La Corte di giustizia delle Comunità europee - curia

Transcript

La Corte di giustizia delle Comunità europee - curia
La Corte di giustizia
delle Comunità europee:
riferimenti storici, edifici e simboli
«Saluto in voi non soltanto la Corte della Comunità europea
del Carbone e dell’Acciaio, ma anche la prospettiva di una Suprema
Corte Federale Europea».
Jean Monnet, Estratto del discorso tenuto in occasione dell’inaugurazione
della Corte CECA, Lussemburgo, 10 dicembre 1952
Nella sua dichiarazione del 9 maggio 1950, Robert Schuman
proponeva di creare la struttura istituzionale e il sistema giurisdizionale seguenti: un’Alta Autorità comune (antecedente
della Commissione) e «rimedi giurisdizionali necessari contro le
decisioni» di tale Alta Autorità.
Tale sistema è all’origine della creazione del potere giurisdi-
Prima sentenza
▼
zionale comunitario.
Massimo PILOTTI
▼
I primi giudici
e avvocati generali
LA CORTE DELLA COMUNITÀ EUROPEA DEL CARBONE E DELL’ACCIAIO:
LA PRIMA CORTE DI GIUSTIZIA
Il 18 aprile 1951, al momento della firma del Trattato di Parigi istitutivo
della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), che è entrato in
vigore il 23 luglio 1952 ed è scaduto il 23 luglio 2002, i sei Stati membri
fondatori (Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) decisero di creare un organo giurisdizionale incaricato di garantire il rispetto del
diritto comunitario, di farlo applicare uniformemente da tutti gli Stati membri e di risolvere le controversie provocate dalla sua applicazione: la Corte di
giustizia della CECA.
Conformemente al Trattato di Parigi, che non prevedeva un numero di giudici
pari al numero degli Stati membri, tale Corte era composta di sette giudici e
di due avvocati generali, i quali prestarono giuramento il 4 dicembre 1952.
La Corte fu solennemente insediata a Lussemburgo il 10 dicembre 1952 in
occasione della sua prima udienza solenne presieduta da Massimo PILOTTI,
che fu il suo primo presidente dal 1952 al 1958.
Dopo aver elaborato, nel marzo 1953, il suo regolamento di procedura e
nominato il suo cancelliere, il 21 dicembre 1954 la Corte pronunciò le sue
prime sentenze: Francia/Alta Autorità (1/54) e Italia/Alta Autorità (2/54).
Con l’ampliamento delle competenze della Comunità, anche il suo organo
giurisdizionale doveva evolversi.
LA CORTE DI GIUSTIZIA DELLE COMUNITÀ EUROPEE:
UNA CORTE PER TRE COMUNITÀ
Firmati il 25 marzo 1957 ed entrati in vigore il 1° gennaio 1958, i Trattati
di Roma istitutivi della Comunità economica europea (CEE) e della Comunità
europea dell’Energia atomica (CEEA) crearono un organo giurisdizionale
nuovo, la Corte di giustizia delle Comunità europee (CGCE), comune alle
tre Comunità. Con la firma, lo stesso giorno, della Convenzione relativa a
talune istituzioni comuni alle Comunità europee, fu deciso che la CGCE
avrebbe sostituito la Corte della CECA.
La CGCE diveniva così, con l’assemblea parlamentare, un’istituzione unica per
le Comunità europee.
Poiché il numero dei ricorsi aumentava in corrispondenza dei progressi della
costruzione europea e delle adesioni succedutesi, è apparsa l’esigenza di sgravare la Corte e di istituire un secondo grado di giudizio.
L’ISTITUZIONE DI UN SECONDO GRADO DI GIUDIZIO: LA CREAZIONE DEL
TRIBUNALE DI PRIMO GRADO DELLE COMUNITÀ EUROPEE
L’Atto unico europeo, firmato il 28 febbraio 1986 ed entrato in vigore il
1° luglio 1987, che modificava i Trattati di Parigi e di Roma, autorizzava la
Corte a chiedere al Consiglio di affiancare a quest’ultima un organo giurisdizionale di primo grado.
