con il pannello modulare tecnologicol`edilizia entra nel
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N.2 - APRILE 2009 - POSTE ITALIANE SPED.IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L.46/2004, ART. 1, C. 1, DCB - MILANO N°2 - Aprile 2009 Euro 2,50 CON IL PANNELLO MODULARE TECNOLOGICO L’EDILIZIA ENTRA NEL TERZO MILLENNIO IDEE Il tavolo interattivo DESIGN Aspettando l’auto elettrica ARCHITETTURA ARTE ENERGIA Vista per voi: Rinenergy: Anima dell’acqua Convegno 2009 I supereroi non esistono e l’ecosostenibilità ambientale non piove dal cielo. Impariamo a sostenerci da soli, insieme. Il pianeta Terra ha bisogno di essere salvato e quel che è certo è che non si salverà da solo. Stare seduti ad aspettare non risolverà niente: bisogna fare, rinnovare, sostenere e sostenersi. Ecco perché Rinenergy informa, divulga e riunisce sotto la sua ala chiunque voglia battersi per la causa. Bisogna pensare a una soluzione, ma insieme. Perché l’unione, a volte, fa la forza di un supereroe. MEDIA PARTNER ECORADIO Via Sardegna, 57 - 20146 Milano - Tel. 0236642800 - Fax 0236642803 - [email protected] Stampato su carta ecologica Periodico di cultura, informazione, stili di vita e progetti sui temi dell’ecosostenibilità www.ecoideare.it Pag. 8 SOMMARIO Rubriche Editoriale - Fabio Vicamini SostenibilMente > Prospettive sostenibili nel mondo della ricerca - Serenella Sala Idee > Il tavolo da leggere, il televisore da scrivere, la cucina che parla, la vetrina che ti chiama - Roberto Zani > Vestirsi di ecologia ad alta quota - Claudio Primavesi > Affiancare le aziende nel percorso verso Expo 2015 - Fabio Vicamini Design > Aspettando l’auto elettrica... - Angelo Gagliano > Candy, un’azienda per il verde - Laura Marinaro > Il nostro impegno non ha bisogno di altri perchè - Barbara Masseroni Architettura > A Milano il verde cresce in verticale - Fabio Vicamini > Il futuro è presente in casa - Barbara Masseroni > L’appartamento ideale è a misura di ambiente - Valentina Rossari Arte > Vista per voi: L’anima dell’acqua a Milano - Marina Shafik Energia > La foto di Ecoideare - Max Peef > Che fine ha fatto l’eolico di Philippe Starck - Roberto Zani > La voce di Rinenergy - Giorgia Giavenni e Gaia Gusso EcoNews > Segnalati - Gianluca Giacoppo Professionisti > L’Eco dell’Architetto - Arch. Renato Pusterla > L’Eco dell’Avvocato - Avv. Micaela Pozzoli - Avv. Riccardo Maino > L’Eco Bandi - Michela Romano e Gaia Gusso Periodico realizzato da Brand Evolution srl Direttore editoriale: Nicoletta Cova Direttore responsabile: Fabio Vicamini Progetto grafico e art direction: Franca Lissi Caporedattore: Laura Marinaro Periodico di cultura, informazione, stili di vita e progetti sui temi dell’ecosostenibilità Redazione: Angelo Gagliano, Giorgia Giavenni, Gaia Gusso, Barbara Masseroni, Max Peef, Micaela Pozzoli, Claudio Primavesi, Renato Pusterla, Michela Romano, Valentina Rossari, Serenella Sala, Marina Shafik, Roberto Zani. Segreteria di redazione: Federica Tringali Pubblicità: Luciana Francioli, Gianluca Giacoppo Impaginazione: Giuseppe Grippa Sito internet: www.ecoideare.it - Daniele Sala Editrice: Brand Evolution srl - Via Sardegna, 57 - Milano Rivista realizzata in collaborazione con: Rinenergy – associazione no-profit Stampa: EmmeK srl - Via Parini, 6 – Fino Mornasco - Como Registro Tribunale di Milano N. 60 del 13 Febbraio 2009 - Registro stampa periodica 2 3 4 6 8 Pag. 14 11 14 18 20 23 27 29 33 35 36 Pag. 23 40 41 42 43 Pag. 29 Pag. 35 1 editoriale Il bivio Fabio Vicamini C’è una strada che porta lontano, ma c’è anche quella che conduce contro un muro. Sono tante le possibilità e solitamente, anche se si sbaglia strada, spesso si può ritornare su quella giusta. La società occidentale oggi si trova davanti al suo bivio, un bivio che non offre alternative. Sbagliare direzione sarebbe un errore esageratamente dannoso per la vita, per noi, per gli affari, per le famiglie, per i nostri figli, per il futuro, soprattutto del nostro Paese. E’ un bivio fatto di scelte concrete, sia personali che politiche, a livello nazionale e internazionale. Le strade sono due: una, la solita che percorriamo abitualmente da 50 anni, porta contro un muro. Ovvero quella del petrolio e delle energie nucleari. La seconda è quella delle energie alternative, ecosostenibili, non inquinanti. E’ una strada complessa, perché occorre un maggior impegno per percorrerla. Occorre fare scelte non abituali. Ecoideare vuole essere uno strumento nelle mani dei suoi lettori per far sì che queste scelte diventino più facilmente individuabili a livello personale. Nel momento in cui facciamo un acquisto, quando scegliamo l’autovettura, quando decidiamo cosa mangiare. Per le scelte, invece, di tipo politico siamo in mano, come sempre, ad interessi spesso non strettamente vicini a quelli di tutti. Con gli ultimi eco-incentivi proposti nel recentissimo “piano casa” del Governo, qualcosa è stato fatto, ma avremmo preferito che non ci fossero alternative. Chi vuole maggiori cubature deve abbattere e ricostruire in maniera ecosostenibile: questo sarebbe dovuto essere il messaggio che avremmo voluto rilevare dal piano. Come sempre in Italia però si fanno le cose a metà e la legge è un’apertura a tutti, anche a chi costruisce in maniera inquinante. A metà bisogna far in modo che non rimanga anche il percorso verso l’Expo 2015. In questo numero ne parliamo con Franco Andretta di Assoreca: un’associazione che riunisce importanti aziende di consulenza ambientale. L’Expo è un simbolo per il Mondo e deve essere il simbolo per l’Italia di una decisa virata a tutela dell’ambiente, delle persone e del territorio. Solo così si potrà tornare a sperare in un rilancio del turismo, dell’ambiente fantastico che madre natura ci ha regalato. Solo così riusciremo a rivedere la luce: quella del magnifico sole italiano. Fabio Vicamini “Progetta sempre una cosa considerandola nel suo più grande contesto, una sedia in una stanza, una stanza in una casa, una casa nell’ambiente, l’ambiente nel progetto di una città.” Eliel Saarinen FREIBURG THOMAS TOTZ 2 ecoIDEARE - aprile 2009 SostenibilMente Rubrica a cura di Serenella Sala, coordinatore del Gruppo di Ricerca sullo Sviluppo Sostenibile del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. Ecoideare continua ad ospitare una rubrica dedicata alla sostenibilità vista dalla prospettiva del Mondo della ricerca. Una “vetrina” di progetti, casi pilota, riflessioni che mettano in relazione mondo accademico, enti, imprese e cittadini. Prospettive sostenibili dal mondo della ricerca N egli ultimi decenni per riferirsi agli ambiti interdisciplinari che si occupano di sostenibilità dello sviluppo, si utilizza sempre maggiormente il termine “Sustainability Science”. La “Sustainability Science”, con una prospettiva fortemente interdisciplinare che abbraccia discipline economico-socialipolitiche ed ambientali pone di fronte al mondo scientifico un importante cambiamento di paradigma in termini di lettura ed interpretazione della complessità e dell’interrelazione esistente tra sistemi umani, economici ed ambientali. Scopo delle attività di ricerca è quello di individuare modelli, strategie e opzioni tecnologiche, logistiche, organizzative tali da garantire benessere e prosperità alle presenti e alle future generazioni. Appare chiaro che, in questo contesto, alcune discipline convergono sia a supporto dell’analisi dello stato attuale, sia nel tracciare e nell’orientare le linee future dello sviluppo economico e sociale. Concetti ecologici e termodinamici sono alla base della valutazione della capacità di carico degli ecosistemi e della loro entropia. La non completa reversibilità delle trasformazioni di energia sotto diverse forme (calore, movimento) e il fenomeno dell’entropia hanno conseguenze dirette sull’economia, che si fonda su questo tipo di trasformazioni. Secondo Nicholas Georgescu Roegen, l’economia ignora il concetto di entropia, ovvero la non reversibilità delle trasformazioni dell’energia e della materia (Latouche, 2006). Per conciliare economia ed ecologia siamo, quindi, chiamati ad innovare o meglio ad Ecoideare ed Ecoinnovare. Ecoinnovare significa potenziare la capacità di sviluppare modelli di produzione e consumo energeticamente efficienti, nei quali si ottimizzino i cicli di materia attraverso processi industriali il più possibile reversibili e con la minima dissipazione energetica. L’Ecoinnovazione viene intesa come l’insieme di metodologie, strumenti, opzioni tecnologiche, organizzative e logistiche che permettono ad un azienda di innovare i propri processi, prodotti e servizi riducendo il loro l’impatto sull’ambiente e favorendo lo sviluppo sostenibile. L’Ecoideare ed l’Ecoinnovare sono quindi il frutto di un dialogo tra discipline scientifiche ed economico-sociali al fine di dare concretezza all’auspicato disaccoppiamento tra consumo di risorse e crescita economica, come auspicato nell’attuale scenario delle politiche industriali europee che sono orientate alla creazione di una economia a basse emissioni di CO2, all’utilizzo sostenibile ed efficace delle risorse naturali, dell’energia e dei materiali, e alla gestione e sostituzione delle sostanze pericolose. Tutto questo richiede un impegno globale per sviluppare nuovi modelli e iniziative per la concreta attuazione di principi dello sviluppo sostenibile, in grado di conciliare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni con la tutela dell’ambiente secondo il famoso slogan “Pensare Globalmente, Agire Localmente”. Richiede, inoltre, di potenziare la diffusione della cultura scientifica della sostenibilità, necessaria per l’integrazione tra aspetti ambientali, economici, sociali e istituzionali, anche promuovendo le relazioni tra Università e mondo delle Imprese e delle Istituzioni impegnate sul fronte della sostenibilità. Le problematiche della sostenibilità, infatti, riguardano tutti gli attori sociali: le pubbliche amministrazioni, che possono indirizzare lo sviluppo attraverso atti normativi e pianificazioni, le imprese che possono scegliere tecnologie e modalità produttive più ecoefficienti, i singoli cittadini che con le loro scelte di consumo rappresentano una potenziale leva del cambiamento. L’attuale sfida consiste nel introdurre la sostenibilità quale motore dello sviluppo locale, coinvolgendo il tessuto produttivo e il sistema pubblico e fornendo un adeguato supporto alla formazione di esperti in grado di comprendere la complessità dei fenomeni e di sviluppare con creatività e pragmatismo soluzioni adeguate per progettare oggi un domani sostenibile. 3 Una volta esistevano i leggii: oggetti studiati appositamente per sostenere e rendere facilmente leggibili i libri e le parole scritte sulla carta. I tempi stanno cambiando ed oggi le parole possono essere già scritte nei tavoli. Parole sempre nuove che cambiano di giorno in giorno. Per questo è nato il tavolo interattivo che permette di sfogliare qualsiasi giornale in pace, senza neanche dover andare in edicola 4 ecoIDEARE - aprile 2009 IDEE IL TAVOLO DA LEGGERE, IL TELEVISORE DA SCRIVERE, LA CUCINA CHE PARLA, LA VETRINA CHE TI CHIAMA di Roberto Zani A vete mai pensato a quanta carta ogni giorno si produce, si trasporta, si stampa, si straccia, si brucia, si spreca? Tanta, troppa. I computer hanno permesso di trasferire quantità d’informazioni prima impensabili da una parte all’altra del Globo terrestre. Parole su parole, immagini su immagini che, una volta, erano tutte da stampare sulla carta. La tecnologia però ha anche permesso di stampare parole e immagini direttamente a casa nostra o nel nostro luogo di lavoro, dando vita al desktop publishing. E così la carta che si è risparmiata per il trasferimento dei contenuti in realtà è stata comunque consumata direttamente presso il lettore che si è messo ha stampare qualsiasi cosa gli passasse davanti al suo schermo personale. E tanti piccoli Gutenberg hanno invaso il Pianeta. La rivoluzione dell’informazione oggi deve trovare una strada che diventi alternativa all’uso smodato delle stampe. I sistemi telefonici personali computerizzati che ci permettono una lettura comoda e flessibile ormai sono entrati nella vita di tutti e sempre più diventeranno delle piccole centrali di scrittura e lettura senza l’utilizzo di carta. Il difetto di questi prodotti è quello tipico dei piccoli oggetti che rendono disagevole sia la scrittura, che la lettura. Per cui sono l’ideale per tutti i testi brevi, ma diventano assolutamente improponibili per testi più lunghi e immagini di qualità. Il designer stanno lavorando per trovare nuove soluzioni. La tecnologia con la continua riduzioni delle componenti di memoria digitale e di calcolo e con lo studio di nuovi materiali capaci di riprodurre le immagini, sta rendendo fattibili progetti che porteranno alla diffusione di sistemi personali di trasferimento delle informazioni sempre più flessibili e completi. Questo passaggio auspicabile permetterà una forte riduzione sia del trasporto di enormi quantità di carta, sia la possibilità di ridurre l’abbattimento di alberi per realizzare la carta da stampare. Vediamo allora di capire quali saranno questi prodotti tecnologici. Un esempio è stato proposto dalla nostra rivista in collaborazione con Touchrevolution, in occasione della presentazione che abbiamo organizzato lo scorso 9 marzo nell’ufficio del turismo di Piazza Duomo a Milano. Un tavolo interattivo, dalla forte immagine seducente, ha permesso ai presenti di sfogliare la nostra rivista in modo virtuale, rendendo la lettura molto semplice e di qualità. Ecoideare appariva in grande formato sullo schermo ultrapiatto inserito sul piano in cristallo del tavolo e, con un semplice gesto del dito, si potevano sfogliare le pagine una ad una. Semplice, coinvolgente, divertente, ecologico. Gli orizzonti sono però molto più ampi. Una nuova generazione di prodotti a basso consumo energetico è in fase di presentazione. Cucine interattive che ci guidano passo dopo passo nelle nostre ricette, televisori multiutility dove computer, posta, gioco e informazione si uniscono in un unico strumento, libri digitali che presto arriveranno tra le nostre mani con la potenzialità di una biblioteca infinita e la semplicità del libro tradizionale. Un mondo senza l’esagerato consumo di carta è ormai alla portata di tutti. Superfici sensibli alla nostra presenza comunicheranno con noi, vetrine interattive ci spiegheranno i prodotti che vedremo esposti, senza bisogno di depliant e cataloghi. L’interattività è la chiave di lettura del futuro e la tecnologia resta il nostro punto di riferimento. Bisogna però stare attenti e saper scegliere e distinguere l’utile a livello personale e a livello sociale dall’assolutamente superfluo e dannoso per noi e l’ambiente: spesso, purtroppo, i mostri si vestono da fate. 5 VESTIRSI DI ECOLOGIA AD ALTA QUOTA di Claudio Primavesi C i sono lo zaino da trekking prodotto con vecchie reti di pescatori e moquette usata (di Klättermusen), oppure i berretti di lana organica, per esempio quelli della bresciana (ma la lana è neozelandese) Guasto, il pile prodotto utilizzando la plastica delle bottiglie (Polartec) e la tavola da surf che è nata dalle vecchie tazze di caffè e dagli imballaggi. Anche l’abbigliamento e l’attrezzatura sportiva sono “verdi”. Ogni anno sono sempre di più i prodotti “sostenibili” presentati all’Ispo, la 6 ecoIDEARE - aprile 2009 fiera dell’articolo sportivo di Monaco di Baviera, l’appuntamento di settore più importante al mondo. Tanto che gli stessi organizzatori hanno istituito un award per premiare gli attrezzi e i capi di abbigliamento “verdi”. Non esiste più azienda che non abbia un prodotto “sostenibile” in catalogo. Ma quanto è vera coscienza ambientale e quanto un’irrinunciabile moda? La risposta ci arriva dal pioniere della sostenibilità dei capi d’abbigliamento sportivo, Yvon Chouinard, fondatore del marchio Patagonia, nell’interessante autobiografia “Let my people go surfing” (Patagonia, edizione inglese): “Do not cause unnecessary harm” (non causare un danno non necessario). Alla base della filosofia dell’azienda di Ventura (California), c’è la consapevolezza che ogni azione umana o processo produttivo, causa un danno all’ambiente. “Non importa quanto il nostro business sia verde, ogni cosa che facciamo produce rifiuti e inquinamento. Il prossimo passo verso la responsabilità è quello di pagare per i nostri peccati, fino a quando, speriamo, potremo smettere di peccare”. Questa consapevolezza è il migliore indicatore della reale coscienza ambientalista. Patagonia non solo utilizza e-fibre (cotone e canapa organici, poliestere riciclato, lana non trattata con clorina), ma “paga per i suoi peccati” destinando l’1% del fatturato (indipendentemente dalla realizzazione di profitti) alla causa ambientale (dal 1985 33 milioni di dollari a organizzazioni non governative). Per capire quanto inquini Patagonia, continua ad analizzare i propri processi produttivi e ha reso molti dati pubblici. Lo si evince dall’interessante sito Footprint Chronicles, dove viene tracciata la storia di alcuni capi, dalla coltura delle materie prime alla commercializzazione, segnalando gli aspetti positivi e negativi per l’ambiente. Dunque le aziende che devolvono parte del loro fatturato sono da considerarsi “più amiche dell’ambiente” e sono segnalate su www.onepercentfortheplanet.org. Un’altra associazione che riunisce marchi outdoor che donano soldi per la realizzazione di progetti “verdi” è EOG Association for Conservation, che nel 2008 ha raccolto 171.000 euro. La certificazione può essere un’altra strada che indica la serietà dell’azienda. È il caso di Polartec®: tutti i tessuti dell’azienda che produce fleece sono certificati Oeko-Tex Standard 100, il marchio che garantisce che i prodotti tessili non contengano o rilascino sostanze nocive per la salute dell’uomo. Recente è l’accordo con Bluesign Technologies AG per valutazione e approvazione dei processi produttivi in relazione ai tre parametri fondamentali “ambiente”, “salute”, “sicurezza”. Polartec® è stato il primo, oltre vent’anni fa, a lanciare una gamma di tessuti riciclati. Oggi, forte di un lungo iter di R&D, questo marchio COTONE, UN CONCENTRATO DI VELENI Il 10 dei pesticidi (e il 25% degli insetticidi) prodotti a livello mondiale vengono utilizzati nella coltura del cotone, ecco perché quello organico è più sano. Quest’ultimo, infatti, non utilizza pesticidi e fertilizzanti sintetici, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e delle acque, oltre che alla salute pubblica. Uno degli enti di