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Il volontariato e i servizi offerti Definizione L’OMS definisce la dipendenza patologica come una condizione psichica e fisica che nasce dall’interazione tra un organismo vivente e una sostanza tossica. Le risposte comportamentali dell’organismo vivente coinvolto, si manifestano attraverso un bisogno compulsivo di assumere una determinata sostanza in modo continuativo allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione. Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali DSM-IV-TR (APA, 2000) si parla di dipendenza da uso di sostanze psicoattive. Oggi, invece, assistiamo a fenomeni di dipendenza non legati al consumo di sostanze. Da Inebrianti (alcol, etere, solventi, colle) Da Stupefacenti (oppio e derivati quali: eroina, morfina, codeina) Da sedativi ipnotici (benzodiazepine, barbiturici) Da Stimolanti (cocaina, amfetamina, tabacco, caffè) Da Allucinogeni (LSD, psilocibina, marijuana, hashish, MDMA) La dipendenza da sostanze è caratterizzata dalla presenza di almeno 3 dei seguenti criteri: - Sviluppo di tolleranza - Sintomi di astinenza - Assunzione in quantità maggiore o per periodi più lunghi di quanto voluto - L’individuo riconosce che l’uso è eccessivo; può aver cercato di ridurlo senza riuscirci - L’individuo dedica gran parte del tempo a procurarsi la sostanza o a riprendersi dai suoi effetti - L’individuo usa la sostanza nonostante i problemi fisici o psicologici da questa prodotti o aggravati - Il funzionamento sociale e lavorativo è pregiudicato dall’uso Il gioco d’azzardo patologico Dipendenza da Internet e da tecnologie Dipendenza da shopping Dipendenza da lavoro e da studio Le dipendenze affettive Le dipendenze da cibo La dipendenza da sesso (sexual addiction e cybersex addiction) Gioco d’azzardo patologico: circa l’80% della popolazione adulta gioca d’azzardo, senza che questo risulti un problema. La maggioranza degli studi afferma che la prevalenza dei giocatori patologici si attesta tra l’1 e il 3%. Fonte: www.cedostar.it Dipendenza da internet: non esistono dati epidemiologici sicuri che permettano di stimare l'incidenza della dipendenza da Internet in Italia, ma si pensa che la prevalenza di tale condizione si attesti attorno al 3.5%, per i ragazzi dai 15 ai 21 anni. Fonte: www.adnkronos.com Dipendenza da sesso: da una ricerca dell’Associazione Italiana per la Ricerca in Sessuologia sembra che i soggetti dipendenti da sesso in Italia siano circa il 6% della popolazione. Dipendenza da shopping: non è stato possibile rintracciare dati epidemiologici per la popolazione italiana, ma da alcune ricerche americane emerge che la prevalenza dello shopping compulsivo è del 2-8%, con un rapporto donne-uomini di 9:1. (Black, 2001) Esiste una stretta somiglianza fenomenologica tra le dipendenze da sostanze e le dipendenze sociali/comportamentali: una sensazione di impossibilità di resistere all’impulso di mettere in atto il comportamento (compulsività), una sensazione crescente di tensione che precede immediatamente l’inizio del comportamento (craving), piacere o sollievo durante la messa in atto del comportamento, percezione della perdita di controllo, reiterarsi del comportamento nonostante le sue conseguenze negative. Neurobiologia comune Meccanismi/processi psicologici comuni Numerosi fattori di rischio e determinanti (psicologiche e psicosociali) in comune Numerose conseguenze (psicologiche e psicosociali) in comune Comorbilità e polidipendenza Elementi e tecniche di trattamento efficaci in comune (es. Naltrexone per dipendenza da oppiacei, dei quali è antagonista, ma anche