Scheda Lettura Arcimboldo
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Scheda Lettura Arcimboldo
SCHEDA DI LETTURA DI UN DIPINTO A - DATI PRELIMINARI SCHEMA COMPOSITIVO DELL'OPERA Autore Giuseppe Arcimboldi detto sfondo Arcimboldo 1527 – 1593 Titolo L’acqua Datazione circa 1566 Dimensioni 66,5 x 50,5 cm Tecnica Olio su tavola Materiali Colori e tavola di legno Collocazione Vienna, Kunsthistorisches Museum primo piano Committenza Massimiliano II d’Asburgo B - DESCRIZIONE DEL SOGGETTO è una rappresentazione 1 - Soggetto raffigurativa, ovvero : è un'opera astratta 2 - Gli elementi che costituiscono l'opera 3 - Notizie sul personaggio o sull'avvenimento raffigurato 4 - Lettura iconografica Ambiente dell'opera : interno esterno Elementi in primo piano e secondo piano : elementi naturali (animali) 1 elementi di arredo presenze architettoniche presenze umane oggetti 2 Se è un'opera astratta : forme linee colori Spiega se è raffigurato un : ambiente noto inesistente (perché allegorico) Individua gli elementi che aiutano a riconoscere i personaggi o i concetti un paesaggio un ritratto una natura morta una scena storica una scena religiosa una rappresentazione allegorica Dell'ambiente si vede solamente lo sfondo scuro che mette in risalto il personaggio raffigurato. 1 - una sessantina di specie acquatiche (es. razza, murena, squalo, aragosta...) 2 - diadema si corallo, orecchini e collana di perle La tavola in esame fa parte di una serie di quattro allegorie sugli elementi primordiali della natura (terra, acqua, fuoco e aria) commissionate a partire dal 1566 dall’imperatore Massimiliano II d’Asburgo (1564-1576), colto collezionista e grande amatore di tutto quello che poteva apparire eccentrico e raro. Il volto e il busto del fantasioso personaggio sono interamente realizzati utilizzando elementi naturali come “tutti i pesci et ostriche del mare, così ben composti che veramente l’acqua pare che sia stata posta in figura”. Nella singolare composizione, infatti, sono state riconosciute una sessantina di specie acquatiche, tra le quali la razza (guancia), la murena (naso), lo squalo (bocca). C - LETTURA DELL'IMMAGINE Analisi del linguaggio visivo istintivo controllato _______ _________________________________ Il segno è le le linee il _________________________________ Il punto superfici chiaroscuro definisce evidente costruttiva continua fluida spezzata ________ La linea è Prevalgono andamenti La superficie è I colori sono Prevalgono La luce è La fonte di luce è Il volume è reso mediante Lo spazio è La struttura compositiva è Le figure sono continui uniforme realistici morbidi curvilinei spezzati liscia variata rilevata freddi piatti e irreali caldi gradazioni di un unico colore, ovvero il ______________________ diffusa frontale contrastanti timbrici sfumati armonia tra colori ______________________ radente laterale nel quadro in più punti interrotti sovrapposti texturizzata scuri ________ luminosi e chiari ________ contrasti tra colori _______________________ scarsa intensa _______________________ a sinistra a destra il chiaroscuro gradazione cromatica la prospettiva non c'è volume aperto chiuso simmetrica asimmetrica simbolico fantastico realistico non c'è senso dello spazio modulare bloccata libera lungo linee orizzontali direzionata reso mediante la prospettiva reso mediante i colori _______________________ _______________________ equilibrata lungo assi verticali D - I VALORI ESPRESSIVI DELL'OPERA finalità 1 - Che cosa vuole rappresentare significati nascosti l'autore attraverso il tema prescelto descrizione meticolosa eccentrica _______________________ _______________________ su assi obliqui Le celebri “teste composte” sono l’esempio più significativo di come, partendo da semplici oggetti della realtà (fiori, frutti, ortaggi, animali, libri e utensili vari) si possa arrivare a delle composizioni così straordinarie e irreali da apparire a volte addirittura ambigue e mostruose. L’aspetto che ne deriva è, da un lato, di stupefacente realismo, in quanto i singoli animali sono rappresentati con straordinaria esattezza e vivacità, come in un trattato di zoologia e, dall’altro, di enorme astrazione, poiché i nostri sensi sono stati così fortemente in inganno da costringerci a osservare diverse volte il dipinto per renderci veramente conto di cosa si tratti. 