Skevin Jazidzija
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Skevin Jazidzija
Antonia Jazidžija Ph.D. student University of Zadar, Croatia Ivana Škevin, Ph.D., Assistant Professor Department of Italian Studies University of Zadar, Croatia Il veneto-dalmata a Zara: comportamenti verbali e atti di identità La presente ricerca si propone di illustrare la situazione attuale e la vitalità del veneto-dalmata di Zara. Questa varietà romanza, dai parlanti chiamata anche lo zaratino e la lingua dalmata, oggi è parlata solo da un numero limitato di parlanti. La metodologia della ricerca consiste delle interviste non strutturate con i parlanti del veneto-dalmata e della seguente analisi (socio)linguistica del materiale registrato. Il lessico dello zaratino è prevalentemente di origine veneta (morsegon, piròn, puìna) anche se sono presenti anche gli elementi italiani. La fonologia del veneto-dalmata, tipicamente veneta, è visibile nelle consonanti degeminate (soto, adeso, coleto), sonorizzazione delle consonanti sorde (fumada, posada, mudande), caduta delle vocali finali (mar, mazar, fradel) e l'aferesi (mazar, doperar, śugaman, lemosina, recin). I tratti morfologici più interessanti sono i metaplasmi del tipo granda al posto del grande o classa al posto di classe. L'analisi del materiale registrato mostra che i parlanti privilegiano l'uso delle frasi semplici e che esiste una visibile incertezza nell'uso delle diverse forme verbali e la tendenza nell’omissione degli articoli, preposizioni e congiuzioni. Tali cambiamenti linguistici, tipici dell'erosione linguistica sono la conseguenza dell'uso sempre più raro di questo idioma e del fatto che è cambiato l'ambiente linguistico e che, conseguentemente, sono cambiati anche i comportamenti verbali. Il materiale registrato dimostra anche la tendenza dei parlanti di usare più di un idioma all’interno del discorso, per cui spesso commutano i codici tra il croato-ciacavo, italiano e veneto-dalmata (Moji roditelji, da, la mi', moja mater - la mia màmma parlava ʃoltanto lingua veneziana). L'ipotesi è che i parlanti commutano e alternano i codici per sottolineare la propria identità bilingue o plurilingue (zaratina, dalmata, veneta, croata o italiana) e la propria appartenenza ad una comunità lingustica dominante fino alla prima metà dello scorso secolo la quale, oggi, è ridotta a un numero limitato di parlanti. Visto che le ricerche mostrano l'indebolimento delle specifiche capacità linguistiche, questa ricerca si propone di stabilire la vitalità di questa varietà veneta evoluta e cambiata in un contesto di decremento d’uso. Si propone anche di confermare l'ipotesi che il comportamento verbale dei parlanti possa essere considerato come il loro modo di costruire ed esprimere la loro identità sociale e linguistica.