ANDAMENTO sei mesi di crescita sia in italia che all

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ANDAMENTO sei mesi di crescita sia in italia che all
pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita.
numero uno
estate 2010
ANDAMENTO
sei mesi di crescita
sia in italia che all’estero
MATERIE PRIME
la folle corsa dei prezzi
e la speculazione finanziaria
PERSONAGGI
intervista esclusiva
a fiorella mannoia
direttore LUIGI MAESTRAMI
editore RENNER ITALIA SPA via ronchi inferiore 34 - 40061 minerbio (bologna)
tel +39 051 6618211 fax +39 051 6606 312
art director FRANCESCO VARONE
progetto grafico e impaginazione ALTRAFORMA www.altraforma.net
stampa HI-TECH MEDIA TECNOSTAMPA SRL - via t. cremona, 13
40137 bologna www.hitechmedia.it
hanno collaborato CARMEN LOIACONO, ALESSANDRO NANNI, TOMMASO CENACCHI,
GIULIA LODI, ALBERTO STRACCIARI, CARLO ZAGANO
numero uno
estate 2010
pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita.
04 IL PRIMO SEMESTRE
Il fatturato aziendale cresce
ma è allarme materie prime
07 RICERCA E SVILUPPO
L’acqua oltre il legno:
l’applicazione sulla gommapiuma
08 FIORELLA MANNOIA
Il rapporto tra la cantautrice
e i prodotti attenti all’ambiente
14 LA TRAVERSATA
Un motocarro verniciato Renner
raggiunge Capo Nord
14 LETTURE
Mezzanotte e cinque a Bhopal
La chimica assassina
L’ESTATE
DI RENNER ITALIA
La buona notizia è che, sulla parete del fatturato,
l'arrampicata di Renner Italia non conosce tregua.
Rallegrerete per l’aumento a doppia cifra dello
spedito. A pagina quattro passiamo in rassegna i
numeri dei primi sei mesi e li compariamo con quelli
del 2009.
La brutta notizia è che stiamo assistendo a un
aumento generalizzato dei costi delle materie prime.
Una parabola partorita da un preciso fenomeno:
quello della speculazione. Va da sé che non staremo
a guardare. Adotteremo le inevitabili contromisure.
Ma avremmo preferito operare in condizioni di
maggiore stabilità, consapevoli che il mondo
dell'industria avrebbe bisogno di una finanza
finalmente sotto controllo.
L'edizione estiva di Renner Style viene diffusa con un
po' di ritardo per darvi conto dell'andamento del
primo semestre 2010. Siamo giunti a metà dell'opera
e tenevamo a fare il punto della situazione insieme a
voi. Si avvicina la sospensione agostana delle attività:
il meritato riposo dopo mesi di duro lavoro. Abbiamo
continuato a tenere alta l'asta della professionalità e
a sposare la causa del lavoro. Grazie a questo
atteggiamento, il mercato continua a riconoscere in
noi un attore solido e affidabile. Migliorarci è l'unico
vaccino che conosciamo per tenere lontana la crisi
dai nostri cancelli. Facciamone un'overdose. Buone
ferie a tutti.
Luigi Maestrami
direttore commerciale Italia
IL BILANCIO
tempo di lettura: 4’ 00’’
Primo semestre
Il fatturato a
+
Renner Italia si presenta al giro di boa
con un importante risultato.
La linea professionale
in Italia incamera un +16%.
Boom dell'export: +51%.
Exploit e record per la linea Rio Verde.
Ma c'è ancora tanto da fare…
LINEA PROFESSIONALE AZIENDA
A vederlo da qui, il 2010 non genera ansie. L'osservatorio di Renner
Italia è privilegiato, forte della sua atipicità. Se la locomotiva Italia
accenna timidi segnali di ripartenza, il primo semestre a Minerbio
è andato in soffitta segnando una crescita a due cifre. Più che in
linea con le previsioni, viene da aggiungere. Al 30 giugno 2010 le
vendite in Italia, rispetto ad analogo semestre 2009, sono
aumentate del 16% circa. Performance apprezzabile, ma che
non incoraggia a tirare i remi in barca. Tutt'altro. Il traguardofatturato del +12% , budget fissato dall'azienda a coronamento
dell'annualità corrente, in termini temporali dev'essere ancora
tagliato.
LINEA PROFESSIONALE ITALIA
fatturato in euro
FATTURATO 2009
FATTURATO 2010
AUMENTO %
1° semestre
13.363.693
15.532.666
+16,23%
Doveroso anche uno sguardo all'estero. I colleghi impegnati fuori
dai confini nazionali possono vantare un risultato significativo
(fatturato a +51%). Il dato conferma, oltre l'eccellente lavoro
svolto da professionisti abituati a interagire con mercati spesso
assai diversi e lontani da quelli nazionali, le potenzialità di crescita
dell'export illustrate nel numero zero di Renner Style dal manager
Arnaldo Stracciari. Se il buon giorno si vede dal mattino, anche
oltreconfine Renner Italia è destinata a migliorare quel «più 24% in
chili e più 12% in valore» documentato da Stracciari nella scorsa
edizione.