2 - Che cosa vuole rappresentare l'autore attraverso il linguaggio visivo Il soggetto è rappresentato : L'effetto d'insieme è : La rappresentazione è : L'opera comunica un senso di : 3 - Che cosa vuole rappresentare l'autore attraverso i simboli e le allegorie i simboli le allegorie in modo dettagliato a tratti sommari allusivamente ________________ di movimento statico naturalistica : si ravvisano le forme della natura stilizzata : le forme sono semplificate idealizzata : vuole esprimere un'idea o un concetto calma serenità ________________ astratta : non rappresenta la realtà di fantasia : l'autore inventa liberamente forme e colori espressionista : deforma la realtà pur di comunicare l'intensità dei sentimenti inquietudine dramma _________________ La stranezza dei temi trattati nelle opere di Arcimboldo, avevano per fine primario quello di stupire e disorientare anche l’osservatore più smaliziato. Tale e tanta è ormai la crisi degli ideali di misura, proporzione e razionalità propri dell’arte rinascimentale che di nulla vi può più essere certezza. Giuseppe Arcimboldo 1527 – 1593 L’acqua circa 1566 – Olio su tavola 66,5x50,5 cm Vienna, Kunsthistorisches Museum Giuseppe Arcimboldo (o Arcimboldi) è uno degli artisti italiani più originali e inquietanti della seconda metà del Cinquecento. Milanese di nascita, dal 1562 fu attivo soprattutto presso la corte di Praga, dove si fece apprezzare per la raffinata stravaganza dei suoi soggetti. La sua pittura, legata alle tematiche più estreme del MANIERISMO, è infatti tesa alla ricerca del fantasioso e dell’impossibile. Le celebri “teste composte” sono l’esempio più significativo di come, partendo da semplici oggetti della realtà (fiori, frutti, ortaggi, animali, libri e utensili vari) si possa arrivare a delle composizioni così straordinarie e irreali da apparire a volte addirittura ambigue e mostruose. La tavola in esame fa parte di una serie di quattro allegorie sugli elementi primordiali della natura (terra, acqua, fuoco e aria) commissionate a partire dal 1566 dall’imperatore Massimiliano II d’Asburgo (1564-1576), colto collezionista e grande amatore di tutto quello che poteva apparire eccentrico e raro. Il volto e il busto del fantasioso personaggio sono interamente realizzati utilizzando elementi naturali come “tutti i pesci et ostriche del mare, così ben composti che veramente l’acqua pare che sia stata posta in figura”. Nella singolare composizione, infatti, sono state riconosciute una sessantina di specie acquatiche, tra le quali la razza (guancia), la murena (naso), lo squalo (bocca). L’aspetto che ne deriva è, da un lato, di stupefacente realismo, in quanto i singoli animali sono rappresentati con straordinaria esattezza e vivacità, come in un trattato di zoologia e, dall’altro, di enorme astrazione, poiché i nostri sensi sono stati così fortemente in inganno da costringerci a osservare diverse volte il dipinto per renderci veramente conto di cosa si tratti. Nel complesso il risultato della pittura di Arcimboldo risulta comunque inquietante e ben si inquadra nel panorama manieristico del periodo. Nelle corti di tutt’Europa, infatti, si andava moltiplicando le cosiddette Wunderkammern (sala delle meraviglie), ove venivano raccolti oggetti straordinari (conchiglie rare, fiori esotici, animali impagliati di specie sconosciute e altre bizzarrie della natura). Accanto a ciò vi erano anche opere d’arte particolari che, grazie all’uso esasperato della prospettiva o, come nel caso delle opere di Arcimboldo, alla stranezza dei temi, avevano per fine primario quello di stupire e disorientare anche l’osservatore più smaliziato. Tale e tanta è ormai la crisi degli ideali di misura, proporzione e razionalità propri dell’arte rinascimentale che di nulla vi può più essere certezza. In questo contesto di crescente fuga dalla realtà non c’è dunque da meravigliarsi se uomini e crostacei si riducano a dei semplici punti di vista che l’abilità fantasiosa e quasi farneticante di un Arcimboldo può rendere perfettamente interscambiabili.