporto sessuale. E’ caratterizzata da sintomi severi di dolore anorettale, secrezione emo-purulenta e sanguinamento rettale; anche il tenesmo e la stipsi sono dovuti ad edema della mucosa e del tessuto perirettale. La proctoscopia può rivelare una proctite granulare distale o emorragica con essudato purulento e ulcerazione della mucosa. La proctite da LGV non è generalmente associata a linfoadenopatia inguinofemorale; comunque le immagini radiologiche possono dimostrare un coinvolgimento linfonodale.6 Nell’attuale epidemia di LGV negli omosessuali maschi, la sintomatologia è diversa nelle varie popolazioni, con una coorte nella Gran Bretagna che ha evidenziato sintomaticità in tutti i soggetti con LGV7, diversamente da studi olandesi nei quali è stata riscontrata una significativa proporzione di infezioni asintomatiche8,9. La proctite da LGV simula le malattie infiammatorie croniche dell’intestino, quali la malattia di Crohn, sia clinicamente che fisiopatologicamente.10 Linfogranuloma venereo (LGV) Pag.1 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Lesione primaria: piccola papula o pustola non dolente; può andare incontro ad erosione determinando una piccola ulcera erpetiforme. Generalmente guarisce nell’arco di una settimana e spesso rimane misconosciuta. Può essere presente secrezione mucopurulenta, che interessa l’uretra, la cervice o il retto in relazione al sito di inoculo. Fase secondaria,“fase inguinale”: inizia 2-6 settimane dopo l’insorgenza della lesione primaria. Si associa a dolore, a infiammazione dei linfonodi inguinali e/o femorali. Caratteristicamente ciò determina ingrossamento, infiammazione, suppurazione e ascessi monolaterali. Queste formazioni possono divenire fluttuanti e, in un terzo dei pazienti, rompersi. Alcuni pazienti sviluppano il “segno della scanalatura”, che esita in un ingrandimento dei linfonodi inguinali sopra il legamento di Poupart e dei linfonodi femorali sotto lo stesso legamento. La linfoadenopatia inguino-femorale si osserva principalmente quando il sito di inoculo è localizzato a livello dei genitali esterni, situazione comune in molti pazienti maschi. Diversamente, le donne hanno un iniziale coinvolgimento del retto, della parte superiore della vagina, della cervice o dell’uretra posteriore; poiché questi organi sono drenati dai linfonodi iliaci profondi o dai linfonodi perirettali, non si osserva adenopatia inguinofemorale. La conseguente adenopatia intra-addominale o retroperitoneale può condurre a sintomi quali dolore nei quadranti addominali inferiori o dorsalgia inferiore. I sintomi sistemici, quale febbricola, brividi, malessere, mialgie e artralgie, possono presentarsi durante la seconda fase della malattia. Inoltre la diffusione sistemica di C.trachomatis occasionalmente evolve in artrite, polmonite o (peri)epatite. Complicanze sistemiche rare comprendono il coinvolgimento cardiaco, la meningite asettica e la malattia oculare infiammatoria. La sindrome faringea, coinvolgente cavo orale e faringeo, è una situazione rara. Possono manifestarsi linfoadenopatia e “pacchetti linfonodali” cervicali.11 La terza fase della malattia nel LGV è spesso denominata “sindrome anogenitale” ed è presente più frequentemente nelle donne. I pazienti sviluppano inizialmente una proctocolite seguita da ascessi peri-rettali, fistole, restringimenti e stenosi rettali, che probabilmente conducono a “linforroidi”(rigonfiamenti simili ad emorroidi dei vasi linfatici rettali ostruiti). In assenza di trattamento la linfangite cronica progressiva conduce ad edema