per gioco d’azzardo patologico) Possibilità di trovare sbocchi diversi alle condizioni predisponenti (es. Ricerca su caratteristiche psicologiche – sensation seeking, impulsività... – di giocatori d’azzardo patologici e paracadutisti) I quattro circuiti cerebrali implicati nello sviluppo di una dipendenza sono: 1. Il circuito della ricompensa, che comprende il nucleus accumbens 2. Il circuito della motivazione, che si trova nella corteccia orbitofrontale 3. Il circuito della memoria e dell’apprendimento, che comprende l’amigdala e l’ippocampo 4. Il circuito del controllo, che si trova nella corteccia prefrontale dorsolaterale e nel giro cingolato anteriore La dipendenza assume un nuovo significato: viene descritta più come sindrome prodotta dalla ripetizione di qualsiasi comportamento che assume rilevanza psicologica per l’individuo e non è più riferita esclusivamente alla presenza di una sostanza esterna demonizzabile. Le dipendenze da sostanze sono legate a comportamenti e consumi non necessari alla vita delle persone, come le droghe, l’alcol e le sigarette, mentre è possibile rendersi conto facilmente di come sia impossibile vivere senza relazione, senza acquisti, senza lavoro e come sia difficile vivere senza collegarsi a internet. Croce (in Lavanco e Varveri, 2006) Le nuove dipendenze possono dunque essere definite come nuove tipologie di dipendenze nelle quali non è implicato il coinvolgimento di sostanze chimiche, ma l’oggetto della dipendenza è un comportamento o un’attività lecita o socialmente accettata. Per quanto riguarda i trattamenti, per i problemi di uso/abuso/dipendenza da sostanze, essi sono incentrati quasi esclusivamente sull’astinenza e sul tentativo di evitare la ricaduta. Tuttavia, per le nuove forme di dipendenza, questo tipo di trattamento è pensabile solo nel caso del gioco d’azzardo patologico, mentre risulta inapplicabile per gli altri tipi di dipendenza. È possibile, tramite una semplice ricerca sul web, trovare molti centri, specialisti e operatori che offrono prestazioni specialistiche e non per il trattamento del Gioco d’Azzardo Patologico. Tuttavia, i servizi offerti per le altre dipendenze risultano essere in numero molto minore. Per quanto riguarda il GAP: ◦ Tutte le ASL/Ser.T/Ser.D delle diverse regioni italiane offrono servizi su misura per il trattamento del GAP. ◦ I centri FICT propongono: Pescara: progetto “Game over”, Catanzaro: “Giocatori d’Azzardo”, Reggio Calabria: “Don Tonino Bello”, Civitavecchia: Centro “Famiglia Adolescenti” e “FEBO”, Viterbo: Gruppo settimanale, La Spezia: Compulsione al gioco d’azzardo, Caltanissetta: Incontri quindicinali di supporto. ◦ Centro di terapia di Campoformido (UD): d’azzardo e le loro famiglie. per i giocatori Per quanto riguarda il GAP: ◦ Istituto Prosperius Tiberino, Umbertide: specialisti delle professioni sanitarie si occupano di trattamento psicologico in gruppi, trattamento psicoterapico individuale, trattamento farmacologico (quando previsto) e training neuropsicologici. In affiancamento alle terapie mediche, sono previste attività fisicomotorie e laboratori così da favorire un corretto reinserimento ed una nuova espressione emotiva. Il regime è di day-hospital. ◦ Associazione Giocatori Anonimi Italia: associazione di persone che mettono in comune la loro esperienza,forza e speranza al fine di risolvere il loro problema comune e di aiutare altri a recuperarsi dal gioco compulsivo, presente in molte regioni italiane. ◦ Associazione GAM-ANON Italia: programma di aiuto in 12 passi per le persone coinvolte con un giocatore compulsivo. Per quanto riguarda il GAP: ◦ www.centrostudi.gruppoabele.org ◦ Progetto Play Off Torino ◦ Centro ascolto aiuto dipendenze immateriali CAADI - Fondazione Exodus Milano ◦ www.andinrete.it: Associazione azzardo e nuove dipendenze ◦ Associazione A.M.A. Onlus Trento ◦ Nuova Vita Soc. Coop. Soc. Vicenza ◦ LAG Coop. Soc. Vignola ◦ Gruppo Logos Onlus Salerno Si possono segnalare alcuni siti di associazioni di specialisti che si occupano delle dipendenze comportamentali più in generale, ad esempio: ◦ www.retenuovedipendenze.it: coordinamento nazionale di professionisti quali psicologi, psicoterapeuti, medici, psichiatri, giornalisti, educatori, insegnanti, sociologi, assistenti sociali, counselor, helper dei gruppi di auto-aiuto e altre figure professionali che operano, in base alle loro specifiche competenze professionali, nei diversi settori della Rete. ◦ www.siipac.it: con team di specialisti che lavorano nei territori di Trento, Bolzano, Conegliano, Caltanissetta, Roma. È possibile osservare la presenza di molti servizi che si concentrano in larga parte sul Gioco d’Azzardo Patologico e, in modo minore, sulle altre dipendenze comportamentali. ◦ Associazione San Benedetto Livorno: offre un percorso ◦ terapeutico personalizzato rivolto ai giocatori e/o ai loro familiari comprensivo di colloqui individuali, gruppi di sostegno, consulenza legale. Programma “Mi rimetto in gioco” Arezzo: associazione di ex giocatori d'azzardo e loro familiari, ha lo scopo di informare e sensibilizzare sul gioco d'azzardo e lo shopping compulsivo, di collaborare con il Servizio Pubblico per la prevenzione e il trattamento di queste patologie e di offrire uno spazio di aiuto ai giocatori e ai loro familiari. È possibile osservare la presenza di molti servizi che si concentrano in larga parte sul Gioco d’Azzardo Patologico e, in modo minore, sulle altre dipendenze comportamentali. ◦ Associazione Orthos Siena: il programma CLEAN è rivolto a persone con dipendenze comportamentali (senza implicazioni di carattere medico-sanitario) di tipo affettivosessuali, da gioco d'azzardo, da internet, da psicofarmaci, alcol, fumo e sostanze illegali . ◦ Programma Altroazzardo Pistoia: offre servizi di sensibilizzazione, trattamento e formazione degli operatori nell’ambito delle dipendenze Per quanto riguarda le altre dipendenze, i servizi sono meno presenti sul territorio della Toscana. Per quanto riguarda la Dipendenza da internet, i servizi pubblici che se ne occupano in Toscana risultano essere: Ser.T di Arezzo, Ser.T P.zza del Carmine di Firenze, Ser.T Via dell’Arcolaio di Firenze, Ser.T Piana di Lucca. Fonte: www.anep.it Il Dipartimento delle Dipendenze di Arezzo all’interno del Ser.T. Zona Aretina, ha istituito il “Gruppo per il Gioco d’Azzardo e le Nuove Dipendenze” (Gruppo G.A.N.D.). I servizi offerti dal dipartimento possono essere così sintetizzati: ◦ interventi educativo-informativi ai familiari; ◦ colloqui motivazionali per il soggetto e la sua famiglia; ◦ visite mediche, ◦ terapie farmacologiche e consulenze specialistiche; ◦ interventi di “tutoraggio” per il piano di risanamento dei debiti; ◦ interventi sociali per affrontare le questioni legali e socio-economiche ◦ attivazione di una rete di sostegno sociale istituzionale e del volontariato; ◦ interventi psicoterapeutici individuali, di coppia, familiari; ◦ inserimento nel gruppo psicoterapico multifamiliare. Per quanto riguarda il territorio fiorentino, i servizi pubblici offrono un programma di trattamento che si estende oltre al gioco d’azzardo patologico, comprendendo anche altre dipendenze. L’ Azienda Sanitaria di Firenze mette a disposizione un percorso