LINEA PROFESSIONALE ESTERO
fatturato in euro
FATTURATO 2009
FATTURATO 2010
AUMENTO %
1° semestre
6.510.489
9.834.476
+51,06%
Il dato estero concorre con quello italiano a far incamerare al
sistema introiti totali pari al +27,64% rispetto a giugno 2009.
04
fatturato in euro
FATTURATO 2009
FATTURATO 2010
AUMENTO %
1° semestre
19.874.182
25.3673152
+27,64%
L'obiettivo annuale dichiarato dall'azienda resta una crescita del
+10%. Un dato a portata di mano, che però dovrà fare i conti con
la folle corsa dei prezzi delle materie prime.
Un fenomeno (leggi anche articolo nella pagina che segue, ndr)
che sta drammaticamente erodendo i margini percentuali di
contribuzione.
Tornando all'analisi del fatturato, tra i dati più apprezzabili, va
ricordato che il terzo mese del 2010 ha centrato il record della
linea Rio Verde con 162.000 euro che sono equivalsi al 295% in più
rispetto al marzo 2009 (40.760 euro).
Segno che la campagna 2010, caratterizzata dal concorso a
premi "La via più semplice. Per vincere!" sta producendo i frutti
programmati.
Su base semestrale la divisione Rio Verde ha, invece, registrato un
aumento percentuale di quasi 40 punti rispetto ad analogo lasso
temporale nel 2009.
LINEA RIO VERDE
fatturato in euro
FATTURATO 2009
FATTURATO 2010
AUMENTO %
1° semestre
468.412
650.247
+38,82%
«Siamo convinti di poter e dover fare di più - ha commentato il
direttore commerciale Italia, Luigi Maestrami, in una lettera di
ringraziamento inviata nei mesi scorsi agli agenti di vendita -. Pur
soddisfatti, al giro di boa non possiamo definirci appagati. Il
mercato continua a essere attratto dai prodotti, le strategie, le
innovazioni e la filosofia di Renner Italia. A noi il compito di
catalizzare questo interesse e soddisfare le esigenze dei nostri
clienti».
MA È ALLARME
MATERIE PRIME
I PREZZI VOLANO
ALLE STELLE
«A giugno 2010 le quotazioni delle materie
prime hanno raggiunto livelli che non si
registravano da dodici anni». Gabriele Nanni,
dall'ufficio acquisti Renner Italia, lancia
l’allarme. La finanza continua a impedire che
l'economia reale rialzi il capo. Al mondo
dell'industria e del lavoro sono riservati i sacrifici
e i costi di questa lunga crisi economica.
Dall'entrata in vigore dell'ultimo listino prezzi dei
prodotti Renner Italia, vale a dire dal novembre
2008, abbiamo assistito a un aumento
generalizzato dei costi delle materie prime.
«Colpa della speculazione, inutile girarci
attorno - spiega ancora Nanni -. Alla base di
questi impressionanti rialzi non c'è una netta
ripresa della domanda».
Il quotidiano economico Italia Oggi, più volte,
nei mesi scorsi, ha puntato il dito contro le
contrattazioni effettuate a scopo puramente
speculativo, superiori di addirittura dieci volte
ai contratti che finiscono con uno scambio
reale del bene fisico (petrolio, gas naturale,
Gabriele Nanni
rame, acciaio...).
«Il settore dei prodotti di consumo, con un
aumento medio delle vendite di circa il 10% analizza in una newsletter di giugno 2010 la
rivista Professione Verniciatore del Legno -,
potrebbe rallegrarsi di aver dimezzato le
perdite di fatturato rispetto all'anno
precedente, se non fosse che l'inattesa e
ingiustificata impennata dei prezzi delle
materie prime sta erodendo inesorabilmente i
margini percentuali di contribuzione».
I dati presentati da portali come
www.woodfinishing.it e www.verniciatore.it
sono indicativi di una situazione drammatica.
«Ma i numeri sono in continua rapida
evoluzione – conclude PDV –: ad esempio il
MEK [...] che agli inizi di maggio è indicato a
1.05 euro/kg, a metà maggio era già
schizzato a 1.45 euro/kg e stava diventando
introvabile, mentre il prezzo del rottame di
ferro è di nuovo esploso e per giugno ci si
attendono aumenti folli degli imballaggi
metallici. I diluenti poliuretanici da aprile 2009
ad aprile 2010, sono cresciuti del 50%,
raggiungendo un prezzo superiore a quello
dell'aprile 2008».
Se, in prima battuta, la proiezione alle stelle dei
prezzi delle materie prime certamente deriva
dalla speculazione finanziaria, va anche detto
che il fenomeno è rinvigorito da altre
significative dinamiche.
Innanzitutto, dai tagli al personale e dalle
dismissioni degli impianti di produzione operati
da alcuni importanti produttori.
In secondo luogo, poco inclini a credere in
un'effettiva ripresa, i produttori tendono a
mantenere i magazzini semi vacanti,
impedendo l'evasione
di richieste di un
mercato che, seppur timidamente, va
risvegliandosi. In questo contesto, l'offerta di
materie prime inevitabilmente si ridimensiona
e i prezzi volano di conseguenza.
Un nuovo ostacolo sul cammino dell'industria
internazionale.
STESSA SPIAGGIA, STESSO MARE
MA CAMBIA VERNICE!
Alessandro Nanni
Un ambiente ostile popolato da nemici agguerriti:
sale, sole, sabbia, abrasioni.
