ALEXANDRE da minerbio a são paulo a caccia di

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ALEXANDRE da minerbio a são paulo a caccia di
pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita.
numero quattro
inverno 2012
ALEXANDRE
da minerbio a são paulo
a caccia di futuro
IL BILANCIO
crescere ai tempi
della recessione
INTERVISTA DOPPIA
sissa e siragna
allo specchio
RENNER ITALIA COMPANY TO WATCH 2011
nel settore pitture e vernici per l’industria
VERNICI RENNER ITALIA
Oltre la tua
generazione.
Proteggiamo ciò che amiamo,
rispettiamo l'ambiente,
custodiamo nel tempo le cose importanti.
Per te e per il tuo futuro.
Via Ronchi Inferiore, 34 - 40061 Minerbio (BO) Italia - T. +39 051 6618 211 F. +39 051 6606 312 www.renneritalia.com
direttore LUIGI MAESTRAMI
coordinatore LUCA FOTIA
editore RENNER ITALIA SPA via ronchi inferiore 34 - 40061 minerbio (bologna)
tel +39 051 6618211 fax +39 051 6606 312
art director FRANCESCO VARONE
progetto grafico e impaginazione ALTRAFORMA www.altraforma.net
stampa CANTELLI ROTOWEB
numero quattro
inverno 2012
pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita.
04 LA STORIA
Il romanzo di una vita
del presidente Alexandre Cenacchi
07 L’AZIENDA
Aldrovandi: un 2012 incerto
Lo combattono solo i migliori
08 IL MARKETING
Nasce iRenner, l’app per iPad
per la rete commerciale
13 LE PERSONE
Stracciari, Cermasi e Foresti
si godono la meritata pensione
14 LO SPORT
Il 2012 delle sponsorizzazioni
Granamica va alla grande
L’INSEGNAMENTO
DELLE ANATRE
Da qualche parte ho letto che le anatre selvatiche
migrano formando uno stormo a “V” per motivi di
vantaggio sociale. Pare che, quando un uccello batte le
ali, spezzi l’aria e renda meno pesante il viaggio del
compagno che gli sta immediatamente alle spalle.
Volando in armonia, con tutti i componenti che recitano
un ruolo preciso, dando il massimo senza mai risparmiarsi,
uno stormo aumenta del 71% le energie di ogni singolo
elemento che lo compone. Un’inopinabile prova di forza
del gruppo.
Ogni volta che un’anatra esce dalla formazione sente la
resistenza dell’aria e torna immediatamente nello stormo.
Se chi sta davanti è sfinito, l’anatra a rimorchio ne
raccoglie il testimone e tira la volata. L’ex leader, invece,
riprende fiato nelle retrovie, in un passaggio di consegne
lungo anche centinaia di miglia. Le anatre che stanno
dietro starnazzano per sostenere incessantemente le
compagne più esposte, come se volessero dire: ehi, ci
siamo, siamo qui, siamo con voi, siamo pronte ad aiutarvi.
Di fatto, se un’anatra cade perché colpita da malattia o
da un cacciatore, due compagne si defilano e le restano
accanto fin quando è in grado di riprendere il volo e di
raggiungere le altre.
Il 2012 è un anno in cui il vento soffia impetuoso e
contrario. Le intemperie minacciano la serenità del volo
dell’industria italiana. C’è soltanto un modo per giungere
a destinazione.
Luigi Maestrami
direttore commerciale Italia
LE ORIGINI
tempo di lettura: 9’ 00’’
Alexandre, il romanzo
di una vita in Sudamerica
L’appassionante storia del presidente di Renner Sayerlack e Renner Italia.
Come il figlio di un migrante italiano in Brasile ha fondato un impero
La storia di Renner Italia è la storia delle donne
e degli uomini che ogni giorno contribuiscono
a farla grande con il loro lavoro. Dagli operai ai
commerciali, passando per i chimici e gli
amministrativi... Storie nella storia, verrebbe da
dire. Ognuna di esse incrocia incosciamente
la vicenda di un uomo senza il quale la nostra
azienda non esisterebbe: Alexandre
Cenacchi. Il 10 febbraio 2012 il presidente di
Renner Italia spa compie 73 anni. A
ripercorrere la sua biografia, si scopre il
romanzo di una famiglia emigrata che ha
lasciato il Paese a caccia di un futuro migliore
e, grazie alla tenacia di uno dei suoi figli, ce l'ha
fatta.Corre l'anno 1939 e, mentre l'Italia si
prepara a precipitare nel delirio della Seconda
Guerra Mondiale, Helena Boggiani a São Paulo
del Brasile dà alla luce Alexandre, figlio del
minerbiese Olindo Cenacchi.
Olindo aveva deciso di trasferirsi in
Sudamerica nel 1932, dopo una malinconica
parentesi parigina. Sono anni di alterne fortune
che quantomeno consentono ai nostri di
rimanere al riparo dalla ferocia del conflitto.
I Cenacchi rientrano in Europa quando il
Paese, ritrovata la pace, si lecca le ferite e si
avvia sul doloroso cammino della
ricostruzione. Nel 1950, e soltanto per tre anni,
Alexandre frequenta le scuole a Bologna,
dove perfeziona il suo italiano e fa i conti con le
sue origini. È solo un periodo di transizione,
seppur molto formativo. Olindo non riesce a
sfondare nel campo delle concerie: ha
acquistato in Brasile una partita di pelli di
coccodrillo e vorrebbe dedicarsi alla
manifattura di borse, cinture e scarpe. Ma si
accorge che la materia prima non è di prima
scelta. Pertanto, deve rinunciare.
In questa pagina, in alto la prima Sayer Lack: sono foto del 1971/1972. A lato Alexandre sulle spalle del padre Olindo nel 1940.
