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3-17-Elettronica_369_376
ELETTRONICA
3.17. Elettronica
Il 2003 si è rivelato un altro anno molto difficile per
l’industria elettronica italiana, che, dopo il forte calo del 2002, ha sperimentato una nuova significativa flessione dell’attività produttiva (pari al 7,1%, a
prezzi costanti). Il fatturato settoriale è così sceso su
livelli prossimi ai 23 miliardi di euro, valore comunque sensibilmente più elevato rispetto a quello
che aveva caratterizzato la metà degli anni
Novanta, evidenziando la crescente importanza assunta da questo settore all’interno del manifatturiero italiano. La produzione è stata penalizzata da una
domanda interna in calo, seppure a ritmi inferiori a
quelli sperimentati nel 2002, e dalla debolezza della
domanda mondiale nei settori in cui è specializzata
l’elettronica italiana; ciò ha condizionato le esportazioni, che si sono peraltro trovate a subire la minore
competitività della nostra offerta conseguente al rafforzamento dell’euro. L’evoluzione del mercato interno ha scontato il crollo degli investimenti nel comparto delle spese per hardware informatico e per gli
apparati di telecomunicazione, la cui caduta si è rivelata, comunque, meno intensa rispetto al 2002,
grazie al sostegno offerto dal comparto della telefonia mobile, in decisa ripresa sia per quanto riguarda le infrastrutture sia per quanto riguarda i termi-
nali. La domanda di beni informatici ha registrato
invece un’evoluzione complessivamente positiva,
grazie alla ripresa delle vendite di Pc, trainata dal
segmento portatili e dagli acquirenti business. La
componente più dinamica della domanda interna è
però risultata quella dell’elettronica di consumo, che
ha presentato una fortissima accelerazione nel corso
dell’anno, rivelandosi una delle componenti più vivaci della spesa delle famiglie. L’interesse delle famiglie si è principalmente indirizzato ai prodotti più
innovativi — home theatre, lettori Dvd e televisori Lcd —, favoriti anche dal forte calo dei prezzi, su
cui ha inciso, in parte, lo scivolamento del dollaro (e
delle valute ad esso collegate) che ha reso particolarmente vantaggiosi i prodotti di importazione, in
grado di soddisfare un’elevata quota di mercato. In
crescita sono comunque risultate anche le vendite di
televisori a colori, la cui domanda è stata ancora inferiore a quella potenziale data l’età media del parco presente nelle case degli italiani. Solo i prodotti
più maturi, quali i videoregistratori e le autoradio,
hanno registrato acquisti in calo. Con riguardo alle
vendite all’estero, il 2003 è stato un anno decisamente negativo per l’industria elettronica italiana:
le esportazioni hanno infatti mostrato una contra-
Tab. 3.17.1 - Elettronica: Principali indicatori
Variabili
Dinamica del mercato
Produzione
Esportazioni
Importazioni
Disponibilità interna
1996-2001
Valori 2003 (a)
23.137
8.693
18.406
32.850
4,6
7,0
10,6
6,8
2002
Variazioni % (b)
– 9,8
–14,8
– 5,3
– 5,7
2003
–
–
–
–
7,1
8,2
1,8
3,8
Capacità produttiva
Livello della capacità produttiva (1990=100)
Variazione % del grado di utilizzo
148,0
0,8
156,7
– 7,6
153,0
– 4,8
Costi e prezzi
Costi operativi
Prezzi alla produzione
– 1,7
– 2,1
– 2,9
– 3,0
– 2,5
– 2,7
–7.751
–27,8
37,8
52,1
–9.486
–32,2
39,5
56,0
–9.713
–35,1
39,1
57,2
110,7
93,0
89,2
Scambi con l’estero
Saldo commerciale (milioni di euro correnti)
Saldo commerciale normalizzato (%) (b) (c)
Quota della produzione esportata (%) (b)
Propensione dell'importazione (%) (b) (d)
Numero di addetti (migliaia)
(a) Milioni di euro.
(b) A prezzi costanti.
(c) (Esportazioni-Importazioni)/(Esportazioni+Importazioni).
(d) Importazioni/(Produzione+Importazioni-Esportazioni).
