COMUNE DI OROSEI - Zona Franca Sardegna

Transcript

COMUNE DI OROSEI - Zona Franca Sardegna
COMUNE DI OROSEI
PROVINCIA DI NUORO
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
N.
OGGETTO: Istituzione della zona franca fiscale ai sensi dell'art.12 dello
Statuto della R..A.S.
61
Del 14/12/2012
L’anno duemiladodici , il giorno quattordici , del mese di dicembre , alle ore 18,30 , nella sala
delle adunanze consiliari, regolarmente convocato, si è riunito il Consiglio Comunale in seduta
pubblica straordinaria d'urgenza ed in prima convocazione.
Risultano all’appello nominale:
COGNOME E NOME
PRESENTI
MULA FRANCESCO PAOLO
BUA FRANCO TORE
LODDO CRISTIANO
SERRA PAOLINO
BUA SALVATORE
CARTA MATTEO
MURRU EMANUELE
CONTU DANIELA
DESSENA SILVIA
LUTAZI LUIGI
MASALA GIACOMO
SORO FRANCESCO
LOI FRANCESCO
CHISU FRANCESCA
DELUSSU MANUELA
DEROSAS GINO
NANNI GINO
SI
SI
SI
SI
SI
SI
NO
NO
SI
SI
SI
SI
NO
SI
SI
SI
NO
Consiglieri Presenti N. 13
Consiglieri Assenti N. 4
Constatata la legalità della seduta per il numero degli intervenuti, assume la Presidenza
MULA FRANCESCO PAOLO nella sua qualità di PRESIDENTE, che dichiara aperta la
riunione ed invita gli intervenuti a deliberare sull’oggetto sopraindicato.
Assiste il Segretario Comunale DR EZIO ALESSANDRI
Il consigliere delegato Matteo Carta illustra al Consiglio, in
maniera dettagliata il punto all’o.d.g. concernente l’istituzione
della Zona Franca nel comune di Orosei, con la seguente
relazione:
“La Zona Franca è un territorio definito, posto al di fuori della
linea doganale dello Stato nel quale è localizzata, caratterizzata da
propri regolamenti ed in generale da un trattamento fiscale
agevolato.
L’argomento è molto importante, vista la gravissima crisi
economica in tutti i settori produttivi e i crescenti livelli di
disoccupazione presenti oggi in Sardegna, che richiedono
interventi urgenti ed efficaci volti a creare condizioni di riequilibrio
con l’eliminazione degli oneri aggiuntivi a carico degli operatori
economici e derivanti dall'insularità della Regione Sardegna.
L'istituzione della Zona Franca, per l’appunto, rappresenta un
efficacissimo strumento in grado di contrastare tali diseconomie e
creare nuova occupazione.
Già alla fine della II Guerra Mondiale, nel 1947 col trattato di
Parigi, è stato riconosciuto allo Stato Italiano la possibilità di
prevedere l’istituzione di Regioni Autonome a Statuto Speciale
nonché l’istituzione di zone franche o punti franchi nelle regioni a
rischio di spopolamento, gravate da notevoli costi di trasporto ed
a destinare specifici aiuti per lo sviluppo e per la tutela della pace
sociale.
Nel 1948 la Legge Costituzionale N. 3 “Statuto speciale per la
Sardegna”, all’art. 12 prevede l’istituzione dei Punti franchi.
Con questo voglio porre l’attenzione sul fatto che i nostri Padri
Costituendi hanno riconosciuto la situazione di maggiore disaggio
presente in alcune Zone e la necessità di prevedere un trattamento
Speciale, di aiuto e di maggior protezione rispetto alla generalità
del territorio statuario nel suo complesso.
Oltre 60 anni fa viene riconosciuto il disaggio della Sardegna
in quanto isola, Terra antica con una propria lingua, una bassa
densità demografica, con maggiori difficoltà per il trasporto delle
merci e delle persone ed in conseguenza di ciò hanno previsto e
riconosciuto la Specialità alla regione e la istituzione della Zona
franca.
Oggi a differenza di 60 anni le condizioni non sono cambiate,
siamo uno dei territori a minor densità demografica al mondo,
sosteniamo costi per i trasporti e l’energia che hanno reso non
competitive le imprese sarde.
E’ da considerare la Zona Franca di Trieste perché istituita con
gli stessi fondamenti giuridici che hanno previsto la Zona Franca
in Sardegna.
La differenza sostanziale tra le due è che Trieste rappresentava
il porto (Franco) sul Mediterraneo della Germania e dell’Austria.
