La Kek in assemblea a Lione

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La Kek in assemblea a Lione
La Kek in assemblea a Lione
Scritto da Edouard Kibongui Kanza
ROMA, 24 agosto 2009 - Dal 15 al 21 luglio 2009 si è svolta a Lione la 13a
assembleadella KEK che segue la 12a tenutasi a Trondheim nel 2003. Sul tema portante della
speranza ( Efesini4:4….siete stati chiamati a una sola speranza) i 300 delegati in
rappresentanza delle varie chiese membro hanno cercato di progettare la KEK di domani,
partendo dall’analisi attenta di ciò che è diventata e ha fatto negli ultimi sei anni passati
attraverso le discussioni in plenaria, nei gruppi di lavoro dedicati e nei in vari hearings proposti e
animati dai delegati.
I gruppi di lavoro, molto interessanti, hanno affrontato molti temi che vanno dal dialogo con le
istituzioni europee, alla giustizia sociale in Europa, alla globalizzazione, ai diritti umani, alla
missione, alla spiritualità, alla protezione dei rifugiati in Europa e a essere chiesa insieme, per
citarne qualcuno.
Un momento molto importante è stato la discussione della mozione dell’ EKD , Chiesa
Evangelica Tedesca, che proponeva una radicale rivisitazione dei documenti fondamentali della
KEK e quindi della sua struttura con particolare urgenza con l’obbiettivo di avere una struttura
più efficiente e meno dispendiosa. Alla fine di una plenaria molto partecipata, l’assemblea ha
votato la istituzione di uno speciale gruppo di lavoro formato da quindici persone che dovrà
presentare entro il 31 dicembre 2011 una bozza dei nuovi documenti fondamentali della KEK
che, proposti alla valutazione delle chiese membro e delle commissioni, saranno adottati in una
assemblea generale
e
costituente da tenere nell’estate del 2013 cioè due anni prima della scadenza normale.
L’assemblea di Lione è stata anche accompagnata dalla celebrazione dei 50 anni della KEK.
Cinque testimoni, uno per ogni decennio, hanno ripercorso la storia della KEK , nata in piena
guerra fredda con la cortina di ferro quasi invalicabile anche per le chiese e che ha visto
cadere il muro di Berlino, la riunificazione dell’Europa fino ad arrivare alle sfide di oggi,
dall’immigrazione a come parlare e essere testimoni di Cristo nel mondo secolarizzato.
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La giornata di celebrazione è stata anche l’occasione per premiare la vincitrice del concorso di
saggio teologico, promosso dalla KEK sul tema dell’assemblea: Chiamati ad una sola speranza.
Aperto ai giovani teologi, è stato vinto dalla pastora Claire Sixt-Gateuille della Chiesa Riformata
di Francia con il saggio dal titolo:
La vocation de l’espérance
.
L’assemblea ha celebrato anche l’integrazione della commissione delle chiese presso i migranti
in Europa (CCME) che diventa cosi la terza commissione della KEK. Poiché il processo di
avvicinamento si è svolto in base ai testi in vigore che però l ‘assemblea ha deciso di
modificare, l’integrazione avverrà con la riserva di verificarne la concordanza con i nuovi testi
fondamentali che saranno adottati alla prossima assemblea. Come conseguenza di questa
integrazione la KEK ha dichiarato il 2010, come suggerito dal CCME, anno della migrazione.
Tra i vari oratori intervenuti, vorrei sottolineare l’intervento molto seguito e applaudito del Dr
Munib A. Younan , vescovo della chiesa evangelica luterana di Giordania e della Terra santa
che, parlando della speranza, ha chiamato le chiese europee a restare al fianco dei cristiani del
Medio Oriente nella loro lotta per le giustizia e la pace, ricordandoci di come l’ingiustizia è stata
sconfitta nel Sud Africa. Più il conflitto dura, più i cristiani saranno costretti all’emigrazione.
Il tema della presenza dei cristiani migranti in Europa è stato presente durante tutta
l’assemblea, dal culto di apertura con la testimonianza di Victoria Mondji, originaria della Sierra
Leone e vice presidente della Federazione Protestante di Francia, all’elezione; per la prima
volta, sono stati eletti
nel
comitato centrale della KEK due immigrati, che rappresentano le due facce de la
presenza dei migranti nella realtà protestante in Europa: il past. Adejare Oyemole del Council of
African & Caraib in Gran Bretagna e il sottoscritto Edouard Kibongui Kanza, membro del
Comitato Esecutivo dell’ UCEBI.
Bella è stata anche la domenica mattina, quando ogni delegato ha potuto partecipare al culto o
alla celebrazione in una comunità locale di sua scelta. Cosi, i battisti presenti, ci siamo ritrovati
nella chiesa battista di Lione che gentilmente ci ha offerto anche il pranzo. 2/3
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Ricordando la forza de la speranza, che ”deve essere vista come un aspetto fondamentale della
fede cristiana”, il messaggio finale sprona a rendere concreta la speranza che viene da questa
assemblea e invita le chiese a operare nel nome di tale speranza che dà gioia, pace, coraggio
audacia e libertà.
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