certificazione più seri del cotone organico è Control Union (www.controlunion.com). IDEE PATAGONIA, UNA DELLE 100 MIGLIORI AZIENDE Due mesi che i dipendenti possono utilizzare per lavorare (regolarmente pagati) per un gruppo ambientalista, oppure un prestito di 2000 dollari per l’acquisto di un’auto ibrida (che può essere parcheggiata nei posti più vicini agli uffici). Ma anche una mensa con cibo organico e biciclette per spostarsi. Patagonia, anche per queste politiche ambientali, è stata inserita dalla rivista Fortune tra le 100 migliori dove lavorare. simbolo dell’avventura outdoor si ripresenta con una gamma di tessuti ecologici vasta e qualitativamente ineccepibile: dagli strati da indossare a contatto con la pelle ai layer termici. Tessuti green progettati per contribuire al ri-utilizzo di materiali altrimenti destinati alle discariche e per far tesoro delle ancora poco sfruttate risorse rinnovabili. Il programma “Eco-Engineering” viene infatti attuato su tre fronti: riciclaggio dei materiali, riciclabilità dei tessuti prodotti e ricorso alle risorse rinnovabili, rimpiazzate dalla natura con un ritmo più veloce rispetto ai nostri tempi di utilizzo. Prime fra tutte: la lana e il PLA (Acido Polilattico), resina derivata dal mais. Le giacche Strato di ARC’TERYX, per esempio, sono realizzate con il tenacissimo tessuto Polartec® Thermal Pro® Cobble. La nuova lavorazione “a nido d’ape” applicata all’eco-tessuto Polartec®, composto in larga misura da poliestere riciclato (64%), richiede un quantitativo di energia molto inferiore rispetto a quanto necessario per la creazione di poliestere vergine. Il risultato: una drastica riduzione delle emissioni di anidride carbonica, nocive per l’ambiente e per l’uomo. Grazie a questi eco-tessuti vengono salvate risorse preziose, si riducono le emissioni dei centri produttivi, si alleggeriscono le discariche. Un altro marchio attivamente impegnato per la produzione di materiali termici eco-sostenibili PRIMALOFT, che con Eco ha creato una microfibra (utilizzata per le imbottiture) composta al 50% da fibre ottenute da materiali riciclati. La tematica del riciclaggio è una delle più dibattute dall’industria dell’abbigliamento sportivo. Patagonia ha un programma di riciclaggio dei suoi capi usati, QUIKSILVER propone la linea Eco Circle e si impegna a ritirare i capi e a riutilizzare i materiali. Perché la migliore politica ambientale è quella di utilizzare il più possibile i capi acquistati. www.klattermusen.se www.guastoitalia.it www.imaginesurfboards.com - 2Imagine www.patagonia.com www.patagonia.com/usa/footprint/index.jsp www.eogconservation.org www.polartec.com www.arcteryx.com www.primaloft.com 7 Franco Andretta, presidente di Assoreca, ci racconta le sfide che le aziende moderne devono affrontare in vista dell’Esposizione Universale di Milano e l’importanza della scelta dei consulenti che guidino gli imprenditori su strade conformi alle regole e in linea con i programmi ambientali 8 ecoIDEARE - aprile 2009 IDEE AFFIANCARE LE AZIENDE NEL PERCORSO VERSO EXPO 2015 F ranco Andretta è un uomo che sa il fatto suo. Quando lo guardi e lo senti parlare, ti accorgi che la sua flemma è un po’ britannica, o vedi il suo pin di Commendatore della Repubblica (per meriti professionali) e ti accorgi che la sua parlata ricorda vagamente quella del compianto Enzo Tortora, senti di avere di fronte un personaggio speciale come speciale è l’associazione che rappresenta, ossia Assoreca, Associazione tra le Società di Consulenza e Servizi per Ambiente, Sicurezza e Responsabilità Sociale. Chi rappresenta Assoreca? Attualmente rappresenta 24 aziende di consulenza (società e grossi studi professionali) e di servizi per l’ambiente, la sicurezza (safety non security) e la responsabilità sociale. Un numero in continua ascesa, soprattutto da quando Assoreca è entrata in Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Le aziende associate ad Assoreca assicurano agli imprenditori profonde conoscenze e quindi consulenza in materia di sistemi di gestione ambientale e organizzativa quali EMAS e ISO14001, sistemi di qualità, site assessement I-II-III fase, auditing ambientale, due diligence ambientale, sistemi di gestione della sicurezza, bonifiche ambientali. Sono tematiche sempre più importanti per gli imprenditori e le aziende... Non solo importanti, ma molto spesso vitali. Oggi i rischi che un imprenditore e la sua azienda devono affrontare sono in netta crescita soprattutto dopo i di Fabio Vicamini decreti legislativi che hanno introdotto la cosiddetta responsabilità “penale” per le imprese e non più solo per i rappresentanti delle stesse. Cosa significa? Significa che quando un amministratore/dirigente commette un reato a vantaggio della sua azienda su tematiche riguardanti i rapporti con la pubblica amministrazione, la sicurezza del lavoro e, a partire dal 2010, a seguito di una recentissima direttiva Europea, anche contro l’ambiente, come determinato dai decreti legislativi n. 231/01e 81/08, l’azienda, se non si è cautelata correttamente, ne risponde direttamente con sanzioni amministrative e pecuniarie particolarmente severe. Cosa deve fare un’azienda per cautelarsi? L’azienda deve dimostrare di aver adottato tutte le misure preventive indicate nella norma e deve altresì dimostrare che le stesse sono state “fraudolentemente” aggirate dal suo rappresentante, che è stato chiamato in causa per i reati di cui sopra. Non mi sembra un’operazione semplice... No, sicuramente per questo è stato studiato un sistema detto MO (Modello Organizzativo) con il quale, attraverso una serie di regole puntuali che i propri dipendenti devono seguire rigorosamente, prevedendo, in caso di inadempienza, severe sanzioni a loro carico, si deve controllare l’andamento e il comportamento dei propri dipendenti e manager. Questa documentazione deve restare agli atti aziendali. Di questi temi le aziende 9 appartenenti ad Assoreca si stanno occupando intensamente. Quali sono gli obiettivi di Assoreca? Primum vivere deinde philosophare... Sicuramente l’entrata in Confindustria ha permesso di configurare un’importante crescita e lo sviluppo di Assoreca. Dal 2007 quindi, con questo cambiamento, si sono innestati una serie di accelleratori e valorizzatori dell’associazione. Primo obiettivo è quello di rappresentare nel modo più significativo le imprese aderenti e la crescita dell’associazione diventa principio primo della forza di rappresentanza. Obiettivo altrettanto importante è quello di configurare una sorta di marchio di qualità e di eccellenza da trasferire alle aziende aderenti. Quali iniziative e quale attività svolge Assoreca? Collaboriamo con l’area ambiente di Assolombarda dove abbiamo una segreteria operativa e dove ci riuniamo periodicamente, proponiamo iniziative culturali e convegni, partecipiamo a fiere come Ecomondo di Rimini e RemTech di Ferrara, produciamo ogni anno un prontuario sulle bonifiche e sviluppiamo tutta una serie di incontri per valorizzare le aziende di Assoreca. In Confindustria c’è una “rete ambiente” molto importante a cui noi aderiamo, composta da centinaia di specialisti che si incontrano e discutono tutte le tematiche ambientali. Emma Marcegaglia, attuale Presidente, da VicePresidente ha lanciato un progetto denominato Ecoimpresa, il cui obiettivo è molto specifico, ossia lo sviluppo e la diffusione di sistemi di gestione ambientale, di qualità, quale strumento per lo “sviluppo sostenibile”. Noi abbiamo fatto una convenzione con Assolombarda e tramite CEPAS abbiamo certificato le persone team leader delle aziende Assoreca in modo che fossero consulenti certificati e garantissero la qualità necessaria del lavoro da sviluppare per arrivare anche ad un’integrazione delle ISO 9001, EMAS, ISO 14001, OHSAS 18001. Qual è la molla che fa decidere un imprenditore di adeguare la sua attività a questi sistemi integrati di qualità, dove c’è una forte attenzione all’ambiente e non solo alle performance economiche? Sicuramente la sensibilità personale alle tematiche ambientali. Diventa determinate il lavoro d’informazione e di stimolazione dei media, come quello che state facendo voi di Ecoideare, delle istituzioni e delle associazioni come la nostra, ad affrontare questo percorso che è sicuramente un percorso d’eccellenza e di valorizzazione aziendale, anche in termini di efficienza ed efficacia dell’attività. Qual è il percorso che ci porterà all’Expo 2015? Emma Marcegaglia, quando è stata eletta presidente di Confindustria, ha affidato a vari vicepresidenti le 10 ecoIDEARE - aprile 2009 tematiche da affrontare in ambito di confederazione, ma ha tenuto per sè la competenza specifica sull’ambiente, affidando la presidenza della commissione ambiente e sviluppo sostenibile all’ingegner Aldo Fumagalli della SOL di Monza, Vicepresidente di Federchimica. La commissione ha istituito due gruppi di lavoro principali, ovvero bonifiche e rifiuti, e si è proposta di costituire un gruppo di lavoro sui sistemi di gestione ambientale ed integrati. Per quanto attiene più specificamente ad Expo, Marcegaglia, oltre ad affidarne la delega alla Presidente di Assolombarda, Diana Bracco, anche presidente della Società di Gestione di Expo, ha istituito un apposito gruppo di lavoro “Expo per lo sviluppo ecosostenibile”, del quale facciamo parte, presieduto dal Presidente di Federchimica, Giorgio Squinzi. Questo gruppo di lavoro ha poi creato una serie di sottogruppi, task force specificatamente dedicate: alimentare, edilizia, acqua, innovazione e sviluppo sostenibile, nutrizione, energia, combustibili e biomasse, trasporti, ambiente e industria manifatturiera. Noi come Assoreca siamo inseriti nel gruppo di lavoro sull’ecosostenibilità e l’ambiente. Ci sono miliardi di euro di investimenti in gioco e la diffusione dei sistemi di gestione integrati permetterà di costruire un progetto serio che ci porti in maniera vincente all’Expo 2015, sotto il profilo dell’ ecosostenibilità. C’è qualche sistema di qualità che permette di garantire non solo il processo di produzione ma anche la fase progettuale? Si, le possibilità sono molteplici, ad esempio nel settore dell’edilizia si sta imponendo il sistema LEED che è un sistema di gestione e di programmazione della progettazione che tiene conto in modo attento e particolareggiato di tutti i temi di risparmio energetico e di ecosostenibilità. Nel progetto di Porta Nuova si sta seguendo questo virtuoso sistema, con il supporto consulenziale di uno dei nostri soci. Per arrivare all’Expo ci aspettano sei anni intensi... L’Expo di Milano sarà un’occasione imperdibile per l’Italia intera e per tutta l’industria italiana, oltre che per la cultura e il turismo. Siamo partiti un po’ in ritardo, ma stiamo percorrendo la strada giusta. Arriveremo come sempre sul fil di lana, ma non possiamo permetterci di sbagliare. Tutta Confindustria è fortemente impegnata in questa direzione e sono certo che l’industria italiana darà un contributo fondamentale alla riuscita del progetto. DESIGN THINGERMEJIG ASPETTANDO L’AUTO ELETTRICA... di Angelo Gagliano Immaginate di essere al volante della vostra auto, accompagnati esclusivamente dalla melodia del brano che più amate; assolutamente nessun rumore meccanico proveniente dal motore ma, a fare da sfondo, alle velocità più elevate, solo impercettibili fruscii aerodinamici e di rotolamento delle gomme. Affascinante, vero? B ene, immaginate ora di passeggiare per la vostra città: il paesaggio è sempre lo stesso, il traffico congestionato come sempre, ma nessun rumore; silenzio o solo leggeri ronzii... niente rombi, nessun assordante impianto di scarico. Provate ora a immaginare una città dove l’odore di benzina e di gasolio sono solo un lontano ricordo, una città pulita dove l’aria è pura e respirare è un vero piacere. Meraviglioso! Ma tutto ciò è davvero possibile? E in quali tempi? A detta di molte delle più grandi case automobilistiche non è solo un sogno o un lontano futuro; quasi tutte giurano che l’auto elettrica è pronta e molto presto gas di scarico e inquinamento acustico prodotti da automezzi apparterranno alla storia. Effettivamente negli ultimi anni il mercato dell’auto è in fermento ed è forte la sensazione di trovarsi di fronte alla fine di un ciclo, quello del motore a combustione, in particolare a benzina e gasolio, che sembra sempre più una tecnologia superata e destinata a sparire. Peraltro la crisi economica mondiale, che ha colpito pesantemente il settore, ha spinto le case automobilistiche a investire molto di più nella ricerca tecnologica allo scopo di accelerare lo sviluppo del motore elettrico e degli accumulatori. L’auto elettrica e quindi ecologica è improvvisamente sembrata la 11 JURVETSON Tesla Roadster soluzione alla crisi del settore auto, soprattutto per i costruttori americani, che più di tutti ne stanno subendo le conseguenze. Il recente salone dell’auto di Detroit ne è la prova: molti gli stand vuoti, ma grande la varietà di prototipi di auto con motore elettrico e soprattutto tante le promesse a breve termine. La General Motors ha annunciato che aprirà una propria fabbrica di batterie al litio, la Toyota dovrebbe immettere sul mercato la iQ elettrica nel 2012, Nissan in collaborazione con Renault prevede di lanciare un veicolo elettrico entro il 2010 e anche la Mitsubishi I-Miev dovrebbe arrivare molto presto nelle concessionarie. Promesse o ottimistiche previsioni? Forse la seconda ipotesi è la più probabile; sono in molti infatti a sostenere che la realtà sia un’altra e che ci vorrà molto tempo prima che l’auto elettrica possa diventare un vera alternativa alle vetture con motore a combustione. Nonostante lo sviluppo registrato negli ultimi anni dalle batterie al litio, i problemi legati all’autonomia, alle prestazioni e all’affidabilità sembrerebbero di non facile soluzione, soprattutto in tempi brevi. Infatti per il momento le vetture elettriche hanno un’autonomia media che si attesta intorno a 60 Km e la Toyota iQ ne promette 80, ma sono comunque insufficienti per consentire un reale libero utilizzo delle vetture stesse e se a questo aggiungiamo gli attuali alti costi di acquisto e tutte le incognite sull’affidabilità, si può forse concludere che l’auto elettrica è un sogno ancora lontano. Fa eccezione la Tesla Roadster, 12 ecoIDEARE - aprile 2009 l’unica vettura a motore elettrico effettivamente in produzione; una vera sportiva leggerissima, capace di altissime prestazioni e con un’ottima autonomia di circa 400 Km; ma il prezzo (ben 100 mila euro!) la rende comunque irraggiungibile, per la maggior parte degli automobilisti. Senza contare poi i grossi limiti di abitabilità; i due soli posti e il piccolo baule ne fanno un mezzo ben poco pratico per l’uso giornaliero. Si tratta quindi di pazientare e probabilmente l’attesa sarà lunga, ma un modo per inquinare molto meno e risparmiare utilizzando le attuali auto esiste già e ormai da molti anni: l’alimentazione a GPL (gas di petrolio liquefatto) o a metano. Tale sistema non consente di rinunciare al motore a combustione e alla sua rumorosità e non annulla del tutto l’impatto ambientale, ma la riduzione di emissioni inquinanti rispetto alle vetture alimentate a benzina o gasolio è notevole. Se a questo aggiungiamo il basso costo di acquisto del combustibile (il gpl costa la metà rispetto alla benzina), appare incomprensibile l’assenza di investimenti davvero importanti verso questo tipo di alimentazioni. Perchè il vero limite di queste tecnologia è l’assenza di una rete distributiva sufficiente a garantire a tutti e ovunque la possibilità di rifornirsi. Il gpl è avvantaggiato rispetto al metano proprio per una maggiore diffusione, ma nessuno dei due può DESIGN grazie ad alcuni accorgimenti possibili solo in fase di progettazione. In entrambi i casi le vetture ibride a gas sono ad oggi la più concreta risposta al problema mobilità in termini di ecologia e risparmio economico. L’ideale sarebbe una vettura alimentata esclusivamente a metano, ma fino a quando la rete distributiva non si diffonderà in maniera adeguata, questo non sarà possibile; è opportuno però sottolineare che il problema della rete distributiva riguarda anche le future auto elettriche o a idrogeno, con la differenza che l’alimentazione a gas è una tecnologia pronta, ampiamente collaudata e che aspetta solo un numero sufficiente di distributori per nascere e diffondersi. É lecito pensare che questo possa avvenire molto presto: la maggiore sensibilità verso i problemi ambientali, la libertà dai vincoli di blocco alla circolazione e il grandissimo risparmio nei costi di gestione (anche più del 50% rispetto alla benzina) ha spinto molti automobilisti a prediligere le vetture ibride a gas, spingendo molte case automobilistiche e i governi a investire in questa tecnologia. Oggi sono moltissime le case che hanno in listino vetture con la doppia alimentazione: Subaru, tra le prime a crederci; Fiat, con modelli come la Multipla, la Punto, la Bravo o la Panda; ma anche Mercedes, con la classe B, Volkswagen , Chevrolet e Daihatsu, che offrono diversi modelli in listino; e Volvo, che addirittura offre vetture a tripla alimentazione. Nel prossimo numero approfondiremo l’argomento, esaminando i modelli ad alimentazione ibrida a gas offerti sul mercato, gli incentivi statali ed i costi di trasformazione per chi volesse convertire la propria auto a benzina. L’auto elettrica silenziosa ed ecologica forse è per ora solo immaginazione, un sogno lontano. Ma grazie all’alimentazione a gas, oggi è già possibile rendere un pò più pulite le nostre città e risparmiare molto sui costi di gestione. Con il volume dell’autoradio un po’ più alto, pazientemente attendiamo l’auto a motore elettrico... J BREW competere con la rete distributiva di benzina e gasolio. Un limite che è la conseguenza dei forti interessi politici ed economici a livello mondiale legati alla produzione del petrolio e dei suoi derivati, che hanno penalizzato l’altissimo potenziale del GPL e soprattutto del metano; infatti, sfruttando in particolare quest’ultimo, ci si potrebbe svincolare immediatamente dalla dipendenza di benzina e gasolio e quindi dal petrolio, che peraltro è una fonte di energia in via di esaurimento. Utilizzando la rete del metano domestico, che raggiunge ormai tutte le abitazioni, si potrebbe creare una fittissima rete di distributori e consentire così alle case automobilistiche di produrre vetture ottimizzate all’uso esclusivo del metano; si avrebbero bassissime emissioni inquinanti, costi di gestione nettamente inferiori, anche del 60 – 70% rispetto ad una vettura a benzina. E con prestazioni superiori. Molte case automobilistiche hanno iniziato a credere e ad investire nell’alimentazione a gas, ma l’attuale carenza di distributori li ha costretti ad offrire solo vetture ibride, benzina-gpl o benzina-metano. Ma la convivenza forzata con la benzina per motivi di autonomia comporta grossi compromessi. Primo: le prestazioni. Entrambi i gas hanno un numero di ottani superiore a 100 (130 il metano) e questo consentirebbe di utilizzare rapporti di compressione maggiori e un rendimento del motore migliore rispetto all’equivalente a benzina; ma proprio la necessità, benchè occasionale, di utilizzare la benzina, che non supera i 95 ottani, rende questa ottimizzazione non praticabile; il risultato è un calo di prestazioni anche del 10% utilizzando il gas. Inoltre, la doppia alimentazione comporta la necessità di utilizzare due serbatoi (uno per il gas e uno per la benzina), con enormi sprechi in termini di spazio, e soprattutto un aumento di peso dell’auto che si ripercuote a sua volta sulle prestazioni e sui consumi. Tali inconvenienti sono più evidenti sulle vetture nate esclusivamente a benzina e trasformate in seguito in ibride a gas. I modelli omologati di serie con la doppia alimentazione subiscono meno tali inconvenienti, Nel museo dell’automobile di Detroit è visionabile uno dei primi modelli di auto elettrica: data di fabbricazione 1914 13 CANDY, UN’AZIENDA PER IL VERDE R iduzione delle emissioni di CO2, ma anche dei consumi energetici e attenzione all’ambiente anche nella produzione. Candy, colosso degli elettrodomestici con sede principale a Brugherio, da anni è impegnata nell’ecosostenibilità. A parlarci prima di tutto dell’impegno per l’ambiente dell’azienda brianzola è lo stesso Aldo Fumagalli, Presidente del Gruppo. 