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Obesita': scoperto un gene che regola i normopesi
06/02/2007 - 15:00
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Arturo Brachetti attore trasformista, Agnese Nano Eva Grimaldi Nancy Brilli Anna Galiena Francesca Dellera Ornella Muti Anna Kanakis Francesca Neri Raffaella Ponzo Anna Valle Gaia De Laurentiis Sabrina Ferilli Asia Argento Giovanna Mezzogiorno Serena Autieri Barbara D'urso Giovanna Rei Serena Grandi Barbara De Rossi Gloria
Guida Simona Cavallari Brigitta Boccoli Isabella Ferrari Sofia Loren Cinzia Roccaforte Stefania Rocca Claudia Koll Luisa Ranieri Stefania Sandrelli Sonia Grey Cinzia Roccaforte Laura Antonelli Claudia Pandolfi Maria Grazia Cucinotta Tosca D'aquino Cristina Garavaglia Martina Stella Valentina Pace Cristina Rinaldi Michela Miti
Violante Placido Debora Caprioglio Monica Bellucci Vittoria Belvedere Elena Sofia Ricci Monica Guerritore Eleonora Giorgi Naike Rivelli,
Uno studio del gruppo di ricerca dell'Universita' di Salerno e dell'Istituto di Endocrinologia di Napoli ha
scoperto il gene responsabile della predisposizione a ingrassare. Il gene del recettore degli
endocannabinoidi CB1 puo' aiutare a prevedere la predisposizione a raggiungere quello che viene chiamato
un 'elevato indice di massa corporea', il cosiddetto BMI. Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista
International Journal of Obesity, hanno tenuto sotto osservazione per quattordici anni soggetti sani,
controllandone periodicamente le abitudini alimentari, l'attivita' fisica svolta, alcuni parametri clinici e
l'aumento del peso. "I risultati ottenuti hanno dimostrato che i soggetti normopeso, che sono rimasti tali
durante gli anni di osservazione, hanno una forma variante del recettore CB1", afferma Chiara Laezza
dell'IEOS-CNR. La scoperta apre nuove possibilita' terapeutiche per combattere l'obesita'. Attualmente sono
molti i nuovi farmaci anti -obesita' in fase di sperimentazione clinica e alcuni di essi, pur se efficaci nella
riduzione del peso, hanno una serie di risposte indesiderate come depressione, ansia, insonnia, che limitano
spesso un loro impiego sicuro. "L'interesse dei risultati ottenuti e' rappresentato quindi anche dalla
possibilita' di poter valutare in un immediato futuro, negli studi di farmaco-genomica, la presenza di quelle
varianti genetiche che caratterizzano ciascuno di noi".
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