Ma ora il legno degli stabilimento balneari
ha due alleati in più per resistere
alla più torrida stagione dell'anno
Sabbia, salsedine, raggi ultravioletti, umidità,
abrasioni. Nemici giurati della verniciatura del
legno. Oggi a uno schieramento così agguerrito
siamo in grado di contrapporre due cicli di
verniciatura che non temono l'estate italiana.
Primo ciclo.
- Impregnante Top Quality YM---M092/--T28
- Intermedio Top Quality YL---M190/--T12
- Finitura a pennello Top Quality
YO-30L073/-- T28 (2 mani e/o 3 mani)
Secondo ciclo.
- Impregnante finitura "Lasure" Top Quality a
pennello YO-30C318/--T** (3 mani)
Il test. Nel corso della stagione balneare 2009, il
laboratorio di Renner Italia ha esposto presso la
spiaggia di Gatteo a Mare numerose piastre in
legno, costituenti le passerelle di uno stabilimento
balneare. Verniciate con sistemi diversi, le piastre
sono state sollecitate da raggi diretti del sole,
sabbia e soprattutto calpestio incessante dei
06
bagnanti. Le passerelle hanno subìto una
inesorabile abrasione della superficie e sono state
intaccate dalla salsedine e dall'acqua salmastra.
Conclusa la prova, durata dal 22 aprile al 5
ottobre, le placche in legno di badì e banghirai
sono state smontate e controllate
meticolosamente.
I risultati sono stati sorprendenti. I cicli di
verniciatura sopra descritti hanno retto l'onda
d'urto dei mesi più infernali dell'anno.
I tasselli trattati hanno evidenziato una grande
tenuta del colore e un'ottima resistenza del film
superficiale. E pensare che sono stati verniciati
nell'arco di un'unica giornata e senza
carteggiatura intermedia! Grazie all'attività di
ricerca del laboratorio all'acqua per esterni,
Renner Italia dice stop alla perdita del tono-colore
del legno negli stabilimenti in riva al mare. La
scomparsa, anche parziale, del film di vernice
protettivo è ormai acqua (salata) passata.
Alessandro Nanni
chimico di laboratorio
L'ACQUA
ABBATTE IL MURO DI GOMMAPIUMA
Tommaso Cenacchi
La ricerca per supporti da interno e i suoi ritrovati.
Grazie a Renner Italia anche i complementi di arredo
realizzati con questo particolare materiale
possono essere rivestiti con vernici atossiche
All'interno del laboratorio ricerca e sviluppo, tra
i chimici impegnati sulle vernici all'acqua per
interno, a un certo punto i confini imposti dal
legno ci sono apparsi assai stretti. Certo, la
cura e la protezione del legno rimangono il
faro della nostra missione. Ma perché non
mettere a frutto le nostre conoscenze per
formulare alternative alle nitro, ai poliuretanici,
agli acrilici, agli UV, al poliestere anche in
vernici idonee per i rivestimenti di altri oggetti?
Esiste un universo variegato e multicolore di
supporti e noi chimici ne siamo attratti. Come i
bambini da una pasticceria.
La curiosità e il desiderio di esplorare nuovi
territori sono componenti rilevanti nella ricerca
di laboratorio. A ben guardare, la
sperimentazione non è un vezzo del chimico,
bensì un'opportunità offerta all'industria e, di
conseguenza, al mercato. Studiare soluzioni
per supporti differenti dal legno è, a nostro
avviso, un ottimo modo per lanciare un ponte
tra settori contigui, ma mai in contatto: quello
delle vernici per legno e quello dei manufatti
realizzati con materie prime diverse dal legno.
Il vetro, la plastica (ABS, PVC, PC… ), il metallo:
materiali che ormai fanno parte della
tradizione, impiegati da numerosi nostri clienti
per la creazione di complementi d'arredo.
L'industria delle vernici da anni ha un
compendio di risposte per questo genere di
lavorazioni.
Noi abbiamo preferito dirigerci verso
l'inimmaginabile.
Risale a non molto tempo addietro la
disperata quanto insolita richiesta di un cliente.
Ormai sfiduciato, ci ha presentato come una
scommessa persa il sogno di verniciare il
poliuretano espanso flessibile (più
comunemente definito "gommapiuma") con
un formulato atossico. Desiderava una vernice
che, oltretutto, lasciasse inalterata la
morbidezza e l'elasticità del supporto.
Per noi, è stato amore a prima vista. Siamo fatti
così: più la sfida è ardita, maggiore è la
passione con cui la affrontiamo.
Nei ritagli di tempo (il legno ovviamente
rimane la priorità), è nato un ciclo di
verniciatura in cui il segreto è rappresentato
dal primer che, in due mani più che
abbondanti (ciascuna di 750 g/m²),
conferisce un'elasticità eccezionale e migliora
la tenuta del supporto in gommapiuma; il film
è completato da una finitura che associa una
morbidezza vellutata da mascarpone a una
eccellente tenuta. Insomma, un tripudio del
tenero e del gommoso in salsa chimico-fisica.
Cliente soddisfatto? Di più: cliente che,
strabuzzando gli occhi, ha domandato e
ottenuto l'esclusiva del nuovo sistema.
