con il pannello modulare tecnologicol`edilizia entra nel

Transcript

con il pannello modulare tecnologicol`edilizia entra nel
N.2 - APRILE 2009 - POSTE ITALIANE SPED.IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L.46/2004, ART. 1, C. 1, DCB - MILANO
N°2 - Aprile 2009
Euro 2,50
CON IL PANNELLO MODULARE
TECNOLOGICO L’EDILIZIA ENTRA
NEL TERZO MILLENNIO
IDEE
Il tavolo
interattivo
DESIGN
Aspettando
l’auto elettrica
ARCHITETTURA
ARTE
ENERGIA
Vista per voi:
Rinenergy:
Anima dell’acqua Convegno 2009
I supereroi non esistono
e l’ecosostenibilità ambientale
non piove dal cielo.
Impariamo a sostenerci da soli, insieme.
Il pianeta Terra ha bisogno
di essere salvato e quel che
è certo è che non si salverà
da solo. Stare seduti ad
aspettare non risolverà niente:
bisogna fare, rinnovare,
sostenere e sostenersi.
Ecco perché Rinenergy
informa, divulga e riunisce
sotto la sua ala chiunque
voglia battersi per la causa.
Bisogna pensare a una
soluzione, ma insieme.
Perché l’unione, a volte,
fa la forza di un supereroe.
MEDIA PARTNER ECORADIO
Via Sardegna, 57 - 20146 Milano - Tel. 0236642800 - Fax 0236642803 - [email protected]
Stampato su carta ecologica
Periodico di cultura, informazione,
stili di vita e progetti sui temi
dell’ecosostenibilità
www.ecoideare.it
Pag. 8
SOMMARIO
Rubriche
Editoriale - Fabio Vicamini
SostenibilMente
> Prospettive sostenibili nel mondo della ricerca - Serenella Sala
Idee
> Il tavolo da leggere, il televisore da scrivere, la cucina che parla,
la vetrina che ti chiama - Roberto Zani
> Vestirsi di ecologia ad alta quota - Claudio Primavesi
> Affiancare le aziende nel percorso verso Expo 2015 - Fabio Vicamini
Design
> Aspettando l’auto elettrica... - Angelo Gagliano
> Candy, un’azienda per il verde - Laura Marinaro
> Il nostro impegno non ha bisogno di altri perchè - Barbara Masseroni
Architettura
> A Milano il verde cresce in verticale - Fabio Vicamini
> Il futuro è presente in casa - Barbara Masseroni
> L’appartamento ideale è a misura di ambiente - Valentina Rossari
Arte
> Vista per voi: L’anima dell’acqua a Milano - Marina Shafik
Energia
> La foto di Ecoideare - Max Peef
> Che fine ha fatto l’eolico di Philippe Starck - Roberto Zani
> La voce di Rinenergy - Giorgia Giavenni e Gaia Gusso
EcoNews
> Segnalati - Gianluca Giacoppo
Professionisti
> L’Eco dell’Architetto - Arch. Renato Pusterla
> L’Eco dell’Avvocato - Avv. Micaela Pozzoli - Avv. Riccardo Maino
> L’Eco Bandi - Michela Romano e Gaia Gusso
Periodico realizzato da Brand Evolution srl
Direttore editoriale: Nicoletta Cova
Direttore responsabile: Fabio Vicamini
Progetto grafico e art direction: Franca Lissi
Caporedattore: Laura Marinaro
Periodico di cultura, informazione,
stili di vita e progetti sui temi
dell’ecosostenibilità
Redazione: Angelo Gagliano, Giorgia Giavenni, Gaia Gusso, Barbara Masseroni, Max Peef,
Micaela Pozzoli, Claudio Primavesi, Renato Pusterla, Michela Romano, Valentina Rossari,
Serenella Sala, Marina Shafik, Roberto Zani.
Segreteria di redazione: Federica Tringali
Pubblicità: Luciana Francioli, Gianluca Giacoppo
Impaginazione: Giuseppe Grippa
Sito internet: www.ecoideare.it - Daniele Sala
Editrice: Brand Evolution srl - Via Sardegna, 57 - Milano
Rivista realizzata in collaborazione con: Rinenergy – associazione no-profit
Stampa: EmmeK srl - Via Parini, 6 – Fino Mornasco - Como
Registro Tribunale di Milano N. 60 del 13 Febbraio 2009 - Registro stampa periodica
2
3
4
6
8
Pag. 14
11
14
18
20
23
27
29
33
35
36
Pag. 23
40
41
42
43
Pag. 29
Pag. 35
1
editoriale
Il bivio
Fabio Vicamini
C’è una strada che porta
lontano, ma c’è anche quella
che conduce contro un muro.
Sono tante le possibilità
e solitamente, anche se si
sbaglia strada, spesso si può
ritornare su quella giusta.
La società occidentale
oggi si trova davanti al suo
bivio, un bivio che non
offre alternative. Sbagliare
direzione sarebbe un errore
esageratamente dannoso per
la vita, per noi, per gli affari,
per le famiglie, per i nostri
figli, per il futuro, soprattutto
del nostro Paese.
E’ un bivio fatto di scelte
concrete, sia personali che
politiche, a livello nazionale
e internazionale.
Le strade sono due: una,
la solita che percorriamo
abitualmente da 50 anni,
porta contro un muro. Ovvero
quella del petrolio e delle
energie nucleari.
La seconda è quella
delle energie alternative,
ecosostenibili, non inquinanti.
E’ una strada complessa,
perché occorre un maggior
impegno per percorrerla.
Occorre fare scelte non
abituali. Ecoideare vuole
essere uno strumento nelle
mani dei suoi lettori per far
sì che queste scelte diventino
più facilmente individuabili
a livello personale. Nel
momento in cui facciamo un
acquisto, quando scegliamo
l’autovettura, quando
decidiamo cosa mangiare.
Per le scelte, invece, di tipo
politico siamo in mano, come
sempre, ad interessi spesso
non strettamente vicini a
quelli di tutti. Con gli ultimi
eco-incentivi proposti nel
recentissimo “piano casa”
del Governo, qualcosa è stato
fatto, ma avremmo preferito
che non ci fossero alternative.
Chi vuole maggiori cubature
deve abbattere e ricostruire
in maniera ecosostenibile:
questo sarebbe dovuto essere
il messaggio che avremmo
voluto rilevare dal piano.
Come sempre in Italia però
si fanno le cose a metà e la
legge è un’apertura a tutti,
anche a chi costruisce in
maniera inquinante. A metà
bisogna far in modo che non
rimanga anche il percorso
verso l’Expo 2015. In
questo numero ne parliamo
con Franco Andretta di
Assoreca: un’associazione
che riunisce importanti
aziende di consulenza
ambientale. L’Expo è un
simbolo per il Mondo e deve
essere il simbolo per l’Italia
di una decisa virata a tutela
dell’ambiente, delle persone
e del territorio. Solo così
si potrà tornare a sperare
in un rilancio del turismo,
dell’ambiente fantastico che
madre natura ci ha regalato.
Solo così riusciremo a
rivedere la luce: quella del
magnifico sole italiano.
Fabio Vicamini
“Progetta sempre una cosa
considerandola nel suo più grande
contesto, una sedia in una stanza,
una stanza in una casa,
una casa nell’ambiente,
l’ambiente nel progetto di una città.”
Eliel Saarinen
FREIBURG THOMAS TOTZ
2
ecoIDEARE - aprile 2009
SostenibilMente
Rubrica a cura di Serenella Sala, coordinatore del Gruppo di Ricerca
sullo Sviluppo Sostenibile del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente
e del Territorio dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.
Ecoideare continua ad ospitare una rubrica dedicata alla sostenibilità vista dalla prospettiva del Mondo della ricerca.
Una “vetrina” di progetti, casi pilota, riflessioni che mettano in relazione mondo accademico, enti, imprese e cittadini.
Prospettive sostenibili dal mondo della ricerca
N
egli ultimi decenni per
riferirsi agli ambiti
interdisciplinari che si
occupano di sostenibilità dello
sviluppo, si utilizza sempre
maggiormente il termine
“Sustainability Science”.
La “Sustainability Science”,
con una prospettiva fortemente
interdisciplinare che abbraccia
discipline economico-socialipolitiche ed ambientali pone
di fronte al mondo scientifico
un importante cambiamento di
paradigma in termini di lettura ed
interpretazione della complessità
e dell’interrelazione esistente
tra sistemi umani, economici ed
ambientali.
Scopo delle attività di ricerca è
quello di individuare modelli,
strategie e opzioni tecnologiche,
logistiche, organizzative tali da
garantire benessere e prosperità alle
presenti e alle future generazioni.
Appare chiaro che, in questo
contesto, alcune discipline
convergono sia a supporto
dell’analisi dello stato attuale, sia
nel tracciare e nell’orientare le linee
future dello sviluppo economico e
sociale.
Concetti ecologici e termodinamici
sono alla base della valutazione della
capacità di carico degli ecosistemi e
della loro entropia. La non completa
reversibilità delle trasformazioni
di energia sotto diverse forme
(calore, movimento) e il fenomeno
dell’entropia hanno conseguenze
dirette sull’economia, che si fonda
su questo tipo di trasformazioni.
Secondo Nicholas Georgescu
Roegen, l’economia ignora il
concetto di entropia, ovvero la non
reversibilità delle trasformazioni
dell’energia e della materia
(Latouche, 2006).
Per conciliare economia ed
ecologia siamo, quindi, chiamati ad
innovare o meglio ad Ecoideare ed
Ecoinnovare.
Ecoinnovare significa potenziare
la capacità di sviluppare modelli
di produzione e consumo
energeticamente efficienti, nei quali
si ottimizzino i cicli di materia
attraverso processi industriali il più
possibile reversibili e con la minima
dissipazione energetica.
L’Ecoinnovazione viene intesa come
l’insieme di metodologie, strumenti,
opzioni tecnologiche, organizzative
e logistiche che permettono ad un
azienda di innovare i propri processi,
prodotti e servizi riducendo il loro
l’impatto sull’ambiente e favorendo
lo sviluppo sostenibile.
L’Ecoideare ed l’Ecoinnovare
sono quindi il frutto di un dialogo
tra discipline scientifiche ed
economico-sociali al fine di
dare concretezza all’auspicato
disaccoppiamento tra consumo di
risorse e crescita economica, come
auspicato nell’attuale scenario delle
politiche industriali europee che
sono orientate alla creazione di una
economia a basse emissioni di CO2,
all’utilizzo sostenibile ed efficace
delle risorse naturali, dell’energia
e dei materiali, e alla gestione
e sostituzione delle sostanze
pericolose.
Tutto questo richiede un impegno
globale per sviluppare nuovi
modelli e iniziative per la concreta
attuazione di principi dello sviluppo
sostenibile, in grado di conciliare
le esigenze di cittadini, imprese e
istituzioni con la tutela dell’ambiente
secondo il famoso slogan “Pensare
Globalmente, Agire Localmente”.
Richiede, inoltre, di potenziare la
diffusione della cultura scientifica
della sostenibilità, necessaria per
l’integrazione tra aspetti ambientali,
economici, sociali e istituzionali,
anche promuovendo le relazioni tra
Università e mondo delle Imprese
e delle Istituzioni impegnate sul
fronte della sostenibilità.
Le problematiche della
sostenibilità, infatti, riguardano
tutti gli attori sociali: le pubbliche
amministrazioni, che possono
indirizzare lo sviluppo attraverso atti
normativi e pianificazioni, le imprese
che possono scegliere tecnologie e
modalità produttive più ecoefficienti,
i singoli cittadini che con le loro
scelte di consumo rappresentano una
potenziale leva del cambiamento.
L’attuale sfida consiste nel
introdurre la sostenibilità quale
motore dello sviluppo locale,
coinvolgendo il tessuto produttivo
e il sistema pubblico e fornendo un
adeguato supporto alla formazione
di esperti in grado di comprendere
la complessità dei fenomeni e
di sviluppare con creatività e
pragmatismo soluzioni adeguate
per progettare oggi un domani
sostenibile.
3
Una volta esistevano i leggii: oggetti studiati appositamente per
sostenere e rendere facilmente leggibili i libri e le parole scritte sulla
carta. I tempi stanno cambiando ed oggi le parole possono essere
già scritte nei tavoli. Parole sempre nuove che cambiano di giorno in
giorno. Per questo è nato il tavolo interattivo che permette di sfogliare
qualsiasi giornale in pace, senza neanche dover andare in edicola
4
ecoIDEARE - aprile 2009
IDEE
IL TAVOLO DA LEGGERE,
IL TELEVISORE DA SCRIVERE,
LA CUCINA CHE PARLA,
LA VETRINA CHE TI CHIAMA
di Roberto Zani
A
vete mai pensato a quanta carta ogni giorno
si produce, si trasporta, si stampa, si straccia,
si brucia, si spreca? Tanta, troppa. I computer
hanno permesso di trasferire quantità d’informazioni
prima impensabili da una parte all’altra del Globo
terrestre. Parole su parole, immagini su immagini
che, una volta, erano tutte da stampare sulla carta. La
tecnologia però ha anche permesso di stampare parole
e immagini direttamente a casa nostra o nel nostro
luogo di lavoro, dando vita al desktop publishing. E
così la carta che si è risparmiata per il trasferimento
dei contenuti in realtà è stata comunque consumata
direttamente presso il lettore che si è messo ha
stampare qualsiasi cosa gli passasse davanti al suo
schermo personale. E tanti piccoli Gutenberg hanno
invaso il Pianeta.
La rivoluzione dell’informazione oggi deve trovare
una strada che diventi alternativa all’uso smodato delle
stampe. I sistemi telefonici personali computerizzati
che ci permettono una lettura comoda e flessibile ormai
sono entrati nella vita di tutti e sempre più diventeranno
delle piccole centrali di scrittura e lettura senza
l’utilizzo di carta.
Il difetto di questi prodotti è quello tipico dei piccoli
oggetti che rendono disagevole sia la scrittura, che
la lettura. Per cui sono l’ideale per tutti i testi brevi,
ma diventano assolutamente improponibili per testi
più lunghi e immagini di qualità. Il designer stanno
lavorando per trovare nuove soluzioni. La tecnologia
con la continua riduzioni delle componenti di memoria
digitale e di calcolo e con lo studio di nuovi materiali
capaci di riprodurre le immagini, sta rendendo fattibili
progetti che porteranno alla diffusione di sistemi
personali di trasferimento delle informazioni sempre
più flessibili e completi. Questo passaggio auspicabile
permetterà una forte riduzione sia del trasporto di
enormi quantità di carta, sia la possibilità di ridurre
l’abbattimento di alberi per realizzare la carta da
stampare.
Vediamo allora di capire quali saranno questi prodotti
tecnologici. Un esempio è stato proposto dalla nostra
rivista in collaborazione con Touchrevolution, in
occasione della presentazione che abbiamo organizzato
lo scorso 9 marzo nell’ufficio del turismo di Piazza
Duomo a Milano. Un tavolo interattivo, dalla forte
immagine seducente, ha permesso ai presenti di
sfogliare la nostra rivista in modo virtuale, rendendo la
lettura molto semplice e di qualità. Ecoideare appariva
in grande formato sullo schermo ultrapiatto inserito sul
piano in cristallo del tavolo e, con un semplice gesto
del dito, si potevano sfogliare le pagine una ad una.
Semplice, coinvolgente, divertente, ecologico.
Gli orizzonti sono però molto più ampi. Una nuova
generazione di prodotti a basso consumo energetico
è in fase di presentazione. Cucine interattive che
ci guidano passo dopo passo nelle nostre ricette,
televisori multiutility dove computer, posta, gioco e
informazione si uniscono in un unico strumento, libri
digitali che presto arriveranno tra le nostre mani con
la potenzialità di una biblioteca infinita e la semplicità
del libro tradizionale. Un mondo senza l’esagerato
consumo di carta è ormai alla portata di tutti. Superfici
sensibli alla nostra presenza comunicheranno con
noi, vetrine interattive ci spiegheranno i prodotti che
vedremo esposti, senza bisogno di depliant e cataloghi.
L’interattività è la chiave di lettura del futuro e la
tecnologia resta il nostro punto di riferimento. Bisogna
però stare attenti e saper scegliere e distinguere l’utile a
livello personale e a livello sociale dall’assolutamente
superfluo e dannoso per noi e l’ambiente: spesso,
purtroppo, i mostri si vestono da fate.
5
VESTIRSI
DI ECOLOGIA
AD ALTA QUOTA
di Claudio Primavesi
C
i sono lo zaino da trekking
prodotto con vecchie reti
di pescatori e moquette
usata (di Klättermusen), oppure i
berretti di lana organica, per esempio
quelli della bresciana (ma la lana
è neozelandese) Guasto, il pile
prodotto utilizzando la plastica delle
bottiglie (Polartec) e la tavola da
surf che è nata dalle vecchie tazze
di caffè e dagli imballaggi. Anche
l’abbigliamento e l’attrezzatura
sportiva sono “verdi”. Ogni anno
sono sempre di più i prodotti
“sostenibili” presentati all’Ispo, la
6
ecoIDEARE - aprile 2009
fiera dell’articolo sportivo di Monaco
di Baviera, l’appuntamento di settore
più importante al mondo. Tanto che
gli stessi organizzatori hanno istituito
un award per premiare gli attrezzi e i
capi di abbigliamento “verdi”. Non
esiste più azienda che non abbia un
prodotto “sostenibile” in catalogo. Ma
quanto è vera coscienza ambientale e
quanto un’irrinunciabile moda? La
risposta ci arriva dal pioniere della
sostenibilità dei capi d’abbigliamento
sportivo, Yvon Chouinard,
fondatore del marchio Patagonia,
nell’interessante autobiografia “Let
my people go surfing” (Patagonia,
edizione inglese): “Do not cause
unnecessary harm” (non causare un
danno non necessario). Alla base
della filosofia dell’azienda di Ventura
(California), c’è la consapevolezza
che ogni azione umana o processo
produttivo, causa un danno
all’ambiente. “Non importa quanto il
nostro business sia verde, ogni cosa
che facciamo produce rifiuti e
inquinamento. Il prossimo passo
verso la responsabilità è quello di
pagare per i nostri peccati, fino a
quando, speriamo, potremo smettere
di peccare”. Questa consapevolezza è il
migliore indicatore della reale coscienza
ambientalista. Patagonia non solo
utilizza e-fibre (cotone e canapa organici,
poliestere riciclato, lana non trattata con
clorina), ma “paga per i suoi peccati”
destinando l’1% del fatturato
(indipendentemente dalla realizzazione di
profitti) alla causa ambientale (dal 1985
33 milioni di dollari a organizzazioni non
governative). Per capire quanto inquini
Patagonia, continua ad analizzare i propri
processi produttivi e ha reso molti dati
pubblici. Lo si evince dall’interessante
sito Footprint Chronicles, dove viene
tracciata la storia di alcuni capi,
dalla coltura delle materie prime alla
commercializzazione, segnalando gli
aspetti positivi e negativi per l’ambiente.
Dunque le aziende che devolvono
parte del loro fatturato sono da
considerarsi “più amiche
dell’ambiente” e sono segnalate su
www.onepercentfortheplanet.org.
Un’altra associazione che riunisce
marchi outdoor che donano soldi per
la realizzazione di progetti “verdi” è
EOG Association for Conservation,
che nel 2008 ha raccolto 171.000 euro.
La certificazione può essere un’altra
strada che indica la serietà dell’azienda.
È il caso di Polartec®: tutti i tessuti
dell’azienda che produce fleece sono
certificati Oeko-Tex Standard 100, il
marchio che garantisce che i prodotti
tessili non contengano o rilascino
sostanze nocive per la salute dell’uomo.
Recente è l’accordo con Bluesign
Technologies AG per valutazione e
approvazione dei processi produttivi in
relazione ai tre parametri fondamentali
“ambiente”, “salute”, “sicurezza”.
Polartec® è stato il primo, oltre
vent’anni fa, a lanciare una gamma
di tessuti riciclati. Oggi, forte di un
lungo iter di R&D, questo marchio
COTONE, UN
CONCENTRATO DI VELENI
Il 10 dei pesticidi (e il 25% degli
insetticidi) prodotti a livello mondiale
vengono utilizzati nella coltura del
cotone, ecco perché quello organico
è più sano. Quest’ultimo, infatti,
non utilizza pesticidi e fertilizzanti
sintetici, contribuendo alla riduzione
dell’inquinamento atmosferico e delle
acque, oltre che alla salute pubblica.