Fonte: Elaborazioni Prometeia su dati Istat e Associazioni di categoria.
369
ELETTRONICA
Fig. 3.17.1 - Elettronica:
Produzione e grado di copertura della domanda interna
(Prezzi 1995)
P
Fig. 3.17.2 - Elettronica:
Tassi di crescita della produzione
P/D
34
0,87
32
30
0,82
28
26
0,77
24
0,72
15
5
-5
-15
-25
15
5
-5
-15
-25
media
1996-2001
Ue
Fra
Ger
Spa
Uk
2002
Ue
Fra
Ger
Spa
Uk
22
0,67
20
92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03
Produzione (P, miliardi di euro)
Produzione/Disponibilità (P/D)
15
5
-5
-15
-25
2003
Ue
Fra
Ger
Spa
Uk
Fonte: Elaborazioni Prometeia su dati Istat.
Fonte: Elaborazioni CSC su dati Eurostat.
Fig. 3.17.3 - Elettronica:
Contributo % alla variazione delle esportazioni per area
geografica (a)
Fig. 3.17.4 - Elettronica:
Contributo % alla variazione delle importazioni per area
geografica (a)
Europa
occidentale
Europa
occidentale
Europa
centro-orientale
Europa
centro-orientale
Mediterraneo e
M. Oriente
Mediterraneo e
M. Oriente
Nord America
Nord America
America Latina
America Latina
Asia
Asia
Resto
del mondo
Resto
del mondo
-10 -8
2002
-6
-4
-2
0
2
2003
(a) Per l’elenco dei paesi inclusi nelle singole aree cfr. Appendice metodologica (par. 5.1).
Fonte: Elaborazioni Prometeia su dati Istat.
370
-6
-4
2002
-2
0
2
4
2003
(a) Per l’elenco dei paesi inclusi nelle singole aree cfr. Appendice metodologica (par. 5.1).
Fonte: Elaborazioni Prometeia su dati Istat.
ELETTRONICA
Fig. 3.17.5 - Elettronica:
Tasso di crescita della domanda mondiale e quota di
mercato dell’Italia
3
30
25
2,5
20
15
2
10
1,5
5
0
-5
-10
1
Domanda mondiale
0,5
Quota Italia (scala destra)
0
-15
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003*
* Dato provvisorio.
Fonte: Elaborazioni Cespri su dati World Trade Analyzer (Statistics
Canada), 1990-1996 e su dati Ice (fonte Gti), 1997-2003.
Fig. 3.17.6 - Elettronica:
Tasso di cambio effettivo, prezzi relativi e saldo
normalizzato
1,2
1,0
0,8
0,6
0,4
0,2
0,0
-0,2
-0,4
-0,6
Saldo normalizzato
Tasso di cambio effettivo reale
Prezzi relativi
Cambio nominale
-0,8
80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 995 996 97 98 99 00 01 02 03
Fonte: Elaborazioni Cespri su dati Ocse.
Fig. 3.17.7 - Elettronica:
Quote di mercato dell’Italia verso le principali aree
8
7
6
5
4
3
2
1
0
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003*
Resto Africa
Europa Centro-Orientale
Sud America
Asia
Mediterraneo e Medio Oriente
Europa Occidentale
Nord America
* Dato provvisorio.
Fonte: Elaborazioni Cespri su dati World Trade Analyzer (Statistics
Canada), 1990-1996 e su dati Ice (fonte Gti), 1997-2003.
zione superiore all’8% (a prezzi costanti), con perdite diffuse a tutti i principali comparti produttivi e a
tutte le aree di sbocco, ad eccezione dell’Europa centro-orientale. I risultati peggiori sono stati registrati sui mercati dell’Europa occidentale, scontando
una domanda che si è mantenuta debole, in particolare — secondo le stime Eito —, nei comparti dell’hardware informatico e delle macchine per telecomunicazioni. È comunque da sottolineare come la ripresa degli investimenti Ict negli Stati Uniti e la
continua crescita del settore in Asia e nei paesi del
Resto del mondo non abbia fornito stimoli alle
esportazioni italiane: queste ultime, infatti, mostrano strutturalmente una dinamica inferiore rispetto
alla domanda mondiale settoriale, gap che si è peraltro ampliato negli ultimi anni. Benché le importazioni abbiano mostrato una flessione (pari
all’1,8%, a prezzi costanti), che non ha peraltro impedito ai produttori esteri di guadagnare quote sul
mercato italiano, il saldo con l’estero è peggiorato,
portando il deficit a salire oltre i 9,7 miliardi di euro, uno dei passivi più rilevanti all’interno del manifatturiero.
