Screening per il tumore al seno e al collo dell`utero

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Screening per il tumore al seno e al collo dell`utero
Screening per il tumore al seno
e al collo dell’utero
SCREENING PER LA PREVENZIONE E LA DIAGNOSI PRECOCE
DEL TUMORE DEL SENO E DEL COLLO DELL’UTERO.
UN APPUNTAMENTO DA RICORDARE
La Regione Valle d’Aosta, in collaborazione con l’Azienda USL, è
impegnata dal 1998 nella realizzazione di programmi di screening
dei tumori femminili, attraverso un percorso continuo, che
abbraccia tutto il territorio regionale. I dati di attività, che vengono
periodicamente esaminati e validati da un Comitato tecnico
scientifico composto da esperti di livello nazionale, confermano la
Valle d’Aosta al primo posto in Italia per la qualità del programma
offerto e per il suo apprezzamento da parte delle donne.
E’ tuttavia fondamentale non abbassare la guardia e tenere sempre
viva l’attenzione delle donne sul tema della prevenzione secondaria.
Questa guida si propone, insieme ad altri strumenti, di raggiungere
l’obiettivo di incrementare ancora il numero di adesioni ai nostri
programmi di screening.
Il Direttore Generale
Carla Stefania Riccardi
L’Assessore alla Sanità, Salute e
Politiche Sociali
Albert Lanièce
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UNA DIAGNOSI PRECOCE VUOL DIRE EFFICACIA DELLA CURA
I tumori della mammella e del collo
dell’utero rappresentano importanti
pericoli per la salute delle donne.
Studi clinici e statistiche nazionali
e internazionali dimostrano che la
guarigione è quasi certa se la diagnosi
e le cure sono tempestive.
Nel caso del tumore del collo
dell’utero, la prevenzione evita in
quasi tutti i casi la manifestazione
stessa della malattia.
Il programma di screening nasce per
aiutare tutte le donne che scelgono
la prevenzione per il loro benessere.
La Valle d’Aosta offre alle donne nelle
fasce di età per le quali è dimostrata
l’efficacia protettiva dello screening,
un programma di controlli periodici
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per una diagnosi precoce dei tumori
femminili. Questa guida si propone
di offrire le informazioni utili alle
donne per prendere ciascuna, con le
proprie motivazioni, esperienze ed
emozioni, una decisione consapevole
per se stessa.
Aderire al servizio gratuito di
controlli è importante perché
l’efficacia dell’intervento dipende
dalla continuità dei controlli nel
tempo, perché essere informate
sulla propria salute aiuta a vivere
serenamente e perché la cultura
della prevenzione riguarda tutte le
generazioni di donne.
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MAMMOGRAFIA
È una radiografia del seno che permette
di individuare precocemente anomalie
(noduli, addensamenti o altro), anche di
dimensioni piccolissime.
Come avviene l’esame
L’esame radiologico viene eseguito
con apparecchiatura dedicata, il
mammografo, dal tecnico sanitario di
radiologia medica. Le dosi di raggi x
utilizzate sono talmente basse che il
rischio di danno legato alle radiazioni è
del tutto trascurabile. L’esame standard
prevede due diverse inquadrature
di ciascun seno. Il seno viene
posto tra due piatti che vengono
poi avvicinati contemporaneamente,
comprimendolo per circa dieci-quindici
secondi per ogni inquadratura. La
compressione del seno può risultare
fastidiosa e, qualche volta, dolorosa.
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A quale età,
con quale frequenza e dove
Per le donne tra i 50 e i 69 anni, la
mammografia va ripetuta regolarmente
ogni 2 anni. Anche le donne tra i 45 e
i 49 anni che lo desiderano possono
aderire spontaneamente allo screening.
La mammografia viene eseguita presso
la Radiologia dell’Ospedale Beauregard
oppure sulla Unità di senologia
Mobile dislocata sul territorio presso i
Poliambulatori.
La mammella è appiattita il più possibile
perché, su spessori più sottili di tessuto,
è più facile vedere qualsiasi anomalia
e minore è la dose di raggi necessaria.
Per rendere più tollerabile l’esame è
consigliabile prendere l’appuntamento
appena dopo il ciclo mestruale, quando il
seno è meno teso.
Test effettuati con periodicità diversa
da quella consigliata, più frequenti, non
servono e non aumentano l’efficacia
dello screening, inoltre rappresentano
un’ingiustificata esposizione alle
radiazioni ionizzanti ed al rischio di
inutili successivi approfondimenti.
Il “seno denso”
Per “seno denso” si intende l’immagine
radiologica della mammella in cui le
zone chiare prevalgono su quelle scure,
a causa di una maggior presenza di
ghiandola mammaria rispetto al grasso.