14 ecoIDEARE - aprile 2009 “Il nostro impegno per la salvaguardia dell’ambiente è diretto e concreto: progettiamo, produciamo e commercializziamo elettrodomestici sempre più innovativi ed ecologici. Siamo impegnati a ridurre l’impronta energetica dell’intera attività aziendale. Le strategie sono pensate per la salvaguardia delle risorse naturali per le generazioni future. Abbiamo messo al centro della nostra mission lo sviluppo e di Laura Marinaro la produzione di elettrodomestici a elevata efficienza energetica, che soddisfino i consumatori e minimizzino l’impatto sull’ambiente”. Tra i fiori all’occhiello i cinque prodotti Candy per la cucina “verde”, certificati con due stelle da Carbon Footprint per la loro eccellenza nel risparmio energetico. Ecco in dettaglio la filosofia del Gruppo: Per essere “verde” un’azienda deve ridurre al minimo DESIGN Aldo Fumagalli i consumi energetici in ogni fase della propria attività e nell’utilizzo dei prodotti. Secondo: l’efficienza energetica è lo strumento più veloce ed efficace, anche in termini economici, per ridurre i consumi di elettricità e, di conseguenza, abbattere le emissioni di gas dannosi nell’atmosfera. Terzo: gli elettrodomestici a elevata efficienza energetica sono uno strumento particolarmente efficiente per risparmiare energia e anche acqua. Quarto: l’efficienza energetica può essere definita quale “sesto combustibile” in aggiunta a biomasse, carbone, gas naturale, petrolio, uranio. “Abbiamo costituito una Task Force multidisciplinare per promuovere l’uso delle energie rinnovabili - ha spiegato Fumagalli - Opererà anche per attuare le azioni necessarie a ridurre ulteriormente l’impronta energetica e aumentare al 94% il riciclo dei rifiuti industriali: saranno 1.500 tonnellate di metallo, 250 tonnellate di plastica e 15 tonnellate di vetro riciclate ogni anno. Prioritaria è l’ulteriore diminuzione dei consumi di elettricità dei nostri elettrodomestici, in parallelo al continuo miglioramento di prestazioni e facilità d’uso”. CO2 E CAMBIAMENTO CLIMATICO La Candy Futura, uno dei modelli di lavatrice dell’azienda brugherese di classe superiore ad elevata tecnologia ecosostenibile Abbattere le emissioni dei gas che generano l’effetto serra è una strada dura da percorrere per un’azienda, ma fondamentale. Fortunatamente la domanda per i prodotti ecologici sta crescendo, ma ancora troppi consumatori ignorano che il valore di sostenibilità di un elettrodomestico è strettamente collegato al suo utilizzo in casa. Gli elettrodomestici del Gruppo Candy rispettano la Direttiva europea RoHS sull’utilizzo delle sostanze pericolose. Rispettano la Direttiva europea EuP sull’ecodesign, che regola anche il trattamento dei prodotti a fine vita. Gli specialisti di ricerca e sviluppo del Gruppo sono impegnati nella piena applicazione della progettazione eco-compatibile. 15 ELETTRODOMESTICI CONTRIBUTO IMPORTANTE ALLA SOSTENIBILITÀ Una ricerca della Commissione Europea indica che circa il 20% dell’energia consumata in Europa va sprecata per colpa di apparecchiature inefficienti, spesso usate in modo sbagliato. L’80% delle emissioni di CO2 sono dovute ai vari utilizzi dell’energia. In Europa, i consumi di elettricità degli apparecchi domestici, compresi televisori e sistemi audiovisivi, sono equivalenti al consumo complessivo di tutte le fabbriche, uffici, centri servizi, punti vendita, centri commerciali. Negli ultimi 10 anni, i produttori europei di elettrodomestici hanno investito circa 10 milioni di euro, interamente autofinanziati, per migliorare efficienza energetica e prestazioni degli elettrodomestici. Esiste un grande potenziale di ulteriori risparmi nei consumi di elettricità e nelle emissioni di CO2: 44 TWh(1) potrebbero essere risparmiati se si cambiassero, tutti assieme, i 188 milioni di elettrodomestici ancora in uso nelle famiglie dopo almeno 10 anni dall’acquisto. Questa sostituzione con prodotti allo stato dell’arte per tecnologia ed efficienza energetica taglierebbe di 22 milioni di tonnellate le emissioni di CO2 nell’atmosfera. (1) 1 TWh (Terawattora) è una quantità molto grande. Equivale a 1 miliardo di kWh (kilowattora), l’unità standard per misurare i consumi domestici di elettricità e stabilirne il prezzo. LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI La certificazione delle emissioni di CO2 di Candy Group ha costituito un passaggio importante nella misura dell’impatto ambientale del Gruppo e dell’impegno per ridurlo. Carbon Footprint, ente internazionale indipendente di misura e certificazione dell’impronta energetica, basato in Gran Bretagna, ha riconosciuto a Candy Group la certificazione con una stella per i risultati già conseguiti. Carbon Footprint ha calcolato in 20.181 tonnellate di CO2 le emissioni totali dell’anno 2007: comprendono tutta l’attività aziendale e gli spostamenti del personale in aereo o con le auto aziendali. Per confronto, una centrale termoelettrica di ultima generazione emette nell’atmosfera oltre 2,4 milioni di tonnellate di CO2 all’anno: le emissioni di Candy Group sono quindi equivalenti a 72 ore di funzionamento di una centrale di questo tipo. Dal 2000 al 2007, Candy Group ha ridotto a 10,6 kg (-29%) le emissioni di CO2 per unità prodotta. Nello stesso periodo, l’elettricità utilizzata per produrre ogni elettrodomestico è stata ridotta del 21% e ammonta a 38,4 kWh: lo stesso consumo di una lampadina da 100 W accesa 4 ore al giorno per 3 mesi. L’utilizzo di acqua per unità prodotta è stato ridotto del 43% dal 2000. La percentuale di rifiuti industriali interamente riciclati è salita, nello stesso periodo, all’84,7%. Sono in corso di valutazione finale i dati del 2008, che indicano un ulteriore miglioramento nella riduzione delle emissioni e nel riciclo dei rifiuti industriali. Emissioni di CO2 (kg/unità prodotta)(*) 20 15 10 5 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Consumo di elettricità (kWh) per unità prodotta 60 50 40 30 20 10 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Consumo di acqua (mc) per unità prodotta 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2005 2006 2007 Rifiuti industriali riciclati (%) 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 2000 A lato le evoluzioni dei consumi Candy di elettricità e di acqua, le emissioni di CO2 e le quantità di rifiuti industriali reciclati nel corso degli ultimi 8 anni 16 ecoIDEARE - aprile 2009 2001 2002 2003 2004 (*) Dati rilevati nei siti industriali di Brugherio e S. Maria Hoè (Italia), Merthyr (Gran Bretagna), Podbořany (Repubblica Ceca), Bourges (Francia), Bergara (Spagna) 2000-2007.Tutti i dati sono stati elaborati in base alla metodologia GRI-Global Reporting Initiative. I parametri sono stati selezionati in quanto i più significativi per l’impatto ambientale. Vengono monitorati con l’obiettivo di migliorare ulteriormente i risultati, come codificato nel documento di Politiche Ecologiche di Gruppo. DESIGN ELETTRODOMESTICI CANDY PER LA CUCINA “VERDE” Carbon Footprint ha certificato con due stelle i cinque elettrodomestici Candy per l’incasso, che permettono di evitare, in un anno, l’emissione di 14,5 tonnellate di CO2 grazie al risparmio di elettricità. La lavastoviglie contribuisce anche con un significativo risparmio di acqua. La combinazione dei cinque prodotti rende “verde” la cucina, offre prestazioni al top assieme al forte risparmio dei consumi di elettricità e acqua, contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente, riduce le spese della famiglia. • Forno Eco. La Classe A di efficienza energetica e l’illuminazione a led consentono un risparmio di elettricità del 20%, pari a 210 Wh, rispetto al modello precedente. • Piano cottura a induzione. Abbassa il consumo elettrico a 150 Wh, circa la metà rispetto alle altre tecnologie oggi disponibili. • Cappa. I led per l’illuminazione fanno risparmiare 36 Wh, pari al 22,5%. • Lavastoviglie. Grazie all’innovativo sistema di filtrazione e riciclo, usa soltanto 10 litri di acqua e fa risparmiare 50 Wh per ciclo. In un anno, il risparmio di acqua è di 1.092 litri rispetto ai modelli equivalenti delle generazioni precedenti. • Frigorifero. La Classe A++ di efficienza energetica e l’illuminazione a led riducono del 38% il consumo di elettricità, pari a 274 Wh al giorno. Questi cinque prodotti, tutti già disponibili, permettono di risparmiare 285 KWh in un anno, equivalente a minori emissioni di CO2 pari a 14,5 tonnellate. È sufficiente moltiplicare questo risparmio per gli oltre 22 milioni di famiglie in Italia per comprendere quanto gli elettrodomestici “verdi” siano uno strumento potente per la protezione dell’ambiente. Ipotizzando di sostituire, nello stesso momento, gli elettrodomestici obsoleti (cioè vecchi di almeno 10 anni) con i cinque nuovi prodotti Candy nelle famiglie europee, si risparmierebbero 25,6 TWh di elettricità, che significano circa 13 milioni di tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera. Si potrebbe evitare la costruzione di sei nuove centrali termoelettriche da 500 MW o chiuderne altrettante. Candy Group ha lanciato nel 2003 il programma 3EKA (Ecological Energy-efficient Kitchen Appliances) con investimenti importanti in ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica per realizzare prodotti “verdi” con prestazioni d’eccellenza. Sono in fase di sviluppo nuovi elettrodomestici Candy e Hoover a elevata efficienza energetica, da libera installazione o per l’incasso nei mobili da cucina. Il frigorifero di classe A++ e in alto la cappa: entrambi gli elettrodomestici sono dotati di luci a Led 17 IL NOSTRO IMPEGNO NON HA BISOGNO DI ALTRI PERCHÉ di Barbara Masseroni Eco.Perché è un gioco di parole, ma non solo: è un sistema di professionisti che nasce da Rinenergy ed Ecoideare con lo scopo di affiancare attività, aziende e brand nella realizzazione di eventi e iniziative che valorizzino l’eco-compatibile. O LUIS PÉREZ ggi si parla tanto di consumo critico e intelligente. L’eco-sostenibilità è sulla bocca di tutti, perché quando uno ne parla, gli altri lo seguono a ruota e inizia il passaparola. Ma dove finiscono le parole dovrebbero iniziare i fatti, giusto? Ecco. Eco.Perché vuole essere quella linea di congiunzione tra il parlare di sostenibilità e il fare sostenibilità. È una porta aperta 18 ecoIDEARE - aprile 2009 pronta ad accogliere chiunque voglia partecipare attivamente alla rivoluzione del sostenibile. Questo perché parlare va bene, ma non basta. Ci vuole presenza, intervento, complicità. Bisogna esserci, insomma, e questo richiede azione e interazione. L’ecocompatibilità nasce dall’idea di un mondo non più danneggiato e attaccato da chi lo vive. Nasce da un sentimento comune di speranza e come tale è una reazione, un impulso a fare meglio. Ma se anche alla sua base c’è l’emotività, in un secondo – e più concreto – momento, essa deve appoggiarsi a un’estrema razionalità: è fatta di materiali, tessuti, creazioni e creatori. È una realtà costruita con fatica, mattone su mattone e va vissuta, sperimentata e vista. Non ci vuole molto, quindi, a capire l’importanza DESIGN di creare degli eventi che coinvolgano il più alto numero di persone possibile, permettendo loro di interagire, proporre e fare. Eco.Perché si impegna affinché il volto pratico dello sviluppo sostenibile non venga messo in panchina dalle facili chiacchiere o dalle sterili parole prive di qualsiasi seguito. Si impegna nella creazione di eventi che sono sempre al passo con i tempi, con il bagaglio culturale dei prodotti eco-sostenibili e con il contesto in cui essi vanno a inserirsi. Che siano sensazionali o semplici, che seguano la scia di fiere internazionali, grandi saloni, mostre o convegni: sempre e comunque eventi pensati su misura dei prodotti che si vogliono comunicare. Questo anche coinvolgendo fotografi e artisti, ideando location ad hoc che valorizzino le qualità dei prodotti e diano loro l’attenzione che meritano, (ad esempio si pensi a dei pannelli fotografici di 6x3 metri raffiguranti prodotti e marchi). A giovarne è anche l’immagine dell’azienda e del brand, per i quali si organizza l’evento; d’altronde ciò che è ambientalmente compatibile funge sempre da fiore all’occhiello. Legarsi allo sviluppo sostenibile e all’impegno in ambito ambientale già di per sé conferisce al marchio qualità, come la cura e il rispetto dei valori, l’amore e la dedizione nella tutela dell’ecosistema. Ma non è tutto: attraverso la realizzazione di un evento si acquisisce anche quel senso di collettività e appartenenza che unisce le persone e le attiva verso un unico stile di vita e un unico obiettivo: la salvaguardia dell’ambiente. E poi l’immagine è solo qualcosa in più. Si tratta di comunicare un messaggio e di comunicarlo in modo che tutti possano comprenderlo e farlo proprio. L’ambiente è ciò che di più intimo possiede l’uomo e in quanto tale va conservato e preservato con cura. Il nostro legame con esso è inscindibile, perché è la nostra origine e il nostro sostentamento. E come lui ci sostiene, noi abbiamo il dovere di sostenere lui. Ed è ora che si risveglino le coscienze, che ci si alzi in piedi e che si creda in qualcosa di reale. È tempo di scendere dalle nuvole e poggiare i piedi su quella stessa terra che bisogna difendere. Che inizi pure il passaparola, ma che poi si passi ai fatti. Sono sempre di più gli appuntamenti che vedono come tema dominante l’ecosostenibilità e il rispetto per l’ambiente ABACERIA DEL SUR 19 A MILANO IL VERDE CRESCERÀ IN VERTICALE di Fabio Vicamini Milano ha bisogno di più parchi e giardini. Quelli che ci sono non bastano. La città è troppo densa di edifici e l’inquinamento creato dalle polveri sottili, generato dalle emissioni delle autovetture, oltre che essere enormemente dannoso per la salute dei cittadini può essere combattuto solo in due modi: riducendo le emissioni e aumentando il verde dentro la città. A l quartiere Isola, tra via De Castilla e via Confalonieri, sorgeranno due torri, progettate dall’architetto Stefano Boeri per conto dell’impresa di costruzioni Hines Italia, che tenteranno di dare una risposta alla seconda esigenza, ossia quella di generare più verde in città, anche li dove solitamente non cresce foglia. L’idea è quella di inserire 900 piante tra i 3 e 6 metri di altezza nei due edifici a torre che verranno realizzate, generando una vera piantumazione in verticale. Esagerando e giocando sulla suggestione delle parole, l’architetto Boeri ha chiamato l’intervento Bosco Verticale. E’ chiaro che è impensabile paragonare questo intervento ad un bosco, ma comunque è evidente che la presenza massiccia di piante da collocare su ogni piano di un edificio aiuta a contribuire ad un miglioramento della condizione urbana sia della vita di coloro che abiteranno questi edifici, sia della città nel suo insieme. Le torri saranno alte rispettivamente 110 e 76 metri. In un terreno piano, il verde verticale occuperebbe una superficie di circa 7 mila metri quadri. Le piante, che verranno distribuite sui quattro prospetti dell’edificio ai vari piani, saranno di essenza diversa a seconda della esposizione al sole, ad esempio: • parete nord: betulle e salici più cronus (arbusti) • parete ovest: rustifina, peri da fiore • parete sud: querce sgheree più mioporo, mirto eleagno.. • parete est: ciliegi da fiore, bambù... 20 ecoIDEARE - aprile 2009 Con la loro presenza le piante permetteranno: • il costituirsi di un microclima • la produzione di umidità • l’assorbimento di CO2 e polveri • la produzione di ossigeno L’irrigazione delle piante avverrà attraverso il riutilizzo dell’acqua di condensa dell’impianto centralizzato di condizionamento e tramite il recupero dell’acqua piovana. La gestione e la manutenzione del verde di ciascun appartamento sarà affidata ad un servizio condominiale centralizzato, che gestirà anche i due piani-serra che verranno realizzati nelle due torri. Questo, in sintesi, il programma del progetto che vuole proporsi insieme ad altri come prototipo, per stabilire un percorso edilizio che porti verso una crescita in verticale della città con una conseguente riduzione dell’edificazione al suolo, lasciando in dote alla città di Milano ampie aree a verde e inserendo in modo concreto il verde nella vita quotidiana delle persone. Notevoli le difficoltà tecniche e i costi per la realizzazione di un’edilizia di questo tipo. A tutti i piani bisognerà portare cospique quantità di terra in modo che le piante riescano a sviluppare le proprie radici. L’impatto visivo delle torri sarà sicuramente di piacevole aspetto durante la stagione primaverile ed estiva, in quanto la ricchezza e la varietà delle piante genererà una composizione sempre nuova ARCHITETTURA L’immagine dall’alto del progetto Porta Nuova in via di realizzazione nel quartiere milanese Isola: tra le altre costruzioni verranno realizzate due torri di 110 e 76 metri d’altezza, opera dell’architetto Stefano Boeri per l’impresa Hines Italia, nel quale verrà sviluppato il cosiddetto Bosco Verticale. In basso i giardini pensili che creeranno un modello diverso di verde in città 21 legata ai cambiamenti continui del materiale verde vivente. Nella stagione invernale l’aspetto, con il cadere delle foglie, sarà meno convincente, anche se la forma spoglia delle piante permetterà ai raggi del sole di penetrare più in profondità negli ambienti interni contribuendo ad una migliore climatizzazione invernale. Oltre al verde in verticale, altri sono gli elementi virtuosi di questo progetto che ha previsto, già in fase preliminare, l’attivazione del programma LEED, che è tra le più severe e complete metodologie per misurare in termini di sostenibilità ambientale un progetto in tutte le sue fasi di realizzazione in modo da raggiungere le più alte performance in materia ambientale. Il sistema LEED promuove un metodo per la certificazione del sistema edificio basato su sei zone Sulla copertura delle torri è prevista l’installazione di pale eoliche che con i pannelli solari e con l’energia geotermica saranno le fonti di energia degli interi edifici. 