Deliberazione del Consiglio Comunale di Santa Giusta n. 56 del 28
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Deliberazione del Consiglio Comunale di Santa Giusta n. 56 del 28
COMUNE DI SANTA GIUSTA – PROVINCIA DI ORISTANO Comune di Santa Giusta Provincia di Oristano Pareri espressi ai sensi art. 49 del D.Lgs. 267/2000: Delibera C.C. n. 056 in data 28.11.2012 DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE OGGETTO: Attivazione procedure per la istituzione della zona franca. N. 056 Attivazione procedure per la istituzione della zona franca. Del 28.11.2012 L’anno duemiladodici, il giorno ventotto del mese di novembre, con inizio alle ore 17.17, nella sala consiliare del Municipio, alla prima convocazione in sessione straordinaria, comunicata ai Consiglieri a norma di regolamento, risultano all’appello nominale: Letto, approvato e sottoscritto Il Sindaco f.to Angelo Pasquale Pinna _______________________ Il Segretario f.to dott. Claudio Demartis _________________________ La presente deliberazione é in pubblicazione sull’albo pretorio online per quindici giorni, reg. n. ____________con decorrenza dal __________________ L’impiegato/a incaricato/a ______________________ ______________________________________________________________________________ Certifico che la presente deliberazione è copia conforme all’originale. Santa Giusta, ___________________ L’impiegato/a incaricato/a ______________________ Angelo Pasquale Pinna Andrea Casu Giovanni Cadoni Roberto Demontis Salvatore Melis Rita Corrias Marcello Caria Massimo Diana Giovanni Sarais Massimiliano Figus Efisio Maccioni Cosimo Ledda Antonello Figus Pietro Paolo Erbì Mario Pinna Gian Luca Pinna Marco Cadoni PRESENTI X X X X X X X X ASSENTI X X X X X X X X X Presiede la seduta il Sindaco sig. Pinna Angelo Pasquale. Partecipa il Segretario Comunale dott. Demartis Claudio. Illustra la proposta il Sindaco Angelo Pinna, che ricorda la recente riunione svoltasi a Palmas Arborea presso la sede dell’Unione dei Comuni con l’intervento della dottoressa Randaccio ex funzionario dell’Intendenza di Finanza di Cagliari; sottolinea il fatto che le motivazioni originarie delle norme istitutive delle zone franche sono oggi più che mai attuali ed urgenti, data la situazione economica attuale, che coinvolge l’intera nazione; ricorda che, in base al trattato di Lisbona, la zona franca si può istituire entro il mese di luglio del 2013; sottolinea che è importante smuovere le istituzioni per arrivare all’obiettivo; segnala che l’ideale sarebbe che la zona franca comprenda tutta la Sardegna, ma che sarebbe sufficiente che vi fossero compresi le zone industriali e i porti, dando la possibilità alle imprese insediate di essere esentate da imposte ed accise; aggiunge che non si vogliono creare facili illusioni, ma che occorre sensibilizzare tutti i Comuni della Sardegna e tutte le istituzioni. Intervengono i Consiglieri: - Cadoni Marco il quale comunica di essere favorevole alla proposta, che favorisce gli insediamenti produttivi e le attività economiche, esprime l’opinione che l’istituzione della zona 1 franca stia creando illusioni, mentre così non è in realtà; evidenzia che, diversamente da altri territori, come Livigno, la situazione della Sardegna è ben diversa; sintetizza la disciplina fiscale delle merci, evidenziando che il vantaggio fiscale c’è ma non è rilevante, ed esistono regimi fiscali differenti, molto più semplici, che danno risultati analoghi alla zona franca; ritiene che occorra pertanto non illudersi; che le situazioni di svantaggio che si scontano in Sardegna sono dovute agli alti costi dei trasporti, alla mancanza di un mercato interno appetibile a causa della scarsità della popolazione; sottolinea che dalla zona franca derivano incombenze di tipo contabile e amministrativo, ma che se c’è qualche imprenditore che ha interesse ad insediarsi nel nostro territorio ben venga; - Figus Antonello, ritiene degne di considerazione le osservazioni del Consigliere Cadoni Marco; ritiene che la situazione economica della Sardegna sia tale per cui con l’apertura della Comunità Europea ai paesi dell’est con un più basso costo del lavoro la nostra isola, dati i costi dei trasporti e l’assenza di una tangibile continuità territoriale, non ha superato il gap territoriale, per cui un certo tipo di fabbriche e industrie non possono sopravvivere, dovendo importare le materie prime e poi esportare il prodotto finito; evidenzia che negli ultimi 20-30 