Uno degli enti di certificazione più seri
del cotone organico è Control Union
(www.controlunion.com).
IDEE
PATAGONIA, UNA DELLE 100 MIGLIORI AZIENDE
Due mesi che i dipendenti possono utilizzare per lavorare (regolarmente
pagati) per un gruppo ambientalista, oppure un prestito di 2000 dollari
per l’acquisto di un’auto ibrida (che può essere parcheggiata nei posti
più vicini agli uffici). Ma anche una mensa con cibo organico e biciclette
per spostarsi. Patagonia, anche per queste politiche ambientali, è stata
inserita dalla rivista Fortune tra le 100 migliori dove lavorare.
simbolo dell’avventura outdoor si
ripresenta con una gamma di tessuti
ecologici vasta e qualitativamente
ineccepibile: dagli strati da indossare
a contatto con la pelle ai layer
termici. Tessuti green progettati per
contribuire al ri-utilizzo di materiali
altrimenti destinati alle discariche
e per far tesoro delle ancora poco
sfruttate risorse rinnovabili. Il
programma “Eco-Engineering”
viene infatti attuato su tre fronti:
riciclaggio dei materiali, riciclabilità
dei tessuti prodotti e ricorso alle
risorse rinnovabili, rimpiazzate
dalla natura con un ritmo più veloce
rispetto ai nostri tempi di utilizzo.
Prime fra tutte: la lana e il PLA
(Acido Polilattico), resina derivata
dal mais. Le giacche Strato di
ARC’TERYX, per esempio, sono
realizzate con il tenacissimo tessuto
Polartec® Thermal Pro® Cobble.
La nuova lavorazione “a nido d’ape”
applicata all’eco-tessuto Polartec®,
composto in larga misura da
poliestere riciclato (64%), richiede
un quantitativo di energia molto
inferiore rispetto a quanto necessario
per la creazione di poliestere vergine.
Il risultato: una drastica riduzione
delle emissioni di anidride carbonica,
nocive per l’ambiente e per l’uomo.
Grazie a questi eco-tessuti vengono
salvate risorse preziose, si riducono
le emissioni dei centri produttivi, si
alleggeriscono le discariche. Un altro
marchio attivamente impegnato per
la produzione di materiali termici
eco-sostenibili PRIMALOFT, che
con Eco ha creato una microfibra
(utilizzata per le imbottiture)
composta al 50% da fibre ottenute
da materiali riciclati. La tematica del
riciclaggio è una delle più dibattute
dall’industria dell’abbigliamento
sportivo. Patagonia ha un
programma di riciclaggio dei suoi
capi usati, QUIKSILVER propone
la linea Eco Circle e si impegna
a ritirare i capi e a riutilizzare i
materiali. Perché la migliore politica
ambientale è quella di utilizzare il
più possibile i capi acquistati.
www.klattermusen.se
www.guastoitalia.it
www.imaginesurfboards.com - 2Imagine
www.patagonia.com
www.patagonia.com/usa/footprint/index.jsp
www.eogconservation.org
www.polartec.com
www.arcteryx.com
www.primaloft.com
7
Franco Andretta, presidente di Assoreca, ci racconta le sfide che le aziende
moderne devono affrontare in vista dell’Esposizione Universale di Milano
e l’importanza della scelta dei consulenti che guidino gli imprenditori
su strade conformi alle regole e in linea con i programmi ambientali
8
ecoIDEARE - aprile 2009
IDEE
AFFIANCARE LE
AZIENDE NEL
PERCORSO VERSO
EXPO 2015
F
ranco Andretta è un uomo che sa il fatto
suo. Quando lo guardi e lo senti parlare,
ti accorgi che la sua flemma è un po’
britannica, o vedi il suo pin di Commendatore della
Repubblica (per meriti professionali) e ti accorgi
che la sua parlata ricorda vagamente quella del
compianto Enzo Tortora, senti di avere di fronte un
personaggio speciale come speciale è l’associazione
che rappresenta, ossia Assoreca, Associazione tra
le Società di Consulenza e Servizi per Ambiente,
Sicurezza e Responsabilità Sociale.
Chi rappresenta Assoreca?
Attualmente rappresenta 24 aziende di consulenza
(società e grossi studi professionali) e di servizi
per l’ambiente, la sicurezza (safety non security)
e la responsabilità sociale. Un numero in continua
ascesa, soprattutto da quando Assoreca è entrata in
Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici.
Le aziende associate ad Assoreca assicurano
agli imprenditori profonde conoscenze e quindi
consulenza in materia di sistemi di gestione
ambientale e organizzativa quali EMAS e ISO14001,
sistemi di qualità, site assessement I-II-III fase,
auditing ambientale, due diligence ambientale,
sistemi di gestione della sicurezza, bonifiche
ambientali.
Sono tematiche sempre più importanti per gli
imprenditori e le aziende...
Non solo importanti, ma molto spesso vitali. Oggi i
rischi che un imprenditore e la sua azienda devono
affrontare sono in netta crescita soprattutto dopo i
di Fabio Vicamini
decreti legislativi che hanno introdotto la cosiddetta
responsabilità “penale” per le imprese e non più solo
per i rappresentanti delle stesse.
Cosa significa?
Significa che quando un amministratore/dirigente
commette un reato a vantaggio della sua azienda
su tematiche riguardanti i rapporti con la pubblica
amministrazione, la sicurezza del lavoro e, a
partire dal 2010, a seguito di una recentissima
direttiva Europea, anche contro l’ambiente, come
determinato dai decreti legislativi n. 231/01e 81/08,
l’azienda, se non si è cautelata correttamente, ne
risponde direttamente con sanzioni amministrative e
pecuniarie particolarmente severe.
Cosa deve fare un’azienda per cautelarsi?
L’azienda deve dimostrare di aver adottato tutte
le misure preventive indicate nella norma e
deve altresì dimostrare che le stesse sono state
“fraudolentemente” aggirate dal suo rappresentante,
che è stato chiamato in causa per i reati di cui sopra.
Non mi sembra un’operazione semplice...
No, sicuramente per questo è stato studiato un
sistema detto MO (Modello Organizzativo) con il
quale, attraverso una serie di regole puntuali che i
propri dipendenti devono seguire rigorosamente,
prevedendo, in caso di inadempienza, severe
sanzioni a loro carico, si deve controllare
l’andamento e il comportamento dei propri
dipendenti e manager. Questa documentazione deve
restare agli atti aziendali. Di questi temi le aziende
9
appartenenti ad Assoreca si stanno occupando
intensamente.
Quali sono gli obiettivi di Assoreca?
Primum vivere deinde philosophare... Sicuramente
l’entrata in Confindustria ha permesso di configurare
un’importante crescita e lo sviluppo di Assoreca.
Dal 2007 quindi, con questo cambiamento, si sono
innestati una serie di accelleratori e valorizzatori
dell’associazione. Primo obiettivo è quello di
rappresentare nel modo più significativo le imprese
aderenti e la crescita dell’associazione diventa
principio primo della forza di rappresentanza.
Obiettivo altrettanto importante è quello di
configurare una sorta di marchio di qualità e di
eccellenza da trasferire alle aziende aderenti.
Quali iniziative e quale attività svolge Assoreca?
Collaboriamo con l’area ambiente di Assolombarda
dove abbiamo una segreteria operativa e dove ci
riuniamo periodicamente, proponiamo iniziative
culturali e convegni, partecipiamo a fiere come
Ecomondo di Rimini e RemTech di Ferrara,
produciamo ogni anno un prontuario sulle bonifiche e
sviluppiamo tutta una serie di incontri per valorizzare
le aziende di Assoreca. In Confindustria c’è una “rete
ambiente” molto importante a cui noi aderiamo,
composta da centinaia di specialisti che si incontrano
e discutono tutte le tematiche ambientali. Emma
Marcegaglia, attuale Presidente, da VicePresidente
ha lanciato un progetto denominato Ecoimpresa,
il cui obiettivo è molto specifico, ossia lo sviluppo
e la diffusione di sistemi di gestione ambientale,
di qualità, quale strumento per lo “sviluppo
sostenibile”. Noi abbiamo fatto una convenzione con
Assolombarda e tramite CEPAS abbiamo certificato
le persone team leader delle aziende Assoreca in
modo che fossero consulenti certificati e garantissero
la qualità necessaria del lavoro da sviluppare per
arrivare anche ad un’integrazione delle ISO 9001,
EMAS, ISO 14001, OHSAS 18001.
Qual è la molla che fa decidere un imprenditore di
adeguare la sua attività a questi sistemi integrati di
qualità, dove c’è una forte attenzione all’ambiente
e non solo alle performance economiche?
Sicuramente la sensibilità personale alle tematiche
ambientali. Diventa determinate il lavoro
d’informazione e di stimolazione dei media, come
quello che state facendo voi di Ecoideare, delle
istituzioni e delle associazioni come la nostra, ad
affrontare questo percorso che è sicuramente un
percorso d’eccellenza e di valorizzazione aziendale,
anche in termini di efficienza ed efficacia dell’attività.
Qual è il percorso che ci porterà all’Expo 2015?
Emma Marcegaglia, quando è stata eletta presidente
di Confindustria, ha affidato a vari vicepresidenti le
10
ecoIDEARE - aprile 2009
tematiche da affrontare in ambito di confederazione,
ma ha tenuto per sè la competenza specifica
sull’ambiente, affidando la presidenza della
commissione ambiente e sviluppo sostenibile
all’ingegner Aldo Fumagalli della SOL di Monza,
Vicepresidente di Federchimica.
La commissione ha istituito due gruppi di lavoro
principali, ovvero bonifiche e rifiuti, e si è proposta di
costituire un gruppo di lavoro sui sistemi di gestione
ambientale ed integrati.
Per quanto attiene più specificamente ad Expo,
Marcegaglia, oltre ad affidarne la delega alla
Presidente di Assolombarda, Diana Bracco, anche
presidente della Società di Gestione di Expo, ha
istituito un apposito gruppo di lavoro “Expo per lo
sviluppo ecosostenibile”, del quale facciamo parte,
presieduto dal Presidente di Federchimica, Giorgio
Squinzi. Questo gruppo di lavoro ha poi creato una
serie di sottogruppi, task force specificatamente
dedicate: alimentare, edilizia, acqua, innovazione e
sviluppo sostenibile, nutrizione, energia, combustibili
e biomasse, trasporti, ambiente e industria
manifatturiera.
Noi come Assoreca siamo inseriti nel gruppo
di lavoro sull’ecosostenibilità e l’ambiente. Ci
sono miliardi di euro di investimenti in gioco e la
diffusione dei sistemi di gestione integrati permetterà
di costruire un progetto serio che ci porti in maniera
vincente all’Expo 2015, sotto il profilo
dell’ ecosostenibilità.
C’è qualche sistema di qualità che permette di
garantire non solo il processo di produzione ma
anche la fase progettuale?
Si, le possibilità sono molteplici, ad esempio nel
settore dell’edilizia si sta imponendo il sistema LEED
che è un sistema di gestione e di programmazione
della progettazione che tiene conto in modo attento
e particolareggiato di tutti i temi di risparmio
energetico e di ecosostenibilità. Nel progetto di Porta
Nuova si sta seguendo questo virtuoso sistema, con il
supporto consulenziale di uno dei nostri soci.
Per arrivare all’Expo ci aspettano sei anni
intensi...
L’Expo di Milano sarà un’occasione imperdibile
per l’Italia intera e per tutta l’industria italiana, oltre
che per la cultura e il turismo. Siamo partiti un po’
in ritardo, ma stiamo percorrendo la strada giusta.
Arriveremo come sempre sul fil di lana, ma non
possiamo permetterci di sbagliare.
Tutta Confindustria è fortemente impegnata in questa
direzione e sono certo che l’industria italiana darà un
contributo fondamentale alla riuscita del progetto.
DESIGN
THINGERMEJIG
ASPETTANDO
L’AUTO
ELETTRICA...
di Angelo Gagliano
Immaginate di essere al volante della vostra auto, accompagnati esclusivamente
dalla melodia del brano che più amate; assolutamente nessun rumore meccanico
proveniente dal motore ma, a fare da sfondo, alle velocità più elevate, solo
impercettibili fruscii aerodinamici e di rotolamento delle gomme. Affascinante, vero?
B
ene, immaginate ora di passeggiare per la
vostra città: il paesaggio è sempre lo stesso,
il traffico congestionato come sempre, ma
nessun rumore; silenzio o solo leggeri ronzii... niente
rombi, nessun assordante impianto di scarico. Provate
ora a immaginare una città dove l’odore di benzina
e di gasolio sono solo un lontano ricordo, una città
pulita dove l’aria è pura e respirare è un vero piacere.
Meraviglioso! Ma tutto ciò è davvero possibile? E in
quali tempi?
A detta di molte delle più grandi case automobilistiche
non è solo un sogno o un lontano futuro; quasi tutte
giurano che l’auto elettrica è pronta e molto presto
gas di scarico e inquinamento acustico prodotti da
automezzi apparterranno alla storia.
Effettivamente negli ultimi anni il mercato dell’auto
è in fermento ed è forte la sensazione di trovarsi
di fronte alla fine di un ciclo, quello del motore a
combustione, in particolare a benzina e gasolio, che
sembra sempre più una tecnologia superata e destinata
a sparire. Peraltro la crisi economica mondiale, che
ha colpito pesantemente il settore, ha spinto le case
automobilistiche a investire molto di più nella ricerca
tecnologica allo scopo di accelerare lo sviluppo del
motore elettrico e degli accumulatori. L’auto elettrica
e quindi ecologica è improvvisamente sembrata la
11
JURVETSON
Tesla Roadster
soluzione alla crisi del settore auto, soprattutto per i
costruttori americani, che più di tutti ne stanno subendo
le conseguenze. Il recente salone dell’auto di Detroit ne
è la prova: molti gli stand vuoti, ma grande la varietà di
prototipi di auto con motore elettrico e soprattutto tante
le promesse a breve termine. La General Motors ha
annunciato che aprirà una propria fabbrica di batterie al
litio, la Toyota dovrebbe immettere sul mercato la iQ
elettrica nel 2012, Nissan in collaborazione con Renault
prevede di lanciare un veicolo elettrico entro il 2010 e
anche la Mitsubishi I-Miev dovrebbe arrivare molto
presto nelle concessionarie.
Promesse o ottimistiche previsioni?
Forse la seconda ipotesi è la più probabile; sono in
molti infatti a sostenere che la realtà sia un’altra e che
ci vorrà molto tempo prima che l’auto elettrica possa
diventare un vera alternativa alle vetture con motore
a combustione. Nonostante lo sviluppo registrato
negli ultimi anni dalle batterie al litio, i problemi
legati all’autonomia, alle prestazioni e all’affidabilità
sembrerebbero di non facile soluzione, soprattutto in
tempi brevi. Infatti per il momento le vetture elettriche
hanno un’autonomia media che si attesta intorno a 60
Km e la Toyota iQ ne promette 80, ma sono comunque
insufficienti per consentire un reale libero utilizzo delle
vetture stesse e se a questo aggiungiamo gli attuali alti
costi di acquisto e tutte le incognite sull’affidabilità,
si può forse concludere che l’auto elettrica è un sogno
ancora lontano. Fa eccezione la Tesla Roadster,
12
ecoIDEARE - aprile 2009
l’unica vettura a motore elettrico effettivamente in
produzione; una vera sportiva leggerissima, capace
di altissime prestazioni e con un’ottima autonomia di
circa 400 Km; ma il prezzo (ben 100 mila euro!) la
rende comunque irraggiungibile, per la maggior parte
degli automobilisti. Senza contare poi i grossi limiti di
abitabilità; i due soli posti e il piccolo baule ne fanno
un mezzo ben poco pratico per l’uso giornaliero.
Si tratta quindi di pazientare e probabilmente l’attesa
sarà lunga, ma un modo per inquinare molto meno e
risparmiare utilizzando le attuali auto esiste già e ormai
da molti anni: l’alimentazione a GPL (gas di petrolio
liquefatto) o a metano.
Tale sistema non consente di rinunciare al motore a
combustione e alla sua rumorosità e non annulla del
tutto l’impatto ambientale, ma la riduzione di emissioni
inquinanti rispetto alle vetture alimentate a benzina o
gasolio è notevole.
Se a questo aggiungiamo il basso costo di acquisto
del combustibile (il gpl costa la metà rispetto alla
benzina), appare incomprensibile l’assenza di
investimenti davvero importanti verso questo tipo di
alimentazioni. Perchè il vero limite di queste tecnologia
è l’assenza di una rete distributiva sufficiente a
garantire a tutti e ovunque la possibilità di rifornirsi.
Il gpl è avvantaggiato rispetto al metano proprio per
una maggiore diffusione, ma nessuno dei due può
DESIGN
grazie ad alcuni accorgimenti possibili solo in fase
di progettazione. In entrambi i casi le vetture ibride a
gas sono ad oggi la più concreta risposta al problema
mobilità in termini di ecologia e risparmio economico.
L’ideale sarebbe una vettura alimentata esclusivamente
a metano, ma fino a quando la rete distributiva
non si diffonderà in maniera adeguata, questo non
sarà possibile; è opportuno però sottolineare che il
problema della rete distributiva riguarda anche le
future auto elettriche o a idrogeno, con la differenza
che l’alimentazione a gas è una tecnologia pronta,
ampiamente collaudata e che aspetta solo un numero
sufficiente di distributori per nascere e diffondersi.
É lecito pensare che questo possa avvenire molto presto:
la maggiore sensibilità verso i problemi ambientali,
la libertà dai vincoli di blocco alla circolazione e il
grandissimo risparmio nei costi di gestione (anche
più del 50% rispetto alla benzina) ha spinto molti
automobilisti a prediligere le vetture ibride a gas,
spingendo molte case automobilistiche e i governi a
investire in questa tecnologia. Oggi sono moltissime
le case che hanno in listino vetture con la doppia
alimentazione: Subaru, tra le prime a crederci; Fiat, con
modelli come la Multipla, la Punto, la Bravo o la Panda;
ma anche Mercedes, con la classe B, Volkswagen ,
Chevrolet e Daihatsu, che offrono diversi modelli in
listino; e Volvo, che addirittura offre vetture a tripla
alimentazione.
Nel prossimo numero approfondiremo l’argomento,
esaminando i modelli ad alimentazione ibrida a gas
offerti sul mercato, gli incentivi statali ed i costi di
trasformazione per chi volesse convertire la propria auto
a benzina.
L’auto elettrica silenziosa ed ecologica forse è per
ora solo immaginazione, un sogno lontano. Ma grazie
all’alimentazione a gas, oggi è già possibile rendere
un pò più pulite le nostre città e risparmiare molto sui
costi di gestione. Con il volume dell’autoradio un po’
più alto, pazientemente attendiamo l’auto a motore
elettrico...
J BREW
competere con la rete distributiva di benzina e gasolio.
Un limite che è la conseguenza dei forti interessi politici
ed economici a livello mondiale legati alla produzione
del petrolio e dei suoi derivati, che hanno penalizzato
l’altissimo potenziale del GPL e soprattutto del metano;
infatti, sfruttando in particolare quest’ultimo, ci si
potrebbe svincolare immediatamente dalla dipendenza
di benzina e gasolio e quindi dal petrolio, che peraltro è
una fonte di energia in via di esaurimento.
Utilizzando la rete del metano domestico, che raggiunge
ormai tutte le abitazioni, si potrebbe creare una
fittissima rete di distributori e consentire così alle case
automobilistiche di produrre vetture ottimizzate all’uso
esclusivo del metano; si avrebbero bassissime emissioni
inquinanti, costi di gestione nettamente inferiori, anche
del 60 – 70% rispetto ad una vettura a benzina. E con
prestazioni superiori.
Molte case automobilistiche hanno iniziato a credere
e ad investire nell’alimentazione a gas, ma l’attuale
carenza di distributori li ha costretti ad offrire solo
vetture ibride, benzina-gpl o benzina-metano. Ma
la convivenza forzata con la benzina per motivi di
autonomia comporta grossi compromessi. Primo: le
prestazioni. Entrambi i gas hanno un numero di ottani
superiore a 100 (130 il metano) e questo consentirebbe
di utilizzare rapporti di compressione maggiori e un
rendimento del motore migliore rispetto all’equivalente
a benzina; ma proprio la necessità, benchè occasionale,
di utilizzare la benzina, che non supera i 95 ottani, rende
questa ottimizzazione non praticabile; il risultato è un
calo di prestazioni anche del 10% utilizzando il gas.
