Futuro: la terza via del web

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Futuro: la terza via del web
www.guidaviaggi.it
Anno XLII
1430
numero
20 Gennaio 2014
Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma. 1 - CN/AN. Detentore del conto è l’ufficio P.T. di Ancona CMP Passo Varano . - Prezzo per copia euro 0,50
Futuro:
la terza
via
del web
l futuro dell’ecommerce è una
terza via. L’ha indicata Philip Wolf, il fondatore di PhocusWright:
“Può crescere in tre modi. I
primi due, puntando sullo
sviluppo per aree geografiche oppure per settori, sono
praticamente over. Il modo
giusto è il terzo, vale a dire
per trend. Qui si devono
concentrare le aziende”.
Google dal canto suo si è
impegnato a dare una mano
al made in Italy: parlerà con
le istituzioni, con le imprese
e investirà in un grande programma. Dall’Europa, intanto, arriva la notizia che
per giugno sono fissati i ter-
I
mini di consegna di Tourismlink, progetto annunciato nel 2012 che ha l’obiettivo di creare una piattaforma
tecnologica standardizzata
per le operazioni fra pmi del
turismo. E’ Amadeus a indicare la strada che le agenzie di viaggi dovranno seguire per passare da vittime
a protagoniste della disintermediazione. “Fondamentale il passaggio alla multicanalità, dove l’offerta è proposta attraverso l’adozione
di tutti gli strumenti online e
offline utili a catturare il turista ovunque si trovi”,
commenta il direttore marketing, Tommaso VincenDA PAG. 2
zetti.
I viaggi delle feste
orto circuito sul bilancio delle prenotazioni per le passate festività. Prenotazioni
anticipate e forte ottimismo,
dovuto soprattutto alla ripresa
del Mar Rosso, i due tratti comuni nelle dichiarazioni rilasciate da manager e direttori
commerciali dei tour operator
nelle scorse settimane. Da
parte delle agenzie di viaggi,
invece, si nota un certo scetticismo, come risultava già
qualche settimana prima del
Natale, quando i lettori rispondevano al poll di guida-
C
viaggi.it dichiarandosi pessimisti nel 76% dei casi. Qualcosa è poi cambiato ma an-
cora nessun incremento delle
vendite. E’ quello che dicono
i risultati di una nostra in-
chiesta che ha chiesto al trade
un bilancio del Natale e Capodanno. La buona notizia è
che un agente su due ha messo a segno un risultato in linea con l’anno scorso. La cattiva è che quasi altrettanti, il
41%, registrano un calo, e anche forte, vale a dire di oltre il
15%. In una cosa agenti e t.o.
concordano: il sottodata nel
turismo organizzato delle festività sembra aver messo
poco piede: solo il 7% dichiara un ricorso maggiore del
20% alle vendite all’ultimo
minuto.
A PAG. 6
In questo numero
Web & Social Tourism,
seconda edizione
pag.
4
Best Western, i freni
allo sviluppo del settore pag.
9
Worldhotels: “Cresce
la vendita diretta”
pag. 13
Il piano triennale
di Veratour
pag. 14
In viaggio nel paradiso
delle Isole Fiji
pag. 15
Focus
2 GuidaViaggi
20 Gennaio 2014 - n° 1430
Tecnologia
Philip Wolf: “Ecco il futuro”
Meno biglietti aerei e più nicchie, la via è quella dei trend.
Il fondatore di PhocusWright spiega la sua visione dell’e-commerce
di Mariangela Traficante
a terza via è quella
giusta. A patto di
specializzarsi e, se
si vuole fare la Olta, lasciar
perdere il trasporto aereo.
Lo dice un esperto, Philip
Wolf, il fondatore di PhocusWright, che su quale
sarà il futuro dell’e-commerce ha una visione molto
chiara: “Può crescere in tre
modi. I primi due, puntando
sullo sviluppo per aree geografiche oppure per settore
(treni, bus, ecc), sono praticamente ‘over’. Il modo
giusto è il terzo, vale a dire
per trend: prendiamo Tripadvisor o Hoteltonight, ad
esempio, non lavorano su
prodotti quanto su tendenze.
Qui si devono concentrare
le nuove aziende".
Anche quelle italiane. Perché, spiega Wolf, "le imprese italiane devono rinnovar-
L
delle compagnie aeree a
condurre gli utenti a prenotare direttamente dai propri
siti. Non che gli hotel non
stiano facendo lo stesso,
però, in questo caso sarebbe
ancora forte il peso delle aggressive strategie di marketing messe in campo dalle
Olta, oltre che il loro vantaggio nell'ambito dei booking da dispositivi mobili.
si, specializzarsi, trovare la
propria nicchia. E ascoltare
i consigli giusti. Quando
parlavo di online nel 1994
in tanti mi dicevano che
non ci sarebbe stata la vendita web, due o tre invece
ne erano convinti". Facile
immaginare quale consiglio
abbia scelto il manager...
L’esempio virtuoso
Ma, naturalmente, la questione dei prodotti rimane
fondamentale. Ormai è
chiaro, ribadisce, cos’è che
funziona di meno nelle
Olta. L’esempio virtuoso è
il colosso Priceline. Perchè
ha successo? “Le cinque
aziende che ne fanno parte
(tra queste, Booking.com in
Europa e Agoda in Asia,)
non fanno soldi vendendo
ticket aerei. Ecco dunque la
prima cosa; sbarazzarsi
Deal sì, ma
con smartphone
Philip Wolf ospite a Bto 2013
dell'air. E, poi, ovviamente,
a Priceline va anche il merito di gestire i brand ognuno in maniera indipendente
e renderli competitivi".
Cambiano
le vendite
D’altronde, la stessa PhocusWright lo aveva ribadito
già qualche mese fa: sulle
Google: “Il web
vantaggio per le pmi”
Vogliamo investire in un grande
programma per
dare una mano al Made in
Italy italiano". Se anche un
gigante come Google si scomoda a voler lavorare sul
nostro patrimonio, vuol dire
che ne ha intuito la potenzialità, anche in termini di ritorno. Cosa che magari tanti attori sul territorio ancora non
hanno realizzato appieno. E'
Diego Ciulli, senior analyst
public policy and government affairs di Google, ad
anticipare quello che il colosso ha intenzione di fare
nei prossimi mesi nel nostro
Paese. Investire, parlare con
le istituzioni ma anche con
gli operatori del Made in
Italy. Di vari settori, anche
se è il manager a ribadire
che il turismo è, insieme al
food, "il comparto con la
crescita più costante".
“
Il gap
Questo il dato: cresce la ricerca del Made in Italy online, +8% nell'ultimo anno.
Solo che sul web i contenuti
non sono all'altezza, non
sono adeguati. Lo dice Goo-
Diego Ciulli
gle anche insieme a Oxfordeconomics in una ricerca
che ha valenza mondiale ma
ha preso in esame tre casi pilota, Spagna, Grecia e, appunto, Italia. Scoprendo innanzitutto un dato che fa riflettere: "Tra le ricerche effettuate online, quelle inerenti alla cultura sull'Italia
sono solo il 31%, contro il
44 ed il 45 rispettivamente
di Spagna e Grecia. Siamo
dunque indietro su un asset
importante. Il problema è
forse la mancata digitalizzazione del nostro patrimonio
culturale?" Si chiede Ciulli.
Ed ecco il punto: "Il nostro
Paese non utilizza appieno
l'opportunità economica del
web. Ci siamo chiesti: se l'Italia decidesse collettivamente e pesantemente di
rendersi appetibile sul web,
cosa succederebbe? Ecco la
risposta: arrivando alla media europea, l'Italia guadagnerebbe un punto in più di
Pil e 250mila posti di lavoro, solo nel turismo ed annessi".
La ricerca ha voluto misurare l’impatto dei contenuti
online sul turismo europeo.
Ed ha innanzitutto confermato un dato: solo una percentuale molto bassa di operatori nei tre Paesi presi in
considerazione usa l’e-commerce per entrare in contatto
con i potenziali clienti. Per
inciso, oggi le prenotazioni
online sono rispettivamente
responsabili per il 10%,
13% e 29% di tutti gli arrivi
turistici in Grecia, Italia e
Spagna). Di che gap stiamo
parlando? Un dato, quello
italiano, ci dice che, da noi,
solo il 13% di arrivi viene
prenotato online, mentre il
26% dei visitatori ricerca
anche il viaggio sul web.
Speciale
per le aziende
Opportunità sprecata, ma
non solo: in un Paese fatto di
piccole imprese, come l’Italia, quella di Google è un’indicazione preziosa, va-le a
dire, cioè, che la vetrina online beneficerebbe soprattutto loro, le pmi, le nicchie, di
cui è fatto il turismo culturale, di cui è fatto anche il Belpaese. Attenzione, però: esserci, online, non deve signi-
web agency degli Stati Uniti le prenotazioni aeree sono
calate del 7% nel corso del
2013. Il motivo? Il successo
sempre maggiore da parte
E visto che di mobile si fa
un gran parlare, ecco un settore al quale farebbe un gran
bene: quello dei deal. “Il dispositivo mobile ha tre cose
fondamentali – dice Wolf -;
sa chi sei, sa dove sei ed è
geolocalizzato. Tariffe targettizzate in real time: ecco
dove vedo, ancora, il potenziale di questo business”.
Prove di iperintermediazione
Iperintermediazione. Ovvero: è possibile, per gli
hotel, sganciarsi dall'egemonia delle grandi Olta?
Sì, si può, ma si può anche imparare, e questo
vale anche per altri tipi di
operatori turistici, a sfruttare il potenziale di strumenti come social network, geolocalizzazione,
comparatori di prezzo.
"Perché disintermediare
non vuol dire assenza di
intermediazione, ma piuttosto riduzione dei suoi
canali, dei suoi passaggi",
spiega Marco Baldan,
a.d. Nozio. Ed è lui a dare
una serie di best practice
da poter mettere in funzione: "Avere una unique
selling proposition, avere
un'identità univoca sui
vari canali, comprese tariffe e condizioni di vendita. E poi l'engagement social. Solo allora possiamo
ficare più solo sito, l’imperativo è la multi-piattaforma: sito, app, portali di vendita, recensioni, guide turistiche. Un’occasione da non
lasciarsi sfuggire, e all’estero l’hanno capito, iniziando
a vendere direttamente da
Germania, Gran Bretagna &
co le esperienze di un viaggio in Italia. A riappropriarsi del business ci sta provando un portale nato da qualche mese, si chiama Italy
pensare a presidiare le
campagne prezzi sui
comparatori".
Non è naturalmente una
strategia semplice. Si affrontano colossi come
Booking.com, Expedia e
Odigeo che, ricorda Rodolfo Baggio, professore Master in Tourism
Università Bocconi e
presidente
Comitato
Scientifico Bto Educational; “detengono il 94%
del mercato online in Italia
(ed i primi due spendono
ogni anno rispettivamente
30 e 40 mln di dollari in
adwords. Da soli è impossibile competere, ma insieme sì". Occorre la famosa massa critica: "Uno
singolo non può dare fastidio a una Olta ma se si
mettono insieme tutti gli
hotel di una regione e con
l'istituzione stessa, beh, il
peso cambia".
M.T.
Xp e vuole colmare il gap
della commercializzazione
di servizi come visite, escursioni, eventi, raccogliendo
intorno a sé l’offerta di aziende spesso piccole e di
nicchia. Proprio quelle segnalate da Google come
ideali per i contenuti web.
Proprio quelle specializzate
su cui ci consiglia di puntare
Philip Wolf. Se l’onda si propagasse, dunque, il cerchio
potrebbe chiudersi.
M.T.
Focus
20 Gennaio 2014 - n° 1430
GuidaViaggi
3
Tecnologia
Tourismlink:
Amadeus
piattaforma unica b2b
indica
In sede Ue il tema dell’interoperabilità tra sistemi
la strada
di Paola Baldacci
ntro il mese di giugno l’Europa ha
fissato i termini di
consegna di Tourismlink,
progetto annunciato nel
2012 che ha l’obiettivo di
approntare una piattaforma
tecnologica standardizzata
per le operazioni fra le piccole e medie aziende del turismo. Cioè una infrastruttura informatica con standard
operativi comuni, fondata
sull’interoperabilità tra soluzioni e sistemi diversi, dentro cui le aziende del turismo inseriscono e prendono
prodotti per confezionare la
propria offerta.
