2015.08.24 CdT Franco forte, è a rischio un terzo dei nostri hotel

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2015.08.24 CdT Franco forte, è a rischio un terzo dei nostri hotel
Confederazione
Corriere del Ticino
Lunedì 24 agosto 2015
dittingen Collisione mortale in volo
Un pilota del team acrobatico tedesco Grasshoppers perde tragicamente la vita
Interrotto l’evento aviatorio – Migliaia di testimoni hanno assistito all’accaduto
zxy L’avranno provata decine e
decine di volte quella manovra
che ieri è stata fatale al leader
del team acrobatico tedesco
Grasshoppers durante la manifestazione aviatoria di Dittingen, nei pressi di Laufen, nel
cantone di Basilea Campagna.
Che cosa è successo? Due velivoli di questa pattuglia (composta da tre aerei monomotori
ecolight) si sono improvvisamente urtati durante l’esibizione: il dramma è avvenuto verso
le 11.30, sotto gli occhi di alcune migliaia di persone che erano accorse per seguire il tradizionale appuntamento. È stato
un attimo: il leader della pattuglia del Baden-Württemberg
stava effettuando una manovra
che prevedeva una serie di figure spettacolari dietro agli altri due aerei. Per cause che saranno accertate dall’inchiesta,
il pilota, di 50 anni, invece di
mantenere una distanza di sicurezza con uno dei due velivoli che lo precedevano, ha improvvisamente urtato la coda di
uno dei due aerei: per il leader
non c’è stato purtroppo niente
da fare, nell’urto e nel successivo schianto ha perso la vita. Il
pilota dell’aereo «colpito» dal
collega e amico è invece riuscito a salvarsi azionando il paracadute balistico con cui sono
equipaggiati questi tipi di velivoli. Il velivolo del pilota deceduto nello schianto è finito in
un capannone in mezzo al villaggio. Il terzo velivolo è atterrato indenne dopo aver compiuto alcuni giri sul luogo
dell’incidente.
«È veramente scioccante e
molto triste assistere a scene
del genere – ci ha raccontato
uno dei tanti testimoni del
dramma – si è visto chiaramente il leader urtare il suo gregario
e poi precipitare a terra: è stato
terribile».
La manifestazione aerea internazionale è stata interrotta: gli
organizzatori dell’evento (a cui
era stata invitata anche la pattuglia ticinese dei P3 Flyers
composta da cinque storici Pilatus P3) sono giunti a questa
decisione dopo aver sentito anche il parere dei vari partecipanti. In questo modo si è tra
l’altro voluto dimostrare un segno di rispetto per la vittima del
tragico incidente ed esprimere
solidarietà ai suoi familiari e
RED.
amici.
le foto su
www.corriere.ch/k137541
5
notizieFLaSH
eLezioni/1
UDC: «Seguiteci
per non aderire all’UE»
zxy Immigrazione fuori controllo,
criminalità, terrorismo e la pressione dei politici che spingono verso
l’adesione all’UE mettono in grave
pericolo la Svizzera: è ora di darsi
da fare per salvare il Paese. Così il
presidente UDC Toni Brunner ha
dato sabato a St. Luzistei (GR) il via
ufficiale alla campagna elettorale in
vista delle elezioni federali di ottobre, davanti a oltre 800 membri del
partito. Secondo l’ex consigliere federale Christoph Blocher, pure intervenuto, il 2015 è un anno fatidico: infatti per la prima volta dal
1848 la Svizzera ha avuto un Governo di sinistra; e «se non si seguirà
l’UDC il Paese finirà per aderire
all’UE, un progetto intellettuale costruito in maniera sbagliata».
weekend nero per L’aviazione
eLezioni/2
PLR: «Buone relazioni
con i nostri vicini»
impatto La manifestazione aerea di dittingen è stata sospesa dopo il grave incidente.
(Foto Keystone)
Un looping ad una quota troppo bassa
e lo storico Hunter finisce sulla statale
zxy Londra Un looping effettuato ad una
quota troppo bassa è probabilmente
all’origine del tragico incidente aviatorio
accaduto sabato allo Shoreham Airshow
in Inghilterra. L’aereo coinvolto è un
Hawker Hunter, un jet storico inglese
(che fu utilizzato per anni anche dalle
Forze aeree svizzere e dalla Patrouille
Suisse dal 1964 al 1994) di cui ci sono
ancora vari esemplari in circolazione.