Inoltre, la doppia alimentazione comporta la necessità
di utilizzare due serbatoi (uno per il gas e uno per la
benzina), con enormi sprechi in termini di spazio,
e soprattutto un aumento di peso dell’auto che si
ripercuote a sua volta sulle prestazioni e sui consumi.
Tali inconvenienti sono più evidenti sulle vetture nate
esclusivamente a benzina e trasformate in seguito in
ibride a gas. I modelli omologati di serie con la doppia
alimentazione subiscono meno tali inconvenienti,
Nel museo dell’automobile
di Detroit è visionabile
uno dei primi modelli di
auto elettrica: data di
fabbricazione 1914
13
CANDY,
UN’AZIENDA
PER IL VERDE
R
iduzione delle emissioni
di CO2, ma anche dei
consumi energetici e
attenzione all’ambiente anche nella
produzione. Candy, colosso degli
elettrodomestici con sede principale
a Brugherio, da anni è impegnata
nell’ecosostenibilità.
A parlarci prima di tutto
dell’impegno per l’ambiente
dell’azienda brianzola è lo stesso
Aldo Fumagalli, Presidente del
Gruppo.
14
ecoIDEARE - aprile 2009
“Il nostro impegno per la
salvaguardia dell’ambiente è
diretto e concreto: progettiamo,
produciamo e commercializziamo
elettrodomestici sempre più
innovativi ed ecologici.
Siamo impegnati a ridurre
l’impronta energetica dell’intera
attività aziendale. Le strategie sono
pensate per la salvaguardia delle
risorse naturali per le generazioni
future. Abbiamo messo al centro
della nostra mission lo sviluppo e
di Laura Marinaro
la produzione di elettrodomestici
a elevata efficienza energetica,
che soddisfino i consumatori
e minimizzino l’impatto
sull’ambiente”.
Tra i fiori all’occhiello i cinque
prodotti Candy per la cucina
“verde”, certificati con due stelle
da Carbon Footprint per la loro
eccellenza nel risparmio energetico.
Ecco in dettaglio la filosofia
del Gruppo: Per essere “verde”
un’azienda deve ridurre al minimo
DESIGN
Aldo Fumagalli
i consumi energetici in ogni fase
della propria attività e nell’utilizzo
dei prodotti. Secondo: l’efficienza
energetica è lo strumento più
veloce ed efficace, anche in termini
economici, per ridurre i consumi
di elettricità e, di conseguenza,
abbattere le emissioni di gas
dannosi nell’atmosfera. Terzo: gli
elettrodomestici a elevata efficienza
energetica sono uno strumento
particolarmente efficiente per
risparmiare energia e anche acqua.
Quarto: l’efficienza energetica
può essere definita quale “sesto
combustibile” in aggiunta a
biomasse, carbone, gas naturale,
petrolio, uranio.
“Abbiamo costituito una Task Force
multidisciplinare per promuovere
l’uso delle energie rinnovabili - ha
spiegato Fumagalli - Opererà anche
per attuare le azioni necessarie a
ridurre ulteriormente l’impronta
energetica e aumentare al 94% il
riciclo dei rifiuti industriali: saranno
1.500 tonnellate di metallo, 250
tonnellate di plastica e 15 tonnellate
di vetro riciclate ogni anno.
Prioritaria è l’ulteriore diminuzione
dei consumi di elettricità dei nostri
elettrodomestici, in parallelo
al continuo miglioramento di
prestazioni e facilità d’uso”.
CO2 E CAMBIAMENTO
CLIMATICO
La Candy Futura, uno dei modelli di lavatrice
dell’azienda brugherese di classe superiore ad elevata
tecnologia ecosostenibile
Abbattere le emissioni dei gas
che generano l’effetto serra è
una strada dura da percorrere per
un’azienda, ma fondamentale.
Fortunatamente la domanda per i
prodotti ecologici sta crescendo, ma
ancora troppi consumatori ignorano
che il valore di sostenibilità di un
elettrodomestico è strettamente
collegato al suo utilizzo in casa.
Gli elettrodomestici del Gruppo
Candy rispettano la Direttiva
europea RoHS sull’utilizzo delle
sostanze pericolose. Rispettano la
Direttiva europea EuP sull’ecodesign, che regola anche il
trattamento dei prodotti a fine vita.
Gli specialisti di ricerca e sviluppo
del Gruppo sono impegnati
nella piena applicazione della
progettazione eco-compatibile.
15
ELETTRODOMESTICI
CONTRIBUTO
IMPORTANTE ALLA
SOSTENIBILITÀ
Una ricerca della Commissione
Europea indica che circa il 20%
dell’energia consumata in Europa va
sprecata per colpa di apparecchiature
inefficienti, spesso usate in modo
sbagliato. L’80% delle emissioni
di CO2 sono dovute ai vari utilizzi
dell’energia. In Europa, i consumi
di elettricità degli apparecchi
domestici, compresi televisori e
sistemi audiovisivi, sono equivalenti
al consumo complessivo di tutte le
fabbriche, uffici, centri servizi, punti
vendita, centri commerciali. Negli
ultimi 10 anni, i produttori europei
di elettrodomestici hanno investito
circa 10 milioni di euro, interamente
autofinanziati, per migliorare
efficienza energetica e prestazioni
degli elettrodomestici.
Esiste un grande potenziale di
ulteriori risparmi nei consumi
di elettricità e nelle emissioni di
CO2: 44 TWh(1) potrebbero essere
risparmiati se si cambiassero,
tutti assieme, i 188 milioni di
elettrodomestici ancora in uso
nelle famiglie dopo almeno 10 anni
dall’acquisto.
Questa sostituzione con prodotti
allo stato dell’arte per tecnologia ed
efficienza energetica taglierebbe di
22 milioni di tonnellate le emissioni
di CO2 nell’atmosfera.
(1) 1 TWh (Terawattora) è una quantità
molto grande. Equivale a 1 miliardo di kWh
(kilowattora), l’unità standard per misurare i
consumi domestici di elettricità e stabilirne il
prezzo.
LA RIDUZIONE DELLE
EMISSIONI
La certificazione delle emissioni di
CO2 di Candy Group ha costituito
un passaggio importante nella
misura dell’impatto ambientale
del Gruppo e dell’impegno per
ridurlo. Carbon Footprint, ente
internazionale indipendente di
misura e certificazione dell’impronta
energetica, basato in Gran Bretagna,
ha riconosciuto a Candy Group la
certificazione con una stella per i
risultati già conseguiti.
Carbon Footprint ha calcolato in
20.181 tonnellate di CO2 le emissioni
totali dell’anno 2007: comprendono
tutta l’attività aziendale e gli
spostamenti del personale in aereo o
con le auto aziendali. Per confronto,
una centrale termoelettrica di ultima
generazione emette nell’atmosfera
oltre 2,4 milioni di tonnellate di
CO2 all’anno: le emissioni di Candy
Group sono quindi equivalenti a 72
ore di funzionamento di una centrale
di questo tipo. Dal 2000 al 2007,
Candy Group ha ridotto a 10,6 kg
(-29%) le emissioni di CO2 per
unità prodotta. Nello stesso periodo,
l’elettricità utilizzata per produrre
ogni elettrodomestico è stata ridotta
del 21% e ammonta a 38,4 kWh: lo
stesso consumo di una lampadina da
100 W accesa 4 ore al giorno per 3
mesi. L’utilizzo di acqua per unità
prodotta è stato ridotto del 43% dal
2000.
La percentuale di rifiuti industriali
interamente riciclati è salita, nello
stesso periodo, all’84,7%.
Sono in corso di valutazione finale
i dati del 2008, che indicano un
ulteriore miglioramento nella
riduzione delle emissioni e nel riciclo
dei rifiuti industriali.
Emissioni di CO2 (kg/unità prodotta)(*)
20
15
10
5
0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Consumo di elettricità (kWh) per unità prodotta
60
50
40
30
20
10
0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Consumo di acqua (mc) per unità prodotta
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2005
2006
2007
Rifiuti industriali riciclati (%)
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
2000
A lato le evoluzioni dei consumi Candy di elettricità
e di acqua, le emissioni di CO2 e le quantità di rifiuti
industriali reciclati nel corso degli ultimi 8 anni
16
ecoIDEARE - aprile 2009
2001
2002
2003
2004
(*) Dati rilevati nei siti industriali di Brugherio
e S. Maria Hoè (Italia), Merthyr (Gran Bretagna), Podbořany (Repubblica Ceca), Bourges
(Francia), Bergara (Spagna) 2000-2007.Tutti
i dati sono stati elaborati in base alla metodologia GRI-Global Reporting Initiative. I parametri sono stati selezionati in quanto i più
significativi per l’impatto ambientale. Vengono
monitorati con l’obiettivo di migliorare ulteriormente i risultati, come codificato nel documento di Politiche Ecologiche di Gruppo.
DESIGN
ELETTRODOMESTICI CANDY
PER LA CUCINA “VERDE”
Carbon Footprint ha certificato con due stelle i cinque
elettrodomestici Candy per l’incasso, che permettono
di evitare, in un anno, l’emissione di 14,5 tonnellate
di CO2 grazie al risparmio di elettricità.
La lavastoviglie contribuisce anche con un
significativo risparmio di acqua. La combinazione
dei cinque prodotti rende “verde” la cucina, offre
prestazioni al top assieme al forte risparmio dei
consumi di elettricità e acqua, contribuisce alla
salvaguardia dell’ambiente, riduce le spese della
famiglia.
• Forno Eco. La Classe A di efficienza energetica
e l’illuminazione a led consentono un risparmio di
elettricità del 20%, pari a 210 Wh, rispetto al modello
precedente.
• Piano cottura a induzione. Abbassa il consumo
elettrico a 150 Wh, circa la metà rispetto alle altre
tecnologie oggi disponibili.
• Cappa. I led per l’illuminazione fanno risparmiare
36 Wh, pari al 22,5%.
• Lavastoviglie. Grazie all’innovativo sistema di
filtrazione e riciclo, usa soltanto 10 litri di acqua e fa
risparmiare 50 Wh per ciclo. In un anno, il risparmio
di acqua è di 1.092 litri rispetto ai modelli equivalenti
delle generazioni precedenti.
• Frigorifero. La Classe A++ di efficienza energetica
e l’illuminazione a led riducono del 38% il consumo
di elettricità, pari a 274 Wh al giorno.
Questi cinque prodotti, tutti già disponibili,
permettono di risparmiare 285 KWh in un anno,
equivalente a minori emissioni di CO2 pari a 14,5
tonnellate. È sufficiente moltiplicare questo risparmio
per gli oltre 22 milioni di famiglie in Italia per
comprendere quanto gli elettrodomestici “verdi”
siano uno strumento potente per la protezione
dell’ambiente.
Ipotizzando di sostituire, nello stesso momento, gli
elettrodomestici obsoleti (cioè vecchi di almeno
10 anni) con i cinque nuovi prodotti Candy nelle
famiglie europee, si risparmierebbero 25,6 TWh
di elettricità, che significano circa 13 milioni di
tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera. Si
potrebbe evitare la costruzione di sei nuove centrali
termoelettriche da 500 MW o chiuderne altrettante.
Candy Group ha lanciato nel 2003 il programma
3EKA (Ecological Energy-efficient Kitchen
Appliances) con investimenti importanti in ricerca,
sviluppo e innovazione tecnologica per realizzare
prodotti “verdi” con prestazioni d’eccellenza. Sono
in fase di sviluppo nuovi elettrodomestici Candy
e Hoover a elevata efficienza energetica, da libera
installazione o per l’incasso nei mobili da cucina.
Il frigorifero di classe A++ e in alto
la cappa: entrambi gli elettrodomestici sono dotati di luci a Led
17
IL NOSTRO IMPEGNO
NON HA BISOGNO
DI ALTRI PERCHÉ
di Barbara Masseroni
Eco.Perché è un gioco di parole, ma non solo: è un sistema di professionisti che
nasce da Rinenergy ed Ecoideare con lo scopo di affiancare attività, aziende e
brand nella realizzazione di eventi e iniziative che valorizzino l’eco-compatibile.
O
LUIS PÉREZ
ggi si parla tanto di consumo critico
e intelligente. L’eco-sostenibilità è
sulla bocca di tutti, perché quando
uno ne parla, gli altri lo seguono a ruota e
inizia il passaparola. Ma dove finiscono le
parole dovrebbero iniziare i fatti, giusto?
Ecco. Eco.Perché vuole essere quella linea
di congiunzione tra il parlare di sostenibilità
e il fare sostenibilità. È una porta aperta
18
ecoIDEARE - aprile 2009
pronta ad accogliere chiunque voglia
partecipare attivamente alla rivoluzione del
sostenibile.
Questo perché parlare va bene, ma non
basta. Ci vuole presenza, intervento,
complicità. Bisogna esserci, insomma, e
questo richiede azione e interazione. L’ecocompatibilità nasce dall’idea di un mondo
non più danneggiato e attaccato da chi lo
vive. Nasce da un sentimento comune di speranza
e come tale è una reazione, un impulso a fare
meglio. Ma se anche alla sua base c’è l’emotività,
in un secondo – e più concreto – momento, essa
deve appoggiarsi a un’estrema razionalità: è fatta
di materiali, tessuti, creazioni e creatori. È una
realtà costruita con fatica, mattone su mattone e
va vissuta, sperimentata e vista.
Non ci vuole molto, quindi, a capire l’importanza
DESIGN
di creare degli eventi che coinvolgano il più alto numero
di persone possibile, permettendo loro di interagire,
proporre e fare. Eco.Perché si impegna affinché il volto
pratico dello sviluppo sostenibile non venga messo in
panchina dalle facili chiacchiere o dalle sterili parole
prive di qualsiasi seguito. Si impegna nella creazione
di eventi che sono sempre al passo con i tempi, con il
bagaglio culturale dei prodotti eco-sostenibili e con
il contesto in cui essi vanno a inserirsi. Che siano
sensazionali o semplici, che seguano la scia di fiere
internazionali, grandi saloni, mostre o convegni:
sempre e comunque eventi pensati su misura dei
prodotti che si vogliono comunicare. Questo anche
coinvolgendo fotografi e artisti, ideando location ad
hoc che valorizzino le qualità dei prodotti e diano loro
l’attenzione che meritano, (ad esempio si pensi a dei
pannelli fotografici di 6x3 metri raffiguranti prodotti e
marchi).
A giovarne è anche l’immagine dell’azienda e del
brand, per i quali si organizza l’evento; d’altronde
ciò che è ambientalmente compatibile funge
sempre da fiore all’occhiello. Legarsi allo sviluppo
sostenibile e all’impegno in ambito ambientale già
di per sé conferisce al marchio qualità, come la cura
e il rispetto dei valori, l’amore e la dedizione nella
tutela dell’ecosistema. Ma non è tutto: attraverso la
realizzazione di un evento si acquisisce anche quel
senso di collettività e appartenenza che unisce le
persone e le attiva verso un unico stile di vita e un
unico obiettivo: la salvaguardia dell’ambiente.
E poi l’immagine è solo qualcosa in più. Si tratta
di comunicare un messaggio e di comunicarlo in
modo che tutti possano comprenderlo e farlo proprio.
L’ambiente è ciò che di più intimo possiede l’uomo
e in quanto tale va conservato e preservato con cura.
Il nostro legame con esso è inscindibile, perché è la
nostra origine e il nostro sostentamento. E come lui ci
sostiene, noi abbiamo il dovere di sostenere lui. Ed è
ora che si risveglino le coscienze, che ci si alzi in piedi
e che si creda in qualcosa di reale. È tempo di scendere
dalle nuvole e poggiare i piedi su quella stessa terra che
bisogna difendere. Che inizi pure il passaparola, ma che
poi si passi ai fatti.
Sono sempre di più gli
appuntamenti che vedono
come tema dominante
l’ecosostenibilità e il rispetto
per l’ambiente
ABACERIA DEL SUR
19
A MILANO IL
VERDE CRESCERÀ
IN VERTICALE
di Fabio Vicamini
Milano ha bisogno di più parchi e giardini. Quelli che ci sono
non bastano. La città è troppo densa di edifici e l’inquinamento
creato dalle polveri sottili, generato dalle emissioni delle
autovetture, oltre che essere enormemente dannoso per la
salute dei cittadini può essere combattuto solo in due modi:
riducendo le emissioni e aumentando il verde dentro la città.
A
l quartiere Isola, tra via De Castilla e
via Confalonieri, sorgeranno due torri,
progettate dall’architetto Stefano Boeri per
conto dell’impresa di costruzioni Hines Italia, che
tenteranno di dare una risposta alla seconda esigenza,
ossia quella di generare più verde in città, anche li
dove solitamente non cresce foglia.
L’idea è quella di inserire 900 piante tra i 3 e 6
metri di altezza nei due edifici a torre che verranno
realizzate, generando una vera piantumazione in
verticale. Esagerando e giocando sulla suggestione
delle parole, l’architetto Boeri ha chiamato l’intervento
Bosco Verticale. E’ chiaro che è impensabile
paragonare questo intervento ad un bosco, ma
comunque è evidente che la presenza massiccia di
piante da collocare su ogni piano di un edificio aiuta
a contribuire ad un miglioramento della condizione
urbana sia della vita di coloro che abiteranno questi
edifici, sia della città nel suo insieme. Le torri saranno
alte rispettivamente 110 e 76 metri. In un terreno
piano, il verde verticale occuperebbe una superficie di
circa 7 mila metri quadri.
Le piante, che verranno distribuite sui quattro prospetti
dell’edificio ai vari piani, saranno di essenza diversa a
seconda della esposizione al sole, ad esempio:
• parete nord: betulle e salici più cronus (arbusti)
• parete ovest: rustifina, peri da fiore
• parete sud: querce sgheree più mioporo, mirto eleagno..
• parete est: ciliegi da fiore, bambù...
20
ecoIDEARE - aprile 2009
Con la loro presenza le piante permetteranno:
• il costituirsi di un microclima
• la produzione di umidità
• l’assorbimento di CO2 e polveri
• la produzione di ossigeno
L’irrigazione delle piante avverrà attraverso il
riutilizzo dell’acqua di condensa dell’impianto
centralizzato di condizionamento e tramite il recupero
dell’acqua piovana.
La gestione e la manutenzione del verde di ciascun
appartamento sarà affidata ad un servizio condominiale
centralizzato, che gestirà anche i due piani-serra che
verranno realizzati nelle due torri.
Questo, in sintesi, il programma del progetto che
vuole proporsi insieme ad altri come prototipo, per
stabilire un percorso edilizio che porti verso una
crescita in verticale della città con una conseguente
riduzione dell’edificazione al suolo, lasciando in dote
alla città di Milano ampie aree a verde e inserendo
in modo concreto il verde nella vita quotidiana delle
persone. Notevoli le difficoltà tecniche e i costi per
la realizzazione di un’edilizia di questo tipo. A tutti i
piani bisognerà portare cospique quantità di terra in
modo che le piante riescano a sviluppare le proprie
radici. L’impatto visivo delle torri sarà sicuramente
di piacevole aspetto durante la stagione primaverile
ed estiva, in quanto la ricchezza e la varietà delle
piante genererà una composizione sempre nuova
ARCHITETTURA
L’immagine dall’alto del progetto Porta Nuova
in via di realizzazione nel quartiere milanese
Isola: tra le altre costruzioni verranno realizzate
due torri di 110 e 76 metri d’altezza, opera dell’architetto Stefano Boeri per l’impresa Hines
Italia, nel quale verrà sviluppato il cosiddetto
Bosco Verticale. In basso i giardini pensili che
creeranno un modello diverso di verde in città
21
legata ai cambiamenti continui del materiale verde
vivente. Nella stagione invernale l’aspetto, con il
cadere delle foglie, sarà meno convincente, anche
se la forma spoglia delle piante permetterà ai raggi
del sole di penetrare più in profondità negli ambienti
interni contribuendo ad una migliore climatizzazione
invernale.