cronico e a fibrosi, con evoluzione in restringimenti e fistole della regione coinvolta, che possono infine condurre a elefantiasi, estiomene (la malattia ulcerativa cronica dei genitali femminili esterni) e la “sindrome della pelvi congelata”. Se non trattata la proctite causata da LGV può portare a stenosi rettale con le conseguenti sequele: incontinenza rettale, dolore, stipsi e possibile sviluppo di mega-colon.12 DIAGNOSI La diagnosi di LGV è confermata dal riscontro del DNA di uno specifico tipo di C.trachomatis in 1) materiale raccolto da ulcera appartenente alle lesioni anogenitali primarie, 2) campioni rettali (nei casi di sospetto LGV anorettale); i tamponi anorettali sono preferibilmente raccolti dallo strato mucoso durante proctoscopia, in alternativa può essere sufficiente un tampone anorettale “in cieco” (in assenza di visione proctoscopica) oppure 3) agoaspirato linfonodale (nei casi sospetti di LGV inguinale); storicamente negli studi di coltura è stato difficile isolare ceppi LGV da aspirato linfonodale (IV,C). Linfogranuloma venereo (LGV) Pag.2 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Recentemente sono state valutate nuove tecniche diagnostiche9. La maggior parte dei laboratori moderni segue una procedura in due fasi: o Prima fase: può essere utilizzato un NAAT per C.trachomatis disponibile in commercio per eseguire lo screening dei campioni sospetti. Sebbene i test disponibili in commercio non siano approvati per siti extragenitali, buona parte della letteratura supporta l’utilizzo di tali test per la ricerca delle infezioni rettali da Chlamydia.9,13,15(III;B) o In caso di riscontro di C.trachomatis è necessario identificare nello stesso campione il DNA tipo-specifico di LGV. A tale scopo sono stati utilizzati due NAAT “in house”; dapprima una PCR real-time che identifica tutti i tipi LGV di C.trachomatis16 e, più recentemente, una PCR real-time quadriplex che comprende sia le sequenze target specifiche di ceppi LGV sia di ceppi non LGV, un target plasmidico di C.trachomatis e il gene RNasi P umano come controllo.17(III,B) Se i test diagnostici molecolari non sono disponibili si può porre una diagnosi presuntiva di LGV utilizzando test sierologici specifici per la specie Chlamydia. Un titolo anticorpale (IgA anti-MOMP) elevato in un paziente con una sindrome clinica suggestiva per LGV supporta la diagnosi. 18,19 Nonostante ciò, un titolo anticorpale basso non esclude LGV, né un titolo alto in un paziente privo di sintomatologia di LGV conferma l’infezione da ceppi LGV.8,9(III,B) GESTIONE Si raccomanda lo screening per l’infezione anorettale da C.trachomatis in tutti gli omosessuali maschi che riferiscono di aver avuto rapporti sessuali anali recettivi nei 6 mesi precedenti. Successivamente gli omosessuali maschi con positività per C.trachomatis anorettale vengono esaminati per la proctite LGV secondo le linee guida locali. 9(IIa) Informazione, spiegazione e consigli per il paziente I pazienti dovrebbero essere informati che il LGV è un’infezione batterica invasiva sessualmente trasmessa curabile con terapia antibiotica. In mancanza di trattamento può determinare sequele avverse gravi e permanenti. La maggior parte di tali complicanze sono prevenibili se il trattamento viene iniziato precocemente.(IV,C). Sono disponibili depliant di informazione per i pazienti che precisano l’epidemia di LGV nei maschi omosessuali, forniti da numerose organizzazioni nazionali, quali il Fondo Terrence Higgins (UK) e lo Schorer stichting (NL). I sintomi dovrebbero risolversi 1-2 settimane dall’inizio della terapia antibiotica.