La sintesi dei 140 caratteri
dell’account di Twitter riferisce propriamente al trade
dei viaggi: Tourismlink è
stato creato dalla Commissione Europea e punta a
unire (to link) piccole e medie agenzie di viaggi e tour
operator in tutta Europa.
“Sono stati fatti i primi test
su tre destinazioni pilota,
per l’Italia c’è Rimini, poi
Valencia e la Croazia – spiega il professor Rodolfo
Baggio
dell’Università
Bocconi, partner dell’iniziativa insieme a Ectaa, Hotrec,
Ith (Instituto Tecnológico
Hotelero) e la belga Zn che
si occupa della comunicazione -. I source market del
E
Rodolfo Baggio
test, da intendersi i Paesi
originanti il flusso turistico,
sono Croazia, Repubblica
Ceca, Finlandia e Svezia
per ora, mentre potrebbero
aggiungersi Germania, Belgio, Portogallo, Grecia e
Romania. In tutto la stanno
provando 200 aziende tra
destinazioni e source, per lo
più attrazioni, ristorazione,
servizi turistici diversi compresa la distribuzione”. Al
progetto ha aderito subito
Amadeus “in qualità di
consulente in materia di gestione del business dei viaggi e nell’ambito di importanti questioni di carattere
tecnologico, fornendo indicazioni relative agli sviluppi commerciali e tecnologici nelle diverse fasi del piano”, spiega lo stesso Gds.
Intanto si stanno profilando
altri accordi con i big della
tecnologia come Microsoft
ed Expedia. Perché le Olta?
“La chiave del discorso è di
individuare e ampliare tutte
le forme possibili di collaborazione e commercializzazione per realizzare prodotti
(o servizi) a livello di destinazione. Quindi una piattaforma b2b deve anche
consentire di collegare (e di
essere interoperabile con) le
grandi società di distribuzione online, al fine di estendere il più possibile l'offerta.
Aspetto importante del progetto è, quindi, la possibilità
di interfacciarsi con quelle
realtà”, argomenta il professore. Se funzionerà e in tanti parteciperanno inserendo
contenuti, il progetto potrà
essere considerato rivoluzionario, se non altro per il
costo piuttosto contenuto:
appena 2 mln di euro per 30
mesi di lavoro. Nell’idea del
vicepresidente della Commissione europea, Antonio
Tajani, dovrebbe diventare
“il primo portale standard
b2b dove le imprese si assemblano il pacchetto di
viaggio, inoltre saranno
possibili le transazioni ecommerce e saranno aggiunti altri servizi, ad esempio per il settore alberghiero
funzionalità di management
per i piccoli alberghi che
non ne hanno”, conclude
Baggio.
genzie di viaggi da vittime a protagoniste della disintermediazione: Amadeus ha individuato nel
modello ibrido dell’agenzia di viaggio offline/online
la chiave di successo, stabilita dall’enorme valore aggiunto
che l’intermediario può offrire al viaggiatore.
Tommaso Vincenzetti, direttore marketing del Gds, all’ultima Bto di Firenze ha stilato il decalogo dei vantaggi competitivi di questa figura di adv non più succube dei cambiamenti dettati dall’economia digitale, di cui il turismo è un mercato attivo con 5 miliardi di acquisti in Italia (+13%, dati Netcomm). “Fondamentale il passaggio dal concetto di disintermediazione a quello di multicanalità, dove l’offerta è proposta attraverso l’adozione di strumenti online e offline, per
raggiungere e catturare il turista ovunque si trovi – spiega il
manager-. Internet, mobile e offline, è l'unico futuro possibile del turismo, considerato che il turista sceglie il suo viaggio
in molti modi e su più strumenti”.
A
Due case history
Partendo da questo assunto e dalla convinzione avvalorata
dai dati di Contaclab sulle modalità di acquisto – per viaggi
complessi l’utente web svolge la ricerca online e fa il booking
offline – sono state portate ad esempio due case history di
agenzie di viaggi tradizionali che si sono mosse online utilizzando prodotti del Gds e con risultati del 70% di business
catturato da questo canale.
Uno è Vuela.it di Milano con la sua titolare sudamericana,
che grazie alla profonda conoscenza della destinazione,
condivisa dal web e soprattutto di persona, è diventata il
punto di riferimento di un’affezionata clientela, e l’altro l’agenzia Iata più antica del mondo Viaggi Salvadori di Bologna, quest’ultima attraverso il consorzio Lufthansa City
Center Travel Specialist è stato il primo cliente per un’app
mobile con la quale i manager prenotano direttamente da
smartphone.
“Se non si può dare battaglia alle grandi Olta, modello peraltro che si sta appiattendo per saturazione – afferma Vincenzetti -, la strada maestra è quella di mixare on e offline mettendo a sistema i vantaggi della consulenza con strumenti
tecnologici e digitali che offrono opportunità sconfinate”. P. Ba.
Bookintoscana, lo strumento smart
on 7,5 milioni di visualizzazioni e 3,5
milioni di visitatori unici (primi 9 mesi 2013,
dati triplicati), il portale del
turismo della Toscana (turismo.intoscana.it) ha introdotto uno strumento di
booking con una piattaforma resa più efficiente e funzionale. “Gli utenti sono prima di tutto italiani, seguiti
da inglesi, americani, tedeschi, francesi, spagnoli, portoghesi e brasiliani – spiega
Francesco Tapinassi, senior strategist manager dei
progetti turistici della Regione Toscana -. Nel 2013
abbiamo assistito a una lieve ripresa della crescita delle presenze, circa 104mila
arrivi e 196mila pernotta-
C
Milano, Tapinassi, Carniani
menti in più e a fronte del
calo del 4,2% della domanda nazionale, abbiamo aumentato del 4,7% le presen-
ze straniere”. Il peso dell’estero è quello che muove gli
investimenti regionali e se
dal 2005 al 2012 è passato al
54,5%, merito è anche dei
progetti sui Paesi Brics di
Toscana Promozione partiti come una scommessa anni
fa. “I dati ci dicono che hanno contribuito nettamente a
valorizzare quello che fino a
pochi anni fa era solo una
tendenza statistica”, si legge
in una nota. In tal senso vanno quindi considerati gli sviluppi del portale, oggi tradotto anche in tedesco, russo, portoghese e cinese, nonché di Bookintoscana che
permette sì la transazione
commerciale, ma dirottando
l’utente sul sito dell’hotel o
dell’azienda che eroga il ser-
vizio. L’elemento innovativo è proprio questo: l’utente
che clicca su ‘prenota’, atterra sul sito della struttura
nella pagina dedicata alla
prenotazione già compilata
con le date precedentemente
inserite. “Abbiamo realizzato una disintermediazione
smart – ironizza Tapinassi -,
ma soprattutto una piattaforma user e business
friendly, ispirata alle migliori pratiche dell’instant
search che è ciò che i viaggiatori vogliono: una risposta istantanea, collegata a
contenuti informativi. Inoltre il sistema di backend dà
tutte le informazioni sul
cliente, da quale strumento
ha consultato il sito ad
esempio, e informa l’hotel o
l’agenzia quando può migliorare il profilo, con nuove
foto, oppure se commette errori nell’inserimento dei
dati”.
Il processo che ha portato
alla messa online è partito
da una approfondita ricerca
delle best practice nazionali
ed internazionali, e dall’analisi della propensione all'ecommerce delle imprese turistiche toscane. Ogni step è
stato condiviso con le rappresentanze delle imprese
turistiche regionali: Federalberghi, Confcommercio,
Confesercenti, Confindustria, associazioni agrituristiche e cooperative. Il sistema è integrato con tutti i
principali channel manager
degli alberghi esistenti sul
mercato. Nel caso in cui
l’hotel non abbia un suo cm
gli viene messa a disposizione una pagina gratuita dove
può gestire autonomamente
prezzi e disponibilità. Cliccando su ‘cerca’, il viaggiatore accede alla banca dati
regionale con 15mila strutture. L’interrogazione avviene secondo tre scelte: dove
(territori), cosa (tipologia
struttura), perché (target: famiglia, cicloturismo, moto).
L’assessore al turismo,
Cristina Scaletti, ha scritto
alle imprese toscane per invitarle ad aderire, attivando
anche un numero verde per
le informazioni, consapevole del fatto che il successo
dell’iniziativa sarà dettato
dalla partecipazione. P. Ba.
Focus
4 GuidaViaggi
20 Gennaio 2014 - n° 1430
Tecnologia
Online sì,
ma con cognizione
Alex Kornfeind “L'agente di viaggio e la geografia innovativa di Instagram e Vine fra tablet, POS, bitcoin e Customer Experience”
Torna Web & Social Tourism a Napoli il 4 febbraio:
esperti e case history in una giornata di seminari
Manuel Fae' “Touristic Web Marketing Terapy: partire
dalla web-Anamnesi effettuando la web-Diagnosi per
decidere la miglior web-Cura”
ggiornati e pronti
al cambiamento.
E’ la promessa che
Web & Social Tourism,
l’evento turistico-tecnologico organizzato da Givi srl e
da Cuma Travel, lancia ai
suoi partecipanti. La manifestazione, che si terrà presso l’hotel Ramada di Napoli
il 4 febbraio prossimo, è
giunta alla sua seconda edizione con un ampliamento
degli spazi convegnistici e
un palinsesto più ricco di seminari. “In questo momento
di grande difficoltà – spiega
Paolo Bertagni, presidente
Givi – si possono individuare due principali fattori di
successo: lo sviluppo tecnologico e la specializzazione.
In questo scenario, quindi,
poter fornire al nostro settore la possibilità di formarsi
A
per competere al meglio e
con più successo nel mercato è stata ritenuta una mossa vincente”. Web & Social
ha voluto però ribaltare il
concetto di fiera, creando
un evento che permettesse a
tutti i partecipanti (operatori e dettaglianti) di imparare, esprimere le proprie riflessioni sul settore e crescere. “In aggiunta, per gli
operatori - precisa Bertagni
- vi è l’opportunità di potersi promuovere con la formula della sponsorship o
con quella dello speech dedicato”. Otto i seminari che
si terranno lungo tutto il
corso della giornata e che
affronteranno gli argomenti
più attuali della travel industry. Salvatore Menale,
consulente di web marketing turistico e Seo, ha cu-
rato i contenuti della parte
seminariale e convegnistica
di W&S 2014 e spiega: “La
caratteristica rimane quella
della prima edizione e cioè
di un evento trasversale che
tiene conto di tutti i trend
del turismo online, portando all’audience i massimi
esperti pronti non solo a
parlare di teorie ma di illustrare validi strumenti per
mettere in pratica suggerimenti e strategie”. L’obiettivo è quello di accogliere
una platea la più ampia possibile “grazie a relatori
dalle competenze eterogenee: dal marketing social
all’hospitality, al travel management”, aggiunge l’esperto. Il tema cui gli organizzatori tengono in particolare è il mobile, dunque
l’adattamento delle strate-
Le potenzialità
di Youtube
eroporto di Toronto, dicembre 2013.
Ai passeggeri del
volo West Jet per Hamilton
viene richiesto di inserire il
loro biglietto di viaggio in
una feritoia di una strana
macchina che, alla lettura
del documento di viaggio, fa
apparire su uno schermo un
Babbo Natale.
“Eccomi qua – dice - che regalo vuoi?”. I viaggiatori
per lo più pensano a uno
scherzo, si guardano attorno
per vedere se qualche telecamera li immortala per prenderli in giro, ma rispondono.
C’è chi chiede un televisore
grande, chi un tablet, chi un
paio di stivali, chi una macchina fotografica e anche
chi, più modestamente, un
paio di mutande e dei calzini. Imbarcati i passeggeri,
gli addetti della compagnia
aerea ordinano a Best buy,
il più grande rivenditore al
dettaglio americano di elettronica di consumo, quanto
richiesto dai passeggeri.
All’arrivo, prima dei bagagli, gli attoniti viaggiatori
vedono comparire sul nastro
di consegna una serie di pacchetti con i loro nomi che
A
contengono
esattamente
quel che avevano domandato a Babbo Natale.