Nelle donne con “seno denso” è più
difficile riconoscere lesioni tumorali
in fase iniziale ed è più alto il rischio di
tumore della mammella.
Alle donne che presentino seni
particolarmente densi, il programma
di screening regionale offre, oltre alla
mammografia, la possibilità di sottoporsi
ad un’ecografia di approfondimento,
anch’essa gratuita, presso la Radiologia
su appuntamento e con invito telefonico
personale. Tale invito non deve
preoccupare perché è proposto solo
per “vedere meglio” e confermare la
normalità della mammografia.
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Dopo la mammografia
Se l’esito è negativo, il successivo
controllo avviene dopo 2 anni. Se
invece l’esito è anormale (noduli,
addensamenti o altro) o dubbio si
invita la persona a una visita clinica
e a indagini di approfondimento
(mammografia di dettaglio, ecografia,
risonanza magnetica, prelievo di cellule
o di frammento di tessuto).
Le sedute di approfondimento, che
sono gratuite, si svolgono presso la
Radiologia su appuntamento e con
invito telefonico personale.
L’invito a presentarsi a questi esami
di approfondimento può provocare
comprensibilmente ansia e timore;
tuttavia nella maggioranza dei casi
questi accertamenti escludono la
presenza di un tumore; in altri casi
potranno venire raccomandati controlli
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gratuiti ravvicinati per un periodo di
tempo limitato prima di rientrare nel
consueto percorso di screening.
Se invece i risultati degli esami
confermassero il sospetto della
presenza del tumore, i medici
decideranno insieme alla donna
interessata il percorso di diagnosi
e cura successivo, come previsto dal
programma di screening.
Qualità e limiti
La mammografia è l’esame,
attualmente disponibile, più efficace
per diagnosticare precocemente il
tumore del seno anche quando è molto
piccolo, grazie alla periodicità dello
screening. La mammografia, come
tutte le tecniche diagnostiche, ha limiti
legati a difficoltà di interpretazione
delle caratteristiche del tessuto della
mammella o alle dimensioni talmente
piccole della lesione da non essere
riconoscibili.
due esami mammografici e riferirli
tempestivamente al proprio medico
di fiducia. È anche possibile che la
mammografia rilevi tumori molto
piccoli ma a lenta crescita che, anche
se non diagnosticati, non avrebbero
causato problemi per la salute della
donna. Questo fenomeno, chiamato
“sovradiagnosi”, è purtroppo inevitabile
perché, con le tecniche a disposizione,
non è possibile distinguere, fin
dall’inizio, quali tumori progrediscono e
quali no.
È raro (circa 1 donna ogni 1.500
che fanno la mammografia) ma è
possibile che, dopo un esame dall’esito
negativo e prima del controllo
successivo, si possa sviluppare un
“tumore di intervallo”. Per questo,
ogni donna deve cercare di prestare
attenzione ad eventuali cambiamenti
del seno nell’intervallo di tempo tra
La mammografia può, inoltre, indurre
il sospetto della presenza di un tumore
che, in un secondo tempo, si rivela
infondato. Si tratta dei cosiddetti “falsi
positivi” che portano a approfondimenti
diagnostici e, in alcuni casi, a interventi
chirurgici per asportazione di lesioni che
si rivelano poi benigne, generando ansia
immotivatamente.
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Il loro numero è più alto nelle donne più
giovani e tende a diminuire con l’età.
Infine, possono verificarsi dei “falsi
negativi”. In rarissimi casi (5 donne su
1000 che fanno la mammografia ogni
2 anni per 10 anni), il tessuto del seno,
anche in seguito a una terapia ormonale
durante e dopo la menopausa, è
talmente denso e impermeabile ai raggi
che sulla radiografia diventa difficile
riconoscere un tumore, in questi
casi l’ecografia di approfondimento
consente di “vedere meglio” e ridurre
quindi i “falsi negativi”.
La qualità del programma di screening
è garantita da:
• il costante monitoraggio di ogni fase
del percorso di diagnosi e cura
• il confronto con gli standard nazionali
e internazionali
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• l’utilizzo delle tecnologie più
moderne, sottoposte a periodici
controlli di qualità
• la formazione specifica e l’esperienza
consolidata del personale tecnico
di radiologia medica che effettua le
mammografie
• la “doppia lettura”, ossia la lettura
di ogni mammografia da parte
di due medici radiologi esperti e
specificamente formati
• la presa in carico dei casi sospetti
da parte di una équipe medica
interdisciplinare che decide gli
accertamenti di approfondimento
la discussione in équipe di casi specifici.
