CC006-13- istituzione zona franca
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CC006-13- istituzione zona franca
COMUNE DI TERRALBA (Provincia di Oristano) DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N° 06 del 23.03.2013 Oggetto: Approvazione iniziative per l’istituzione della zona franca nel territorio della Sardegna. L’anno DUEMILATREDICI, il giorno VENTITRE del mese di MARZO alle ore 10,00 a Terralba, nella Casa Comunale. Convocato dal Presidente del Consiglio, si è riunito il Consiglio Comunale, in prima convocazione, in seduta straordinaria, con l’intervento dei Signori: Presidente (Sindaco) Piras Pietro Paolo Consiglieri Atzori Giampaolo Cauli Alessandro Dessì Giacomo Garau Roberto Ghiani Salvatore Grussu Andrea Manca M.Cristina Marongiu Roberto Presenti Assenti X X X X X X X X Totale Presente X Assente Consiglieri Murtas Alessandro Perra Gianfranco Pili Ilario Pinna Antonio Putzolu Federico Siddi Stefano Taris Bernardino Tuveri Andrea Presenti 15 Presenti X X X X X X X Assenti X Assenti 02 Assiste il Segretario Generale Murgia Dott. Gian Luigi Riconosciuto legale il numero degli intervenuti, il Presidente del Consiglio Comunale, Dottor Pietro Paolo PIRAS, dà lettura del presente punto all’ordine del giorno e da lettura della proposta. COMUNE DI TERRALBA – delibera Consiglio 06 del 23.03.2013 pag 2 di 8 IL CONSIGLIO COMUNALE SENTITI alcuni Consiglieri: MURTAS ALESSANDRO – ASSESSORE – ESPONE LA PROPOSTA: In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad un crescente dibattito avente ad oggetto l'istituzione della zona franca della Sardegna. Nel corso dei mesi il confronto ha visto protagonisti movimenti pro zona franca, enti locali, vertici regionali per proseguire nel web e nelle pagine dei social network. Il 7 e 12 febbraio 2013 la Giunta Cappellacci ha emanato 2 delibere in cui chiede allo stato italiano ed all'Unione Europea l'istituzione della Zona Franca integrale della Sardegna modificando a tal fine l’art. 3 del Regolamento n. 450/2008, il Codice Doganale Europeo aggiornato, inserendo nello stesso articolo il territorio dell’isola della Sardegna e delle sue isole minori circostanti quale territorio extradoganale dell’Italia. Ma vediamo meglio, cos'è la zona franca? L'ordinamento dell'Unione Europea definisce la “zona franca” come un'area ove è sospesa l'applicazione parziale o totale di norme fiscali e/o commerciali in vigore nella Comunità. Quando parliamo di Zona Franca occorre definire meglio l'oggetto, spesso si fa parecchia confusione. Esistono diverse forme di zona franca con specifiche diverse. Le principali tipologie riconosciute sono 4: 1. 2. 3. 4. zona franca extradoganale zona franca doganale zona franca fiscale o a fiscalità di vantaggio zona franca urbana La zona franca extradoganale è una porzione di territorio che viene riconosciuto al di fuori della linea doganale di uno stato e nel quale si deroga alla normativa in materia doganale. Tale deroga permetto lo sgravio dell'IVA (o tasse di simile natura), imposte e accise, avvantaggiando la vendita di particolari categorie di beni di consumo quali alcolici, tabacchi, profumi, zucchero, carburanti. I territori extradoganali sono previsti dal codice doganale europeo (art.3 del Reg. n 450/2008), normalmente hanno ragioni di tipo storico e/o geografico. In Italia godono di tale regime il comune di Livigno e di Campione d’Italia. Il comune di Livigno gode dello status di zona extradoganale in forza della Legge 17 luglio 1910, n. 516. Tali “zone” sono accessibili generalmente attraverso posti di controllo doganali, nei quali viene verificato, a campione, che i viaggiatori non trasportino con sé merci eccedenti le quantità consentite e indicate in apposite tabelle di riferimento. La zona franca doganale è caratterizzata dall'applicazione ad un determinato ambito territoriale di un particolare regime di esenzione doganale. Rimanendo tale zona di fatto situata entro il territorio doganale, agli effetti dell'imposizione tributaria è considerato fuori dalla linea doganale ordinaria, per essere assoggettato a un regime speciale che sostanzialmente consente di introdurre, depositare e, manipolare, trasformare e consumare le merci estere nella zona franca in esenzione da tributi e da formalità doganali. I