Il video di tutta l’operazione
è subito apparso su Youtube
e nel giro di pochi giorni ha
superato i 30 milioni di visualizzazioni.
Video e flash mob
Quanto è costata l’operazione a West Jet (considerato
che Best buy appare come
partner)? Vogliamo esagerare e dire qualche migliaio di
dollari? Quanto costa normalmente una pubblicità
che riesce a raggiungere 30
milioni di spettatori che non
si limitano a guardarla distrattamente? Cambiamo
continente. Melbourne, ottobre 2013. Alcune persone a
piedi e in bicicletta, munite
di casco con telecamera, girano per la città, sguinzagliati da Remote Control
Tourist. Mostrano strade,
posti, edifici. Risultato:
150mila visualizzazioni su
Youtube, migliaia di messaggi su Twitter di persone
che vogliono visitare Melbourne, crescita di richieste
per viaggi verso quella città.
E che dire del flash mob di
Visit Britain in un centro
commerciale di Mosca,
dove è stata posta una enorme valigia nel centro della
hall dove, arrivando da tutte
le parti, entrano Sherlock
Holmes, Mary Poppins, i
Beatles, James Bond e anche la regina Elisabetta con
tanto di cagnolino? È sufficiente leggere il numero degli spettatori che appare su
Youtube: quasi 400mila.
Nato nel 2005, acquistato da
Google nel 2006, il più
grande sito che raccoglie video ha oggi un miliardo di
utenti al mese che passano 6
miliardi di ore davanti allo
schermo. Ogni minuto vengono caricati cento filmati
provenienti da 56 diversi
paesi ed espressi in 61 diverse lingue. È sufficiente un
po’ di inventiva, una qualche idea e tutti possono diventare, con lo slogan
broadcast yourself, personaggi che fanno il giro del
mondo. E anche le aziende,
alle stesse condizioni, possono trovare un riscontro
mediatico che con altri strumenti avrebbe costi insostenibili. Vale la pena approfittarne, finché è gratis. G.Ca.
gie di social media marketing e distribuzione agli strumenti portatili come smartphone e tablet. Per quanto
riguarda la comunicazione,
Facebook e i social d’immagine come Pinterest e Instagram saranno i più dibattuti.
“Quest’anno – osserva
Mimmo D’Auria, titolare
di Cuma Travel – avremo a
disposizione due sale congressi da 150 posti l’una e
ben 400 mq di esposizione.
A chiusura della manifestazione è prevista una tavola
rotonda aperta a relatori e
pubblico sullo sviluppo socio-economico della Campania. Saranno presenti
specialisti del settore e la
Camera di Commercio di
Napoli, che inaugurerà i lavori al mattino con il suo
presidente, Maurizio Mad-
L’agenda
Salvatore Menale “Do you speak Mobile? Trend, tendenze, strumenti e strategie per cogliere le opportunità offerte dal settore mobile, specialmente in ambito turistico”
Giovanni Cerminara “Social Network Mania: come gestire i Social Network in maniera efficace, vincente ed
evitare di perdere tempo”
Alessandro Mazzu “Google e Facebook: scomettiamo
che ci guadagni? Scopri come promuovere le offerte turistiche sul web”
Diego Orzalesi “Social Media Management per le ADV.
Come monitorare i successi o gli insuccessi sui Social,
come analizzare il traffico proveniente da queste piattaforme?”
Alessandro Mazzu “Strategie Seo: incrementare la visibilità nei risultati di Google e competere con i big
player”
Tavola rotonda (con tutti i relatori e sponsor):
“Sviluppo tecnologico e specializzazione, le chiavi di
successo per un mercato sempre più competitivo e globalizzato. Quali sono le opportunità socio economiche
per le aziende offerte dalla Campania?”
daloni”. Ancora per pochi
giorni è possibile pre-accreditarsi online per garantirsi
un posto al seminario di
maggior interesse: tramite il
sito web della manifestazione Websocialtourism.it è
possibile iscriversi oltre che
consultare l’offerta convegnistica della giornata. P.Ba.
Hotel Instagram,
l’idea a Sydney
N
on si tratta solo
dell’effetto cartolina. Social visivo
e istantaneo per eccellenza,
Instagram non vuol dire
solo selfies e foto delle vacanze e in diversi, nel mondo del turismo, se ne sono
accorti. Dalla pura e semplice mostra del prodotto alla
creazione di contest accattivanti, le potenzialità – a basso costo rispetto alle campagne vecchio stile - ci sono e
sono stati proprio gli Instagramers Italia a stimolare
gli addetti ai lavori. Chi
sono? Si tratta del’associazione – community finalizzata alla conoscenza e diffusione del social e dei suoi
utilizzi. Che a livello professionale sono molteplici e
possono sfruttare, ad esempio, la geolocalizzazione. E
il potere di uno smartphone.
Per raccontare una struttura,
un evento ed il suo dietro le
quinte (perché anche questo
hanno fatto i social, hanno
cambiato il modo di raccontare, lo hanno sciolto, reso
meno ingessato e più fluido). E c’è chi ne ha fatto un
business intero. Non esiste,
infatti, solo il Twitter-Expe-
1888 Hotel
rience Hotel, il SolWaveHouse maiorquino di Melià dove l’account Twitter
degli ospiti diventa chiave
dell’esperienza (di condivisione, ovviamente).
Costruire un brand
In Australia c’è anche l’hotel tagliato su misura di Instagram, l’1888 Hotel a
Sydney, che ha avuto l’intuizione: occorreva rilanciarsi,
e allora perché non farlo
così? Dunque l’anno scorso
al via la strategia: in primis,
tutto nell’hotel è concepito
per essere d’appeal ad essere fotografato e condiviso.
Ma non solo: tutto è stato
pensato come agile leva di
marketing e Instagram è diventato un brand. Chi conta
più di 10mila follower sul
social può richiedere una
notte gratis (e dall’hotel ci
garantiscono che di richieste
ne hanno avute più di 100,
soprattutto dai connazionali
ma anche dall’Asia e dagli
Stati Uniti). E sono riusciti a
brandizzare in chiave Instagram la più classica delle
esperienze, l’escursione a
piedi in città, che è diventata
una Insta-Walk. Non poteva
mancare l’angolo selfie, e,
naturalmente, per condividere tutto c’è un hashtag,
#1888Hotel, e ogni mese la
foto più cool vince una notte
gratis.
8Hotels, il gruppo che lo gestisce, è soddisfatto: le prenotazioni ci sono “e non abbiamo visto lo stesso successo per nessuno dei lanci realizzati per gli altri nostri hotel”. Il tutto, senza spendere
in pubblicità tradizionale,
“solo social e pr”.
M.T.
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Primo piano
6 GuidaViaggi
20 Gennaio 2014 - n° 1430
C’è un corto circuito
Prima delle feste i t.o. si dicevano ottimisti sulle vendite.
Ma in agenzia di viaggi la sensazione è ben diversa
di Mariangela Traficante
elle due l’una: o i
tour operator, prima delle festività
di fine 2013, avevano davvero razionalizzato, e molto,
l’offerta, tanto da arrivare
presto e bene a sfiorare i
sold out comunicati nelle
scorse settimane o addirittura ad annunciare rinforzi,
oppure c’è uno scollamento,
un corto circuito tra le notizie diramate dagli operatori
e la debacle vissuta dalle
agenzie.
Prenotazioni anticipate e
forte ottimismo (insieme al
benvenuto e atteso recupero
D
del Mar Rosso, alla cui riapertura pare che il mercato
abbia risposto in maniera
veloce) erano due tratti piuttosto comuni delle dichiarazioni rilasciate da manager e
direttori commerciali dei t.o,
ma mentre come vedremo
sulla prima c’è armonia con
le agenzie, è la seconda a lasciare perplessi leggendo
ora i risultati dell’inchiesta
dell’Osservatorio Guida
Viaggi.
L’aumento latita
Già ne avevamo avuto i sentori qualche settimana prima
del Natale quando i lettori di
guidaviaggi.it, rispondendo
al poll sul nostro sito, ci avevano parlato nel 76% dei
casi di una tendenza peggiore dell’anno scorso.
Qualcosa è cambiato, ma
ancora nessun incremento
delle vendite. E’ quello che
ci dicono i risultati dell’inchiesta che a ridosso delle
festività di fine anno ha
chiesto agli agenti di viaggi
come fossero andate le vendite. La buona notizia: un
adv su due (e poco più, è infatti il 57%) ha messo a segno un risultato in linea con
Come sono andate le prenotazioni
per Natale e Capodanno? (valori percentuali)
l’anno scorso. La cattiva è
però che quasi altrettanti, il
41%, registrano un calo, e
anche forte, vale a dire di oltre il 15%. E non è che non
avessimo pensato a sondare
le esperienze positive: solo
che nessuno si è sentito di
poter scegliere la voce “In
aumento”. Voglia di cautela
o davvero nessun segno più
rispetto al Natale e Capodanno 2012?
Meno last minute
Sarà un San Silvestro last
minute? Ci eravamo chiesti
circa un mese fa commen-
Capodanno a New York
tando appunto i trend negativi in agenzia.
E invece, quanto meno, in
una cosa agenti di viaggi e
tour operator concordano: il
sotto data nel turismo organizzato di Natale e Capodanno sembra aver messo
poco piede: solo il 7% di-
chiara un ricorso maggiore
del 20 per cento alle vendite
all’ultimo minuto.
Per il resto gli agenti sono
ben divisi tra il 47% di chi
vede un minor ricorso al last
minute e quasi altrettanti
(46%) per i quali la situazione è stabile.
Com’è stato il ricorso al last minute?
(valori percentuali)
Fonte: Guida Viaggi
Osservatorio Guida Viaggi
I criteri di elaborazione delle inchieste
Soggetto realizzatore della ricerca:
Guida Viaggi tramite Call Center esterno
Tipo e oggetto della ricerca:
ricerca di tipo quantitativo a carattere nazionale
Metodologia:
interviste telefoniche con questionario strutturato
Universo di riferimento: popolazione di adv (7.500 adv)
Campione: rappresentativo delle adv per zona geografica
Estensione territoriale: nazionale
Periodo di rilevazione e consistenza del campione: 1^
dicembre 2012, 178 casi; 2^ dicembre 2013, 248 casi
Errore statistico: ± 3%
Le inchieste considerano le adv dal punto di vista numerico,
assegnando a ciascuna lo stesso peso indipendentemente
dal fatturato su una destinazione o un tipo di prodotto. I quesiti posti agli adv si riferiscono alla propensione alla vendita e
non all'effettivo fatturato realizzato sul prodotto in questione.
L'elaborazione dei dati avviene per la totalità del territorio italiano, per singola zona (nord, centro e sud Italia) e per ruolo
ricoperto all'interno dell'agenzia da parte della persona interpellata (titolare di agenzia o banconista). Nel caso in cui non
vi fossero particolari differenze tra i diversi risultati, l'elaborazione per suddivisione territoriale e ruolo non viene fatta. Al
fine di dare al lettore la possibilità di analizzare i dati secondo le proprie esigenze, la nostra elaborazione dei dati si basa
su semplici medie aritmetiche.
I dati pubblicati rappresentano solo un estratto della ricerca.
Per ulteriori informazioni consulta www.guidaviaggi.it
nella sezione Ricerche di mercato
Prenotazioni in anticipo
nticipo. Pare proprio essere questa
la parola che ha
contraddistinto le vendite
delle festività 2013/14. Diversi tour operator hanno,
infatti, osservato come i
booking siano partiti prima
rispetto al passato. In casa
Press Tours questo “largo
largo” anticipo ha riguardato
soprattutto il Natale, “andato
fortissimo”: il t.o. ha dovuto
mettere un volo supplementare con partenza 19 dicembre su Messico e Dominicana, al fine di assecondare le
tantissime richieste. Di contro, il Capodanno è stato un
po’ più “sornione”. Un trend
simile a quello rilevato da
Condor T.O: la settimana di
Natale è andata “a ruba”,
mentre la vacanza comprendente San Silvestro ha
A
Maldive
avuto una ritmo di vendita
meno brillante.