Oltre al verde in verticale, altri sono gli elementi
virtuosi di questo progetto che ha previsto, già in fase
preliminare, l’attivazione del programma LEED, che è
tra le più severe e complete metodologie per misurare
in termini di sostenibilità ambientale un progetto in
tutte le sue fasi di realizzazione in modo da raggiungere
le più alte performance in materia ambientale.
Il sistema LEED promuove un metodo per la
certificazione del sistema edificio basato su sei zone
Sulla copertura delle torri è
prevista l’installazione di pale
eoliche che con i pannelli solari
e con l’energia geotermica
saranno le fonti di energia degli
interi edifici.
22
ecoIDEARE - aprile 2009
chiave: valorizzazione delle aree fabbricabili, risparmio
idrico, rendimento energetico, selezione dei materiali,
qualità dell’ambiente interno, innovazione.
Sulla copertura di ciascuna torre è prevista la
realizzazione di 22 pale eoliche che, con un sistema
di pannelli solari realizzati su una parte dei parapetti
delle terrazze, quelli esposti meglio ai raggi del sole,
per una superficie totale di circa 500 metri quadrati e
ad un efficiente sistema di sfruttamento dell’energia
geotermica, saranno le principali fonti energetiche
dell’edificio. Ecoideare seguirà con attenzione questo
progetto, in quanto rappresenta una strada interessante
e di sicuro pregio per uno sviluppo sostenibile e
permette di individuare percorsi interessanti di
modificazione urbana per migliorare le condizioni di
vita degli abitanti metropolitani.
ARCHITETTURA
IL FUTURO È
PRESENTE IN CASA
di Barbara Masseroni
L’edilizia sostenibile gravita attorno a progetti innovativi, benessere
e qualità della vita. In Italia il mercato dell’edilizia è vasto e
concorrenziale. Bisogna però notare che è nata una nuova e significativa
attenzione verso i prodotti ecologici e il risparmio energetico.
23
S
e pensiamo che persino IKEA ha provato a
proporre degli edifici costruiti con pannelli,
non è difficile capire che la tendenza verso
costruzioni di questo tipo possa avere un forte
sviluppo a breve termine, soprattutto se alle strutture
vengono associate caratteristiche vicine al risparmio
energetico e al comfort. Per non parlare del fatto
che gli incentivi fiscali offerti a livello nazionale
per la ristrutturazione di edifici esistenti e i vincoli
costruttivi imposti dalle normative introdotte sono
elementi a sostegno dell’edilizia eco-compatibile.
È da questa nicchia in espansione che nasce il
Pannello Modulare Tecnologico, un’innovativa
tecnologia di costruzione ad opera della C.G.C. S.r.l.,
che si pone l’obiettivo di sostituire le tradizionali
costruzioni in laterizio. A tal proposito abbiamo
parlato con Armando Benini, Amministratore Unico
dell’impresa trentina, che ci ha spiegato del progetto
e di come sia importante l’ambiente perfetto in casa
per vivere bene.
Era il 1976 quando avete iniziato. Come è nata
la C.G.C. e quali sono state le sue evoluzioni nel
corso degli anni?
Nel 1976 io e mio fratello Fabio avevamo un’azienda
metalmeccanica in cui si progettavano e si
costruivano macchine e impianti per la lavorazione
del legno e dei suoi derivati. Verso la fine degli anni
’80 fummo impegnati nella fornitura di impianti per
Il modulo rappresenta iconograficamente
l’idea di architettura di Charles-Edouard
Jeanneret-Gris detto Le Corbusier.
Il famoso architetto di origini svizzere
può essere preso come primo riferimento
dell’edilizia che sul cemento armato ha
definito la sua strategia progettuale e
costruttiva.
La “Macchina per abitare” da lui definita e
di razionalista memoria nel nuovo millennio
si sta configurando tramite una nuova
formula. Pur mantenendo l’attenzione
sull’uomo e sulla funzionalità ha esteso
l’attenzione sulla salubrità degli ambienti e la
sostenibilità delle costruzioni. La sensibilità
verso l’ambiente torna a crescere e sembra
finalmente arrivata una nuova stagione
per l’architettura che sta riscoprendo così
i materiali naturali, riciclabili e attenti
a non inquinare. Le nuove macchine di
abitazione permettono, tramite strumenti
domotici, di avere il telecomando in mano
di tutti i controlli gestionali e allo stesso
tempo garantiscono la qualità ambientale
per vivere nel benessere più assoluto e
nell’indipendenza energetica.
24
ecoIDEARE - aprile 2009
la produzione su scala industriale di case prefabbricate.
Questo ci portò a mettere in atto un sistema produttivo,
altamente innovativo per quei tempi, utilizzando pannelli
in truciolare resistenti all’assorbimento dell’acqua.
L’esperienza fu un primo passo verso il progetto che
avremmo intrapreso anni più tardi, ossia il Pannello
Modulare Tecnologico, di cui è stato depositato il brevetto
e che in seguito verrà denominato PMT®.
Poi verso la fine degli ’90 incontrammo Marco Terzi, che
aveva elevate competenze tecnico-commerciali nel settore
dei materiali innovativi e di quelli da riciclo: fu così che
nel 2008 nacque la Compagnia Generale CasaClima, con
l’obiettivo di produrre e commercializzare strutture per
edilizia sostenibile residenziale, commerciale e industriale.
Sede legale a Trento e ufficio commerciale nella
provincia milanese. Come mai la scelta di sviluppare
l’impresa su due territori?
Abbiamo scelto Trento per la grande sensibilità che la
provincia ha dimostrato nei confronti della sostenibilità,
purtroppo però il mercato sostenibile trentino è già
maturo. Da qui la volontà di svilupparci economicamente
in Lombardia con un’unità operativa nell’area limitrofa
a Milano, e più precisamente a Trezzano Rosa, comune
che nel tempo ha dimostrato grande virtù nel campo delle
energie rinnovabili e dell’eco-compatibile.
Prima ha detto che il sistema produttivo progettato
negli anni ’80 ha contribuito alla progettazione del
PMT. In che modo?
Alla base del progetto di fine anni ’80 c’era l’idea di
costruire le parti costitutive della casa - come pareti e
solai - in laboratorio. La casa era quindi già predefinita:
all’interno dei casseri erano già predisposti gli
alloggiamenti per gli infissi, le prese e tutti le componenti
necessarie alla corretta funzionalità dell’abitazione. Una
volta pronti i casseri venivano portati in cantiere, poi
montati fino a formare la costruzione voluta e riempiti di
calcestruzzo.
La stessa idea e modalità di costruzione è stata adottata
nel progetto PMT®, che si avvale però di tutti i criteri di
eco-sostenibilità al fine di migliorare la qualità dello stile
di vita nel totale rispetto dell’ambiente.
In cosa consiste il progetto del Pannello Modulare
Tecnologico?
Il Pannello Modulare Tecnologico è costituito da legno
e da suoi derivati - in parte provenienti dal riciclo - di
varie misure e dimensioni. Attraverso l’uso di adeguate
attrezzature - e di un software che rende possibile la
precisione del progetto edile - esso è costruito interamente
in laboratorio. L’accoppiamento di due pannelli PMT®,
mediante l’utilizzo di tecnologie innovative brevettate,
forma un cassero bilanciato e autoportante che può essere
usato a seconda della funzione come parete, solaio o
tetto di una struttura abitativa commerciale, industriale o
residenziale. All’interno di questi casseri - già predisposti
ARCHITETTURA
per alloggiare porte, finestre, prese elettriche e tutti gli
elementi necessari per il completamento della struttura
finita - viene iniettata per insufflaggio della fibra di
cellulosa strabilizzata che è per sua natura un isolante
con elevate caratteristiche termoacustiche. I diversi
moduli autoportanti vengono poi montati direttamente
in cantiere. Questa tecnologia rende possibile la
costruzione di edifici sia civili che industriali, anche a
più piani, utilizzando altre nostre tecnologie come il
calcestruzzo armato stampato a pressione, denominato
CASP.
Quali sono le caratteristiche del PMT®?
L’abitabilità della struttura è fondamentale: l’utilizzo
dei moduli consente la totale eliminazione dei giunti e
ponti termici - e quindi di muffe, dannose per la salute
di chi abita la casa: la traspirabilità delle pareti è infatti
garantita da un sistema di micro-fori che mantengono
la temperatura e il tasso di umidità uniformi e costanti.
Inoltre, attraverso delle bocchette e uno scambiatore
di calore studiato appositamente è possibile il ricircolo
dell’aria con assenza di spifferi e una perdita di calore
limitata. Gli edifici costruiti hanno alto coefficiente
termico, acustico e d’impermeabilità; sono resistenti
al fuoco, antisismici e altamente ecologici. Offrono
ambienti interni caldi e confortevoli, con notevole
risparmio energetico.
A seconda di temperatura, esposizione e latitudine, ogni
edificio è costruito in modo diverso e personalizzato,
aggiungendo o modificando le componenti.
Che benefici si traggono utilizzando la tecnologia di
costruzione che il PMT® offre?
L’utilizzo di materiali provenienti in parte dal riciclo
permette di ottenere un elevato risparmio di materia
prima rispetto ai metodi di costruzione tradizionali e
quindi di salvaguardare il patrimonio boschivo, così da
rendere l’edificio compatibile con l’ambiente. Inoltre,
attraverso il posizionamento di pannelli fotovoltaici
o solari e guaine nel tetto è possibile la produzione di
energie alternative.
La realizzazione in laboratorio degli elementi costruttivi
permette, invece, di ridurre i costi di costruzione, di
aumentare la precisione e velocizzare l’assemblaggio e
il montaggio dei casseri sul luogo di edificazione della
struttura. Il committente ha così la certezza che i tempi
e i costi stabiliti vengono sempre rispettati.
Nella tradizionale tipologia di casa, ossia quella
in laterizio, il processo produttivo non può essere
certificato. Di quali certificazioni si avvale invece la
nuova “casa ideale”?
Negli edifici in laterizio la certificazione del processo
produttivo non è possibile a causa del gran dispendio
25
di energie e di materiali anche inquinanti. Il sistema
costruttivo C.G.C. si basa interamente sul risparmio
energetico e sulla sicurezza della casa. In questo caso il
processo produttivo è interamente certificato in quanto
ogni elemento costruttivo è prodotto nel laboratorio
aziendale. È quindi massima l’attenzione a ogni
particolare. Oltre alle certificazioni dell’intero processo
produttivo, quesa tipologia di case si avvale della
certificazione totale a edificio ultimato.
Qual è l’obiettivo del progetto?
L’obiettivo primo è quello di creare benessere e
migliorare la qualità della vita.
Alla base del progetto c’è la consapevolezza di non
costruire per edificare, bensì per vivere: la casa entra
così nel terzo millennio, diventando “casa ideale”.
Ideale perché ideali sono le condizioni che rendono
l’ambiente salubre. Vogliamo costruire edifici che
facciano vivere bene chi li abita, ma che facciano vivere
anche il territorio che li circonda.
Rimanendo in tema: quali sono le condizioni ideali
per migliorare il benessere all’interno della casa?
Sicuramente l’assenza di umidità: l’aria può assorbire
solo una piccola parte dell’umidità solitamente generata
in casa, è quindi indispensabile eliminare quella in
eccesso per evitare che pareti, soffitti, ma soprattutto
le persone ne subiscano i danni. Tale eliminazione è
possibile attraverso un adeguato ricambio dell’aria e
una migliore insolazione dell’involucro dell’edificio.
Il mio consiglio è quello di installare un impianto di
ricambio dell’aria, altrimenti cercare di aerare i locali
più volte al giorno per cinque minuti, così da poter
vivere la casa al meglio possibile.
Esempio di moduli assemblati
direttamente in cantiere
26
ecoIDEARE - aprile 2009
ARCHITETTURA
HEMANT JAIN
di Abcdef Ghilmopq
L’APPARTAMENTO
IDEALE E’ A MISURA
DI AMBIENTE
di Valentina Rossari
Da questo numero iniziamo una breve rassegna di alcuni dei
materiali edilizi di base e degli accorgimenti utili per una
ristrutturazione della vostra abitazione veramente ecosostenibile
E’
importante, a fronte
di un budget ristretto,
raggiungere comunque
i propri scopi seguendo criteri di
bioarchitettura e nel rispetto delle
normative comunali e igienicosanitarie: ristrutturare il proprio
appartamento utilizzando materiali
ecocompatibili è la migliore e la più
ecologica delle soluzioni possibili.
I materiali e le finiture utilizzati per
la ristrutturazione dovranno essere
il più possibile naturali, derivanti in
alta percentuale da risorse vergini
rinnovabili. Risulteranno così
igroscopici e traspiranti, nonché
sensibili alle radiazioni naturali.
L’intonaco da interni
L’intonaco da interni, detto anche
intonaco civile, è il rivestimento che
protegge la muratura e che ha anche
una duplice funzione estetica oltre a
quella protettiva.
Dato che rappresenta il fondo finale
di rifinitura, l’intonaco civile deve
assorbire l’umidità superficiale ed
avere una buona permeabilità al
vapore: ciò permette di evitare il
fenomeno della condensa, le muffe
ed i gocciolamenti.
L’intonaco biocompatibile
Esistono in commercio gli intonaci
biocompatibili, che possono essere
realizzati sia in calce naturale,
validi per le pareti esterne e per
quelle interne, sia in terra cruda
(argilla).
27
Perché un intonaco in argilla
L’argilla, o terra cruda, è un regolatore naturale
dell’umidità ambientale: si impregna di quella
in eccesso e poi la restituisce quando l’aria si fa
troppo secca. Così facendo, con questo processo
assolutamente naturale, l’aria nel nostro appartamento
viene continuamente filtrata. Ciò significa che funghi,
batteri e microorganismi di vario tipo non hanno
accesso e gli ambienti nei quali viviamo diventano
automaticamente sani e confortevoli. Una buona
notizia anche per chi non ma il fumo; l’argilla
neutralizza le sostanze nocive ed i cattivi odori.
Gli intonaci in terra cruda si presentano allo stato
grezzo in una gamma di tonalità naturali che fa sì che
non richiedano alcuna tinteggiatura: trattati con cere
ed olli naturali diventano impermeabili nel massimo
rispetto dell’ambiente. Possono essere applicati su
pareti in laterizio, in cemento o altro supporto stabile e
assorbente, Le pareti, se lo si desidera, vengono ”finite
” con un un intonachino di rasatura finale, altrimenti
si lascia l’intonaco di argilla nel suo aspetto grezzo
spatolato o “fratazzato” : così facendo, rimarranno a
vista le fibre di paglia d’orzo, componente importante
per l’effetto antifessurazione.
La pittura naturale d’argilla può essere utilizzata
su tutte le superfici murali della casa, che vanno
pretrattate con il fondo impregnante specifico, per
mantenere l’armonia dei colori dell’argilla.
Gli intonaci tossici
Da circa una quindicina d’anni la produzione di
intonaci a base di cemento, altrimenti detti “plastici”,
ha subito una forte contrazione, a vantaggio dello
sviluppo di prodotti biocompatibili e che hanno come
obiettivo la salute sia dell’ uomo, che dell’ambiente.
Infatti, gli intonaci a base di cemento non consentono
una adeguata traspirazione delle pareti. Anche gli
intonaci interni in gesso possono risultare fortemente
igroscopici e causano frequentemente muffe malsane.
Verniciature e pitture
naturali delle pareti
Le vernici e le pitture naturali sono ottenute con
materie prime vegetali e minerali: per essere
biocompatibili devono risultare esenti da solventi
petrolchimici, resine acriliche, viniliche, alchiliche e
da biocidi.
Le materie prime che le compongono sono infatti gli
olii, le resine vegetali, le essenze, le terre coloranti e
la cera d’api. Una tendenza degli ultimi tempi, sempre
più diffusa, è l’inserimento nelle vernici biocompatibili
di componenti quali i gusci d’uovo, il latte scaduto e
gli scarti di produzione di aziende alimentari
Il consumatore, nella fattispecie chi deve affrescare il
suo appartamento, sarà consapevole che con l’uso di
queste vernici e pitture coniugherà salubrità all’amore
per l’ambiente.
28
ecoIDEARE - aprile 2009
BIOEDILIZIA: LE NUOVE DISPOSIZIONI
Governo e regioni hanno concordato
l’approvazione di leggi regionali entro 90
giorni per consentire l’ampliamento del 20%
della volumetria di edifici residenziali uni-bi
familiari. Sarà anche possibile demolire e
ricostruire ex novo, ampliando la volumetria
del 35% nel caso di interventi straordinari
di demolizione e ricostruzione di edifici
“con finalità di miglioramento della qualità
architettonica esistente, di riduzione sensibile
dei consumi energetici e di utilizzo di fonti
energetiche rinnovabili”. In pratica, secondo
le norme della bioedilizia. Non sarà possibile
ampliare le abitazioni abusive e quelle di
condomini e dei centri storici. mentre sarà
concesso ampliare le villette a schiera con
giardino.
Vernici e trattamenti tossici
Evitiamo in assoluto vernici e trattamenti che si
trovano in commercio e che sono principalmente
composti con solventi e coloranti dannosi: acqua
ragia sintetica, benzolo, clorobenzolo, cloruro di
cobalto, cromo, etilbenzolo, fenolo, formaldeide,
pentaclorofenolo; o materiali tossici: piombo,
mercurio, cadmio.
Il pavimento in Legno
Il fascino di un pavimento in legno, soluzione preferita
dall’universo della bioedilizia, trasmette quella
piacevole sensazione di calore del vivere quotidiano
in un appartamento ed esalta stile e buongusto del suo
proprietario.
Il comfort e le sue proprietà sono note a tutti, ed ora si
aggiungono i parametri di salubrità ed eco sostenibilità.
I legni devono provenire da foreste regolamentate da
precisi piani di taglio e rimboschimento, atti a garantire
il controllo delle risorse, ed essere rifiniti con prodotti
naturali (a base di olio di lino, estratti di erbe, resine
naturali). Inoltre, la posa deve avvenire a secco, per
evitare l’ impiego di collanti nocivi. Il parquet di
legno massello, di provenienza italiana o europea
certificata per una gestione forestale controllata
(marchio FSC) è ideale per la pavimentazione, ma
vi è l’obbligo di impiego di prodotti naturali per la
finitura superficiale. La struttura classica di posa, a
tre strati incrociati, garantisce stabilità e assenza di
fessurazioni.
Altri tipi di pavimentazione
Se vogliamo usare altri tipi di pavimento come
cotto, maioliche, grès e grès porcellanato, dobbiamo
ricordarci che nella posa vanno usati collanti a ridotta
emissione di inquinanti o meglio ancora a base di calce
e resine naturali. Ricordiamo che vanno benissimo
anche quelli in gomma naturale ed in linoleum, poco
noti come materiali bio-ecologici, ma che sono
altamente ricettivi alla posa a secco e di grande resa
estetica.
ARTE
vista per voi:
ANIMA DELL’ACQUA
di Marina Shafik
Splendida mostra di opere
da Talete a Caravaggio,
fino a Segantini e Bill Viola
su un tema ancestrale
E
siste davvero l’”anima”
dell’acqua?...
Questo l’interrogativo che
trova una risposta al termine di
un viaggio fisico e metafisico per
le sale di Palazzo Reale dove, lo
scorso marzo, è stata allestita una
rassegna artistica e culturale dal
titolo “L’anima dell’acqua - Da
Talete a Caravaggio, da Segantini
a Bill Viola”. Un evento di rara
bellezza, ideato e curato da Elena
Fontanella e Cosimo Damiano
Fonseca, che ha proposto,
attraverso opere archeologiche e
artistiche provenienti da prestigiosi
musei, un affascinante viaggio
alla scoperta del valore simbolico
e ancestrale dell’acqua nel corso
della millenaria storia della civiltà.
Si va dalla Preistoria ai giorni
nostri, passando dalle dee madri
dell’antichità alle odierne videoinstallazioni (Fabrizio Plessi, Bill
Viola e Gabriela Ilijeska).
Visitandola, infatti, ci si è resi
conto che quello che inizialmente
poteva apparire come un
quesito un po’ oscuro, trova
ora una risposta affermativa ed
illuminante. L’acqua ha un’anima
e, come ci suggeriscono gli stessi
curatori della mostra, essa si
esprime “come origine e continuità
della vita, come nutrimento, fonte
di bellezza e giovinezza, elemento
di passaggio spaziale e spirituale,
mondo della trasformazione,
origine, rinascita”.