Il percorso, pur già apprezzabile, non si è
esaurito. Siamo convinti di poter ulteriormente
ottimizzare il ciclo e caratterizzare il prodotto.
I primi supporti verniciati sono stati divani a
forma di lettere giganti per asili su cui i bambini
possono saltare e ruzzolare come in un parco
giochi. Protetti dalla gommapiuma e dalla
nostra vernice atossica all'acqua. Un altro
piccolo contributo per un ambiente a misura
d'uomo. Il resto è futuro tutto da scrivere.
Abbiamo in serbo progetti ambiziosi, sempre
tenendo fede al verbo del Supremo
(l'amministratore delegato, ndr): "Il Fatturato".
Tommaso Cenacchi
chimico di laboratorio
ESCLUSIVA
tempo di lettura: 4’ 00’’
FIORELLA MANNOIA
"I prodotti attenti all'ambiente
ci aiutano a essere migliori"
Una delle più belle voci della canzone italiana a confronto con le eco tematiche.
Il suo Acoustic tour ha registrato ovunque il tutto esaurito
Ha girato i maggiori teatri d'Italia con il suo
Acoustic tour 2010, una serie di live in cui
mette in risalto la propria femminilità oltre alla
splendida voce. Accompagnata dalla
consueta band e da un quartetto d'archi, ha
offerto una versione più "intimista" della
Fiorella Mannoia che tutti conosciamo. E'
stato il tour promozionale del suo ultimo
album "Ho imparato a sognare", in cui la
"rossa" ha reinterpretato celebri brani di artisti
del calibro di Lucio Battisti, Tiziano Ferro,
Renato Zero, Cesare Cremonini... Gli stessi
che ha proposto dal vivo, affiancandoli alle
canzoni che ormai si identificano con lei e
che hanno segnato il suo percorso fin dagli
esordi.
Non tutti sanno che, prima di individuare la
strada che ne avrebbe decretato il
successo, Fiorella Mannoia ha lavorato
come stuntgirl. Figlia d'arte, in questo
senso. Suo padre era una controfigura
molto apprezzata negli ambienti romani.
Fiorella ha esordito al cinema con "Non
cantare, spara", del 1968.
«Sì, è vero. Ho iniziato per caso, perché ho
sempre cantato e ho sempre cercato di
concentrarmi sulla mia voce. Diciamo che,
quella del cinema, è stata una bella
parentesi. Avevano bisogno di qualcuno che
sapesse andare a cavallo, io lo sapevo fare e
mi hanno chiesto se mi andava di fare da
controfigura in un film. "Non cantare, spara",
per l'appunto. E l'ho fatta. Ma adesso - ride sono di un'opinione diversa: "non sparare,
canta!" ».
08
Sa andare a cavallo, che è poi anche il
simbolo di Renner Italia. So che lei ama
molto la natura e la semplicità. Questa sua
attitudine si rispecchia anche nel suo modo
di essere. Ma com'è il suo rapporto con
l'ambiente? Cosa fa per contribuire alla sua
salvaguardia?
«Il mio è molto buono. E' quello del resto del
pianeta che non sembra dei migliori... Le
problematiche ambientali sono piuttosto
urgenti, ma le nostre speranze possono fare
affidamento solo sui governi. Il grosso della
questione è nelle loro mani: sono loro che
stanno decidendo le sorti del nostro pianeta.
Noi possiamo fare ben poco».
Eppure ognuno può fare qualcosa. Esistono
aziende che si sono dedicate alla
creazione di prodotti ecocompatibili,
come Renner Italia con le sue vernici
all'acqua. Forse le speranze non sono solo
nelle mani dei governi.
«Penso che nel nostro piccolo possiamo fare
ben poco rispetto all'enormità del problema.
Ma è fuor di dubbio che ogni contributo è
utile: ognuno, pur con una piccola azione,
può aiutare la Terra. Adeguare i nostri
comportamenti alle esigenze ambientali, in
fondo, ci fa anche sentire migliori. Non è una
cosa da niente: se ci sentiamo migliori
rendiamo migliore la società. Il meccanismo
si innesca a partire dal singolo. Se
cominciamo indirizzando i nostri acquisti in
questa direzione, non solo stiamo dalla parte
delle aziende che hanno una marcata
responsabilità sociale, ma aggiungiamo il
nostro piccolo contributo a quello degli altri.
Sia benvenuto questo genere di aziende,
allora».
Passiamo alla sua musica. Per arrivare fin
qui, lei ha seguito una serie di tappe ben
definite: Castrocaro, Sanremo, Festivalbar.
E nel suo ultimo album ha inserito un brano
che vuole proprio ricordare il percorso che
ha tracciato finora, "Caffè nero bollente"
(1981). Però ha anche inserito un duetto
con Noemi, che le tappe le ha bruciate
tutte grazie alla sua partecipazione a X
Factor. Sono due generazioni diverse a
confronto, ma quali sono le implicazioni
che percorsi così diversi possono
comportare?
«Le tappe che io ho percorso non esistono
più. L'unica vera alternativa sono i reality. E'
una realtà con cui dobbiamo fare i conti.
