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MARIA NOVELLA DE LUCA
ANNO firmato alcune tra le sentenze più innovative degli ultimi
.anni. Adozioni,
affidi, fecondazione assistita,
genitori single, genitori omosessuali, e storie di bambini
nuovi" i cui diritti sono ancora
tutti da scrivere. Giudici e giudici minorili, che oggi raccontano cosa c'è dietro quelle scelte
difficili, controverse, sensibili.
Perché da Roma a Catania, da
Bologna a Torino, è nelle aule
dei tribunali italiani (e non in
Parlamento) che sta cambiando, sentenza dopo sentenza, il
nostro diritto di famiglia. E il 29
agosto scorso, in piena estate,
quando il giudice Melita Cavallo, presidente del tribunale per
i minori di Roma, concede alla
mamma non biologica in una
coppia lesbica, l'adozione della
figliadellapartner. Edecide che
LE UNIONI CIVILI A ROMA
Roma avrà, un registro delle unioni
civili aperto alle coppie eterosessuali e
omosessuali. Dopo la cerimonia
lo scorso ottobre per la trascrizione
delle unioni 16 coppie gay (foto
sopra), ieri il Campidoglio ha votato
la delibera che consentirà anche la
registrazione automatica delle nozze
gay contratte all'estero
la bambina avrà il doppio cognome. Scrive Cavallo, una carriera in prima linea nella difesa
dei minori, fuori e dentro le famiglie, prima a Napoli poi a Roma. «L'omogenitorialità è una
genitorialità diversa, ma parimenti sana e meritevole di essere riconosciuta in quanto tale». La sentenza viene definita
storica, e mentre la legge promessa da Renzi giace da qualche parte mai discussa, la decisione dei giudici romani diventa, di fatto, la prima stepchild
adoption italiana. Racconta oggiMelita Cavallo: «Pernoiilpunto focale è il benessere del minore. E in quella coppia omogenitoriale la serenità della bambinaeraevidente, così come era
evidente la sua relazione con la
mamma non biologica. L'articolo44dellalegge 184sulleadozioni lascia la facoltà ai giudici
di inquadrarenei "casi speciali"
le situazioni in cui i vincoli affettivi tra bambino e adulto
vanno salvaguardati. Non riconoscere questa possibilità ad
una persona, soltanto perché
omosessuale, avrebbe significato una discriminarla, violando la nostra Costituzione».
Ma basta mettere insieme
non più di sei o sette sentenze,
nel giro di poco più di un anno e
mezzo, per capire ciò che sta accadendo. E il varco che il lavoro
dei magistrati sta aprendo, nella
società, nel diritto, nel grande
ambito delle nuove famiglie,
mentre le leggi sui diritti civili
giacciono abbandonate nelle
secche del Palazzo, affossate dai
veti politici incrociati. Se nel
2013 il tribunale per i minori di
Bologna, presieduto da Giuseppe Spadaro riconosce ad una
mammasinglel'adozione (avvenuta in Usa) di una bambina, e
concede un affido familiare ad
una coppia di maschi gay di Parma, nell'aprilede12014suspinta
dei tribunali di Catania, Firenze
e Milano la Corte Costituzionale
Sette decisioni prese
nell'ultimo anno e mezzo
offrono tutele alle nuove
forme di genitorialità
abolisce il divieto di fecondazione eterologa. Per l'Italia è una rivoluzione: cade l'ultimo paletto
di una legge detestata, la legge
40. Francesco Distefano, è stato
uno dei giudici che ha rimesso alla Consulta la decisione sull'illegittimit àdel divieto di eterolog a.
Laico convinto, classe 1962, lettore di Sciascia e Saramago, dice
che quella sentenza è stata un
momento di «grande orgoglio
professionale».
«Il tribunale di Catania è stato
il primo ad appellarsi alla Corte,
eravamo partiti dal caso di una
donnaaffettadamenopausaprecoce, abbiamo sollevato il diritto
di uguaglianza, alla salute. Pen-
sare che oggi in Italia l'eterologa
è legale, grazie anche al nostro lavoro, è una bella soddisfazione».
Ex pretore di Bronte, Francesco
Distefano dice però che per lui
ogni sentenza è fondamentale.
«Dall'autorizzazione ad una minorenne ad abortire, ad un ragazzo troppo giovane che chiedeva di cambiare sesso, ai diritti
di un migrante, ho sempre la consapevolezza che un giudice può
cambiare, con un tratto di penna, il destino di una persona. Edè
una immensa responsabilità».
Ma è sempre nella primavera
del 2014 che la decisione di un altro tribunale, questa volta è
Grosseto, con uno strappo in
avanti impone al Comune la trascrizione di un matrimonio gay
avvenuto nel 2012 a New York.
La storia di Stefano Bucci e Giuseppe Chigiotti diventa nazionale e dà il via in tutta Italia alle trascrizioni di nozze celebrate all'estero. Una stagione che si conclude con l'happeningromano in
Campidoglio, quando il sindaco
Marino trascrive i matrimoni di
ben 16 coppie. Gran parte di queste trascrizioni vengono poi cancellate dai prefetti, ma il varco è
aperto: quei simil matrimoni restano negli occhi e nelle immagini di tutti.