Su richiesta della Corte e con decisione del Consiglio del 24 ottobre 1988,
fu creato il Tribunale di primo grado delle Comunità europee.
Il Tribunale di primo grado venne così a completare il potere giurisdizionale
comunitario e pertanto, a partire da tale data, la CGCE è composta da due
organi giurisdizionali indipendenti: la Corte di giustizia e il Tribunale di primo
grado.
Una parte del contenzioso economico trattato sino ad allora dalla Corte
veniva così attribuita al Tribunale di primo grado.
Ulteriori trasferimenti di competenze dalla Corte verso il Tribunale sono
avvenuti a seguito dell’entrata in vigore del Trattato sull’Unione europea (Trattato di Maastricht), firmato il 7 febbraio 1992, del Trattato di
Amsterdam, firmato il 2 ottobre 1997, e del Trattato di Nizza, firmato il
26 febbraio 2001.
La Corte di giustizia e il Tribunale di primo grado hanno attualmente competenze giurisdizionali ben definite. La Corte di giustizia, così come una
corte suprema o costituzionale, esamina la legittimità degli atti comunitari e
procede all’interpretazione e all’applicazione uniformi del diritto comunitario.
In particolare nell’ambito dei rinvii pregiudiziali, essa opera in collaborazione
con l’insieme dei giudici nazionali, che sono i giudici di diritto comune in
materia di diritto comunitario.
Il Tribunale di primo grado è competente a conoscere in primo grado di
tutti i ricorsi diretti proposti dai singoli e dagli Stati membri, eccetto quelli
riservati alla Corte di giustizia. I ricorsi proposti dinanzi al Tribunale di primo
grado riguardano principalmente cause attinenti al diritto comunitario della
concorrenza, agli aiuti di Stato o ancora ai marchi comunitari.
Nel frattempo, a seguito dell’aggravio del carico di lavoro del Tribunale di
primo grado e conformemente al Trattato di Nizza, che dà la possibilità
alla Corte di chiedere la creazione di camere giurisdizionali, il progetto di trasferire il contenzioso relativo alla funzione pubblica europea ad un
organo giurisdizionale specializzato è sfociato nell’istituzione di un nuovo
tribunale.
IL TRIBUNALE DELLA FUNZIONE PUBBLICA DELL’UNIONE EUROPEA:
TERZO GIUDICE DELLA CGCE
In applicazione delle disposizioni del Trattato di Nizza, entrato in vigore il
1° febbraio 2003, il Consiglio ha affiancato al Tribunale di primo grado, con
decisione del 2 novembre 2004, il Tribunale della funzione pubblica
dell’Unione europea.
La creazione di questo giudice specializzato ha permesso di sgravare il
Tribunale di primo grado dal contenzioso tra le istituzioni e i loro dipendenti.
«La vita delle istituzioni è più lunga di quella degli uomini
e le istituzioni possono così, se ben costruite, accumulare e trasmettere
la saggezza delle generazioni che si susseguono»
Jean Monnet, Estratto del discorso dinanzi all’Assemblea della CECA,
Strasburgo, 11 settembre 1952
La villa Vauban
LA SEDE DELLA CORTE: DALLA PROVVISORIETÀ ALLA COSTRUZIONE
DI UN «PALAZZO» E DELLE SUE ESTENSIONI
Nel 1952, allorché si evocava la possibilità che la città di Liegi o la città di
Bruxelles accogliessero la sede delle istituzioni della CECA e, di conseguenza, la sede della Corte, fu invece prescelta, in via provvisoria, la città di
Lussemburgo.
Da provvisoria, la sede della Corte divenne definitiva in occasione del
Consiglio di Edimburgo del 12 dicembre 1992, le cui conclusioni furono confermate dal Protocollo sulle sedi delle istituzioni e di determinati
organismi e servizi delle Comunità europee nonché di Europol, allegato
al Trattato di Amsterdam.
I problemi connessi all’installazione della Corte non dipendevano unicamente dalla determinazione della sua sede, ma anche dalla difficoltà di trovare
locali idonei per ospitare i suoi servizi.