Inutile chiedersi se era meglio prima o sia
meglio adesso: possiamo piuttosto
analizzare il percorso che ci ha fatto arrivare a
questo punto. Io penso: ben vengano i reality
se permettono di conoscere voci come
quella di Noemi. Certo a questi ragazzi va
chiarito fin da principio che partecipare a un
reality non è un punto di arrivo. E' solo la
partenza. La fama, inaspettata e tanta, che
arriva tutta in una volta, non è detto che duri.
Sta a loro continuare a crescere, alle loro
forze e alla loro voglia di migliorarsi e misurarsi
di continuo».
E i rapporti con le case discografiche,
anche quelli sono cambiati?
«La mia generazione aveva il tempo di
HO IMPARATO A SOGNARE: 12 INTERPRETAZIONI MEMORABILI
Undici brani rivissuti e un unico inedito nell'album "Ho imparato a sognare". Uscito nel
2009 sta conoscendo un discreto successo. Questa la tracklist: "Le tue parole fanno
male" (cesare Cremonini),, "Ho imparato a sognare" (Negrita), "Cercami" (Renato Zero),
"La paura non esiste" (Tiziano Ferro), "Estate" (Negramaro), "E penso a te" (Lucio Battisti),
"Mimosa" (Niccolò Fabi), "La pioggia che va" (The Rockes), "C'è tempo" (Ivano Fossati),
"Giornata Uggiosa" (Lucio Battisti), "Caffè nero bollente" (Fiorella Mannoia), "L'amore si
odia" (in duetto con Noemi).
crescere, grazie anche alle etichette che
investivano in noi. Oggi gli esordienti devono
dimostrare tutto subito. Io ho avuto la
possibilità e la fortuna di avere il tempo
necessario per lavorare su me stessa e
seguire un percorso. Adesso mancano
anche le case discografiche: la discografia è
morta. L'unica rimasta a presidiare il fortino è
Caterina Caselli».
Il suo ultimo album, "Ho imparato a
sognare", contiene una serie di brani
reinterpretati: ce ne sono tra i più svariati, di
tanti autori. Ce n'è qualcuno che avrebbe
voluto inserire, ma che per qualche
ragione non ha potuto?
«Se avessi dovuto raccogliere in un unico
disco tutti i brani che avrei voluto interpretare,
non sarebbe bastato neanche un doppio
cd. La scelta è stata dettata dalla casualità.
Ho selezionato le canzoni che negli ultimi due
anni ho più portato sui palchi».
Tra i pezzi, c'è "È la pioggia che va" dei
Rokes, vero inno dei giovani dei mitici anni
Sessanta.
«Quando abbiamo realizzato "Corale per
l'Abruzzo", Renato Zero voleva che "È la
pioggia che va" fosse il brano finale. Da
intonare tutti insieme, come messaggio di
speranza. Poi purtroppo non siamo riusciti a
provarlo. In ogni caso, per me è stata una
bella riscoperta. Da qui la decisione di
inserirlo nell'album. E' una canzone
attualissima proprio per il suo messaggio di
speranza».
Lei ha reso unici brani di altri autori che
vengono spesso identificati con la sua
voce. Ha mai pensato di scrivere
qualcosa di suo pugno?
«Diciamo che non mi manca la vena
creativa: ho scritto qualcosa, ma non
abbastanza interessante da essere
proposta al pubblico. In questi anni mi
sono molto concentrata sulle mie doti
interpretative».
Ha lavorato e duettato con tanti artisti. Ha
qualche sogno nel cassetto, qualche
collaborazione che vorrebbe poter
realizzare?
«Confrontarsi con gli altri è sempre
stimolante, ma non posso desiderare di
più: ho avuto più di quanto avrei mai
potuto immaginare».
Nel corso del suo ultimo tour,
sta registrando dappertutto il
"tutto esaurito". Cosa si
aspetta, ogni volta che sale
sul palco?
«Cosa posso aspettarmi di
più, ogni volta? Tutti gli artisti
vorrebbero vantare dei sold
out. Uno dopo l'altro, poi! Mi
a s p e t t o, a p r e s c i n d e r e
dall'affluenza, l'affetto. E'
sempre tanto l'affetto che
ricevo. Poi il resto è difficile da
raccontare e spiegare: ogni
concerto è fatto di suoni, parole e
atmosfere impossibili da
descrivere».
Carmen Loiacono
09
FOTOALBUM
tempo di lettura: 1’ 00’’
Le lenze del duo Benni-Sissa si aggiudicano il terzo Trofeo Renner Italia
Pesca forza tira pescatore
Poche carpe, una tartaruga e tanta allegria al laghetto di Castenaso
La terza edizione del Trofeo Renner Italia di
pesca sportiva è andata alla coppia Andrea
Sissa-Lorenzo Benni. Con un pescato di 10,5
kg, in giugno la coppia si è portata a casa il
primo premio consistente in una gustosa
coscia di prosciutto crudo. Un abisso tra il duo
vincitore e il secondo gradino del podio
occupato dal tandem Bellei-Milito (3,85 kg).