22 ecoIDEARE - aprile 2009 chiave: valorizzazione delle aree fabbricabili, risparmio idrico, rendimento energetico, selezione dei materiali, qualità dell’ambiente interno, innovazione. Sulla copertura di ciascuna torre è prevista la realizzazione di 22 pale eoliche che, con un sistema di pannelli solari realizzati su una parte dei parapetti delle terrazze, quelli esposti meglio ai raggi del sole, per una superficie totale di circa 500 metri quadrati e ad un efficiente sistema di sfruttamento dell’energia geotermica, saranno le principali fonti energetiche dell’edificio. Ecoideare seguirà con attenzione questo progetto, in quanto rappresenta una strada interessante e di sicuro pregio per uno sviluppo sostenibile e permette di individuare percorsi interessanti di modificazione urbana per migliorare le condizioni di vita degli abitanti metropolitani. ARCHITETTURA IL FUTURO È PRESENTE IN CASA di Barbara Masseroni L’edilizia sostenibile gravita attorno a progetti innovativi, benessere e qualità della vita. In Italia il mercato dell’edilizia è vasto e concorrenziale. Bisogna però notare che è nata una nuova e significativa attenzione verso i prodotti ecologici e il risparmio energetico. 23 S e pensiamo che persino IKEA ha provato a proporre degli edifici costruiti con pannelli, non è difficile capire che la tendenza verso costruzioni di questo tipo possa avere un forte sviluppo a breve termine, soprattutto se alle strutture vengono associate caratteristiche vicine al risparmio energetico e al comfort. Per non parlare del fatto che gli incentivi fiscali offerti a livello nazionale per la ristrutturazione di edifici esistenti e i vincoli costruttivi imposti dalle normative introdotte sono elementi a sostegno dell’edilizia eco-compatibile. È da questa nicchia in espansione che nasce il Pannello Modulare Tecnologico, un’innovativa tecnologia di costruzione ad opera della C.G.C. S.r.l., che si pone l’obiettivo di sostituire le tradizionali costruzioni in laterizio. A tal proposito abbiamo parlato con Armando Benini, Amministratore Unico dell’impresa trentina, che ci ha spiegato del progetto e di come sia importante l’ambiente perfetto in casa per vivere bene. Era il 1976 quando avete iniziato. Come è nata la C.G.C. e quali sono state le sue evoluzioni nel corso degli anni? Nel 1976 io e mio fratello Fabio avevamo un’azienda metalmeccanica in cui si progettavano e si costruivano macchine e impianti per la lavorazione del legno e dei suoi derivati. Verso la fine degli anni ’80 fummo impegnati nella fornitura di impianti per Il modulo rappresenta iconograficamente l’idea di architettura di Charles-Edouard Jeanneret-Gris detto Le Corbusier. Il famoso architetto di origini svizzere può essere preso come primo riferimento dell’edilizia che sul cemento armato ha definito la sua strategia progettuale e costruttiva. La “Macchina per abitare” da lui definita e di razionalista memoria nel nuovo millennio si sta configurando tramite una nuova formula. Pur mantenendo l’attenzione sull’uomo e sulla funzionalità ha esteso l’attenzione sulla salubrità degli ambienti e la sostenibilità delle costruzioni. La sensibilità verso l’ambiente torna a crescere e sembra finalmente arrivata una nuova stagione per l’architettura che sta riscoprendo così i materiali naturali, riciclabili e attenti a non inquinare. Le nuove macchine di abitazione permettono, tramite strumenti domotici, di avere il telecomando in mano di tutti i controlli gestionali e allo stesso tempo garantiscono la qualità ambientale per vivere nel benessere più assoluto e nell’indipendenza energetica. 24 ecoIDEARE - aprile 2009 la produzione su scala industriale di case prefabbricate. Questo ci portò a mettere in atto un sistema produttivo, altamente innovativo per quei tempi, utilizzando pannelli in truciolare resistenti all’assorbimento dell’acqua. L’esperienza fu un primo passo verso il progetto che avremmo intrapreso anni più tardi, ossia il Pannello Modulare Tecnologico, di cui è stato depositato il brevetto e che in seguito verrà denominato PMT®. Poi verso la fine degli ’90 incontrammo Marco Terzi, che aveva elevate competenze tecnico-commerciali nel settore dei materiali innovativi e di quelli da riciclo: fu così che nel 2008 nacque la Compagnia Generale CasaClima, con l’obiettivo di produrre e commercializzare strutture per edilizia sostenibile residenziale, commerciale e industriale. Sede legale a Trento e ufficio commerciale nella provincia milanese. Come mai la scelta di sviluppare l’impresa su due territori? Abbiamo scelto Trento per la grande sensibilità che la provincia ha dimostrato nei confronti della sostenibilità, purtroppo però il mercato sostenibile trentino è già maturo. Da qui la volontà di svilupparci economicamente in Lombardia con un’unità operativa nell’area limitrofa a Milano, e più precisamente a Trezzano Rosa, comune che nel tempo ha dimostrato grande virtù nel campo delle energie rinnovabili e dell’eco-compatibile. Prima ha detto che il sistema produttivo progettato negli anni ’80 ha contribuito alla progettazione del PMT. In che modo? Alla base del progetto di fine anni ’80 c’era l’idea di costruire le parti costitutive della casa - come pareti e solai - in laboratorio. La casa era quindi già predefinita: all’interno dei casseri erano già predisposti gli alloggiamenti per gli infissi, le prese e tutti le componenti necessarie alla corretta funzionalità dell’abitazione. Una volta pronti i casseri venivano portati in cantiere, poi montati fino a formare la costruzione voluta e riempiti di calcestruzzo. La stessa idea e modalità di costruzione è stata adottata nel progetto PMT®, che si avvale però di tutti i criteri di eco-sostenibilità al fine di migliorare la qualità dello stile di vita nel totale rispetto dell’ambiente. In cosa consiste il progetto del Pannello Modulare Tecnologico? Il Pannello Modulare Tecnologico è costituito da legno e da suoi derivati - in parte provenienti dal riciclo - di varie misure e dimensioni. Attraverso l’uso di adeguate attrezzature - e di un software che rende possibile la precisione del progetto edile - esso è costruito interamente in laboratorio. L’accoppiamento di due pannelli PMT®, mediante l’utilizzo di tecnologie innovative brevettate, forma un cassero bilanciato e autoportante che può essere usato a seconda della funzione come parete, solaio o tetto di una struttura abitativa commerciale, industriale o residenziale. All’interno di questi casseri - già predisposti ARCHITETTURA per alloggiare porte, finestre, prese elettriche e tutti gli elementi necessari per il completamento della struttura finita - viene iniettata per insufflaggio della fibra di cellulosa strabilizzata che è per sua natura un isolante con elevate caratteristiche termoacustiche. I diversi moduli autoportanti vengono poi montati direttamente in cantiere. Questa tecnologia rende possibile la costruzione di edifici sia civili che industriali, anche a più piani, utilizzando altre nostre tecnologie come il calcestruzzo armato stampato a pressione, denominato CASP. Quali sono le caratteristiche del PMT®? L’abitabilità della struttura è fondamentale: l’utilizzo dei moduli consente la totale eliminazione dei giunti e ponti termici - e quindi di muffe, dannose per la salute di chi abita la casa: la traspirabilità delle pareti è infatti garantita da un sistema di micro-fori che mantengono la temperatura e il tasso di umidità uniformi e costanti. Inoltre, attraverso delle bocchette e uno scambiatore di calore studiato appositamente è possibile il ricircolo dell’aria con assenza di spifferi e una perdita di calore limitata. Gli edifici costruiti hanno alto coefficiente termico, acustico e d’impermeabilità; sono resistenti al fuoco, antisismici e altamente ecologici. Offrono ambienti interni caldi e confortevoli, con notevole risparmio energetico. A seconda di temperatura, esposizione e latitudine, ogni edificio è costruito in modo diverso e personalizzato, aggiungendo o modificando le componenti. Che benefici si traggono utilizzando la tecnologia di costruzione che il PMT® offre? L’utilizzo di materiali provenienti in parte dal riciclo permette di ottenere un elevato risparmio di materia prima rispetto ai metodi di costruzione tradizionali e quindi di salvaguardare il patrimonio boschivo, così da rendere l’edificio compatibile con l’ambiente. Inoltre, attraverso il posizionamento di pannelli fotovoltaici o solari e guaine nel tetto è possibile la produzione di energie alternative. La realizzazione in laboratorio degli elementi costruttivi permette, invece, di ridurre i costi di costruzione, di aumentare la precisione e velocizzare l’assemblaggio e il montaggio dei casseri sul luogo di edificazione della struttura. Il committente ha così la certezza che i tempi e i costi stabiliti vengono sempre rispettati. Nella tradizionale tipologia di casa, ossia quella in laterizio, il processo produttivo non può essere certificato. Di quali certificazioni si avvale invece la nuova “casa ideale”? Negli edifici in laterizio la certificazione del processo produttivo non è possibile a causa del gran dispendio 25 di energie e di materiali anche inquinanti. Il sistema costruttivo C.G.C. si basa interamente sul risparmio energetico e sulla sicurezza della casa. In questo caso il processo produttivo è interamente certificato in quanto ogni elemento costruttivo è prodotto nel laboratorio aziendale. È quindi massima l’attenzione a ogni particolare. Oltre alle certificazioni dell’intero processo produttivo, quesa tipologia di case si avvale della certificazione totale a edificio ultimato. Qual è l’obiettivo del progetto? L’obiettivo primo è quello di creare benessere e migliorare la qualità della vita. Alla base del progetto c’è la consapevolezza di non costruire per edificare, bensì per vivere: la casa entra così nel terzo millennio, diventando “casa ideale”. Ideale perché ideali sono le condizioni che rendono l’ambiente salubre. Vogliamo costruire edifici che facciano vivere bene chi li abita, ma che facciano vivere anche il territorio che li circonda. Rimanendo in tema: quali sono le condizioni ideali per migliorare il benessere all’interno della casa? Sicuramente l’assenza di umidità: l’aria può assorbire solo una piccola parte dell’umidità solitamente generata in casa, è quindi indispensabile eliminare quella in eccesso per evitare che pareti, soffitti, ma soprattutto le persone ne subiscano i danni. Tale eliminazione è possibile attraverso un adeguato ricambio dell’aria e una migliore insolazione dell’involucro dell’edificio. Il mio consiglio è quello di installare un impianto di ricambio dell’aria, altrimenti cercare di aerare i locali più volte al giorno per cinque minuti, così da poter vivere la casa al meglio possibile. Esempio di moduli assemblati direttamente in cantiere 26 ecoIDEARE - aprile 2009 ARCHITETTURA HEMANT JAIN di Abcdef Ghilmopq L’APPARTAMENTO IDEALE E’ A MISURA DI AMBIENTE di Valentina Rossari Da questo numero iniziamo una breve rassegna di alcuni dei materiali edilizi di base e degli accorgimenti utili per una ristrutturazione della vostra abitazione veramente ecosostenibile E’ importante, a fronte di un budget ristretto, raggiungere comunque i propri scopi seguendo criteri di bioarchitettura e nel rispetto delle normative comunali e igienicosanitarie: ristrutturare il proprio appartamento utilizzando materiali ecocompatibili è la migliore e la più ecologica delle soluzioni possibili. I materiali e le finiture utilizzati per la ristrutturazione dovranno essere il più possibile naturali, derivanti in alta percentuale da risorse vergini rinnovabili. Risulteranno così igroscopici e traspiranti, nonché sensibili alle radiazioni naturali. L’intonaco da interni L’intonaco da interni, detto anche intonaco civile, è il rivestimento che protegge la muratura e che ha anche una duplice funzione estetica oltre a quella protettiva. Dato che rappresenta il fondo finale di rifinitura, l’intonaco civile deve assorbire l’umidità superficiale ed avere una buona permeabilità al vapore: ciò permette di evitare il fenomeno della condensa, le muffe ed i gocciolamenti. L’intonaco biocompatibile Esistono in commercio gli intonaci biocompatibili, che possono essere realizzati sia in calce naturale, validi per le pareti esterne e per quelle interne, sia in terra cruda (argilla). 27 Perché un intonaco in argilla L’argilla, o terra cruda, è un regolatore naturale dell’umidità ambientale: si impregna di quella in eccesso e poi la restituisce quando l’aria si fa troppo secca. Così facendo, con questo processo assolutamente naturale, l’aria nel nostro appartamento viene continuamente filtrata. Ciò significa che funghi, batteri e microorganismi di vario tipo non hanno accesso e gli ambienti nei quali viviamo diventano automaticamente sani e confortevoli. Una buona notizia anche per chi non ma il fumo; l’argilla neutralizza le sostanze nocive ed i cattivi odori. Gli intonaci in terra cruda si presentano allo stato grezzo in una gamma di tonalità naturali che fa sì che non richiedano alcuna tinteggiatura: trattati con cere ed olli naturali diventano impermeabili nel massimo rispetto dell’ambiente. Possono essere applicati su pareti in laterizio, in cemento o altro supporto stabile e assorbente, Le pareti, se lo si desidera, vengono ”finite ” con un un intonachino di rasatura finale, altrimenti si lascia l’intonaco di argilla nel suo aspetto grezzo spatolato o “fratazzato” : così facendo, rimarranno a vista le fibre di paglia d’orzo, componente importante per l’effetto antifessurazione. La pittura naturale d’argilla può essere utilizzata su tutte le superfici murali della casa, che vanno pretrattate con il fondo impregnante specifico, per mantenere l’armonia dei colori dell’argilla. Gli intonaci tossici Da circa una quindicina d’anni la produzione di intonaci a base di cemento, altrimenti detti “plastici”, ha subito una forte contrazione, a vantaggio dello sviluppo di prodotti biocompatibili e che hanno come obiettivo la salute sia dell’ uomo, che dell’ambiente. Infatti, gli intonaci a base di cemento non consentono una adeguata traspirazione delle pareti. Anche gli intonaci interni in gesso possono risultare fortemente igroscopici e causano frequentemente muffe malsane. Verniciature e pitture naturali delle pareti Le vernici e le pitture naturali sono ottenute con materie prime vegetali e minerali: per essere biocompatibili devono risultare esenti da solventi petrolchimici, resine acriliche, viniliche, alchiliche e da biocidi. Le materie prime che le compongono sono infatti gli olii, le resine vegetali, le essenze, le terre coloranti e la cera d’api. Una tendenza degli ultimi tempi, sempre più diffusa, è l’inserimento nelle vernici biocompatibili di componenti quali i gusci d’uovo, il latte scaduto e gli scarti di produzione di aziende alimentari Il consumatore, nella fattispecie chi deve affrescare il suo appartamento, sarà consapevole che con l’uso di queste vernici e pitture coniugherà salubrità all’amore per l’ambiente. 