Dove installare la Corte non disponendo la città di Lussemburgo di locali
sufficientemente ampi perché ogni istituzione della CECA potesse raggruppare
i propri servizi in uno stesso luogo?
Nel 1952, il governo lussemburghese decise di mettere a disposizione della
Corte 3 edifici: la villa Vauban, per ospitare i gabinetti dei giudici e degli
avvocati generali; l’edificio Hamilius, per il servizio linguistico (il primo nella
storia delle Comunità europee) e, infine, l’edificio Hellinkx, per l’amministrazione e la biblioteca.
▼
La Côte d’Eich
H
Tuttavia, la ripartizione dei servizi della Corte in edifici lontani gli uni dagli
altri non facilitava l’adempimento dei compiti. Inoltre, a partire dal 1958,
l’aumento delle competenze della CGCE doveva comportare l’incremento
dei suoi organici.
Nell’agosto 1959, il governo lussemburghese accettò di mettere a disposizione della Corte un edificio, appartenente al vescovado di Lussemburgo,
sito sulla Côte d’Eich e sufficientemente ampio per accogliere tutti i servizi.
Doveva trattarsi ancora una volta di una soluzione temporanea. Infatti, il
primo allargamento, nel 1973, avrebbe comportato un notevole aumento
degli organici della Corte. Poiché tale incremento era comune a tutte le istituzioni comunitarie, si decise, durante gli anni ’60, di risistemare il Kirchberg,
collina ai margini della città di Lussemburgo, al fine di accoglierle in uno
stesso luogo. Su questa collina saranno costruiti i locali definitivi della Corte.
1950 - 1960
9 maggio 1950
Dichiarazione di Robert SCHUMAN
18 aprile 1951
Firma del Trattato di Parigi che istituisce la
Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA).
23 luglio 1952
Entrata in vigore del Trattato di Parigi e
nomina di Massimo PILOTTI, primo presidente della Corte della CECA
10 dicembre 1952
Inaugurazione della Corte della CECA,
insediata nella Villa Vauban, a Lussemburgo
Trattati
21 dicembre 1954
Prime sentenze della Corte della CECA :
Francia/Alta Autorità (1/54) e Italia/Alta
Autorità (2/54)
25 marzo 1957
Firma dei Trattati di Roma che istituiscono
la Comunità economica europea (CEE) e
la Comunità europea dell’energia atomica
(CEEA) e della Convenzione relativa a talune istituzioni comuni alle Comunità europee. Creazione della Corte di giustizia
delle Comunità europee (CGCE), corte
unica per le tre Comunità che sostituisce
la Corte della CECA.
Agosto 1959
Trasferimento della Corte nei nuovi locali
della Côte d’Eich
Principali date relative alla storia della CGCE
Edifici
Il Palazzo della Corte
Il «Palazzo» della Corte, disegnato dagli architetti belgi JAMAGNE e VANDER
ELST nonché dall’architetto lussemburghese CONZEMIUS, venne inaugurato
il 9 gennaio 1973, permettendo così ai Membri della Corte e al suo personale di disporre di locali adeguati per lavorare.
Le esigenze ulteriori di spazi, risultanti dalle successive adesioni degli Stati
europei alla Comunità, resero necessaria l’utilizzazione progressiva degli
spazi ornamentali all’interno degli edifici per realizzare degli uffici.
Infine fu necessario utilizzare una parte dello spazio circostante il Palazzo per
la costruzione di 3 estensioni, progettate dagli architetti lussemburghesi
FRITSCH, HERR e HUYBERECHTS nonché dall’architetto italiano PACZOWSKI:
l’edificio «Erasmus» (1988), l’edificio «Thomas More» (1993) ed infine
l’edificio «C» (1994).
L’edificio C
Al fine di adeguare alle norme il «Palazzo» e di far fronte alle esigenze delle
ulteriori adesioni, si è deciso di costruire una quarta estensione, del cui
progetto è stato incaricato l’architetto francese Dominique PERRAULT.