Durante l’esibizione il jet si è schiantato
sulla statale A27, nel West Sussex, travolgendo diverse auto. L’esplosione ha scatenato una palla di fuoco che si è portata
via la vita di almeno 11 persone. «L’esibizione dell’Hawker Hunter era iniziata da
poco quando abbiamo pensato:
“Quell’aereo vola veramente basso”. Poi
abbiamo visto le fiamme e colonne di
fumo nero», ha raccontato Laura
Raymond, presentatrice di una radio locale che assisteva allo spettacolo. Meglio
ancora è andata ad Ailish Southall, che
stava guidando sulla statale coi suoi due
bambini a bordo ed è scampata per un
soffio all’impatto. «Ci aspettavamo che il
jet riprendesse quota – ha riferito alla
BBC – ma non lo ha fatto e si è praticamente spezzato in due; abbiamo visto le
fiamme e siamo fuggiti dall’auto per evitare i rottami poiché l’incidente è avvenuto dall’altra parte della strada».
Immediata la risposta da parte delle au-
‘‘
Il jet storico è di quelli che
furono utilizzati fino al 1994
dalle Forze aeree svizzere
torità britanniche, che hanno chiuso la
A27 – una statale molto trafficata con
lunghi tratti a doppio scorrimento di
marcia – e hanno inviato sul posto ambulanze ed elisoccorso. Il Royal Sussex
County Hospital è entrato in «stato di allerta» e ha iniziato ad accogliere i primi
feriti. In tutto ne sono arrivati 14 in modo lieve; uno, invece, è in fin di vita. Non
è chiaro al momento se il pilota sia riu-
scito a salvarsi – un testimone oculare
dice di non averlo visto lanciarsi dal velivolo – o sia al contrario incluso nella
conta delle vittime.
Quel che è certo è che l’incidente è stato
ripreso da diverse angolazioni da molti
spettatori o semplici curiosi e che in
pochi minuti le immagini, molte delle
quali decisamente impressionanti, hanno trovato la via dei social network.
Tanto che l’Air Accident Investigation
Bureau britannico – che ha inviato un
team sulla scena del disastro – ha chiesto a «chiunque sia in possesso di video
o fotografie dell’incidente e delle sue
fasi precedenti o successive di conservarle e aspettare ulteriori istruzioni»
poiché potrebbero essere utili per «assistere gli investigatori». «I nostri pensieri
e le nostre preghiere vanno ai familiari
delle vittime e ai feriti», ha detto Tim
Loughton, deputato eletto nella circoscrizione di East Worthing e Shoreham.
video su
www.corriere.ch/k137518
zxy Oltre 1.500 tra membri e simpatizzanti del PLR hanno dato il via
sabato a Sursee (LU) alla «fase calda
della campagna» in vista delle elezioni federali di ottobre in quella
che il presidente del partito Philipp
Müller (AG) ha definito «una festa
popolare e non una manifestazione
politica». Presenti anche i due consiglieri federali PLR. Müller si è limitato a ricordare i punti principali
del programma del partito, che i
sondaggi danno in crescita e ha invitato a lottare «con il cuore e la ragione» per un successo alle urne.
Egli ha tra l’altro ricordato che il
PLR vuole «buone relazioni con gli
Stati a noi vicini e con il mondo internazionale». Una delle principali
sfide è dunque riuscire a regolare le
relazioni con l’UE.
eLezioni/3
Verdi: «Sì a un Paese
cosmopolita e solidale»
zxy Non solo energia e ambiente, ma
anche asilo, Europa ed economia:
in vista delle elezioni federali i Verdi
vogliono affrontare un ampio ventaglio di temi. L’intenzione è stata
manifestata sabato
nel corso
dell’assemblea dei delegati a Sciaffusa: quella del 18 ottobre sarà
«un’elezione che segnerà una nuova era», distinguendo tra «soldi in
banca e umanità», ha affermato la
copresidente Regula Rytz. I Verdi
non vogliono una Svizzera «nazional-conservatrice», controllata dalla paura e regressiva, bensì un Paese «cosmopolita, solidale e lungimirante». Rytz ha invitato a non prestare orecchio «agli agitatori di
UDC, PLR e PPD che indeboliscono
la tradizione umanitaria elvetica».
Migrazione anche l’austria
spinge per una soluzione
L’anno prossimo
Previste 30.000
richieste d’asilo
Franco forte «È a rischio
un terzo dei nostri hotel»
zxy Il ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz cercherà di indurre Bruxelles a
negoziare con la Svizzera per una soluzione sull’immigrazione nell’ambito della libera circolazione delle persone: lo ha
dichiarato egli stesso, interpellato dal
«SonntagsBlick».