28 ecoIDEARE - aprile 2009 BIOEDILIZIA: LE NUOVE DISPOSIZIONI Governo e regioni hanno concordato l’approvazione di leggi regionali entro 90 giorni per consentire l’ampliamento del 20% della volumetria di edifici residenziali uni-bi familiari. Sarà anche possibile demolire e ricostruire ex novo, ampliando la volumetria del 35% nel caso di interventi straordinari di demolizione e ricostruzione di edifici “con finalità di miglioramento della qualità architettonica esistente, di riduzione sensibile dei consumi energetici e di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili”. In pratica, secondo le norme della bioedilizia. Non sarà possibile ampliare le abitazioni abusive e quelle di condomini e dei centri storici. mentre sarà concesso ampliare le villette a schiera con giardino. Vernici e trattamenti tossici Evitiamo in assoluto vernici e trattamenti che si trovano in commercio e che sono principalmente composti con solventi e coloranti dannosi: acqua ragia sintetica, benzolo, clorobenzolo, cloruro di cobalto, cromo, etilbenzolo, fenolo, formaldeide, pentaclorofenolo; o materiali tossici: piombo, mercurio, cadmio. Il pavimento in Legno Il fascino di un pavimento in legno, soluzione preferita dall’universo della bioedilizia, trasmette quella piacevole sensazione di calore del vivere quotidiano in un appartamento ed esalta stile e buongusto del suo proprietario. Il comfort e le sue proprietà sono note a tutti, ed ora si aggiungono i parametri di salubrità ed eco sostenibilità. I legni devono provenire da foreste regolamentate da precisi piani di taglio e rimboschimento, atti a garantire il controllo delle risorse, ed essere rifiniti con prodotti naturali (a base di olio di lino, estratti di erbe, resine naturali). Inoltre, la posa deve avvenire a secco, per evitare l’ impiego di collanti nocivi. Il parquet di legno massello, di provenienza italiana o europea certificata per una gestione forestale controllata (marchio FSC) è ideale per la pavimentazione, ma vi è l’obbligo di impiego di prodotti naturali per la finitura superficiale. La struttura classica di posa, a tre strati incrociati, garantisce stabilità e assenza di fessurazioni. Altri tipi di pavimentazione Se vogliamo usare altri tipi di pavimento come cotto, maioliche, grès e grès porcellanato, dobbiamo ricordarci che nella posa vanno usati collanti a ridotta emissione di inquinanti o meglio ancora a base di calce e resine naturali. Ricordiamo che vanno benissimo anche quelli in gomma naturale ed in linoleum, poco noti come materiali bio-ecologici, ma che sono altamente ricettivi alla posa a secco e di grande resa estetica. ARTE vista per voi: ANIMA DELL’ACQUA di Marina Shafik Splendida mostra di opere da Talete a Caravaggio, fino a Segantini e Bill Viola su un tema ancestrale E siste davvero l’”anima” dell’acqua?... Questo l’interrogativo che trova una risposta al termine di un viaggio fisico e metafisico per le sale di Palazzo Reale dove, lo scorso marzo, è stata allestita una rassegna artistica e culturale dal titolo “L’anima dell’acqua - Da Talete a Caravaggio, da Segantini a Bill Viola”. Un evento di rara bellezza, ideato e curato da Elena Fontanella e Cosimo Damiano Fonseca, che ha proposto, attraverso opere archeologiche e artistiche provenienti da prestigiosi musei, un affascinante viaggio alla scoperta del valore simbolico e ancestrale dell’acqua nel corso della millenaria storia della civiltà. Si va dalla Preistoria ai giorni nostri, passando dalle dee madri dell’antichità alle odierne videoinstallazioni (Fabrizio Plessi, Bill Viola e Gabriela Ilijeska). Visitandola, infatti, ci si è resi conto che quello che inizialmente poteva apparire come un quesito un po’ oscuro, trova ora una risposta affermativa ed illuminante. L’acqua ha un’anima e, come ci suggeriscono gli stessi curatori della mostra, essa si esprime “come origine e continuità della vita, come nutrimento, fonte di bellezza e giovinezza, elemento di passaggio spaziale e spirituale, mondo della trasformazione, origine, rinascita”. La rassegna ha indubbiamente portato i visitatori ad una riflessione non solo filosofica, ma anche etica sul tema dell’acqua e della tutela ambientale. Quest’ultima ha origine soprattutto dalla conoscenza antropologica delle proprie radici. Ecoideare non poteva rimanere indifferente davanti ad un evento così importante che abbraccia un tema sempre attuale e a noi molto caro. La rassegna, tra l’altro,si inserisce nel progetto EnergiAcqua, ideato e realizzato dalla Fondazione DNArt con il sostegno dell’Assessorato alle Reti e Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia. Le opere presenti in mostra hanno offerto l’opportunità di riscoprire i molteplici valori dell’acqua e di sensibilizzare l’opinione pubblica, nella speranza di poter ricominciare a salvaguardare questo prezioso bene anche nell’ambito quotidiano del singolo individuo. Il percorso tematico è stato suddiviso in sei tappe, ognuna delle quali ha proposto i significati simbolici e archetipici assunti dall’acqua come Creazione, Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, Narciso, 1597 – 1599, olio su tela, 113,3x94 cm, Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma 29 Madre, Bellezza, Viaggio, Trasformazione e Purificazione. Entrando nelle sale ci si lascia alle spalle il chiasso e i rumori della città per immergersi in un’atmosfera quasi incantata, fatta di luci soffuse, specchi e video che proiettano l’immagine di turbinii, mulinelli e movimenti ondosi, mentre il suono del vento, di uccellini che sembrano abbeverarsi alla fonte e lo scroscio dell’acqua pare che vogliano condurre il visitatore ad un locus amoenus non ancora del tutto perduto. Questo connubio di suoni incontra un sodalizio perfetto con l’affresco parietale del I sec. D.C. proveniente da Pompei, che ricrea un idilliaco ambiente naturale. Ha inizio un pellegrinaggio purificatorio che prende avvio proprio con il tema della Creazione e della Madre. Sin dall’Antichità del resto, l’acqua è stata sentita come simbolo sacro di un’origine primordiale, nonché il principio femminile che evoca la vita nel grembo materno, il liquido amniotico e la dolcezza del latte. Di singolare bellezza è la statuetta del IV millennio a.C. della Dea Madre, simbolo di fertilità e di nascita la cui acqua materna (sia essa sottoforma di liquido amniotico o di latte) contiene, trasforma, nutre, protegge e rappresenta lo stretto legame con la terra e la sua acqua benefica. Per Talete, considerato il primo filosofo della storia occidentale, tutto è fatto di acqua e ritorna all’acqua: L’acqua è il principio di tutte le cose; le piante, gli animali non sono altro che acqua condensata e acqua torneranno ad essere dopo la morte. Sopra: Tommaso di Cristoforo di Fino detto Masolino da Panicale, Madonna dell’Umiltà, 1415 ca., tempera su tavola, 103x53,7 cm, Galleria degli Uffizi, Firenze Sotto: Giovanni Segantini, L’Amore alle fonti della vita, 1896, olio su tela, Galleria d’Arte Moderna, Milano 30 ecoIDEARE - aprile 2009 Il percorso si sviluppa metaforicamente attraverso il tema della sete vista nel suo connotato positivo (sete per il sapere e per la conoscenza) e negativo (diminuzione progressiva di un bene indispensabile all’uomo e alla vita in generale). Significative sono le parole di Antoine de Saint-Exupéry riportate sulla parete di una delle sale: “Non è affatto colpa mia se il corpo umano non può resistere tre giorni senza bere. Non credevo di essere così prigioniero delle fonti. Non sospettavo un’autonomia così corta. Si crede che l’uomo possa marciare dritto innanzi a sé. Si crede che l’uomo sia libero... Non si vede la corda che lo lega al pozzo, che lo lega come un cordone ombelicale al ventre della terra. Se egli fa un passo di più, muore...” L’acqua, generata dal nulla, viene vista anche come rappresentazione del caos costante che custodisce e minaccia il mondo, simbolo del dualismo inconciliabile di bene e male. Tra le opere della sezione ricordiamo “L’Armadio dell’Acqua Nera” dell’artista Fabrizio Plessi. Una video-installazione che ha come protagonista un imponente armadio di ferro arrugginito, contenitore di memorie. I sacchi di carbone, situati nei vani della struttura, esprimono la forza energetica del sottosuolo. Gli ultimi casellari, nella parte inferiore, sono occupati da monitor che proiettano il fluire continuo di acque scure che comunicano un senso magico e ancestrale di questo scorrere vitale e profondo nel ventre della terra. ARTE A sinistra: Lastra a rilievo con Gorgone, fine VII – inizi VI sec. a.C., argilla arancio con inclusioni, rivestita da ingubbiatura beige-giallina; vernice nera e rossa, 57x56x8 cm, da Siracusa, via Minerva. Area dell’Athenaion (scavi 1913-1914) Museo Archeologico Regionale “P. Orsi”, Siracusa A destra: Lawrence Alma Tadema, Pandora, 1881, acquerello, 26,3x24,4 cm, Royal Watercolour Society Diploma Collection, Londra Acqua è quindi anche trasformazione, sintesi di fine e L’acqua culla e disseta, rigenera, dona bellezza e nuovo inizio, purezza e putrefazione. Per questo motivo giovinezza, come si può ammirare nel meraviglioso l’acqua è spesso il tema centrale delle metamorfosi quadro di Giovanni Segantini “L’amore alla fonte raccontate dai miti antichi. Essa è lo specchio per della vita”. L’avvenenza giovanile si ricollega al antonomasia, l’elemento naturale dello sdoppiamento tema della fonte della giovinezza, dove l’acqua si che è originatore di confusione e può risultare, come mostra come elemento in grado di eliminare ogni nel capolavoro di Caravaggio di “Narciso alla fonte” , limite, incluso quello temporale. Le fonti, luogo di un riflesso menzoniero e ingannatore. venerazione delle ninfee, assumono un connotato sacrale legato alla venerazione istintiva e primordiale di Infine si arriva alla Purificazione, l’acqua in carattere femminile. quest’ultima sezione è La tappa successiva conduce a l’elemento che monda le colpe “ ...dalla terra nasce l’acqua, considerare l’acqua come viaggio. e fa rinascere l’uomo nuovo. dall’acqua nasce l’anima... Viaggio attraverso una superficie Sangue, acqua e vita, soprattutto fiume, mare, lago, stagno, liquida e misteriosa che, con nella religione cristiana, sono ghiaccio, dolce, salata, salmastra, gli occhi del passato, appariva elementi strettamente correlati; luogo presso cui ci si ferma e come una barriera inquietante l’acqua e il sangue che sgorgano su cui si viaggia, piacere e paura, e illimitata, enigmatica e dal costato del Salvatore dopo la nemica e amica, confine e infinito, meravigliosa; una distesa in cui sua morte in croce sono infatti l’uomo può – e poteva- perdersi, visti come i segni sacramentali principio e fine” ritrovare e ritrovarsi. del Battesimo e dell’Eucarestia. Eraclito Del resto “Il faut se perdre pour E dopo aver visto e sentito lo se retrouver”, ed è così che il viaggio diviene esperienza scrosciare di tanta acqua non poteva esserci miglior interiore e ricerca di sé. Ricerca che può avvenire anche conclusione alla visita che un assaggio di acque non attraverso la dolorosa esperienza del naufragio che solo nostrane, ma anche provenienti da altri paesi quali porta alla morte e alla rinascita dell’individuo, verso il Galles, la Norvegia, l’Olanda e la Francia (molto una nuova identità purificata dalla ricerca del sapere: buona l’acqua Chateldon, bevuta dal Re Sole sotto dall’Ulisse omerico a quello di Dante e di Joyce. La raccomandazione del medico di corte). Singolare è figura di Odisseo, dell’uomo che vuole oltrepassare ogni l’acqua gallese dalle tonalità purpuree preparata con limite, è raffigurata nell’ammirevole opera “Ulisse e le succo di mela e frutti di bosco. Insomma, un punto sirene” di Herbert Draper. d’arrivo davvero invitante. 31 32 ecoIDEARE - aprile 2009 La foto di ...e infatti, oggi è nato il numero due. Benvenuto! Se nel primo numero di febbraio non ci fosse stato un elogio all’essere umano, dal quale discende una volontà, questa volta non si sarebbe potuto fare una riflessione: “ è l’educazione ecosolidale protratta nel tempo interiore che genera risultati, il quotidiano cambiamento profondo, il progressivo riappropiarsi del proprio respiro, non certo la proclamazione di aver comprato l’elettrodomestico di classe AAA sapendo che tanto poi l’equilibrio si spezza non appena decido di cambiarmi i vestiti due o tre volte al giorno a seconda dell’immagine che devo dare di me stesso”. I circuiti complessi del nostro pensiero ci attanagliano, la semplicità di ogni aspetto della nostra vita emerge solo quando, paradossalmente, non ne possiamo più di noi stessi. E ci guardiamo allo specchio. “Ma chi è quello?”; e neppure la nostra carta d’identità ce lo sa dire perchè neanche la fotografia ci assomiglia più. La nostra vita si consuma nella cura di una enorme quantità di particolari... E’ vitale semplificarsi eludendo gli eccessi di esigenze, di pretese, di particolari che sembrano strangolare il respiro libero dell’anima, della meditazione serena, della pace interiore. E che invece di fronte a qualsiasi scelta anche banale troviamo la crisi che è dietro l’angolo. Come ci insegna la reazione di Socrate all’interno del mercato ateniese: “Sono venuto per vedere tutte le cose di cui non ho bisogno e che non mi sono necessarie”. Immagino Socrate non si trovasse certo all’interno di un Auchan, o di uno di quei superstore, ma il concetto è lo stesso. Nei gesti, nei pensieri, negli acquisti, ogni aspetto semplificato è riconducibile alla pace del nostro rapporto con gli altri; se proprio ancora crediamo che con il rapporto con noi stessi non c’entri proprio. Max Peef 33 l i n o c E a z R z A i E P D La di ECOI o t s gu HAI UNA PIZZERIA DI QUALITÀ? Sforna le tue pizze e servile con Ecoideare. 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Il fatto è che era annunciato dappertutto, ma proprio dappertutto, che questo fantastico prodotto realizzato da Pramac, azienda con sede a Casole d’Elsa (Siena) e quotata in borsa, sarebbe arrivato sul mercato a rivoluzionare il sistema energetico delle case. In effetti quanto dichiarato e pubblicato in ogni dove metteva in risalto le doti di questa fantastica pala eolica, denominata Eolienne, da far girare la testa. Costo dai 500 agli 800 Euro, 80% di copertura del fabbisogno energetico di una casa unifamiliare, pale quasi invisibili e nessun rumore: ditemi voi se non era la notizia del secolo. Quasi avvicinabile a quella dell’invenzione dell’Energia nucleare a freddo di Pons e Fleishmann, che qualche anno fa aveva occupato le prime pagine di tutti i giornali internazionali. Bene, a distanza di un anno abbiamo provato a contattare l’azienda produttrice ma non c’è arrivata risposta, Philippe Starck, tramite il suo ufficio stampa, ha tergiversato. Quindi a questo punto i casi sono due: o l’eolico del grande designer era un’egregia bufala, come si è rivelata quella dell’energia nucleare a freddo, o qualcuno si è dimenticato di comunicarci qualcosa: che fine ha fatto l’eolico di Philippe Starck? La “mitica” pala Eolienne disegnata dal celebre architetto francese 35 CONVEGNO NAZIONALE IL METABOLISMO di Giorgia Giavenni e Gaia Gusso Rinenergy è un’associazione no-profit che opera sul territorio nazionale che si è posta come obiettivo l’ideazione e la realizzazione di progetti che diano vita ad azioni quanto più possibile rispondenti ai bisogni della società contemporanea, concentrandosi soprattutto nell’ambito della sostenibilità ambientale, con particolare riferimento alle tematiche energetiche e delle fonti rinnovabili. P artendo dalla propria storia e dalla propria missione, l’obiettivo di Rinenergy è diffondere le tematiche dello sviluppo sostenibile per poter offrire un futuro migliore alle prossime generazioni. Per questo, Rinenergy organizza da anni un Convegno nazionale, a cui partecipano esponenti del mondo delle istituzioni, dell’industria, dell’economia, della ricerca e del settore privato. Il convegno si rivela ogni anno un importante appuntamento e un luogo di confronto sulle nuove iniziative intraprese per fronteggiare le sfide che le problematiche energetico-ambientali ci pongono. Quest’anno il tema dominante sarà la rivisitazione del metabolismo urbano, inteso come percorso possibile verso l’ecosostenibilità. Il metabolismo urbano è l’insieme delle trasformazioni e dei flussi di persone, di materia e di energia che fluiscono nelle zone urbanizzate. La città infatti è un organismo vivente, il cui metabolismo assorbe energia e materia, producendo rifiuti ed emissioni inquinanti. Lo squilibrio generato dai flussi in entrata e in uscita rende l’impatto dell’ecosistema urbano fortemente negativo sull’ambiente circostante. Tale impatto può essere mitigato applicando politiche locali sostenibili, attente a migliorare il rapporto tra la città, i cittadini e l’ambiente. E’ possibile dunque per una città, la cui gestione è spesso complessa e in cui le soluzioni ai problemi sono spesso inconciliabili, essere o diventare sostenibile, a patto di impostare le proprie politiche verso la tutela ambientale, la coesione sociale e uno sviluppo economico compatibile, attraverso una sinergia di azioni volte al miglioramento globale della vita dei cittadini. Consapevoli della necessità di affrontare non solo le problematiche emergenti, ma di offrire anche un contributo concreto per accelerare il modello di sviluppo applicabile, il Convegno affronta progetti di grande respiro e “buone pratiche” circoscritte già messe in atto, proponendo dei percorsi seguiti con i risultati ottenuti, con l’obiettivo di dimostrare la fattibilità di quanto auspicabile. Si vuole affrontare inoltre la complessità del metabolismo urbano anche attraverso nuove proposte politiche messe in atto da Amministrazioni ed Enti Locali, Nazionali ed Internazionali. “Sia pure in modo pittoresco chiamerò ‘economia del cowboy’ l’economia aperta; il cowboy è il simbolo delle pianure sterminate, del comportamento instancabile, romantico, violento e di rapina che è caratteristico delle società aperte. L’economia chiusa del futuro dovrà rassomigliare invece all’economia dell’astronauta: la Terra va considerata una navicella spaziale, nella quale la disponibilità di qualsiasi cosa ha un limite, per quanto riguarda sia la possibilità d’uso, sia la capacità di accogliere i rifiuti, e nella quale perciò bisogna comportarsi come in un sistema ecologico chiuso capace di rigenerare continuamente i materiali, usando soltanto un apporto esterno di energia.” [Kenneth E. Boulding - “The Economics of the Coming Spaceship Earth” (1966)] 36 ecoIDEARE - aprile 2009 ENERGIA RINENERGY 2009: URBANO Il convegno sarà strutturato in due giornate: • Nella prima, il chairman inquadrerà l’argomento sul quale si svilupperanno gli interventi relativi ad alcune tematiche su cui è attualmente importante fare una riflessione in vista di Expo 2015: efficienza energetica e bioedilizia, sviluppo territoriale, mobilità e grande distribuzione. Un focus particolare verrà rivolto all’esperienza internazionale delle “Transition towns”. E’ prevista, infatti, una tavola rotonda per approfondire l’esperienza delle Transition Towns e verificare la possibilità di un educational in Inghilterra, in modo da avere una conoscenza diretta delle città che hanno puntato ad una riconversione ecologica che riduca l’uso del petrolio e dei suoi derivati. • La riflessione continuerà nella seconda giornata, in cui verranno presentate anche esperienze concrete, in vari ambiti, da Aziende ed Enti virtuosi che hanno lavorato sul processo produttivo, sugli impianti, sul prodotto, sull’applicazione di tecnologie innovative per l’efficienza energetica. Per ulteriori informazioni: Gaia Gusso: Tel. 0236642800 [email protected] Due immagini dei convegni organizzati da Rinenergy nel corso del 2008: Energia, ambiente e progresso nel “Sistema Brianza” al Palacandy di Monza e Rinnovabili, Risparmio, Riqualificazione: le tre Ri dello sviluppo sostenibile in Italia, a Milano 37 EcoNews Il Bio tra le bancarelle Mercatino biologico, ogni seconda domenica del mese, nel quartiere Isola. Una fiera della natura organizzata da Cantieri Isola con alimentari biologici, piante, vestiti e altri prodotti tutti rigorosamente biologici ma anche con servizio gratuito di riparazione di biciclette, bancarella di libri sul benessere psico-fisico, servizio ristoro. Nella zona 8 e in particolare in piazza Gramsci a Milano l’Associazione Verdi Ambiente e Società organizza, ogni prima domenica del mese un mercatino bio: bancarelle alimentari bio ma anche con oggetti d’artigianato, indumenti di cotone non trattato, prodotti d’erboristeria, piante, libri di cucina e medicina naturale. L’azienda piacentina, associata a FederlegnoArredo, Safwood, una “forest company” operante in Russia e in Polonia dal 1997, nell’attività forestale e nella trasformazione e lavorazione di legname, ha firmato due contratti di finanziamento con Intesa Sanpaolo per la realizzazione nella Repubblica di Komi, in Russia, di un impianto per la produzione di Pannelli OSB (Oriented Strand Board). L’investimento previsto è di 130 milioni di euro, finanziati per 52 milioni di euro da capitali propri e per 78 milioni di euro di finanziamenti strutturati da Intesa Sanpaolo. L’impianto verrà realizzato nei prossimi due anni ed entrerà in funzione nel corso dell’estate 2011, per poi raggiungere la capacità produttiva programmata di 1.200 metri cubi giornalieri di pannelli entro il primo trimestre dell’anno successivo. Il progetto è il primo di questo tipo realizzato in Russia ed è stato inserito dal governo federale nella lista di quelli prioritari per lo sviluppo del settore e delle relazioni commerciali con l’Italia. 