1970 - 1980 - 1990
9 gennaio 1973
Inaugurazione del «Palazzo» sulla collina
del Kirchberg
28 febbraio 1986
Firma dell’Atto unico europeo. Possibilità
di affiancare alla Corte un organo giurisdizionale di primo grado.
5 ottobre 1988
Inaugurazione dell’edificio «Erasmus»
24 ottobre 1988
Decisione del Consiglio che istituisce un
Tribunale di primo grado delle Comunità
europee (TPG)
11 ottobre 1989
Decisione della Corte di giustizia con cui
si dichiara che il Tribunale di primo grado
è regolarmente costituito.
7 febbraio 1992
Firma, a Maastricht, del Trattato sull’Unione europea
12 dicembre 1992
Decisione del Consiglio europeo di Edimburgo relativa alla fissazione delle sedi
delle istituzioni e di taluni organismi e
servizi delle Comunità europee. La CGCE
ha sede definitiva a Lussemburgo.
Questo progetto, approvato dalla Corte, prevede la costruzione di un nuovo
complesso immobiliare che conserva le strutture del vecchio Palazzo.
L’insieme architettonico è così composto:
• al centro, il Palazzo ristrutturato, come spazio aperto al pubblico in cui
sono installate le aule d’udienza e di conferenza;
• attorno a questo Palazzo, un anello di due piani, che poggia su colonne
di acciaio, riservato ai gabinetti dei Membri della Corte e
• due grandi torri di uffici, di 24 piani ciascuna, occupate dai servizi, in
particolare da quello della traduzione.
Progetto
Perrault
In attesa del rinnovo del «Palazzo» e della costruzione della nuova estensione nonché per far fronte alla creazione del Tribunale della funzione
pubblica, la Corte ha dovuto adeguarsi a sistemare provvisoriamente
alcuni servizi in vari edifici situati sul Kirchberg, ma non troppo lontani
dal Palazzo: gli edifici provvisori «T» e «T-bis» (1999/2004), concepiti
specialmente per i servizi della traduzione, l’edificio «Geos» (2004),
dove sono installati i servizi amministrativi, come i servizi «Ricerca e
documentazione» e del personale, e l’edificio «Allegro» (2006), nel quale
ha sede il Tribunale della funzione pubblica.
2004
19 febbraio 1993
Inaugurazione dell’edificio «Thomas More»
15 settembre 1994
Inaugurazione dell’edificio «C»
2 ottobre 1997
Firma del Trattato di Amsterdam che
modifica il Trattato sull’Unione europea,
i Trattati che istituiscono le Comunità
europee e alcuni atti connessi con unito
protocollo sulle sedi delle istituzioni e di
determinati organismi e servizi delle
Comunità europee nonché di Europol.
26 febbraio 2001
Firma del Trattato di Nizza che modifica il
Trattato sull’Unione europea, i Trattati che
istituiscono le Comunità europee e alcuni
atti connessi. Possibilità di creare camere
giurisdizionali.
23 luglio 2002
Scadenza del Trattato CECA
29 ottobre 2004
Firma a Roma del Trattato che adotta una
Costituzione per l’Europa
2 novembre 2004
Decisione del Consiglio che istituisce il
Tribunale della funzione pubblica dell’Unione europea (TFP)
SIGILLO E TENUTA UFFICIALE: UNA STORIA DI SIMBOLI E DI INFLUENZE
Il simbolismo giudiziario ampiamente presente nel contesto degli organi
giurisdizionali nazionali degli Stati membri svolge un ruolo importantissimo
in seno alla Corte, organo giurisdizionale internazionale ma prima di tutto
comunitario. I primi giudici della Corte della CECA dovettero pertanto
scegliere un sigillo e una tenuta ufficiale.
Su proposta del presidente PILOTTI, legato alla tradizione romana, furono
prescelti per il sigillo i simboli della bilancia, del gladio e della corona di
foglie di quercia.
Inoltre, fu apposto su di esso il termine «Curia» come riferimento al latino,
lingua che un tempo era la più utilizzata in Europa. Esso figura ancora oggi
nell’indirizzo internet dell’istituzione.
