clima • referendum• quota 96 • mafia capitale
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5stelle VOLANT INO DE LLE ATTIV ITà PA RLA MEN TA RI - 21 ottobre 2016 5 giorni clima • referendum • quota 96 • mafia capitale caporalato • esteri • amianto Che facciamo, li tagliamo? E adesso come la mettiamo? Mesi e mesi a propagandare il taglio dei costi della politica come pilastro della revisione costituzionale per strappare un ‘sì’ ai cittadini al prossimo referendum e la prossima settimana arriva in aula alla Camera la legge a 5 stelle che dimezza le indennità dei parlamentari. Cosa farà il Pd? Cosa faranno i partiti? Accetteranno, in pratica, di applicarsi lo stesso trattamento economico che – senza bisogno di alcuna legge – già i portavoce M5S praticano dall’inizio della legislatura? La legge del M5S, a prima firma Roberta Lombardi, contiene poche quanto semplici disposizioni. Dimezzamento delle indennità, che ci costano circa 80 milioni di euro l’anno per la Camera e altri 40 per il Senato. Risultato un taglio netto di circa 61 milioni di euro all’anno, risorse risparmiate che potrebbero andare al bilancio dello Stato. A questi si aggiungono altri 26 milioni di euro, cancellando dalle entrate degli onorevoli le indennità di carica, soldi aggiuntivi per chi è, ad esempio, presidente, vice o segretario di commissioni. Oltre spese telefoniche e quelle extra di viaggio: le spese per muoversi sono già pagate dalla Camera. In commissione Affari costituzionali a Montecitorio i partiti hanno sudato. Non sapevano come dire ‘no’ senza dire ‘no’ e quindi si 1 sono prodotti in mega supercazzole che l’azzeccagarbugli di manzoniana memoria a confronto pareva un dilettante. Il gruppo M5S aveva anche provato ad andare incontro ai partiti, escludendo dal testo le altre spese e lasciando al centro del provvedimento il solo taglio delle indennità, quindi salvando anche tutta la diaria. Ma non è bastato e allora il M5S ha deciso di portare in aula la legge originaria, quella col marchio 5 stelle. E quindi? Come la mettiamo? Basta attendere l’aula e vedere come il Pd e gli altri partiti caleranno definitivamente la maschera, votando per far tornare il testo in commissione. Siete tutti invitati. 5 GIORNI A 5 STELLE • 21 ottobre 2016 Clima, al via la transizione IL QUESITO REFERENDARIO è UNA vera TRUFFA Si valutano altre azioni legali, I CITTADINI HANNO DIRITTO DI SAPERE COSA ANDRANNO veramente A VOTARE IL 4 DICEMBRE Ok della Camera alla ratifica dell’accordo di Parigi sul clima. Ora la parola passa al Senato. Un’approvazione che arriva ad oltre un anno di ritardo e senza alcuna azione concreta. Il M5S chiede che sia avviato subito in Italia un piano per la transizione energetica e di tutta l’economia, in primis l’agricoltura, settore strategico per ridurre le emissioni di gas serra. “Quota 96? Ce ne freghiamo” Il governo, dopo aver mentito spudoratamente più volte, finalmente ha gettato la maschera, rispondendo a una interrogazione M5S: i cosiddetti “quota 96”, i lavoratori del comparto scuola che avrebbero maturato i requisiti previdenziali nell’anno 2011-2012 e che poi sono rimasti intrappolati dalla riforma Fornero, non meritano alcuna tutela pensionistica ad hoc. Il titolo del quesito referendario è una truffa e tale rimane. Questa convinzione del Movimento Cinque Stelle resta solida anche se il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso, in quanto lo ha fatto per un ‘difetto di giurisdizione’, e non è entrato nel merito. E il difetto di competenza non esclude che lo stesso ricorso sia fondato. In sostanza gli argomenti sono stati confermati dalla sentenza perché i magistrati del Tar non hanno dichiarato che il quesito referendario, scritto dal Governo, è corretto, ma solo che loro non possono farci nulla. Quindi il M5S torna a ribadire che il quesito è ingannevole e mai nessun governo, nemmeno l’esecutivo Berlusconi, si era spinto a tanto, utilizzando sistemi arroganti e truffaldini come questo. Il M5S, dopo aver letto le motivazioni della sentenza, valuterà nel merito se intraprendere ulteriori azioni legali, ma una cosa è certa: non ci si fermerà, perché i cittadini hanno diritto di sapere il contenuto della riforma che andranno a votare il 4 dicembre e non possono essere truffati da un quesito ingannevole. Renzi sta cercando in tutti i modi di confondere i cittadini, pur di raccattare qualche voto, e lo fa anche barattando la sovranità italiana per qualche endorsement, elemo- sinato all’estero, fregandosene del fatto che tutto ciò rappresenti una grave ingerenza negli affari interni del nostro Paese. Renzi non può propagandare questa “schiforma”, perché non c’è nulla che può essere venduto come utile ai cittadini, dato che il LA DECISIONE DEL TAR DEL LAZIO NON ESCLUDE CHE IL RICORSO del M5S SIA FONDATO 2 ddl Boschi elimina i diritti, aprendo di fatto la strada alle speculazioni dei grandi capitali, e cerca di buttarla in caciara. Il Presidente del Consiglio non può, quindi, entrare nel merito di una riforma indifendibile che la stessa Boschi, paradossalmente, ha definito essere migliorabile. Per tutte queste ragioni occorre impegnarsi, fino al 4 dicembre, tramite il passaparola, le iniziative di piazza, con ogni mezzo possibile, perché dobbiamo fermarli e dobbiamo impedirgli di azzoppare la Costituzione più bella del mondo. 