Gli squali fossili di San Marino

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Gli squali fossili di San Marino
Gli squali fossili di San Marino
Al genere Isurus appartengono gli odierni squali Makò, lunghi fino a 4 metri e
dotati di una grande velocità.
Il genere Odontaspis è attualmente rappresentato nel Mediterraneo da due
specie: lo squalo toro e lo squalo feroce lunghi rispettivamente 3 e 4 metri circa.
Al genere Galeocerdo appartiene l’attuale squalo tigre, molto aggressivo e
lungo fino a 6 metri.
Al genere Lamna appartiene l’attuale smeriglio che può arrivare a 4 metri di
lunghezza.
Il genere Hemipristis era rappresentato da squali molto simili allo squalo tigre e
più o meno delle stesse dimensioni.
Su tutte le varietà di squali dominava in assoluto il Carcharocles megalodon, lo
squalo più grande mai esistito e con tutta probabilità anche il maggior predatore
che sia mai vissuto sulla faccia della Terra.
I denti di questo animale potevano raggiungere anche i 20 cm di lunghezza,
surclassando anche i denti del Tyrannosaurus rex che arrivano a “soli” 15 cm.
Alcune ricostruzioni hanno attribuito al Carcharocles megalodon lunghezze di
oltre 25 metri, che però sono state recentemente rivalutate, determinando una
dimensione media di 13 - 15 metri, con probabili punte di 20 metri.
In ogni caso il Carcharocles megalodon era il padrone dei mari miocenici e
predava i grandi cetacei, azzannandoli con le possenti fauci, all’interno delle
quali sarebbe potuto comodamente entrare un uomo adulto in piedi.
La forma non doveva essere molto diversa dall’attuale squalo bianco,
Carcharodon carcharias.