Nella pagina a destra, l’evoluzione dello stabilimento Sayer Lack a Cajamar nel 1974, 1975, 1987. In alto Alexandre e la moglie
Aparecida nel giorno del matrimonio
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Nel 1954 la famiglia si persuade a trasferirsi
definitivamente in Brasile, sempre a São Paulo,
la città più italiana del continente. Anzi, del
mondo. Si dice infatti che São Paulo conti la
comunità italiana più numerosa. Perfino più
imponente della più grande città italiana,
ovvero Roma. Se nel 2012 6.000.000 di paulisti
vantano un avo nostro connazionale lo si deve
soprattutto a quell'ondata migratoria di inizio e
metà '900. Quel gigantesco fiume di persone
laboriose e sognatrici in cui si ritrovò a nuotare
per due volte consecutive la famiglia
Cenacchi.
São Paulo per molti è l'Eldorado, dove le
occasioni di lavoro e le possibilità di affermarsi,
per i più intraprendenti, non mancano. Ben
presto - è il 1956 - Alexandre trova la sua
strada. Si rimbocca le maniche e intraprende
la carriera di venditore per l'Olivetti.
L'impresa fondata da Camillo Olivetti in quegli
anni è il volto vincente della tecnologia italiana
all'estero. Non esiste azienda, banca o ufficio
che non utilizzi la macchina contabile Audit o
la fatturatrice Mercator. Gli esercizi
commerciali di tutto il mondo iniziano a dotarsi
del calcolatore Divisumma 24.
Alexandre si dimostra subito abilissimo a
piazzare i gioielli nati a Ivrea. I dirigenti
apprezzano le qualità di quel marcantonio dai
modi pragmatici, che sembra un attore di
Hollywood. Trascorrono 24 mesi e a 19 anni
Alexandre è promosso a capo della filiale di
Porto Alegre nel Rio Grande do Sul. Sono giorni
felici. La carriera decolla, tanto che nel 1961
diviene direttore dell'agenzia di Brasilia, la
capitale della nazione. Alexandre si dedica
anima e corpo al lavoro, ma coltiva anche
un'altra grande passione. A una festa
s'innamora infatti della bellissima Aparecida,
che diviene sua moglie sempre in quel fatidico
1961. E' un momento magico che si estende
fino alla nascita del primogenito Alessandro
nel 1962 e di Marcelo nel gennaio '64. Tra il
1964 e il 1966 Alexandre si sposta ancora per
l'Olivetti. Prima a Rio de Janeiro;
successivamente di nuovo a casa: São Paulo,
dove diviene direttore import/export.
Nonostante i successi ottenuti, Alexandre ha
l'ambizione di diventare padrone di se stesso.
Mettersi in proprio per poter schiudere le ali.
Quindi lascia l'Olivetti nel 1968.
Se per l'Europa quello è l'anno della
contestazione e delle grandi ideologie che
attraversano le università, le fabbriche e le
piazze, per Cenacchi è l'anno di un incontro
>>> continua a pag. 6
>>> segue da pag. 5
«La dimensione di un’azienda si misura dalla profondità dei suoi principi,
dall’ampiezza delle sue responsabilità e dalla qualità dei suoi sogni».
[Alexandre Cenacchi]
1961: a Brasilia dirige la filiale Olivetti
1975: Cenacchi con il direttore Rolando Marini
1994: si allarga la famiglia
2010: alle prese con i tortellini
che cambierà il corso degli eventi. Il destino
vuole infatti che il suo cammino sia incrociato
da Piergiorgio Spataro, uomo della Sayer Lack
in Messico. Piergiorgio è in contatto con
Giancarlo Cocchi che, tempo prima, a
Pianoro aveva avviato la realizzazione su scala
industriale di vernici per legno. Alexandre fiuta
che quel genere di attività avrebbe potuto
rappresentare la chiave del successo in
Brasile. Quindi, dopo un periodo trascorso in
Messico, Spataro, Olindo e Alexandre
Cenacchi fondano la Sayer Lack Ind. Brasileira
de Vernizes. È ottobre. Come ogni nuova
avventura, l'inizio è carico di incertezza. Ma
Alexandre è mosso da un ottimismo basato
sulla conoscenza del sistema economico e
sociale di quella regione.
06
Il quartier generale Sayer Lack è fissato al piano
terra di un piccolo stabile. A riguardare le foto
ingiallite di quell'epoca pionieristica, a
osservare il camice grigio e lo sguardo fiero di
Alexandre, sembra quasi che fosse scritto da
qualche parte che in quel garage stesse
nascendo un'impresa modello che oggi dà
lavoro a 800 persone.
Intanto, a maggio 1969 Aparecida dà i natali
alla terza bambina: Maria Gabriela.
Nel 1970 i Cenacchi rilevano la quota
societaria di Spataro e restano unici proprietari
della Sayer Lack Brasile. Due anni appena e
decidono di associarsi alla Sayerlack di
Pianoro. L'intesa con Giancarlo Cocchi è salda
e il Brasile risponde benissimo alla chiamata.
Nel settembre 1975 si posa la prima pietra del
Anni ‘80: ritratto
2012: la Renner Sayerlack
moderno stabilimento di Cajamar che diventa
operativo due anni dopo.
Gli anni Ottanta si aprono con la sottoscrizione
di un'intesa industriale. Sayer Lack Brasile si
associa con il gruppo Renner Herrmann/Tintas
Renner. Per vent'anni Sayer Lack cresce in
fatturato, tonnellate e occupazione. La sua è
una marcia trionfale. Nel 1999 Alexandre
assume anche la direzione di Tintas Renner e si
fa promotore della fusione tra Sayer Lack e
Tintas. È così che nel 2000 nasce Renner
Sayerlack.