anni è stata abbandonata l’economia tradizionale legata alla terra, con gli allevatori che sono stati invogliati a trasferirsi nei poli industriali, successivamente divenuti cimiteri, con la terra che è andata in disuso e abbandonata dai figli; che occorre rivedere la programmazione regionale, per ritornare alla valorizzazione dei prodotti e delle risorse che ci appartengono, investendo nei prossimi anni per rinforzare l’agricoltura, l’allevamento, l’agroalimentare, il turismo, quest’ultimo con modalità diverse da quelle finora seguite, rivedere la rete dei trasporti, ad esempio realizzando una strada che tagli l’isola trasversalmente; che in questo quadro la zona franca rappresenta un tassello per un nuovo sistema di sviluppo, ammortizzando i costi dei trasporti con il risparmio fiscale che ne potrebbe derivare; ci si chiede come mai dal 1953, data dell’autonomia della Regione Sardegna, le zone franche non siano mai state istituite; evidenzia che la legge stabilisce l’istituzione delle zone franche, non restava che perimetrarle e che finora ciò non è stato fatto; ritiene che il passaggio nei Comuni non sia sufficiente per l’istituzione della zona franca, infatti la proposta ha per oggetto la delega al Sindaco e alla Giunta per attivare la zona franca; che è importante che questa azione serva da stimolo per la Regione Sardegna, perché si provveda alla perimetrazione; poiché i tempi sono stretti e ci sono fibrillazioni politiche ed appuntamenti importanti a livello nazionale, è un momento difficile per occuparsi di queste procedure; anche per questi motivi occorre un’azione forte per fare in modo che il Consiglio Regionale si occupi della materia; annuncia il voto favorevole a nome del gruppo; - Cadoni Marco sul tema della perimetrazione evidenzia che, essendo le zone franche disciplinate dai trattati istitutivi della Comunità Europea, che hanno un valore prevalente rispetto alla normativa nazionale, il codice doganale comunitario e le successive disposizioni di attuazione definiscono il procedimento per l’istituzione delle zone franche; che, in base a tali norme, chiunque può chiedere l’istituzione di una zona franca; ricorda il problema della delimitazione delle zone franche e della vigilanza dei varchi; - l’Assessore Melis Salvatore esprime la convinzione dell’Amministrazione Comunale di intervenire a favore di proposte che vadano a favore della popolazione santagiustese, perché porta benefici economici e sociali; ritiene che probabilmente è necessaria una maggiore informazione; che i benefici economici derivano dalla possibilità di insediare nel territorio comunale imprese, con evidenti ricadute sul piano dell’occupazione; che le imprese insediate avrebbero benefici fiscali notevoli; che ci sono punti franchi in Italia, con vantaggi limitati; che la situazione di Livigno è ottimale e quindi occorre provarci; che se ci sono diverse forze sociali che portano avanti l’iniziativa, il legislatore regionale sarà attento e darà maggiori possibilità di pervenire a tale obiettivo; che occorre non limitarsi a questa decisione, ma sollecitare l’Amministrazione Regionale insieme ad altri Sindaci e gruppi di volontari; - il Sindaco Angelo Pinna dà lettura di una relazione sulla istituzione delle zone franche della dottoressa Maria Rosaria Randaccio del mese di novembre 2012, chiedendo che sia allegata alla delibera. IL CONSIGLIO Premesso che la gravissima crisi che ha investito tutti i settori produttivi e dei servizi della Sardegna, e segnatamente le attività produttive ed industriali, impone urgentemente l'adozione di adeguati ed efficaci provvedimenti volti a promuovere una reale crescita economica o quantomeno a mantenere in condizione di economicità le attività esistenti mediante strumenti che portino a riequilibrare le conseguenze negative connesse all'insularità, ad abbatterei il costo dell'energia e dei trasporti, a definire condizioni di fiscalità adeguate alle necessità della Sardegna e dei suoi territori, alla eliminazione o riduzione di gravami ed imposte che limitano la produzione e le intraprese economiche. Rilevato che l'istituzione della zona franca nel territorio comunale di Santa Giusta, nel quale è compreso il porto industriale e l'area industriale del Consorzio Industriale Oristanese, la zona PIP e il centro urbano, costituisce uno strumento essenziale di qualsiasi politica di sviluppo capace di creare le condizioni indispensabili per favorire e mantenere la produzione