Nel 1953 la Legge Regionale 22/53 istituisce e finanzia i Punti
Franchi.
Nel 1998 il Decreto Legislativo 10 marzo 1998, n. 75 finalmente
ratifica le "Norme di attuazione dello statuto speciale della regione
Sardegna concernenti l'istituzione di zone franche"
Art. 1.
1. In attuazione dell'articolo 12 dello statuto speciale per la
regione Sardegna approvato con legge costituzionale 26 febbraio
1948, n. 3, e successive modificazioni, sono istituite nella regione
zone franche, secondo le disposizioni di cui ai regolamenti CEE n.
2913/1992 (Consiglio) e n. 2454/1993 (Commissione), nei porti di
Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax ed in
altri porti ed aree industriali ad essi funzionalmente collegate o
collegabili.
2. La delimitazione territoriale delle zone franche e la
determinazione di ogni altra disposizione necessaria per la loro
operatività viene effettuata, su proposta della regione, con separati
decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri.
3. In sede di prima applicazione la delimitazione territoriale del
porto di Cagliari è quella di cui all'allegato dell'atto aggiuntivo in
data 13 febbraio 1997, dell'accordo di programma dell'8 agosto
1995 sottoscritto con il Ministero dei trasporti.
Quindi le norme di attuazione di quanto previsto dall’art. 12
della L 3/48 cita i regolamenti CEE, li riconosce e rispetta il dettato
di norme sovra ordinate nella gerarchia del diritto.
Individua i Punti Franchi. Qual è la differenza tra Punto Franco
e Zona Franca? Secondo alcuni non vi è nessuna differenza,
secondo altri la zona Franca è l’estensione territoriale connessa in
modo funzionale al Punto Franco, in cui sono previsti solo una
parte dei vantaggi (soprattutto fiscali) del Punto Franco.
Si deduce che l’istituzione dei Punti Franchi non può che
essere un vantaggio in quanto prevede l’adozione della maggiore
intensità del vantaggio.
Nel Punto Franco non ci sono i classici controlli doganali, non
si applicano i dazi doganali, non si pagano le accise, non si
applica l’IVA. A questo si sommano tutte le altre agevolazioni alla
popolazione come ad esempio l’acquisto di alcuni prodotti a meno
prezzo perché sgravati dall’imposizione fiscale. Tali prodotti sono
indicati in un elenco definito e sono ad esempio lo zucchero, il
caffè, l’alcool, la birra, i carburanti etc.
Certamente si paga l’Irpef ma qui si potrebbe discorrere sul
fatto che dei 7-9 decimi del prelievo fiscale in territorio sardo che
dovrebbe essere destinato alla Regione Sardegna, lo Stato Italiano
ne restituisce solo una minima parte. Con tale flusso finanziario in
entrata la Regione Sardegna potrebbe ridurre i Tributi.
La RAS dovrebbe quindi delimitare il territorio della Zona
Franca con l’individuazione delle zone industriali funzionalmente
collegate o collegabili (come nuovi porti o nuove zone industriali
oggi non esistenti).
Considerata l’insularità della Sardegna è opinione diffusa che
il territorio da andrebbe individuato in tutta l’estensione regionale.
Inutile evidenziare che la RAS non ha mai proceduto alla
delimitazione e alla scrittura dei regolamenti per la gestione della
Zona Franca ed alla successiva proposta al Presidente del
Consiglio dei Ministri.
Nel 1996 si verifica un fatto giuridicamente rilevante, anche se
in maniera indiretta, per la Zona Franca in Sardegna. Lo Stato
Italiano maggiora i dazi doganali a Trieste e la Germania e
l’Austria
si oppongono e il Consiglio di Stato e la Corte
Costituzionale riconoscono il diritto alla Zona Franca in quanto
determinata da un diritto sancito da accordi internazionali e da una
norma sovra ordinata e preesistente. Per analogia ciò che vale per
Trieste vale per la Sardegna.
Nel 1999 venne sottoscritta con il Governo italiano una intesa
di programma che prevedeva l'istituzione di una commissione
paritetica al fine di realizzare, compatibilmente con la normativa
comunitaria adottata per altre regioni europee, la Zona Franca
Fiscale sul territorio della Sardegna.
Sotto questo profilo, l'azione della Regione Sarda è stata, sino
a questo momento, debole e inadeguata, se non del tutto
inesistente.