Booking partiti prima anche
per Kel 12 che, per spiegare
il fenomeno, chiama in causa i clienti “viaggiatori preparati, consapevoli che per
certi prodotti, se non si prenota per tempo, si rischia di
non trovare ciò che si desidera”. I Viaggi di Atlantide
parla non solo di Natale e
Capodanno “da tutto esaurito e con largo anticipo”, ma
anche di una vendita fatta
con “pricing adeguato”, a differenza di quanto accaduto
per le partenze dell’Epifania,
che hanno necessitato di interventi sul prezzo.
Già a metà dicembre, Costa
Crociere rendeva conto di
un periodo natalizio verso il
“tutto esaurito”, con gli italiani propensi a scegliere, per
Natale, mete esotiche, come
Emirati Arabi e Oman. Il Capodanno di Idee per Viaggiare è stato “fully booked”
su mete quali Dubai, Maldive e Mauritius, con ottime
performance anche sulla
Thailandia.
Regine delle festività per
Hotelplan Italia le mete
dell’Oceano Indiano e New
York. A farla da padrone "sicuramente le Maldive con le
esclusive Vakarufalhi e Diamonds Athuruga Resort &
Spa, in primis, che hanno
segnato – come tutta la destinazione - un trend di prenotazioni piuttosto anticipato; a seguire Mauritius che,
sebbene partita leggermente in ritardo, ha poi recuperato”. Per le mete di medio
corto raggio buoni i risultati
del Mar Rosso, area le cui
performance sono giudicate
positivamente anche da altri
t.o, come Settemari e Atlantide.
E.C.
Primo Piano
8 GuidaViaggi
20 Gennaio 2014 - n° 1430
Il brand Italia
vale meno di Babbo Natale
Mille mld contro i 1600 di Santa Claus; perse 2 posizioni nella classifica internazionale
di Giorgio Castoldi
ragionieri li chiamano intangibles:
sono i valori immateriali, che ormai costituiscono la parte più rilevante degli investimenti di tutte
le imprese: basti pensare a
quel che contano il marchio
Coca Cola, Mc Donald’s e
San Pellegrino (per limitare
al minimo gli esempi).
Nelle squadre di calcio gli
intangibles sono i valori dei
calciatori, con tutte le loro
continue e anche repentine
variazioni. E che dire di Priceline, la casa madre americana di booking.com, che ha
pagato 1,8 miliardi di dollari Kayak?
Ma come si fa a dare un valore a un brand? Ovviamente è misurato sulla base del
mercato che ha, del giro di
affari che può procurare.
I
I parametri
E questi tipi di quantificazione possono essere estesi
anche ai paesi. Sono calcolati da BrandFinance, la
multinazionale specializzata
in queste misurazioni, tenendo presenti in particolare
quattro parametri:
1. investimenti, cioè la capacità di incoraggiare gli investimenti interni e di attrarre quelli esterni;
2. turismo: le azioni svolte
per incentivare i residenti
al turismo domestico e
quelle per attrarre i visitatori stranieri;
3. beni e servizi: ciò che viene fatto per alimentare i
consumi interni, ridurre le
importazioni e aumentare
le esportazioni;
4. persone e capacità: gli incentivi rivolti ai residenti
per studiare nel paese e
non all’estero e la capacità
di attrazione nei confronti
dei “cervelli” di altri paesi.
Ne scaturisce una duplice
classifica: una qualitativa e
una quantitativa.
La prima è espressa con una
simbologia alla quale ci hanno abituato i diversi istituti
di rating. La gamma di voti
è però più ridotta rispetto a
quella di Standard & Poors
perché va dalla doppia A+
per indicare i livelli più alti,
alla tripla B per quelli più
bassi.
Il massimo è stato raggiunto
solo da Svizzera e Singapore, valutate AA+. Ottengono
invece AA Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Svezia, Olanda, Malesia, Cana-
da, Australia, Austria e Nuova Zelanda.
Nigeria, Egitto, Grecia,
Ecuador, Serbia, Ghana, Paraguay, Etiopia, Tanzania,
Bosnia Erzegovina, Georgia, Nepal, Cameroon, Zambia e Albania chiudono la
classifica con un BBB.
L’aspetto quantitativo consiste nel dare un valore monetario al brand. Ovviamente
entra in gioco, in questa valutazione, anche l’elemento
dimensione. A livello globale, secondo BrandFinance,
c’è stato, nel 2013, un complessivo aumento del valore
dei brand dei cento paesi
considerati pari al 13% rispetto al 2012.
Gli Stati Uniti sono saldamente in testa con quasi
18.000 miliardi di dollari e
un incremento di valore del
23% su base annua. Al secondo posto la Cina, con
6.000 miliardi (+26% sull’anno precedente), terza la
Germania (4.000 miliardi, +
3%), quarto il Regno Unito
(2.300 miliardi, + 8%).
Il posizionamento
del nostro Paese
L’Italia, con un valore di
poco superiore ai mille mi-
I 20 Paesi con il marchio di maggior valore
Fonte: BrandFinance, dicembre 2013
liardi, ha il rating A e, a causa di una riduzione dell’8%,
perde due posti in classifica,
dal decimo al dodicesimo
posto. Fra i primi 20 il paese più penalizzato è stato la
Spagna, che mantiene il rating A+, ma è passato dal
tredicesimo al diciottesimo
posto, con una perdita del
20%. Il maggior incremento
di valore è stato invece registrato da Malaysia (+48%),
Sri Lanka (+46%), Thailandia (+43%), Turchia (+41%)
e Singapore (+39%). Le riduzioni più forti sono state
subite da Cipro (-38%),
Egitto (-38%), Grecia (-34%),
Slovacchia (-25%) e Romania (-23%).
Va tuttavia sottolineato il
valore indicativo dello studio, che si conclude con
l’affermazione, da parte
della società, di aver usato
solo “informazioni disponibili pubblicamente”, che in
qualche caso si sono rivelate “insufficienti e poco chiare” e quindi “le opinioni e
l’analisi finanziaria espresse non devono essere viste
come consigli per investimenti e sviluppo di affari”.
Al di fuori di questa classifica BrandFinance ha stimato anche il brand di Santa
Claus.
Secondo la multinazionale
vale circa 1600 miliardi di
dollari: per l’Italia, quindi,
arrivare a raggiungere il valore di Babbo Natale potrebbe costituire un obiettivo strategico.
La scelta costata 385mila euro
giuristi la chiamano culpa in eligendo. Tradotto, si
tratta della responsabilità
che hanno sia i rivenditori
dei viaggi sia i loro organizzatori nella scelta dei fornitori. Il caso sul quale meditare è quello che ha dato luogo alla sentenza 2260/13 del
2 ottobre scorso del tribunale di Monza con cui un organizzatore di viaggi è stato
condannato a risarcire
385mila euro a tre clienti per
le gravi lesioni subite durante un’escursione nel deserto
svoltasi nel corso di un viaggio in Egitto venduto da un
operatore italiano.
Nel corso delle indagini
svolte si è appurato che i turisti si erano feriti a causa di
un incidente stradale dovuto
alla guida imprudente degli
autisti e al fatto che i veicoli
I
utilizzati erano sprovvisti
dei normali dispositivi di sicurezza.
La sentenza fa riferimento a
quanto previsto dall’art. 43
del Codice del turismo, nel
quale si prescrive che “l’organizzatore o intermediario
che si avvale di altri prestatori di servizi è comunque
tenuto a risarcire il danno
sofferto dal turista, salvo il
diritto di rivalersi nei loro
confronti”.
E fin qui non c’è nulla di
nuovo. Gli agenti di viaggi
sanno bene che la scelta di
un fornitore è sempre e comunque loro responsabilità.
Lo sa bene la titolare di
quell’adv in Calabria che,
per fare un favore a una
cliente che insisteva, aveva
acquistato in rete un soggiorno in un residence in
Corsica rivelatosi inesisten-
te. L’acquirente, che aveva
tanto premuto per far compiere quella prenotazione e
per far utilizzare la carta di
credito dell’agente di viaggi,
resasi conto della truffa era
stata altrettanto rapida nel
chiedere il rimborso e il risarcimento del danno, che
non poteva esserle negato.
Il nuovo spunto
L’elemento nuovo del caso
sanzionato dal tribunale di
Monza sta nel fatto che
quella escursione nel deserto non faceva parte dei servizi contenuti nel pacchetto
venduto dall’operatore italiano ai suoi clienti, ma era
stato comprato come optional nell’hotel dove questi risiedevano. Quindi il t.o. non
conosceva neppure i fornitori di quei servizi. Ma aveva
scelto l’albergo. E il fatto
che quest’ultimo a sua volta
si fosse rivolto a operatori
inaffidabili è stato fatto ricadere, con discutibile proprietà transitiva, su di lui. A
prima vista sembra che ci
siano margini per chiedere
una revisione in appello, ma
la sentenza appare un monito da tenere presente riguardo all’estrema attenzione
che si deve prestare nella
scelta delle aziende con cui
lavorare. Ovviamente l’art.
43 prevede la possibilità di
rivalersi sui reali responsabili dei danni provocati, ma
anche questa opzione non
sembra così semplice da
mettere in atto, anche perché non è l’hotel, dal quale
si può scalare qualche cosa
sui conti da pagare, il responsabile. E non è così facile ipotizzare che la proprietà transitiva sulla base
della quale il t.o. italiano è
stato condannato possa funzionare anche in senso inverso.
G.Ca.
L’intervista
20 Gennaio 2014 - n° 1430
Bw Italia e il ridotto
accesso al credito
Un freno allo sviluppo per il ceo Giovanna Manzi
di Emanuela Comelli
ilanci e progetti,
ma non solo. Nella chiacchierata
che facciamo con Giovanna Manzi, ceo Best Western Italia nel suo ufficio
milanese, c’è molto di più.
Dall’ambiente ai social,
passando per le Olta, i giudizi online e le agenzie di
viaggi. Ma andiamo con ordine, e partiamo con la domanda di rito sull’andamento dell’anno appena conclu-
B
gna far passare un lasso di
tempo fisiologico dall’ingresso, è stato inferiore.
Gv: Uno sviluppo frenato,
dunque. Quali le cause?
“La realtà degli hotel in Italia sconta una notevole vetustà, ed essendo la presenza
di catene alberghiere limitata, le strutture, per lungo
tempo non rinnovate, non
sono soggette a controlli
qualità. Questo fa sì che un
Giovanna Manzi
sosi. “Il 2013? Non è andato male vista la situazione
contingente. E questo vale
di più perché sono usciti più
alberghi, ma abbiamo mantenuto il medesimo fatturato”. La manager spiega che,
nel complesso, il numero
totale degli hotel Bw è rimasto pressoché invariato,
ma il numero di quelli produttivi, e per esserlo biso-
hotel che vuole affiliarsi a
Bw debba sostenere costi
molto elevati per adeguarsi
ai nostri standard, per i quali necessita di prestiti che le
banche sono molto restie a
concedere. Non arrivano
meno richieste dagli albergatori, l’ostacolo all’ingresso è altrove”.
Gv: Parliamo dei cluster,
Gv: Tra i tanti servizi non
manca il wi-fi: la sua gratuità è oggetto di dibattito
per i costi maggiori che le
strutture devono sostenere. Quale la vostra posizione?
“Il wi-fi è presente in tutti i
nostri hotel ed è gratuito.
Credo che oggi il tema non
sia tanto se far pagare il servizio o meno, piuttosto capire a quel “gratuito” che tipo
di servizio posso corrispondere”.
Gv: Attenzione all’ambiente, per voi un altro
fronte caldo...
“Certamente. Tutti gli hotel
devono passare ogni anno
un assessment per valutare
quanto una struttura è green,
valore misurato in foglie, da
una a cinque. Certo, io non
posso obbligare un hotel ad
essere un 5 foglie, ma come
catena posso intervenire per
rendere più semplice per
l’albergatore mettere in atto
politiche green, con sostegni
economici ma anche formazione sul tema. Esistono anche camere green, nel prezzo delle quali è compresa
una compensazione per
l’impatto che il soggiorno
del cliente ha in termini di
emissioni di CO2”.
Gv: Passiamo al web, e iniziamo con le recensioni online. Un problema o un’opportunità?
