File - Language Experts Svizzera

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lettere&opinioni
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Corriere del ticino
Sabato 28 marzo 2015
l’opinione zxy ELENa m. PaNDoLFI E mattEo CaSoNI*
i giochi
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Plurilinguismo e coesione nazionale
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orizzontali
1. Fanno dilatare il petto - 7. Diminuzioni di peso o di prezzi - 10. Sporgenza... al
contrario - 11. Un tronco sfrondato - 12. Quartiere di Lugano - 15. abbonda sulla
bocca degli stolti - 16. In quella del tribunale si dibattono i processi - 17. Sigla del
Canton Grigioni - 18. La madre... di Paperino - 20. Quattro lo è di due - 22. Voltare a sinistra - 23. militari di frontiera - 25. Contrari di notturni - 26. Unitamente
a - 27. I continenti sono quelle emerse - 28. orlatura di occhiello - 30. Un tipo di
pavimentazione stradale - 31. Iniziali della Farrow - 33. Volano se si è felici - 34. Il
metallo... del primo - 35. assuefatti, avvezzi - 38. Il figlio più piccolo - 40. Fievole,
tenue - 41. Disputato al coperto.
vertiCali
1. Fatto che conferma - 2. Il comico bertolino - 3. Uscita dal veicolo - 4. Pienamente soddisfatto - 5. Imposta sul Valore aggiunto - 6. monte delle alpi Pennine
- 7. Funi ritorte insieme - 8. arto per volare - 9. In fondo al cunicolo - 11. La patria
di Chopin - 13. Confina con l’Egitto e l’Etiopia - 14. La protagonista del romanzo
- 17. mobile con comodini e testiera in un unico blocco - 19. Un viaggetto con la
guida - 21. Persona rozza e zotica - 23. Esporre a voce - 24. L’incavo che si forma
fra le ginocchia e il petto in una persona seduta - 25. affezionato, fedele - 27. Si
nutrono... di mobili - 29. Peculiare sonorità di un genere musicale - 30. basso
sgabello imbottito - 32. Isole dell’oceania con Viti Levu - 35. Non pesca... senza
esca - 36. tenente in breve - 37. La banca vaticana - 39. Dopo la prima in liceo.
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iamo ricercatori dell’Osservatorio linguistico della Svizzera
italiana (OLSI) e membri della
rete Language Experts (http://
languageexperts-ch-francais.weebly.
com), un gruppo di lavoro recentemente creato allo scopo di seguire l’attualità della stampa scritta e televisiva portando un contributo quando vengono
affrontati temi inerenti a questioni linguistiche.
I vari articoli sottolineano giustamente
l’importanza del plurilinguismo come
aspetto costituente della realtà politica
e sociale del nostro paese e la necessità
del rapporto di valutazione e di promozione del plurilinguismo a livello
federale. Il rapporto, elaborato dalla
delegata federale al plurilinguismo Nicoletta Mariolini, fa il punto in particolare sulla rappresentanza delle comunità linguistiche nell’Amministrazione federale. Il tema è rilevante sia
sul piano concreto della politica linguistica sia sul piano simbolico e merita
quindi l’attenzione dei media e una
trattazione nel dibattito pubblico.
Un simile rapporto di valutazione era
necessario soprattutto perché fino ad
oggi non si disponeva di dati differenziati per unità amministrative e per
classi di stipendio. Se, a livello generale, le quote sono rispettate, dal rapporto risulta che nel 2014, per le classi di
stipendio più elevate (classi 34-38 in
particolare), la comunità italofona è
chiaramente sotto rappresentata (4.8%
contro una soglia minima del 6,5%), a
vantaggio soprattutto della comunità
tedescofona
(sovrarappresentata,
72,5%) e francofona (21,9%).
Indubbiamente questi dati ci dicono
che dei correttivi sono necessari. D’altra parte è però importante ricordare
che la coesione nazionale, il plurilinguismo sono aspetti che vanno ben al
di là delle quote relative alla provenienza linguistica di una parte del personale dell’Amministrazione federale. A
questo proposito vale la pena ricordare
che:
– definire la provenienza linguistica in
funzione solo della «lingua materna» è
spesso impreciso: tale definizione non
include per esempio chi dichiara di
possedere due o più lingue principali o
possiede competenze parziali (minime
o ricettive) in una o più altre lingue;
– la politica di assunzione del personale va valutata sul lungo termine, tant’è
che le raccomandazione contenute nel
rapporto coprono l’arco temporale dal
2015 al 2019;
– nel processo di assunzione le competenze professionali giocano un ruolo
decisivo e hanno sovente un peso più
importante della provenienza linguistica;
– le quote non solo l’unico indicatore di
rappresentanza delle comunità linguistiche né l’unico strumento di politica
linguistica. Ci sono fattori altrettanto
importanti: in primo luogo la comprensione tra le comunità linguistiche
grazie a competenze sia complete, sia
parziali, sia ricettive e alla formazione,
e anche grazie ad azioni di sensibilizzazione e di sostengo al plurilinguismo
e all’intercomprensione.