La rassegna ha indubbiamente
portato i visitatori ad una
riflessione non solo filosofica, ma
anche etica sul tema dell’acqua
e della tutela ambientale.
Quest’ultima ha origine soprattutto
dalla conoscenza antropologica
delle proprie radici.
Ecoideare non poteva rimanere
indifferente davanti ad un evento
così importante che abbraccia
un tema sempre attuale e a noi
molto caro. La rassegna, tra
l’altro,si inserisce nel progetto
EnergiAcqua, ideato e realizzato
dalla Fondazione DNArt con il
sostegno dell’Assessorato alle
Reti e Servizi di Pubblica Utilità e
Sviluppo Sostenibile della Regione
Lombardia. Le opere presenti in
mostra hanno offerto l’opportunità
di riscoprire i molteplici valori
dell’acqua e di sensibilizzare
l’opinione pubblica, nella
speranza di poter ricominciare a
salvaguardare questo prezioso bene
anche nell’ambito quotidiano del
singolo individuo.
Il percorso tematico è stato
suddiviso in sei tappe, ognuna
delle quali ha proposto i significati
simbolici e archetipici assunti
dall’acqua come Creazione,
Michelangelo Merisi detto il Caravaggio,
Narciso, 1597 – 1599,
olio su tela, 113,3x94 cm,
Galleria Nazionale d’Arte Antica di
Palazzo Barberini, Roma
29
Madre, Bellezza, Viaggio, Trasformazione e Purificazione.
Entrando nelle sale ci si lascia alle spalle il chiasso e i
rumori della città per immergersi in un’atmosfera quasi
incantata, fatta di luci soffuse, specchi e video che proiettano
l’immagine di turbinii, mulinelli e movimenti ondosi, mentre
il suono del vento, di uccellini che sembrano abbeverarsi alla
fonte e lo scroscio dell’acqua pare che vogliano condurre il
visitatore ad un locus amoenus non ancora del tutto perduto.
Questo connubio di suoni incontra un sodalizio perfetto con
l’affresco parietale del I sec. D.C. proveniente da Pompei, che
ricrea un idilliaco ambiente naturale.
Ha inizio un pellegrinaggio purificatorio che prende avvio
proprio con il tema della Creazione e della Madre. Sin
dall’Antichità del resto, l’acqua è stata sentita come simbolo
sacro di un’origine primordiale, nonché il principio femminile
che evoca la vita nel grembo materno, il liquido amniotico e
la dolcezza del latte. Di singolare bellezza è la statuetta del
IV millennio a.C. della Dea Madre, simbolo di fertilità e di
nascita la cui acqua materna (sia essa sottoforma di liquido
amniotico o di latte) contiene, trasforma, nutre, protegge
e rappresenta lo stretto legame con la terra e la sua acqua
benefica.
Per Talete, considerato il primo filosofo della storia
occidentale, tutto è fatto di acqua e ritorna all’acqua:
L’acqua è il principio di tutte le cose;
le piante, gli animali
non sono altro che acqua condensata
e acqua torneranno ad essere dopo la morte.
Sopra: Tommaso di Cristoforo di Fino
detto Masolino da Panicale,
Madonna dell’Umiltà, 1415 ca.,
tempera su tavola, 103x53,7 cm,
Galleria degli Uffizi, Firenze
Sotto: Giovanni Segantini,
L’Amore alle fonti della vita,
1896, olio su tela,
Galleria d’Arte Moderna, Milano
30
ecoIDEARE - aprile 2009
Il percorso si sviluppa metaforicamente attraverso il tema
della sete vista nel suo connotato positivo (sete per il sapere
e per la conoscenza) e negativo (diminuzione progressiva
di un bene indispensabile all’uomo e alla vita in generale).
Significative sono le parole di Antoine de Saint-Exupéry
riportate sulla parete di una delle sale:
“Non è affatto colpa mia se il corpo umano non può resistere
tre giorni senza bere. Non credevo di essere così prigioniero
delle fonti. Non sospettavo un’autonomia così corta. Si crede
che l’uomo possa marciare dritto innanzi a sé. Si crede che
l’uomo sia libero... Non si vede la corda che lo lega al pozzo,
che lo lega come un cordone ombelicale al ventre della terra.
Se egli fa un passo di più, muore...”
L’acqua, generata dal nulla, viene vista anche come
rappresentazione del caos costante che custodisce e minaccia
il mondo, simbolo del dualismo inconciliabile di bene e male.
Tra le opere della sezione ricordiamo “L’Armadio dell’Acqua
Nera” dell’artista Fabrizio Plessi. Una video-installazione
che ha come protagonista un imponente armadio di ferro
arrugginito, contenitore di memorie. I sacchi di carbone,
situati nei vani della struttura, esprimono la forza energetica
del sottosuolo. Gli ultimi casellari, nella parte inferiore, sono
occupati da monitor che proiettano il fluire continuo di acque
scure che comunicano un senso magico e ancestrale di questo
scorrere vitale e profondo nel ventre della terra.
ARTE
A sinistra: Lastra a rilievo con Gorgone, fine VII – inizi VI sec. a.C., argilla arancio con inclusioni, rivestita
da ingubbiatura beige-giallina; vernice nera e rossa, 57x56x8 cm, da Siracusa, via Minerva.
Area dell’Athenaion (scavi 1913-1914) Museo Archeologico Regionale “P. Orsi”, Siracusa
A destra: Lawrence Alma Tadema, Pandora, 1881, acquerello, 26,3x24,4 cm,
Royal Watercolour Society Diploma Collection, Londra
Acqua è quindi anche trasformazione, sintesi di fine e
L’acqua culla e disseta, rigenera, dona bellezza e
nuovo inizio, purezza e putrefazione. Per questo motivo
giovinezza, come si può ammirare nel meraviglioso
l’acqua è spesso il tema centrale delle metamorfosi
quadro di Giovanni Segantini “L’amore alla fonte
raccontate dai miti antichi. Essa è lo specchio per
della vita”. L’avvenenza giovanile si ricollega al
antonomasia, l’elemento naturale dello sdoppiamento
tema della fonte della giovinezza, dove l’acqua si
che è originatore di confusione e può risultare, come
mostra come elemento in grado di eliminare ogni
nel capolavoro di Caravaggio di “Narciso alla fonte” ,
limite, incluso quello temporale. Le fonti, luogo di
un riflesso menzoniero e ingannatore.
venerazione delle ninfee, assumono un connotato
sacrale legato alla venerazione istintiva e primordiale di Infine si arriva alla Purificazione, l’acqua in
carattere femminile.
quest’ultima sezione è
La tappa successiva conduce a
l’elemento che monda le colpe
“ ...dalla terra nasce l’acqua,
considerare l’acqua come viaggio.
e fa rinascere l’uomo nuovo.
dall’acqua nasce l’anima...
Viaggio attraverso una superficie
Sangue, acqua e vita, soprattutto
fiume, mare, lago, stagno,
liquida e misteriosa che, con
nella religione cristiana, sono
ghiaccio, dolce, salata, salmastra,
gli occhi del passato, appariva
elementi strettamente correlati;
luogo presso cui ci si ferma e
come una barriera inquietante
l’acqua e il sangue che sgorgano
su cui si viaggia, piacere e paura,
e illimitata, enigmatica e
dal costato del Salvatore dopo la
nemica e amica, confine e infinito,
meravigliosa; una distesa in cui
sua morte in croce sono infatti
l’uomo può – e poteva- perdersi,
visti come i segni sacramentali
principio e fine”
ritrovare e ritrovarsi.
del Battesimo e dell’Eucarestia.
Eraclito
Del resto “Il faut se perdre pour
E dopo aver visto e sentito lo
se retrouver”, ed è così che il viaggio diviene esperienza scrosciare di tanta acqua non poteva esserci miglior
interiore e ricerca di sé. Ricerca che può avvenire anche conclusione alla visita che un assaggio di acque non
attraverso la dolorosa esperienza del naufragio che
solo nostrane, ma anche provenienti da altri paesi quali
porta alla morte e alla rinascita dell’individuo, verso
il Galles, la Norvegia, l’Olanda e la Francia (molto
una nuova identità purificata dalla ricerca del sapere:
buona l’acqua Chateldon, bevuta dal Re Sole sotto
dall’Ulisse omerico a quello di Dante e di Joyce. La
raccomandazione del medico di corte). Singolare è
figura di Odisseo, dell’uomo che vuole oltrepassare ogni l’acqua gallese dalle tonalità purpuree preparata con
limite, è raffigurata nell’ammirevole opera “Ulisse e le
succo di mela e frutti di bosco. Insomma, un punto
sirene” di Herbert Draper.
d’arrivo davvero invitante.
31
32
ecoIDEARE - aprile 2009
La foto di
...e infatti, oggi è nato il numero due. Benvenuto!
Se nel primo numero di febbraio non ci fosse stato un
elogio all’essere umano, dal quale discende una volontà,
questa volta non si sarebbe potuto fare una riflessione: “ è
l’educazione ecosolidale protratta nel tempo interiore che
genera risultati, il quotidiano cambiamento profondo, il
progressivo riappropiarsi del proprio respiro, non certo la
proclamazione di aver comprato l’elettrodomestico di classe
AAA sapendo che tanto poi l’equilibrio si spezza non appena
decido di cambiarmi i vestiti due o tre volte al giorno a
seconda dell’immagine che devo dare di me stesso”.
I circuiti complessi del nostro pensiero ci attanagliano, la
semplicità di ogni aspetto della nostra vita emerge solo
quando, paradossalmente, non ne possiamo più di noi stessi.
E ci guardiamo allo specchio. “Ma chi è quello?”; e neppure
la nostra carta d’identità ce lo sa dire perchè neanche la
fotografia ci assomiglia più. La nostra vita si consuma
nella cura di una enorme quantità di particolari... E’ vitale
semplificarsi eludendo gli eccessi di esigenze, di pretese,
di particolari che sembrano strangolare il respiro libero
dell’anima, della meditazione serena, della pace interiore. E
che invece di fronte a qualsiasi scelta anche banale troviamo
la crisi che è dietro l’angolo. Come ci insegna la reazione
di Socrate all’interno del mercato ateniese: “Sono venuto
per vedere tutte le cose di cui non ho bisogno e che non mi
sono necessarie”. Immagino Socrate non si trovasse certo
all’interno di un Auchan, o di uno di quei superstore, ma il
concetto è lo stesso.
Nei gesti, nei pensieri, negli acquisti, ogni aspetto
semplificato è riconducibile alla pace del nostro rapporto con
gli altri; se proprio ancora crediamo che con il rapporto con
noi stessi non c’entri proprio.
Max Peef
33
l
i
n
o
c
E
a
z
R
z
A
i
E
P
D
La di ECOI
o
t
s
gu
HAI UNA PIZZERIA DI QUALITÀ?
Sforna le tue pizze e servile con Ecoideare.
Mostrerai ai tuoi clienti la tua attenzione
per l’ambiente e la sensibilità al prodotto
biologico di qualità.
l’eco-bontà fa parlare di sé
e lo fa con:
“Km 0”
Euro 12*
la pizza fatta solo con ingredienti
e prodotti regionali
(salsiccia, pomodoro, zola)
“Natura”
Euro 10*
la pizza biologica al 100%
che dà gusto alla leggerezza
on
(verdura, mozzarella pugliese pomodoro)
c
ndo
o
* prezzi indicativi
la
e
r
it pa
m
del
Per info:
Brand Evolution
Tel. 02.36642800
34
ecoIDEARE - aprile 2009
ENERGIA
Che fine ha fatto
l’eolico di
PHILIPPE STARCK?
AZUMABASHI, TOKYO JAPANTOSHIHIRO OIMATSU
di Roberto Zani
Philippe Starck
E’
passato un anno intero
da quando, in pompa
magna, veniva annunciato
che Philippe Starck, dio in terra del
design glamour internazionale, si era
dedicato all’eolico e aveva partorito
una fantastica pala eolica molto cool
per tetti di case molto chic.
Il fatto è che era annunciato
dappertutto, ma proprio dappertutto,
che questo fantastico prodotto
realizzato da Pramac, azienda con
sede a Casole d’Elsa (Siena) e quotata
in borsa, sarebbe arrivato sul mercato
a rivoluzionare il sistema energetico
delle case.
In effetti quanto dichiarato e
pubblicato in ogni dove metteva in
risalto le doti di questa fantastica pala
eolica, denominata Eolienne, da far
girare la testa.
Costo dai 500 agli 800 Euro, 80% di
copertura del fabbisogno energetico
di una casa unifamiliare, pale quasi
invisibili e nessun rumore: ditemi voi
se non era la notizia del secolo. Quasi
avvicinabile a quella dell’invenzione
dell’Energia nucleare a freddo di
Pons e Fleishmann, che qualche anno
fa aveva occupato le prime pagine di
tutti i giornali internazionali.
Bene, a distanza di un anno abbiamo
provato a contattare l’azienda
produttrice ma non c’è arrivata
risposta, Philippe Starck, tramite il
suo ufficio stampa, ha tergiversato.
Quindi a questo punto i casi sono
due: o l’eolico del grande designer
era un’egregia bufala, come si è
rivelata quella dell’energia nucleare
a freddo, o qualcuno si è dimenticato
di comunicarci qualcosa: che fine ha
fatto l’eolico di Philippe Starck?
La “mitica” pala Eolienne disegnata
dal celebre architetto francese
35
CONVEGNO NAZIONALE
IL METABOLISMO
di Giorgia Giavenni e Gaia Gusso
Rinenergy è un’associazione no-profit che opera sul territorio nazionale che si
è posta come obiettivo l’ideazione e la realizzazione di progetti che diano vita ad
azioni quanto più possibile rispondenti ai bisogni della società contemporanea,
concentrandosi soprattutto nell’ambito della sostenibilità ambientale, con
particolare riferimento alle tematiche energetiche e delle fonti rinnovabili.
P
artendo dalla propria storia e dalla propria
missione, l’obiettivo di Rinenergy è diffondere
le tematiche dello sviluppo sostenibile per poter
offrire un futuro migliore alle prossime generazioni.
Per questo, Rinenergy organizza da anni un Convegno
nazionale, a cui partecipano esponenti del mondo delle
istituzioni, dell’industria, dell’economia, della ricerca e
del settore privato.
Il convegno si rivela ogni anno un importante
appuntamento e un luogo di confronto sulle nuove
iniziative intraprese per fronteggiare le sfide che le
problematiche energetico-ambientali ci pongono.
Quest’anno il tema dominante sarà la rivisitazione del
metabolismo urbano, inteso come percorso possibile
verso l’ecosostenibilità.
Il metabolismo urbano è l’insieme delle trasformazioni
e dei flussi di persone, di materia e di energia che
fluiscono nelle zone urbanizzate.
La città infatti è un organismo vivente, il cui
metabolismo assorbe energia e materia, producendo
rifiuti ed emissioni inquinanti. Lo squilibrio generato
dai flussi in entrata e in uscita rende l’impatto
dell’ecosistema urbano fortemente negativo
sull’ambiente circostante.
Tale impatto può essere mitigato applicando politiche
locali sostenibili, attente a migliorare il rapporto tra la
città, i cittadini e l’ambiente.
E’ possibile dunque per una città, la cui gestione è
spesso complessa e in cui le soluzioni ai problemi sono
spesso inconciliabili, essere o diventare sostenibile,
a patto di impostare le proprie politiche verso la
tutela ambientale, la coesione sociale e uno sviluppo
economico compatibile, attraverso una sinergia di azioni
volte al miglioramento globale della vita dei cittadini.
Consapevoli della necessità di affrontare non solo
le problematiche emergenti, ma di offrire anche
un contributo concreto per accelerare il modello di
sviluppo applicabile, il Convegno affronta progetti di
grande respiro e “buone pratiche” circoscritte già messe
in atto, proponendo dei percorsi seguiti con i risultati
ottenuti, con l’obiettivo di dimostrare la fattibilità di
quanto auspicabile.
Si vuole affrontare inoltre la complessità del
metabolismo urbano anche attraverso nuove proposte
politiche messe in atto da Amministrazioni ed Enti
Locali, Nazionali ed Internazionali.
“Sia pure in modo pittoresco chiamerò ‘economia del cowboy’ l’economia aperta; il cowboy
è il simbolo delle pianure sterminate, del comportamento instancabile, romantico, violento
e di rapina che è caratteristico delle società aperte. L’economia chiusa del futuro dovrà
rassomigliare invece all’economia dell’astronauta: la Terra va considerata una navicella
spaziale, nella quale la disponibilità di qualsiasi cosa ha un limite, per quanto riguarda sia la
possibilità d’uso, sia la capacità di accogliere i rifiuti, e nella quale perciò bisogna comportarsi
come in un sistema ecologico chiuso capace di rigenerare continuamente i materiali, usando
soltanto un apporto esterno di energia.”
[Kenneth E. Boulding - “The Economics of the Coming Spaceship Earth” (1966)]
36
ecoIDEARE - aprile 2009
ENERGIA
RINENERGY 2009:
URBANO
Il convegno sarà strutturato in due giornate:
• Nella prima, il chairman inquadrerà l’argomento sul
quale si svilupperanno gli interventi relativi ad alcune
tematiche su cui è attualmente importante fare una
riflessione in vista di Expo 2015: efficienza energetica
e bioedilizia, sviluppo territoriale, mobilità e grande
distribuzione.
Un focus particolare verrà rivolto all’esperienza
internazionale delle “Transition towns”.
E’ prevista, infatti, una tavola rotonda per approfondire
l’esperienza delle Transition Towns e verificare la
possibilità di un educational in Inghilterra, in modo
da avere una conoscenza diretta delle città che hanno
puntato ad una riconversione ecologica che riduca l’uso
del petrolio e dei suoi derivati.
• La riflessione continuerà nella seconda giornata, in
cui verranno presentate anche esperienze concrete,
in vari ambiti, da Aziende ed Enti virtuosi che hanno
lavorato sul processo produttivo, sugli impianti, sul
prodotto, sull’applicazione di tecnologie innovative per
l’efficienza energetica.
Per ulteriori informazioni:
Gaia Gusso:
Tel. 0236642800
[email protected]
Due immagini dei convegni organizzati da
Rinenergy nel corso del 2008: Energia,
ambiente e progresso nel “Sistema
Brianza” al Palacandy di Monza e
Rinnovabili, Risparmio, Riqualificazione:
le tre Ri dello sviluppo sostenibile in Italia,
a Milano
37
EcoNews
Il Bio tra le bancarelle
Mercatino biologico, ogni seconda domenica del mese,
nel quartiere Isola. Una fiera della natura organizzata
da Cantieri Isola con alimentari biologici, piante,
vestiti e altri prodotti tutti rigorosamente biologici ma
anche con servizio gratuito di riparazione di biciclette,
bancarella di libri sul benessere psico-fisico, servizio
ristoro. Nella zona 8 e in particolare in piazza Gramsci
a Milano l’Associazione Verdi Ambiente e Società
organizza, ogni prima domenica del mese un mercatino
bio: bancarelle alimentari bio ma anche con oggetti
d’artigianato, indumenti di cotone non trattato, prodotti
d’erboristeria, piante, libri di cucina e medicina
naturale.
L’azienda piacentina, associata a FederlegnoArredo,
Safwood, una “forest company” operante in Russia
e in Polonia dal 1997, nell’attività forestale e nella
trasformazione e lavorazione di legname, ha firmato
due contratti di finanziamento con Intesa Sanpaolo
per la realizzazione nella Repubblica di Komi, in
Russia, di un impianto per la produzione di Pannelli
OSB (Oriented Strand Board). L’investimento
previsto è di 130 milioni di euro, finanziati per 52
milioni di euro da capitali propri e per 78 milioni di
euro di finanziamenti strutturati da Intesa Sanpaolo.
L’impianto verrà realizzato nei prossimi due anni ed
entrerà in funzione nel corso dell’estate 2011, per poi
raggiungere la capacità produttiva programmata di
1.200 metri cubi giornalieri di pannelli entro il primo
trimestre dell’anno successivo. Il progetto è il primo
di questo tipo realizzato in Russia ed è stato inserito
dal governo federale nella lista di quelli prioritari per
lo sviluppo del settore e delle relazioni commerciali
con l’Italia.
