2. Infezione profonda: si manifesta entro 30 giorni dalla data
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2. Infezione profonda: si manifesta entro 30 giorni dalla data
Evento formativo “Prevenire le infezioni correlate all’assistenza sanitaria: un impegno condiviso dei professionisti del Dipartimento POIT” Cosa fare e cosa non fare per la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico e delle vie urinarie Dr Adriano Pellicelli e Dr.ssa Angela Lappa Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini Roma , marzo – giugno 2011 Definizione di infezione del sito chirurgico (ISC) 2 1.Infezione superficiale: si manifesta entro 30 giorni dalla data intervento e coinvolge solo cute e tessuti sottocutanei con uno dei seguenti segni o sintomi: - secrezione purulenta - isolamento microorganismi - tumor,rubor,calor - diagnosi di ISC formulata da chirurgo o medico curante 2. Infezione profonda: si manifesta entro 30 giorni dalla data intervento, in assenza di impianto protesico, oppure entro 1 anno, in presenza imp.protesico, coinvolge i tessuti molli profondi limitrofi incisione e presenta almeno uno dei seguenti segni o sintomi: - secrez. purulenta - incisione spont.deiescente con febbre tumor,rubor calor - presenza di ascesso - diagnosi di ISC formulata chirurgo o medico curante 3. Infezione d’organo/spazio: si manifesta entro 30 giorni dalla data intervento, in assenza di impianto protesico, oppure entro 1 anno, in pres.impianto protesico, e coinvolge oltre all’incisione un qualsiasi distretto anatomico (organo o spazio) che sia stato Inciso durante l’intervento, che presenti secrez. purulenta, isolam. microrg., ascesso, diagnosi formulata da chirurgo o medico curante Criteri CDC 1992 AmJ Infect Control Misure di prevenzione delle infezioni del sito chirurgico Misure preoperatorie •Preparazione del paziente •Preparazione dell’equipe chirurgica •Profilassi antibiotica Misure intraoperatorie Misure postoperatorie •Medicazione ferita chirurgica •Sistemi di ventilazione •Pulizia ambiente chirurgico •Campionamento microbiologico ambientale •Sterilizzazione strumenti chirurgici •Indumenti e teli chirurgici •Asepsi e tecniche chirurgiche 3 Fattori di rischio indipendenti delle ISC •Classe di intervento •Impianto materiale protesico •Durata degenza prima dell’intervento •Durata dell’intervento •Malattie concomitanti SNLG Antibioticoprofilassi perioperatoria nell’adulto Linea Guida 2008 4 Rischio di infezione del sito chirurgico Classe degli interventi Interventi puliti: interventi in cui non sia evidenziabile una flogosi e in cui non viene violata la continuità della mucosa respiratoria, intestinale o genito--urinaria genito Interventi puliti-contaminati: interventi in cui viene violata la continuità della mucosa respiratoria, intestinale o genito--urinaria ma senza perdite di materiale all’esterno genito Interventi contaminati: interventi in cui è evidenziabile una flogosi acuta o dove vi sia visibile una contaminazione della ferita come per esempio perdite copiose di materiale da viscere cavo durante l’intervento o ferite aperte/composte (meno 4 ore prima dell’intervento) Interventi sporchi (??): interventi in cui è evidenziabile pus o perdite copiose di materiale su un viscere cavo precedentemente perforato o su ferite aperte/composte (verificatesi oltre 4 ore dall’intervento) 5 Interventi sporchi (??): interventi in cui è evidenziabile pus o perdite copiose di materiale su un viscere cavo precedentemente perforato o su ferite aperte/composte (verificatesi oltre 4 ore prima dell’intervento) In caso di presenza di pus si deve effettuare una terapia antibiotica dopo adeguata raccolta di campioni microbiologici 6 Rischio di infezione del sito chirurgico Non vi è raccomandazione di profilassi antibiotica nei seguenti interventi • Chirurgia otorinolaringoiatrica •Adenotonsillectomia •Chirurgia pulita orecchio, naso e seni paranasali • Chirurgia collo e testa • Chirurgia generale e ortopedica •Riparazione di ernia inguinale con o senza utilizzo di materiale protesico •Chirurgia laparoscopica ernia con o senza utilizzo di materiale protesico •Laparoscopia diagnostica •Sutura di tendini, muscoli, artroscopia per meniscectomia o sinoviectomia • Chirurgia vascolare •Tromboendoarteriectomia della carotide •Legatura stripping vene varicose • Chirurgia ginecologica •Salpingo-ovariectomia bilaterale o monolaterale • Asportazione di tessuto ovarico o demolizione locale di lesione 7 Indice di rischio secondo Culver Punti 1 Intervento contaminato sporco Punti 1 Codice ASA >2 Durata intervento >75° centile Punti 1 Il Punteggio va da 0 ad un massimo di 3 8 9 Punteggio della Società Americana degli Anestesisti (ASA) (www.asahq.org) Codice Stato preoperatorio 1 Buona salute 2 Malattia sistemica moderata 3 Malattia sistemica grave 4 Malattia sistemica grave con minaccia costante per la vita 5 Paziente moribondo che non sopravviverebbe senza operazione 10 Indice di rischio secondo Culver INDICE DI RISCHIO Classe intervento 0 1 2 3 1% 2,3% 5,4% - 2,1% 4,0% 9,5% - contaminato - 3,4% 6,8% 13,2% Sporco - 3,1% 8,1% 12,8% Pulito Pulito-contaminato Rischio di infezione del sito chirurgico 11 Altri fattori di rischio di cui si deve tener conto 12 13 e il paziente ? Diabete Obesità • Relazione significativa tra livello di glicemia>200 e ISC • Il controllo glicemico è fondamentale (uso di insulina) Obesità con BMI>40 è associata con ISC (chirurgia cardiaca e ortopedica) Infezioni in atto Infezioni in atto della cute o respiratorie aumentano rischio di ISC Fumo Studi controversi hanno associato il fumo ad una > incidenza di ISC Vantaggi e svantaggi della profilassi antibiotica perioperatoria + Grado di rischio di infezione del sito chirurgico (ferita esposta - chirurgia contaminata) + La potenziale gravità dell’eventuale infezione (sterno-mediastinite, craniotomia-ascesso intracerebrale) - Rischio di diarrea o colite da Cl difficile - Reazioni allergiche gravi - Favorire l’antibioticoresistenza 14 Efficacia della profilassi antibiotica perioperatoria-1 • Somministrare antibiotico in singola dose all’induzione dell’anestesia oppure 30 max 60 minuti prima incisione della cute (?) •La dose da somministrare sarà quella di una dose terapeutica medio-alta Esempio cefazolina dose terapeutica 1 gr x 2 o 3/die per via ev. L’emivita del farmaco è di 2 ore, concentrazioni efficaci sono rilevabili nelle 8 ore successive. Si impiega in profilassi al dosaggio di 2 gr ev. Se intervento oltre le 4 ore somministrare una dose aggiuntiva 15 Timing della profilassi antibiotica perioperatoria 16 (parto cesareo-colecistectomia) Momento della somministrazione N (%) Non Noto All‘induzione Dopo l‘intervento Prima dell'intervento Totale 10 (2,9%) 120 (34,5%) 216 (62,1%) 2 (0,6%) 348 Puro V. Progetto INF-OSS sul Protocollo sperimentale: Sistema Nazionale di sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico. Ospedale San Camillo, Roma, 2008 Frequenza di ISC rispetto al momento della somministrazione della prima dose di antibiotico Frequenza di ISC (%) Classon DC et al. N Engl J Med 1992; 326:281-86 6 5 4 3 Freq ISC 2 1 0 >2 -1 1 3 5 7 9 >10 17 Efficacia della profilassi antibiotica perioperatoria-2 Attenta valutazione del tipo di intervento al quale il paziente deve essere sottoposto (cardiochirugia, chirurgia del colon o altra chirurgia) A seconda dell’intervento valutare i germi che più frequentemente possono dare un’infezione del sito chirurgico e quindi indicare una antibioticoprofilassi ragionata 18 Patogeni più frequentemente implicati nelle infezioni del sito chirurgico TIPO DI CHIRURGIA PRINCIPALI AGENTI EZIOLOGICI Trapianti, Posizionamento cvc, protesi, impianti St. aureo, St. coagulasi-negativi Cardiaca St. aureo, St. coagulasi-negativi Neurochirurgia St. aureo, St. coagulasi-negativi Mammella St. aureo, St. coagulasi-negativi Oftalmica Ortopedica St. aureo, St. coagulasi-negativi, Streptrococco, Pseudomonas St. aureo, St. coagulasi-negativi Toracica St. aureo, St. coagulasi-negativi, Gram-negativi Vascolare St. aureo, St. coagulasi-negativi, Gram-neg. (*) Esofagea e gastroduodenale Biliare Enterobatteri, Streptococchi, anaerobi orofaringei (§) Gram-negativi, anaerobi Colorettale Gram-negativi, anaerobi Appendicectomia Gram-negativi, anaerobi Testa e collo Anaerobi orofaringei, St.aureo, Streptococchi Ostetrica e ginecologica Gram-negativi, Enterococchi, Str. gruppo B, anaerobi Gram-negativi Urologica 19 Efficacia della