diagnostico-terapeutico specialistico per le dipendenze comportamentali quali GAP, Dipendenza da internet, shopping compulsivo che si compone di colloqui iniziali con psichiatra, psicologo, assistente sociale e educatore; valutazione psicodiagnostica; inserimento nel gruppo motivazionale; tutoraggio economico; psicoterapia individuale, oltre ad assistenza legale, amministrazione di sostegno e contatti con i gruppi di GA. Tutti i servizi esposti sono fruibili dal paziente e dai familiari. Nel Dipartimento Dipendenze di Firenze quattro (UFM A, UFM B, UFM C, UFM Mugello) delle sei UFM si occupano attivamente di GAP mentre le altre due (UFM Sud- Est e UFM Nord-Ovest) hanno predisposto uno sportello informativo e inviano i Giocatori Patologici per il trattamento alle altre UFM. Fonte: www.cesda.net Per quanto riguarda i dati del Dipartimento Dipendenze di Firenze, nel 2010 sono stati trattati 128 giocatori patologici e 27 persone con altre dipendenze comportamentali. La maggior parte di Utenti è di sesso maschile (83%); l'età media è di 47 anni; sono stabilmente occupati nel 70% e con buona scolarizzazione nella gran parte dei casi (41% scuola media inferiore; 25% diploma/laurea). Nel 2011 sono stati trattati 159 giocatori d'azzardo patologico (24,2% in più rispetto al 2010) e 31 persone con altre dipendenze comportamentali (shopping compulsivo, dipendenza da internet, dipendenze affettive, D.C.A., altre) per un totale di 190 Utenti. Rispetto alle altre tipologie di Utenti Ser.T (tossicodipendenti; consumatori di sostanze illegali) i Giocatori hanno una scolarizzazione più avanzata (media superiore 23% vs 17%; laurea 4% vs 2%), molto simile a quella rilevata nella popolazione di utenti alcolisti; il 68% ha un'occupazione stabile, l'80% vive con il proprio stipendio; il 55% vive in famiglia (partner/figli) ed infatti il 55% è coniugato o convivente, mentre il 25% vive con i propri genitori. Le donne, pur essendo in rapporto di 1 a 4 con gli uomini, sono presenti in maggior percentuale rispetto alle altre tipologie di utenti Ser.T. uomini 129 (76,5%); donne 30 (23,5%) età media: 45 anni (range 22-77) stato civile: celibe/nubile 47 (32%); coniugati 76 (47%); conviventi 11 (6%); separati/divorziati 25 (15%). scolarizzazione: licenza elementare 8 (5%); licenza media inferiore 83 (52%); media superiore 37 (23%); laurea 5 (4%); non noto 26 (16%). occupazione: lavoro dipendente 66 (41,5%); lavoro autonomo 29 (18,5%); lavoro saltuario 12 (7,5%); disoccupati 38 (24%); pensionati 14 (8,8%). situazione abitativa: con i genitori 41 (25,5%); con partner 85 (54,5%); da solo o con altri parenti 31 (19,5%); senza fissa dimora 1 (0,5%). sostentamento: proprio stipendio 122 (76,7%); familiari/amici 15 (9,5%); arrangiarsi 20 (12,5%); sussidi 2 (1%). Fonte: Progetto Alea, Firenze Il Coordinamento Regionale Toscano dei Gruppi di Auto-aiuto rileva la presenza a Firenze, da circa due anni, del gruppo di auto-aiuto “Debitori anonimi”, che accoglie persone che hanno un rapporto insano con il denaro, comprendendo anche persone affette da shopping compulsivo. L’associazione Co.DA – Codipendenti anonimi prevede lo svolgimento di due gruppi di auto-aiuto a Firenze, dove partecipano anche persone che intrattengono relazioni patologiche, sia reali che sul web. Chi è il volontario? La legge 266/91 dello Stato italiano definisce il volontariato come “quell’attività prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza scopo di lucro anche indiretto, esclusivamente per fini di solidarietà” e ne riconosce “il particolare valore sociale come espressione di partecipazione solidarietà