38
ecoIDEARE - aprile 2009
FRANCESCO DE FRANCESCO
Safwood sigla un accordo con le
banche per i pannelli in Russia
Italia: nasce il Centro di
coordinamento per pile e
accumulatori
Un Centro di coordinamento nazionale di pile e
accumulatori (Ccnpa), che coordinerà la raccolta e
il riciclaggio di oltre 250 mila tonnellate all’anno di
rifiuti da trattare. E’ quello appena costituito in Italia
alla cui presidenza è stato nominato Guidalberto Guidi,
presidente di Confindustria Anie. Il Centro rappresenta
le aziende produttrici di pile e accumulatorii e si
pone come obiettivo l’ottimizzazione delle attivittà
dei produttori per incrementare le percentuali di
raccolta e di riciclaggio dei rifiuti, l’organizzazione
per i consorziati di un sistema capillare di raccolta, il
sostegno all’attività dei sistemi di raccolta separata
e, per ultima, la raccolta, dal 2012, di informazioni
relative ai quantitativi di rifiuti trattati.
Polartec,
gli ecotessuti nel futuro
Dall’impegno per l’eco-sostenibilità alle innovazioni
nelle aree soft-shell e isolamento termico. Dalla
ricerca di nuovi equilibri tra natura e tecnologia fino
al lancio del nuovo concetto “sweat-shirt”: queste
le ultime novità dell’azienda statunitense che ha
inventato il tessuto ottenuto dal riciclo delle bottiglie
in Pet. Tra i must della prossima stagione le cosiddette
“sweet shirt” un nuovo texture leggero che offre il
massimo del confort e della leggerezza per lo sport:
ad inaugurarlo The North Face con Cooper Hoody,
Saucony con lo Zip Hoody in Polartec® Thermal
Pro® stampato, nonché gli avanzati Sweat Pants.
I tessuti Polartec® Thermal Pro® sweater Knit
– comprese le lavorazioni “mini cable” e “a coste”
– figureranno invece nelle collezioni di Marmot,
Nørrona, Henry Lloyd, Bergaus.
Germania: come catturare e
stoccare le emissioni di Co2
Il Governo tedesco ha approvato una proposta di legge
per la cattura e lo stoccaggio di CO2 emessa dalle centrali
a carbone del Paese. Si tratta di tre progetti pilota che
prevedono l’uso di una tecnica sperimentale per catturare
i gas emessi dalle centrali, liquefarli e immagazzinarli
sotto terra per rendere, in futuro, meno inquinanti le
centrali. Se il Parlamento darà il via libera alla legge,
i previsti test verranno realizzati in tre località della
Germania e il Governo ne analizzera’ i risultati nel 2015.
EDIL 2009: IL RISPARMIO ENERGETICO
ALLA FIERA DI BERGAMO
Dal 2 al 5 aprile si è svolta a Bergamo la
ventitreesima edizione di Edil Ristrutturazione,
la rassegna dell’edilizia civile e industriale
promossa dall’Ente Fiera Promoberg.
Al suo interno, il Salone del Risparmio
Energetico e dell’Edilizia Sostenibile, giunto
alla seconda edizione, con oltre 70 aziende
presenti, con i sistemi più innovativi progettati
per l’efficienza energetica.
L’obiettivo è quello di dare spazio ad
un’edilizia sempre più “consapevole”,
che presuppone alti standard qualitativi,
con un’attenzione particolare al risparmio
energetico e al rispetto dell’ambiente.
Questa esigenza deriva non solo dalle esigenze
del professionista, responsabile della scelta
dei sistemi e dei materiali nella costruzione,
ma anche dalla crescente sensibilità della
committenza, sempre più consapevole dei
problemi ambientali che affliggono il nostro
pianeta.
Inoltre l’approfondimento di queste tematiche
si rivela necessario anche in virtù di una
legislazione, che sembra ormai definitivamente
orientata verso il risparmio energetico.
Il salone si è presentato quindi perfettamente
allineato con le esigenze dell’opinione
pubblica, andando incontro alle aspettative dei
visitatori, grazie anche ad una serie di convegni
che hanno perfezionato la rassegna.
39
Segnalati a cura di www.design-valley.it
Design-valley è uno studio di design che promuove l’ecosostenibilità. In questa pagina il suo compito è quello di
segnalare i progetti con valori di tipo ambientale più interessanti, curiosi e particolari che vedono la luce a livello
mondiale. A cura di Gianluca Giacoppo
QUATTRO MOTO E UN CELLULARE
Bamboo phone
S
i chiama Bamboo
Phone ed è un cellulare
totalmente biodegradabile
ideato dal designer Gert
Jan Van Breugel. E’ un
telefonino normale, ma
essendo realizzato in mais e bamboo, può essere
smaltito nei normali rifiuti umidi. Bamboo Phone è
ricaricabile a mano grazie ad una piccola manovella e
consuma poco anche grazie ad un particolare display
monocromatico.
Mission One,
una moto da sogno
N
on è economica, dato che
costa 52 mila euro, ma la
Mission One è davvero unica, a
metà strada tra la una moto aliena
e quella di Valentino Rossi. Il
progetto è nato dall’inventiva di
Yves Behar e il motore è elettrico
con una potenza di 140 Cv e una
velocità massima (autolimitata)
di 240 orari. C’è di più: grazie
alle batterie agli ioni di litio,
questa super moto si ricarica completamente in sole due ore e con
un “pieno” è in grado di percorrere 240 Km. Sarà in vendita fra un
anno, inizialmente con una produzione in piccola serie.
Movito, il primo eco
scooter elettrico
trasformabile
U
no scooter verde con
motori elettrici nelle
ruote. Si chiama Movito ed
è stato ideato dal designer
Tai Chiem. Questo speciale
scooter elettrico è realizzato
in fibre di carbonio rinforzate e può essere trasformato
da scooter a minicar quindi ideale per vivere la città e i
piccoli centri storici. Infine il sellino è in aerogel, il display
touchscreen, i fari a LED e il collegamento wifi per
internet e GPS.
Prometheus, il movimento che viene dal sole
U
na due ruote che si muove sfruttando l’energia solare. E’ la
Prometheus, moto progettata dalla Prometheus Solar LLC ed esposta
al Alt Car Expo di Santa Monica, il salone del mezzi di trasporto ad energia
alternativa. La forma non è molto
moderna e con “un pieno di raggi
solari” è in grado di percorrere 80 Km
e raggiungere una velocità massima
di circa 112 km orari. Le sue sono
batterie al litio fosfato, connesse ad un
motore elettrico Perm PMG 132 della
Thunderstruck Motors.
40
ecoIDEARE - aprile 2009
Centauri su una ruota sola
P
er ora è un prototipo, ma la
UnaMoto, ideata dal diciottenne
canadese Ben Gulak, presentata in
anteprima al National Motorcycle Show
di Toronto, farà strada. UnaMoto trova
il suo perfetto equilibrio grazie a due
giroscopi, e ha un motore elettrico
che per ora arriva a 40 km orari con
un’autonomia di due ore e mezzo. A
parte il pulsante di avvio, tutte le sue
funzioni sono ottenute in modo intuitivo
dalla posizione del corpo. Ben Gulak ha
utilizzato il telaio della Yamaha R1, e
l’unica ruota davanti è costituita da due
ruote più snelle ravvicinate e parallele.
PROFESSIONISTI
Il Professionista:
l’Eco dell’architetto
a cura dell’Arch. Renato Pusterla
L’ISOLAMENTO TERMICO DEGLI EDIFICI
E
cosotenibilità non vuol dire
solo risparmio energetico,
ma rispetto dell’ambiente
con la valorizzazione di materiali
naturali: per questo fondamentale
è la ricerca di prodotti a basso
impatto, con bassi consumi per la
loro produzione, non erosivi sul
territorio, non nocivi per la salute
limiti che si traducono in benefici di scarsa entità. Inoltre,
in termini di costo, l’incidenza di un materiale isolante
di alta qualità è limitata rispetto all’intervento nella sua
complessità; perché le spese fisse legate alla manodopera,
ai ponteggi e alle finiture restano invariate. A cambiare
molto è invece il risultato finale in termini di benessere
termoigrometrico e durabilità. Dal confronto tra un
prodotto di sintesi , come il polisterene, il poliuretano,
la fibra minerale (roccia o vetro) e i prodotti naturali
come il sughero biondo naturale e la fibra di legno, per la
e riciclabili .
realizzazione di un sistema isolante a cappotto, emerge che
Con l’introduzione della legge 311/07 nei nuovi
dal punto di vista delle prestazioni termiche le differenze
progetti residenziali, è stata posta particolare attenzione
sono minime. I materiali di sintesi e le fibre minerali hanno
all’isolamento termico delle costruzioni, alle pareti
il vantaggio, oltre ad un minor costo, di richiedere minori
perimetrali e alla copertura, al fabbisogno termico e al
spessori per raggiungere i parametri di legge, ma il discorso
rispetto dei parametri imposti dalla normativa. Per la
cambia completamente andando ad analizzare una serie di
tipologia costruttiva tradizionale, fatta di strutture in
altri aspetti.
cemento armato, murature in laterizi e solai misti, un tipo
La traspirabilità del cappotto isolante, da cui dipende il
di isolamento particolarmente efficace per l’involucro
comfort interno: sotto questo aspetto i prodotti di sintesi,
verticale è quello denominato a “cappotto”. Si tratta
come il polistirene, si comportano come una barriera al
di un rivestimento esterno delle pareti perimetrali con
vapore e questo si traduce in una pressoché inesistente
materiali isolanti che vengono protetti con materiali di
traspirazione e nel conseguente rischio di formazione di
finitura. Con tale sistema si correggono i problemi legati
condensa tra pannello e muratura. Mentre i pannelli di fibra
alle diversa composizione e conseguente trasmittanza
minerale richiedono una barriera al vapore sulla facciata
dei materiali, ad esempio i ponti termici (quelli che nelle
calda dell’isolante. Il cappotto realizzato con i pannelli
costruzioni tradizionali producono le muffe negli angoli,
in sughero o fibra di legno offrono una traspirabilità
ndr). L’isolamento a cappotto è particolarmente efficace
perché permette così di ridurre a monte ed in modo efficace decisamente superiore mettendo al riparo da possibili
fenomeni di condensa e creando un clima interno più
il fabbisogno di energia. Non a caso questo sistema, oltre
salutare. Per la protezione acustica, normata da una
ad essere una soluzione completa per i nuovi edifici, è
specifica legge, i materiali naturali sughero e fibra di legno
utilizzato nell’isolamento termico degli edifici esistenti.
Per l’isolamento delle coperture inclinate o piane, il sistema danno in assoluto le migliori prestazioni.
La durabilità nel tempo: i prodotti di sintesi tendono a
più efficace è quello che riveste esternamente la struttura
deteriorarsi con gli sbalzi di temperatura, mentre i pannelli
per evitare i ponti termici; è poi fondamentale proteggere
di sughero e di fibra di legno sono termicamente e quindi
dall’acqua con tegole o guaine e creare un’intercapedine
hanno durata pressochè illimitata.
ventilata. I prodotti in commercio per questa funzione
La resistenza meccanica: il pannello di sintesi e quello in
isolante sono di tre tipi: di sintesi (polistirene-poliuretano
ecc); fibre minerali (lana di roccia e vetro); prodotti naturali fibra minerale si deforma, se sottoposto a compressione,
mentre il pannello di sughero e di fibra di legno non
(sughero e legno).
subisce variazioni grazie alla sua alta densità.
Il problema dell’isolamento termico tende ancora a essere
Nel prossimo numero di Ecoideare analizzeremo le aziende
visto con riferimento alla protezione dal freddo e di
che producono materiali naturali isolanti.
riscaldamento invernale. Molto meno ci si preoccupa del
problema opposto, cioè di garantire un buon isolamento
dell’edificio anche nella stagione estiva, quando le spese per
Per ulteriori informazioni:
il raffrescamento degli ambienti sono uguali o superiori a
quelle per il riscaldamento.
Non si pensa poi che all’involucro edilizio sono richieste
anche altre funzioni, come una buona protezione acustica,
un corretto comfort termoigrometrico in tutte le stagioni
dell’anno e una lunga durabilità. La sottovalutazione di
questi aspetti porta molto spesso a preferire soluzioni
Via Sardegna, 57 - 20146 Milano
Tel. 0236642800 - Fax 0236642803
basate su materiali più a buon mercato, ma con evidenti
[email protected] - www.rinenergy.it
41
Il Professionista:
l’Eco dell’Avvocato
a cura dell’Avv. Micaela Pozzoli e Avv. Riccardo Maino
Le norme per gli imprenditori
La Legge impone ai titolari di aziende una conoscenza preventiva delle
leggi in tema ambientale, non solo per l’attività da esercitare, ma anche
in termini di sanzioni. Essere informati impedisce, infatti, di incorrere
nelle multe che, spesso, colpiscono ad esempio chi non ottempera agli
obblighi di legge soprattutto in termini di smaltimento rifiuti
L
a tutela giuridica dell’ambiente, che si sostanzia
concretamente in maniera variegata in relazione
all’ attività esercitata ed al luogo in cui tale
attività viene svolta, presenta degli aspetti generali
sotto il profilo delle conseguenze sanzionatorie in cui
l’imprenditore può incorrere in caso ponga in essere
comportamenti non conformi al dettato normativo.
In realtà, accanto a quelli che possono essere
considerati come aspetti prettamente “pratici”
- laddove per esempio si renda necessaria la
compilazione e regolarizzazione della modulistica e
documentazione prescritte dalla legge, come sempre a
titolo di mero esempio il cosiddetto MUD ( Modello
Unico di Dichiarazione Ambientale), le cui novità
normative e nuovi adempimenti introdotti dal D.P.C.M.
2 dicembre 2008 sono stati rinviati al 2010 ai sensi
della Legge n. 294 del 17/12/2008 - il legislatore
attualmente tende ad accentuare la disciplina della
materia “ambientale” dal punto di vista penalistico,
anche in considerazione della gravità, rispetto al
passato, degli illeciti commessi – basti pensare
all’ancora diffuso utilizzo improprio di tecnologie
“non eco sostenibili”.
Questo rafforzamento della tutela ambientale avviene
o attraverso la predisposizione di norme in ambiti
specifici, anche con precise delimitazioni territoriali
- si veda in modo paradigmatico sulla nota vicenda
dell’ emergenza rifiuti nella Regione Campania il
Decreto Legge 6/11/2008 n. 172 convertito con
modificazioni nella Legge 30/12/2008 n. 210 - o
attraverso l’approvazione di testi normativi di più
ampio respiro, addirittura di rilievo sovranazionale: a
questo riguardo il riferimento è d’obbligo alla Direttiva
21/5/2008 approvata dal Parlamento Europeo proprio
sulla tutela penale dell’ambiente.
Da queste premesse, discende allora la conclusione
che all’imprenditore una conoscenza preventiva del
complesso normativo inerente l’attività esercitata,
nei vari risvolti anche sanzionatori, appare quanto
mai utile, se non indispensabile, al fine di adeguarsi
alle disposizioni legislative e di non incorrere nelle
conseguenze sanzionatorie medesime, particolarmente
presenti per esempio in un settore comune ad ogni
attività, quale quello legato al - regolare e non smaltimento dei rifiuti.
Per ulteriori informazioni:
Via Sardegna, 57 - 20146 Milano
Tel. 0236642800 - Fax 0236642803
[email protected] - www.rinenergy.it
42
ecoIDEARE - aprile 2009
PROFESSIONISTI
Il Professionista:
l’Eco Bandi
Consulenza specifica
per imprese e professionisti
a cura di Michela Romano e Gaia Gusso
FRIM – FONDO DI ROTAZIONE PER
L’IMPRENDITORIALITA’ (decreto n. 15526 del 23
dicembre 2008 – BURL n. 1 del 5 gennaio 2009, Serie
Ordinaria)
Aiuto finanziario per “Innovazione di prodotto e di
processo” e “Applicazione industriale dei risultati
della ricerca”. Supporto alla competitività del sistema
imprenditoriale lombardo stimolando le capacità
competitive delle micro, piccole e medie imprese
migliorando sia le condizioni di accesso al credito che
quelle di costo del mercato del credito.
Beneficiari: micro, piccole e medie imprese aventi
sede operativa in Lombardia ed operanti nel settore
manifatturiero. Le agevolazioni saranno concesse per la
realizzazione di progetti che:
• comportino attività di ricerca industriale e/o di sviluppo
sperimentale - Sottomisura 1;
• prevedano la realizzazione di investimenti connessi
alla applicazione industriale di risultati della ricerca,
sviluppata dall’impresa internamente e/o commissionata
all’esterno ad Università e Centri di ricerca o mediante
acquisizione di know-how, per la realizzazione
di nuovi prodotti o lo sviluppo di nuovi processi
produttivi finalizzati all’industrializzazione degli stessi
- Sottomisura 2.
Le forme tecniche con le quali verrà concesso l’aiuto
sono il co-finanziamento a medio termine ed il prestito
partecipativo. Il costo ammissibile di ciascun progetto
non potrà essere inferiore a euro 100.000,00 né superiore
ad euro 2.000.000,00. Attivo fino ad esaurimento fondi.
www.regione.lombardia.it
“CONTRIBUTI ALLE MICRO, PICCOLE
E MEDIE IMPRESE (MPMI) PER IL
SOSTEGNO DELL’INNOVAZIONE E
DELL’IMPRENDITORIALITÀ NEL SETTORE
DEI SERVIZI ALLE IMPRESE”
(BURL N. n° 6 del 09-02-2009)
Obiettivo: favorire la nascita di nuove imprese
che producano servizi innovativi e/o l’aumento
del contenuto tecnologico dei servizi già esistenti.
Incentivare la capacità delle imprese di rispondere a
una richiesta di servizi sempre più forte ed esigente con
un’offerta di global service o servizi “chiavi in mano”,
attraverso l’aggregazione delle imprese di produzione di
servizi e di specialisti che garantiscono servizi e prodotti
complementari. Sono previste due misure:
Misura A “Sostegno alla creazione di nuove imprese di
produzione di servizi innovativi”
Misura B “Sostegno all’aggregazione di imprese per la
produzione di servizi integrati”
Il bando si rivolge a:
• aspiranti imprenditori – persone fisiche – che devono
costituire nuove imprese di produzione di servizi
innovativi
• imprese esistenti operanti nel settore dei servizi.
Le risorse disponibili per tutto il territorio lombardo
sono complessivamente 3.330.000 euro. Il termine per
la presentazione delle domande on-line è il 28 maggio
2009, ore 16.30.
www.lom.camcom.it
CREDITO D’IMPOSTA PER RICERCA E
INNOVAZIONE
La misura è rivolta alle imprese di tutti i settori su tutto
il territorio nazionale e prevede, come agevolazione, il
credito d’imposta pari al 10% delle spese ammissibili.
Per contratti stipulati con Università e Centri di ricerca
il credito d’imposta è pari al 40%. Sono ammissibili al
credito le seguenti attività di ricerca e sviluppo:
a) lavori sperimentali o teorici svolti soprattutto
per acquisire nuove conoscenze sui fondamenti di
fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste
applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette; b) ricerca
pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove
conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi
prodotti, processi o servizi o permettere un notevole
miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti;
c) acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo
delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica,
tecnologica, commerciale e altro, allo scopo di produrre
piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi
nuovi, modificati o migliorati.
www.sviluppoeconomico.gov.it
Per ulteriori informazioni:
Via Sardegna, 57 - 20146 Milano
Tel. 0236642800 - Fax 0236642803
[email protected] - www.rinenergy.it
43
44
ecoIDEARE - aprile 2009
Le schede di ECOIDEARE - IDEE A CASA
IDEE
COME RIDURRE IL NOSTRO CONSUMO IDRICO
• Fare brevi docce al posto del bagno. In media, un bagno richiede una
quantità doppia di acqua rispetto alla doccia.
• Scegliere il WC, LA LAVATRICE E LA LAVASTOVIGLIE a basso consumo
idrico. Far funzionare sempre lavatrice e lavastoviglie a pieno carico. Per
il bucato, come alternativa al prelavaggio, si può avviare la lavatrice per 10
minuti, spegnerla per almeno un’ora, lasciando così i panni in ammollo: si
dimezza il consumo d’acqua e si riduce di almeno 1/3 quello di elettricità.
• Far controllare gli impianti idraulici: un RUBINETTO che gocciola è causa
di un notevole spreco (90 gocce al minuto sono 4.000 litri di acqua
sprecata all’anno).