Porta con sé il seme da cui germoglierà
appena 4 anni dopo Renner Italia. A Minerbio.
Da dove, quasi un secolo prima, Olindo era
partito in cerca di futuro.
Luca Fotia
L’ALLARME
tempo di lettura: 5’ 00’’
CRESCERE AI TEMPI
DELLA RECESSIONE
Nel 2011 Renner Italia incrementa il proprio fatturato del 14%.
L’andamento delle materie prime, però, erode l’utile
che si attesta sugli stessi livelli del 2010.
Aldrovandi: sarebbe stato un disastro senza aumento di listino,
è un momento delicatissimo, chi ha un lavoro deve difenderlo con i denti.
E nel 2012 bisogna continuare a essere i migliori
Chiuso il 2011, Renner Italia guarda con realismo alle difficoltà che il
nuovo anno porta in dote. I dodici mesi che vanno in soffitta hanno
registrato un incremento di fatturato in linea con le aspettative:
l’azienda, con i suoi 62 milioni di euro, è cresciuta del 14% rispetto ai 54
milioni del 2010. Il venduto in quantità è aumentato del 7%, superando
quota 17.000 tonnellate.Grazie all’impegno di tutti, i numeri sono
perfettamente in linea con il piano di sviluppo illustrato nella seconda
uscita di Renner Style. Vale la pena ricordare che il piano strategico
punta al conseguimento di 96 milioni di euro di fatturato all’alba del
2016.La freddezza delle cifre cela la complessità di un periodo
funestato dalla grave crisi economica, che ha avuto e ha importanti
ripercussioni anche sull’acquisto delle materie prime. All’incremento del
14% del fatturato fa da contraltare l’impennata del 12% del costo dei
materiali alla base della produzione. Un pesante fardello.
La previsione azzeccata
Renner Italia aveva fiutato già nel febbraio 2011 che il terremoto
materie prime si sarebbe abbattuto senza pietà sul settore. Ecco perché
nel corso dell’ultima riunione della forza vendita italiana, Minerbio aveva
chiesto alla rete commerciale di praticare un importante aumento di
listino su tutta la gamma. La direttiva aveva suscitato perplessità tra gli
agenti, sensibili alle resistenze che la clientela avrebbe opposto.
Tuttavia, gli argomenti derivanti dall’analisi di mercato non lasciavano
spazio a interpretazioni. Il listino andava inevitabilmente maggiorato
onde evitare guai in chiusura di bilancio.
Più giovane, più personalità
Nel 2011 Renner Italia ha dunque anticipato ogni grande casa
produttrice nel praticare l’aumento di listino. Un primato che ha
spiazzato tutti, soprattutto perché la più giovane tra le big si “permetteva
il lusso” di dettare i tempi anche alle imprese bazzicanti il settore da
decenni. Segno di personalità e credibilità maturate in appena otto
anni di vita. «Semplice capacità di lettura di ciò che avveniva intorno a
noi. Non occorrevano doti divinatorie per tradurre in atti pratici i
preoccupanti segnali provenienti dal mercato delle materie prime smorza l’ad Lindo Aldrovandi -. È un momento delicatissimo, in cui non
bisogna dare nulla per scontato. Chi possiede un lavoro dev’essere
felice di averlo e deve difenderlo tenacemente. Le notizie che arrivano
dal mondo dell’economia e dell’industria impongono una seria e
approfondita riflessione».
Il rebus “utile netto”
Grazie al tempismo con cui l’azienda ha operato l’aumento di listino,
anche nel 2011 ha potuto godere di un utile.
Tuttavia, a causa dell’aumento delle materie prime, l’utile ha pressoché
confermato i dati del 2010. «Vorrei richiamare l’attenzione proprio su
questo dato: un’azienda che fattura 62 milioni di euro, e che è capace
in tempi neri come questi di incrementare il proprio fatturato di 8 milioni
di euro, in termini di utile porta a casa poco più dello stesso risultato del
2010, vale a dire circa 450.000 euro. Non so se sia chiaro a tutti analizza Aldrovandi – cosa sarebbe accaduto se avessimo praticato
l’aumento di listino in ritardo e se non avessimo girato a mille come
abbiamo fatto… Sarebbe stato un disastro. Ognuno di noi si è
sacrificato per preservare il proprio posto di lavoro. Per questo, sono
grato alla grande famiglia Renner Italia. Oggi è mio dovere avvisare
che il 2012 richiederà massima attenzione e uno sforzo ancora
maggiore: sono tempi durissimi, ma noi abbiamo nelle nostre mani la
possibilità di confermarci ai massimi livelli».
Ottimismo oltre la crisi
Aldrovandi fotografa le tinte fosche di un andazzo generale. Non si
nasconde dietro un dito. Traccia una panoramica che trova
rispondenza nelle notizie che sciorinano quotidianamente tv e giornali.
L’Italia è in recessione e, in questa tempesta, Renner Italia continua a
tracciare una rotta appassionata e sicura.
L’amministratore, pur manifestando le proprie preoccupazioni, non
intende drammatizzare. Semmai suona la carica: «Mi ripeto dal 2009.
Ho sempre sostenuto che questa crisi per un’azienda giovane,
aggressiva e ambiziosa come la nostra può rappresentare l’occasione
per convincere la clientela che siamo il presente e il futuro. Che su di noi
si può contare. Che il nostro approccio è unico e irrinunciabile. Sono
trascorsi tre anni dal 2009. Molte organizzazioni, precedentemente
partner della concorrenza, hanno deciso di passare dalla nostra parte.
La crescita di Renner Italia e le performances di alcune concorrenti
confermano la bontà delle nostre previsioni. Sta a noi tenere alta la
guardia e comprendere che dobbiamo continuare a essere i migliori
perché, specie in momenti come questi, i clienti premiano solo i
migliori».