Il 2003 non si è rivelato un anno favorevole per
quanto concerne l’andamento relativo di costi e
prezzi. Nonostante i costi operativi siano risultati in
calo — favoriti dal profilo decrescente dei prezzi delle componenti elettroniche più standardizzate e dallo scivolamento del dollaro, che ha annullato i forti
rincari dei prezzi in dollari di alcune commodity,
intervenuti negli ultimi mesi del 2003 — la debolezza della domanda e le maggiori pressioni competitive determinate dal rafforzamento dell’euro si sono tradotte in una caduta molto sensibile dei prezzi
alla produzione, con effetti negativi sulla redditività
dell’industria elettronica italiana.
A livello europeo, nel 2003 sembra essersi arrestata
la profonda crisi che ha investito il settore dell’elettronica nel 2002, dopo la fase espansiva del periodo
1996-2001. La produzione media dell’Unione si è
infatti mantenuta stabile rispetto all’anno precedente. Tra i principali paesi dell’area, Francia e
Germania hanno fatto registrare buoni ritmi di crescita, mentre il Regno Unito si è dimostrato in linea
con i livelli produttivi dell’anno precedente. La
Spagna ha invece subito un forte ridimensionamento dei volumi di produzione, proseguendo l’andamento negativo avviatosi dalla metà degli anni
Novanta. Tra le maggiori economie dell’Ue la
Spagna è l’unica che al 2003 presenta un indice di
produzione decisamente inferiore rispetto a quello
del 1996. Nel 2003, si osserva una crescita sostenuta della domanda mondiale di importazioni per l’elettronica, che evidenzia una ripresa del settore dopo due anni di recessione, dovuta agli effetti dello
sgonfiamento della «bolla speculativa» legata alla
new economy (calcoli effettuati su valori espressi
371
ELETTRONICA
la quota di esportazioni dell’Italia disaggregata per
le diverse aree di mercato, si può osservare come le
imprese del settore, dal 1990 al 2003, abbiano migliorato la propria posizione relativa nei mercati
dell’Europa centro-orientale, nonostante il calo degli ultimi due anni, abbiano invece registrato una
flessione sostanziale in Europa occidentale, nell’area
del Mediterraneo e Medio Oriente e nel Resto
dell’Africa, e si siano mantenute su un livello sostanzialmente costante in Asia e in Nord America.
Il calo della quota in Europa occidentale, comune
anche ad altri paesi europei, è imputabile alla crescita della Cina e al consolidamento della
Germania, mentre, nello stesso mercato, si è osservato un calo della quota di esportazioni di Stati
Uniti, Francia e Giappone. Nell’area del Mediterraneo e Medio Oriente, la riduzione della quota dell’Italia è stata in controtendenza rispetto a quanto
in dollari correnti. Per riferimento, va ricordato che
la crescita media della domanda di beni manufatti
è stata, sempre in dollari correnti, dell’ordine del
15%). La quota dell’Italia è apparsa progressivamente in flessione se confrontata con il 2001 e il
2002 e si attesta su un livello inferiore all’1%, a
conferma di una posizione marginale del paese.
Osservando l’andamento fra il 1997 e il 2003, si nota come il calo della quota italiana sulle esportazioni mondiali sia stato comune anche ad altri paesi
avanzati, in particolar modo al Regno Unito, la cui
quota è scesa dal 5,4% al 3,7%, agli Stati Uniti, la
cui quota ha registrato un calo dal 15,8% al 11,7%,
e al Giappone, che ha visto una riduzione della quota dall’11,8% al 9,7%. A fronte di questo andamento negativo, il Resto del mondo ha registrato
una crescita significativa della quota fra il 1997 e il
2003, passando dal 28,1% al 35,7%. Se si analizza
Tab. 3.17.2 - Elettronica: Quote di mercato sulle importazioni mondiali
Aree
1997-2001
2002
2003 (a)
1,2
3,4
4,9
5,4
15,8
11,8
29,3
28,1
1,0
2,7
5,1
5,2
12,6
9,7
30,0
33,7
1,0
2,4
5,5
3,7
11,7
9,7
30,4
35,7
Italia
Francia
Germania
Regno Unito
Stati Uniti
Giappone
Altre economie avanzate
Resto del mondo
(a) Gennaio-novembre.