Terzo posto per l'organizzatore Paolo Canzoneri
che ha condiviso la medaglia di bronzo con
Magri (3,3 kg). Sono seguiti Colombari-Zanasi
(1,8 kg), Albertazzi-Monti (0,7), MorandiMatteucci (500 g), Torreggiani-Guarnieri (200
g), Rabaglia-Zanchetta (150 g). Hanno
partecipato anche Pavelli-Franzoni e Modou,
che però non hanno visto carpe abboccare ai
propri ami. Certo Modou si è illuso di aver fatto il
colpo grosso osservando la lenza tendersi con
vigore. Ma la speranza ha lasciato posto alla
delusione allorché dalla superficie del
laghetto di Castenaso è sbucato il musetto
preoccupato di una tartaruga nostrana.
Dal canto suo, Canzoneri ha tirato su una
cozza di proporzioni mastodontiche che
neanche una mutazione genetica al Mare
Piccolo di Taranto...
La serata si è conclusa con la tradizionale
cena e la promessa dell'organizzazione: il
prossimo anno battezzeremo un lago
artificiale più popolato. Di fatto, l'esiguità del
pescato ha caratterizzato la manifestazione
che punta molto sulla complicità finale della
bilancia.
A sinistra Fabian Colombari prova a salvare la tartaruga pescata da Modou.
In alto i due vincitori del terzo trofeo di pesca sportiva Renner Italia: Andrea Sissa e Lorenzo Benni.
Nelle foto di queste pagine, tra gli altri, si distinguono Paolo Canzoneri, Andrea Franzoni, Daniele Corimbi, Gaia Cesari,
Mahmoud Elshikh, Roberto Torreggiani, Moreno Morandi, Simone Guarnieri, Fabio Bellei, Sandro Albertazzi, Giancarlo Milito,
Flavio Rabaglia, Pamela Zamboni, Gianluca Frascaro, Erika Vannini, Maria D'Antuono e Assunta Alecce.
In basso a destra:
Dumitru Mercurean, Daniele Cavarzan, Andrea Ursic e Alessandro Niemis di fronte al deposito Friuli
TANTI AUGURI A
I migliori auguri dall'azienda per i compleanni di:
LUGLIO
Chiara Albertini, Massimo Ariatti, Giampiero Barberis Negra, Paola
Bartolini, Lorenzo Casoni, Savino Donato Ciriello, Sergio Dal Bo',
Gabriele De Franceschi, Abdelali Fannane, Giovanna Ferrando,
Valeria Melis, Lucia Rimondi, Lidia Spallino, Silvia Travaglini, Ciro Vitiello.
AGOSTO
Lorenzo Benni, Maurizio Brunelli, Modou Diop, Iolando Mastromarino,
Michele Morselli, Gabriele Nanni, Claudia Schiavina, Alberto Stracciari,
Giorgio Vacca, Carlo Zagano, Pamela Zamboni.
SETTEMBRE
Ugo Borghi, Maurizio Bovi, Massimo Colomasi, Claudio Dell'Ova,
Alessandra Franco, Michele Nannetti, Giuseppe Nardo, Enrico
Pagnoni, Giuseppe Scarito, Andrea Sissa, Alessandra Tigrini, Elio
Spadafora, Andrea Privato, Jenny Baronio, Simone Guarnieri.
NUOVO DEPOSITO FRIULI
Il nuovo deposito Renner Italia in Friuli Venezia Giulia è pronto
per l’inaugurazione. Ne dà notizia Andrea Ursic.
Vernici Peggion quarant'anni
di successi condivisi con il territorio
In Veneto una data da ricordare per l’importante distributore di Renner Italia
L'abbraccio rivolto a Nilo Peggion dall'intera
comunità di San Giorgio delle Pertiche, diecimila
anime nella laboriosa provincia di Padova, aveva
il volto del primo cittadino Catia Zorzi.
L'8 maggio scorso era in prima fila tra i tanti
convenuti a festeggiare i quarant'anni di una delle
attività più apprezzate e dinamiche del comune.
Clienti, amici, rappresentanti del mondo
istituzionale e del lavoro hanno gremito le sale del
Centro "Il Graticolato".
Non è stata solo l'occasione per brindare alle
quattro decadi dell'azienda, ma anche una
giornata dedicata all'approfondimento dei cicli di
verniciatura Renner Italia che Peggion veicola e
sponsorizza da anni sul territorio. A rappresentare la
multinazionale di Minerbio il direttore
commerciale Luigi Maestrami. Il manager ha
rivolto parole che hanno trasceso l'aspetto
meramente professionale per porre l'accento
sulla qualità umana dei rapporti che legano
Renner Italia a Vernici Peggion.
«Tra di noi – ha rimarcato Maestrami – fin dal primo
incontro si è creato un legame fondato sul rispetto
e sull'amicizia prim'ancora che sulla proficuità
commerciale. D'altra parte, sono questi i valori
fondanti di Renner Italia». Maestrami si è poi
prodotto in un breve excursus storico che ha
12
ripercorso la singolare avventura industriale che
dal 2004 a oggi ha proiettato Renner Italia ai vertici
internazionali del settore vernici per legno.
Per Renner Italia c'erano anche i chimici
Alessandro Nanni e Flavio Rabaglia che hanno
intrattenuto i presenti con due distinti seminari
inerenti applicazioni di vernici all'acqua per esterni
e per interni.
La padrona di casa, Elisa Peggion, oltre a
ringraziare i compagni di viaggio, ha
sinteticamente ripercorso le tappe che hanno
scandito l'avventura Peggion dal 1970 a oggi,
dando appuntamento ai festeggiamenti per il
mezzo secolo di vita.