E l’obiettivo per il 2012 è varcare la soglia fatturato di 70 milioni di euro.
Buon lavoro a tutti.
MARKETING
tempo di lettura: 9’ 00’’
iRenner, l'applicazione
che rivoluziona il marketing del settore
Nel corso della riunione agenti 2012 sarà presentato l'innovativo software per iPad 2
Renner Italia continua a innovare e a
potenziare i propri strumenti di vendita. Se il
2011 è stato soprattutto l'anno del progetto
World Wide, con il cortometraggio che
continua a riscuotere consensi tra gli
operatori di settore e la clientela, il 2012 sarà
l'anno della Mobile Revolution. L'azienda si
scopre ancora una volta sensibile alle
straordinarie possibilità offerte dalle nuove
tecnologie.
Nel corso della tradizionale riunione agenti
del commerciale Italia sarà presentata
iRenner, la nuova fantastica applicazione
mobile per iPad firmata Renner Italia.
Cos'è un app
App è l'abbreviativo di applicazione, termine
che in informatica indica tutto ciò che si può
ottenere con l'impiego congiunto del
sistema hardware + software. In sostanza,
l'app è un programma informatico. A questa
categoria non appartengono i sistemi
operativi (Windows, Linux, Ios, etc) che sono
necessari per il funzionamento di tutto il resto.
I sistemi operativi vengono definiti “software di
base” per essere distinti proprio dai “software
applicativi”.
Nella vita comune le app popolano gli
schermi dei nostri smartphone (i telefonini
cellulari di ultima generazione) e dei tablet.
Da qualche anno consentono ad esempio di
scoprire il meteo, di catalogare foto e video,
di collegarsi a Facebook o di consultare una
mappa con un click...
Quando Steve Jobs inaugurò l'era app
Il fenomeno dell'App Generation è
giovanissimo e non segnala cedimenti.
Tutt’altro. L’edizione 2011 di Smau è stata tutta
incentrata sulle visioni delle aziende che
utilizzano lo strumento app per migliorare la
propria immagine, il proprio marketing e/o la
08
propria raccolta dati. L'origine di questa
nuova era digitale si fa comunemente risalire
al 10 luglio 2008, quando l'amministratore
delegato di Apple, Steve Jobs, dichiara a Usa
Today che l'Apple Store annovera 500
applicazioni per iPhone e iPod touch e che
centoventi di queste sono gratis. L'11 luglio
2008, l'Apple Store apre agli utenti e gli
consente di acquistare le applicazioni
tramite il proprio centro raccolta. Il risultato? In
una settimana vengono scaricate 10 milioni
di applicazioni! Un boom forse previsto dal
solo Steve Jobs.
Trascorrono sei mesi e Apple, sul proprio sito
web, annuncia di aver raggiunto il traguardo
di 500 milioni di applicazioni scaricate. La
miliardesima applicazione è tirata giù dallo
Store nella data del 23 aprile 2009.
Il fenomeno app oggi
Nel mondo sono un milione le applicazioni
disponibili sui principali Application Store. Nel
2011 sono state scaricate 30 miliardi di app.
Alla data del 7 luglio 2011 la metà dello
scaricato è di marca Apple che (con iPhone,
iPod e iPad) recita la parte del leone nella
App Generation. Il 4 ottobre 2011, la Apple
segnala che i download accumulati hanno
raggiunto quota 18 miliardi, che le
applicazioni per iPhone sono diventate
500.000 e per iPad 140.000 (40.000 in più
rispetto a tre mesi prima). Il numero di
download di applicazioni (dei diversi fornitori)
dovrebbe triplicare entro il 2013. Il 25% degli
utenti Ios/Android* utilizza le app per circa 2
ore al giorno.
L'onda lunga delle app è stata ed è
continuamente cavalcata dalle imprese
che, attraverso questi speciali software,
esplorano nuove terre del marketing o
scoprono sorprendenti strumenti di lavoro.
*Ios e Android sono i sistemi operativi per
mobile sviluppati rispettivamente da Apple e
Microsoft.
L’iPad
L'iPad è un tablet computer Apple con uno
schermo da 9,7 pollici e multi-touch, che
sfrutta le app e naviga sulla Rete wi-fi o 3G. Ha
due anni di vita: nasce il 27 gennaio 2010,
quando Steve Jobs stupisce ancora una
volta il mondo hi-tech, inventando un nuovo
concetto di fruizione dei contenuti
multimediali. Secondo Jobs i netbook in
commercio non riescono a gestire compiti
complessi come quelli richiesti dalla App
Revolution. Inoltre hanno schermi e tastiere
microscopici e batterie limitate. iPad nasce
per sopperire a tutte queste mancanze. Il
mercato risponde entusiasta: il primo giorno
di commercializzazione sono venduti
300.000 iPad. Nel solo mercato statunitense
in 3 mesi vengono venduti 3.000.000 di iPad.
Un successo pazzesco. Il 2 marzo 2011 Apple
presente iPad 2. Segni particolari: dotato di 2
fotocamere, una frontale e una posteriore.
iRenner
iRenner è l'app che nasce per dotare la rete
commerciale di Renner Italia del più
sofisticato supporto per le vendite
attualmente al mondo. L'iPad, per capacità
tecnologiche e design, è il tablet più
apprezzato e desiderato. Presentarsi presso i
clienti con uno strumento del genere, dotato
di software dedicato, è di per sé un biglietto
da visita unico e di sicuro successo.
Al momento del lancio di iRenner, Renner
Italia risulta l'unica azienda del settore vernici
per legno ad aver realizzato uno strumento
del genere.