Fonte: Elaborazioni Cespri su dati Ice (fonte Gti).
Tab. 3.17.3 - Elettronica: Quote di mercato dei principali concorrenti dell’Italia nelle diverse aree, 1997 e 2003 (a)
Paesi
Europa
occidentale
97
Italia
Francia
Germania
Regno Unito
Resto Ue
Nord America
Sud America
Giappone
Cina
Est Asia
03
Europa
Meditercentroraneo e
orientale Medio Oriente
97
97
03
97
3,0 1,7 3,2 4,3 2,2 1,5 0,4
7,4 4,6 7,9 5,5 13,0 10,4 0,9
9,8 10,7 25,5 29,2 6,9 11,1 1,1
11,7 8,5 10,5 7,2 7,0 7,3 2,7
25,0 27,6 30,6 33,7 10,1 22,4 2,7
12,7 7,5 7,7 4,2 20,6 9,4 16,6
0,0 0,0 0,6 0,3 0,0 0,1 10,6
8,8 6,1 4,3 3,2 9,7 3,9 19,1
3,8 9,9 2,7 13,1 7,5 12,1 6,4
10,2 9,1 9,4 8,5 15,5 16,0 20,6
(a) Dato provvisorio.
Fonte: Elaborazioni Cespri su dati Ice (fonte Gti).
372
03
Nord
America
03
Sud
America
97
03
Asia
e
Oceania
97
Resto
Africa
03
97
03
0,4 1,0 0,5 0,4 0,4
0,8 1,4 1,0 1,4 0,8
1,6 1,7 1,3 2,0 1,8
1,7 1,2 0,4 1,9 0,9
3,7 4,3 3,0 3,4 2,1
11,1 65,3 56,6 20,7 12,3
16,0 2,7 2,3 0,3 0,2
10,2 6,6 2,9 17,2 12,9
18,0 3,3 5,9 7,1 16,8
18,2 8,5 7,4 27,8 33,5
3,7
10,5
10,1
9,6
13,8
10,7
0,1
3,2
6,7
9,0
1,7
12,7
11,3
9,4
19,5
8,0
0,1
1,4
11,6
6,5
ELETTRONICA
accaduto per gli altri paesi dell’Unione europea. Un
altro dato importante riguarda i primi esportatori
nel settore: l’Italia appare al ventunesimo posto nella classifica degli esportatori per il 2003, ma se si
analizza il saldo settoriale, il paese risulta il quinto
peggiore dopo Stati Uniti (che però sono il secondo
esportatore mondiale), Hong Kong, Regno Unito,
Canada e Germania. La Cina è il primo esportatore netto, seguito da Giappone, Corea del Sud e
Taiwan, a conferma del ruolo dell’Est asiatico, le cui
imprese sono particolarmente avanzate soprattutto
nel comparto dell’elettronica di consumo (es. Samsung in Corea del Sud). In Europa, solo Irlanda e
Finlandia presentano, al 2003, un saldo commerciale positivo: per l’Irlanda, il dato riflette la presenza
di numerose imprese di software e del settore multimediale, mentre la performance della Finlandia è
imputabile alla leadership di Nokia nel campo dei
sistemi per la telefonia mobile. Guardando nel dettaglio ad alcuni comparti, l’andamento della quota
di esportazioni italiane di telefonia che, fra il 1997
e il 2001, aveva registrato una moderata crescita, ha
subito un’inversione di tendenza negli ultimi due
anni: fra il 2001 e il 2003 la quota di esportazioni
dell’Italia è passata dal 3,6% al 2,4%. Nel 2003,
l’Italia è risultata il nono esportatore europeo in tale comparto, ma ha fatto registrare una posizione
molto più arretrata a livello mondiale. Nel segmento computer e parti, l’Italia ha subito una riduzione sostanziale della quota di esportazioni fra il 1997
e il 2003, che è passata dall’1,3% allo 0,7%.