profilassi antibiotica perioperatoria-3 L’utilizzo della Cefazolina deve essere indicato in interventi nei quali i germi implicati nelle ISC siano Gram + o Gram – (Cefazolina non copre spettro germi anaerobi-Cef 1a gen.) Nel caso di interventi endoaddominali, i germi implicati possono essere anche anaerobi e quindi è indicato l’uso del Cefuroxime (cef 2a gen) al dosaggio di 2 gr oppure in alternativa Cefazolina associata a Metronidazolo 20 Efficacia della profilassi antibiotica perioperatoria-3 L’uso dei glicopeptidi è da escludere se non in situazioni locali nelle quali vi sia un’alta incidenza di infezioni sostenute da Staph MR (Vancomicina 1 gr ev da infondere in 1 ora e terminare prima inizio intervento) 21 Profilassi antibiotica nell’intervento di Parto Cesareo (elettivo? Non elettivo?) Farmaco N° pazienti Amoxicillina Acido Clavulanico 313 Amoxicillina Acido Clavulanico + Azitromicina 1 Amoxicillina Acido Clavulanico + Cefazolina 1 Amoxicillina Acido Clavulanico + Piperacillina Tazobactam 1 Azitromicina 1 Cefazolina 2 Ceftriaxone 1 Ciproflopxacina 2 Eritromicina 1 Totale Profilassi antibiotica nell’intervento di Colecistectomia 323 (per via laparotomica o lapariscopica ??) Farmaco N° pazienti Amoxicillina Acido Clavulanico 26 Ampicillina Sulbactam 2 Cefazolina 1 Ciprofloxacina 4 Totale 33 Puro V. Progetto INF-OSS sul Protocollo sperimentale: Sistema Nazionale di sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico. Ospedale San Camillo, Roma, 2008 22 Modulo per il controllo dell’applicazione delle Linee Guida per la profilassi antimicrobica in chirurgia Reparto_______________________ Ospedale__________________ N. di cartella_____________ Data di nascita_______________ Data di ingresso ______________ Data di dimissione___________________ Data intervento chirurgico _________________ Durata dell’intervento chirurgico ___________ Tipologia intervento chirurgico__urgenza o _programmato_______________________________ pulito pulito-contaminato contaminato sporco Punteggio ASA________ Al momento dell’intervento il paziente era già in terapia antibiotica sì no Se sì specificare tipo di infezione _________________________________________________ Farmaco utilizzato per la terapia__________________________________________________ PROFILASSI sì no no Il protocollo prevedeva la profilassi per questo tipo di intervento sì Somministrazione della profilassi: al momento dell’induzione dell’anestesia (entro 30’ dall’incisione cutanea) sì no dopo il clampaggio del cordone ombelicale sì no Luogo di somministrazione sala operatoria reparto Via di somministrazione e.v. i.m. per os topica (ch ortopedica –oftalmica) Tipo di farmaco___________________________________________________________________ Dose unica durante l’intervento sì no Posologia______________________________ Ripetizione della dose durante l’intervento sì no Somministrazione terapia antibiotica dopo l’intervento sì no se sì, con quale farmaco _____________________________ per quanti giorni ________________ posologia_________________________ Motivazione dell’uso dell’antibiotico utilizzato dopo l’intervento:………………………………….. Il Chirurgo ……………………… L’Anestesista ……………………………. L’Infermiere ……………………… 23 24 RIASSUNTO-1 • Somministrare antibioticoprofilassi prima di: – Chirurgia pulito-contaminata – Contaminata – Pulita ma con inserimento di protesi o impianti (PMK) • Non somministrare antibioticoprofilassi in presenza di: – Pulita senza inserimento di protesi o impianti • Considerare e riportare su scheda il timing di somministrazione dell’antibiotico • Considerare l’emivita dell’antibiotico e quindi la farmacocinetica • Dare antibioticoprofilassi all’induzione dell’anestesia o prima dell’applicazione del torniquet in interventi ortopedici 25 RIASSUNTO-2 • Dare una dose aggiuntiva di antibiotico se l’intervento è più lungo dell’emivita dell’antibiotico impiegato • Dare più somministrazioni di antibiotico in pazienti con ferita sporca o infetta • Informare i pazienti prima dell’intervento che verrà somministrata una profilassi antibiotica 26 Infezioni vie urinarie Ridurre l’uso inappropriato di antibiotici in pazienti affetti da infezione delle vie urinarie (IVU) 27 Infezioni vie urinarie E’ necessario affrontare