38 ecoIDEARE - aprile 2009 FRANCESCO DE FRANCESCO Safwood sigla un accordo con le banche per i pannelli in Russia Italia: nasce il Centro di coordinamento per pile e accumulatori Un Centro di coordinamento nazionale di pile e accumulatori (Ccnpa), che coordinerà la raccolta e il riciclaggio di oltre 250 mila tonnellate all’anno di rifiuti da trattare. E’ quello appena costituito in Italia alla cui presidenza è stato nominato Guidalberto Guidi, presidente di Confindustria Anie. Il Centro rappresenta le aziende produttrici di pile e accumulatorii e si pone come obiettivo l’ottimizzazione delle attivittà dei produttori per incrementare le percentuali di raccolta e di riciclaggio dei rifiuti, l’organizzazione per i consorziati di un sistema capillare di raccolta, il sostegno all’attività dei sistemi di raccolta separata e, per ultima, la raccolta, dal 2012, di informazioni relative ai quantitativi di rifiuti trattati. Polartec, gli ecotessuti nel futuro Dall’impegno per l’eco-sostenibilità alle innovazioni nelle aree soft-shell e isolamento termico. Dalla ricerca di nuovi equilibri tra natura e tecnologia fino al lancio del nuovo concetto “sweat-shirt”: queste le ultime novità dell’azienda statunitense che ha inventato il tessuto ottenuto dal riciclo delle bottiglie in Pet. Tra i must della prossima stagione le cosiddette “sweet shirt” un nuovo texture leggero che offre il massimo del confort e della leggerezza per lo sport: ad inaugurarlo The North Face con Cooper Hoody, Saucony con lo Zip Hoody in Polartec® Thermal Pro® stampato, nonché gli avanzati Sweat Pants. I tessuti Polartec® Thermal Pro® sweater Knit – comprese le lavorazioni “mini cable” e “a coste” – figureranno invece nelle collezioni di Marmot, Nørrona, Henry Lloyd, Bergaus. Germania: come catturare e stoccare le emissioni di Co2 Il Governo tedesco ha approvato una proposta di legge per la cattura e lo stoccaggio di CO2 emessa dalle centrali a carbone del Paese. Si tratta di tre progetti pilota che prevedono l’uso di una tecnica sperimentale per catturare i gas emessi dalle centrali, liquefarli e immagazzinarli sotto terra per rendere, in futuro, meno inquinanti le centrali. Se il Parlamento darà il via libera alla legge, i previsti test verranno realizzati in tre località della Germania e il Governo ne analizzera’ i risultati nel 2015. EDIL 2009: IL RISPARMIO ENERGETICO ALLA FIERA DI BERGAMO Dal 2 al 5 aprile si è svolta a Bergamo la ventitreesima edizione di Edil Ristrutturazione, la rassegna dell’edilizia civile e industriale promossa dall’Ente Fiera Promoberg. Al suo interno, il Salone del Risparmio Energetico e dell’Edilizia Sostenibile, giunto alla seconda edizione, con oltre 70 aziende presenti, con i sistemi più innovativi progettati per l’efficienza energetica. L’obiettivo è quello di dare spazio ad un’edilizia sempre più “consapevole”, che presuppone alti standard qualitativi, con un’attenzione particolare al risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente. Questa esigenza deriva non solo dalle esigenze del professionista, responsabile della scelta dei sistemi e dei materiali nella costruzione, ma anche dalla crescente sensibilità della committenza, sempre più consapevole dei problemi ambientali che affliggono il nostro pianeta. Inoltre l’approfondimento di queste tematiche si rivela necessario anche in virtù di una legislazione, che sembra ormai definitivamente orientata verso il risparmio energetico. Il salone si è presentato quindi perfettamente allineato con le esigenze dell’opinione pubblica, andando incontro alle aspettative dei visitatori, grazie anche ad una serie di convegni che hanno perfezionato la rassegna. 39 Segnalati a cura di www.design-valley.it Design-valley è uno studio di design che promuove l’ecosostenibilità. In questa pagina il suo compito è quello di segnalare i progetti con valori di tipo ambientale più interessanti, curiosi e particolari che vedono la luce a livello mondiale. A cura di Gianluca Giacoppo QUATTRO MOTO E UN CELLULARE Bamboo phone S i chiama Bamboo Phone ed è un cellulare totalmente biodegradabile ideato dal designer Gert Jan Van Breugel. E’ un telefonino normale, ma essendo realizzato in mais e bamboo, può essere smaltito nei normali rifiuti umidi. Bamboo Phone è ricaricabile a mano grazie ad una piccola manovella e consuma poco anche grazie ad un particolare display monocromatico. Mission One, una moto da sogno N on è economica, dato che costa 52 mila euro, ma la Mission One è davvero unica, a metà strada tra la una moto aliena e quella di Valentino Rossi. Il progetto è nato dall’inventiva di Yves Behar e il motore è elettrico con una potenza di 140 Cv e una velocità massima (autolimitata) di 240 orari. C’è di più: grazie alle batterie agli ioni di litio, questa super moto si ricarica completamente in sole due ore e con un “pieno” è in grado di percorrere 240 Km. Sarà in vendita fra un anno, inizialmente con una produzione in piccola serie. Movito, il primo eco scooter elettrico trasformabile U no scooter verde con motori elettrici nelle ruote. Si chiama Movito ed è stato ideato dal designer Tai Chiem. Questo speciale scooter elettrico è realizzato in fibre di carbonio rinforzate e può essere trasformato da scooter a minicar quindi ideale per vivere la città e i piccoli centri storici. Infine il sellino è in aerogel, il display touchscreen, i fari a LED e il collegamento wifi per internet e GPS. Prometheus, il movimento che viene dal sole U na due ruote che si muove sfruttando l’energia solare. E’ la Prometheus, moto progettata dalla Prometheus Solar LLC ed esposta al Alt Car Expo di Santa Monica, il salone del mezzi di trasporto ad energia alternativa. La forma non è molto moderna e con “un pieno di raggi solari” è in grado di percorrere 80 Km e raggiungere una velocità massima di circa 112 km orari. Le sue sono batterie al litio fosfato, connesse ad un motore elettrico Perm PMG 132 della Thunderstruck Motors. 40 ecoIDEARE - aprile 2009 Centauri su una ruota sola P er ora è un prototipo, ma la UnaMoto, ideata dal diciottenne canadese Ben Gulak, presentata in anteprima al National Motorcycle Show di Toronto, farà strada. UnaMoto trova il suo perfetto equilibrio grazie a due giroscopi, e ha un motore elettrico che per ora arriva a 40 km orari con un’autonomia di due ore e mezzo. A parte il pulsante di avvio, tutte le sue funzioni sono ottenute in modo intuitivo dalla posizione del corpo. Ben Gulak ha utilizzato il telaio della Yamaha R1, e l’unica ruota davanti è costituita da due ruote più snelle ravvicinate e parallele. PROFESSIONISTI Il Professionista: l’Eco dell’architetto a cura dell’Arch. Renato Pusterla L’ISOLAMENTO TERMICO DEGLI EDIFICI E cosotenibilità non vuol dire solo risparmio energetico, ma rispetto dell’ambiente con la valorizzazione di materiali naturali: per questo fondamentale è la ricerca di prodotti a basso impatto, con bassi consumi per la loro produzione, non erosivi sul territorio, non nocivi per la salute limiti che si traducono in benefici di scarsa entità. Inoltre, in termini di costo, l’incidenza di un materiale isolante di alta qualità è limitata rispetto all’intervento nella sua complessità; perché le spese fisse legate alla manodopera, ai ponteggi e alle finiture restano invariate. A cambiare molto è invece il risultato finale in termini di benessere termoigrometrico e durabilità. Dal confronto tra un prodotto di sintesi , come il polisterene, il poliuretano, la fibra minerale (roccia o vetro) e i prodotti naturali come il sughero biondo naturale e la fibra di legno, per la e riciclabili . realizzazione di un sistema isolante a cappotto, emerge che Con l’introduzione della legge 311/07 nei nuovi dal punto di vista delle prestazioni termiche le differenze progetti residenziali, è stata posta particolare attenzione sono minime. I materiali di sintesi e le fibre minerali hanno all’isolamento termico delle costruzioni, alle pareti il vantaggio, oltre ad un minor costo, di richiedere minori perimetrali e alla copertura, al fabbisogno termico e al spessori per raggiungere i parametri di legge, ma il discorso rispetto dei parametri imposti dalla normativa. Per la cambia completamente andando ad analizzare una serie di tipologia costruttiva tradizionale, fatta di strutture in altri aspetti. cemento armato, murature in laterizi e solai misti, un tipo La traspirabilità del cappotto isolante, da cui dipende il di isolamento particolarmente efficace per l’involucro comfort interno: sotto questo aspetto i prodotti di sintesi, verticale è quello denominato a “cappotto”. Si tratta come il polistirene, si comportano come una barriera al di un rivestimento esterno delle pareti perimetrali con vapore e questo si traduce in una pressoché inesistente materiali isolanti che vengono protetti con materiali di traspirazione e nel conseguente rischio di formazione di finitura. Con tale sistema si correggono i problemi legati condensa tra pannello e muratura. Mentre i pannelli di fibra alle diversa composizione e conseguente trasmittanza minerale richiedono una barriera al vapore sulla facciata dei materiali, ad esempio i ponti termici (quelli che nelle calda dell’isolante. Il cappotto realizzato con i pannelli costruzioni tradizionali producono le muffe negli angoli, in sughero o fibra di legno offrono una traspirabilità ndr). L’isolamento a cappotto è particolarmente efficace perché permette così di ridurre a monte ed in modo efficace decisamente superiore mettendo al riparo da possibili fenomeni di condensa e creando un clima interno più il fabbisogno di energia. Non a caso questo sistema, oltre salutare. Per la protezione acustica, normata da una ad essere una soluzione completa per i nuovi edifici, è specifica legge, i materiali naturali sughero e fibra di legno utilizzato nell’isolamento termico degli edifici esistenti. Per l’isolamento delle coperture inclinate o piane, il sistema danno in assoluto le migliori prestazioni. La durabilità nel tempo: i prodotti di sintesi tendono a più efficace è quello che riveste esternamente la struttura deteriorarsi con gli sbalzi di temperatura, mentre i pannelli per evitare i ponti termici; è poi fondamentale proteggere di sughero e di fibra di legno sono termicamente e quindi dall’acqua con tegole o guaine e creare un’intercapedine hanno durata pressochè illimitata. ventilata. I prodotti in commercio per questa funzione La resistenza meccanica: il pannello di sintesi e quello in isolante sono di tre tipi: di sintesi (polistirene-poliuretano ecc); fibre minerali (lana di roccia e vetro); prodotti naturali fibra minerale si deforma, se sottoposto a compressione, mentre il pannello di sughero e di fibra di legno non (sughero e legno). subisce variazioni grazie alla sua alta densità. Il problema dell’isolamento termico tende ancora a essere Nel prossimo numero di Ecoideare analizzeremo le aziende visto con riferimento alla protezione dal freddo e di che producono materiali naturali isolanti. riscaldamento invernale. Molto meno ci si preoccupa del problema opposto, cioè di garantire un buon isolamento dell’edificio anche nella stagione estiva, quando le spese per Per ulteriori informazioni: il raffrescamento degli ambienti sono uguali o superiori a quelle per il riscaldamento. Non si pensa poi che all’involucro edilizio sono richieste anche altre funzioni, come una buona protezione acustica, un corretto comfort termoigrometrico in tutte le stagioni dell’anno e una lunga durabilità. La sottovalutazione di questi aspetti porta molto spesso a preferire soluzioni Via Sardegna, 57 - 20146 Milano Tel. 0236642800 - Fax 0236642803 basate su materiali più a buon mercato, ma con evidenti [email protected] - www.rinenergy.it 41 Il Professionista: l’Eco dell’Avvocato a cura dell’Avv. Micaela Pozzoli e Avv. Riccardo Maino Le norme per gli imprenditori La Legge impone ai titolari di aziende una conoscenza preventiva delle leggi in tema ambientale, non solo per l’attività da esercitare, ma anche in termini di sanzioni. Essere informati impedisce, infatti, di incorrere nelle multe che, spesso, colpiscono ad esempio chi non ottempera agli obblighi di legge soprattutto in termini di smaltimento rifiuti L a tutela giuridica dell’ambiente, che si sostanzia concretamente in maniera variegata in relazione all’ attività esercitata ed al luogo in cui tale attività viene svolta, presenta degli aspetti generali sotto il profilo delle conseguenze sanzionatorie in cui l’imprenditore può incorrere in caso ponga in essere comportamenti non conformi al dettato normativo. In realtà, accanto a quelli che possono essere considerati come aspetti prettamente “pratici” - laddove per esempio si renda necessaria la compilazione e regolarizzazione della modulistica e documentazione prescritte dalla legge, come sempre a titolo di mero esempio il cosiddetto MUD ( Modello Unico di Dichiarazione Ambientale), le cui novità normative e nuovi adempimenti introdotti dal D.P.C.M. 2 dicembre 2008 sono stati rinviati al 2010 ai sensi della Legge n. 294 del 17/12/2008 - il legislatore attualmente tende ad accentuare la disciplina della materia “ambientale” dal punto di vista penalistico, anche in considerazione della gravità, rispetto al passato, degli illeciti commessi – basti pensare all’ancora diffuso utilizzo improprio di tecnologie “non eco sostenibili”. Questo rafforzamento della tutela ambientale avviene o attraverso la predisposizione di norme in ambiti specifici, anche con precise delimitazioni territoriali - si veda in modo paradigmatico sulla nota vicenda dell’ emergenza rifiuti nella Regione Campania il Decreto Legge 6/11/2008 n. 172 convertito con modificazioni nella Legge 30/12/2008 n. 210 - o attraverso l’approvazione di testi normativi di più ampio respiro, addirittura di rilievo sovranazionale: a questo riguardo il riferimento è d’obbligo alla Direttiva 21/5/2008 approvata dal Parlamento Europeo proprio sulla tutela penale dell’ambiente. Da queste premesse, discende allora la conclusione che all’imprenditore una conoscenza preventiva del complesso normativo inerente l’attività esercitata, nei vari risvolti anche sanzionatori, appare quanto mai utile, se non indispensabile, al fine di adeguarsi alle disposizioni legislative e di non incorrere nelle conseguenze sanzionatorie medesime, particolarmente presenti per esempio in un settore comune ad ogni attività, quale quello legato al - regolare e non smaltimento dei rifiuti. Per ulteriori informazioni: Via Sardegna, 57 - 20146 Milano Tel. 0236642800 - Fax 0236642803 [email protected] - www.rinenergy.it 42 ecoIDEARE - aprile 2009 PROFESSIONISTI Il Professionista: l’Eco Bandi Consulenza specifica per imprese e professionisti a cura di Michela Romano e Gaia Gusso FRIM – FONDO DI ROTAZIONE PER L’IMPRENDITORIALITA’ (decreto n. 15526 del 23 dicembre 2008 – BURL n. 1 del 5 gennaio 2009, Serie Ordinaria) Aiuto finanziario per “Innovazione di prodotto e di processo” e “Applicazione industriale dei risultati della ricerca”. Supporto alla competitività del sistema imprenditoriale lombardo stimolando le capacità competitive delle micro, piccole e medie imprese migliorando sia le condizioni di accesso al credito che quelle di costo del mercato del credito. Beneficiari: micro, piccole e medie imprese aventi sede operativa in Lombardia ed operanti nel settore manifatturiero. Le agevolazioni saranno concesse per la realizzazione di progetti che: • comportino attività di ricerca industriale e/o di sviluppo sperimentale - Sottomisura 1; • prevedano la realizzazione di investimenti connessi alla applicazione industriale di risultati della ricerca, sviluppata dall’impresa internamente e/o commissionata all’esterno ad Università e Centri di ricerca o mediante acquisizione di know-how, per la realizzazione di nuovi prodotti o lo sviluppo di nuovi processi produttivi finalizzati all’industrializzazione degli stessi - Sottomisura 2. Le forme tecniche con le quali verrà concesso l’aiuto sono il co-finanziamento a medio termine ed il prestito partecipativo. Il costo ammissibile di ciascun progetto non potrà essere inferiore a euro 100.000,00 né superiore ad euro 2.000.000,00. Attivo fino ad esaurimento fondi. www.regione.lombardia.it “CONTRIBUTI ALLE MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE (MPMI) PER IL SOSTEGNO DELL’INNOVAZIONE E DELL’IMPRENDITORIALITÀ NEL SETTORE DEI SERVIZI ALLE IMPRESE” (BURL N. n° 6 del 09-02-2009) Obiettivo: favorire la nascita di nuove imprese che producano servizi innovativi e/o l’aumento del contenuto tecnologico dei servizi già esistenti. Incentivare la capacità delle imprese di rispondere a una richiesta di servizi sempre più forte ed esigente con un’offerta di global service o servizi “chiavi in mano”, attraverso l’aggregazione delle imprese di produzione di servizi e di specialisti che garantiscono servizi e prodotti complementari. Sono previste due misure: Misura A “Sostegno alla creazione di nuove imprese di produzione di servizi innovativi” Misura B “Sostegno all’aggregazione di imprese per la produzione di servizi integrati” Il bando si rivolge a: • aspiranti imprenditori – persone fisiche – che devono costituire nuove imprese di produzione di servizi innovativi • imprese esistenti operanti nel settore dei servizi. Le risorse disponibili per tutto il territorio lombardo sono complessivamente 3.330.000 euro. Il termine per la presentazione delle domande on-line è il 28 maggio 2009, ore 16.30. www.lom.camcom.it CREDITO D’IMPOSTA PER RICERCA E INNOVAZIONE La misura è rivolta alle imprese di tutti i settori su tutto il territorio nazionale e prevede, come agevolazione, il credito d’imposta pari al 10% delle spese ammissibili. Per contratti stipulati con Università e Centri di ricerca il credito d’imposta è pari al 40%. Sono ammissibili al credito le seguenti attività di ricerca e sviluppo: a) lavori sperimentali o teorici svolti soprattutto per acquisire nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette; b) ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un notevole miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti; c) acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale e altro, allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati. www.sviluppoeconomico.gov.it Per ulteriori informazioni: Via Sardegna, 57 - 20146 Milano Tel. 0236642800 - Fax 0236642803 [email protected] - www.rinenergy.it 43 44 ecoIDEARE - aprile 2009 Le schede di ECOIDEARE - IDEE A CASA IDEE COME RIDURRE IL NOSTRO CONSUMO IDRICO • Fare brevi docce al posto del bagno. In media, un bagno richiede una quantità doppia di acqua rispetto alla doccia. • Scegliere il WC, LA LAVATRICE E LA LAVASTOVIGLIE a basso consumo idrico. Far funzionare sempre lavatrice e lavastoviglie a pieno carico. Per il bucato, come alternativa al prelavaggio, si può avviare la lavatrice per 10 minuti, spegnerla per almeno un’ora, lasciando così i panni in ammollo: si dimezza il consumo d’acqua e si riduce di almeno 1/3 quello di elettricità. • Far controllare gli impianti idraulici: un RUBINETTO che gocciola è causa di un notevole spreco (90 gocce al minuto sono 4.000 litri di acqua sprecata all’anno). CAPOVOLGI LA RIVISTA, acquista sostenibilità! • Non gettare nel WC TAMPONI, ASSORBENTI, PANNOLINI E PRESERVATIVI, soprattutto se si vive in un’area dove le acque di fogna vengono immesse direttamente in mare. Pensa a quando avrai voglia di farti una bella nuotata... • Non versare mai negli scarichi prodotti utilizzati per il bricolage e le piccole manutenzioni domestiche (solventi, colori, sverniciatori ecc. o l’olio esausto dell’automobile). Anche l’olio usato in cucina, specialmente per le fritture, va raccolto e portato in una piazzola ecologica. • Innaffiare il giardino nelle ore serali, quando il sole è tramontato e l’evaporazione minore. Per terrazzi e giardini è meglio scegliere i moderni sistemi di irrigazione a micropioggia programmabili, che possono funzionare anche durante la notte, quando i consumi sono più bassi. Q • E’ meglio spazzare i vialetti con una ramazza piuttosto che usare la canna dell’acqua. 