Qui - The People vs. Carlo Parlanti

ID 6 Carlo Parlanti’s Case
No. Case: 2002026651
Ventura County, CA
Spett. Procura Generale di Dusseldorf (Germania)
Obmusman Unione Europea
Ordine degli Avvocati della California
In conoscenza della procura di Ventura, CA
In cc del Consolato italiano in Los Angeles
In cc del consolato italiano in Colonia
E p.c. S.E. Ministro degli Esteri – Franco Frattini
ATTO DI DENUCIA
Su reati contestati in questa dichiarazione e altri che verranno riscontrati sulla base delle
indagini.
La
Sig.ra
Katia
Anedda,
nata
a
Wiesbaden
(Germania)
il
26
febbraio
1967
(NDDKTA67B66Z112Y), con residenza in Via L. Zoja, 30 Milano. Nella sua qualità di
Presidente dell’associazione Prigionieri del Silenzio in difesa dei cittadini italiani detenuti
all’estero e di procuratrice generale, in virtù di atto notarile n. 247/2008 depositato presso il
consolato italiano e del form A 205 General Power of Attorney datato 20 Marzo 2006 e atto
notarile pubblico stilato da Philip Durante COMM. 1625780 del sig. Carlo Parlanti, nato a
Montecatini terme il 1 novembre 1964 ed attualmente detenuto presso la Prigione di II livello
di Avenal (CA- USA),espone quanto segue:
Il sig. Carlo Parlanti, cittadino italiano trasferitosi negli Stati Uniti per motivi di lavoro è stato
condannato alla pena di nove anni di reclusione per un presunto stupro.
Il signor Carlo Parlanti viene arrestato in Germania il 5 Luglio 2004 a seguito di un mandato
di cattura internazionale emesso dalla contea di Ventura, tra l’altro non convalidato dalle
autorita’ italiane e dopo 11 mesi di custodia cautelare nel paese Europeo estradato verso gli
USA il 3 Giugno 2005, sottoposto a processo il 10 Dicembre del 2005.
Il processo è fondato sulla sola dichiarazione della presunta vittima, sig.ra Rebecca White,
che si è avvalsa di prove false da lei stessa precostituite e su racconti di fatti mai accaduti, a
suffragare la tesi della difesa esistevano gia’ al momento della denuncia alcuni elementi:
Registrazioni della presunta vittima con deposizioni alla polizia che indicavano un elemento
nell’accusa di instabilita’ e inattendibilita’
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Ritrattazione delle date del presunto crimine (6 luglio, secondo la prima denuncia, 29 giugno
secondo la sua integrazione poi confermata in tribunale, 12 luglio secondo la sua
dichiarazione raccolta in un certificato medico redatto dal dott. Patswosky),
Fotografie della scena del crimine che evidenziavano tale spazio ordinato e senza alcun segno
che fosse avvenuta una qualsiasi violenza.
Questa documentazione non e’ stata presentata alla Germania.
La contea di Ventura ha fornito all’interpool e alla polizia tedesca il rapporto di accusa
exibit_B mentre ne esisteva uno piu’ completo: exibit_C in cui menziona l’esistenza delle
registrazioni e mai fornita alla Germania.
A seguito di un ricorso fatto dall’avvocato tedesco Franzisca Lieb, la Germania, viene
dimostrato nell’exibit D, richiede ulteriori prove agli Stati Uniti i quali rispondono che oltre
ad un rapporto generico, gia’ inviato (exibit_B) non avevano null’altro.
Dalla somma delle versioni fornite si ha comunque questo quadro di violenze, avvenute in
sequenza:
la sua testa è stata sbattuta trenta volte contro una bacheca, poi ancora trenta volte
contro il muro
e la violenza è stata tale che addirittura nei giorni seguenti ha notato la perdita di capelli;
colpita con calci nel ventre e nelle costole, con una decina di schiaffi e con un pugno al
centro dell’occhio
è stata soffocata, tanto da non riuscire ad invocare aiuto
è stato vittima di una presa da lottatore, con il presunto aggressore sulla schiena che le
tirava indietro il capo
ha avuto un intero pugno nella vagina, con un tentativo di apertura della mano dopo il
suo inserimento
una mano nell’ano che avrebbe provocato un sanguinamento tanto copioso da
impregnare il materasso
è stata morsa ai capezzoli con tanta violenza da sembrare che fossero stati strappati con
tanta violenza che la presunta vittima ha urlato più che poteva
è svenuta per ben quattro volte.
