comunedibultei - Zona Franca Sardegna
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IL SINDACO – PRESIDENTE Dr. Francesco Fois IL SEGRETARIO COMUNALE Dr. Luigi Pirisi ORIGINALE COPIA CONFORME ___________________________________ ______________________________ CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE E COMUNICAZIONE AI CAPIGRUPPO FIRMATO DIGITALMENTE DA: Carmelina Sulas MOTIVO: PUBBL DATA: 04/03/2013 - C O M U N E DI B U L T E I PROVINCIA DI SASSARI Certifico che copia di questa deliberazione di Consiglio è stata pubblicata nel sito istituzionale dell’Ente accessibile al pubblico il Giorno____________________ per rimanervi per quindici giorni consecutivi ai sensi dell’art. 32 Comma 1 L. 18.06.2009, n. 68. VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N° 8 DEL 22.02.2013 Contestualmente alla pubblicazione nel sito del Comune gli estremi di questa deliberazione sono stati inclusi nell’elenco Prot.______________ trasmesso ai Consiglieri Capogruppo OGGETTO: DICHIARAZIONE ZONA FRANCA DEL TERRITORIO DI BULTEI in conformità all’art. 125 del D.Lgs. 18.08.2000 n. 267 . Il Segretario Comunale CERTIFICATO DI ESECUTIVITA’ Certifico che questa deliberazione, non soggetta a controllo preventivo di legittimità è divenuta esecutiva ad ogni effetto ai sensi dell’art. 134 del D.Lgs 18.08.2000 n. 267. Addi’___________________ Il Segretario Comunale ORIGINALE DELLA DELIBERAZIONE COPIA CONFORME ALLA DELIBERAZIONE PER USO AMMINISTRATIVO Addi’___________________ Il Segretario Comunale L’anno 2013 il giorno 22 del mese di febbraio alle ore 11.00 In Bultei, nella sala delle Adunanze della Casa Comunale convocato per determinazione del Sindaco per avvisi in iscritto contenenti l’elenco degli oggetti da trattare, spediti dal Sindaco e notificati sin dal 15.02.2013 ai singoli Consiglieri come risulta da dichiarazione in atti, si e’ riunito il Consiglio Comunale in sessione ordinaria e in seduta pubblica con l’intervento dei Sig. Consiglieri: PRESENTI ASSENTI 1. FOIS FRANCESCO P 2. ARRAS GIANFRANCO P 3. FALCHI BACHISIO A 4. FALCHI GIOVANNINO P 5. MELEDINA MARGHERITA VITT. P 6. MUGONI ANGELA P 7. MUGONI GIOVANNI A 8. ORRITOS MINO P 9. TANDA SEBASTIANO P 10. ARCA GAVINO A 11. CARTA MARISSA A 12. TANDA ANTONIO A 13. PAONI PIERPAOLO A Constatata la legalità dell’adunanza per il numero degli intervenuti il Dr. Fois Francesco assume la presidenza e dichiara aperta la seduta ed invita il Consiglio a prendere in esame l’oggetto all’ordine del giorno. Partecipa alla seduta il Segretario Comunale Dr. Luigi Pirisi con le funzioni previste dall’art. 97 comma 4° D. Lgs..vo n° 267/00. DEFINIZIONE La Zona Franca è un territorio definito, posto al di fuori della linea doganale dello Stato nel quale è localizzata, caratterizzata da propri regolamenti ed in generale da un trattamento fiscale agevolato. DEFINITA la fattispecie, il Sindaco procede ad elencare, per cenni storici e riferimenti giuridici, i motivi che giustificano la necessità che il Consiglio Comunale adotti la delibera in oggetto; L’argomento Zona Franca è molto importante, vista la gravissima crisi economica in tutti i settori produttivi e i crescenti livelli di disoccupazione presenti oggi in Sardegna, che richiedono interventi urgenti ed efficaci volti a creare condizioni di riequilibrio con l’eliminazione degli oneri aggiuntivi a carico degli operatori economici e derivanti dall'insularità della Regione Sardegna. L'istituzione della Zona Franca, per l’appunto, rappresenta un efficacissimo strumento in grado di contrastare tali diseconomie e creare nuova occupazione. Già alla fine della II Guerra Mondiale, nel 1947 col trattato di Parigi, è stato riconosciuto allo Stato Italiano la possibilità di prevedere l’istituzione di Regioni Autonome a Statuto Speciale nonché l’istituzione di zone franche o punti franchi nelle regioni a rischio di spopolamento, gravate da notevoli costi di trasporto ed a destinare specifici aiuti per lo sviluppo e per la tutela della pace sociale. Nel 1948 la Legge Costituzionale N. 3 “Statuto speciale per la Sardegna”, all’art. 12 prevede l’istituzione dei Punti franchi. Con questo si vuole porre l’attenzione sul fatto che i nostri Padri Costituendi hanno riconosciuto la situazione di maggiore disagio presente in alcune Zone e la necessità di prevedere un