45 Le schede di ECOIDEARE - IDEE A CASA ecoIDEARE - aprile 2009 Lavastoviglie • Lavastoviglie Eco 10 di Candy • Lavastoviglie Hotpoint Ariston con Flexipower • Lavastoviglie Techna Rex Electrolux Lavatrici • Lavatrice Sunny di Rex Electrolux • Lavatrice Lavamat AEG Electrolux • Lavatrice AquaSteam con TurboVapore Whirpool CAPOVOLGI LA RIVISTA, Cambia il tuo stile di vita! Cassette WC con doppio scarico • Cassette Hidrobox dual • Cassette Pucci Eco • Cassette interne o esterne I.G. Incerti Plast • Cassette interne o esterne Ramo Q Irrigazione a goccia • Gocciolatori e nebulizzatori DeN • Sistemi di irrigazione Aldrovandi srl • Irrigazione a goccia Rain Bird 46 ACQUISTARE SOSTENIBILE N°2 - Aprile 2009 N.2 - APRILE 2009 - POSTE ITALIANE SPED.IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L.46/2004, ART. 1, C. 1, DCB - MILANO Brumar House: Rebecca, la casa delle meraviglie IDEE Lops Birre & Sapori DESIGN Casambiente a Castelbarco ARCHITETTURA ARTE Christo e Oppenheim ENERGIA La luce sostenibile Periodico di cultura, informazione, stili di vita e progetti sui temi dell’ecosostenibilità Pag. 4 editoriale Una rivista doppiamente utile S iete pronti a cambiare abitudini? Le abitudini sono terribili: a volte ci costringono a fare cose che, se meditate razionalmente, non avrebbero scampo e invece continuiamo a fumare anche se sui pacchetti delle sigarette c’è scritto, a chiare lettere, che il fumo provoca i tumori, continuiamo a mangiare male e non biologico anche se ci dicono del colesterolo, dei pesticidi e di altre mille schifezze che si celano nei cibi, continuiamo a rimbambirci davanti ad un televisore anche se il mondo là fuori è molto più interessante e divertente. Sono queste maledette abitudini che solo un’informazione continua e chiara può sperare di far cessare o modificare. Ecoideare con questa secondo percorso di lettura vuol darvi delle indicazioni dirette per farvi conoscere quelle attività che sulle buone abitudini stanno costruendo il loro futuro. Buona lettura. Pag. 7 Fabio Vicamini Pag. 10 SOMMARIO Rubriche Idee > Da Lops Birre & Sapori la genuinità naturale dei legumi - Fabio Vicamini 4 Design > Casambiente 2009: 7 L’arredamento al servizio dell’ecosostenibilità - Giorgia Giavenni Architettura > Bru.Mar House: 10 La casa ecodomotica telecomando in mano - Fabio Vicamini Arte > Christo e Jeanne-Claude e Dennis Oppenheim - Francesca Montrasio 14 Energia > Dare forma alla luce sostenibile - Roberto Zani 15 > Biblioteca della sostenibilità - Gaia Gusso > Prospettive sostenibili - Giorgia Giavenni Pag. 14 16 17 Pag. 15 1 2 ecoIDEARE - aprile 2009 Unione Commercianti P Giuseppe Pedano rendo spunto da alcune parole che ho letto con interesse nel primo numero di Ecoideare: “La nostra casa potrebbe trasformarsi in un ambiente sano costruito con materiali naturali ed ecologici”. Niente di più vero. E vivere in un ambiente sano significa fare prevenzione quotidiana. Senza sforzo. La mia esperienza di imprenditore dell’arredamento – con intuizioni, a distanza di anni lo posso affermare con tranquillità, pioneristiche – si è incentrata sul dormire bene, sulla bioarchitettura del dormire. Perché in una scelta ecocompatibile, (che si traduce in tendenze di mercato), la “cultura” del dormire – in Italia ancor oggi assolutamente deficitaria - è molto importante. Una rilevante percentuale dei nostri disturbi, delle nostre malattie, deriva dal non dormire bene ed allora pensare “eco” significa saper scegliere prodotti con caratteristiche precise. Come eliminare dal letto il metallo, perché modifica il campo elettromagnetico terrestre. Il letto dev’essere rigorosamente con doghe di legno per una maggior traspirazione. Ma anche il legno – nel letto, nei mobili delle nostre stanze – dev’essere naturale, atossico. Senza, quindi, vernici inquinanti. Ed anche nella scelta del complemento tessile d’arredo occorre una maggiore cultura: i piumoni, ad esempio, facilitano le allergie. Meglio la tradizionale trapunta naturale. Io credo che, nell’arredamento, l’attenzione al design non debba andare a scapito – nella realizzazione dei prodotti della qualità dello star bene, assolutamente essenziale per l’uomo. Il ruolo della distribuzione commerciale è anche quello di fare cultura e sono lieto che su Ecoideare mi sia stata data l’opportunità di dare un contributo. Il mercato “salutistico” è una nicchia, il 5%, ma sta giustamente prendendo sempre più piede. Purtroppo nel nostro Paese – a differenza di imprese straniere con le quali ci confrontiamo – manca ancora, da parte della produzione, una sufficiente sensibilità in tal senso. Giuseppe Pedano Assomobili 3 Il menu del contadino: DA LA GENUINITÀ NATURALE di Fabio Vicamini U na sera di qualche mese fa ero sopraffatto dalla stanchezza e volevo tirarmi un po’ su di morale. Ho pensato: chiamo qualche amico e vado a farmi una cena in allegria. Magari una pizza... Gli amici stranamente erano tutti in giro: chi in palestra, chi con la fidanzata, chi fuori per lavoro e allora mi sono detto: esco lo stesso, mi farò compagnia da solo. Un modo come un altro per parlare con se stessi e riflettere sul proprio futuro. Io abito a Loirano, una frazione di Trezzano sul Naviglio e quando, diretto a Milano, sono passato davanti al ristorante Lops, lungo la Vigevanese, le luci calde del locale mi hanno invitato a fermarmi nell’ampio parcheggio con palme stile Miami. Essendo un grande appassionato di birra, la vista, appena entrato, delle luccicanti cisterne in rame che accolgono con la loro elegante presenza il cliente, mi ha immediatamente convinto che era il posto giusto e mi sono detto e Lops sia.... L’accoglienza è stata da subito perfetta e mi sono trovato ad un tavolo, con sgabelloni dalla robusta e moderna struttura in legno, vicino alle meravigliose cisterne dove viene preparata, poco dopo lo scoprirò, una birra artigianale senza euguali nel raggio di 450 Km. Una birra simile l’ho gustata solo in Baviera in un’antica Birreria del centro di Monaco. Scopro, infatti, parlando con un simpatico cameriere che il mastro birraio, Alfredo Riva, ha studiato e appreso le tecniche di produzione proprio in Baviera oltre ad aver imparato i segreti di questa professione, il braumaster, in Olanda e in Inghilterra. Mi sono messo a sfogliare il menu e sono rimasto sorpreso dalla varietà della proposta che spazia da ottime carni alla griglia, provenienti dai migliori allevamenti europei, cotte alla brace di carbone e passa attraverso un’ampia scelta di piatti selezionati dallo 4 ecoIDEARE - aprile 2009 chef Flavio, arrivando ad una ricca selezione di pizze cotte nel forno a legna. L’indecisione mi ha assalito: una fiorentina gigantesca che si faceva mangiare con gli occhi mi è passata vicino, il suo colore e profumo mi hanno fatto quasi propendere per questo paradisiaco piatto della tradizione Toscana, ma lo sguardo si è soffermato su un piatto gigante, con varie ciotoline in terracotta, che veniva servito ad un tavolo vicino. Un signore sorridendo, con una barba bianca ben curata, mi ha guardato e mi ha fatto cenno verso il piatto che stavo guardando con curiosità dicendo “Se lo prende non sbaglia: è il Piatto del Contadino”. Il signore si è avvicinato sempre sorridendo e, visto che ero solo, ho colto l’occasione per fare due chiacchere con lui e conoscere la sua storia. Il signore si è presentato: era Luigi Lops in persona. Imprenditore di successo che, partendo da zero dalla sua amata Corato, vicino a Bari, ha costruito la sua fortuna: un importante gruppo che si occupa di IDEE LOPS BIRRE & SAPORI DEI LEGUMI immobiliare, arredamento, automobili e naturalmente ristorazione. Il tutto giorno dopo giorno, granello dopo granello, senza mai perdere di vista il suo sogno tutto italiano: aprire un ristorante dove il piacere della tavola e del mangiar bene fosse garantito da ingredienti genuini e prodotti di qualità, magari provenienti proprio dalla sua Puglia. E, infatti, quando si è presentata l’occasione ecco che il suo sogno si è concretizzato: è nato il bar, ristorante, griglieria, pizzeria con Fabbrica della birra - Birre & Sapori - il locale in cui, per pura combinazione, ero capitato quella sera. Io ho passato molti anni in vacanza in Puglia e ho imparato a conoscere il culto di quel popolo per il prodotto di qualità della terra e del mare. Non esistono confezionati, inscatolati, congelati: per un pugliese d.o.c. il cibo proviene direttamente dalla terra o dal mare. I prodotti della terra o i loro derivati, come l’olio e il vino, si comprano dal contadino e il pesce dal pescatore al porto. E’ una cultura tradizionale che però rappresenta una filosofia altamente ecosostenibile. Se tutti gli italiani consumassero i prodotti delle loro terre ci sarebbero molti meno tir in giro per l’Italia, l’aria sarebbe meno inquinata e la genuinità sarebbe molto più controllata perché testata direttamente: dal produttore al consumatore. La stessa filosofia che, come mi ha raccontato il signor Lops, è rimasta alla base della preparazione di questo Piatto del Contadino. La signora Claudia, infatti, moglie del signor Lops e coordinatrice del ristorante, ogni giorno si occupa di seguire direttamente la preparazione di questo piatto procurandosi gli ingredienti freschi necessari per la sua realizzazione. Lo chef Flavio di Lops Birre & Sapori mostra in alto il piatto del contadino 5 Sopra: La gigantesca pizza a otto gusti e alcuni piatti proposti dal ricco menù capace di soddisfare i palati più diversi A lato: la Birra Natura prodotta internamente è la specialità di questa Primavera-Estate Luigi Lops, titolare di Birre & Sapori 6 ecoIDEARE - aprile 2009 Cicorie, fave, fagioli, ogni giorno, vengono trattati attraverso delle lente cotture e cucinati secondo la tradizionale ricetta che la signora Claudia ha appreso da sua madre tramandata di generazione in generazione. Solo il pensiero mi fa tornare l’acquolina in bocca, soprattutto ricordando il puré di fave con la cicoria di cui sono un grande estimatore, bagnato naturalmente con una lacrima di olio Lops e assaporato sorseggiando una birra Natura. In questo piatto il bravo chef del locale non ci mette becco: qui comanda la tradizione. Un modo di cucinare che non si apprende a scuola, ma che diventa un modo di tramandarsi la storia familiare. La cena è proseguita tra aneddoti raccontati da Luigi Lops con una verve tutta personale e un’indimenticabile e tenerissima tagliata. Un dolce come se fosse dipinto sul piatto mi ha portato alla fine di una cena perfetta, piacevole e che mi ha regalato una nuova amicizia: quella con Luigi Lops. Un uomo che è il ritratto del suo ristorante: ricco, piacevole, egocentrico, accogliente, stimolante. DESIGN CASAMBIENTE 2009: L’ARREDAMENTO AL SERVIZIO DELL’ECOSOSTENIBILITÀ di Giorgia Giavenni Domenica 16 marzo il sole era caldo e la giornata di un azzurro speciale. Siamo andati per i nostri lettori a visitare una mostra sull’arredamento che, di anno in anno, cresce di qualità e diventa un appuntamento imperdibile. Nella splendida cornice di Villa Castelbarco Albani a Vaprio d’Adda, infatti, si è svolta, dal 6 all’8 marzo e dal 13 al 16 marzo, Casambiente 2009, la quattordicesima edizione della mostra dell’arredo di qualità e del design made in Italy. La Villa settecentesca è spettacolare e al suo interno, su 3 mila metri quadrati di spazi espositivi, sono stati sapientemente collocati oltre 60 espositori, rappresentanti della creatività e del made in Italy. Il percorso obbligato ci ha permesso di conoscere ogni singolo espositore e le soluzioni d’arredo. Notevole l’affluenza di pubblico che, con interesse, ha osservato le tante proposte innovative e di qualità assoluta presente nelle sale. L’intento dell’Ente Fiera del Barco e degli organizzatori Marta Menegardo e Stefano Lojacono è stato quello di promuovere soluzioni innovative e di grande interesse, anche per quanto riguarda l’attualissima tematica dell’energia alternativa e dell’edilizia ecosostenibile. Oltre ad un’area espositiva dedicata alle fonti d’energia rinnovabili, ai materiali e componenti per l’edilizia sostenibile, abbiamo potuto visitare la Casa Ecologica, una soluzione abitativa itinerante, allestita dall’Associazione PAEA all’interno di un tir come una vera e propria abitazione, realizzata secondo gli standard dell’efficienza energetica e dove, anche tramite visite guidate, si potevano scoprire tutti i segreti dell’edilizia che ci permette di salvaguardare l’ambiente e la nostra salute. L’interesse che la casa ha suscitato nei visitatori e nelle scuole sottolinea la crescita di una nuova sensibilità nell’opinione pubblica nei confronti di un’edilizia ecocompatibile e delle tematiche legate al risparmio energetico. La degustazione di una pizza cotta con il forno solare ci ha permesso di comprendere fino in fondo le potenzialità di questa meravigliosa fonte energetica che è il sole. Un ricco programma di convegni, promossi all’interno della fiera ha perfezionato il tutto, rappresentando senza dubbio un valore aggiunto e premiando la lungimiranza dell’ente organizzatore che ha raccolto con soddisfazione gli ampi consensi da parte dei visitatori e degli espositori. Appuntamento all’anno prossimo: noi sicuramente ci saremo. Ente Fiera del Barco - Villa Castelbarco - tel. 02 90966953 www.villacastelbarco.com 7 8 ecoIDEARE - aprile 2009 9 BRUMAR HOUSE: LA CASA ECODOMOTICA TELECOMANDO IN MANO C di Fabio Vicamini Marcello Ferraina Presidente della Bru.Mar Group Spa 10 ecoIDEARE - aprile 2009 ostruirsi o acquistare una casa nuova unifamiliare può far venire il mal di testa. Prima bisogna chiarirsi le idee su cosa si vuole, poi, dopo aver litigato un po’ di volte con il rispettivo compagno di vita, trasferire le esigenze al progettista di fiducia oppure scegliere un costruttore che ci offra una casa che si allinei con le nostre esigenze , scegliere le finiture, andare a cercare l’arredamento, e infine valutare un’infinità di dettagli che solo a pensarci non si sa da che parte iniziare. Oggi, però esiste una nuova possibilità che oltre a far passare ogni pensiero legato alla costruzione della casa, ci da la possibilità di provare la casa “ su strada” o meglio “ su terreno”. Questa possibilità è la Bru.Mar House: la casa ecodomotica, finita in ogni dettaglio, arredata e consegnata “ telecomando in mano”. Per capire meglio di cosa stiamo parlando Ecoideare ha incontrato Marcello Ferraina fondatore e Presidente della Bru.Mar Group Spa , la società che sta presentando da qualche mese questo prodotto assolutamente innovativo. Signor Ferraina, cos’è la Bru.Mar House? E’ una casa ecocompatibile, supertecnologica, a massima efficienza energetica e completamente arredata, che Bru.Mar Group, la società che ho fondato nel 2006, consegna e costruisce in 180 giorni in tutta Italia a chiunque abbia a disposizione un terreno edificabile e voglia abitare in ARCHITETTURA PRODUZIONE ANNUA CO2: MODELLO REBECCA una casa conforme ai parametri “Sistema Casa Qualità”, dove il benessere dei suoi abitanti, la salvaguardia dell’ambiente ed il risparmio energetico sono considerati valori assoluti ed irrinunciabili. Andiamo per gradi, perché la Bru.Mar House è una casa ecosostenibile? Perché tutti i materiali scelti per la realizzazione della casa sono ecologici: la casa è riciclabile all’80%. Perché tutto l’edificio, dalle strutture agli impianti, è stato studiato per far rientrare la casa nella categoria a maggior risparmio: la classe A+. Perché è stata pensata con le migliori tecnologie a pannelli solari termici e fotovoltaici per la produzione di energia. Perché è stato studiato un sistema di recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione dei giardini e lo scarico dei wc. Perché al suo interno esiste un sistema di depurazione dell’acqua a osmosi inversa per poter bere senza problemi l’acqua del rubinetto. Perché tutto il sistema di illuminazione della villa è a luci Led con la migliore efficienza energetica disponibile. Perché è stata equipaggiata con un impianto elettrico domotico che garantisce la migliore gestione energetica. Perché tutti gli arredi inseriti sono prodotti utilizzando materiali ecocompatibili. Perché tutto il legno utilizzato proviene da piantagioni controllate dove si prevede di piantare due piante nuove ogni volta che ne viene abbattuta una. Perché tutte le finiture interne