L'inerzia alla quale assistiamo è incomprensibile ed in
contraddizione col programma dell’attuale governo regionale.
Ancora più incomprensibile è che si ometta di dare concreta
attuazione alle norme che già oggi consentono in alcune aree la
creazione di zone franche. Ossia di dare avvio alla Zona Franca di
Cagliari.
Ricordo che è stato stanziato un milione di euro per Istituzione
dell'area franca portuale/industriale di Portovesme i cui fondi
dovrebbero essere reperiti con la rimodulazione delle risorse per
infrastrutture e reti di servizio della strategia PAR FAS 2007-2013,
e si è indicato come soggetto attuatore della creazione della zona
franca di Portovesme l'Assessorato all'Industria e il Consorzio
industriale Sulcis.
Malgrado la gravissima crisi economica, la chiusura di
molteplici attività produttive, dalla grande industria sino al più
piccolo artigiano, la RAS continua a non adottare la Zona Franca
che rappresenta una delle strade migliori per rilanciare
complessivamente l'economia generale dell'Isola ed in particolare
l’industria, l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la piccola e
media
impresa
ed
i
servizi
destinati
principalmente
all'esportazione.
Il tema Zona Franca è strettamente legato alla normativa
doganale ed alle politiche dell’Unione Europea.
La normativa Europea è sovra ordinata a quella Nazionale,
perciò il DPR 43/73 T.U. Leggi Doganali Italiane accoglie i
Regolamenti Comunitari.
Il Codice Doganale Comunitario 29 13/92 Autorizza la RAS
perché riconosce la normativa su citata.
Tale Codice Doganale verrà abrogato dal nuovo Codice
Doganale Reg. CEE 450/2008 art 186 la cui entrata in vigore è
prevista per il mese di giugno del 2013.
Art. 186 Abrogazione
Sono abrogati i regolamenti (CEE) n. 3925/91, (CEE) n. 2913/92
e (CE) n. 1207/2001.
Inoltre non prevede la Zona Franca in Sardegna.
Art. 3 Territorio doganale
Il territorio doganale della Comunità comprende i seguenti
territori, compresi le acque territoriali, le acque interne e lo spazio
aereo:
il territorio della Repubblica italiana, ad eccezione dei comuni
di Livigno e Campione d’Italia e delle acque nazionali del Lago di
Lugano racchiuse fra la sponda e il confine politico della zona
situata fra Ponte Tresa e Porto Ceresio.
La data del giugno 2013 è importante perché la Sardegna
rischia di perdere un diritto acquisito ad una Zona Franca
caratterizzata da importanti vantaggi soprattutto fiscali per un
periodo illimitato come a Trieste.
La nuova normativa ci imporrebbe di riprendere da capo
un’attività volta all’ottenimento della Zona Franca che lo Stato
Italiano potrebbe riconoscere ad altri territori. La Zona Franca
prevista dalla nuova normativa sarà, inoltre, caratterizzata da
minori vantaggi fiscali e per un periodo limitato, perché
considerati aiuti di stato.
A proposito di UE evidenzio che l’allargamento e l’ingresso di
Paesi con disaggio economico paragonabile a quello presente in
Sardegna, ha portato al riconoscimento di altre Zone Franche
come in Iugoslavia o in Serbia dove le imprese Italiane sono
presenti numerose.
Se si considera il divieto di doppia imposizione fiscale, viene
da se che le imprese preferiscano pagare le imposte all’interno
della Zona Franca con un conseguente fenomeno di attrazione di
nuovi capitali.
Per concludere oggi viene proposta una delibera che tende ad
ottenere due risultati,
il primo di sollecito alla RAS ed
il secondo, in ossequio al Trattato di Lisbona ed al principio
della sussidiarietà, di individuazione della Zona Franca nel
territorio comunale di Orosei, affinché tale delibera possa essere
utilizzata, insieme ad altri numerosi Comuni Sardi per un
confronto diretto con la UE.”
