Berna, il 30 novembre 2009 Campagna sulla pressione arteriosa

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Berna, il 30 novembre 2009 Campagna sulla pressione arteriosa
C o m u n i c a t o a i m e d i a - Berna, il 30 novembre 2009
Campagna sulla pressione arteriosa della Fondazione Svizzera di Cardiologia
Il calo degli ormoni sessuali femminili può aumentare la pressione arteriosa
Fino a pochi decenni fa si dava per certo che le malattie del cuore e della circolazione riguardassero soprattutto gli uomini. Ma questo quadro è mutato: oggigiorno
le donne sono colpite dall’ipertensione arteriosa e dalle malattie cardiovascolari
nella stessa misura degli uomini.
Le donne si sono emancipate. Presentano «mio marito», svolgono attività di buon livello,
ce la fanno a conciliare famiglia e professione. Il rovescio della medaglia è costituito dal
fatto che spesso le donne soffrono di stress cronico più degli uomini. È evidente che questo stile di vita ha delle conseguenze sulla salute: ormai le donne sono altrettanto vulnerabili degli uomini dalle malattie cardiovascolari. Di ipertensione arteriosa soffrono persino
più donne che uomini, e sia nel mondo intero che nel nostro Paese più donne che uomini
muoiono per le conseguenze dirette di una malattia correlata all’ipertensione. In Svizzera,
secondo l’Indagine sulla salute in Svizzera del 2007, un adulto su quattro ha valori pressori troppo alti. Un iperteso che non si cura ha un maggior rischio di ictus cerebrale o
emorragia cerebrale, infarto cardiaco, insufficienza cardiaca e renale.
Più difficile da controllare nelle donne anziane
Invecchiando il rischio di ipertensione arteriosa aumenta: nella fascia d’età 65-74 anni ne
soffre già il 44 % degli uomini e il 46 % delle donne, oltre i 75 anni ben il 54 % degli uomini e il 55 % delle donne. In dipendenza dell’età, i valori pressori delle donne e degli uomini
presentano delle nette differenze: molte donne giovani hanno la pressione bassa, cosa
vantaggiosa perché riduce il rischio cardiovascolare. Ed effettivamente nelle donne giovani prima della menopausa l’infarto cardiaco e l’ictus cerebrale sono più rari che negli uomini della stessa fascia d’età. Ma col passar degli anni le cose cambiano. «Soprattutto
nelle donne dopo la menopausa l’ipertensione è più frequente» dice Antoinette PechèreBertschi, Specialista di malattie renali e ipertensione all’Ospedale universitario di Ginevra.
«Nelle donne oltre i 70 anni l’ipertensione è più frequente, più grave e più difficile da tenere sotto controllo che negli uomini loro coetanei.» Per questo motivo, a partire da 45 anni
le donne dovrebbero (farsi) misurare la pressione almeno una volta all’anno, perché
l’ipertensione non causa sintomi e perciò, pur comportando un notevole rischio, nella
maggior parte dei casi passa inosservata per degli anni.
Gli ormoni sessuali femminili proteggono le donne giovani
Non è stato ancora completamente chiarito quali meccanismi interagiscono
nell’ipertensione specifica delle donne. «Ma il calo degli ormoni sessuali femminili durante
la menopausa sembra svolgere un ruolo essenziale», sottolinea la signora PechèreBertschi. Gli ormoni femminili (estrogeni) proteggono le donne dall’ipertensione, mentre gli
androgeni (ormoni sessuali maschili) sono una concausa dei valori pressori più elevati
che si constatano negli uomini. Dopo la menopausa le donne hanno un eccesso relativo
di androgeni, che col tempo può determinare un aumento della pressione arteriosa. Inoltre
gli ormoni sessuali femminili influiscono sull’elasticità delle pareti vasali. Quando questi
ormoni diminuiscono si riduce anche l’effetto protettivo degli estrogeni sul cuore e sui vasi
sanguigni. Ciononostante la Società Europea di Cardiologia non consiglia una terapia
ormonale sostitutiva per prevenire le malattie cardiovascolari dopo la menopausa: in studi
di vasta portata non si è potuto dimostrare che l’apporto di ormoni (estrogeni) diminuisca il
rischio.
Sì alla pillola, no alle sigarette
Gli ormoni sessuali svolgono un ruolo essenziale nell’ipertensione. Lo dimostra anche la
relazione tra la pillola contraccettiva e la pressione arteriosa: le donne che prendono la
pillola hanno in media valori pressori un po’ più alti (di 2 fino a 8 mmHg) e quindi un maggior rischio di ictus cerebrale e infarto cardiaco. Inoltre l’ipertensione è una delle complicazioni più frequenti in gravidanza. Un altro elemento di cui tutte le donne dovrebbero
tener conto: rinunciare assolutamente a fumare, soprattutto se si prende la pillola!