“Monitoriamo i diversi canali e siamo messi abbastanza bene. I giudizi, compresi
quelli che noi rileviamo tramite il nostro sistema interno, che invia ai clienti un
questionario ad una settimana dal soggiorno, sono uniformi. Dagli 85mila commenti che negli ultimi 12
mesi sono stati fatti, relativi
ad hotel della catena, emerge un quadro soddisfacente.
Sollecitiamo anche gli albergatori a monitorare i
commenti. Non bisogna esserne schiavi, ma sapere
cosa viene detto ed essere in
grado di rispondere. Come
catena credo che sia nostro
compito aiutare a far stare
gli hotel “a livello 8” di
Booking.com”.
Gv: E le Olta?
“Il mercato è dominato da
loro, ci devi fare i conti. Farne a meno? Dipende da che
albergo sei, da dove sei, dal
Editore:
email: [email protected]
Corrispondente a Roma:
GIVI S.r.l.
Via San Gregorio 6
20124 Milano
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fax 02 20204343
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sito internet: www.guidaviaggi.it
Alberghi e incoming
Annarosa Toso
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Redazione:
Capo Redattore
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Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
art. 1 comma. 1 - CN/AN.
In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio P.T.
di Ancona CMP Passo Varano detentore
del conto per la restituzione al mittente
che si impegna a pagare la relativa tariffa. Prezzo per copia euro 0,50
quali i riscontri da questo
progetto?
“Positivi, in quanto aiuta a
tenere sostenute le tariffe
delle camere clusterizzate. E
il cliente è ben disposto a pagare qualche cosa in più per
avere servizi aggiuntivi.
Quest’anno, poi, abbiamo
lanciato due label su temi
specifici, gli animali e le
moto. In collaborazione con
l'Enpa abbiamo proposto
hotel pet friendly, iniziativa
che va ben al di là del semplice “accettare gli animali”, mentre con Harley Davidson la proposta per i biker è di hotel rider friendly.
Sul tema cluster propriamente detti - Kids, Business
e Woman - non sono previste novità sostanziali, vogliamo portarli a regime e
poi fare un bilancio di quanto fatto sin qui”.
Assicurazioni, finanza
e tecnologia
Paola Baldacci
tel. 02 20204328
email: [email protected]
Trasporti, business travel e
associazioni
Emanuela Comelli
tel. 02 20204336
Mariangela Traficante
tel 02 20204337
email: [email protected]
Corrispondente
a New York:
T.O, Enti del Turismo e distribuzione
Steve Sabato
Stefania Vicini
tel. 02 20204328
email: [email protected]
Giovanni Ferrario
tel. 0220204322
email: [email protected]
Anna Zanfrà
tel. 02 20204327
email: [email protected]
Collaborano al giornale:
Vittorio Agostini
Giorgio Castoldi
Ada Cattaneo
Antonio O. Ciampi
Ornella D’Alessio
Annamaria de Ritis
Paolo Ferrari
Gianfranco Nitti
Franca Rossi
Angelo Scorza
Paolo Stefanato
Divisione eventi:
GuidaViaggi
grado di concorrenzialità
con cui ti confronti. Capisco il margine che chiedono, non può più essere il
10% di una volta dato alle
agenzie, quelle attuali sono
percentuali giustificate da
ciò che danno. Altro tema è
come posso ridurre per il
mio hotel il peso delle Olta.
Obiettivo è tenerle come
canale in un giusto mix di
business”.
Gv: A proposito di canali:
e le agenzie di viaggi?
9
“Sono un canale stabile,
leggermente cresciuto rispetto al passato”.
Gv: E chiudiamo con i social.
“Abbiamo una persona dedicata ad essi, sono canali
che consentono di dare visibilità ad iniziative che difficilmente potrebbero trovare
posto sui canali più tradizionali.
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Questo periodico è associato a:
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A colloquio con
10 GuidaViaggi
Partita a quattro
per Valmare
Cts Viaggi, Settimotour, Periplo e LeMarmotte nel gruppo
20 Gennaio 2014 - n° 1430
Thaz mira
ai piccoli
centri
di Stefania Vicini
abbiamo chiamata
operazione Valmare, seguendola
sin dalla sua genesi. E’ una
mossa di investimento realizzata in ambito distributivo
che forse ha colto il settore
un po’ di sorpresa. Complice
il fatto che il nome della società non fosse ancora noto
ai più, visto che, come dichiarò lo stesso a.d, Andrea
Pagliaroli: “Abbiamo osservato per anni il turismo dalla panchina e siamo consapevoli che sta vivendo un
processo di grande trasformazione. Non a caso, proprio oggi, nel pieno del riassetto, abbiamo deciso di
scendere in campo per giocare la nostra partita”. La
partita vede impegnati quattro giocatori: Cts Viaggi,
Settimotour, Periplo e LeMarmotte. In primis chi è
Valmare? “La società è stata
fondata nel 1981 ed è stata
acquisita, quale società veicolo, da un imprenditore del
Nord Italia (Antonello di
Mauro, ndr), già attivo in diverse iniziative, anche nel
settore building”, spiega Pagliaroli. La sua attività si
concentra “su due strategie:
acquisire rami d’azienda da
gestire in conto proprio e
acquisire partecipazioni qualificate in aziende terze da
gestire in maniera coordinata”. E così è stato. Valmare
mira a ritagliarsi il suo posizionamento nel mercato
candidandosi come “nuovo
polo distributivo”. Non passa inosservato il fatto che la
mossa sia partita da un investitore che opera extra setto-
L’
Andrea Pagliaroli
re e che ha valutato il turismo quale asset strategico.
“Assolutamente sì - afferma
Pagliaroli - ha meno rischi
di impresa. Abbiamo fatto
una politica di contenimento
dei costi fissi, tagliando i costi di struttura, amministrativa e direzionale, più spese
generali per affitti ed altro,
cercando di preservare le risorse umane e tecniche in
forza alla rete vendita. Sono
stati scadenzati investimenti
nell’It e nell’approntamento
dei due nuovi headquarter
(Milano e Roma) su cui insisterà l’attività aziendale”.
La strategia sottesa? La si
comprende analizzando la
composizione del business,
visto che il 55% è bt, il 5% è
Mice ed il 40% è leisure. “Bt
ed etnico sono servizi non espressamente voluttuari e
pertanto più al riparo dalla
crisi congiunturale dei consumi”. Stiamo parlando di
una realtà i cui numeri vedo-
no 135 milioni di euro di volumi, 210 punti vendita, 120
dipendenti. Quanto al Bsp, il
transato medio di Valmare
ammonta a 3 milioni di euro. Il break even è entro sei
mesi dalla start up, con le
operazioni che sono partite
lo scorso novembre. La strategia non contempla l’acquisizione di realtà legate al
tour operating, “è il business
più difficile da fare in questo
momento”, commenta l’a.d.
Anche l’ingresso in Borsa non
rientra tra i piani di questo
“progetto industriale che persegue lo sviluppo e la marginalità. Allo stesso modo a 3-5
anni non è previsto alcun ingresso nell’azionariato”.
Le business unit
Il progetto si articola in
quattro business unit: bt, leisure, Mice ed etnico. Il discorso Mice-incoming-corsi
di lingua viene portato avanti da Cts Viaggi srl, di cui
Valmare detiene il ramo
d’azienda operativo. Il leisure sarà sviluppato tramite
Cts Viaggi srl e le sinergie
con il network LeMarmotte. Valmare “ha acquisito
una quota minoritaria a crescere de LeMarmotte - afferma Pagliaroli -, perchè ci
interessava un network operativo in ambito leisure”. Il
fronte bt sarà portato avanti
a seguito dell’acquisizione
del ramo operativo di Settimotour, agenzia di viaggi
specializzata nel business
travel. “Si tratta di un’operazione speculare a quella
di Cts Viaggi srl”. Dagli atti
depositati il valore complessivo dell’operazione,
per l’acquisizione dei due
rami d’azienda, sarebbe pari a circa 8 milioni di euro.
Lo sviluppo del fronte etnico è perseguito con l’acquisizione dell'85% di Periplo
srl, agenzia di Milano. Gli
obiettivi? Per Cts Viaggi srl
sono di “una crescita di almeno il 20% dei volumi
transati ad oggi”. Nel caso
di Settimotour “è dare stabilità finanziaria a questa
realtà”, lo stesso per Periplo srl, oltre a quello di “potenziare la rete distributiva”, con lo sviluppo di una
rete in franchising di punti
vendita. La partnership societaria con Le Marmotte
prevede “il consolidamento
di una sinergia nel settore leisure, mediante la condivisione con il resto della rete Valmare dell’expertise maturata
dal network e delle strategie
commerciali nella scelta del
prodotto turistico”.
haz Italia è nata da un'idea di Terravision e Assolowcost per rilanciare il turismo a basso costo nei
piccoli comuni italiani. Terravision, noto in Italia e in
Europa per i transfer aeroportuali insieme ad Assolowcost,
l'associazione europea del low cost di qualità, hanno così
pensato alla creazione di una società atta a promuovere il
turismo soprattutto in quei comuni limitrofi agli aeroporti più
trafficati. “Si tratta - ha affermato l'ideatore del progetto, Fabio Petroni - di un nuovo modo di concepire il turismo, coinvolgendo in maniera attiva chi sarà disponibile a dare in affitto le proprie case. I turisti avranno così il vantaggio di vivere un’esperienza diversa in un ambiente genuino e a prezzi
contenuti”. L'iniziativa è nata per dare una risposta alla forte
domanda latente, a livello internazionale, di soggiorni a basso prezzo, ma con alto contenuto valoriale.
“Alla luce del momento congiunturale che ha colpito anche i
turisti stranieri, che hanno dovuto mutare il loro stile di consumo - ha commentato Yakuta Rajabali, ceo di Thaz Italia
e vicepresidente di Terravision Italia - questa operazione
può rappresentare una risposta alle nuove esigenze di mercato. Inoltre - ha aggiunto la manager - l'Italia e i suoi comuni possono offrire al turista delle esperienze sensoriali a
prezzi bassi”.
T
Le adesioni
A Thaz Italia hanno per ora aderito un centinaio di comuni di
quattro regioni italiane, rispettivamente Lazio, Toscana,
Lombardia e Veneto. “Vogliamo ampliare la rosa dei comuni
ed arrivare a 400 per un totale di 80.000 posti letto entro il
2016. Thaz Italia sarà effettivamente operativa dal prossimo
giugno e potrà contare su un battage pubblicitario soprattutto in Inghilterra, dal momento che è società inglese - ha confermato Petroni -. Il suo slogan è dormi, gusta, scopri e impara. Quattro parole che riassumono l'esperienza che il turista andrà a vivere, in questa formula di vacanza davvero singolare. Tutto sarà acquistabile tramite web”. E a proposito di
Inghilterra, da segnalare il contributo di Flavia Maria Coccia, direttore operativo di Isnart, che ha sottolineato che si
deve un ringraziamento agli inglesi per questa iniziativa:
“Sono da sempre i nostri conquistatori positivi e di valore.
Basta ricordare che sono stati i primi a venire in vacanza in
Liguria e in Toscana, ristrutturando casali e cascine. Avremmo dovuto pensarci noi a creare questo tipo di vacanza, invece è stato necessario il loro impegno per fare scoprire alcune delle preziose peculiarità del nostro territorio”.
Per quanto riguarda Assolowcost, l'associazione opera secondo la filosofia low cost, high value e si pone come punto
d'incontro tra aziende, istituzioni, media e consumatori. Intende affermare tale filosofia come stile di consumo in grado
di generare vantaggi per i consumatori, per le imprese e per
il sistema Paese.
A.To.
La Polonia guarda
al Mediterraneo
a Polonia sembra
essere al di fuori
dei circuiti che
parlano di crisi del turismo
outgoing dall’Italia. “Questa crisi non riguarda la Polonia - afferma la direttrice
dell’ente nazionale per il
Turismo, Malgorzata Furdal -, anzi, dalle più recenti
analisi risulta un incremento del 32% degli arrivi dall’Italia nel 2013 (più di
400.000). E’ un dato impor-
L
tante perché dimostra un
crescente interesse per questa destinazione che sicuramente attirerà sempre di più
la curiosità degli italiani”.
