La mia azienda è differente
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La mia azienda è differente
La mia azienda è differente 18 GENNAIO 2017 Francesca Amè Stipendio adeguato? Non basta. La felicità per chi lavora è fatta anche dei servizi offerti dal welfare aziendale: si va dai biglietti del cinema all’iscrizione in palestra Stipendio adeguato? Non basta. «Felicità» per chi lavora significa anche welfare aziendale (il 47% dei dipendenti che ne usufruiscono si dice soddisfatto del proprio impiego). Introdotto ufficialmente nel 2016 e rafforzato nell’ultima legge di Stabilità, il welfare prevede l’erogazione o il rimborso di servizi – tetto di 3 mila euro annui a lavoratore, tassazione agevolata per l’azienda – che semplificano la vita. Maggiordomo gratis. Secondo Eudaimon, società che studia come conciliare efficienza e soddisfazione dei dipendenti in ufficio, oggi l’80% delle grandi imprese sostiene programmi di welfare aziendale. Tra i servizi più apprezzati da chi lavora full time, quello salva-tempo: nel quartier generale di Breganze, sede della Diesel e della hol- ding Otb di Renzo Rosso, 900 persone hanno un «maggiordomo» che recapita alla scrivania farmaci con prescrizione, vestiti freschi dalla tintoria, macchina pulita all’autolavaggio. Un car sharing aziendale aiuta poi ad ammortizzare i costi degli spostamenti casa-lavoro. Comodo, no? Tutti al cinema. Nella sede milanese di Microsoft, da questo mese il welfare è smart e personalizzato: se qui il lavoro agile (da remoto, connettendosi al cloud dell’azienda) è per tutti, 5 giorni la settimana, anche i servizi sono «agili». Niente più all services included all’interno del campus aziendale, ma libertà di usare i bonus per servizi di svago, salute, cultura, mobilità (abbonamento ai mezzi, car sharing). Funziona così anche nel cuore dell’Umbria, nell’azienda di Brunello Cucinelli: convinto da sempre che il benessere della persona dipenda dalla qualità del tempo libero, dalla scorsa Pasqua ha erogato ai suoi 1.400 dipendenti bonus dai 500 ai 1.000 euro annui 1/2 18 GENNAIO 2017 Francesca Amè La mia azienda è differente per spese culturali come acquisto di libri, biglietti per concerti, cinema, teatro. Basta la ricevuta per ottenere il rimborso. Volontari (pagati). Da Cisco il conto welfare di ogni dipendente si aggira sui 900 euro annui e prevede benefit come il rimborso per la palestra, le spese scolastiche dei figli, quelle di cura per i genitori anziani over 75 o disabili o per speciali polizze sanitarie familiari. L’azienda sollecita poi il giving back (ossia la «responsabilità sociale d’impresa»), che si traduce in 5 giorni retribuiti all’anno per svolgere attività di volontariato a discrezione del dipendente. Fare del bene per sentirsi (e lavorare) meglio. Anche viaggiare aiuta: nel pacchetto di flexible benefit del gruppo Salvatore Ferragamo, per esempio, figurano rimborsi per attività ricreative e viaggi con realtà convenzionate. guarda però il benessere dei lavoratorigenitori. Luxottica ha introdotto la baby week, settimana di permesso retribuito per l’inserimento al nido, mentre a Vodafone spetta il merito di aver creato a Pozzuoli, in Campania, il primo nido aziendale del Meridione. Nido in azienda anche alle porte di Verona per le dipendenti Calzedonia (che in più possono godere di un centro benessere) mentre Coop Lombardia a Brescia ha avviato un campus per i figli dei lavoratori durante i periodi, come il Natale, di chiusura delle scuole e grande attività per il settore, oltre allo sportello telefonico Sos Famiglia per consulti (pedagogici, psicologici, legali) dedicati ai neogenitori. P.s.: nella foto, amache a disposizione dei dipendenti nella sede di Google di Zurigo. Bambini salvi. Il massimo di investimenti e offerte ri- 2/2