L’Austria «s’impegnerà chiaramente a livello europeo affinché sia discussa una
soluzione», ha spiegato, precisando che
«questi negoziati tra la Svizzera e l’UE
devono cominciare sin d’ora». Kurz dice
di capire che Bruxelles non voglia concedere privilegi particolari a Berna, «ma
d’altro canto è nel nostro interesse trovare
una soluzione con la Svizzera».
Il ministro austriaco spiega inoltre di tenere a sua volta alla libera circolazione,
tuttavia auspica regole più severe sulle
prestazioni sociali concesse agli immigrati: «La libera circolazione significa poter scegliere in quale Paese lavorare. Non
significa poter scegliere il sistema sociale
che a uno meglio conviene».
zxy La Confederazione prevede
che nel 2016 vi saranno in Svizzera circa 30.000 domande d’asilo. Lo scriveva ieri la «NZZ am
Sonntag», citando una lettera
che il direttore della Segreteria
di Stato per la migrazione Mario
Gattiker ha inviato a metà agosto alle autorità cantonali. Gattiker si aspetta che l’anno prossimo le richieste saranno leggermente superiori al già elevato
numero che si sta evidenziando
in questo periodo. Nel 2014 erano 23.765 le persone che hanno
chiesto asilo. In relazione a tale
progressione, nelle scorse settimane la SSM ha aumentato il
numero di richiedenti destinati
a ogni singolo cantone. Ora sono tra le 850 e le 950 a settimana
le persone spostate dai centri
federali a quelli cantonali, contro le 650/750 fino a giugno.
zxy «Credo che nei prossimi anni nei Grigioni, in Ticino e in Vallese circa un terzo degli hotel getteranno la spugna. Sarebbero diverse centinaia a dover chiudere le porte»: così, con una visione dai
toni pessimisti, si esprime l’albergatore
engadinese Kurt Baumgartner, in un’intervista pubblicata ieri dal domenicale
«Schweiz am Sonntag».
«Quasi tutti stanno ansimando a causa
di questo franco forte», afferma
Baumgartner, il quale possiede tre alberghi a Scuol e che il domenicale definisce «re degli hotel» della Bassa Engadina. Egli dice di basare le sue considerazioni su quanto appreso dai colleghi
quale consigliere d’amministrazione
dell’organizzazione turistica locale e
membro del comitato dell’associazione
degli albergatori cantonale.
Nelle regioni di montagna il settore lavora attualmente al 30% circa: «È come
se in un’azienda industriale le macchine
funzionassero soltanto un giorno su
Il suo omologo elvetico Didier Burkhalter
spera in un sostegno analogo da parte
della cancelliera tedesca Angela Merkel,
che all’inizio del mese prossimo sarà in
visita in Svizzera. Lo scorso 18 agosto
Burkhalter ha già incontrato a Berna il
ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier. La questione della libera
circolazione è stata fra i temi affrontati
durante il colloquio bilaterale.
La Svizzera non vuole discutere con l’UE
del principio della libera circolazione, ma
unicamente delle modalità di applicazione, ha spiegato in quell’occasione il ministro elvetico. Burkhalter intende allacciare un dialogo al riguardo con i Paesi confinanti e condurre discussioni parallele
su altri dossier per ottenere una soluzione globale.
In questo ambito Berna vuole intensificare i contatti con Berlino. L’occasione si
presenterà come detto in particolare il
prossimo 3 settembre, durante la visita di
lavoro della cancelliera Merkel.
tre», afferma ancora l’albergatore grigionese. Un albergo, precisa, deve lavorare
almeno al 50% per sopravvivere.
Secondo Baumgartner, un terzo degli
hotel «pensa ancora soltanto mese per
mese: e sono proprio questi alberghi a
essere in forte pericolo». Per fare un
esempio, «a molti di essi verdura e vino
vengono ancora consegnati soltanto se
pagano in contanti». Un altro terzo, invece, guadagna abbastanza per tirare
avanti ma non può investire come vorrebbe, quindi l’offerta difficilmente potrà essere duratura. Solo un terzo dunque degli stabili lavora con profitto e
con una prospettiva per l’avvenire.
Gli affarei andrebbero invece meglio a
Nord, secondo l’analisi dell’esperto. Ad
esempio l’Oberland bernese se la cava
meglio perché «ci sono più ospiti asiatici, ciò aiuta contro il franco forte». Invece i Grigioni, ma anche Vallese e Ticino
«dipendono in gran misura dal mercato
europeo».