Giuseppe Spadaroèdal2013 il
presidente delTribunaleper iminori di Bologna. Tribunale che ha
firmato una serie di sentenze innovative in tema di diritto di famiglia. Calabrese di Lametia Terme, genitore di quattro figli, dice
che essere padre occupandosi di
giustizia minorile «è un valore
aggiunto perché ogni decisione
deve essere presa partendo dal
punto di vista dei bambini». E il
lavoro di giudice «si impara a fare con il tempo, come quello di padre». Ma per Giuseppe Spadaro
non spetta ai Tribunali disegnare diverse forme familiari. «E un
ruolo che spetta solo al legislatore. Tuttavia, è innegabile che la
società attuale sia alle prese con
una nuova concezione di famiglia. In Italia però mancano leggi
per tutelare questi nuclei, spesso
con figli, che si sono formati all'estero. E da questo punto di vista
abbiamo sempre cercato finora
di mettere in primo piano l'interesse del minore». Dall'affido di
una bambina ad una coppia gay,
al riconoscimento di un'adozione a una mamma single, sono
tante le sentenza che a Bologna
parlano di "nuove famiglie".
Spiega Spadaro: «Nel caso dell'affido ad una coppia gay non si
è dato vita ad alcun provvedimento creativo: a differenza dell'adozione, la famiglia affidataria può essere sia un single sia
una coppia. Non si esclude esplicitamente che gli affidatari possano essere una coppia omosessuale: escluderlo significa discriminare sulla base delle tendenze
sessuali e ciò non è consentito
dalla nostra Costituzione».
A differenza di quanto deciso
dal Tribunale per i minori di Roma, di fronte alla richiesta di una
stepchild a d option i giudici di Bo-
logna hanno scelto di rinviare gli
atti alla Corte Costituzionale. «Il
nostro fine - conclude Spadaro
-è di comprendere come ungiudice, in questi casi, possa, anzi
debba tutelare i minori coinvolti.
Che tipo di tutela possiamo accordare a bambini nati in altri
Stati, dove sono legittimi istituti
come l'adozione omosessuale? I
figli dei gay sono o no bambini,
ossia doni di Dio come tutti gli altri? Vuole o no intervenire il legislatore?».
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Quando le leggi vanno piano
accelerano i magistrati
ICI
C.
Dall'alto,
i giudici
Giuseppe
Spadaro,
Francesco
Distefano
e Melita
Cavallo
RA già successo nella seconda
metà degli anni Sessanta del secolo scorso, quando la giurisprudenza iniziò a smantellare alcuni
capisaldi del diritto di famiglia di origine
fascista che il Parlamento tardava a modificare, nonostante il dettato costituzionale lo obbligasse teoricamente a farlo. Così,
ad esempio, una celebre sentenza del
1968, in nome del principio costituzionale
della parità tra i coniugi, sancì che una moglie che non seguiva il marito "ovunque
questi decidesse di fissare la propria residenza" non poteva essere considerata colpevole di abbandono di tetto coniugale. I
processi di emancipazione femminile che
stavano cambiando la quotidianità dei
rapporti uomo-donna, insieme alla mobilitazione pubblica del movimento delle
donne, non consentivano più di risolvere i conflitti coniugali sulla base
di vecchi schemi. Lo stesso sta succedendo oggi
per quanto riguarda sia i
rapporti tra persone dello stesso sesso, sia l'accesso alla filiazione. Nel primo caso, nel
perdurare colpevole di un silenzio del legislatore, sono state le corti internazionali e
nazionali a costringere l'Italia a dare riconascimento di status"famigliare" alle coppie dello stesso sesso sposate (o unite in
unione civile) all'estero, ai fini, innanzitutto, del diritto al ricongiungimento famigliare delconiuge straniero, mainlinea
di principio anche in altri settori. Nel campo della filiazione, la giurisprudenza è intervenuta su molti aspetti. Per quanto riguarda la filiazione tramite tecniche di riproduzione medicalmente assistita, sono
state le corti a smantellare l'obbrobrio della legge 40, riuscendo là dove era fallito il
referendum abrogativo. Per quanto riguarda il terreno dell'adozione, diverse
pronunce hanno allargato, in nome dell'interesse del minore, i criteri che defini-
scono chi può adottare, consentendolo, in
casi sempre precisi e particolari, a singoli
e a coppie dello stesso sesso, fino a consentire alpartnerdello stesso sessol'adozione
del figlio/a del proprio compagno/a anche
se questo è ancora in vita e non solo se e
quando questi muoia.
Come negli anni Sessanta del Novecento, dietro queste decisioni innovative c'è la
presa d'atto dei cambiamenti culturali e socialiin attodapartedigiudiciche, senzamodificare le norme, ne offrono una interpretazione adeguata alle circostanze attuali.
Se dei caso, sollevano anche problemi di costituzionalità sollecitando a intervenire la
magistratura più alta. Come negli anni Sessanta del Novecento, i movimenti di opinione più o meno organizzati giocano un
ruolo non irrilevante in questo fenomeno,
nellamisuraincuisollecitanoeinsiemerendono visibili nel dibattito pubblico i cambiamenti culturali e di comportamento cui
si riferiscono questi giudici innovatori nelle loro decisioni. Sia chiaro, le decisioni innovative dei giudici e delle corti in materia
di famiglia non possono essere ricondotte
all'esistenza di un movimento o di una iniziativa organizzata entro la magistratura.
Non c'è nessun "complotto" e nessun movimento organizzato dei magistrati a questo
scopo, anche se il dibattito all'interno dei
magistrati è vivace e ricco. Aggiungo che,
se le singole decisioni di singoli giudici fanno giurisprudenza, influenzando decisioni
successive, esse possono sempre essere
ignorate o rovesciate da un altro giudice,
salvo che non sia intervenuta la Corte Costituzionale (come nel caso della legge 40
sulla riproduzione assistita). In altri termini, se il legislatore continua a non intervenire, i cittadini saranno sempre costretti a
ricorrere a un giudice per far valere quelli
che ritengono loro diritti, sperando nella
forza persuasiva della giurisprudenza innovativa e di non incappare, invece, in giudici che hanno opinioni diverse e contrarie.
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affi d i, fecondazione
assistita, gen itori sí ng le
e omosessuali
e
dove voglionarrivare