CAPOVOLGI LA RIVISTA,
acquista sostenibilità!
• Non gettare nel WC TAMPONI, ASSORBENTI, PANNOLINI E PRESERVATIVI,
soprattutto se si vive in un’area dove le acque di fogna vengono immesse
direttamente in mare. Pensa a quando avrai voglia di farti una bella nuotata...
• Non versare mai negli scarichi prodotti utilizzati per il bricolage e le piccole
manutenzioni domestiche (solventi, colori, sverniciatori ecc. o l’olio esausto
dell’automobile). Anche l’olio usato in cucina, specialmente per le fritture, va
raccolto e portato in una piazzola ecologica.
• Innaffiare il giardino nelle ore serali, quando il sole è tramontato e
l’evaporazione minore. Per terrazzi e giardini è meglio scegliere i moderni
sistemi di irrigazione a micropioggia programmabili, che possono funzionare
anche durante la notte, quando i consumi sono più bassi.
Q
• E’ meglio spazzare i vialetti con una ramazza piuttosto che usare la canna
dell’acqua.
45
Le schede di ECOIDEARE - IDEE A CASA
ecoIDEARE - aprile 2009
Lavastoviglie
• Lavastoviglie Eco 10 di Candy
• Lavastoviglie Hotpoint Ariston con Flexipower
• Lavastoviglie Techna Rex Electrolux
Lavatrici
• Lavatrice Sunny di Rex Electrolux
• Lavatrice Lavamat AEG Electrolux
• Lavatrice AquaSteam con TurboVapore Whirpool
CAPOVOLGI LA RIVISTA,
Cambia il tuo stile di vita!
Cassette WC con doppio scarico
• Cassette Hidrobox dual
• Cassette Pucci Eco
• Cassette interne o esterne I.G. Incerti Plast
• Cassette interne o esterne Ramo
Q
Irrigazione a goccia
• Gocciolatori e nebulizzatori DeN
• Sistemi di irrigazione Aldrovandi srl
• Irrigazione a goccia Rain Bird
46
ACQUISTARE SOSTENIBILE
N°2 - Aprile 2009
N.2 - APRILE 2009 - POSTE ITALIANE SPED.IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L.46/2004, ART. 1, C. 1, DCB - MILANO
Brumar House:
Rebecca, la casa
delle meraviglie
IDEE
Lops
Birre & Sapori
DESIGN
Casambiente a
Castelbarco
ARCHITETTURA
ARTE
Christo e
Oppenheim
ENERGIA
La luce
sostenibile
Periodico di cultura, informazione,
stili di vita e progetti sui temi
dell’ecosostenibilità
Pag. 4
editoriale
Una rivista doppiamente utile
S
iete pronti a cambiare
abitudini?
Le abitudini sono terribili:
a volte ci costringono a fare cose
che, se meditate razionalmente,
non avrebbero scampo e invece
continuiamo a fumare anche se
sui pacchetti delle sigarette c’è
scritto, a chiare lettere, che il fumo
provoca i tumori, continuiamo a
mangiare male e non biologico
anche se ci dicono del colesterolo,
dei pesticidi e di altre mille
schifezze che si celano nei cibi,
continuiamo a rimbambirci davanti
ad un televisore anche se il mondo
là fuori è molto più interessante e
divertente.
Sono queste maledette abitudini
che solo un’informazione continua
e chiara può sperare di far cessare
o modificare. Ecoideare con questa
secondo percorso di lettura vuol
darvi delle indicazioni dirette per
farvi conoscere quelle attività
che sulle buone abitudini stanno
costruendo il loro futuro.
Buona lettura.
Pag. 7
Fabio Vicamini
Pag. 10
SOMMARIO
Rubriche
Idee
> Da Lops Birre & Sapori la genuinità naturale dei legumi - Fabio Vicamini 4
Design
> Casambiente 2009:
7
L’arredamento al servizio dell’ecosostenibilità - Giorgia Giavenni
Architettura
> Bru.Mar House:
10
La casa ecodomotica telecomando in mano - Fabio Vicamini
Arte
> Christo e Jeanne-Claude e Dennis Oppenheim - Francesca Montrasio
14
Energia
> Dare forma alla luce sostenibile - Roberto Zani
15
> Biblioteca della sostenibilità - Gaia Gusso
> Prospettive sostenibili - Giorgia Giavenni
Pag. 14
16
17
Pag. 15
1
2
ecoIDEARE - aprile 2009
Unione Commercianti
P
Giuseppe Pedano
rendo spunto da alcune
parole che ho letto con
interesse nel primo numero
di Ecoideare: “La nostra casa
potrebbe trasformarsi in un
ambiente sano costruito con
materiali naturali ed ecologici”.
Niente di più vero. E vivere in
un ambiente sano significa fare
prevenzione quotidiana. Senza
sforzo.
La mia esperienza di imprenditore
dell’arredamento – con intuizioni,
a distanza di anni lo posso
affermare con tranquillità,
pioneristiche – si è incentrata sul
dormire bene, sulla bioarchitettura
del dormire. Perché in una scelta
ecocompatibile, (che si traduce in
tendenze di mercato), la “cultura”
del dormire – in Italia ancor oggi
assolutamente deficitaria - è molto
importante.
Una rilevante percentuale dei
nostri disturbi, delle nostre
malattie, deriva dal non dormire
bene ed allora pensare “eco”
significa saper scegliere prodotti
con caratteristiche precise.
Come eliminare dal letto il
metallo, perché modifica il campo
elettromagnetico terrestre. Il letto
dev’essere rigorosamente con
doghe di legno per una maggior
traspirazione. Ma anche il legno
– nel letto, nei mobili delle nostre
stanze – dev’essere naturale,
atossico. Senza, quindi, vernici
inquinanti.
Ed anche nella scelta del
complemento tessile d’arredo
occorre una maggiore cultura: i
piumoni, ad esempio, facilitano
le allergie. Meglio la tradizionale
trapunta naturale.
Io credo che, nell’arredamento,
l’attenzione al design non
debba andare a scapito – nella
realizzazione dei prodotti della qualità dello star bene,
assolutamente essenziale
per l’uomo. Il ruolo della
distribuzione commerciale è
anche quello di fare cultura e
sono lieto che su Ecoideare mi sia
stata data l’opportunità di dare un
contributo.
Il mercato “salutistico” è una
nicchia, il 5%, ma sta giustamente
prendendo sempre più piede.
Purtroppo nel nostro Paese – a
differenza di imprese straniere con
le quali ci confrontiamo – manca
ancora, da parte della produzione,
una sufficiente sensibilità in tal
senso.
Giuseppe Pedano
Assomobili
3
Il menu del contadino: DA
LA GENUINITÀ NATURALE
di Fabio Vicamini
U
na sera di qualche mese fa ero sopraffatto
dalla stanchezza e volevo tirarmi un po’
su di morale. Ho pensato: chiamo qualche
amico e vado a farmi una cena in allegria.
Magari una pizza...
Gli amici stranamente erano tutti in giro:
chi in palestra, chi con la fidanzata, chi fuori
per lavoro e allora mi sono detto: esco lo
stesso, mi farò compagnia da solo. Un
modo come un altro per parlare con se
stessi e riflettere sul proprio futuro.
Io abito a Loirano, una frazione di Trezzano sul
Naviglio e quando, diretto a Milano, sono passato
davanti al ristorante Lops, lungo la Vigevanese, le
luci calde del locale mi hanno invitato a fermarmi
nell’ampio parcheggio con palme stile Miami.
Essendo un grande appassionato di birra, la vista,
appena entrato, delle luccicanti cisterne in rame che
accolgono con la loro elegante presenza il cliente, mi
ha immediatamente convinto che era il posto giusto e
mi sono detto e Lops sia....
L’accoglienza è stata da subito perfetta e mi sono
trovato ad un tavolo, con sgabelloni dalla robusta e
moderna struttura in legno, vicino alle meravigliose
cisterne dove viene preparata, poco dopo lo scoprirò,
una birra artigianale senza euguali nel raggio di 450
Km.
Una birra simile l’ho gustata solo in Baviera in
un’antica Birreria del centro di Monaco. Scopro,
infatti, parlando con un simpatico cameriere che il
mastro birraio, Alfredo Riva, ha studiato e appreso le
tecniche di produzione proprio in Baviera oltre ad aver
imparato i segreti di questa professione, il braumaster,
in Olanda e in Inghilterra.
Mi sono messo a sfogliare il menu e sono rimasto
sorpreso dalla varietà della proposta che spazia da
ottime carni alla griglia, provenienti dai migliori
allevamenti europei, cotte alla brace di carbone e passa
attraverso un’ampia scelta di piatti selezionati dallo
4
ecoIDEARE - aprile 2009
chef Flavio, arrivando ad una
ricca selezione di pizze cotte
nel forno a legna.
L’indecisione mi ha assalito:
una fiorentina gigantesca che
si faceva mangiare con gli
occhi mi è passata vicino, il suo
colore e profumo mi hanno fatto
quasi propendere per questo
paradisiaco piatto della tradizione
Toscana, ma lo sguardo si è soffermato su
un piatto gigante, con varie ciotoline in
terracotta, che veniva servito ad un tavolo vicino.
Un signore sorridendo, con una barba bianca ben
curata, mi ha guardato e mi ha fatto cenno verso il
piatto che stavo guardando con curiosità dicendo “Se
lo prende non sbaglia: è il Piatto del Contadino”. Il
signore si è avvicinato sempre sorridendo e, visto che
ero solo, ho colto l’occasione per fare due chiacchere
con lui e conoscere la sua storia.
Il signore si è presentato: era Luigi Lops in persona.
Imprenditore di successo che, partendo da zero
dalla sua amata Corato, vicino a Bari, ha costruito la
sua fortuna: un importante gruppo che si occupa di
IDEE
LOPS BIRRE & SAPORI
DEI LEGUMI
immobiliare, arredamento, automobili e naturalmente
ristorazione. Il tutto giorno dopo giorno, granello dopo
granello, senza mai perdere di vista il suo sogno tutto
italiano: aprire un ristorante dove il piacere della tavola
e del mangiar bene fosse garantito da ingredienti genuini
e prodotti di qualità, magari provenienti proprio dalla
sua Puglia.
E, infatti, quando si è presentata l’occasione ecco che il
suo sogno si è concretizzato: è nato il bar,
ristorante, griglieria, pizzeria con Fabbrica della birra
- Birre & Sapori - il locale in cui,
per pura combinazione, ero
capitato quella sera.
Io ho passato molti anni in
vacanza in Puglia e
ho imparato a conoscere il culto di quel popolo per
il prodotto di qualità della terra e del mare. Non
esistono confezionati, inscatolati, congelati: per
un pugliese d.o.c. il cibo proviene direttamente
dalla terra o dal mare. I prodotti della terra o i
loro derivati, come l’olio e il vino, si comprano
dal contadino e il pesce dal pescatore al porto. E’
una cultura tradizionale che però rappresenta una
filosofia altamente ecosostenibile. Se tutti gli italiani
consumassero i prodotti delle loro terre ci sarebbero
molti meno tir in giro per l’Italia, l’aria sarebbe
meno inquinata e la genuinità sarebbe molto più
controllata perché testata direttamente: dal produttore
al consumatore.
La stessa filosofia che, come mi ha raccontato il
signor Lops, è rimasta alla base della preparazione di
questo Piatto del Contadino.
La signora Claudia, infatti, moglie del
signor Lops e coordinatrice del ristorante,
ogni giorno si occupa di seguire
direttamente la preparazione di questo
piatto procurandosi gli ingredienti
freschi necessari per la sua
realizzazione.
Lo chef Flavio di Lops Birre & Sapori
mostra in alto il piatto del contadino
5
Sopra: La gigantesca
pizza a otto gusti e
alcuni piatti proposti
dal ricco menù capace
di soddisfare i palati più
diversi
A lato: la Birra Natura
prodotta internamente
è la specialità di questa
Primavera-Estate
Luigi Lops, titolare
di Birre & Sapori
6
ecoIDEARE - aprile 2009
Cicorie, fave, fagioli, ogni giorno, vengono trattati attraverso
delle lente cotture e cucinati secondo la tradizionale ricetta
che la signora Claudia ha appreso da sua madre tramandata
di generazione in generazione.
Solo il pensiero mi fa tornare l’acquolina in bocca,
soprattutto ricordando il puré di fave con la cicoria di cui
sono un grande estimatore, bagnato naturalmente con una
lacrima di olio Lops e assaporato sorseggiando una birra
Natura.
In questo piatto il bravo chef del locale non ci mette becco:
qui comanda la tradizione. Un modo di cucinare che non si
apprende a scuola, ma che diventa un modo di tramandarsi la
storia familiare.
La cena è proseguita tra aneddoti raccontati da Luigi
Lops con una verve tutta personale e un’indimenticabile e
tenerissima tagliata.
Un dolce come se fosse dipinto sul piatto mi ha portato alla
fine di una cena perfetta, piacevole e che mi ha regalato
una nuova amicizia: quella con Luigi Lops. Un uomo che
è il ritratto del suo ristorante: ricco, piacevole, egocentrico,
accogliente, stimolante.
DESIGN
CASAMBIENTE 2009:
L’ARREDAMENTO AL SERVIZIO
DELL’ECOSOSTENIBILITÀ
di Giorgia Giavenni
Domenica 16 marzo il sole
era caldo e la giornata di
un azzurro speciale. Siamo
andati per i nostri lettori
a visitare una mostra
sull’arredamento che, di anno
in anno, cresce di qualità e
diventa un appuntamento
imperdibile. Nella splendida
cornice di Villa Castelbarco
Albani a Vaprio d’Adda,
infatti, si è svolta, dal 6
all’8 marzo e dal 13 al 16
marzo, Casambiente 2009,
la quattordicesima edizione
della mostra dell’arredo di
qualità e del design made in
Italy.
La Villa settecentesca è
spettacolare e al suo interno,
su 3 mila metri quadrati di
spazi espositivi, sono stati
sapientemente collocati oltre 60
espositori, rappresentanti della
creatività e del made in Italy.
Il percorso obbligato ci ha
permesso di conoscere ogni
singolo espositore e le soluzioni
d’arredo. Notevole l’affluenza
di pubblico che, con interesse,
ha osservato le tante proposte
innovative e di qualità assoluta
presente nelle sale.
L’intento dell’Ente Fiera del
Barco e degli organizzatori
Marta Menegardo e Stefano
Lojacono è stato quello
di promuovere soluzioni
innovative e di grande
interesse, anche per quanto
riguarda l’attualissima tematica
dell’energia alternativa e
dell’edilizia ecosostenibile.
Oltre ad un’area espositiva
dedicata alle fonti d’energia
rinnovabili, ai materiali e
componenti per l’edilizia
sostenibile, abbiamo potuto
visitare la Casa Ecologica, una
soluzione abitativa itinerante,
allestita dall’Associazione
PAEA all’interno di un tir come
una vera e propria abitazione,
realizzata secondo gli standard
dell’efficienza energetica e
dove, anche tramite visite
guidate, si potevano scoprire
tutti i segreti dell’edilizia che
ci permette di salvaguardare
l’ambiente e la nostra salute.
L’interesse che la casa ha
suscitato nei visitatori e nelle
scuole sottolinea la crescita
di una nuova sensibilità
nell’opinione pubblica nei
confronti di un’edilizia ecocompatibile e delle tematiche
legate al risparmio energetico.
La degustazione di una pizza
cotta con il forno solare ci
ha permesso di comprendere
fino in fondo le potenzialità
di questa meravigliosa fonte
energetica che è il sole.
Un ricco programma di
convegni, promossi all’interno
della fiera ha perfezionato il
tutto, rappresentando senza
dubbio un valore aggiunto e
premiando la lungimiranza
dell’ente organizzatore che
ha raccolto con soddisfazione
gli ampi consensi da parte dei
visitatori e degli espositori.
Appuntamento all’anno
prossimo: noi sicuramente ci
saremo.
Ente Fiera del Barco - Villa
Castelbarco - tel. 02 90966953
www.villacastelbarco.com
7
8
ecoIDEARE - aprile 2009
9
BRUMAR HOUSE:
LA CASA ECODOMOTICA
TELECOMANDO IN MANO
C
di Fabio Vicamini
Marcello Ferraina
Presidente della Bru.Mar Group Spa
10
ecoIDEARE - aprile 2009
ostruirsi o acquistare una
casa nuova unifamiliare può
far venire il mal di testa.
Prima bisogna chiarirsi le idee su
cosa si vuole, poi, dopo aver litigato
un po’ di volte con il rispettivo
compagno di vita, trasferire le
esigenze al progettista di fiducia
oppure scegliere un costruttore che
ci offra una casa che si allinei con le
nostre esigenze , scegliere le finiture,
andare a cercare l’arredamento, e
infine valutare un’infinità di dettagli
che solo a pensarci non si sa da che
parte iniziare. Oggi, però esiste
una nuova possibilità che oltre a
far passare ogni pensiero legato
alla costruzione della casa, ci da
la possibilità di provare la casa “
su strada” o meglio “ su terreno”.
Questa possibilità è la
Bru.Mar House: la casa ecodomotica,
finita in ogni dettaglio, arredata e
consegnata “ telecomando in mano”.
Per capire meglio di cosa stiamo
parlando Ecoideare ha incontrato
Marcello Ferraina fondatore e
Presidente della Bru.Mar Group
Spa , la società che sta presentando
da qualche mese questo prodotto
assolutamente innovativo.
Signor Ferraina, cos’è la Bru.Mar
House?
E’ una casa ecocompatibile,
supertecnologica, a massima efficienza
energetica e completamente arredata,
che Bru.Mar Group, la società che
ho fondato nel 2006, consegna e
costruisce in 180 giorni in tutta Italia
a chiunque abbia a disposizione un
terreno edificabile e voglia abitare in
ARCHITETTURA
PRODUZIONE ANNUA CO2: MODELLO REBECCA
una casa conforme ai parametri “Sistema Casa Qualità”,
dove il benessere dei suoi abitanti, la salvaguardia
dell’ambiente ed il risparmio energetico sono considerati
valori assoluti ed irrinunciabili.
Andiamo per gradi, perché la Bru.Mar House è una
casa ecosostenibile?
Perché tutti i materiali scelti per la realizzazione della
casa sono ecologici: la casa è riciclabile all’80%.
Perché tutto l’edificio, dalle strutture agli impianti, è
stato studiato per far rientrare la casa nella categoria a
maggior risparmio: la classe A+.
Perché è stata pensata con le migliori tecnologie a
pannelli solari termici e fotovoltaici per la produzione di
energia.
Perché è stato studiato un sistema di recupero dell’acqua
piovana per l’irrigazione dei giardini e lo scarico dei wc.
Perché al suo interno esiste un sistema di depurazione
dell’acqua a osmosi inversa per poter bere senza
problemi l’acqua del rubinetto.
Perché tutto il sistema di illuminazione della villa
è a luci Led con la migliore efficienza energetica
disponibile.
Perché è stata equipaggiata con un impianto elettrico
domotico che garantisce la migliore gestione energetica.
Perché tutti gli arredi inseriti sono prodotti utilizzando
materiali ecocompatibili.
Perché tutto il legno utilizzato proviene da piantagioni
controllate dove si prevede di piantare due piante nuove
ogni volta che ne viene abbattuta una.
Perché tutte le finiture interne ed esterne sono scelte nella
gamma dei materiali ecocompatibili.
Perché...
Basta, la prego, rischia così di umiliare qualsiasi altro
costruttore...
Il nostro lavoro è partito proprio dalla volontà
di proporre un prodotto ineguagliabile a
livello di ecosostenibilità. Sono sicuro che dopo
questo enorme lavoro per la definizione di una
casa ad alto benessere, ora, che siamo arrivati alla
commercializzazione, raccoglieremo importanti frutti.
Qual è il sistema domotico utilizzato?
Il sistema domotico permette di controllare tramite
computer, telefonino, internet e il portale Bru.Mar
House, tutto il sistema di gestione della casa: apertura e
chiusura della casa, videosorveglianza, controllo totale
degli elettrodomestici, delle luci, delle tapparelle. A
questo sistema è stato aggiunto un sistema di aspirazione
centralizzato per la pulizia della casa e un sistema di
entertainment d’alto livello con TV LCD 46”. Dvd,
lettore MP3, lettore Smart Card e filodiffusione.