trattamento Speciale, di aiuto e di maggior protezione rispetto alla generalità del territorio statuario nel suo complesso. Oltre 60 anni fa viene riconosciuto il disaggio della Sardegna in quanto isola, Terra antica con una propria lingua, una bassa densità demografica, con maggiori difficoltà per il trasporto delle merci e delle persone ed in conseguenza di ciò hanno previsto e riconosciuto la Specialità alla regione e la istituzione della Zona franca. Oggi a differenza di 60 anni fa le condizioni non sono cambiate, siamo uno dei territori a minor densità demografica al mondo, sosteniamo costi per i trasporti e l’energia che hanno reso non competitive le imprese sarde. E’ da considerare come punto di riferimento sul tema la Zona Franca di Trieste perché istituita con gli stessi fondamenti giuridici che hanno previsto l’istituzione della Zona Franca in Sardegna. La differenza sostanziale tra le due è che Trieste rappresentava il porto (Franco) sul Mediterraneo della Germania e dell’Austria. Nel 1953 la Legge Regionale 22/53 istituisce e finanzia i Punti Franchi. Nel 1998 il Decreto Legislativo 10 marzo 1998, n. 75 finalmente ratifica le "Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Sardegna concernenti l'istituzione di zone franche" Art. 1. 1. In attuazione dell'articolo 12 dello statuto speciale per la regione Sardegna approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, e successive modificazioni, sono istituite nella regione zone franche, secondo le disposizioni di cui ai regolamenti CEE n. 2913/1992 (Consiglio) e n. 2454/1993 (Commissione), nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax ed in altri porti ed aree industriali ad essi funzionalmente collegate o collegabili. 2. La delimitazione territoriale delle zone franche e la determinazione di ogni altra disposizione necessaria per la loro operatività viene effettuata, su proposta della regione, con separati decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. 3. In sede di prima applicazione la delimitazione territoriale del porto di Cagliari è quella di cui all'allegato dell'atto aggiuntivo in data 13 febbraio 1997, dell'accordo di programma dell'8 agosto 1995 sottoscritto con il Ministero dei trasporti. Quindi le norme di attuazione di quanto previsto dall’art. 12 della L 3/48 cita i regolamenti CEE, li riconosce e rispetta il dettato di norme sovra ordinate nella gerarchia del diritto. Individua i Punti Franchi. Qual è la differenza tra Punto Franco e Zona Franca? Secondo alcuni non vi è nessuna differenza, secondo altri la zona Franca è l’estensione territoriale connessa in modo funzionale al Punto Franco, in cui sono previsti solo una parte dei vantaggi (soprattutto fiscali) del Punto Franco. Si deduce che l’istituzione dei Punti Franchi non può che essere un vantaggio in quanto prevede l’adozione della maggiore intensità del vantaggio. Nel Punto Franco non ci sono i classici controlli doganali, non si applicano i dazi doganali, non si pagano le accise, non si applica l’IVA. A questo si sommano tutte le altre agevolazioni alla popolazione come ad esempio l’acquisto di alcuni prodotti a meno prezzo perché sgravati dall’imposizione fiscale. Tali prodotti sono indicati in un elenco definito e sono ad esempio lo zucchero, il caffè, l’alcool, la birra, i carburanti etc. Certamente si paga l’Irpef ma qui si potrebbe discorrere sul fatto che dei 7-9 decimi del prelievo fiscale in territorio sardo che dovrebbe essere destinato alla Regione Sardegna, lo Stato Italiano ne restituisce solo una minima parte. Con tale flusso finanziario in entrata la Regione Sardegna potrebbe ridurre i Tributi. La RAS dovrebbe quindi delimitare il territorio della Zona Franca con l’individuazione delle zone industriali funzionalmente collegate o collegabili (come nuovi porti o nuove zone industriali oggi non esistenti). Considerata l’insularità della Sardegna è opinione diffusa che il territorio andrebbe individuato in tutta l’estensione regionale. Inutile evidenziare che la RAS non ha mai proceduto alla delimitazione e alla scrittura dei regolamenti per la gestione della Zona Franca ed alla successiva proposta al Presidente del Consiglio dei Ministri. Nel 1996 si verifica un fatto giuridicamente rilevante, anche se in maniera indiretta, per la Zona Franca in Sardegna. Lo