Di tutta questa violenza non vi è nessuna traccia! Nulla hanno visto i poliziotti che all’incirca
15 giorni dopo i fatti la fotografarono in perfetta forma (senza nemmeno gli esiti di un
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ematoma in via di guarigione,quantomeno al volto), nulla hanno visto o udito i vicini di casa.
Nulla la manager del ristorante signora Dana Anderson, che le restituì la borsa della figlia e
che è stata faccia a faccia con la vittima di cotanto scempio solo due giorni dopo i fatti.
La White aveva già in precedenza mosso accuse gravi (violenza e tentato omicidio) nei
confronti dell’ex marito. All’esito del processo. Per l’affidavit della figlia si chiese il ricovero
della donna in clinica psichiatrica.
La White faceva consumo di farmaci ed in particolare del Darvocet, oppioide simile al
metadone che se assunto insieme all’alcol poteva avere effetti devastanti sulla psiche e sulla
stessa incolumità.
Nell’udienza del 16 Dicembre, infatti la pubblica accusa recita quanto segue:
1. Bene, abbiamo persone che sono venute a testimoniare, che hanno
2. visto Ms. White poco dopo il 29 camminare lentamente. Nessuna
3. di loro ha detto di aver visto degli ematomi in faccia. Nessuna di
4. loro si ricorda ciò, ma si ricordano che lei camminava molto
5. lentamente. Lei non li guardava negli occhi. Un paio di persone
6. hanno detto che sembrava guardare in basso. Prima di allora,
7. lei avrebbe detto “ciao”. Lei li avrebbe guardati. “Come stai?”
8. Saluti superficiali. Ma si ricordano di lei -- ed io penso che
9. fossero Kevin Bunch e Sarah Campbell che hanno detto “sì, dopo
10.
il 29, sapete, lei davvero non ci guardava più negli occhi. Non
11.
abbiamo visto alcun ematoma, non ci ricordiamo davvero alcun
12.
litigio, nessun forte rumore arrivare dal loro appartamento il
13.
29 o nel periodo intorno a quel giorno, però mi ricordo di
14.
qualcosa di diverso nel suo comportamento”. Prove convincenti.
Il primo dottore (dott Troy Munchester) che la visitò a distanza di soli venti giorni nulla notò
(tranne la frattura alle costole) e nessun dolore la paziente riferì di avvertire al momento se
non alle costole.
Alla data della visita, dunque, erano spariti tutti i segni ma anche tutti i dolori. Solo due anni
dopo in una lettera inviata al medesimo dott. Manchester, subito dopo l’arresto in Germania,
la signora White ricorda a costui che i dolori all’inguine erano passati dopo un anno dopo due
anni si sente in dovere di scrivere al primo medico che la visitò, raccontando nella lettera cose
mai riferite prima: la mano nel suo ano, i denti rotti, che nessuno aveva visto e di cui
nemmeno si era parlato se non ora, cioè nel luglio del 2004
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Di tutte queste prove di incoerenza non viene data informazione alcuna alla Germania che
trovatosi un unico rapporto generico che poteva anche sembrare consistente, estrada il
cittadino italiano, Carlo Parlanti, perche’ non sussiste alcun motivo di pensare che vi siano
inconsistenze nel crimine denunciato. Ad avvallare la dichiarazione di occultazione di prove
nei confronti della Germania e’ stata pubblicata sul sito http://www.carloparlanti.it la
registrazione in cui il PM di Ventura, CA ammette di non aver inviato tutta la
documentazione.
La presente denuncia muove dall’intento di perseguire penalmente i reati che l’Autorità
Americana e Tedesca vorrà ritenere integrati dalla esposizione dei fatti in narrativa, che
necessitano di precise ed immediate indagini. Va detto che alla presente denuncia ne faranno
seguito altre per sollecitare la verifica della eventuale perpetrazioni di altri crimini, commessi
prima, durante e dopo il processo a carico di Carlo Parlanti al sol fine di addivenire ad una
sentenza di penale responsabilità fondata sulla distorsione dei fatti e truffa contro lo Stato per
ottenere privilegi dedicati alle vittime di crimine, sequestro di persona per aver manipolato i
fatti con l’intento di costringere il governo Tedesco ad estradare Carlo Parlanti
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