SPESE ENERGETICHE: MODELLO REBECCA
11
Sopra: gli schemi costruttivi delle pareti interne ed esterne delle ville della Bru.Mar House.
Sotto: il software Bru.Mar di costruzione e visualizzazione delle ville.
Quali tipologie di Bru.Mar House esistono?
Proponiamo tre modelli: Rebecca, Martina e Federica.
Da un minimo di 100 metri quadrati fino a 370 metri
quadrati disposti su uno, due o tre piani, con soluzioni
monofamiliari e bifamiliari. Anche se possiamo
arrivare a studiare soluzioni personalizzate da valutare
di volta in volta in base alle esigenze del cliente.
Qual è il suo costo al metro quadro?
Escluso il terreno si va dai 2.000 ai 2.700 euro per
metro quadrato. Ma è un calcolo sbagliato in quanto
tra risparmi energetici, incentivi statali e agevolazioni
finanziarie il costo reale scende almeno di 1.000 euro
metro quadrato. Senza contare il risparmio dovuto
dalla comprensione di tutte le voci: progetto, finiture,
domotica, arredi e tempistica di consegna e con le
12
ecoIDEARE - aprile 2009
nuove leggi sull’edilizia che verranno emesse nei
prossimi giorni i vantaggi economici saranno ancora
maggiori. La verità è che la Bru.Mar House è una casa
alla portata di tutti: basta possedere un terreno e posare
le fondamenta.
Ho visto che avete importanti rapporti di
partnership....
E’ la nostra filosofia. Sono tante le aziende che hanno
scommesso su di noi. Voglio segnalare due degli ultimi
accordi più importanti che abbiamo definito. Il primo
con un’importante rete di agenzie immobiliari che
permetterà di acquistare la Bru.Mar House presso le
agenzie distribuite su tutto il territorio Nazionale. Il
secondo con la Banca BCC di Treviglio che permetterà
di acquistare la casa con un mutuo di ineguagliabile
economia.
ARCHITETTURA
Monofamiliare
Mod. Rebecca 230 mq.
Monofamiliare
Mod. Federica Beach 225 mq.
Monofamiliare
Mod. Martina 178 mq.
Sopra: il modello Rebecca presentato
alla fiera Made Expo di Milano.
A lato: le tre tipologie di case Uni
familiari proposte da Bru.Mar House
E’ vero che i potenziali acquirenti presto
potranno collaudare la casa in prima
persona?
Si, a breve, sarà predisposta una casa dove
l’acquirente potrà trascorrere, tramite
un contratto preliminare d’acquisto, un
intero week end. Passati i due giorni
potrà decidere se confermare l’acquisto o
annullarlo. Sarà una vera e propria prova di
soddisfazione.
Come comunicherete la proposta
Bru.Mar House?
Il miglior investimento è il passaparola.
In ogni caso è stata programmata una
campagna sulle maggiori reti televisive
e la partecipazione a importanti eventi
espositivi di settore.
Il sito www.brumargroup.com, poi,
è stato particolarmente studiato per far
toccare con mano la nostra unicità e la
novità della nostra proposta.
13
CHRISTO E JEANNE-CLAUDE
E DENNIS OPPENHEIM
Paesaggio come ipotesi
Nel contesto della rassegna
Segno-Gesto-Materia si
segnalano due nomi in
particolare, il cui lavoro è da
sempre legato all’attenzione per
gli elementi della natura e al
paesaggio, si tratta di Christo e
Dennis Oppenhein.
Christo Javacheff e JeanneClaude de Guillebon (nati lui in
Bulgaria, lei a Casablanca nel
1935) si sono incontrati a Parigi
nel 1958 e lavorano in coppia
dal 1961. Dal ricoprire con teli
oggetti d’uso quotidiano, gli
artisti sono passati a progetti
monumentali, sul territorio
rurale o metropolitano, rendendo
sempre più spettacolare il
drappeggio e facendo convivere
il momento progettuale con
quello dell’azione. I loro progetti
sono interamente autofinanziati
tramite i lavori preparatori.
“The Pont Neuf Wrapped” è
forse tra i loro interventi più
noti, proprio perchè elaborato
su uno dei ponti storici della
Senna nel cuore di Parigi. Dove
l’empaquetage del manufatto
rende il ponte fantasma di se
stesso fluttuante sulla corrente.
Ma tutta l’attività dei due artisti
è indirizzata a misurarsi con la
natura, quando impacchettano
filari d’alberi o proiettano lunghi
walls nell’oceano, ostruiscono
con un sipario una profonda
valle, circondano isole di corolle
rosa, coprono con un tessuto
riflettente il corso di un fiume o
imbandierano di teleri arancioni
Central Park. E ogni volta il
paesaggio è restituito nella sua
integrità mentre l’intervento
degli artisti persiste nella
memoria collettiva.
Dennis Oppenheim (Electric
City, USA, 1938) fa parte,
14
ecoIDEARE - aprile 2009
insieme a Bruce Nauman,
Robert Smithson, Michael
Heizer, Vito Acconci, Robert
Morris e Gunther Uecker, di
quella generazione d’artisti
d’area americana che è
stata capace di rinnovare
l’idea e i linguaggi dell’arte
contemporanea. Caratteristica
dominante e originale nel lavoro
di Oppenheim è l’attenzione
a una forma che transita da un
materiale o un oggetto all’altro
facendosi emblema del fare, ma
insieme segno fisico dimostrativo
di un divenire senza fine.
L’artista traccia segni, sui corpi
come sul paesaggio, eventi che
le sue opere documentano con
fotografie e rilevamenti aerei:
sono opere in cui l’aspetto
ludico si innesta una sorta
di teoria applicata che rivela
quanto e come la visionarietà
dell’artista si leghi a un aspetto
“somatico”. Dagli anni ottanta
sono innumerevoli gli interventi
a livello di grandi installazioni
per Musei ed Istituzioni di tutto
il mondo. Nel 1997 su invito di
Germano Celant presenzia alla
Biennale di Venezia.
“Branded Mountain, 1969” è
un’installazione che coniuga
fotografia con materiali
dell’uso corrente nell’attività,
tipica dell’America rurale,
della marchiatura delle
grandi mandrie: il segno del
punzone impresso sulle pelli
si proietta ingigantito sul
campo fotografato marchiando
il paesaggio con l’impronta
dell’artista: la fotografia
diviene dunque certificato
dell’avvenuta operazione, ma
anche incarnazione dell’evento
concettuale.
© Copiright Dennis Oppenheim
© Copiright Christo
Opere:
1 - Dennis Oppenheim “Branded Mountain” 1969
2 - Christo “The Pont Neuf Wrapped” 1984
Harlem Studio Fellowship by
Monza 20052 - via Carlo Alberto 40
+39 039 321770 +39 039 2301879
Milano 20121 - via Brera 5
+39 02 878448 +39 02 875522
New York 10027 - 128 West 121st Street
+1 646 5429986 +1 646 3067827
www.montrasioarte.com
www.harlemstudiony.org
ENERGIA
DARE FORMA ALLA
LUCE SOSTENIBILE
di Roberto Zani
L’illuminazione delle case sta entrando in una nuova era: quella della luce sostenibile.
Intervista con Emilano Ceriani di Ceriani Luce di Settimo Milanese e Rescaldina per
capire cosa si intende per luce sostenibile.
C
os’è la luce sostenibile?
E’ una luce di qualità che sta
attenta al consumo energetico.
Cosa intende per luce di qualità?
Si tratta di luci che illuminano
correttamente l’ambiente, mettendo a
loro agio (visivo e psicofisico) gli utenti
di uno spazio.
Agio psicofisico?
Si, la luce non deve solo illuminare, ma
essere capace di far star bene le persone
che utilizzano uno spazio.
In che senso star bene?
Sentirsi rilassati, non provare
disagi visivi, avere delle luci che
accompagnano i vari momenti della
giornata: la luce deve essere flessibile e
capace di adattarsi alle nostre esigenze
che non sono mai uguali.
E’ complesso il lavoro di progettazione
della luce?
E’ un lavoro di grande importanza
e responsabilità per valorizzare
un’architettura, per influire
positivamente sulla vita delle persone
e per sensibilizzare la popolazione al
risparmio energetico. Una cattiva o
improvvisata progettazione può costare
molto cara perchè si può andare incontro
a consumi esagerati.
Quanto bisognerebbe spendere di
elettricità in una casa di 100 mq.?
Non più di 50 Euro al mese.
E se si spende di più, cosa bisogna
fare?
Innanzitutto controllare gli
elettrodomestici. Un frigo che disperde
energia può far raddoppiare i consumi,
poi valutare l’insieme del progetto di
illuminotecnica. E’ un lavoro che noi
sviluppiamo metodicamente per i nostri
clienti.
Bisogna usare lampadine a basso
consumo energetico?
Non sempre è corretto farlo. Molti
prodotti in commercio sono di
bassissima qualità e anche se fanno
risparmiare, creano enormi danni
psicofisici. Bisogna stare attenti alla
qualità. Ci sono ottime lampade a
fluorescenza che hanno consumi molto
ridotti. Parlando di risparmio energetico
non possiamo non considerare i LED
che si stanno affermando sul mercato
sostituendo le sorgenti luminise
tradizionali.
Un mondo illuminato a LED?
La strada è ancora lunga, ma attualmente
appare come la più promettente. Tutti
i più importanti marchi ci stanno
lavorando. Dal 2010, inoltre, le
lampadine tradizionali ad incandescenza
verranno eliminate, di conseguenza
molti lampadari in commercio sono
destinati a sparire o ad essere adattati per
le nuove sorgenti luminose.
Grandi marche che voi trattate nei
vostri spettacolari show-room di
Settimo Milanese e di Rescaldina?
Trattiamo solo prodotti d’altissima
qualità: è stata la mia filosofia fin dal
primo giorno che ho preso in mano
l’attività che era di mio padre. Da noi
non esiste il sottoprodotto. Chi si rivolge
a noi deve sapere che non ci deve essere
spazio per la bassa qualità. Del resto il
nostro servizio di progettazione esiste
solo per chi vuole la qualità.
Emiliano Ceriani
15
Biblioteca della sostenibilità
Questa rubrica nasce con l’intento di dare alcuni consigli di lettura per poter
approfondire le tematiche della sostenibilità.
In ogni numero della rivista saranno presentati dei libri o delle pubblicazioni che
riteniamo utili sia per stimolare la curiosità sugli argomenti trattati negli articoli, sia per
fornire gli strumenti base per poter comprendere i concetti dello sviluppo sostenibile.
I LIMITI DELLO SVILUPPO
RAPPORTO DEL SYSTEM DYNAMICS
GROUP, MIT, PER IL PROGETTO
DEL CLUB DI ROMA SUI DILEMMI
DELL’UMANITÀ
di Donella H. Meadows , Dennis L.
Meadows, Jorgen Randers,
William W. Behrens III
Mondadori, 1972 - Pagine 160
N
el 1972 il “Club di Roma”
(fondato nel 1968 da Aurelio
Peccei in collaborazione con
illustri scienziati, quali Adriano
Buzzati Traverso), pubblicava
il famoso “Rapporto sui limiti
dello sviluppo” commissionato
all’MIT (Massachusetts Institute
of Technology, Cambridge,
Massachusetts, USA).
Il rapporto, basato su di una
simulazione al computer, fu redatto
in gran parte da Donella Meadows
e fu il primo studio scientifico che
documentò l’insorgere della questione
ambientale in termini globali:
“Nell’ipotesi che l’attuale linea di
sviluppo continui inalterata nei cinque
settori fondamentali (popolazione,
industrializzazione, inquinamento,
produzione di alimenti, consumo delle
risorse naturali), l’umanità è destinata
a raggiungere i limiti naturali dello
sviluppo entro i prossimi cento anni”.
Nei “Limiti dello sviluppo” si afferma
la possibilità di giungere alla stabilità
ecologica ed economica se l’equilibrio
della vita sarà mantenuto e progettato
in modo che ogni individuo abbia
uguali opportunità di realizzare il
proprio potenziale umano.
16
ecoIDEARE - aprile 2009
GAIA:
NUOVE IDEE SULL’ECOLOGIA
di James Lovelock
Bollati Boringhieri Editore,
Torino, 1981
188 pagine
I
n disaccordo con quanti
ritengono che la vita esiste sulla
Terra solo perché consentita da
condizioni favorevoli, il divulgatore
inglese James Lovelock vede il
pianeta come un unico organismo
vivente, che chiama appunto
Gaia, capace di autoregolarsi, e
quindi di rispondere a tutti quei
fattori nuovi e avversi, come
l’inquinamento, che turbano gli
equilibri naturali. Già in passato
Gaia ha dimostrato di saper
superare crisi anche molto gravi,
come l’apparizione dell’ossigeno,
avvenuta due miliardi di anni
fa. La materia vivente, secondo
questa tesi, non rimane passiva
di fronte a ciò che minaccia
la sua esistenza: l’atmosfera
sembra essere programmata in
collaborazione dalla totalità dei
sistemi viventi per esplicare certe
funzioni di regolazione. Malgrado
non si stanchi di raccomandare
vigilanza e senso di responsabilità,
Lovelock offre così un’alternativa
alle concezioni di chi vede la
natura come una forza primitiva da
sottomettere o conquistare; o di chi
considera la Terra come una nave
spaziale impazzita, che ruota senza
meta nel cosmo.
STRATEGIE PER
L’ARCHITETTURA SOSTENIBILE
I FONDAMENTI DI UN NUOVO
APPROCCIO AL PROGETTO
di Paola Sassi
Edizioniambiente, 2008
Pagine 336
S
trategie per l’architettura
sostenibile mette in relazione
con grande chiarezza i principi
della sostenibilità e le pratiche del
costruire.
Diviso in sezioni dedicate
ai materiali da costruzione,
all’integrazione degli edifici
con l’ambiente e con i sistemi
di trasporto, alla riduzione delle
emissioni inquinanti e dei rifiuti
oltre che alla gestione razionale delle
risorse idriche e dell’energia, il libro
è arricchito da oltre 500 immagini
che ne fanno un insostituibile
strumento di introduzione
alla progettazione sostenibile
dell’ambiente costruito.
Le soluzioni proposte, che
riguardano tanto le abitazioni singole
quanto i grandi complessi, sono
accompagnate dall’analisi dettagliata
di oltre 100 progetti realizzati in
Europa, Stati Uniti e Australia.
L’edizione italiana del volume
è completata da un’ampia
appendice dedicata all’evoluzione
dell’architettura sostenibile nel
nostro paese, con una selezione di
casi studio che comprende le più
diverse tipologie edilizie: residenze
private, scuole, strutture pubbliche
e sedi aziendali, tutte analizzate
secondo le linee guida dell’approccio
al progetto più attuale.
Prospettive sostenibili
di Giorgia Giavenni
a anni l’Unione europea si è imposta a
livello mondiale come modello trainante
nella lotta al cambiamento climatico,
facendosi portavoce di una decisa politica finalizzata
al risparmio energetico e allo sviluppo di energie
rinnovabili.
Purtroppo non tutte le potenze mondiali hanno
risposto all’appello, considerando in molti casi i
problemi ambientali come un freno alla crescita
economica.
È questo il caso non soltanto dei Paesi in via di
sviluppo, come Cina, India e Brasile, ma anche degli
Stati Uniti.
La UE, dopo il Protocollo di Kyoto, ha deciso di
proseguire lungo questo percorso, fino ad arrivare
all’approvazione, lo scorso dicembre, del cosiddetto
Pacchetto clima.
Il complesso normativo fissa come obiettivi per il
2020: la riduzione di emissioni di CO2 del 20%
rispetto ai livelli del 1990; la diminuzione del
consumo di energia del 20% attraverso una migliore
efficienza energetica e l’incremento dell’uso di
energie rinnovabili, fino a raggiungere il 20%
dell’energia totale entro il 2020.
Nonostante le indubbie difficoltà nell’imporre
traguardi così ambiziosi agli Stati membri, la
Commissione Europea ha visto in questo piano
l’opportunità per trasformare il mercato delle energie
rinnovabili nel nuovo mercato europeo.
Se infatti queste misure potrebbero apparentemente
svantaggiare l’economia dei paesi industrializzati,
la diversificazione e l’innovazione nella produzione
di energia potrebbero garantire all’Europa una
maggiore autonomia nell’approvvigionamento
energetico e portarla al primo posto nello sviluppo di
nuove industrie e nuove tecnologie.
Ora all’Unione spetta il gravoso compito di portare
avanti questa politica, imponendosi come esempio
per gli altri Paesi industrializzati e coinvolgendoli
definitivamente in questo piano d’azione globale.
Senza una scesa in campo di tutti gli attori coinvolti,
la lotta all’inquinamento globale resterà sulla carta,
come un mero principio morale impresso tra le righe
di una convenzione.
THINGERMEJIG, VERTICAL AXIS WIND TURBINE
Una nuova opportunità
per l’Europa
D
17
ECOIDEARE E’ DISTRIBUITA PRESSO:
Negozi centro di Milano
Negozi centro di Monza
Negozi centro di Como
Negozi centro di Bergamo
MILANO
• Rinenergy
Via Sardegna, 57
• Montrasio Arte
Via Brera, 5
• Assolombarda
Via Pantano, 1
• Boeri Studio
Via G. Donizetti, 4
• Hines Italia Srl
Corso G. Matteotti, 7/Sc.A
• Fondazione DNArt
Via Dell’Orso, 16
• Amiacque Srl
Via Rimini 34/36
DIVENTA SOSTENITORE
DI ECOIDEARE
Per diventare sostenitore
di Ecoideare è sufficiente
acquistare almeno 20 copie
della rivista a 2,5 Euro
ciascuna, e il vostro nome
verrà segnalato in questa
sezione e sul sito
www.ecoideare.it
Parteciperete così al nostro
importante progetto di
diffusione dei temi
dell’ecosostenibilità e della
protezione ambientale.
Progettare ecosostenibile deve
diventare un’abitudine di tutti.
Per maggiori informazioni
e per la pubblicità su Ecoideare:
Tel. 347.6880700
Distribuzione: 10.000 copie
ASSAGO
• Fondazione Lida
Via G. Di Vittorio, 6/a
BRUGHERIO
• Candy Hoover Group Srl
Via Comolli, 16
DESIO
• Bimage Communication
Via Volta, 94
GIUSSANO
• Medlar’s Abbigliamento
Via De Gasperi, 10
MONZA
• Al-Anbiq
Via Bellini, 12
• Cassano Parquet
• AreaOdeon
Via Arosio, 14 (Stazione FS)
• Montrasio Arte
Via C. Alberto, 40
RESCALDINA
• Ceriani Luce
Via Provinciale Saronnese, 6/8
SETTIMO MILANESE
• Ceriani Luce
Via Gramsci, 86
TREZZANO ROSA
• C.G.C. - Compagnia Generale
CasaClima
Via Perugia, 1
Stampato su carta ecologica
18
ecoIDEARE - aprile 2009
TREZZANO SUL NAVIGLIO
• Lops Arredi
• Lops Birre & Sapori
Via Cellini, 2/A
S.S.N. Vigevanese uscita
Tang. Ovest dir. Vigevano
• Studio Design-Valley
Via Reni, 30
VAPRIO D’ADDA
• Villa Castelbarco
Via Concesa, 4
BERGAMO
• BrumarHouse
Via G. D’Alzano, 5
UNIONE COMMERCIANTI DI
MILANO
ORDINE DEGLI
ARCHITETTI DI MILANO
ORDINE DEGLI
ARCHITETTI DI MONZA
ORDINE DEGLI
ARCHITETTI DI COMO
ORDINE DEGLI
ARCHITETTI DI BERGAMO
SALONE DEL MOBILE DI
MILANO
EVENTI FUORISALONE
SPEDIZIONE ad aziende
sensibili all’ecosostenibilità
I COMUNI DI MILANO, MONZA,
COMO E BERGAMO
I SEGUENTI COMUNI
DELLA PROVINCIA
DI MILANO:
• BUCCINASCO
• CESANO BOSCONE
• CORSICO
• MELEGNANO
• OPERA
• PIEVE EMANUELE
• ROZZANO
• SAN DONATO MILANESE
• SAN GIULIANO MILANESE
• TREZZANO SUL NAVIGLIO
• VIZZOLO PREDABISSI