vantaggi della zona franca doganale si riferiscono principalmente al fatto che le merci provenienti dai paesi extraeuropei godono di totale esenzione dei dazi doganali e sono considerate come merci al di fuori del territorio doganale europeo a condizione che vengano riesportate in paesi extraeuropei. Nell’ipotesi in cui la merce dovesse essere immessa nel territorio europeo è soggetta a dazio seppure con deferimento di 180 giorni. Poiché la gran parte delle transazioni commerciali della Sardegna avvengono con l’area europea i benefici della zona franca si sono fortemente ridotti in ragione dell’istituzione dell’area di libero scambio dell’unione europea. Pur con i limiti appena descritti, la zona franca doganale potrebbe rappresenta re un’opportunità per l’attrazione di investimenti esterni. 2 COMUNE DI TERRALBA – delibera Consiglio 06 del 23.03.2013 pag 3 di 8 La zona franca fiscale o fiscalità di vantaggio fa riferimento ad interventi in favore di determinati enti, zone o fasce della popolazione, effettuati grazie all'abbassamento della tassazione: modificando aliquote, prevedendo esenzioni, detrazioni e deduzioni. La fiscalità di vantaggio può favorire, ad esempio, studenti universitari, famiglie, enti religiosi, regioni in via di sviluppo, ecc. La fiscalità di vantaggio offre importanti opportunità di sviluppo e può rivelarsi un grande attrattore di investimenti esterni ma contrariamente di quante dice cappellacci non può essere concordata direttamente con l'UE ma prima essere negoziata con lo Stato e da questi con l’UE, che deve autorizzare tale regime fiscale speciale. Le Zone Franche Urbane (ZFU), introdotte dalla Legge Finanziaria del 2007 (L 296/2006), hanno l'obiettivo di rilanciare i quartieri più poveri delle città a maggior disaggio socio-economico. Possono essere istituite in aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita (25.000 abitanti). Obiettivo prioritario delle ZFU è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale. L'istituzione delle zone franche urbane, prevede agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle piccole imprese di nuova costituzione localizzate in tali aree. Le agevolazioni, della durata di 5 anni consistono in una esenzione dalle imposte sui redditi, esenzione dall'IRAP, dall'ICI e dall’esonero dal versamento dei contributi previdenziali. La Finanziari del 2007 ha istituito una dotazione 50 milioni di euro per finanziare ZFU nelle aree degradate delle città per gli anni 2008 e 2009. Il CIPE, nella seduta dell'8 maggio 2009, ha poi individuato le aree oggetto per la sperimentazione delle ZFU in 22 città italiane tra cui: Cagliari, Quartu S. Elena e Iglesias. La Legge di conversione 17 dicembre 2012, n.221 “Misure urgenti per la crescita del Paese in materia di aree franche” (art. 37), riconoscendo il Sulcis area fortemente depressa, ha previsto l'attivazione della ZFU nei 23 comuni del Sulcis-Inglesiente e in altre 9 città sarde (Quartu S.E., Cagliari, Iglesias, Selargius, Carbonia, Sassari, Alghero, Olbia ed Oristano. Stesso provvedimento attuato per il comune di l'Aquila in seguito al terremoto. Notizia di ieri: il Ministro Passera ha firmato il decreto di attuazione della ZFU del Sulcis, tale provvedimento prevede, per le imprese con meno di 50 dipendenti, l’abbattimento di Irpef, Ires, Irap, Imu statale e una quota degli oneri sociali. Quali i fondamenti ed i principali riferimenti normativi della zona franca in Sardegna? > Art. 12 Statuto regionale • • Il regime doganale della Regione è esclusiva competenza dello Stato Saranno istituiti nella Regione punti franchi > Decreto Legislativo n.75 1998 “Norme di attuazione dello Statuto Speciale della regione Sardegna concernenti l'istituzione di zone franche” (che completa quanto enunciato dall'art.12 Statuto). Art. 1. 1. In attuazione dell'articolo 12 dello statuto speciale per la regione Sardegna approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, e successive modificazioni, sono istituite nella regione zone franche, secondo le disposizioni di cui ai regolamenti CEE n. 2913/1992 (Consiglio) e n. 2454/1993 (Commissione), nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax ed in altri porti ed aree industriali ad essi funzionalmente collegate o collegabili. 