industriale, il commercio e l'esportazione di merci, consentendo anche di attrarre nuovi capitali, tecnologie e nuove competenze imprenditoriali, così come già avviene all'interno della Comunità Europea per le regioni periferiche e a scarsa densità demografica, per le isole e per le regioni con particolari Statuti di Autonomia;. Considerato che Provincia e Consorzio Industriale hanno già assunto iniziative in materia di zona franca e fiscalità di vantaggio. Visto il Trattato di Roma del 25 marzo 1957, istitutivo della Comunità Economica Europea, dove all'art. 307 (ex 234) viene garantito il rispetto degli accordi e obblighi derivanti da convenzioni concluse anteriormente al 1° gennaio 1958. Vista la Legge Costituzionale n. 3/1948 con la quale è stato emanato lo Statuto Speciale per la Regione Sardegna il cui art. 12 prevedeva l'istituzione di Punti Franchi nell'isola. Vista la legge Regionale n. 22 del 7 maggio 1953 che all'art. 2 ha previsto il finanziamento di attività industriali e commerciali nei Punti Franchi della Sardegna. Visto il DPR 1133/69, che contiene disposizioni di attuazione delle direttive comunitarie sulla armonizzazione della disciplina delle zone franche. Visto il DPR 43/73 (TUILD che ha recepito integrandolo il DPR 1133/69), che all'art. 2 ha assimilato il territorio dove insiste il comune di Livigno ai territori extradoganali delle zone franche e dei punti franchi. Visto il Codice Doganale Comunitario (CDC) istituito con Reg. CEE n. 2913 del 12.10.1992 che ha fatto salvi gli speciali regimi fiscali vigenti nel territorio della Valle D'Aosta ed in quello di Gorizia, dichiarati entrambi Zona Franca rispettivamente dall'art. 14 della Legge costituzionale n. 4\48 e dall'art. 1 della legge 1438\48. Visto il D.lgs. 75/1998 che in attuazione dell'art. 12 della Legge Costituzionale n. 3/1948 ed in conformità a quanto previsto nel Codice Doganale Comunitario (CDC) n. 2913\92 e delle Disposizioni di attuazione emanate con Reg. CEE n. 2454 \1993 ha istituito le zone franche nei 2 porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme e Arbatax. Visto l'art. 4, comma 3, lett. e), e comma 5, della Legge 59/97, che fissa il principio di unicità dell'azione amministrativa, nonché il principio di sussidiarietà. Considerato che ai sensi dell'art. 4 del Decreto Legislativo n. 267/2000 la Regione Sardegna non ha adottato, dall'emanazione del D.lgs. 75\98, la legge di puntuale individuazione delle funzioni trasferite o delegate agli enti locali e di quelle mantenute in capo alla Regione medesima. Considerato che ai sensi dell'art. 7 del Decreto Legislativo n. 267/2000 questo Comune è tenuto ad emanare i regolamenti per l'organizzazione ed il funzionamento della zona franca. Considerato che la Corte Costituzionale, con sentenza n. 313 depositata il 27 luglio 2001, ha precisato che "non spetta allo Stato modificare, integrare o dare esecuzione alle norme di attuazione delle leggi istitutive delle Regioni a Statuto Speciale" e che la "competenza programmatoria dello Stato non può mai giungere a compromettere o limitare l'autonomia regionale (in tal senso vedi sentenze: Corte Costituzionale n. 4/64, n. 20/70, n. 150/82, n. 340/83). Considerato che tutt'ora sussistono le problematiche per cui sono state istituite le zone franche in Sardegna, e che le stesse zone franche debbono venire considerate l'unica discrimine positiva atta migliorare le condizioni economiche di un'isola ultraperiferica a scarsa densità demografica gravata dai sovra costi del trasporto e a rischio di coesione sociale per i problemi legati alla dilagante disoccupazione. Preso atto che sulla proposta non sono stati acquisiti pareri circa la regolarità tecnica e contabile, in quanto si tratta di atti di indirizzo politico. Con voti favorevoli n. 15, voti contrari n. 0, astenuti n. 0. DELIBERA Di impegnare il Sindaco e la Giunta a porre in essere tutti gli atti politici e amministrativi necessari, affinché si provveda con urgenza alla emanazione delle norme di operatività della zona franca fiscale nel territorio comunale di Santa Giusta, cosi come individuate nella normativa sopra richiamata e nel D.lgs. 10 narzo n. 75/98 e secondo le norme di diritto internazionale. Di dare mandato al Sindaco e alla Giunta di avviare tutte le possibili iniziative per perseguire l'obiettivo di giungere anche all'istituzione della zona franca fiscale in tutta la Sardegna, con il coinvolgimento di tutti gli Enti e le Istituzioni interessati. 3