Fino al 2013 il Paese ha
puntato molto su tre mercati: Germania, Gran Bretagna
e Francia, ma la direttrice si
sofferma anche sull’importanza della Scandinavia
“per la vicinanza, e ovviamente sull’Est europeo per
il quale la Polonia è il pri-
mo Paese occidentale e
quindi si trova in una posizione strategica”. In fatto di
mosse sui diversi bacini, il
Paese comincia a guardare,
“con crescente interesse, al
Mediterraneo e in modo
particolare all’Italia e alla
Spagna”, sottolinea Furdal.
Turismo culturale e quindi
grandi città i temi su cui
l’ente focalizzerà l’attenzione nel 2014, a fronte di
un’offerta che va “dai centri
storici come quelli di Cracovia, Danzica, Breslavia
al contemporaneo e quindi
gallerie d’arte, concerti, ristoranti che propongono il
mix tra i prodotti locali, design, ma anche shopping”.
Senza trascurare i city break
“come primo approccio alla Polonia collegata con
una rete di collegamenti diretti tra molte città italiane
e praticamente tutte le città
polacche”. L’offerta ab-
Malgorzata Furdal
braccia anche il prodotto
natura, per una vacanza fatta di sport e relax. Non
manca il fermento sul fron-
te comunicazione, dal progetto di una campagna pubblicitaria in internet, sulle
riviste cartacee, in televisione, ma anche outdoor sul
mercato italiano. L’intenzione è quella di colpire
“l’attenzione del potenziale
viaggiatore. Vorremmo realizzare un progetto con i
blogger, fare concorsi, educational per la stampa e per
i t.o - annuncia Furdal - che
poi risultano i metodi più
efficaci perché fanno vivere
l’esperienza del Paese”.
Dal canto suo l’ente ha già
lavorato molto in passato
sui canali social, “coinvolgendo i giovani, gli studenti Erasmus polacchi e italiani, mentre per il trade
proponiamo l’e-learning su
polonia.travel/it”.
S.V.
A colloquio con
12 GuidaViaggi
Geo Travel Network,
piano Prima Classe
La mossa decisa con gli azionisti; selezionate 350 adv
i chiama Prima
Classe, è un progetto triennale che
parte in questo mese. E’ la
mossa, molto chiara, di Geo
Travel Network, che sarà
portata avanti con i due azionisti di riferimento, Costa
ed Alpitour. Rientra tra le
strategie già dichiarate da
Luca Caraffini, a.d. del
network, che vanno nella direzione di progetti e di politiche mirate sui punti vendita. L’obiettivo? Dare “una
spinta alle vendite, gratificando le adv con premi importanti per crescita o consolidamento del fatturato spiega il manager - e con
una serie di servizi (forniti
dal network, ndr) che prevedono plus per adv, banconisti e titolari”. Si parla di formazione, educational, privilegi, ma anche di servizi
nuovi dedicati, “per focalizzare l’attenzione su Alpitour
e Costa”. In questa prima
fase l’operazione parte proprio da qui, concentrandosi
sui due azionisti. E’ il
network stesso che li propone e si impegna a garantire
alle adv i servizi per poter
raggiungere gli step richiesti. Il progetto parte a gennaio, si rivolge ad un numero di punti vendita selezionati, “che avranno un contratto
ad hoc - spiega Caraffini -.
Se gli obiettivi non saranno
S
raggiunti nel primo anno
potranno esserlo nei due
successivi in modo retroattivo. Il progetto è dedicato a
quelle adv che hanno dimostrato in passato di avere un
fatturato consolidato importante con Costa ed Alpitour.
Nella seconda fase il progetto si aprirà anche alle altre
adv del network”. Per quest’anno ne sono state selezionate 350 delle 1.550 aderenti alla rete, praticamente
un quarto.
Le aspettative sull’operazione sono alte. Per rafforzarla
tutto il board di Geo Travel
Network seguirà il progetto
in prima persona, con gli
staff commerciali e la stessa
direzione che incontrerà le
agenzie sull'intero territorio
nazionale. Dal canto suo il
network sviluppa oltre 200
milioni di euro di fatturato
con circa 30 fornitori, una
cifra che il manager reputa
“più che sufficiente per non
far perdere nulla ai nostri
t.o. partner e per soddisfare
i nostri azionisti”.
Le attese
per il 2014
Alla domanda su come sarà
il 2014, il manager non esita
ad affermare che si attende
un anno in cui non si presume ci potrà essere “del fatturato in più. Se lo si vuole far
crescere - sostiene - lo si
20 Gennaio 2014 - n° 1430
Custom
Shop
in Quality
ustom Shop è il
nuovo servizio predisposto da Quality Group per dare risposta
ad un mercato sempre più
alla ricerca di prodotti su misura. “Come è nel nostro stile – commenta il direttore
commerciale Marco Peci prima realizziamo e poi comunichiamo, per cui l’esperienza dei Custom Shop è in
realtà già consolidata in alcuni reparti, che arrivano a
gestire circa il 35% del proprio fatturato attraverso queste unità operative altamente
specializzate e qualificate. La
Marco Peci
novità sta nel fatto che, sulla
base dell’ottimo riscontro avuto, abbiamo consolidato le
strutture già esistenti, ridefinito gli obiettivi, tarato lo stile di
relazione e allargato l’esperienza a tutti gli altri brand”. Il
peso attuale del fatturato prodotto da questa tipologia di pacchetto supera i 15 milioni di euro, “che contiamo credibilmente di portare a 30 nel corso del biennio 2014-2015”, annuncia il manager a Gv. La richiesta di soluzioni tailor made
da parte del trade è eterogenea: “Dalle destinazioni più classiche a mete di nicchia come la Bolivia, l’Uganda, la Kamchakta, L’Antartide”. In Mistral Tour sono già coinvolte per
questo reparto 12 persone, nel Diamante 7, in America
World 5, in Discover Australia 4, 3 in Brasil World, in Latitud ed Europa World, 2 in Exotic Tour per un totale di 39 addetti in tutto il consorzio. L’obiettivo ora è estendere a tutto
il Quality un sistema di gestione delle richieste individuali
su misura di alto profilo, “che ha portato risultati positivi
sia per i consumatori, con proposte mirate, sia per gli agenti, che hanno la certezza di avere il migliori livello di professionalità disponibile, sia per i nostri reparti, che sono messi in condizione di operare potendo esprimere al massimo la
professionalità”. Sul fronte tecnologico è stata implementata l’houseside di Aladyn per permettere un’elasticità totale
nel confezionamento del prodotto erogato.
L.D.
C
Luca Caraffini
deve spostare e allo stesso
tempo si devono mettere in
campo le risorse per aiutare
le adv”.
In arrivo
il progetto monitor
In termini di novità si lavora
al progetto monitor per le
adv, che sarà operativo in
modo efficiente per i primi
mesi dell’estate. Tramite i
monitor, che saranno collegati con la sede del network,
“centralizziamo le 24 ore di
transizione del dato tramite
un software che prevede una
differenziazione delle offerte
tra i vari mercati”.
Le adv possono inserire le
loro proposte di viaggio, ma
il grosso del lavoro viene
fatto dalla sede, con tariffe
aggiornate in tempo reale.
Quanto al trend della domanda, il network è ripartito “molto bene con l’Egitto”, ed ha “un grosso fatturato con il prodotto crociere. Il medio raggio tiene bene così come il lungo”, osserva Caraffini. In fatto di
mete si distinguono gli Emirati. Non è tutto, come network “stiamo preparando
un’importante programmazione sul Mare Italia in
quanto riteniamo che ci saranno degli spazi per crescere”, afferma il manager.
Intanto il catalogo genera
per il network circa 30 milioni di euro di fatturato sul
prodotto Mare Italia. S.V.
Il tocco internazionale dell’Austria
Per il turismo austriaco la stagione
estiva 2013 è stata
la migliore dal 1995". Parola di Michael Strasser, direttore dell'Ente del turismo dell'Austria in Italia.
In totale gli arrivi sono aumentati del 2,6% a quota
19.945.600, i pernottamenti
dell'1,1% (66.443.500). Fra
i Paesi di provenienza spiccano gli aumenti dalla Germania (+1,4% di pernottamenti), Russia (+9,6%),
Gran Bretagna (+8,7%) e
Usa (+6,6%). Flessione invece dall'Italia: gli arrivi
sono stati 605.100 (-0,3%), i
pernottamenti 1.785.100 (2,1%), “un risultato che
“
Michael Strasser
considerando il difficile
contesto economico può es-
sere considerato però positivo”. Archiviato l'anno, ora
quali saranno i temi su cui si
focalizzeranno la comunicazione e le attività nel 2014?
"Ci rivolgiamo sia agli italiani che non sono ancora
stati in Austria con i
“must”, le attrazioni imperdibili, sia a chi ha già fatto
uno o più viaggi in Austria,
illustrando i molti tesori ancora da scoprire e itinerari
inediti, ma anche il volto
contemporaneo delle città
austriache che negli ultimi
anni si sono arricchite di
tante nuove attrazioni culturali e urbanistiche, mantenendo intatto comunque lo
charme “imperiale”.
L’estate genera circa il 60%
dei pernottamenti, e dunque
è logico che qui si concentri
la promozione, con proposte
di vacanze nel verde della
natura e della montagna anche da abbinare a scoperte
culturali, cioè a un mix di
natura e cultura facilmente
da realizzare in un territorio
di dimensioni ridotte ma di
alta densità di attrattive
come quello austriaco.
Ma si investe anche per l’inverno: “Quando focalizziamo sugli aspetti ‘soft’, cioè
le attività all’aria aperta, il
wellness, e naturalmente
sulle città e i mercatini dell’Avvento. Il nostro budget
per il mercato italiano rima-
ne in linea col passato".
Ma l’anno di Austria Turismo avrà anche un’impronta
transnazionale: porrà il focus sull’Europa, mettendo in
risalto la posizione del Paese
e i molteplici legami storici
e culturali con altri paesi europei, in primis con gli 8
confinanti (Italia, Svizzera,
Liechtenstein, Germania,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia).
“Parleremo di itinerari oltreconfine da percorrere a
piedi o in bicicletta, del Danubio e delle Alpi come paesaggi europei, dell’eredità
imperiale, di musica, architettura e gastronomia da
scoprire in inediti itinerari;
come la pista ciclabile del
Lago di Costanza fra Austria, Svizzera e Germania,
oppure quella cicloturistica
della Via Claudia Augusta
fra Germania, Austria e Italia. Oppure l’Alpe Adria
Trail e il Parco Nazionale
transfrontaliero del lago
Neusiedler fra Austria e Ungheria”.
Infine un tocco originale: “Il
successo dei mercatini dell’Avvento ci induce a proporre agli italiani quelli
meno conosciuti della Pasqua, in città come Vienna e
Innsbruck, dove si possono
trovare prodotti artigianali e
gastronomici apprezzati dai
turisti”.
M.T.
Dalle aziende
20 Gennaio 2014 - n° 1430
GuidaViaggi
13
Worldhotels: “Gds importanti,
ma cresce la vendita diretta”
Un’analisi sulla trasformazione della multicanalità con l’avvento di mobile e social
di Laura Dominici
lusso, oltre a campagne social e web”.
n un’intervista
esclusiva a Guida
Viaggi,
Paulo
Salvador, executive vice
president Europe, Middle
East and Africa; global
vice president marketing
and sales di Worldhotels
fa il punto sulle linee di sviluppo del 2014 e focalizza
sul ruolo di mobile e social
nella crescita della vendita
diretta.
I
Gv: Quali sono le direttrici di crescita del 2014?
“L’anno sarà incentrato sui
clienti e su come Worldhotels possa contribuire alla
loro felicità. Una delle iniziative ideate per raggiungere lo scopo riguarda il nostro programma fedeltà, che
sarà lanciato quest’anno.
Moltiplicherà la nostra visibilità presso clienti potenziali e ospiti.
Proseguirà poi il suo corso
il programma Luxury Horizons, focalizzato sui consu-
Gv: Può darci qualche dettaglio sulla pipeline per il
mercato europeo e italiano
in particolare?
“Nel 2014 abbiamo in previsione una serie interessante
di aperture. In Europa è nostra intenzione aggregare
hotel in destinazioni primarie e secondarie di Spagna,
Scandinavia, Olanda, Germania e Uk. Continueremo
anche la nostra fase di
espansione in Italia, dove integreremo il nostro portafoglio con nuovi hotel in località chiave come Milano e
Roma”.