2. La delimitazione territoriale delle zone franche e la determinazione di ogni altra disposizione necessaria per la loro operatività viene effettuata, su proposta della regione, con separati decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. 3 COMUNE DI TERRALBA – delibera Consiglio 06 del 23.03.2013 pag 4 di 8 In base al DLG n.75 del 1998 i punti franchi dell'art.12 Statuto sono da intendersi, quindi, come zone franche doganali interne al territorio doganale Comunitario. Sotto richiesta della Commissione Autonomia del Consiglio Regionale, la Giunta Cappellacci ha formulato al Governo, in attuazione dell’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n.75/98, una proposta di delimitazione delle zone franche di Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme, Arbatax, valutando l’opportunità che, in sede di perimetrazione, vengano ricomprese anche le zone e le aree industriali interne nel raggio di 120 chilometri dai porti stessi. Bisognerà poi capire la reale applicabilità. Come abbiamo anticipato i vantaggi della zona franca doganale si concretizzano con l'esenzione dei dazi doganali per le merci provenienti dai paesi extraeuropei e che, una volta lavorate e trasformate, vengono commercializzate fuori dai confini dell'Unione. > Le già citate Legge finanziaria 2007 e Legge di conversione 17 dicembre 2012, n.221. > L’art. 3 del Regolamento n. 450/2008, il Codice Doganale Europeo aggiornato che entrerà in vigore il prossimo 24 giugno 2013, definisce il territorio doganale della Comunità elencando gli stati membri e specificando per l'Italia: “il territorio della Repubblica italiana, ad eccezione dei comuni di Livigno e Campione d’Italia e delle acque nazionali del Lago di Lugano racchiuse fra la sponda e il confine politico della zona situata fra Ponte Tresa e Porto Ceresio.” Cappellaci, come abbiamo detto in apertura, vorrebbe che il presente articolo fosse integrato aggiungendovi la parola “Sardegna”, ma difficilmente si riuscirà a bypassare la normativa comunitaria che tende ad uniformare la concorrenza nel Mercato Interno. Richieste simili arrivano da molte regioni e Paesi europei, ma l'UE è sempre più restia a concedere le zone franche. Consci che tali proposte possono essere avanzate dai soli stati membri e non dalle regioni, come qualcuno vuol far credere! ------------------------Fatte salve dette premesse, costatando i seppur limitati benefici dell'istituzione della zona franca nel territorio di Terralba, la nostra amministrazione si unisce al coro delle altre comunità sarde con la speranza che tale azione possa servire da ulteriore stimolo per la prosecuzione del dialogo teso a sensibilizzare lo Stato italiano e la stessa Regione Sardegna alla messa in atto di tutte quelle azioni che possano fungere da input per un nuovo e concreto sviluppo delle attività economico-produttive isolane. Si propone quindi: • di istituire la zona franca nel territorio del Comune di Terralba in quanto territorio collegato e/o collegabile via terra con la zona franca del Porto di Oristano; • di dare mandato al Sindaco e alla Giunta a porre in essere tutti gli atti politici e amministrativi necessari affinché la Regione Sardegna provveda con urgenza a rendere operative le zone franche del territorio regionale; • di promuovere un convegno/dibattito teso ad approfondire la tematica con un confronto di idee che coinvolga esperti, gli amministratori e tutti i cittadini terralbesi, al fine di meglio valutare e comprendere i reali confini e vantaggi della zona franca sul territorio comunale e regionale. Ben consci che la sola istituzione della zona franca non sia sufficiente al rilancio della nostra economia e che a tale provvedimento, quale che siano gli sviluppi possibili, è auspicabile venga affiancata l'istituzione dell'Agenzia Sarda delle Entrate (su cui questo Consiglio si è già espresso a favore) e che finalmente pare sia stata inserita nella nuova finanziaria regionale 2013. Allo stesso tempo mi sento di appoggiare con forza la richiesta emersa in sede di approvazione della Risoluzione n.42 della Commissione Autonomia “sulla delimitazione delle zone franche e sulla necessità di attuare in Sardegna forme di fiscalità di vantaggio” che impegna la Giunta regionale a formulare al