All'interno dell'applicazione iRenner,
scaricabile dall'Apple Store, ma accessibile
soltanto con account specifico, sono pubblicati le
schede tecniche dei prodotti su cui punta
maggiormente il listino (sia professionale che Rio Verde),
i depliant in formato digitale, i video, le foto, le circolari
sempre aggiornate, le news, il profile...
Inoltre, su iRenner sono pubblicati e saranno
costantemente aggiornati i cicli di verniciatura.
Grazie alla collaborazione tra il laboratorio, i servizi
informatici e l'ufficio comunicazione e marketing tutto
ciò sarà consultabile in qualunque momento e in
qualsiasi luogo.
Insomma, iRenner ha l'ambizione di diventare lo scrigno
prezioso dei principali supporti per la vendita Renner
Italia e un fedele compagno di viaggio nelle attività
della rete commerciale.
Perché Apple e iPad
Sono diversi i tablet in commercio. Renner Italia ha
deciso di sviluppare iRenner su piattaforma iPad 2.
Perché? Con il suo grande display ad alta definizione, lo
schermo multi-touch, la batteria dalla durata
sconfinata, il design sottile e leggero di Apple, le sue
utilissime app, iPad è riconosciuto quale miglior
dispositivo multimediale.
Noi riteniamo che la nostra rete commerciale debba
essere dotata, oltre che dei migliori prodotti vernicianti,
anche dei migliori argomenti di vendita.
E ciò perché dai nostri agenti ci aspettiamo il meglio.
Renner Italia anticipa il futuro
iRenner vanta una caratteristica su tutte: è un sistema
aperto. In costante evoluzione. Si propone di essere
migliorata grazie alle indicazioni dell'utenza e alle nuove
esigenze che naturalmente l'utilizzo dello strumento
stimolerà e farà germogliare.
Non possiamo sapere con precisione cosa iRenner
diverrà in futuro, se e come rivoluzionerà le vite dei
commerciali.
Ma ha in sé le potenzialità di stravolgere il tradizionale
flusso di lavoro basato su carta/email e di registrare,
elaborare e controllare le informazioni critiche dei dati
aziendali.
INTERVISTA
tempo di lettura: 7’ 00’’
La doppia esse dell’EXPORT
Siragna e Sissa. O più semplicemente: Manuel e Andrea.
In questa intervista mettiamo allo specchio i due manager impegnati sul fronte export.
Lo facciamo anche per celebrare l’anno in cui la quantità di vernice venduta
oltre confine supera per la prima volta nella storia aziendale
quella piazzata sul mercato nazionale.
Nome
Manuel
Andrea
Età
Manuel: La carta d’identità dice 38, io me ne
sento 30.
Andrea: 42 anni.
Quanti anni vorresti avere?
M: Venti, perché così mi automunisco e faccio
un po’ quel che mi pare.
A: Ventiquattro.
Professione?
M: Impiegato.
A: Impiegato.
Che lavoro sognavi da piccolo?
M: Sognavo di diventare un calciatore per il
Bologna FC.
A: Il viaggiatore.
Qual è stato il tuo primo lavoro?
M: Ho venduto pentole porta a porta.
A: Il pony express.
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Quante lingue parli?
M: Male tre e sono: l’italiano, l’inglese e lo
spagnolo. Malissimo soltanto una: il francese.
A: Due: l’inglese e l’italiano.
Il tuo maestro.
M: Ho avuto due maestri. Il primo è stato Dino
Foresti, che mi ha insegnato le tecniche
applicative delle vernici; poi, il dottor Stracciari
è stato il maestro di una vita: mi ha spiegato
tutto ciò che orbita intorno a questo settore.
A: Luigi Benni. Mi ha insegnato molto. È stato il
mio maestro non solo nel lavoro. Mi ha aiutato
a crescere in fretta. Il mio primo viaggio, a 21
anni, l ’ho vissuto al suo fianco. E
quell’esperienza è stata molto formativa per il
mio futuro.
Un personaggio che stimi, a parte
l'intervistatore.
M: Non un solo personaggio, ma tutta la
squadra della Renner.
A: Manuel Siragna.
Quanti paesi hai visitato?
M: Tanti. Vorrei ora frequentare qualche isola
dei mari del Sud. Sto cercando distributori in
Polinesia. Poi vi manderò solo cartoline. Basta
con le mail.
A: Tantissimi, non sono mai riuscito a contarli.
Ne dimentico sempre qualcuno.
La cosa più strana che ti è capitata in un
viaggio di lavoro (solo quelle che si possono
scrivere).
M: In Slovenia hanno tentato di arrestarmi.
Scambiarono un sigaro rotto per droga e mi
trattennero per un’ora, nudo come un verme,
in un seminterrato della polizia doganale. Non
vorrei risultare insinuante, ma ho ancora il
sospetto che la soffiata sia partita da Sissa…
A: In Israele fui coinvolto in un allarme
terroristico in aeroporto.. la polizia a un certo
punto ordinò a tutti i passeggeri di gettarsi a
terra e di trovare riparo per evitare il presunto
attacco. Che, per fortuna, si rivelò falso.
Quando hai capito di essere diventato un
bravo commerciale (se l'hai capito)?
M: Non è che non l’ho capito. È che non lo
sono ancora. Non si finisce mai di imparare.
A: Perché? Chi dice che lo sia?
Cosa invidi all'altro?
M: L’esperienza nella tecnologia delle vernici
UV.
A: La moto.
Ti do la possibilità di essere schietto. Di' all'altro
quello che non hai mai avuto il coraggio di
dirgli. Magari un suo difetto insopportabile.
Tanto non ti legge nessuno.
M: Andrea, smettila di indossare gli stivali da
cowboy.
A: Ho deciso di regalarti una cintura per tenere
su le braghe.
Cosa diresti al Papa?
M: Niente.