Stato Italiano maggiora i dazi doganali a Trieste e la Germania e l’Austria si oppongono e il Consiglio di Stato e la Corte Costituzionale riconoscono il diritto alla Zona Franca in quanto determinata da un diritto sancito da accordi internazionali e da una norma sovra ordinata e preesistente. Per analogia ciò che vale per Trieste vale per la Sardegna. Nel 1999 venne sottoscritta con il Governo italiano una intesa di programma che prevedeva l'istituzione di una commissione paritetica al fine di realizzare, compatibilmente con la normativa comunitaria adottata per altre regioni europee, la Zona Franca Fiscale sul territorio della Sardegna. Sotto questo profilo, l'azione della Regione Sarda è stata, sino a questo momento, debole e inadeguata, se non del tutto inesistente. L'inerzia alla quale assistiamo è incomprensibile ed in contraddizione col programma dell’attuale governo regionale. Ancora più incomprensibile è che si ometta di dare concreta attuazione alle norme che già oggi consentono in alcune aree la creazione di zone franche. Ossia di dare avvio alla Zona Franca di Cagliari. E noto che è stato stanziato un milione di euro per Istituzione dell'area franca portuale/industriale di Portovesme i cui fondi dovrebbero essere reperiti con la rimodulazione delle risorse per infrastrutture e reti di servizio della strategia PAR FAS 20072013, e si è indicato come soggetto attuatore della creazione della zona franca di Portovesme l'Assessorato all'Industria e il Consorzio industriale Sulcis. Malgrado la gravissima crisi economica, la chiusura di molteplici attività produttive, di cui le aree industriali di Ottana e Porto Torres sono le evidenze piu’ emeblematiche, sino al più piccolo artigiano, la RAS continua a non adottare la Zona Franca che rappresenta una delle strade migliori per rilanciare complessivamente l'economia generale dell'Isola ed in particolare l’industria, l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la piccola e m e d i a i m p r e s a e d i s e r v i z i d e s t i n a t i p r i n c i p a l m e n t e all'esportazione. Il tema Zona Franca è strettamente legato alla normativa doganale ed alle politiche dell’Unione Europea. La normativa Europea è sovra ordinata a quella Nazionale, perciò il DPR 43/73 T.U. Leggi Doganali Italiane accoglie i Regolamenti Comunitari. Il Codice Doganale Comunitario 29 13/92 Autorizza la RAS perché riconosce la normativa su citata. Tale Codice Doganale verrà abrogato dal nuovo Codice Doganale Reg. CEE 450/2008 art 186 la cui entrata in vigore è prevista per il mese di giugno del 2013. Art. 186 Abrogazione Sono abrogati i regolamenti (CEE) n. 3925/91, (CEE) n. 2913/92 e (CE) n. 1207/2001. Inoltre non prevede la Zona Franca in Sardegna. Art. 3 Territorio doganale Il territorio doganale della Comunità comprende i seguenti territori, compresi le acque territoriali, le acque interne e lo spazio aereo: il territorio della Repubblica italiana, ad eccezione dei comuni di Livigno e Campione d’Italia e delle acque nazionali del Lago di Lugano racchiuse fra la sponda e il confine politico della zona situata fra Ponte Tresa e Porto Ceresio. La data del giugno 2013 è importante perché la Sardegna rischia di perdere un diritto acquisito ad una Zona Franca caratterizzata da importanti vantaggi soprattutto fiscali per un periodo illimitato come a Trieste. La nuova normativa ci imporrebbe di riprendere da capo un’attività volta all’ottenimento della Zona Franca che lo Stato Italiano potrebbe riconoscere ad altri territori. La Zona Franca prevista dalla nuova normativa sarà, inoltre, caratterizzata da minori vantaggi fiscali e per un periodo limitato, perché considerati aiuti di stato. A proposito di UE si evidenzia che l’allargamento e l’ingresso di Paesi con disaggio economico paragonabile a quello presente in Sardegna, ha portato al riconoscimento di altre Zone Franche come in Iugoslavia o in Serbia dove le imprese Italiane sono presenti numerose. Se si considera il divieto di doppia imposizione fiscale, viene da se che le imprese preferiscano pagare le imposte all’interno della Zona Franca con un conseguente fenomeno di attrazione di nuovi capitali. Per concludere oggi viene proposta una delibera che tende ad ottenere due risultati, il primo di sollecito alla RAS ed il secondo, in ossequio al Trattato