Governo, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione e del Titolo III dello Statuto speciale per la 4 COMUNE DI TERRALBA – delibera Consiglio 06 del 23.03.2013 pag 5 di 8 Sardegna, un pacchetto di misure (da notificare alla Commissione europea) volte a compensare gli svantaggi legati all'insularità e che preveda condizioni specifiche per l’applicazione delle disposizioni europee in materia di fiscalità agevolata, aiuti di Stato e accesso ai fondi strutturali ed alle politiche di coesione. (FINE INTERVENTO MURTAS ALESSANDRO). CAULI ALESSANDRO – Nell’annunciare il voto favorevole mio e del gruppo “indipendentisti uniti” alla proposta, non posso però esimermi dall’esprimere delle perplessità riguardanti l’argomento zona franca. Non intendo aggiungere granché rispetto a quanto esposto in maniera esauriente dall’Assessore Murtas, ma solo fare una breve considerazione politica. In questi mesi siamo stati tutti investiti da questa tematica, promossa e propagata da varie categorie di professionisti e lavoratori, e presentata spesso come la panacea che risolverebbe tutti i mali dell’isola. In questo contesto è stato detto tutto e il contrario di tutto, ogni gruppo ha tentato di portare acqua al suo mulino e le varie proposte hanno oscillato tra chi ha chiesto l’abolizione dell’I.V.A. e chi la ritiene invece fondamentale per la nostra economia, chi ha messo in evidenza le ragioni dei consumatori e chi quelle dei produttori, ecc. Ora noi dal 2008 siamo ufficialmente in una condizione definita “crisi” (e mi chiedo se una situazione che dura da più di cinque anni possa ancora essere definita in questo modo) e dobbiamo attivare tutti i mezzi a nostra disposizione che permettano ai lavoratori sardi ed alle attività ancora esistenti di ottenere tutti gli strumenti economici che restituiscano loro condizioni di vita dignitose oggi negate, non solo ovviamente da sciagurate politiche neoliberiste, ma anche, impossibile negarlo, dalla nostra condizione di insularità. Dato ciò io credo che in questo tema ci sia una grande rimozione: non si può e non si deve, nella maniera più assoluta, accettare il fatto che la questione zona franca possa essere agitata, in modo demagogico e con la consueta capraggine che oggi va per la maggiore, ignorando scientemente o peggio ancora, prendendo sottogamba le esigenze del nostro bistrattato stato sociale (e sappiamo quante competenze di questo tipo siano ormai in mano alle regioni). Io penso quindi che, nell’incontro pubblico da noi sollecitato, sia i gruppi politici presenti in Consiglio, sia le associazioni di categoria che inviteremo, debbano farsi carico di questa proposta, declinandola però nell’unico modo possibile, quello che ponga davanti alle esigenze dell’economia i bisogni del popolo lavoratore sardo. MARONGIU ROBERTO – La lunga e dettagliata relazione introduttiva, illustrata dall’Assessore Murtas, ci conferma che ad oggi non siano ben definite sia l’iter procedurale sia i vantaggi che la zona franca produrrebbe nella nostra comunità tutta. Dobbiamo capire di cosa si stia parlando e analizzare con cura e con competenze accreditate se l’istituzione della Zona Franca possa essere veramente conveniente. Occorre un dibattito approfondito e capire cosa si può fare e in che modo. Ecco perché il dispositivo di questo deliberato impegna la Giunta a promuovere un convegno/dibattito con il coinvolgimento di vari soggetti che dia la possibilità, agli amministratori e a tutti i cittadini di Terralba, di approfondire la tematica con un confronto di idee e progetti per meglio valutare i punti di forza e debolezza dell’istituzione della Zona Franca. Ritengo, pertanto, che la Giunta si impegni ad organizzare immediatamente il convegno/assemblea con cittadini, esperti e operatori economici. Se le valutazioni saranno positive, si premerà con forza e determinazione, sullo Stato Italiano per ottenere la zona franca. GARAU ROBERTO – sono favorevole. ************************************************************* Premesso che la gravissima crisi che ha investito tutti i settori produttivi e dei servizi della Sardegna impone l'urgente adozione di adeguati ed efficaci provvedimenti volti a promuovere una reale crescita economica o quantomeno a mantenere in condizione di economicità