IL CONSIGLIO COMUNALE
premesso che
la gravissima crisi che ha investito tutti i settori produttivi e dei
servizi della Sardegna impone urgentemente l’adozione di
adeguati ed efficaci provvedimenti volti a promuovere una reale
crescita economica che portino a riequilibrare le conseguenze
negative connesse all'insularità, ad abbattere il costo dell'energia
e dei trasporti, a definire condizioni di fiscalità adeguate alle
necessità della Sardegna, alla eliminazione o riduzione di gravami
ed imposte che limitano la produzione e le intraprese economiche,
rilevato che
l'istituzione della Zona Franca in tutto il territorio della
Sardegna costituisce uno strumento essenziale di qualsiasi
politica di sviluppo capace di creare le condizioni indispensabili
per una reale crescita del nostro PIL, attrarre capitali, tecnologie e
nuove competenze imprenditoriali, favorire la produzione, il
commercio e l'esportazione di merci nell’ambito Mediterraneo,
Comunitario ed in un contesto di globalizzazione, così come già
avviene all’interno della Comunità Europea per le regioni
periferiche e a scarsa densità demografica, per le isole e per le
regioni con particolari Statuti di Autonomia,
preso atto che
è rimasta lettera morta l'Intesa Istituzionale di Programma tra il
Governo della Repubblica e la Giunta della Regione Autonoma
della Sardegna firmata il 21 aprile del 1999 tra il Presidente del
Consiglio dei Ministri e il Presidente della Regione Autonoma della
Sardegna che prevedeva all'articolo 7 lettera c l'avvio di un
percorso istituzionale per la "verifica delle condizioni per
l'introduzione sul territorio regionale di misure volte a realizzare,
compatibilmente con la normativa comunitaria adottata per altre
regioni
europee,
una
zona
franca
fiscale
finalizzata
all'abbattimento dei costi dei fattori produttivi",
Constatato altresì che
risulta, ad oggi, inattuato il Decreto Legislativo 10 marzo 1998
n. 75, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 aprile 1998 n. 81 che
ha istituito, in attuazione dell'articolo 12 dello Statuto della
Sardegna, le Zone franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano,
Porto Torres, Portovesme, Arbatax, in altri porti ed aree industriali
ad essi funzionalmente collegate o collegabili prevedendo che "la
delimitazione territoriale delle zone franche e la determinazione di
ogni altra disposizione necessaria per la loro operatività viene
effettuata, su proposta della Regione, con separati decreti del
Presidente del Consiglio dei Ministri”,
ritenuto che
sia necessaria una mobilitazione dal basso di tutti i sardi in
favore della istituzione della Zona Franca Integrale affinché anche
questo tema sia sostenuto con forza sul tavolo del confronto con il
Governo della Repubblica Italiana,
ritenuto ancora che
medio tempore, sia comunque necessaria l'adozione di atti
immediati per rendere operative le norme che già prevedono
l'istituzione di zone franche nelle città portuali della Sardegna e
che appare perciò inspiegabile la mancata attuazione del predetto
Decreto Legislativo n. 75, visto che la Regione Sardegna che non
ha ancora formulato la proposta di delimitazione e le norme di
operatività delle aree interessate,
tutto ciò considerato
il Consiglio Comunale
impegna il Sindaco e la Giunta Comunale
a porre in essere tutti gli atti politici ed amministrativi
necessari affinché la Regione Sardegna provveda immediatamente
alla delimitazione territoriale ed alla emanazione delle norme di
operatività delle Zone Franche, così come prevede il Decreto
Legislativo 10 marzo 1998 n. 75 e comunque ad avviare tutte le
possibili iniziative in favore dell'istituzione della Zona Franca
Fiscale nel territorio della Sardegna;
Con votazione unanime
Delibera
Di riconoscere Zona Franca l’intero territorio comunale di
Orosei, di volerlo includere all’interno della delimitazione
territoriale del Punto Franco del porto di Olbia e di considerare le
attività industriali, artigianali, agricole e turistiche presenti nel
proprio territorio funzionalmente collegate al porto di Olbia.
Sulla presente deliberazione sono espressi, ai sensi dell’art. 49, 1° comma del D. Leg.vo n° 267/2000, i
seguenti pareri:
Parere in ordine alla regolarità tecnica:
IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DELL’UFFICIO PROPONENTE
In ordine alla presente proposta di deliberazione, il sottoscritto esprime, in linea tecnica, il seguente
parere:
Favorevole
Il Responsabile del Ufficio
Meloni Antonio L.
Letto, approvato e sottoscritto
PRESIDENTE
MULA FRANCESCO PAOLO
Segretario Comunale
DR EZIO ALESSANDRI
Della suestesa deliberazione viene iniziata in data 21/12/2012 la pubblicazione all’Albo Pretorio on
line del Comune.
Il funzionario amministrativo
Il sottoscritto attesta che entro i termini di pubblicazione, contro la presente deliberazione non è
stato presentato alcun ricorso/ è stata presentata richiesta di sottoposizione a controllo
Il funzionario amministrativo