di Lisbona ed al principio della sussidiarietà, di individuazione della Zona Franca nel territorio comunale di Bultei, affinché tale delibera possa essere utilizzata, insieme ad altri numerosi Comuni Sardi per un confronto diretto con la UE.” IL CONSIGLIO COMUNALE premesso che la gravissima crisi che ha investito tutti i settori produttivi e dei servizi della Sardegna impone urgentemente l’adozione di adeguati ed efficaci provvedimenti volti a promuovere una reale crescita economica che portino a riequilibrare le conseguenze negative connesse all'insularità, ad abbattere il costo dell'energia e dei trasporti, a definire condizioni di fiscalità adeguate alle necessità della Sardegna, alla eliminazione o riduzione di gravami ed imposte che limitano la produzione e le intraprese economiche, rilevato che l'istituzione della Zona Franca in tutto il territorio della Sardegna costituisce uno strumento essenziale di qualsiasi politica di sviluppo capace di creare le condizioni indispensabili per una reale crescita del nostro PIL, attrarre capitali, tecnologie e nuove competenze imprenditoriali, favorire la produzione, il commercio e l'esportazione di merci nell’ambito Mediterraneo, Comunitario ed in un contesto di globalizzazione, così come già avviene all’interno della Comunità Europea per le regioni periferiche e a scarsa densità demografica, per le isole e per le regioni con particolari Statuti di Autonomia, preso atto che è rimasta lettera morta l'Intesa Istituzionale di Programma tra il Governo della Repubblica e la Giunta della Regione Autonoma della Sardegna firmata il 21 aprile del 1999 tra il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna che prevedeva all'articolo 7 lettera c l'avvio di un percorso istituzionale per la "verifica delle condizioni per l'introduzione sul territorio regionale di misure volte a realizzare, compatibilmente con la normativa comunitaria adottata per altre r e g i o n i e u r o p e e , u n a z o n a f r a n c a f i s c a l e f i n a l i z z a t a all'abbattimento dei costi dei fattori produttivi", Constatato altresì che risulta, ad oggi, inattuato il Decreto Legislativo 10 marzo 1998 n. 75, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 aprile 1998 n. 81 che ha istituito, in attuazione dell'articolo 12 dello Statuto della Sardegna, le Zone franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax, in altri porti ed aree industriali ad essi funzionalmente collegate o collegabili prevedendo che "la delimitazione territoriale delle zone franche e la determinazione di ogni altra disposizione necessaria per la loro operatività viene effettuata, su proposta della Regione, con separati decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri”, ritenuto che sia necessaria una mobilitazione dal basso di tutti i sardi in favore della istituzione della Zona Franca Integrale affinché anche questo tema sia sostenuto con forza sul tavolo del confronto con il Governo della Repubblica Italiana, ritenuto ancora che medio tempore, sia comunque necessaria l'adozione di atti immediati per rendere operative le norme che già prevedono l'istituzione di zone franche nelle città portuali della Sardegna e che appare perciò inspiegabile la mancata attuazione del predetto Decreto Legislativo n. 75, visto che la Regione Sardegna che non ha ancora formulato la proposta di delimitazione e le norme di operatività delle aree interessate, tutto ciò considerato il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta Comunale a porre in essere tutti gli atti politici ed amministrativi necessari affinché la Regione Sardegna provveda immediatamente alla delimitazione territoriale ed alla emanazione delle norme di operatività delle Zone Franche, così come prevede il Decreto Legislativo 10 marzo 1998 n. 75 e comunque ad avviare tutte le possibili iniziative in favore dell'istituzione della Zona Franca Fiscale nel territorio della Sardegna; Con votazione unanime Delibera Di riconoscere Zona Franca l’intero territorio comunale di Bultei, di volerlo includere all’interno della delimitazione territoriale del Punto Franco dei porti di Olbia e di Porto Torres, di considerare le attività industriali, artigianali, agricole e turistiche presenti nel proprio territorio funzionalmente collegate, ai porti di Olbia e di Porto Torres.