Per la tenuta ufficiale dei Membri della Corte è stata seguita la tradizione
europea della toga. La sua concezione è il risultato di varie influenze. Così è
stato adottato il colore bordeaux, utilizzato già per le toghe dei Membri del
Bundesgerichtshof di Karlsruhe. Quanto al taglio della toga, esso è stato
concepito in maniera identica a quello dei giudici della Corte Internazionale
di giustizia avente sede all’Aia.
Inoltre, per quasi vent’anni, i Membri della Corte hanno portato un «tocco».
Nel 1973 tale copricapo fu abbandonato. Successivamente, la facciola, che
all’origine era ricamata, si è fatta più sobria.
Tra le toghe dei vari Membri della Corte non esiste alcuna differenza.
Tuttavia, quella del cancelliere reca nella parte anteriore un bordo di raso,
mentre quello che orna la toga dei giudici e degli avvocati generali è di velluto.
Infine, al momento della creazione del Tribunale di primo grado delle
Comunità europee (1988) e del Tribunale della funzione pubblica dell’Unione europea (2004) è stato adottato un altro colore per la tenuta dei
loro Membri, che indossano, rispettivamente, una toga blu scuro e una
toga nera.
L’IMPATTO DEI VARI AMPLIAMENTI SULLA COMPOSIZIONE DELLA CGCE
Corte di giustizia
1952: Corte della CECA
Belgio, Germania, Francia,
Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi
1958: CGCE
1° gennaio 1973: Danimarca,
Irlanda, Regno Unito
1° gennaio 1981: Grecia
1° gennaio 1986:
Spagna, Portogallo
1° gennaio 1995:
Austria, Finlandia, Svezia
7 giudici,
2 avvocati generali,
57 dipendenti
1
Decisione del Consiglio relativa
agli adattamenti dei trattati resi
necessari in seguito all’aumento
del numero dei giudici, 22 dicembre 1980 (GUCE L 380, pag. 6).
7 giudici,
2 avvocati generali,
73 dipendenti
2
Decisioni del Consiglio relative
all’aumento del numero dei giudici e degli avvocati generali della
Corte di giustizia, 30 marzo 1981
(GUCE L 100, pagg. 20 e 21).
9 giudici,
4 avvocati generali,
223 dipendenti
3
A partire dal trattato di Nizza,
entrato in vigore il 1° febbraio
2003, la Corte di giustizia dev’essere formata da «un giudice per
Stato membro» e il Tribunale di
primo grado consta di «almeno
un giudice per Stato membro».
Dicembre 19801: 10 giudici
e 4 avvocati generali
Marzo 19812: 11 giudici,
5 avvocati generali,
452 dipendenti
Tribunale di
primo grado
13 giudici,
6 avvocati generali
Luglio 1989:
12 giudici
571 dipendenti
15 giudici,
9 avvocati generali sino
all’ottobre 2000, poi 8.
Tribunale della
funzione
pubblica
950 dipendenti
25 giudici,
8 avvocati generali
1° maggio 20043:
Repubblica Ceca, Estonia,
Cipro, Lettonia, Lituania,
Ungheria, Malta, Polonia,
Slovenia, Slovacchia
25 giudici
Luglio 2005:
7 giudici
1641 dipendenti
27 giudici,
8 avvocati generali
1° gennaio 2007:
Bulgaria, Romania
15 giudici
27 giudici
Circa 2000 dipendenti
7 giudici
Corte di giustizia delle Comunità europee: www.curia.europa.eu
Giurisprudenza: www.curia.europa.eu/it/content/juris/index.htm
Comunicati stampa: www.curia.europa.eu/it/actu/communiques/index.htm
Portale delle istituzioni dell’Unione europea: www.europa.eu
Accesso al diritto dell’Unione eruopea: www.eur-lex.europa.eu
www.curia.europa.eu
Corte di giustizia delle Comunità europee
L-2925 Lussemburgo
Stampa e Informazione
❚ edizione gennaio 2007 ❚
QD-69-05-965-IT-D