Il settore dell’elettronica si caratterizza ancora oggi
per continue innovazioni tecnologiche e costituisce
uno dei maggiori fornitori di beni e servizi per molti altri settori, con conseguenti ricadute importanti
sull’economia nel suo complesso. Per questo motivo,
tale settore è potenzialmente fonte di considerevoli
opportunità economiche e tecnologiche per l’Italia.
Al momento però il paese si trova ancora in una posizione di debolezza nell’elettronica. Il comparto dei
servizi di telefonia — fissa e mobile — costituisce il
segmento più promettente del settore per il paese. Al
contrario, nel comparto legato all’informatica e in
particolare all’elettronica di consumo, l’Italia subisce la concorrenza dei paesi dell’Asia dell’Est e degli Stati Uniti. Il comparto dei semiconduttori mostra un tasso di crescita abbastanza sostenuto, grazie alla presenza di ST Microelectronics, multinazionale che si posiziona fra le prime imprese del settore a livello mondiale.
Tab. 3.17.4 - Elettronica: Principali esportatori e importatori
Esportatori
Classifica
Tasso medio
annuo di crescita
1997-2003
Cina
Stati Uniti
Giappone
Corea del Sud
Germania
Taiwan
Hong Kong
Malaysia
Paesi Bassi
Singapore
Regno Unito
Messico
Filippine
Francia
Irlanda
Thailandia
Belgio-Lussemburgo
Finlandia
Canada
Italia
24,1
– 1,2
– 0,9
10,8
7,9
4,5
14,5
3,2
4,2
– 1,5
– 1,5
8,8
13,1
– 1,0
4,8
7,3
10,8
8,7
– 5,1
–
Importatori
Quota
2003 (a)
Saldo 2003
(milioni
di dollari)
14,7
11,7
9,7
6,5
5,5
5,4
4,9
4,7
4,3
3,9
3,7
3,3
2,9
2,4
2,2
2,0
1,5
1,0
1,0
1,0
38.939
–58.257
36.446
28.308
–10.118
18.191
–29.559
11.326
– 415
1.092
–10.426
1.647
11.165
– 7.535
7.265
6.786
– 1.668
4.203
–10.426
– 9.976
Classifica
Tasso medio
annuo di crescita
1997-2003
Stati Uniti
Cina
Hong Kong
Germania
Giappone
Regno Unito
Paesi Bassi
Singapore
Malaysia
Corea del Sud
Taiwan
Francia
Messico
Canada
Italia
Belgio-Lussemburgo
Filippine
Spagna
Irlanda
Thailandia
2,5
33,6
8,7
7,2
4,6
2,0
4,4
– 0,4
4,1
7,6
6,1
2,3
10,7
– 1,7
3,7
10,6
4,8
8,7
6,2
4,0
Quota
2003 (a)
17,4
9,9
7,8
6,3
5,4
4,7
4,1
3,6
3,3
3,2
3,2
3,1
3,0
2,1
2,0
1,6
1,5
1,3
1,3
1,2
(a) Dato provvisorio.
Fonte: Elaborazioni Cespri su dati Ice (fonte Gti).
373
ELETTRONICA
Le realtà produttive italiane del settore hanno registrato nel 2003 un incremento
del volume d’affari di cinque punti percentuali circa. Il risultato positivo è tuttavia imputabile essenzialmente ad un buon andamento delle vendite sul mercato interno, risultando invece le esportazioni in perdurante calo (–7,7%). Il mercato interno in chiusura d’anno ha mostrato segnali di rallentamento per il settore, non invertendo il trend
in flessione degli ultimi anni. L’andamento disaggregato per segmenti evidenzia percorsi
piuttosto diversificati per la domanda di hardware: nel 2003 ad una buona crescita nelle vendite di notebook si sono contrapposte pesanti perdite nei segmenti «professionali» (workstation, server, storage). Stagnante è apparso il mercato di desktop e stampanti,
mentre per i monitor il fenomeno di sostituzione dei modelli Crt con i modelli Lcd ha
contribuito ad una discreta crescita del mercato.