Paulo Salvador
matori high-spending attraverso una serie di iniziative
di vendita e marketing.
L’iniziativa ha avuto un ottimo riscontro nel 2013 ed ha
previsto una campagna pubblicitaria incentrata su viaggiatori di prima classe e business class, un focus sulle
manifestazioni dedicate al
Gv: Quale sarà il ruolo dei
social per Worldhotels nei
prossimi anni? Registrate
un riscontro in termini di
vendite dalle piattaforme
social?
“I dispositivi mobile e i social network sono diventati
una parte irrinunciabile dell’esperienza di viaggio e
dell’industria dell’ospitalità
e la loro importanza crescerà nei prossimi anni.
Sempre più prenotazioni
avvengono in movimento e
gli internauti si collegano
con i viaggiatori nel mondo
per condividere i loro racconti di viaggio e recensioni. Noi in Worldhotels abbiamo da tempo monitorato
queste tendenze. Il portale è
stato innovato, così come il
booking engine per l’utilizzo mobile; abbiamo anche
incorporato il sistema di
prenotazione nella nostra
pagina Facebook. Tutte
queste iniziative hanno consentito un incremento delle
vendite dirette. Lo scorso
anno è stata anche lanciata
la seconda versione della
nostra app, rispondendo
così alle necessità dei viaggiatori moderni e contribuendo ad aumentare la visibilità del nostro brand”.
Gv: Qual è il peso della
multicanalità in Europa e
in Italia?
“Il Gds è tuttora il principale canale di vendita per
Worldhotels, con un 65% di
market share sui ricavi totali delle vendite. In Italia, il
50% del giro d’affari deriva
da tariffe negoziate. In generale abbiamo assistito ad
una forte crescita della vendita diretta nel 2013 e i ricavi prodotti con il nostro
centro di prenotazioni Resmaster è aumentato del
20% anno su anno”.
Gv: Quale il feedback relativo alla vostra adesione
al sistema RoomKey?
“Nell’ultimo anno e mezzo
RoomKey è divenuto un
elemento stabile del nostro
business mix, contribuendo
fortemente all’incremento
delle prenotazioni dirette.
Nel 2014 intendiamo sviluppare ulteriormente la
partnership”.
Air Europa accelera
ir Europa diventa
sempre più internazionale e lo fa
sia per contrastare l'indebolimento di un mercato, quello domestico appunto, sotto
gli occhi di tutti, sia per aggiungere alle sue consolidate posizioni nei segmenti leisure ed etnico quello, finora
marginale (il 4%), del corporate. "Certo, inutile negare che anche la situazione
del mercato aereo ci ha agevolato, come ad esempio l'apertura di slot a Malpensa commenta Robert Ajtai, direttore generale Italia -, i
due voli da Milano su Madrid sono importanti per noi
ed è qui che prevediamo, in
futuro, ampliamenti”.
A
L’hub di Bahia
Intanto, il terreno di conquista è decisamente il lungo
raggio. "Vediamo un traffico interessante non solo dalla Spagna verso il Sudamerica, che insieme ai Caraibi
è il nostro business più im-
portante, ma anche all'interno del Continente", spiega.
E dunque il volo per San
Paolo partito il 16 dicembre
non è l'ultima grossa novità
di Air Europa per i prossimi
mesi. La compagnia ha infatti deciso di puntare anche
sulla quinta libertà.
"Il Brasile diventa sempre
più importante - afferma il
manager - , e dunque abbiamo deciso di investire
aprendo un piccolo hub a
Salvador de Bahia, dove al
momento operiamo tre voli
alla settimana. Da qui vogliamo aprire 3 o 4 destinazioni sudamericane, la prima a partire sarà Santiago
del Cile, per la quale abbiamo già ottenuto i permessi, e
stiamo lavorando per volare
ad aprile-maggio ad Asuncion. Tentiamo anche l'accordo con Cordoba in Argentina, più difficile qui la
quinta libertà".
Al momento non si parla,
tuttavia, di basare aeromobili a Salvador, piuttosto è lo
stesso volo in arrivo da Madrid che poi proseguirà per
le altre mete e per questo le
frequenze saranno incrementate, passando a cinque
a maggio per poi diventare
giornaliere se i risultati saranno positivi. A maggio debutterà anche il MadridPuerto Rico e, importante
per il mercato italiano, tornerà il diretto per Miami
dalla capitale spagnola, dal
3 giugno: "Il volo proseguirà poi su Punta Cana, risponde a quanto ci chiedono
gli operatori".
Spagna:
cambio di rotta
La crisi in Spagna ha dunque contribuito a cambiare
non poco il business di Air
Europa. Un dato su tutti: negli ultimi dieci anni l’incidenza dei mercati internazionali è passata dal 12% al
46%. Anche perché si è decisamente sbilanciata la ripartizione dei voli a sfavore
della holding di cui fa parte
il vettore, quella Globalia
guidata dal patron Hidalgo
il cui tour operator Travelplan e il network Viajes
Halcon (1.400 agenzie) gestivano la quasi totalità dei
seggiolini: “E invece i voli
sono ‘tornati’ direttamente
al vettore – spiega Ajtai -,
basti pensare che in un operativo come il Madrid-Cancun-Punta Cana per noi era
disponibile solo il 10%”.
Più margine trade
in Italia
L’inversione di rotta potrebbe sbloccare anche ulteriori
sviluppi trade: “Prima avevamo poco margine, commercialmente potevamo fare poco. Ora tutte le varie
delegazioni estere ci chiedono accordi con i tour
operator”.
"L'Italia è il nostro mercato
più importante in Europa",
conferma comunque Ajtai.
Sia per il fatturato sia perché è quello che produce il
maggior appoggio al net-
Robert Ajtai
work intercontinentale, terreno sul quale "si gioca la
partita tra noi major, perché sul medio raggio è invece più difficile data la concorrenza delle low cost e
dei treni. L'Italia prende il
26% del traffico in transito,
ed ha generato il 19% in
più di ricavi ed il +6% di
load factor".
Debutto tedesco
L'operativo al momento è di
due voli da Fiumicino e due
da Malpensa, con un'offerta
di 520mila posti annuali tra
andata e ritorno da Madrid.
Fondamentale il trade:
"Quasi il 96% delle vendite
viene da agenzie di viaggi e
tour operator". Al momento nessuna new entry in vista, tuttavia, per il nostro
Paese. La novità nei cieli
europei per la prossima stagione riguarderà la Germania, con i due voli da Madrid per Monaco e Francoforte.
M.T.
Dalle aziende
14 GuidaViaggi
20 Gennaio 2014 - n° 1430
Veratour imposta il timone
sui 250 milioni
Budget di comunicazione da 2 milioni, riequilibrio della produzione Egitto
di Paola Baldacci
l lancio di una
nuova linea di prodotto, il riequilibrio della produzione sull’Egitto, una campagna di
comunicazione da due milioni di euro che non dimenticherà di far passare il messaggio del valore consulenziale dell’agente di viaggi.
Sono gli ingredienti del
2014 di Veratour, che in un
mercato leisure in flessione
del 15% ha chiuso il ventiquattresimo esercizio in utile, con una crescita di fatturato del 4%. La prospettiva
del prossimo triennio è di
tornare a incrementare il volume d’affari a due cifre per
raggiungere i 250 milioni
nel 2016. Sempre e solo
vendendo attraverso le adv,
un mantra che il direttore
generale, Stefano Pompili,
e tutto il management ribadisce in ogni occasione.
“Non vendiamo direttamente, né attraverso le Olta, né
con i coupon – osserva -. E il
Mar Rosso sold out in 20
giorni dopo la ripresa dei
viaggi dimostra che incentivando le agenzie il sistema
funziona. Il nostro prodotto
va spiegato, ma non lavoriamo con tutte”. Al centro ci
sono le Verastore: 500 che
realizzano il 35% del fatturato, “cresciute del 50% in
valore di produzione nell’ultimo triennio”, fa sapere il
direttore commerciale,
Massimo Broccoli. Tornando su un ‘falso storico’ dibattuto, quello che se si riducono le commissioni alle
agenzie aumentano gli utili,
il manager spiega: “Margini
e remunerazione non sono
direttamente proporzionali.
Abbiamo pagato il 20% di
costi distributivi riuscendo
ad aumentare la marginalità, intendiamo proseguire
così”. “Se manteniamo un
ritmo di crescita del 10%
passeremo ai 205 milioni di
produzione nel 2014 (da
187,6 mln di euro con 8,1
mln di Ebitda)”, sottolinea il
dg. Un obiettivo che poggia
sulla buona ripresa dei flussi
turistici verso l’Egitto, a cominciare da Marsa Matrouh
che rappresenta l’impegno
più importante con 900 camere di un totale di 1500
con le altre località del Mar
Rosso. “Un prodotto insostituibile dove siamo presenti
dal 1993, i costi di altre destinazioni sono superiori del
30/40%”, aggiunge. Il Red
per Veratour 14 milioni di
euro di mancati introiti a
causa dei disordini civili e
dello sconsiglio. Quest’ultimo, in particolare, è costato
800mila euro di spese di riprotezione dei passeggeri,
che l’operatore ha sostenuto
per andare a riprendere i clienti dopo l’avviso della Farnesina.
I
Capitani, Abbadessa, Pompili, Broccoli
Sea è sceso al 18% di share
sulla produzione complessiva e nelle intenzioni del t.o.
c’è la volontà di farlo risali-
re al 23/25%. Nelle stagioni
d’oro arrivò a valere il 32%
e, come sottolineato più volte, quest’anno ha significato
La parola chiave
Una parola chiave per il raggiungimento degli obiettivi
resterà, infine, “early booking.” Giunta al 70% delle
vendite (dal 63%), la prenotazione anticipata (introdotta con i criteri attuati dal
2003) “è la nostra strada,
quella che continuiamo a
perseguire dando serenità
alle agenzie, mantenendo la
marginalità a livelli alti, riducendo i fattori di rischio”,
aggiunge il direttore commerciale.
International
Da marzo debutterà VeraResort International, la linea
dei villaggi 4/5 stelle i cui
allotment saranno commercializzati in esclusiva per il
mercato italiano. In tutto, il
prodotto sarà composto da 34
Veraclub cui si aggiungono 7
strutture della linea “International”. “E’ sempre più difficile trovare prodotto italiano su
belle spiagge, con questa soluzione daremo tocchi d’italianità a contesti internazionali di grande qualità – spiega il contract manager
Marco Capitani”. Un esempio è il Sentido resort di
Sharm el Sheikh che ha ospitato la convention di rilancio
delle rotazioni charter egiziane a Natale: situato nella par-
te alta del Veraclub Reef Oasis dove il t.o. dispone di 200
camere, di cui 30 in quest’area di lusso che esprime bene
l’innalzamento dello standard dell’offerta e l’internazionalizzazione verso cui l’operatore si sta orientando per
diversificare.
“Solo al Sentido ci sono 7 ristoranti e svariati bar, un
parco acquatico per bambini,
tante piscine sulle quali si affacciano le suite: è un mondo
completamente diverso, anche con un’animazione più
soft, per rispondere a un’esigenza che il mercato ci sta
chiedendo”, commenta il general manager delle strutture egiziane, Claudio Abbadessa.
La quotazione sarà di 70/100
euro in più rispetto al Veraclub Queen che si trova sempre nella località egiziana.
Mare Italia per Focus Vacanze
pertura a breve del
prodotto Mare Italia, con Sardegna,
Sicilia, Puglia in primis. E’
questa una delle mosse di
Focus Vacanze, che ha già
in programmazione Capo
Verde, Kenya, Portogallo e
Sardegna. Il Mare Italia sarà
“operato in casa tramite un
nostro socio - spiega l’amministratore Bruno Sottini
- e con un booking dedicato”. Il t.o. ha in previsione
anche un ampliamento di
prodotto 5 stelle su Capo
Verde (Isola di Sal e Isola di
Boavista) ed “un’implementazione di personale dell’ufficio incoming a Sal per dare un maggior supporto allo
staff già in essere e dedicare
più attenzione ai clienti”.
