THE CRASH. WHAT COMES AFTER THE WEB?
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THE CRASH. WHAT COMES AFTER THE WEB?
non scholae sed vitae discimus. THE CRASH. WHAT COMES AFTER THE WEB? PROLOGO 1973-2015. La grande rete si sta spegnendo. Lentamente, inesorabilmente. La tempesta informativa ha lasciato solo sabbia, dune e dune di bit. Polvere “ammucchiata” nella memoria. “L’information overload”( o infobesity), il sovraccarico di informazioni, è un problema superato ora è “the time of the lack of information”. Le tecnologie basate sul WEB non rispondono più; tablet, ipad, smatphon & computer sono oggetti di memoria, soprammobili, souvenir. @twitter, @mail, @socialnetwork … foreste di parole, di immagini, di musiche pietrificate. La rete ha trasformato e condizionato la vita e la cultura di molte generazioni: nativi digitali vs. migranti digitali. Forse una piccola rivincita dei migranti. Ora l’umanità si prepara a vivere senza “RETE”: quale che sia il prosieguo gli umani dovranno ripensare il loro futuro, le loro relazioni, confrontarsi con il silenzio oppure ricucire la rete. INCIPIT “Sali quassù, affinché ti mostri ciò che dovrà accadere in futuro“.1 Cataste di ipad, tablet, ben allineate e ordinate si accendono solo di luce naturale: al passaggio del sole. Una volta gestivano il tempo, dettavano il tempo, trasportavano il tempo. Creavano il tempo. Oggi sono solo oggetti del tempo. Ricordi! Solo specchi per riflettersi guardarsi vedersi pensarsi. Non siamo più noi lo spettacolo, l’informazione, l’icona. C’è il nuovo che avanza o il vecchio che torna. Punti di vista. Apocalisse, versione di A. Lancellotti, in La Bibbia, Nuovissima versione dai testi originali, introduzione e note di F. Pasquero, Torino, Ed. Paoline, 1973, p.1886, vv 4-4,6 1 The crash. What comes after the Web?, by Fabrizio Melchiori, 2013.