diario ecumenico

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Giugno
KEK – Prima guerra mondiale. L’anniversario dell’inizio
della prima guerra mondiale è commemorato dalla Conferenza
delle Chiese europee (KEK), attraverso il suo Comitato direttivo,
con una dichiarazione pubblicata al termine dell’incontro del 2-5
giugno (testo in inglese in www.ceceurope.org). Nella lettera che
il presidente della KEK Christopher Hill invia alle Chiese europee
insieme alla dichiarazione, si propongono alcune indicazioni per la
commemorazione di questo «spartiacque della storia d’Europa e
del mondo intero (…), il più tragico esempio di discrepanza tra gli
obbiettivi e il prezzo pagato per raggiungerli»: organizzare per il
28 luglio delle veglie di preghiera ecumeniche per la pace per riaffermare l’impegno delle Chiese a essere agenti di e riconciliazione
nell’Europa di oggi; una conferenza internazionale organizzata dalla KEK nel 2016; una conferenza internazionale preparata insieme
al Consiglio ecumenico delle Chiese nel 2015 sul genocidio degli armeni. Le iniziative di alcune Chiese europee nel centenario
dell’inizio del conflitto sono reperibili sul sito della KEK. Cf. anche
Regno-doc. 11,2014,373.
Minsk – Forum europeo cattolico-ortodosso. Nel corso
del IV Forum europeo cattolico-ortodosso, che si svolge a Minsk
in Bielorussia dal 4 al 6 giugno e vede riuniti rappresentanti delle
Chiese ortodosse nel continente e del Consiglio delle conferenze
episcopali d’Europa (CCEE; cf. Regno-doc. 11,2014,330), il metropolita Hilarion di Volokolamsk del Patriarcato di Mosca afferma che
le dichiarazioni e la posizione estremamente politicizzata assunta
dalla Chiesa greco-cattolica di Ucraina «hanno portato alla polarizzazione della società e a un peggioramento del conflitto che ha
già provocato numerose vittime». Tali azioni «hanno causato gravi
danni non solo all’Ucraina e ai suoi cittadini, ma anche al dialogo
cattolico-ortodosso».
Terra santa – Preghiera interreligiosa nei Giardini vaticani. L’8 giugno nei Giardini vaticani papa Francesco, il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Mahmoud Abbas
elevano insieme una «Invocazione per la pace». Cf. Regno-doc.
11,2014,333ss e in questo numero a p. 443s.
Corea – Dialogo ecumenico e riconciliazione. Nel 2014
ricorrono i 30 anni della Consultazione di Tozanso, che il CEC organizzò in Giappone nel 1984 ponendo per la prima volta cristiani
di diverse confessioni di fronte al tema della riconciliazione e della
riunificazione delle due Coree. Nella ricorrenza, dal 17 al 19 giugno il
CEC stesso organizza a Bossey una Consultazione internazionale su
giustizia, pace e riconciliazione nella penisola coreana, che al termine dei lavori comunica l’avvio di nuove iniziative a favore della pace
e della riconciliazione tra i due paesi. Una consultazione ancora più
ampia sul tema è annunciata per il 2015, 70° anniversario della divisione tra Corea del Nord e Corea del Sud.
USA – Presbiteriani e matrimonio gay. Il 19 giugno l’Assemblea generale presbiteriana, il principale organismo legislativo della confessione, vota ad ampia maggioranza a favore del
riconoscimento del matrimonio omosessuale come cristiano
nell’ordinamento della Chiesa. L’emendamento dovrà ora essere approvato dalla maggioranza dei 172 presbiterii regionali, ma
è già legalmente possibile per i ministri celebrare matrimoni gay
negli stati dove essi sono riconosciuti (19 stati più il Distretto di
Columbia). Tra le denominazioni protestanti storiche negli Stati Uniti solo la Chiesa unita di Cristo supporta i matrimoni gay,
mentre la Chiesa episcopaliana ha per ora approvato una liturgia
di benedizione e quella luterana ha eliminato le limitazioni per il
clero omosessuale e per il resto lascia libertà di scelta alle Chiese
locali. La Chiesa metodista, la maggiore con circa 7,8 milioni di
fedeli, vieta la celebrazione. Attualmente la materia è di fatto
uno dei principali ostacoli al dialogo ecumenico con le Chiese
cattolica e ortodossa, oltre che il maggior elemento di discordia
intra-confessionale.
Francia – Nuovo rabbino capo. Il 22 giugno l’Assemblea
generale del Concistoro centrale elegge come gran rabbino di
Francia il lionese sefardita Haïm Korsia, 51 anni, dopo che il suo
predecessore Gilles Bernheim si era clamorosamente dimesso
nell’aprile 2013 in seguito alle accuse di plagio nei suoi libri. Noto
intellettuale e personalità di dialogo, esponente dell’ala ortodossa
ma considerato moderato, nei prossimi sette anni dovrà unire il
più possibile le varie correnti della comunità ebraica francese, che
con circa 500.000 membri è la più grande d’Europa, e ridare credibilità al ruolo del rabbino capo. «Il futuro dell’ebraismo in Francia
– ha dichiarato dopo la nomina – passa attraverso l’apertura e la
coniugazione di tutte le tendenze, di tutte le energie. L’apertura è
la base stessa della vita di una sinagoga. Non si possono chiudere
le porte, bisogna aprirle», sottolineando l’importanza di «ripristinare la fiducia» reciproca fra ebrei e società. Il 2 luglio tuttavia,
in una lunga inchiesta, Mediapart, giornale on-line, riporta che
anche il nuovo rabbino capo in due libri avrebbe riportato interi
passi di altri senza citarli.
Siria – Incontro dei patriarchi di Antiochia. Dal 25 al 27
giugno per la prima volta i sei patriarchi cristiani di Antiochia,
su invito del patriarca greco-ortodosso Youhanna X, si riuniscono a Balamand in Libano per riflettere e pregare insieme e dare
un segnale di unità nel pieno della guerra civile in Siria: sono il
card. Bechara Rai, maronita, Ignazio II Ephrem, siro-ortodosso,
Gregorio III Laham, melkita, Ignazio Younan, siro-cattolico, Nersès Bedros, cattolico armeno. Il tema è «Nel tempo della prova
i cristiani vivano l’unità». Insieme lanciano un forte appello al Libano perché superi la sua lunga crisi istituzionale, rivolgono un
preoccupato pensiero ai cristiani del Nord dell’Iraq (cf. in questo
numero a p. 445s), oltre che ai siriani provati da oltre tre anni di
guerra, e invocano nuovamente la liberazione dei rapiti, primi fra
tutti i due vescovi di Aleppo – il greco-ortodosso Boulos Yazigi
e il siro-ortodosso Youhanna Ibrahim –, prigionieri ormai da 14
mesi.
Germania – Muore il pastore Führer. Il 30 giugno si spegne a Lipsia Christian Führer, pastore evangelico della Nikolaikirche
dal 1980 al 2008. È stato tra i protagonisti del movimento pacifista
che portò alla caduta del muro di Berlino il 9 novembre 1989. Fin
dal 1982 aveva avviato le «preghiere per la pace» del lunedì sera, cui
partecipavano battezzati di diverse confessioni e non battezzati.
Dalla Nikolaikirche nell’autunno del 1989 cominciarono gli affollati
cortei lungo il Ring, che assieme ad altre manifestazioni analoghe
nella Repubblica democratica tedesca portarono in modo non violento alla caduta del Muro.
Daniela Sala
Il Regno -
attualità
14/2014
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