In merito alla formazione linguistica
del personale l’Amministrazione federale ha assunto maggiori responsabilità (come dimostra lo stesso rapporto
della Delegata) e si è data regole chiare. La versione più recente dell’Ordinanza sulle lingue (in vigore dal
10.10.2014) prevede che (art. 8, cpv.
2-3):
2. I datori di lavoro propongono ai loro
impiegati corsi di lingua tedesca, francese e italiana.
3. Se al momento dell’assunzione un
quadro non possiede le conoscenze linguistiche richieste, il datore di lavoro
prende, entro un anno, le misure necessarie per migliorarle.
Per ciò che riguarda la minoranza italofona l’Amministrazione federale ha
preso misure finalizzate a migliorare le
competenze in italiano del proprio personale; infatti dal gennaio 2015 è in
corso un progetto interdipartimentale
volto a favorire un primo approccio
alla lingua e alla cultura della Svizzera
italiana, basato sul manuale «Capito?
Comprendere l’italiano in Svizzera»
(www.ti.ch/olsi-capito) frutto di una
collaborazione tra l’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana (Bellinzona) e il Centro scientifico di competenza sul plurilinguismo (Friborgo). Ad
oggi quasi duecento persone (per lo più
appartenenti ai quadri dell’Amministrazione federale) frequentano il corso.
Per concludere va osservato che le quote tra il 6,5% e l’8,5% di rappresentanza
degli italofoni sono valori che corrispondono all’italofonia a livello nazionale, e non riguardano soltanto la
Svizzera italiana; infatti circa metà degli italofoni risiede fuori dal territorio
tradizionale.
Infine, la coesione nazionale non può
essere ridotta unicamente a una questione di quote, ma si costruisce su una
solida volontà di comprensione reciproca e di collaborazione; le sue basi
sono nelle competenze linguistiche
dell’intera popolazione svizzera di cui
l’Amministrazione federale è un riflesso.
Quei disagi viari
a Breganzona
sperando che l’esortazione del signor Gerber al sindaco possa sortire qualche effetto, ma so anche che è una speranza vana
in quanto l’onorevole mi sembra molto
occupato in faccende che non hanno
niente a che vedere con i problemi della
quotidianità dei cittadini contribuenti.
roland Schneider, Breganzona
tutti i vincitori di sedersi attorno a un tavolo, non necessariamente al tavolo di sasso,
per esaminare seriamente la possibilità di
passare al maggioritario.
Giovanni Cossi, sindaco di Vernate
zxy Come abitante di Breganzona non posso che concordare con la lettera del signor
Rolf Gerber pubblicata lunedì 23 marzo.
Lo stato della via Camara è pietoso, all’altezza con la via Vergiò è un percorso da
rally, non si è avuta neanche l’accortezza
di mettere un lampione che illuminasse
l’intersezione, nessuna striscia pedonale
per l’attraversamento, c’è da meravigliarsi
che non sia mai successo niente. Per fortuna le giornate si stanno allungando ed è
più chiaro. Ora i lavori sono in via Cresperone con l’asfaltatura e con i relativi disagi,
blocco totale della strada, rumore ecc., ma
tanto siamo abituati. Aggiungo che in quasi tutta la zona c’è la limitazione a 30 km/h
e ci sono limitatori o restringimenti per la
velocità ovunque tranne in via Crespera
che ormai si è trasformata in una strada
per premere l’accelleratore. Il lettore fa riferimento alla risposta pubblicata su questo giornale, in seguito alle lamentele, da
parte della municipale socialista e ne ha
già definito i contenuti. Non è certo l’unica
volta, anzi, che la municipale fa ben capire
che sono sempre i cittadini che non sopportano qualche disagio mentre lei è perfettamente nel giusto. D’altra parte è un
atteggiamento che ben si conosce da parte
dei politici. Le famose commissioni di
quartiere sono sparite, ammesso che servissero a qualcosa, tutto ( o quasi) viene
sacrificato sull’altare del risparmio, da
quel che sento e vedo non è solo il quartiere di Breganzona a sentirsi abbandonato
dalla città, ma anche altri. Questa città
«egocentrista» vuole tutto in centro. Vedasi l’ultima spesa per abbellire via Magatti e
dintorni con delle piante messe nei cassoni ecc. spesa preventivata 190.000 franchi,
ma non si doveva risparmiare? Le casse
cittadine non erano vuote? Il significato
della parola «risparmio» non dev’essere
molto chiaro né ai municipali né al Consiglio comunale. Non è così invece quando
si tratta di togliere qualche facilitazione di
spesa al cittadino, l’ultima è quella dei posteggi ai frequentatori delle piscine comunali e si potrebbe continuare. Concludo
Vincerà il partito
degli astensionisti