le attività esistenti mediante strumenti che portino a riequilibrare le conseguenze negative connesse all' insularità, ad abbattere il costo dell'energia e dei trasporti, a definire condizioni di fiscalità adeguate alle necessità della Sardegna alla eliminazione o riduzione di gravami ed imposte che limitano la produzione e le intraprese economiche; Rilevato che l'istituzione della Zona Franca in tutto il territorio della Sardegna costituisce uno strumento essenziale di qualsiasi politica di sviluppo capace di creare le condizioni indispensabili per favorire e mantenere la produzione industriale, artigianale, agricola, il commercio e l'esportazione di merci, consentendo anche di attrarre nuovi capitali, tecnologie e nuove competenze imprenditoriali, così come già 5 COMUNE DI TERRALBA – delibera Consiglio 06 del 23.03.2013 pag 6 di 8 avviene all'interno della Comunità Europea per le regioni periferiche e a scarsa densità demografica, per le isole e per le regioni con particolari Statuti di Autonomia; Visto il Trattato di Roma del 25 marzo 1957, istitutivo della Comunità Economica Europea, dove all'art. 307 (ex 234) viene garantito il rispetto degli accordi e obblighi derivanti da convenzioni concluse anteriormente al 1° gennaio 1958; Vista la Legge Costituzionale n. 3/1948 con la quale è stato emanato lo Statuto Speciale per la Regione Sardegna il cui art. 12 prevedeva l'istituzione di Punti Franchi nell'isola; Vista la legge Regionale n. 22 del 7 maggio 1953 che all'art. 2 ha previsto il finanziamento di attività industriali e commerciali nei Punti Franchi della Sardegna; Visto il DPR 1133/69 che contiene disposizioni di attuazione delle direttive comunitarie sulla armonizzazione della disciplina delle Zone Franche; Visto il DPR 43/73 (TUILD che ha recepito integrandolo il DPR 1133/69) che all'art. 2 ha assimilato il territorio dove insiste il comune di Livigno ai territori extradoganali delle Zone Franche e dei punti franchi; Visto il Codice Doganale Comunitario (CDC) istituito con Reg. CEE n. 2913 del 12.10.1992 che ha fatto salvi gli speciali regimi fiscali vigenti nel territorio della Valle D'Aosta ed in quello di Gorizia, dichiarati entrambi Zona Franca rispettivamente dall'art. 14 della Legge costituzionale n. 4/48 e dall'art. 1 della legge 1438/48; Visto il Dlgs 75/1998 che, in attuazione dell'art. 12 della Legge Costituzionale n. 3/1948 ed in conformità a quanto previsto nel Codice Doganale Comunitario (CDC) n. 2913/92 e delle Disposizioni di attuazione emanate con Reg. CEE n. 2454/1993, ha istituito le Zone Franche nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme e Arbatax; Visto l'art. 4 comma 3 lett. e) e comma 5 della Legge 59/97, che fissa il principio di unicità dell'azione amministrativa, nonché il principio di sussidiarietà; Considerato che, ai sensi dell'art. 4 del Decreto Legislativo n. 267/2000, la Regione Sardegna non ha adottato, dall'emanazione del D.lgs 75/98, la legge di puntuale individuazione delle funzioni trasferite o delegate agli enti locali e di quelle mantenute in capo alla Regione medesima; Considerato che, ai sensi dell'art. 7 del Decreto Legislativo n. 267/2000 questo Comune è tenuto ad emanare i regolamenti nelle materie di propria competenza e nel caso specifico per l'organizzazione ed il funzionamento della Zona Franca; Considerato che la Corte Costituzionale, con sentenza n. 313 depositata il 27 luglio 2001, ha precisato che "non spetta allo Stato modificare, integrare o dare esecuzione alle norme di attuazione delle leggi istitutive delle Regioni a Statuto Speciale" e che la "competenza programmatoria dello Stato non può mai giungere a compromettere o limitare l'autonomia regionale", in tal senso si vedano le sentenze della Corte Costituzionale n. 4/64, n. 20/70, n. 150/82, n. 40/83; Vista la legge 623\1949 la quale individua i prodotti per i quali e' consentita la immissione in consumo in esenzione fiscale e per il fabbisogno locale, relativa al territorio della Valle D'Aosta, considerato Zona Franca dall'art. 2 del dpr 43\73, benefici che automaticamente avrebbero dovuto estendersi anche ai restanti territori italiani identificati come Zona Franca; Considerata la dichiarazione di Laeken sottoscritta dall'Italia il 15.12.2001, in base