e pluralismo”. Dunque i tratti essenziali che caratterizzano il volontariato si evidenziano: ◦ nella spontaneità, ◦ nella gratuità della prestazione, ◦ nell’orientamento solidaristico, ma soprattutto… ◦ nella risoluzione pratica dei problemi! Amerio, 2000 Secondo Tavazza (1990) si possono distinguere alcuni compiti fondamentali del volontariato: ◦ ◦ ◦ ◦ di di di di prevenzione, terapia (fisica, sociale, psicologica), riabilitazione, socializzazione. I principali ruoli del volontario che opera nel settore delle nuove dipendenze si possono riassumere in: Sensibilizzazione e/o prevenzione Accoglienza Fornire informazioni Facilitare la creazione di gruppi di auto aiuto Facilitare la comunicazione tra i diversi servizi e professionisti. Sensibilizzazione e prevenzione: riguarda tutte quelle attività prestate attivamente dal volontario al fine di fornire informazioni su larga scala alla popolazione in modo da aumentare le conoscenze sul tema delle nuove dipendenze, su come prevenirle, come riconoscerle, come trattarle. È l’attività principale che ogni organizzazione, associazione, servizio pubblico o privato, dovrebbe portare avanti contemporaneamente ai servizi terapeutici sopra descritti. Queste attività possono essere portate avanti attraverso la creazione di brochure illustrative, volantini, incontri nelle scuole e sui luoghi di lavoro, serate di solidarietà, siti internet. Sportello di ascolto: Sito web: sia fisico che telefonico, facilita la comunicazione della persona in un ambiente relazionale di fiducia e calore, fornisce le prime informazioni su ciò che la persona richiede, invia la persona a servizi di consulenza legale, finanziaria, medica, psicologica. gestione del sito in cui sono fornite varie informazioni, attivazione di speciali pagine di chat/e-mail con professionisti che forniscano prime consulenze specialistiche; moderazione di un forum su ciascuna dipendenza nello specifico; cura di blog con articoli specifici sul tema delle nuove dipendenze. Gruppi informativi: gruppi rivolti a persone coinvolte in qualche modo con una nuova dipendenza (familiari, amici, conoscenti) dove vengono fornite informazioni specifiche sui problemi presentati. Gruppi di auto-aiuto: benché i gruppi di AMA siano composti da pari e non siano previsti professionisti al loro interno, è possibile, in alcuni casi particolari, inserire operatori adeguatamente formati che facilitino la discussione e aiutino a mantenere gli obiettivi del gruppo. In questo caso devono essere previsti opportuni corsi di formazione per facilitatori di gruppi di auto-aiuto. La presenza e la continua diffusione delle problematiche legate alle nuove dipendenze richiede sempre più impegno da parte dei servizi pubblici e privati e dalle associazioni di volontariato. In particolar modo, la prevenzione e la sensibilizzazione su tali problematiche sembra essere la scelta più utile. Il volontario può svolgere compiti molto importanti e arrivare laddove il sistema sanitario o i professionisti/servizi privati non arrivano. Il volontario, lavorando attivamente con un’èquipe formata da diverse figure professionali, assume un ruolo importante: il suo impegno diventa parte integrante di un servizio multidisciplinare, che aumenta il potere terapeutico del servizio stesso. Amerio, P. (2000). Psicologia di comunità. Il Mulino, Bologna. Lavanco, G., Varveri, L. (2006). Psicologia del gioco d’azzardo e della scommessa. Carocci, Roma Tavazza, L. (1990). Crisi e trasformazione radicale del volontariato italiano, in Volontari oggi – Guida al volontariato italiano, a cura di Tavazza L., Torino, Sei, pp. 31-52.