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Come possono proteggersi le donne
Prevenire già da giovani
Abitudini alimentari sfavorevoli, sedentarietà e consumo di tabacco mettono in pericolo in
misura crescente già le donne giovani. Perciò è importante aver cura già da giovani di
un’alimentazione sana, cioè: molta frutta e verdura, poco sale, prodotti a base di cereali
integrali, sufficiente apporto di liquidi. Svolgendo inoltre attività sportive ed evitando lo
stress non si hanno neppure problemi di peso, prevenendo così nel miglior modo possibile l’ipertensione e le sue nefaste conseguenze.
Ridurre il peso
Il peso ha il maggior effetto sulla pressione arteriosa. Eliminando il sovrappeso, con ogni
chilo superfluo di meno si può abbassare la pressione di circa 1 mmHg.
Prudenza con gli ormoni
Ogni donna dovrebbe (farsi) controllare la pressione almeno una volta all’anno, specialmente quelle che assumono contraccettivi ormonali, le gestanti e le donne dopo la menopausa. Si prendano in considerazione alternative alla pillola come la spirale o altri metodi
anticoncezionali.
Pillola e fumo non vanno d’accordo
Le donne che prendono la pillola devono assolutamente rinunciare a fumare. Nelle donne
sotto i 35 anni il fumo da solo aumenta da tre a undici volte il rischio di un evento cardiovascolare. Prendendo la pillola si incorre in un rischio ancora più volte maggiore.
Effetti collaterali: colpiscono particolarmente le donne
Chi assume medicamenti antiipertensivi si attenga alla terapia prescritta e discuta subito
col medico eventuali effetti collaterali. Non si deve cessare un trattamento senza il previo
consenso del medico. Inoltre, alle persone in cura medica si consiglia di automisurarsi la
pressione una o due volte alla settimana e di iscriverne i valori in un libretto di controllo
della pressione.
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Si può mangiar bene anche senza bevande alcooliche
Mangi con calma e abbia cura di un’alimentazione equilibrata. Ogni pasto e spuntino, cioè
cinque volte al giorno, dovrebbe comprendere frutta e verdura. Consumi inoltre prodotti a
base di cereali integrali e latticini a contenuto ridotto di grassi (apporto di calcio!) associati
ad acidi grassi insaturi (olio di colza). Col sale e con le bevande alcooliche occorre moderazione. Più di 6 grammi complessivi di sale al giorno (contenuto abbondantemente nel
pane, nel formaggio e nei piatti già pronti) possono far salire la pressione. Le donne non
dovrebbero consumare bevande alcooliche tutti i giorni e comunque al massimo 1,5 decilitri (1 bicchiere) di vino al giorno. Anche le bevande come la CocaCola ed il caffè vanno
consumate moderatamente.
Inserire sport e distensione nella vita di tutti i giorni
Chi pratica regolarmente sport di resistenza (walking, camminare, andare in bicicletta,
nuoto, ginnastica, yoga) può abbassare a lunga scadenza la pressione e mantenere il
peso nella norma. Provveda a inserire nella vita di tutti i giorni sufficienti fasi di riposo,
momenti di distensione e senza stress.
Per chi vuol saperne di più
„Donna & Cuore – Come prevenire le malattie cardiovascolari“ e l’opuscolo per i pazienti
„L’ipertensione arteriosa“, pubblicati dalla Fondazione Svizzera di Cardiologia. Ordinazione a
[email protected], al numero 0900 553 144 (CHF 1.50 al minuto) o per posta a Fondazione
Svizzera di Cardiologia, Schwarztorstrasse 18, Casella postale 368, 3000 Berna 14.
Informazioni approfondite sull’argomento e consultazioni sulla pressione arteriosa al sito
www.campagna-pressione-arteriosa.ch
Avvertenza per gli addetti ai media
Questo testo si può scaricare da www.swissheart.ch/media e possiamo inviarvelo anche per e-mail.
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Persona di riferimento alla Fondazione Svizzera di Cardiologia:
Dr. phil. Caroline Hobi
Fondazione Svizzera di Cardiologia
Schwarztorstrasse 18
Casella postale 368, 3000 Berna 14
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Persone di riferimento per questioni di carattere medico:
Dr. med. Antoinette Pechère-Bertschi
Services d’Endocrinologie, Diabétologie et Nutrition et de Médecine de Premier Recours
Hôpitaux Universitaires Genève
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PD Dr. Rubino Mordasini
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La Fondazione Svizzera di Cardiologia: con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale
Promuovendo la ricerca e con una vasta attività informativa ci impegniamo affinché un minor numero di persone soffra di malattie cardiovascolari o ne resti menomato, si evitino le morti premature a causa di infarto cardiaco o ictus cerebrale e per le persone colpite la vita resti degna di essere
vissuta. La Fondazione Svizzera di Cardiologia, creata nel 1967, è un’organizzazione di pubblica
utilità indipendente e certificata dalla Fondazione ZEWO che si finanzia principalmente con offerte
e donazioni.
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