al quale è stata demandata alle Regioni l'attuazione della Politica Comunitaria degli stati membri. Le Regioni esercitano tale attività attraverso i Comuni ai sensi della legge 142\90 ( art. 3) e in base al principio di sussidiarietà sancito dalla nuova "Costituzione Europea"; 6 COMUNE DI TERRALBA – delibera Consiglio 06 del 23.03.2013 pag 7 di 8 Considerato che tutt'ora sussistono le problematiche per cui sono state istituite le Zone Franche in Sardegna, e che le stesse (Zone Franche) debbono venire considerate l'unica discrimine positiva atta migliorare le condizioni economiche di un'isola ultraperiferica a scarsa densità' demografica gravata dai sovracosti del trasporto e a rischio di coesione sociale per i problemi legati alla dilagante disoccupazione; Vista la Proposta di Legge regionale n. 482 dell’8 Febbraio 2013 “Norme urgenti per l’attuazione ed il funzionamento delle zone franche nella Regione Sardegna” con la quale si prevedono le procedure che la Regione Sardegna dovrebbe adottare per dare completa attuazione e operatività alle zone franche dell’Isola, già istituite con il D. Lgs. N. 75 del 1998; Valutato che tale proposta impegna la Giunta regionale a richiedere al Governo centrale, in un tempo limitato, la modifica e l’integrazione del precedente Decreto attuativo delle zone franche della Sardegna, risalente al 7 Giugno 2001, al momento limitato a quella di Cagliari, oltre a prevedere la sostituzione dell’attuale soggetto preposto alla gestione della sola zona franca di Cagliari con un nuovo soggetto che operi su tutti i punti franchi istituiti nella Regione; CON VOTI UNANIMI DELIBERA l’istituzione della zona Franca nel territorio del Comune di Terralba in quanto territorio collegato e/o collegabile via terra con la Zona Franca del Porto di Oristano Di stabilire che la delimitazione della Zona Franca del Comune di Terralba è costituita nei confini del territorio del medesimo Comune. Impegnare il Sindaco e la Giunta Comunale a porre in essere, nel più breve tempo possibile, tutti gli atti politici e amministrativi necessari affinché la Regione Sardegna provveda con urgenza a rendere operative le Zone Franche Fiscali regionali, così come prevede il Decreto Legislativo 10 marzo 1998 n.75 e secondo le norme di diritto internazionale; Di dare mandato al Sindaco e alla Giunta: • di avviare tutte le possibili iniziative politiche e amministrative per perseguire l'obiettivo di giungere anche all'Istituzione della Zona Franca Fiscale in tutta la Sardegna con il coinvolgimento di tutti gli Enti e le Istituzioni interessate; • di promuovere un convegno/dibattito con il coinvolgimento di vari soggetti che dia la possibilità, agli amministratori e a tutti i cittadini di Terralba, di approfondire la tematica con un confronto di idee e progetti per meglio valutare i punti di forza e debolezza dell’istituzione della Zona Franca. Di trasmettere la presente delibera ai seguenti organi: -Commissione Europea -Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna -Presidenza del Consiglio Regionale -Assessorato Regionale alla Programmazione -Provincia di Oristano -Agenzia delle Dogane Ufficio di Cagliari 7 COMUNE DI TERRALBA – delibera Consiglio 06 del 23.03.2013 pag 8 di 8 Letto, approvato e sottoscritto IL PRESIDENTE (f.to Dottor. Pietro Paolo Piras) IL SEGRETARIO GENERALE (f.to Dott. Gian Luigi MURGIA) CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE CERTIFICO che la presente deliberazione, ai sensi della legge 69/2009, è in corso di pubblicazione, all’Albo Pretorio Informatico del sito web del Comune, a partire dal giorno 02.04.2013 per 15 giorni consecutivi. Terralba, li 02.04.2013 IL SEGRETARIO GENERALE (f.to Dott. Gian Luigi MURGIA) CERTIFICATO DI AVVENUTA PUBBLICAZIONE CERTIFICO che la presente deliberazione è stata pubblicata all’Albo Pretorio Informatico del sito web del Comune, a partire dal giorno __________________ al giorno __________________, ed è divenuta esecutiva, ai sensi dell’art.134, comma 3, del T.U. EE.LL. n.267/2000. Terralba, lì _______________ IL MESSO COMUNALE (______________________) IL SEGRETARIO GENERALE (Dott. Gian Luigi MURGIA) N° 197 DEL REGISTRO DELLE PUBBLICAZIONI ALL’ALBO PRETORIO PER COPIA CONFORME Terralba, li IL FUNZIONARIO INCARICATO DAL SINDACO 8