A: Onestamente non saprei…
E a Mario Monti?
M: Gli suggerirei di tassare tutti i verniciatori che
non utilizzano prodotti Renner Italia.
A: Di pensare di più agli italiani.
E a Michele Morselli?
M: Gli darei un consiglio: non sarebbe male se
al Ced ci fossero piu sorrisi. Sono sempre
nervosi!
A: @#!### Si è ribloccato il computer!
Il primo ricordo della tua vita.
M: Mhmm, la memoria non è il mio forte.
A: L’attesa per l’arrivo di mia sorella. Avevo tre
anni.
Il tempo passa inesorabilmente. Come vorresti
essere ricordato dai tuoi colleghi quando
andrai in pensione?
M: Vorrei essere ricordato per l’entusiasmo e la
dedizione che dedico al mio lavoro.
A: Trovo che la domanda sia posta male. Anzi,
te la faccio io una domanda: andremo in
pensione?
Sei innamorato?
M: Sì.
A: Sì.
Sei felice?
M: Sì.
A: Sì.
L'ultimo libro che hai letto (per Manuel: l'ultima
rivista)?
M: Il Corriere dello Sport , stamattina. Ma solo i
titoli più grandi.
A: Il quinto giorno di Frank Shatzing.
Il più grande attore italiano.
M: Alberto Sordi.
A: Alberto Sordi.
La più grande attrice italiana (quelle sexy non
sono ammesse alla competizione).
M: Monica Vitti.
A: Monica Vitti.
A che età l'ultima canna?
M: Non mi è mai piaciuto lo sballo da canna.
L’ultima? Boh, 15 anni fa.
A: Avrò avuto 16 anni.
Domani vinci al Superenalotto. Cosa regali al
tuo migliore amico intervistatore?
M: Beh, tenterei la scalata al Resto del Carlino
per assegnarti la direzione.
A: 75.000 euro in contanti.
Domani vinci al Superenalotto. Qual è il primo
sogno che realizzi?
M: Saluto tutti e vado in Polinesia, Bora Bora, per
esempio.
A: Trascorro un anno sabbatico in giro per il
mondo.
Prova di conoscenza linguistica. "Vendo 25
tonnellate di fondo poliuretanico" in inglese.
M: I sell 25 tons of polyurethane basecoat.
A: I sell 25 tons of PU basecoat.
In francese.
M: Chiedo a Bonacci di tradurre (devo essere
proprio disperato…).
A: I ho vendù 25 tunlè de fond poliuretan.
In russo.
M: Faccio fare ad Andrea (se Paola Baiesi
sapesse che Andrea parla un russo fluente
sarebbero casini… cancelli la risposta?).
A: Venduski 25 tonnellasky di fondo
poliuretnaski.
In sanscrito.
M: Cos’è ?
A:
Spiega all'amministratore delegato perché
meriti di diventare il capo dell'altro.
M: No, no, tenterei di spiegargli che è meglio
che Andrea diventi il mio.
A: Perché? A lavorare in tandem ci si
compensa l’uno con l’altro.
Sai cucinare?
M: Sì, benissimo, mi piace molto.
A: No.
Un'idea per uscire dalla crisi.
M: Non saprei. Chiedo a Maestrami e, con i
suoi insegnamenti, mi faccio il bello sul
prossimo numero.
A: Questa domanda mi ha messo… in crisi.
Il tuo amico meridionale Domenico (nome di
fantasia) è in difficoltà. Si è indebitato con
Peppino Scannapuorco che di mestiere fa
l'usuraio.
Domenico ti chiede 75.000 euro entro 24 ore.
Cosa fai?
M: Chiamo Peppino e gli comunico dove
trovare Domenico.
A: Se ho vinto al Superenalotto chiedo
all’intervistatore che mi restituisca i 75.000
euro.
Nel caso in cui ciò non avvenga, purtroppo
Scannapuorco avrà del lavoro da fare sul
povero Domenico.
Manda un messaggio alla direzione
commerciale Italia con oggetto "Il 2012".
M: Beh, si sa, Maestrami sostiene che la sua
squadra è composta da professionisti e la
nostra da amatori… Io a Maestrami mi limito a
inviare un messaggio criptato: s-o-r-p-a-s-s-o.
A: Smettila di guardarci dagli specchietti
retrovisori, che siamo già davanti!
Di' una frase nel tuo dialetto per salutare i lettori
di Renner Style.
M: Avàir un cùl grànd ch'me un buvinèl.
A: Io non parlo il dialetto.
Ciao a tutti. Un saluto.
RENNER SOUND
tempo di lettura: 2’ 00’’
Giovannini e i SITHONIA
per un laboratorio
progressive
La nostra azienda
è un contenitore di talenti.
Vi raccontiamo
un'altra esperienza musicale
Sithonia è la risposta rock progressive del laboratorio al
folk sound del commerciale export. Merito (o colpa,
dipende dai punti di vista) di Marco Giovannini che,
smesso il camice, impugna il microfono e si trasforma
in vocalist. Sulle orme di mostri sacri come quelli del
Banco del mutuo soccorso o della Premiata Forneria
Marconi. Se nello scorso numero Domenico Bonacci
aveva fatto discutere di sé grazie alle sue
insospettabili doti di chitarrista e di voce degli Il a fait
Boum!, Renner Italia oggi scopre un altro talento.
«Sithonia è il nome che ha voluto dare al gruppo il
fondatore Paolo Nannetti - spiega Giovannini -. L'ha
preso in prestito da una penisola greca dalla natura
incontaminata e dalla bellezza struggente».
Un nome che la band si è appiccicata addosso dal
1977. Già, perché è da 35 anni che i Sithonia
pizzicano chitarre e battono membrane.