5 GIORNI A 5 STELLE • 21 ottobre 2016 Il PD NON RICORDA MAFIA CAPITALE Caporalato, legge solo primo passo Guerra alla Russia Renzi dice sì l’italia invia i soldati al confine. lo si apprende dalla nato Al processo la deputata Campana non ricorda nulla La deputata del Partito Democratico, Micaela Campana ha testimoniato al processo di Mafia Capitale. La sua testimonianza è stata di ben 39 “non ricordo”. Non ricordava gli incontri con Buzzi, i soldi per la campagna elettorale, non ricordava nulla. Al punto che il giudice le ha chiesto: “Ma come fa ad essere componente della commissione Giustizia in Parlamento?”. Ecco è la stessa domanda che ci poniamo noi! La vergogna di questo PD che in tribunale non sa dire la verità e poi però fanno le leggi in commissione Giustizia. La deputata Campana si deve dimettere dalla commissione, nel frattempo sembra che sarà indagata per falsa testimonianza. esclusione dai fondi Ue della Pac degli imprenditori agricoli condannati ai sensi del nuovo articolo 603 bis del Codice Penale sull’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. L’impegno del M5S contro il capolarato e il lavoro nero in agricoltura continuerà sia in Parlamento che sul territorio. Intanto si vigilerà sulla reale portata ed efficacia della norma perché il caporalato è un fenomeno strutturale della filiera produttiva di fronte al quale la politica non può più chiudere gli occhi e che va combattuto con tutti gli strumenti possibili per portare l’Italia fuori dalla ‘Ghetto economy’. Ok definitivo alla Camera alla legge contro il caporalato. Si tratta però solo del primo passo di un lungo percorso. Diversi gli aspetti che andavano potenziati, dai trasporti per raggiungere il luogo di lavoro in mano ai caporali agli alloggi dignitosi, per eliminare la ghettizzazione dei lavoratori. Tutte bocciate le proposte del M5S. Tra queste: più ispezioni sui luoghi di lavoro, informazione e supporto ai lavoratori, un marchio etico per incentivare le aziende ad aderire alla Rete agricola di qualità, incrocio domanda e offerta di lavoro tramite i centri per l’impiego pubblici e le liste di prenotazione dei lavoratori, 3 L’annuncio è arrivato dal segretario generale Nato Jens Stoltenberg, mentre era in visita a Roma: “L’Italia invierà dei militari al confine russo”. Perchè una tale notizia giunga da un rappresentante estero e non dal governo italiano è assai curioso. Il posizionamento della Nato a pochi chilometri da Mosca è una chiara provocazione nei confronti del Cremlino. Che l’Italia abbia deciso di prendervi parte apre un processo irreversibile nei rapporti bilaterali con la Federazione. In un momento, peraltro, assai delicato, in cui le sanzioni Ue avallate da Renzi contro Mosca stanno avendo pesanti ricadute sui nostri imprenditori (persi già 3,6 mld di euro). Mosca è un partner strategico e recentemente si è mostrato ancora una volta attento alle relazioni con il nostro Paese: “Il referendum? E’ un loro affare interno”. 5 GIORNI A 5 STELLE • 21 ottobre 2016 LA COSTITUZIONE IN PASTO AL PORCELLUM? Amianto, per le bonifiche siamo all’anno zero #IODICONO Un convegno alla Camera organizzato dal M5S ha denunciato le storture della filiera. Con implicazioni sulla salute dei cittadini Poche, pochissime discariche in Italia e troppe, troppe leggi a disciplinare una materia delicata e pericolosa: la bonifica e lo smaltimento dell’amianto. È emerso dal convegno “Smaltimento dell’amianto, stato dell’arte e nuove tecnologie” organizzato dal portavoce M5S in Commissione Ambiente Alberto Zolezzi alla Camera. “Ci sono più di 400 leggi sul trattamento dell’amianto tra nazionali e regionali. Una millefoglie legislativa – ha sottolineato Luigi Di Maio – che crea difficoltà agli operatori. Serve un fondo dedicato allo smaltimento, e bisogna inserire tra gli sgravi degli ecobonus anche la bonifica degli edifici con amianto e sappiamo che su questo c’è stata un’apertura del governo”. La metà delle regioni italiane non ha neppure una discarica per amianto e ogni anno oltre 250.000 tonnellate di materiale contenen- te amianto viaggiano verso Germania e altre nazioni. Un business da cento milioni di euro l’anno consegnato all’estero. “Chiudere la filiera deve essere la priorità – ha spiegato Zolezzi – servono discariche su basi regionali. Servono 100 milioni per il trasporto all’estero e 10 per costruire la discarica a Casale Monferrato, per esempio”. “In Stabilità proporremo la defiscalizzazione del 65% per interventi di bonifica, un fondo per la mappatura e l’introduzione dei libretto dell’amianto per i fabbricati, oltre a un fondo stabile per lo smaltimento di amianto”. HTTP://WWW.MOVIMENTO5STELLE.IT/IODICONO/ Volantino delle attività parlamentari - 21 ottobre 2016 a cura degli uffici comunicazione M5S di Camera e Senato parlamentari5stelle.it Vuoi ricevere questo volantino via email? Iscriviti alla nostra newsletter leggendo questo Qr code con il tuo reader GERENZE La metà delle regioni non ha una discarica e i rifiuti vanno all’estero Movimento 5 stelle Camera Movimento 5 stelle Senato M5S_Camera M5S_Senato parlamentari5stelle 4