PROMO ESTRATTO VIDEO CHIARA ACACCIA, STEFANIA
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PROMO ESTRATTO VIDEO CHIARA ACACCIA, STEFANIA
PR OMO ESTRATTO VIDEO Inutile puntare sulla sorpresa. Tutti sappiamo come va a finire. L'abbiamo addirittura vista al cinema. Non è che possiamo dimenticarci com'e' cominciata, com'è andata... Romeo e Giulietta, alla fine, muoiono. Ti piace o non ti piace. C'è il balcone, questi che litigano, Capuleti lei, Montecchi lui. Shakespeare lo dice subito, nel prologo, all'inizio dell'opera: "La scena inizia nella bella città di Verona. Due casate di pari nobiltà..." Capuleti e Montecchi, appunto... "da vecchi rancori arrivano a nuovo, sanguinoso scontro. Da queste famiglie in lotta nasce una coppia di sfortunati amanti - Romeo e Giulietta - "la cui morte, seppellirà, insieme ai loro corpi, anche l'odio dei genitori." Dalle prime tre righe tutti già sanno il finale. Moriranno. Non c'e' sorpresa. Il bello è come ci arrivano, a questo finale. In quattro giorni loro s'incontrano, si piacciono, si sposano, lui fa un guaio, fugge, lei beve la pozione, lui beve il veleno, muore lui, muore lei. Meccanismo perfetto. E le battute? Chi non le ha mai pronunciate? "Oh, Romeo..." E i personaggi? CHIARA ACACCIA, STEFANIA CAPECE IACHINI, ANTONIETTA D’ANGELO, ILARIA MANOCCHIO, ALEKSANDROS MEMETAJ, VALERIO RIONDINO E CRISTIANO VACCARO SPUNTI DIDATTICI - Shakespeare e il contesto storico: il regno elisabettiano nei suoi multiformi aspetti - Analisi del gotico inglese che muove i suoi primi passi proprio dal teatro elisabettiano - Shakespeare e l’Italia: come le sue opere sono influenzate dalla storia italiana - La funzionalità narrativa della peste in letteratura - Le dinamiche del conflitto nella scrittura shakespiriana: il sacrificio di una vittima - La donna e il matrimonio nella cultura occidentale e la tradizione misogina - L’amore contrastato come movente dell’azione drammaturgica - Il bullismo: le terribili conseguenze della lotta NOTE DI REGIA - "Romeo e Giulietta" è un dramma di una meravigliosa complessità, nella sua forma originale ormai lontano dal gusto del grande pubblico, ma che continua a mantenere intatta in sé la possibilità di stupire lo spettatore. Questo testo di Shakespeare è paragonabile ad una delle nostre più attuali e moderne soap: il pubblico riconosce immediatamente la fitta trama e i divertentissimi personaggi, partecipa commosso al delicatissimo epilogo. Così la messa in scena coinvolge gli spettatori nel momento stesso in cui l'azione avviene come una specie di festa di piazza. Spazio scenico e platea si fondono, gli attori contemporaneamente protagonisti, narratori e spettatori agiscono tra e con il pubblico, lo rendono testimone necessario, scenografia e parte attiva del racconto, recuperando l'energia propria del testo e l'empatia adatta a partecipare ai conflitti presenti e, in alcuni casi, addirittura riderne di cuore. Romeo e Giulietta, non più personaggi, improvvisamente ritornati umani, raccontano davanti ai nostri occhi un modo puro, sincero, profondo di vivere l'amore, un sentimento che, così come ce lo racconta il modernissimo Shakespeare, noi forse non riusciremo mai a comprendere completamente.