A
Break even
confermato al 2014
Focus Vacanze è nato la
scorsa estate ed è operativo
da settembre 2013. Il break
even è confermato al 2014.
L’anno che si è appena concluso è terminato per il t.o.
“con un leggero segno positivo rispetto al budget, sia in
termini di fatturato sia di
marginalità”, commenta il
manager. Un primo bilancio
in fatto di mete ha visto un
“ottimo trend del Kenya e
buoni risultati su Capo Verde anche se il mercato, abituato a strutture turistiche
piuttosto cheap, ha necessità di maggiori tempistiche
per metabolizzare le opportunità nel proporre prodotti
quali il Melia Tortuga Beach
Resort 5 stelle, che prevede
camere suite e all inclusive
premium”.
L’operatore punta molto anche sul Porto Antigo Resort
& Residence, 4 stelle, che
prevede sistemazioni in appartamenti sulla spiaggia di
Santa Maria-Sal.
Dal canto suo Sottini è soddisfatto dei risultati che ha
portato la politica commerciale del prezzo trasparente
tutto incluso, della commissione all inclusive sul totale
della pratica e del pacchetto
dinamico, “che permette di
operare su tutte le nostre destinazioni senza un soggiorno minimo e con qualsiasi
data di entrata/uscita in hotel e l’aggiunta, su richiesta,
dei servizi aeroportuali privilege che permettono di godersi la vacanza fin dal momento in cui si parcheggia
l'automobile in aeroporto
per proseguire con fast
track, sale vip, check in ri-
servati”. Da Verona in collaborazione con Sky Parking,
per le partenze di gennaio, il
tour operator offre il parcheggio scoperto gratis e coperto a 10 euro.
Cluster Privilege:
parte la selezione
delle adv
Per quanto riguarda il canale
agenziale Focus Vacanze
porta avanti una politica mirata. Da gennaio parte con
quattro accordi sul fronte
network e poco più di un migliaio di adv affiliate. Vero è
che “la politica commerciale e la specializzazione di
prodotto - sottolinea il manager - ci hanno permesso di
collaborare trasversalmente
anche con i singoli punti
vendita appartenenti a network non contrattualizzati”.
Intanto prende il via in questo mese la selezione delle
agenzie di viaggi che desiderano far parte del cluster
di punti vendita denominato
Privilege. “A fronte di un
minimo obiettivo di vendita spiega Sottini - si vedranno
riconoscere importanti overcommission, ma soprattutto
avranno dei servizi dedicati
in termini di prodotto e di
accesso al booking”.
Bruno Sottini
Alliance è pronto
con le azioni
pro-trade
Intanto Alliance, il consorzio costituito lo scorso ottobre, che vede Focus Vacanze, Caldana Travel Service
e SeaNet quali realtà aderenti, ha ottenuto buoni riscontri dal fronte agenziale,
dichiara Sottini, che del
consorzio è il fondatore.
“Poter avere un unico consulente di zona con un mandato da pochi t.o. e con una
direzione centrale che per-
mette di trasferire un’unica
mission, è stato correttamente percepito come sinonimo di qualità dei consorziati che stanno dietro il sipario”. Intanto si lavora ai
progetti comuni, tra cui una
condivisione maggiore del
marketing e delle attività
formative verso il trade.
“A breve saremo attivi con
campagne di formazione
prodotto tramite webinair e
con altre attività comuni
pro-agenzie”, fa sapere il
manager.
S.V.
Provati per voi
20 Gennaio 2014 - n° 1430
GuidaViaggi
15
Fiji
Un paradiso naturale
Alla scoperta di luoghi straordinari, che incantano il visitatore
e fanno dimenticare la lunghezza del viaggio
di Annarosa Toso
ula è il gioioso saluto dei fijiani,
quasi un inno alla
vita. Rappresenta il loro
modo di porsi, allegramente,
sempre. E per sottolinearne
l'importanza, il nome dato al
convegno, organizzato alle
Fiji, alla fine dello scorso
anno era proprio “Bula Academy”.
Sorridenti, ospitali e apparentemente sereni, i fijiani
accolgono il turista nella
maniera migliore e nell'arrivederci, il loro saluto di
commiato, cantato e suonato, l’impressione è toccante.
Presenti al workshop, che
aveva l'obiettivo di raccontare le caratteristiche delle
isole, i rappresentanti dei
più importanti resort dell'arcipelago, che hanno illustrato le peculiarità e le novità
delle proprie strutture, oltre
alla Korean Air, che ha fornito i biglietti aerei per tutti i
partecipanti, quasi un centinaio tra tour operator internazionali e stampa.
B
Il viaggio
Per il mercato italiano le Fiji
sono lontane. Per volare da
Roma a Seoul occorrono
circa 12 ore e sono altre 9 le
ore di volo necessarie per
raggiungere Nadi, la sede
dell'aeroporto intercontinentale delle Fiji. Ma la fatica e
la lunghezza del viaggio,
una volta arrivati, sono ampiamente ripagate dalla bellezza di luoghi straordinari.
Sono 322 le isole che formano l'arcipelago, di cui un
centinaio sono quelle abitate
o adibite a resort. Tutte diverse una dall'altra, alcune
coralline, ma con la caratteristica di vantare una natura
dalla bellezza quasi imbarazzante, che si manifesta in
fiori esagerati, palme altissime, colori accecanti, mare
trasparente, colline verdissime. E anche fiumi e cascate
come quella dell'isola di Vanua Levu, raggiunta dopo
una camminata impervia in
mezzo a una boscaglia. Fatica ripagata poi da un bagno
ristoratore nel trasparente
specchio d'acqua antistante
la cascata.
Da segnalare l'escursione
sul Sigatoka River per scorgere dal fiume i numerosi
villaggi in cui vive ancora
oggi il 70% della popolazione. Questi villaggi - il tour
ne prevedeva la visita di alcuni - sono spartani negli in-
Musket Cove Island
terni, ma pulitissimi dentro
e fuori, con giardini e spazi
comuni curati e ricchi di
verde e fiori.
Come rito di benvenuto ai
visitatori – quasi tutte le visite organizzate prevedono
anche un pranzo – viene offerta dal capo villaggio la
cava, la bevanda tradizionale preparata al momento,
che ha effetti curativi, benefici e secondo i fijiani anche
“spirituali”. E la bevuta collettiva dalla cava è una tradizione che si ripete spesso, ad
ogni occasione, cui tutti
prendono parte con molta
partecipazione.
Il popolo
I fijiani sono bravi a mettere
a proprio agio i visitatori,
conoscono l'importanza del
turismo, prima voce della
loro economia, davanti all'esportazione della canna da
zucchero e delle noci di cocco. A seguire, la coltivazione
delle famose perle nere, color oro o dalle sfumature rosate, esportate nelle più famose gioiellerie del mondo.
Perle tanto belle quanto
inaccessibili ai più.
Per appagare la vanità e il
desiderio di un gioiello particolare, ci si può accontentare di perle di seconda o terza scelta, meno dispendiose
ma altrettanto belle.
Le Fiji furono abitate da popoli provenienti dall'Africa
circa quattro secoli fa, ai
quali si è aggiunta negli anni
una consistente comunità di
indiani arrivata ad essere
oggi il 40% della popolazione. Le fijiane, quasi tutte un
po' in carne, anche le giovani, sfoggiano la stessa pettinatura: un taglio corto che
tenta di controllare i capelli
crespi. I ragazzi fijiani sono
invece più aitanti e ginnici,
con un aspetto da conquistatori navigati.
Alcuni resort come l'Outrigger on the Lagoon sono specializzati nell'ospitare fami-
glie, la cui provenienza principale è dall'Australia e dalla Nuova Zelanda. Più adatto alle coppie il Koro Sun
Resort, con molte ville che
si specchiano nella laguna
come l'elegante Musket
Cove Resort, raggiunto con
un volo in elicottero di una
decina di minuti dall'aeroporto di Nadi.
Con un ampio settore business, il Radisson Blue Resort, situato vicino l'aeroporto e nella zona degli hotel.
Usato dai tour operator italiani il giorno dell'arrivo o
della partenza il The Fiji Or-
chid, molto gradevole e immerso in un vasto giardino.
Tutti gli hotel hanno il wi-fi,
quasi sempre gratuito.
Nadi è sede dell'aeroporto
internazionale mentre la capitale dell'arcipelago si chiama Viti Levu.
Colonia britannica fino al
1969 e Stato indipendente
dal 1970 le Fiji hanno mantenuto sul dollaro fijiano e
sulle monete l'effige della
regina Elisabetta.
A ricordare al visitatore il
passato britannico oltre la
valuta, l'ottimo tè e la guida
a sinistra.
I voli Korean air
La compagnia, che fa parte di Skyteam dal 2000, vanta
una flotta di 156 aeromobili.
Dal 2011 ha introdotto il primo di sei A380, configurato in
3 classi di servizio, con solo 407 posti, per assicurare il
massimo comfort ai passeggeri, che oltre ad un più ampio spazi tra i sedili, possono usufruire di aree comuni
come bar e shopping area. Korean air collega Roma e
Milano con Seoul 3 volte alla settimana con comodi orari serali. La durata del volo è di circa 12 ore.
Gli assistenti di volo, oltre ad assicurare ai passeggeri un
servizio più che efficiente, hanno mantenuto lo stato delle toilette sempre in confortevole agibilità. Scelta tra tre
pasti, di cui uno etnico. Da Seoul la compagnia ha voli
per moltissime destinazioni in Europa, Usa e Estremo
Oriente.
Gli specialisti delle isole
U
n paio di case history per capire la
tipologia di traffico e le potenzialità dell’area.
Giorgio Domini è il responsabile del tour operator, Fiji Time Viaggi. “Dal
nome si evince la nostra
specializzazione sulle Fiji ha spiegato Domini -. Siamo
nati come diving, ma la vera
passione per le Fiji è scaturita molti anni fa, durante
l'Expo di Siviglia. Era il
1992 e davanti allo stand
del Sud Pacifico, sono stato
attratto dai costumi di quei
luoghi così lontani e ho deciso di approfondire andando di persona. Visite che ancora faccio annualmente
perché le strutture alle Fiji
sono in continua evoluzione”. Fiji Time Viaggi vanta
una clientela proveniente
soprattutto dal Nord Italia,
quantificata in circa 250
persone all'anno. “E' un
mercato interessante e in
continua espansione. Le Fiji
si vendono per lo più come
combinati con Nuova Zelanda e Australia, ma sono anche tante e diverse una dall'altra. Meriterebbero un
viaggio a se stante. Il target
è quello dei viaggi di nozze
o degli anniversari importanti”. Fiji Time Viaggi ha
un catalogo cartaceo con idee di viaggio ma senza gli
hotel. “Tutte le informazioni
sono nel sito. Alle agenzie
forniamo i preventivi al netto. Conosciamo le esigenze
delle adv e per questo siamo
molto flessibili andando
sempre incontro alle loro
necessità”.
Racconti dal Mondo è un
tour operator specializzato
in Australia, Nuova Zelanda
e Pacifico. Elisa Olivi, product manager dell'operatore, ha raccontato che la passione per quell'area è nata
durante un anno passato in
Nuova Zelanda a conclusione degli studi liceali. “Dopo
un'esperienza di agente di
viaggi durata 11 anni - ha
commentato Elisa Olivi - ho
fondato insieme a due soci,
nel 2009, Racconti dal
Mondo. Uno dei problemi
della destinazione è la poca
esperienza degli agenti di
viaggi sulla meta, che, non
conoscendola, non la propongono. Inoltre, da qualche anno, le Fiji non sono
così di moda nel mercato
italiano e questo fatto ha un
peso rilevante”.
Racconti dal Mondo porta
alle Fiji un centinaio di persone all’anno, sempre in
combinati con Australia e
Nuova Zelanda. “Quando
prendiamo in carico un
cliente tramite l'agenzia di
viaggi, vogliamo capirne la
tipologia per costruirgli il
viaggio nella maniera più
adatta, anche per evitare reclami”. Il t.o, che ha un produttore per Liguria e Piemonte, costruisce pacchetti
su misura. “E' tutto tailor
made e volato con la linea ha confermato la manager -.
Non potrebbe essere altrimenti in viaggi così articolati e complessi”.
A.To.