(III,B) I pazienti dovrebbero astenersi dai rapporti sessuali fino al completamento della terapia.(IV,C) Prima di iniziare la terapia antibiotica dovrebbe essere offerto lo screening per altre IST, inclusa l’infezione da HIV.(IV,C) Terapia Linfogranuloma venereo (LGV) Pag.3 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Nonostante la paucità di studi di efficacia della terapia per qualsiasi infezione rettale da Chlamydia (sia ceppi LGV che ceppi non LGV), le attuali linee guida raccomandano tre settimane di terapia orale con doxiciclina 100 mg due volte al giorno per trattare il LGV e la maggior parte dei report dei casi recenti nei maschi omosessuali ha osservato una risposta completa alla terapia; cicli terapeutici più brevi possono non eradicare il microorganismo 24. Farmaci di prima linea: doxiciclina orale 100 mg due volte al giorno per 21 giorni.(2b,B) Farmaci di seconda linea: eritromicina orale 500 mg quattro volte al giorno per 21 giorni.(III,B) E’ stata proposta azitromicina in dose singola o multipla25,26 ma manca l’evidenza per raccomandare attualmente tale farmaco.(IV,C) Terapia di supporto In presenza di formazioni suppurate dovrebbe essere prontamente effettuata l’aspirazione del contenuto attraverso la cute sana limitrofa. Non è generalmente raccomandata l’incisione chirurgica delle formazioni a causa delle potenziali complicanze quali la formazione di fistola cronica (IV,C). I pazienti con lesioni fibrotiche residue o con fistole non beneficiano di ulteriori cicli di terapia antibiotica; in questi casi dovrebbe essere considerata la chirurgia riparativa, compresa la chirurgia ricostruttiva genitale. Ricerca e trattamento dei partner Poiché il LGV è una malattia sessualmente trasmessa è essenziale effettuare la ricerca e trattamento dei partner appena sia posta la diagnosi. Dovrebbe essere offerto il test per Chlamydia/LGV ai contatti sessuali dei tre mesi precedenti e dovrebbe essere iniziata la terapia empirica con antibiotici a meno che non sia stata esclusa un’infezione da chlamydia/LGV nel partner.(IV,C). Follow-up Tutti i pazienti con diagnosi di LGV dovrebbero essere seguiti fino al termine del trattamento: per assicurarsi della risoluzione dei segni e dei sintomi di infezione (IV,C) per controllare che sia stata effettuata un’adeguata notifica al partner (IV,C) per chiarire qualsiasi quesito del paziente per concordare un conveniente test di follow-up per sifilide e virus trasmessi per via ematica, compresi epatite B, epatite C, HIV (IV,C)* non si considera necessario eseguire un test di cura per LGV se è stato completato il ciclo di terapia raccomandato con doxiciclina per 21 giorni.21(III,B) Linfogranuloma venereo (LGV) Pag.4 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili * nella recente epidemia di LGV nei maschi omosessuali sono stati osservati casi incidenti sia di HIV che di epatite C24 pertanto dovrebbe essere offerto il test sierologico per entrambe le infezioni al termine di un appropriato periodo finestra in relazione alle linee guida locali. PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE I pazienti con diagnosi di LGV dovrebbero ricevere un adeguato counselling riguardo la prevenzione delle altre IST, inclusi HIV ed epatite C, ed in particolare: Offrire uno screening regolare per la tutela della salute sessuale incluso il test per l’infezione da HIV Promuovere e dimostrare l’utilizzo del preservativo Offrire la vaccinazione per epatite A e B nei maschi omosessuali Informare i pazienti