Informatica
(Ateco 30.02,
72.5)
Tab. 3.17.5 - Informatica: Quadro di sintesi
Variabili
Unità di misura
Fatturato
Esportazioni
Importazioni
Saldo commerciale
Milioni
Milioni
Milioni
Milioni
di
di
di
di
euro
euro
euro
euro
2002
2003
3.052
1.199
3.905
–2.706
3.204
1.107
3.604
–2.497
Fonte: Anie; Istat.
Il settore nel 2003 ha registrato una ripresa del volume d’affari complessivo
(+2,3%). Le vendite hanno seguito andamenti disallineati, rispettivamente sul mercato nazionale e oltreconfine, con le esportazioni che hanno rappresentato un evidente freno alla crescita del settore (–9,9%). La domanda estera ha mostrato segnali
di rallentamento su tutte le aree di sbocco, con perdite più decise sui mercati europei,
verso i quali è destinata una quota rilevante delle esportazioni totali (nel 2003 l’80%
circa).
Componenti
elettronici
(Ateco 32.1)
Tab. 3.17.6 - Componenti elettronici: Quadro di sintesi
Variabili
Unità di misura
2002
2003
Fatturato
Esportazioni
Importazioni
Saldo commerciale
Milioni di euro
Milioni di euro
Milioni di euro
Milioni di euro
5.648
5.035
2.825
2.210
5.778
4.536
2.571
1.956
Fonte: Anie; Istat.
Nel 2003 il fatturato complessivo del settore ha registrato una forte contrazione
(–16% a valori correnti). In evidente calo anche le vendite sui mercati esteri, che rappresentano tuttavia una quota limitata del fatturato totale. Il mercato interno ha segnato un buon risultato in chiusura d’anno (+3,1%), seguito a un marcato incremento delle importazioni (+8,6%). I consumi interni si sono mostrati prevalentemente orientati su
prodotti di «fascia alta» (Lettori Dvd, Televisori Lcd e sistemi home-theatre), mentre la
domanda per i segmenti «tradizionali», in particolare quelli relativi al comparto audio,
non ha mostrato segnali di ripresa.
374
Radio,
televisione ed
elettroacustica
(Ateco 32.20.1,
32.3)
ELETTRONICA
Tab. 3.17.7 - Radio, televisione ed elettroacustica: Quadro di sintesi
Variabili
Unità di misura
Fatturato
Esportazioni
Importazioni
Saldo commerciale
Milioni
Milioni
Milioni
Milioni
di
di
di
di
euro
euro
euro
euro
2002
2003
723
203
1.902
–1.699
607
175
2.065
–1.890
Fonte: Anie; Istat.
Telecomunicazioni
(Ateco 32.20.2)
È proseguita anche nel 2003 l’intensa fase recessiva che ha investito l’industria
manifatturiera di apparati e sistemi di telecomunicazioni a partire dal 2001. Le perdite
nel giro di affari complessivo del settore hanno superato i dieci punti percentuali e le
difficoltà si sono confermate più gravi sui mercati esteri (–19,2%). Le imprese nazionali
continuano a soffrire della riduzione degli ordinativi da parte dei gestori delle reti, ai
quali si aggiungono le difficoltà per i produttori di rispondere adeguatamente a politiche di acquisto da parte degli operatori sempre più orientate alla ricerca di efficienza.
Le flessioni più marcate si registrano sul mercato dei sistemi e apparati di rete, in particolare per quelle imprese che, non riuscendo a differenziare le aree di business, mantengono una maggiore dipendenza dagli investimenti e dalle politiche dei gestori di infrastrutture.
Tab. 3.17.8 - Telecomunicazioni: Quadro di sintesi
Variabili
Unità di misura
Fatturato
Esportazioni
Importazioni
Saldo commerciale
Milioni
Milioni
Milioni
Milioni
di
di
di
di
euro
euro
euro
euro
2002
2003
11.031
2.199
4.116
–1.917
9.387
1.776
3.899
–2.123
Fonte: Anie; Istat.
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