la gestione delle seguenti condizioni: - IVU non complicate (batteriuria asint.,cistite acuta, cistiti ricorrenti) - infezioni del basso tratto urinario in gravidanza - infezioni del basso tratto urinario complicate (portatori di catetere urinario (CU)) Linea Guida Regionale Emilia-Romagna 2010: IVU nell’Adulto 28 Infezioni delle vie urinarie Quando fare l’urinocoltura e perchè • Donna non gravida e con segni e sintomi di cistite acuta che non migliorano dopo trattamento antibiotico empirico • Donne in gravidanza al primo controllo •Uomo con sintomi e segni di IVU •Paziente portatore di catetere urinario con sintomi o segni di IVU •Sospetta pielonefrite •Prima di interventi urologici come prostatectomia transuretrale o interventi con alto indice di sanguinamento Linea Guida Regionale Emilia-Romagna 2010: IVU nell’Adulto Infezioni delle vie urinarie Definizione di urinocoltura positiva 1. In soggetto asintomatico viene definita positiva con numero di batteri >= 105 UFC per ml 2. In donna sintomatica o uomo giovane oppure quando sono isolati germi tipici di IVU (ad esempio, E. coli) è definita positiva anche con numero di batteri < 105 UFC per ml Linea Guida Regionale Emilia-Romagna 2010: IVU nell’Adulto 29 Infezioni delle vie urinarie Gestione della batteriuria asintomatica Lo screening della batteriuria asintomatica deve essere eseguito in due casi tramite urinocoltura (2 campioni): - donne in gravidanza (al primo controllo prenatale) - nei pazienti che devono essere sottoposti a prostatectomia transuretrale o ad interventi o procedure su tratto genitourinario - in tutti gli altri casi non ricercare Linea Guida Regionale Emilia-Romagna 2010: IVU nell’Adulto 30 Infezioni delle vie urinarie Gestione della batteriuria asintomatica (>= 105 per ml) In donne in gravidanza in cui sia stata fatta diagnosi di batteriuria asintomatica si deve iniziare un trattamento antibiotico della durata di 5-7 giorni -scelta guidata dall’antibiogramma e dal pattern di antib.resistenza locale . Fluorochinolonici e tetracicline controindicati . Non usare nitrofurantoina dopo la 32° sett. . Non usare Trimetroprim nel primo trimestre Eseguire a fine terapia e periodicamente fino al parto urinocoltura Linea Guida Regionale Emilia-Romagna 2010: IVU nell’Adulto 31 32 Indicazioni al cateterismo urinario a permanenza •utilizzo perioperatorio per procedure chirurgiche selezionate •monitoraggio diuresi pazienti critici •gestione ritenzione e ostruzione urinarie acute •assistenza a pazienti incontinenti con ulcere da pressione •come eccezione, a richiesta del paziente per migliorarne il confort SHEA/IDSA recommendations 2008 Gestione del CU a permanenza: quando sostituirlo o rimuoverlo Raccom.ne forte se IVU febbrile, rimuovere o sostituire il CU prima di Raccom.ne debole •sostituire il CU secondo la periodicità indicata dai iniziare la terapia antibiotica appropriata fornitori •se pazienti a rischio di frequenti ostruzioni, personalizzare l’intervallo di sostituzione, che deve essere più breve di quanto indicato dai fornitori Linea Guida Regionale Emilia-Romagna 2010: IVU nell’Adulto 33 Gestione del catetere urinario: terapia antibiotica empirica • In un portatore di CU con segni di IVU eseguire l’urinocoltura e rimuovere il CU se in sede da più di 7 giorni • Se sintomi locali, attendere l’esito dell’urinocoltura prima di iniziare la terapia antibiotica • Se sintomi sistemici, eseguire l’urinocoltura e due emocolture, e iniziare subito una terapia antibiotica empirica Linea Guida Regionale Emilia-Romagna 2010: IVU nell’Adulto 34 Gestione del catetere urinario: terapia antibiotica Raccom.n IVU in un paziente portatore di CU: e forte •sintomi locali: terapia antibiotica per 5-7 giorni •sintomi sistemici: terapia antibiotica per 10-14 giorni Linea Guida Regionale Emilia-Romagna 2010: IVU nell’Adulto 35 36 Infezioni delle vie urinarie Il catetere urinario a permanenza deve essere posizionato solo in alcuni casi e per un periodo breve L’uso dell’antibiotico al cambio del catetere non riduce il rischio di IVU (aumenta rischio resistenze) L’esame urine o urinocoltura periodica non devono essere eseguiti Linea Guida Regionale Emilia-Romagna 2010: IVU nell’Adulto 37 GRAZIE PER L’ATTENZIONE