«Ci ha riempito d'orgoglio vivere la sincera
amicizia e l'interessata partecipazione dei nostri
clienti in questa particolare circostanza – ha
asserito Elisa Peggion -. Ci hanno trasmesso
entusiasmo e voglia di migliorarci». Dello stesso
tenore anche le parole di Mario Lauretti, altro volto
della nuova generazione che ha raccolto eredità
e successi di Nilo Peggion.
Per quest'ultimo valgono più di tutto le parole
incise sulla targa consegnatagli dal sindaco Catia
Zorzi «per il contributo allo sviluppo economico
locale nei 40 anni di attività svolta nella categoria
colori, vernici e smalti».
In alto a sinistra Gina, Nilo ed Elisa
Peggion e Mario Lauretti procedono al
taglio della torta per il quarantennale
dell'attività. Segue un momento della
kermesse. In alto ancora Nilo Peggion.
Sopra Marta Campiglio, Elena Pilotto,
Mirella Libralato.
RENNERISTI IN TOUR
tempo di lettura: 2’ 00’’
Alberto ed Elisabetta Stracciari liofilizzano il loro viaggio da sogno in questo reportage
Luna di miele tra gli States e Bora Bora
La passione per i viaggi trova l'approdo ideale in questa rubrica. In questo numero
proponiamo un tour spettacolare. Per raccontare le vostre esperienze e pubblicare gli scatti più belli,
inviate i racconti e le immagini a [email protected].
Metabolizzate le fatiche e le emozioni del matrimonio,
prendiamo il volo per la Grande Mela. Sarà solo la prima tappa
del viaggio irripetibile per antonomasia e organizzato in Italia fin
nel minimo dettaglio.
L'aeroporto JFK accoglie puntuale il nostro aeroplano KLM. Non
perdiamo tempo: ci dirigiamo subito verso il Park Lane Hotel,
posto a ridosso del Central Park. Un punto di partenza ideale per
gli itinerari dei quattro giorni a New York, la maggior parte dei
quali saranno a piedi. Ci tuffiamo a capofitto nella città più
movimentata e frenetica degli Usa. Ci colpisce il brulicare
dell'umanità (varia) in ogni angolo. Uomini in giacca e cravatta
fermi davanti a un carretto a mangiare un hot dog, strilloni,
mandrie di taxi a ogni semaforo, caroselli di luci e suoni. E' l'aria
condizionata a palla che, tuttavia, rimarrà impressa più di ogni
altra cosa. Dentro gli edifici non si può che vivere protetti da
foulard saldamente allacciati al collo. Fuori, 25°C non
giustificano tale escursione termica. Un salto a Manhattan e la
SkyLine ci costringe a naso in su. Da contraltare alla ricchezza
del quartiere più famoso, le code dei poveri ad Harlem. Per me
rappresentano uno spaccato più reale ed emozionante.
Decidiamo di fare un salto a Little Italy, ma ci accorgiamo
presto che di italiano vi è rimasto ben poco: i cinesi sono
ovunque. Se sei alla ricerca (come me) di cibo decente,
meglio dimenticare la parsimonia. A New York non esistono vie
di mezzo: o paghi poco e mangi roba da fast food o paghi
tantissimo e finalmente soddisfi il palato. L'immensità del luogo
rende i nostri occhi famelici. Cerchiamo di non perdere nulla:
Times Square, 5Th Avenue, Empire State Building, Moma, ponte
di Brooklyn e, per la felicità di Elisabetta, alcuni dei luoghi più
significativi della fortunata serie tv Sex and the City.
Il viaggio è ancora lungo. Prossima fermata, San Francisco. Per
un italiano sempre a caccia di Gastronomia con la G
maiuscola, San Francisco costituisce sicuramente un salto di
qualità rispetto a New York. Il pesce è il piatto forte e la tradizione
culinaria ben si combina con una città solare, attraente,
folcloristica con i suoi saliscendi. L'Argonaut Hotel in Jefferson
Street è sito a ridosso dei moli: l'area più gettonata dalla
gioventù e ricca di locali alla moda. Purtroppo non riusciamo
ad accedere alla prigione di Alcatraz, ormai dismessa e aperta
ai turisti. In compenso, il clima continua a darci filo da torcere. In
quest'area della California muta di continuo, facendoci
letteralmente ammattire nella scelta dell'abbigliamento da
indossare.
I tre giorni di San Francisco trascorrono troppo in fretta.
Noleggiamo un'auto: abbiamo 2.000 km di asfalto davanti. E'
forse questa la parte che resterà più scolpita nei ricordi:
l'immersione nella natura dello Yosemite e del Sequoia National
Park (con il loro verde e i loro giganteschi "abitanti"), della Death
Valley (con il suo deserto arido e rosso) e dei canyon resi celebri
da pellicole indimenticabili rimarrà per sempre nei miei occhi.
Così come lo sberluccichio di Las Vegas, pit stop in mezzo al
lungo cammino. Giunto il momento di salutare gli States, ci
imbarchiamo a Los Angeles dopo uno scalo a Minneapolis. La
Polinesia Francese ci attende. A dire il vero a Papeete e Bora
Bora ci attende anche il maltempo e i primi tre giorni ci assalta
la depressione. Che volete? Sogni tutta una vita di atterrare su
questi atolli paradisiaci e poi trovi le nuvole a farla da
padrone… Fortunatamente nei restanti quattro giorni il sole ci
dà una pacca sulla spalla e possiamo finalmente goderci la
sabbia morbida e i meravigliosi tramonti di quell'angolo di
Pacifico.