PAP-TEST
È un semplice esame delle cellule
del collo dell’utero che permette di
individuare precocemente la presenza
di possibili alterazioni, anche quelle
che non creano ancora disturbi. Ciò
consente di curarle e di evitare che si
trasformino in tumori.
Come avviene l’esame
L’ostetrica, attraverso un semplice
divaricatore (speculum), raccoglie
alcune cellule della mucosa sul collo
dell’utero con una piccola spatola di
legno o uno spazzolino. Le cellule sono
poi analizzate al microscopio.
Il prelievo avviene con delicatezza e, in
generale, comporta solo una sensazione
di leggero fastidio.
Per una buona riuscita tecnica del test
occorre evitare l’uso di ovulo, creme,
candelette o lavande vaginale nei 5
giorni precedenti il prelievo ed astenersi
da rapporti sessuali senza profilattico
nelle 24 ore precedenti il prelievo.
A volte, quando il numero di cellule
raccolte è insufficiente o quando c’è
un’infiammazione che impedisce una
corretta lettura occorre ripetere il test.
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A quale età, con quale
frequenza e dove
Per le donne tra i 50 e i 69 anni, la Per le
donne dai 25 ai 64 anni, il Pap-test va
ripetuto regolarmente ogni 3 anni.
Il Pap-test si effettua nei consultori di
zona. Test effettuati con periodicità
diversa da quella consigliata, più
frequenti, non servono, non
aumentano l’efficacia dello screening
ed espongono al rischio di inutili
successivi approfondimenti.
Casi particolari
Possono fare il Pap-test anche le donne
che non hanno mai avuto rapporti
sessuali, le donne gravide o che hanno
subito l’intervento di asportazione
dell’utero. In questi casi, basta avvisare
il personale, poco prima dell’esame.
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Dopo il Pap-test
Se l’esito è negativo, il successivo
controllo avviene dopo 3 anni.
Se il Pap-test evidenzia la presenza
di cellule alterate, oltre alla ripetizione
del test, si esegue la colposcopia.
Si tratta di un esame indolore che,
per mezzo di uno strumento ottico,
permette la visione ingrandita del collo
dell’utero. La colposcopia può risultare
normale (negativa) oppure si possono
evidenziare zone di aspetto anomalo
sulle quali fare un piccolo prelievo di
tessuto (biopsia mirata superficiale).
In seguito, in funzione del risultato della
colposcopia e dell’eventuale biopsia, i
medici decideranno insieme alla donna
interessata il percorso di diagnosi e
cura successivo, come previsto dal
programma di screening.
Qualità e limiti
Anche per il Pap-test, come per la
mammografia, possono verificarsi
“sovradiagnosi” per lesioni pretumorali che, in molti casi, non
evolvono verso lesioni più avanzate
e addirittura possono regredire
spontaneamente.
Può accadere inoltre che nonostante
il Pap-test non abbia rilevato nulla di
patologico, nell’intervallo tra un test e
il successivo, si sviluppi una lesione
(“tumore di intervallo”). Si tratta di
casi molto rari, dovuti generalmente a
tumori con caratteristiche non rilevabili
da questo esame.
• il confronto con gli standard
nazionali e internazionali
• le tecnologie utilizzate la
formazione specifica e la consolidata
esperienza del personale, medico
e non, che opera in ambito di
screening.
La qualità del programma di
screening è garantita da:
• il costante monitoraggio di ogni
fase del percorso di diagnosi e cura il
costante monitoraggio di ogni fase
del percorso di diagnosi e cura
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ADERIRE ALLO SCREENING. FACILE E GRATUITO.
Con il programma di screening ogni donna tra i 25 e i 69 anni riceve a casa
una lettera con indicazione di data, orario e sede del suo appuntamento
personale. Basta aspettare la lettera, telefonare in tempo se si vuole
spostare l’appuntamento e presentarsi regolarmente e puntualmente a
ogni invito. Gli esami ed eventuali approfondimenti sono gratuiti e non
occorre un’impegnativa del medico.
Una lettera spedita direttamente all’interessata comunica l’esito
dell’esame. PER INFO
tel. 199.199.944 da lunedì a venerdì 8:00 - 16:30
Sede USL di via G. Rey, 1 - Aosta
Apertura al pubblico: da lunedì a venerdì 9:30 - 11:30 e 15:00 - 16:00
Ritiro referti citologico-vaginali: martedì 14:00 - 16:00
Apertura al pubblico: da lunedì a venerdì 13:00 - 20:00
Sedi Unità Mobile di mammografia presso i poliambulatori di:
Morgex, Châtillon e Donnas
email: [email protected]
www.ausl.vda.it/screeningtumorifemminili
RISPONDI CON FIDUCIA E SERENITÀ AL NOSTRO INVITO
Stampato ad agosto 2011
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