a rischio di infezione da HIV sulla disponibilità della profilassi postesposizione per l’infezione da HIV Informare gli omosessuali maschi con infezione da HIV sul recente andamento epidemiologico dell’epatite C e su i rischi di sesso anale non protetto, utilizzo di sostanze stupefacenti e pratiche sessuali traumatiche per la mucosa quali il fisting. L’utilizzo di clisteri è stato coinvolto nella trasmissione del LGV3 perciò si consiglia prudenza nella condivisione di qualsiasi apparecchiatura, per la quale è comunque consigliato il lavaggio appropriato dopo l’utilizzo. Indicatori utili al fine di procedure di auditing Tutti i casi sospetti di LGV dovrebbero essere sottoposti ad indagini di laboratorio I contatti sessuali dei 3 mesi precedenti dovrebbero essere rintracciati, esaminati e trattati Dovrebbero essere offerti i test sierologici per HIV, sifilide ed epatite C oltre allo screening per altre IST concomitanti Un caso sospetto o confermato di LGV dovrebbe essere notificato e dovrebbero essere raccolti i dati per la sorveglianza secondo le linee guida locali e nazionali. BIBLIOGRAFIA 1 White JA. Manifestations and management of lymphogranuloma venereum. Curr Opin Infect Dis 2009;22:57-66 2 de Vries HJ, van der Bij AK, Fennema JS et al. Lymphogranuloma venereum proctitis in men who have sex with men is associated with anal enema use and high risk behaviour. Sex Transm Dis 2008;35:203-8 3 Vall-Mayans M, Caballero E, Sanz B. The emergence of lymphogranuloma venereum in Europe. Lancet 2009; 37:356 Linfogranuloma venereo (LGV) Pag.5 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili 4 de Munain JL, Ezpeleta G, Imaz M et al. Two lymphogranuloma venereum cases in a heterosexual couple in Bilbao (Spain). Sex Trans Dis 2008; 35; 918-9 5 Gomes JP, Nunes A, Florindo C et al. Lymphogranuloma venereum in Portugal: unusual events and new variants during 2007. Sex Trans Dis 2009; 36: 88-91 6 van der Ham R, de Vries HJ. Lymphogranuloma venereum, where do we stand?: clinical recommendations. Drugs Today (Barc) 2009;45 Suppl B:39-43 7 Ward H, Martin I, Macdonald N et al. Lymphogranuloma venereum in the United Kingdom, Clin Infect Dis 2007;44:26-32 8 Spaargaren J, Fennema HS, Morre SA, de Vries HJ, Coutinho RA. New lymphogranuloma venereum Chlamydia trachomatis variant, Amsterdam. Emerg Infect Dis 2005;11:1090-2 9 Van der Bij AK, Spaargaren J, Morre SA, et al. Diagnostic and clinical implications of anorectal lymphogranuloma venereum in men who have sex with men: a retrospective case-control study. Clin Infect Dis 2006;42:186-94. 10 Martin IM, Alexander SA, Ison CA, Macdonald N, McCarthy K, Ward H. Diagnosis of lymphogranuloma venereum from biopsy samples. Gut 2006;55:1522-3. 11 Perine PL, Stamm WE. Lymphogranuloma venereum. In: Holmes KK, Sparling PF, Mardh PA, et al., eds. Sexually transmitted diseases. 3 ed. New York: McGraw-Hill, 1999:423-32. 12 Pinsk I, Saloojee N, Friedlich M. Lymphogranuloma venereum as a cause of rectal stricture. Can J Surg 2007;50:E31-E32. 13 Halse TA, Musser KA, Limberger RJ. A multiplexed real-time PCR assay for rapid detection of Chlamydia trachomatis and identification of serovar L-2, the major cause of Lymphogranuloma venereum in New York. Mol Cell Probes 2006;20:290-7. 14 Hamill M, Benn P, Carder C, et al. The clinical manifestations of anorectal infection with lymphogranuloma venereum (LGV) versus non-LGV strains of Chlamydia trachomatis: a casecontrol study in homosexual men. Int J STD AIDS 2007;18:472-5. 