Alberto Stracciari
Alberto ed Elisabetta Stracciari.
In basso uno degli scorci offerti dal loro
incantevole viaggio
DI TUTTI I COLORI
tempo di lettura: 1’ 00’’
Gallarate - Capo Nord
in motocarro!
E sulla carrozzeria il logo Renner Italia…
Se su Google si inseriscono le parole "viaggio a Capo Nord", il motore di ricerca
suggerisce: "in moto", "in camper", "in auto". Google non contempla l'opzione
"viaggio a Capo Nord in motocarro". Siamo nella terra di confine tra il bizzarro e il
folle. E' un'avventura da raccontare. Specie perché il Motoape in questione
porterà sulla carrozzeria il logo di Renner Italia. A sfidare le strade di mezza Europa
sarà Luca Tinello, falegname, 25 anni, in arte "Il vichingo volante".
A Gallarate (Varese) i suoi amici l'hanno ribattezzato così per la predilezione per le
tundre e il sole di mezzanotte, ma anche per quel suo aspetto da Olaf Grandibaf,
capo della tribù vichinga della saga Asterix e Obelix.
Luca negli scorsi mesi ha lavorato sodo. Mettendo a frutto le sue competenze da
artigiano, ha camperizzato il suo triruote. Coperto il cassone, ha impiantato un
cucinotto a gas, un bagno e un posto letto. Infine, ha verniciato il tutto con gli
smalti Renner Italia (abitacolo azzurro, il resto antracite). Un piccolo capolavoro
del faidaté. Da sé Luca percorrerà per 4.500 chilometri le stradine che separano
la Lombardia dalla rupe di Nordkapp in Norvegia. Sarà un tortuoso viaggio su
strade statali: il massimo consentito alla velocità di crociera di 40 chilometri orari.
«Conto di completare andata e ritorno in un mese - prevede il Vichingo di
Gallarate -. E' la mia quinta volta a Capo Nord, finora avevo utilizzato mezzi più
comuni». Sul suo motocarro, Luca Tinello sarà completamente autosufficiente.
Prevede di coprire una distanza quotidiana di 400 km. «In Svezia procederò
maggiormente spedito: il traffico diminuisce e le strade sono più scorrevoli».
Chiunque lo incrociasse, nella sua traversata di luglio, è pregato di pazientare e
non dare di clacson. Merita una pacca sulla spalla quel suo spirito avventuroso:
«Il senso di libertà è alla base di questa mia scelta. Amo gli spazi aperti, i
tramonti mozzafiato e le foreste della Scandinavia». Non ci sarà una fidanzata
ad attendere il suo ritorno («dovrei stare con una più matta di me», ci scherza su).
Ma un sacco di amici si collegheranno ogni giorno su Facebook per leggere
brevi reportage delle sue tappe.
14
LETTURE
Mezzanotte e cinque a Bhopal
Quando la chimica uccide
In questa rubrica troverete, in ogni edizione di
“Renner Style”, le dritte per la lettura. Se volete dare il
vostro contributo e suggerire un testo, scrivete a
[email protected].
Prendete queste tre storte righe come
suggerimento alla lettura di
Mezzanotte e cinque a Bhopal
(Lapierre-Moro), libro-inchiesta sulla
più grande catastrofe mai verificatasi
nella storia dell'industria chimica
durante la quale, nella notte tra il 2 e il 3
dicembre 1984, una nube di metilisocianato (MIC) provocò la morte di
circa 30.000 persone radunate a festa
nella bidonville alla periferia della città
indiana di Bhopal.
Il fatto che questo testo parli di chimica e chimici,
impianti e ingegneri, operai e giornalisti, medici,
volontari e catastrofi e che io lavori in una industria
chimica, che sia un chimico a contatto con ingegneri
e operai, commerciali e tecnici, silos che implodono e
cisterne che si ribaltano, non è l'unica ragione per cui
mi azzardo volentieri nel proporvi questo libro.
È che dopo averlo letto al secondo anno di università,
fresco di infarinatura sul catechismo di Seveso e
Chernobyl, sulla progettazione dell'albero dei guasti e
collezionista di normative come fossero francobolli...
Mi sono chiesto perché diavolo mai nessuno mi avesse
parlato di Bhopal e della Union Carbide, del MIC e dei
morti agonizzanti, vista la gravità dei fatti e la
sorprendente attualità della vicenda.
La Renner è un'industria che lavora con la chimica e la
chimica è un giocattolo indecifrabile, affascinante e
pericoloso: indecifrabile per l'apparente
incomprensibilità che la caratterizza e affascinante
quando si perde nella cattura di una chimera
molecolare; il pericolo, infine, non è prerogativa della
tossicità dei componenti in gioco, bensì è generato
dalla mutazione delle regole del gioco stesso.
Per convincersi di quest'ultima affermazione si
potrebbe, guarda caso, leggere Mezzanotte e cinque
a Bhopal.
Carlo Zagano
chimico di laboratorio
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