Che Giovannini abbia fatto un patto con il diavolo e
porti alla grande i suoi 55 anni? «Ovviamente chiarisce -, il mio è un ingresso postumo. Sono stato
cooptato nel 1991. Da allora non ci siamo più
lasciati». Vent'anni di rock progressive non sono pochi.
Soprattutto per chi è cresciuto ascoltando i Pooh: «Sì,
non nego che i Pooh sono in cima alle mie
preferenze musicali italiane. Non mi vergogno a dirlo.
Tra gli artisti stranieri, invece, amo i Dream Theater».
Insomma, Giovannini è passato da Facchinetti a Di
Cioccio. Senza, peraltro, guarire da quella terribile
malattia propagata dalla Piccola Katy.
«Se è per questo, apprezzo anche Claudio Baglioni,
ma soprattutto per l'estensione vocale», mette le
mani avanti per non complicare la già precaria
posizione.
Miti personali a parte, Giovannini è uno che non
difetta di eccellenti qualità canore.
È un interprete sincero e appassionato dei testi scritti
da Nannetti. L'ultimo album, dal titolo "La soluzione
12
http://web.me.com/snanna/sithonia
semplice", conferma l'ormai raggiunta maturità e
l'intesa con il gruppo.
«Tendo a non prendermi troppo sul serio - aggiunge -,
ma stare su un palco è l'esperienza più bella della
mia vita».
I Sithonia, complice un sound non squisitamente
c o m m e r c i a l e, s i e s i b i s c o n o n o n c e r t o
frequentemente in concerto. La loro è musica per
estimatori del genere progressive, non da festa di
paese. Però, i fan non mancano. Perfino oltre confine.
Di recente, una mail recapitata nella casella di posta
elettronica del gruppo reclamava sette cd
direttamente dal Giappone.
Tra il pubblico dei Sithonia si scorgono volti noti
In primo piano un entusiasta Francesco Toso (servizi informatici)
A seguire Lorenzo Bertolin (laboratorio) e Giulia Lodi (commerciale Italia)
Brani come Folla di passaggio e Il racconto di una
sosta imprevista mettono a nudo una ricerca che
affonda radici nel fecondo periodo degli anni '70.
Forse il migliore della musica italiana. La risposta dei
chimici al commerciale export scorre dunque sui
binari della tecnica e della raffinatezza. «No, non
voglio che passi questo messaggio - conclude
Giovannini -. Non è mia intenzione rispondere a
Bonacci, che è un amico». Poi, a microfono spento:
«La verità è che ha già acquistato il nostro ultimo cd».
La pensione di tre vecchi ragazzi
Arnaldo Stracciari, Mauro Cermasi e Dino Foresti
vanno a godersi il meritato riposo
Dicembre 2011. Renner Italia si congeda da tre pezzi importanti
della sua storia.
Arnaldo Stracciari, Mauro Cermasi e Dino Foresti, colonne portanti
del commerciale export, dell’ufficio acquisti e del settore tecnico,
salutano e vanno a godersi la meritata pensione.
Un passaggio denso di significati e carico di emozione per chi ha
lavorato al loro fianco nel corso degli otto anni di Renner Italia e per
chi ha avuto la fortuna di condividere un pezzo di strada più lungo in
altre importanti pagine di vita.
L’azienda ha festeggiato l’ambìto traguardo raggiunto dai tre in una
cena a cui ha partecipato una folta rappresentanza di colleghi.
Nell’occasione era presente anche il socio dell’essepià Alberto
Cocchi. Un comprensibile filo di commozione ha segnato la serata
di tutti i presenti. «Chissà cosa cambierebbero Mauro, Dino e
Arnaldo se questa straordinaria esperienza che ci onoriamo di aver
convissuto iniziasse domani - era scritto nella lettera di commiato
dell’azienda -. Come sfruttereste il vantaggio dell’esperienza?
Ricalchereste le stesse orme? Quali errori non ricommettereste? E
soprattutto: cosa vorreste assolutamente rivivere? Abbiamo respirato
trent’anni gomito a gomito, fatica a fatica, obiettivo a obiettivo. E…
sapete cosa vi diciamo? […] Senza nulla togliere alle leve che
brillantemente si stanno facendo spazio e che riusciranno
sicuramente a guadagnare grandi soddisfazioni, siamo sinceri: negli
ultimi anni siete stati il “bastone della giovinezza” per molti elementi.
Ci siamo sostenuti nei momenti di difficoltà. Abbiamo goduto
insieme quando i successi ci hanno premiato. Abbiamo rivoltato i
tavoli quando l’orgoglio, nel senso più alto della parola, ci ha
obbligato a farlo. Abbiamo saputo prenderci in giro, ridere, urlare,
incazzare, fare squadra… Caro Arnaldo, caro Dino e caro Mauro,
vogliamo dirvi una cosa: è stato un onore lavorare con voi».
SPONSORIZZAZIONI
tempo di lettura: 3’ 00’’
GRANAMICA campione d’inverno
La compagine allenata da Gianni Mazzoni prima al giro di boa
Come sta andando la compagine del comprensorio di MinerbioGranarolo e Ca’ de Fabbri sponsorizzata da Renner Italia? Nel girone
M della seconda categoria emiliana, la Granamica arriva alla
pausa invernale saldamente al comando.
Il progetto tecnico guidato da Gianni Mazzoni sta producendo frutti
egregi. Con 31 punti raccolti in 13 giornate, frutto di 9 vittorie, 4
pareggi e nessuna sconfitta, con 22 gol realizzati e 5 passivi subiti,
Granamica lancia la sfida al girone di ritorno consapevole della sua
forza. Sono cinque i punti che la separano dalla prima inseguitrice
Quarto Fc. Rivolgendo un rapido sguardo al vivaio, prosegue il
progetto della Juventus Academy che sta coinvolgendo i
campioncini in erba.
