Le opere d`arte esposte in Palazzo Italia A cura di

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Le opere d`arte esposte in Palazzo Italia A cura di
Le opere d'arte esposte in Palazzo Italia
Rossella Vodret
Le opere d'arte che saranno ospitate nel Padiglione italiano sono state selezionate,
insieme con il commissario Diana Bracco, in base alla loro forte attinenza con i
temi dell'Expo 2015 (nutrizione/vivaio) e al loro significato iconico all'interno del
progetto della mostra/percorso multisensoriale sull'identità italiana studiato dal
direttore artistico Marco Balich.
Cinque saranno le opere d'arte che verranno inserite nella mostra/percorso con il
compito di simboleggiare la grande storia del genio artistico italiano, forza e
orgoglio del nostro Paese.
Tra le opere ospitate compaiono capolavori straordinari: la Vucciria di Renato
Guttuso, di proprietà dell'Università di Palermo, l'Ortolano di Arcimboldo della
Pinacoteca civica di Cremona, la Hora, splendida statua in marmo del I secolo d.C.
proveniente dagli Uffizi e, infine, il Sostegno di mensa con grifi (Trapezophoros) del
IV sec. a.C., proveniente da Ascoli Satriano, trafugata in uno scavo clandestino e
recuperata dal nostro Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
A queste si aggiunge una scultura realizzata appositamente per Expo 2015 da
Vanessa Beecroft (Genova 1969), una delle più interessanti giovani artiste italiane
contemporanee. Secondo un'idea di Marco Balich, l'opera della Beecroft verrà messa
in relazione/confronto con la Hora degli Uffizi al piano terra di palazzo Italia.
La scultura degli Uffizi raffigura una delle Horai, divinità legate alla fecondità della
terra, figlie di Zeus e di Themis le quali, secondo la mitologia greca, vigilavano
sulle stagioni dell’anno proteggendo e favorendo primizie e abbondanti raccolti.
Sulla base del tipo di frutti (uva, pere, melograni e noci) che la statua fiorentina porta
in grembo, la nostra Hora - ritenuta in passato una Demetra o una Pomona - è stata
identificata con Carpo, preposta ai frutti e i raccolti autunnali. La bellezza della
statua fu notata già da Giorgio Vasari nel 1568, soprattutto per la magnifica e
virtuosistica trattazione del panneggio, che nella parte inferiore esalta e accompagna
l'incedere della Divinità, suggerendone il movimento. E' interessante ricordare che
Aby Warburg, alla fine dell’Ottocento, pensò che proprio questa statua poteva aver
ispirato a Sandro Botticelli la figura di Flora nella sua celeberrima Primavera.
Il grande quadro della Vucciria (olio su tela cm. 300 x 300) è uno dei capolavori
assoluti di Renato Guttuso (Bagheria 1911 - Roma 1987), tra i più importanti e
rappresentativi interpreti della storia dell'arte italiana del '900, un periodo storico non
ancora adeguatamente conosciuto e apprezzato dal grande pubblico, ma che, con
l'esposizione della Vucciria in Palazzo Italia, viene ad essere fortemente valorizzato.
Nella Vucciria, dipinta nel 1974, ci offre una intensa rappresentazione del famoso,
storico mercato palermitano, di cui abbiamo notizia fin dal XII secolo. Il quadro di
Guttuso rende perfettamente la vivacità e l'intensità del cuore pulsante della vita del
mercato dei palermitani attraverso un'esplosione di luci e colori violentissimi, in cui
spiccano i rossi delle carni e dei pomodori, il verde delle verdure, i gialli dei formaggi
e dei limoni, le sfumature arancioni della frutta, il rosa del pesce spada e dei salumi,
i toni argentei del pesce....
Il sostegno di mensa (trapezophoros), in marmo dipinto, costituito dalle figure di due
grifi (animali fantastici con corpo di leone e testa di drago) colti nell'atto di sbranare
una cerva, databile al IV sec. a.C. è stato fortemente voluta non solo per il suo
indiscutibile valore storico artistico e la stretta attinenza ai temi Expo 2015, ma
soprattutto perché è il simbolo di una delle attività di eccellenza del nostro Paese:
quella del recupero delle opere d'arte trafugate svolta dai Carabinieri del Comando
tutela patrimonio artistico, una struttura conosciuta e apprezzata in tutto il mondo che
da anni svolge questa attività. Ormai leggendaria è la loro banca dati, dove è schedata
un'immensa mole di informazioni che è diventata un punto di riferimento essenziale
per le forze dell'ordine di tutto il mondo.
Il sostegno di mensa, recuperato presso il Paul Getty Museum di Los Angeles, cui
era pervenuto dopo essere stato trafugato negli anni '70 del Novecento nel corso di
scavi clandestini ad Ascoli Satriano (FG), sarà esposto all'ingresso dell'auditorium,
accanto ad un videa che ne racconterà l'avventurosa storia.
Altro ospite illustre di Palazzo Italia sarà il famoso Ortolano/Ciotola di ortaggi di
Giuseppe Arcimboldo, proveniente dal Museo Civico Ala Ponzone di Cremona. E'
uno dei capolavori del celebre artista lombardo Giuseppe Arcimboldo che nella
seconda metà del '500 si specializzò in una serie di ritratti costruiti utilizzando,
accostandoli sapientemente, elementi della natura (ortaggi, frutta, pesci, animali,
fiori, uccelli...), o oggetti di varia natura. La sua originale maniera di comporre le
figure, derivata dalla caricature di Leonardo e codificata da Lomazzo (1584), ebbe
uno straordinario successo non solo in Italia, ma anche presso la corte asburgica
(Vienna, Praga), dove passò lunghi anni della sua vita.
Il dipinto che sarà ospitato in palazzo Italia è una delle rarissime opere di
Arcimboldo ad essere reversibile: ruotandolo di 180 gradi si trasforma infatti in un
altro soggetto completamente diverso dal primo. In questo caso la Ciotola di ortaggi
si trasforma, capovolgendola, nella testa dell'Ortolano, costruito in modo da
suggerire chiare allusioni sessuali maschili, simbolo di fecondità e della forza
generatrice della natura.
Per consentire la contemporanea visione delle due "facce" della tavola, l'opera sarà
esposta in una speciale vetrina dotata di specchio, gentilmente concessa dal Comune
di Cremona,
Alle opere di Arcimboldo è ispirata Foody la mascotte di Expo Milano 2015.
Demetra
marmo h. 151 cm , parte antica 118 cm
Firenze, Galleria degli Uffizi
Renato Guttuso, Vucciria, Palermo, palazzo Steri. Cm. 300 x 300
Sostegno di mensa raffigurante due grifi che mangiano una cerva
Marmo dipinto, h. 95 cm; lungh. 148 cm
Arcimboldo, Ortolano, (lato A), Museo Civico Ala Ponzone di Cremona
olio su tavola cm. 35,8 x 24,2
Arcimboldo, Ciotola di Ortaggi (lato B), Museo Civico Ala Ponzone di Cremona
olio su tavola cm. 35,8 x 24,2