zxy Senza scomodare politologi e senza
spendere nulla per commissionare sondaggi una cosa è certa il partito che uscirà
vincitore da queste elezioni sarà il partito
degli astensionisti (41-43%). Il partito delle
schede senza intestazione molto probabilmente scalerà ulteriori posizioni superando le 20.000 schede agguantando la medaglia di bronzo. (18%). Se teniamo conto del
risultato degli astensionisti ai quali aggiungiamo le schede senza intestazione
appare evidente che coloro che saranno
eletti godranno del sostegno «palese» del
40% degli aventi diritto di voto. Questa
purtroppo è una tendenza che si consoliderà, una tendenza alla quale è ormai
tempo di porre attenzione. Personalmente
penso che una delle vie di uscita da questo
labirinto ci sia offerto dal cambiamento di
sistema. L’obbiettivo per l’introduzione
della scheda senza intestazione, come recentemente ammesso molto onestamente da Giovanni Merlini, è stato fallito. È
molto strano: si ammette il fallimento ma
non si fa nulla per porvi rimedio. Certo il
proporzionale accontenta molti più appetiti ma ha il rovescio della medaglia che si
manifesta nei momenti più delicati con
incomprensibili alleanze o spaccature che
disorientano le elettrici e gli elettori con
conseguente abbandono la loro affezione
al loro Partito di riferimento. Troppo pochi
sono i candidati che hanno preso in considerazione questa triste realtà e propongono quale possibile via d’uscita l’introduzione del maggioritario. Io spero vivamente che passata la sbornia elettorale e che
come di consuetudine tutti si dichiareranno vincitori emerga forte la necessità di
* Osservatorio linguistico della Svizzera italiana
Le parole sante
di papa Francesco
zxy «Miracolo a Napoli: sembra il titolo di
un film neorealistico del secolo scorso,
«Miracolo a Milano». Invece il «miracolo»
è avvenuto a Napoli, durante la recente
visita pastorale di Francesco I; cosa che
non era successa con i suoi due predecessori: Bergoglio batte la coppia RatzingerWojtyla due a zero. Ecco in estrema sintesi
i momenti salienti e le frasi più significative: dapprima a Scampia, famigerato quartiere di camorra: «Un cristiano che fa entrare dentro di sé la corruzione non è un
cristiano, puzza.» Durante la messa in
piazza Plebiscito Francesco I fa il verso a
Giovanni Paolo II: «Criminali, convertitevi
alla giustizia!» Nel Duomo: «Il vescovo ha
detto che nell’ampolla il sangue del santo
[Gennaro] si è a metà sciolto: si vede che
dobbiamo convertirci più bene.» Una
suora gli offre un omaggio e le sue sorelle
prendono d’assalto il Papa sorridente,
quasi fosse una star per selfie, per immortalarlo, con grande scandalo del cardinal
Sepe che tenta invano di allontanarle:
«Sorelle, dopo! Ma guarda, queste! Eh, sorelle, andateci piano! E queste sono di
clausura, figuriamoci le altre!» Durante
l’incontro con i malati e i volontari in San
Gesù nuovo: «Una cosa è guardare un
crocifisso e un’altra cosa è guardare un
uomo, una donna, un bambino ammalati,
cioè crocifissi lì nella loro malattia: sono la
carne viva di Cristo.» Sul lungomare Caracciolo: «Perché soffrono i bambini? Dio
è il Dio delle parole, dei gesti, dei silenzi:
tre cose che dovete unire nella fede. Scusatemi, ma non ho altra ricetta.» Nel carcere di Poggioreale, a pranzo con dieci
detenuti trans: «Neanche le sbarre di un
carcere possono separare dall’amore di
Gesù». Mi veniva da dire: «Parole sante!».
Giovanni Sopranzi, Pregassona
le reGole Della rubriCa zxy Le lettere destinate a questa rubrica sono prese in considerazione solo se corredate di nome, cognome, indirizzo dell’autore e di un numero di telefono che renda possibile il controllo da parte della redazione. La verifica di autenticità non costituisce
garanzia di pubblicazione. zxy Nella pagina non vengono pubblicate lettere in forma anonima. Solo in casi eccezionali, nome, cognome e comune
di domicilio dell’autore possono essere omessi, in particolare per ragioni di tutela della privacy o di sicurezza personale. Eventuali richieste in
tal senso vanno fatte in calce allo scritto inviato alla redazione. Il giornale, a sua piena e completa discrezione, potrà dare o non dare seguito a
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l’identità del mittente in caso di procedura giudiziaria. zxy Scritti anonimi o redatti in termini non urbani saranno cestinati. zxy La redazione si
riserva il diritto di accorciare testi troppo lunghi. zxy Le lettere pubblicate non impegnano comunque in alcun modo il giornale.
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