RENNER ITALIA VICINA AI DISABILI
Confermato anche nel 2012 l’impegno con Asd 2 Torri
Il logo Renner Italia campeggerà anche nel 2012 sulle divise
rossoblù dell’Asd 2 Torri di Bologna. È stato confermato il
sostegno all’associazione sportiva dilettantistica che ha
fissato nello statuto l’obiettivo di rimuovere le barriere
causate dalla disabilità attraverso il ciclismo. Quest’anno,
orientativamente a fine febbraio/inizio marzo, l’ Asd 2 Torri ha
in programma di realizzare un ciclo raduno a Minerbio in
omaggio alla nostra azienda.
New entry: Tv Television Dance
Sempre nel quadro del sostegno alle disabilità attraverso lo
sport e nell’intento di consolidare la propria responsabilità
sociale sul territorio della Bassa bolognese, Renner Italia nel
2012 ha concesso un contributo all’associazione di danza
sportiva Tv Television Dance di Baricella.
14
Oltre a vantare numerosi campioni tra le fila degli agonisti, la
società amministrata da Helena Florido si occupa di
lavorare sulla disabilità motoria e psichica attraverso
l’universale linguaggio della danza. Nei prossimi numeri di
Renner Style approfondiremo la conoscenza di Tv Television
Dance.
LA POLEMICA
tempo di lettura: 2’ 00’’
TOMMY E MICHELE
NON CI STANNO
La piccata risposta a Lorenzo Bertolin
degli altri partecipanti
alla Stockholm Marathon 2011
Come anticipato a pagina 10 dello scorso numero di Renner Style,
concediamo diritto di replica a Tommaso Cenacchi e Michele
Nannetti, membri - insieme a Lorenzo Bertolin - della delegazione
rennerista alla Maratona di Stoccolma.
Nell’ultimo numero, Bertolin commentava la sua performance (aveva
tagliato il traguardo con un’ora e sedici primi di anticipo sul resto della
squadra), candidamente ammettendo di aver trascorso il tempo che
aveva separato il suo arrivo da quello di Cenacchi e Nannetti bevendo
birra e mangiando hamburger. La riflessione aveva fatto storcere il
naso ai compagni podisti. Chissà perché, poi.
Tommaso e Michele, qual è stata la vostra reazione alla lettura delle
parole di Bertolin?
Ci ha sorpresi. Dopo mesi passati ad allenarci con Bertolin, non
eravamo preparati a un colpo basso così meschino. Ci aspettavamo
un po’ più di generosità e comprensione. Quattordici anni di differenza
vorranno pur dire qualcosa.
Comunque, lo perdoniamo perché è giovane, competitivo e quindi
deve fare le giuste esperienze.
Ritenete che la giovane età sia stata il fattore principale del
distacco tra voi e il Bertolin al traguardo?
Solo in parte. Noi dedichiamo tutti i nostri sforzi all’azienda, ritagliamo lo
spazio dell’allenamento tra una prova con i clienti, una discussione coi
fornitori, un problema in produzione… Nannetti, valente area
manager, guida per 70.000 – 80.000 km all’anno, Cenacchi è reduce
da due importanti operazioni al ginocchio destro e su queste basi
pensare di ottenere tempi strepitosi sarebbe stato un peccato di
presunzione.
Comunque Bertolin rimane un ottimo atleta.
Assolutamente sì, anche se la birra e l’hamburger ingurgitati
bellamente dopo la performance, li ha giustamente vomitati la sera
stessa in albergo.
Cosa vi resterà della Maratona di Stoccolma, oltre che il
pesantissimo distacco di Bertolin?
Le sensazioni irripetibili di un’esperienza davvero splendida, una
cornice fantastica per una grande, impegnativa impresa da ripetere:
la foto in cui tagliamo il traguardo insieme vale molto più di mille
parole.
TANTI AUGURI A
I migliori auguri dall'azienda per i compleanni di:
FEBBRAIO
Bassi Marco, Beltrami Silvia, Borghi Massimo, Bortone Daniele,
Bragata Samuele, Carletti Roberta, Fantoni Norberto, Franzoni
Andrea,Galieni Francesco, Govoni Elena, Guidetti Alessandro,
Nanni Alessandro, Radicchi Massimo, Romani Lorena, Vosca
Ilenia.
Bertolin non aveva fatto menzione di queste circostanze.
Se è per questo, ha anche omesso di ricordare che è stata la sua sesta
maratona, la prima per Cenacchi e la terza per Nannetti.
MARZO
Battistini Stefania, Bedonni Adolfo, Belletti Vanes, Carrelli Roberto,
Corimbi Dall’Omo Daniele, Cricca Laura, De Gennaro Pasquale
Ivano, Grazia Michela, Lecce Assunta, Mancini Marco, Mazzanti
Massimo, Morale Manuel, Mula Pier Mario, Palmieri Luca, Siragna
Manuel, Ursic Andrea, Zanchetta Gianluca.
Ritenete che ci siano altri fattori che hanno condizionato l’impresa?
Sicuramente la nostra intensa attività sessuale ha giocato un ruolo
determinante. Bertolin, in preparazione delle maratone, ci risulta che
pratichi una totale astinenza di almeno sei mesi prima dell’evento. Noi
preferiamo vivere così, spensierati e far felici le nostre mogli.
APRILE
Cattabriga Davide, D’Ercole Silvia, Grassi Monica, Gulminelli
Paolo, Marchesini Matteo, Massari Daniela, Matteucci Giacomo,
Morandi Moreno, Pessarelli Simona, Popa Cristina Gabriela,
Verbano Francesco.
www.15annirenner.com
DAL 2012 CON IL PROGRAMMA WORLD WIDE
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