15 Jalal H, Stephen H, Alexander S, Carne C, Sonnex C. Development of real-time PCR assays for genotyping of Chlamydia trachomatis. J Clin Microbiol 2007;45:2649-53. 16 Morre SA, Spaargaren J, Fennema JS, de Vries HJ, Coutinho RA, Pena AS. Real-time polymerase chain reaction to diagnose lymphogranuloma venereum. Emerg Infect Dis 2005; 11:1311-2. 17 Chen CY, Chi KH, Alexander S, Ison C, Ballard RC. A real-time quadriplex PCR assay for the diagnosis of rectal lymphogranuloma venereum (LGV) and non-LGV Chlamydia trachomatis infections. Sex Transm Infect 2008; 84:273-6. 18 de Vries HJ, Smelov V, Ouburg S, et al. Anal lymphogranuloma venereum infection screening Linfogranuloma venereo (LGV) Pag.6 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili with IgA anti-C. trachomatis-specific Major Outer Membrane Protein serology. Sex Transm Dis 2010 (in press). 19 van der Snoek EM, Ossewaarde JM, van der Meijden WI, Mulder PG, Thio HB. The use of serological titres of IgA and IgG in (early) discrimination between rectal infection with nonlymphogranuloma venereum and lymphogranuloma venereum serovars of Chlamydia trachomatis. Sex Transm Infect 2007;83:330-4. 20 McLean CA, Stoner BP, Workowski KA. Treatment of lymphogranuloma venereum. Clin Infect Dis 2007;44:Suppl 3:S147-S152. 21 Lymphogranuloma venereum among men who have sex with men--Netherlands, 2003-2004. MMWR Morb Mortal Wkly Rep 2004;53:985-8. 22 Clinical Effectiveness Group of the British Association for Sexual Health and HIV (CEG/BASHH). 2006 National Guideline for the Management of Lymphogranuloma Venereum (LGV) of the British Association of Sexual Health and HIV (BASHH). 2006. 23 Workowski KA, Berman SM. Sexually transmitted diseases treatment guidelines, 2006. MMWR Recomm Rep 2006;55(RR-11):1-94. 24 de Vries HJ, Smelov V, Middelburg JG, Pleijster J, Speksnijder AG, Morre SA. Delayed microbial cure of lymphogranuloma venereum proctitis with doxycycline treatment. Clin Infect Dis 2009;48:e53-e56. 25 Nieuwenhuis RF, Ossewaarde JM, van der Meijden WI, Neumann HA. Unusual presentation of early lymphogranuloma venereum in an HIV-1 infected patient: effective treatment with 1 g azithromycin. Sex Transm Infect 2003;79:453-5. 26 van NC, Gooskens J, Smit VT, et al. Lymphogranuloma venereum proctocolitis: mucosal T cell immunity of the rectum associated with chlamydial clearance and clinical recovery. Gut 2007; 56:1476-7. Linfogranuloma venereo (LGV) Pag.7 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili TRADUZIONE DELLA LINEE GUIDA IUSTI 2010 Autori: HJC de Vries, STI outpatient clinic, Cluster Infectious Diseases, Health Service Amsterdam, Amsterdam, The Netherlands; Department of Dermatology, Academic Medical Center, University of Amsterdam, Amsterdam, The Netherlands; Center for Infectious Disease Control, National Institute Of Public Health and the Environment, Bilthoven, the Netherlands SA Morré, Department of Pathology, Laboratory of Immunogenetics, VU University Medical Center, Amsterdam, The Netherlands JA White, Department of Genitourinary Medicine, Guy’s and St Thomas’ NHS Foundation Trust, London, UK Editor: Harald Moi, Oslo University Hospital and Faculty of Medicine, University of Oslo, Norway Comitato editoriale IUSTI / WHO per le linee-guida europee sulle malattie sessualmente trasmesse Keith Radcliffe (Editor-in-Chief), Karen Babayan, Michel Janier, Jorgen Skov Jensen, Harald Moi, Raj Patel, Jonathan Ross, Jackie Sherrard, Magnus Unemo, Willem van der Meijden, Simon Barton, Lali Khotenasvili, Marita Van de Laar, Martino Neumann, Angela Robinson. Linfogranuloma venereo (LGV) Pag.8