ed esterne sono scelte nella gamma dei materiali ecocompatibili. Perché... Basta, la prego, rischia così di umiliare qualsiasi altro costruttore... Il nostro lavoro è partito proprio dalla volontà di proporre un prodotto ineguagliabile a livello di ecosostenibilità. Sono sicuro che dopo questo enorme lavoro per la definizione di una casa ad alto benessere, ora, che siamo arrivati alla commercializzazione, raccoglieremo importanti frutti. Qual è il sistema domotico utilizzato? Il sistema domotico permette di controllare tramite computer, telefonino, internet e il portale Bru.Mar House, tutto il sistema di gestione della casa: apertura e chiusura della casa, videosorveglianza, controllo totale degli elettrodomestici, delle luci, delle tapparelle. A questo sistema è stato aggiunto un sistema di aspirazione centralizzato per la pulizia della casa e un sistema di entertainment d’alto livello con TV LCD 46”. Dvd, lettore MP3, lettore Smart Card e filodiffusione. SPESE ENERGETICHE: MODELLO REBECCA 11 Sopra: gli schemi costruttivi delle pareti interne ed esterne delle ville della Bru.Mar House. Sotto: il software Bru.Mar di costruzione e visualizzazione delle ville. Quali tipologie di Bru.Mar House esistono? Proponiamo tre modelli: Rebecca, Martina e Federica. Da un minimo di 100 metri quadrati fino a 370 metri quadrati disposti su uno, due o tre piani, con soluzioni monofamiliari e bifamiliari. Anche se possiamo arrivare a studiare soluzioni personalizzate da valutare di volta in volta in base alle esigenze del cliente. Qual è il suo costo al metro quadro? Escluso il terreno si va dai 2.000 ai 2.700 euro per metro quadrato. Ma è un calcolo sbagliato in quanto tra risparmi energetici, incentivi statali e agevolazioni finanziarie il costo reale scende almeno di 1.000 euro metro quadrato. Senza contare il risparmio dovuto dalla comprensione di tutte le voci: progetto, finiture, domotica, arredi e tempistica di consegna e con le 12 ecoIDEARE - aprile 2009 nuove leggi sull’edilizia che verranno emesse nei prossimi giorni i vantaggi economici saranno ancora maggiori. La verità è che la Bru.Mar House è una casa alla portata di tutti: basta possedere un terreno e posare le fondamenta. Ho visto che avete importanti rapporti di partnership.... E’ la nostra filosofia. Sono tante le aziende che hanno scommesso su di noi. Voglio segnalare due degli ultimi accordi più importanti che abbiamo definito. Il primo con un’importante rete di agenzie immobiliari che permetterà di acquistare la Bru.Mar House presso le agenzie distribuite su tutto il territorio Nazionale. Il secondo con la Banca BCC di Treviglio che permetterà di acquistare la casa con un mutuo di ineguagliabile economia. ARCHITETTURA Monofamiliare Mod. Rebecca 230 mq. Monofamiliare Mod. Federica Beach 225 mq. Monofamiliare Mod. Martina 178 mq. Sopra: il modello Rebecca presentato alla fiera Made Expo di Milano. A lato: le tre tipologie di case Uni familiari proposte da Bru.Mar House E’ vero che i potenziali acquirenti presto potranno collaudare la casa in prima persona? Si, a breve, sarà predisposta una casa dove l’acquirente potrà trascorrere, tramite un contratto preliminare d’acquisto, un intero week end. Passati i due giorni potrà decidere se confermare l’acquisto o annullarlo. Sarà una vera e propria prova di soddisfazione. Come comunicherete la proposta Bru.Mar House? Il miglior investimento è il passaparola. In ogni caso è stata programmata una campagna sulle maggiori reti televisive e la partecipazione a importanti eventi espositivi di settore. Il sito www.brumargroup.com, poi, è stato particolarmente studiato per far toccare con mano la nostra unicità e la novità della nostra proposta. 13 CHRISTO E JEANNE-CLAUDE E DENNIS OPPENHEIM Paesaggio come ipotesi Nel contesto della rassegna Segno-Gesto-Materia si segnalano due nomi in particolare, il cui lavoro è da sempre legato all’attenzione per gli elementi della natura e al paesaggio, si tratta di Christo e Dennis Oppenhein. Christo Javacheff e JeanneClaude de Guillebon (nati lui in Bulgaria, lei a Casablanca nel 1935) si sono incontrati a Parigi nel 1958 e lavorano in coppia dal 1961. Dal ricoprire con teli oggetti d’uso quotidiano, gli artisti sono passati a progetti monumentali, sul territorio rurale o metropolitano, rendendo sempre più spettacolare il drappeggio e facendo convivere il momento progettuale con quello dell’azione. I loro progetti sono interamente autofinanziati tramite i lavori preparatori. “The Pont Neuf Wrapped” è forse tra i loro interventi più noti, proprio perchè elaborato su uno dei ponti storici della Senna nel cuore di Parigi. Dove l’empaquetage del manufatto rende il ponte fantasma di se stesso fluttuante sulla corrente. Ma tutta l’attività dei due artisti è indirizzata a misurarsi con la natura, quando impacchettano filari d’alberi o proiettano lunghi walls nell’oceano, ostruiscono con un sipario una profonda valle, circondano isole di corolle rosa, coprono con un tessuto riflettente il corso di un fiume o imbandierano di teleri arancioni Central Park. E ogni volta il paesaggio è restituito nella sua integrità mentre l’intervento degli artisti persiste nella memoria collettiva. Dennis Oppenheim (Electric City, USA, 1938) fa parte, 14 ecoIDEARE - aprile 2009 insieme a Bruce Nauman, Robert Smithson, Michael Heizer, Vito Acconci, Robert Morris e Gunther Uecker, di quella generazione d’artisti d’area americana che è stata capace di rinnovare l’idea e i linguaggi dell’arte contemporanea. Caratteristica dominante e originale nel lavoro di Oppenheim è l’attenzione a una forma che transita da un materiale o un oggetto all’altro facendosi emblema del fare, ma insieme segno fisico dimostrativo di un divenire senza fine. L’artista traccia segni, sui corpi come sul paesaggio, eventi che le sue opere documentano con fotografie e rilevamenti aerei: sono opere in cui l’aspetto ludico si innesta una sorta di teoria applicata che rivela quanto e come la visionarietà dell’artista si leghi a un aspetto “somatico”. Dagli anni ottanta sono innumerevoli gli interventi a livello di grandi installazioni per Musei ed Istituzioni di tutto il mondo. Nel 1997 su invito di Germano Celant presenzia alla Biennale di Venezia. “Branded Mountain, 1969” è un’installazione che coniuga fotografia con materiali dell’uso corrente nell’attività, tipica dell’America rurale, della marchiatura delle grandi mandrie: il segno del punzone impresso sulle pelli si proietta ingigantito sul campo fotografato marchiando il paesaggio con l’impronta dell’artista: la fotografia diviene dunque certificato dell’avvenuta operazione, ma anche incarnazione dell’evento concettuale. © Copiright Dennis Oppenheim © Copiright Christo Opere: 1 - Dennis Oppenheim “Branded Mountain” 1969 2 - Christo “The Pont Neuf Wrapped” 1984 Harlem Studio Fellowship by Monza 20052 - via Carlo Alberto 40 +39 039 321770 +39 039 2301879 Milano 20121 - via Brera 5 +39 02 878448 +39 02 875522 New York 10027 - 128 West 121st Street +1 646 5429986 +1 646 3067827 www.montrasioarte.com www.harlemstudiony.org ENERGIA DARE FORMA ALLA LUCE SOSTENIBILE di Roberto Zani L’illuminazione delle case sta entrando in una nuova era: quella della luce sostenibile. Intervista con Emilano Ceriani di Ceriani Luce di Settimo Milanese e Rescaldina per capire cosa si intende per luce sostenibile. C os’è la luce sostenibile? E’ una luce di qualità che sta attenta al consumo energetico. Cosa intende per luce di qualità? Si tratta di luci che illuminano correttamente l’ambiente, mettendo a loro agio (visivo e psicofisico) gli utenti di uno spazio. Agio psicofisico? Si, la luce non deve solo illuminare, ma essere capace di far star bene le persone che utilizzano uno spazio. In che senso star bene? Sentirsi rilassati, non provare disagi visivi, avere delle luci che accompagnano i vari momenti della giornata: la luce deve essere flessibile e capace di adattarsi alle nostre esigenze che non sono mai uguali. E’ complesso il lavoro di progettazione della luce? E’ un lavoro di grande importanza e responsabilità per valorizzare un’architettura, per influire positivamente sulla vita delle persone e per sensibilizzare la popolazione al risparmio energetico. Una cattiva o improvvisata progettazione può costare molto cara perchè si può andare incontro a consumi esagerati. Quanto bisognerebbe spendere di elettricità in una casa di 100 mq.? Non più di 50 Euro al mese. E se si spende di più, cosa bisogna fare? Innanzitutto controllare gli elettrodomestici. Un frigo che disperde energia può far raddoppiare i consumi, poi valutare l’insieme del progetto di illuminotecnica. E’ un lavoro che noi sviluppiamo metodicamente per i nostri clienti. Bisogna usare lampadine a basso consumo energetico? Non sempre è corretto farlo. Molti prodotti in commercio sono di bassissima qualità e anche se fanno risparmiare, creano enormi danni psicofisici. Bisogna stare attenti alla qualità. Ci sono ottime lampade a fluorescenza che hanno consumi molto ridotti. Parlando di risparmio energetico non possiamo non considerare i LED che si stanno affermando sul mercato sostituendo le sorgenti luminise tradizionali. Un mondo illuminato a LED? La strada è ancora lunga, ma attualmente appare come la più promettente. Tutti i più importanti marchi ci stanno lavorando. Dal 2010, inoltre, le lampadine tradizionali ad incandescenza verranno eliminate, di conseguenza molti lampadari in commercio sono destinati a sparire o ad essere adattati per le nuove sorgenti luminose. Grandi marche che voi trattate nei vostri spettacolari show-room di Settimo Milanese e di Rescaldina? Trattiamo solo prodotti d’altissima qualità: è stata la mia filosofia fin dal primo giorno che ho preso in mano l’attività che era di mio padre. Da noi non esiste il sottoprodotto. Chi si rivolge a noi deve sapere che non ci deve essere spazio per la bassa qualità. Del resto il nostro servizio di progettazione esiste solo per chi vuole la qualità. Emiliano Ceriani 15 Biblioteca della sostenibilità Questa rubrica nasce con l’intento di dare alcuni consigli di lettura per poter approfondire le tematiche della sostenibilità. In ogni numero della rivista saranno presentati dei libri o delle pubblicazioni che riteniamo utili sia per stimolare la curiosità sugli argomenti trattati negli articoli, sia per fornire gli strumenti base per poter comprendere i concetti dello sviluppo sostenibile. I LIMITI DELLO SVILUPPO RAPPORTO DEL SYSTEM DYNAMICS GROUP, MIT, PER IL PROGETTO DEL CLUB DI ROMA SUI DILEMMI DELL’UMANITÀ di Donella H. Meadows , Dennis L. Meadows, Jorgen Randers, William W. Behrens III Mondadori, 1972 - Pagine 160 N el 1972 il “Club di Roma” (fondato nel 1968 da Aurelio Peccei in collaborazione con illustri scienziati, quali Adriano Buzzati Traverso), pubblicava il famoso “Rapporto sui limiti dello sviluppo” commissionato all’MIT (Massachusetts Institute of Technology, Cambridge, Massachusetts, USA). Il rapporto, basato su di una simulazione al computer, fu redatto in gran parte da Donella Meadows e fu il primo studio scientifico che documentò l’insorgere della questione ambientale in termini globali: “Nell’ipotesi che l’attuale linea di sviluppo continui inalterata nei cinque settori fondamentali (popolazione, industrializzazione, inquinamento, produzione di alimenti, consumo delle risorse naturali), l’umanità è destinata a raggiungere i limiti naturali dello sviluppo entro i prossimi cento anni”. Nei “Limiti dello sviluppo” si afferma la possibilità di giungere alla stabilità ecologica ed economica se l’equilibrio della vita sarà mantenuto e progettato in modo che ogni individuo abbia uguali opportunità di realizzare il proprio potenziale umano. 16 ecoIDEARE - aprile 2009 GAIA: NUOVE IDEE SULL’ECOLOGIA di James Lovelock Bollati Boringhieri Editore, Torino, 1981 188 pagine I n disaccordo con quanti ritengono che la vita esiste sulla Terra solo perché consentita da condizioni favorevoli, il divulgatore inglese James Lovelock vede il pianeta come un unico organismo vivente, che chiama appunto Gaia, capace di autoregolarsi, e quindi di rispondere a tutti quei fattori nuovi e avversi, come l’inquinamento, che turbano gli equilibri naturali. Già in passato Gaia ha dimostrato di saper superare crisi anche molto gravi, come l’apparizione dell’ossigeno, avvenuta due miliardi di anni fa. La materia vivente, secondo questa tesi, non rimane passiva di fronte a ciò che minaccia la sua esistenza: l’atmosfera sembra essere programmata in collaborazione dalla totalità dei sistemi viventi per esplicare certe funzioni di regolazione. Malgrado non si stanchi di raccomandare vigilanza e senso di responsabilità, Lovelock offre così un’alternativa alle concezioni di chi vede la natura come una forza primitiva da sottomettere o conquistare; o di chi considera la Terra come una nave spaziale impazzita, che ruota senza meta nel cosmo. STRATEGIE PER L’ARCHITETTURA SOSTENIBILE I FONDAMENTI DI UN NUOVO APPROCCIO AL PROGETTO di Paola Sassi Edizioniambiente, 2008 Pagine 336 S trategie per l’architettura sostenibile mette in relazione con grande chiarezza i principi della sostenibilità e le pratiche del costruire. Diviso in sezioni dedicate ai materiali da costruzione, all’integrazione degli edifici con l’ambiente e con i sistemi di trasporto, alla riduzione delle emissioni inquinanti e dei rifiuti oltre che alla gestione razionale delle risorse idriche e dell’energia, il libro è arricchito da oltre 500 immagini che ne fanno un insostituibile strumento di introduzione alla progettazione sostenibile dell’ambiente costruito. Le soluzioni proposte, che riguardano tanto le abitazioni singole quanto i grandi complessi, sono accompagnate dall’analisi dettagliata di oltre 100 progetti realizzati in Europa, Stati Uniti e Australia. L’edizione italiana del volume è completata da un’ampia appendice dedicata all’evoluzione dell’architettura sostenibile nel nostro paese, con una selezione di casi studio che comprende le più diverse tipologie edilizie: residenze private, scuole, strutture pubbliche e sedi aziendali, tutte analizzate secondo le linee guida dell’approccio al progetto più attuale. Prospettive sostenibili di Giorgia Giavenni a anni l’Unione europea si è imposta a livello mondiale come modello trainante nella lotta al cambiamento climatico, facendosi portavoce di una decisa politica finalizzata al risparmio energetico e allo sviluppo di energie rinnovabili. Purtroppo non tutte le potenze mondiali hanno risposto all’appello, considerando in molti casi i problemi ambientali come un freno alla crescita economica. È questo il caso non soltanto dei Paesi in via di sviluppo, come Cina, India e Brasile, ma anche degli Stati Uniti. La UE, dopo il Protocollo di Kyoto, ha deciso di proseguire lungo questo percorso, fino ad arrivare all’approvazione, lo scorso dicembre, del cosiddetto Pacchetto clima. Il complesso normativo fissa come obiettivi per il 2020: la riduzione di emissioni di CO2 del 20% rispetto ai livelli del 1990; la diminuzione del consumo di energia del 20% attraverso una migliore efficienza energetica e l’incremento dell’uso di energie rinnovabili, fino a raggiungere il 20% dell’energia totale entro il 2020. Nonostante le indubbie difficoltà nell’imporre traguardi così ambiziosi agli Stati membri, la Commissione Europea ha visto in questo piano l’opportunità per trasformare il mercato delle energie rinnovabili nel nuovo mercato europeo. Se infatti queste misure potrebbero apparentemente svantaggiare l’economia dei paesi industrializzati, la diversificazione e l’innovazione nella produzione di energia potrebbero garantire all’Europa una maggiore autonomia nell’approvvigionamento energetico e portarla al primo posto nello sviluppo di nuove industrie e nuove tecnologie. Ora all’Unione spetta il gravoso compito di portare avanti questa politica, imponendosi come esempio per gli altri Paesi industrializzati e coinvolgendoli definitivamente in questo piano d’azione globale. Senza una scesa in campo di tutti gli attori coinvolti, la lotta all’inquinamento globale resterà sulla carta, come un mero principio morale impresso tra le righe di una convenzione. THINGERMEJIG, VERTICAL AXIS WIND TURBINE Una nuova opportunità per l’Europa D 17 ECOIDEARE E’ DISTRIBUITA PRESSO: Negozi centro di Milano Negozi centro di Monza Negozi centro di Como Negozi centro di Bergamo MILANO • Rinenergy Via Sardegna, 57 • Montrasio Arte Via Brera, 5 • Assolombarda Via Pantano, 1 • Boeri Studio Via G. Donizetti, 4 • Hines Italia Srl Corso G. Matteotti, 7/Sc.A • Fondazione DNArt Via Dell’Orso, 16 • Amiacque Srl Via Rimini 34/36 DIVENTA SOSTENITORE DI ECOIDEARE Per diventare sostenitore di Ecoideare è sufficiente acquistare almeno 20 copie della rivista a 2,5 Euro ciascuna, e il vostro nome verrà segnalato in questa sezione e sul sito www.ecoideare.it Parteciperete così al nostro importante progetto di diffusione dei temi dell’ecosostenibilità e della protezione ambientale. Progettare ecosostenibile deve diventare un’abitudine di tutti. Per maggiori informazioni e per la pubblicità su Ecoideare: Tel. 347.6880700 Distribuzione: 10.000 copie ASSAGO • Fondazione Lida Via G. Di Vittorio, 6/a BRUGHERIO • Candy Hoover Group Srl Via Comolli, 16 DESIO • Bimage Communication Via Volta, 94 GIUSSANO • Medlar’s Abbigliamento Via De Gasperi, 10 MONZA • Al-Anbiq Via Bellini, 12 • Cassano Parquet • AreaOdeon Via Arosio, 14 (Stazione FS) • Montrasio Arte Via C. Alberto, 40 RESCALDINA • Ceriani Luce Via Provinciale Saronnese, 6/8 SETTIMO MILANESE • Ceriani Luce Via Gramsci, 86 TREZZANO ROSA • C.G.C. - Compagnia Generale CasaClima Via Perugia, 1 Stampato su carta ecologica 18 ecoIDEARE - aprile 2009 TREZZANO SUL NAVIGLIO • Lops Arredi • Lops Birre & Sapori Via Cellini, 2/A S.S.N. Vigevanese uscita Tang. Ovest dir. Vigevano • Studio Design-Valley Via Reni, 30 VAPRIO D’ADDA • Villa Castelbarco Via Concesa, 4 BERGAMO • BrumarHouse Via G. D’Alzano, 5 UNIONE COMMERCIANTI DI MILANO ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI MILANO ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI MONZA ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI COMO ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI BERGAMO SALONE DEL MOBILE DI MILANO EVENTI FUORISALONE SPEDIZIONE ad aziende sensibili all’ecosostenibilità I COMUNI DI MILANO, MONZA, COMO E BERGAMO I SEGUENTI COMUNI DELLA PROVINCIA DI MILANO: • BUCCINASCO • CESANO BOSCONE • CORSICO • MELEGNANO • OPERA • PIEVE EMANUELE • ROZZANO • SAN DONATO MILANESE • SAN GIULIANO MILANESE • TREZZANO SUL NAVIGLIO • VIZZOLO PREDABISSI