segue - UNGP

Transcript

segue - UNGP
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
RASSEGNA ST
PA 16 MARZO 2012 FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
il Resto dci Carlino
Pagina
Semplificazioni, pressing degli editori ~ «Più flessiblità nella rete delle edicole» I!!JROMA
«LA FIEG, consapevole dell'importanza per tutta la filiera della edi­
toria di una efficace distribuzione dei prodotti editoriali, ritiene che siano necessari interventi di razionalizzazione nella gestione della rete e dei punti vendita. Fra gli interventi per modernizzare e valo­
rizzare la filiera distributiva la Fieg, che sta già làvorando all'infor­
matizzazione della rete, valuta come opportunità positiva la possibi­
lità di maggiori flessibilità per le singole edicole per la vendita di . giornali e riviste». LaFederazione itàliana editori giornàli (nellalo­
to, il presidente Giulio Anselmi) interviene così in merito al decreto sulle semplificazioni. Il governo nei giorni scorsi è stato battuto alla Camera su un odg dei deputati Pdl Mazzuca e Marinello sulla vendi­
ta dei giornali al di fuori delle edicole. Il governo era contrario. 1 5 NAR. Z012
25
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
.Data
Pagina
I MEDIA
-$- I---D-I-EN-RI~CA-R-OD~D-OL-O-~-'_·_---=_· Stampa, rassegne all'australiana
Countdown per il via al nuovo sistema di gestione delle rassegne stampa. Un business
che in tutta Europa, con la sola eccezione dell'Italia, frutta una percentuale del 10­
12% agli editori e ha un potenziale di profirrabilità correlata molto articolato. Da
tempo, (dalla gestione del dipartimento editoria affidata a Paolo Bonaiuti prima,
poi a Carlo Malinconico e ora a Paolo Peluffo (foto), la Fieg tratta con le società che
realizzano le rassegne per definire un quadro d'insieme che tuteli il diritto d'autore.
È uno dei temi più cari al dg Fabrizio Carotti che, raccolte tutte le deleghe degli
editori, sta discutendo ora con le controparti, le società di rassegne stampa, compresa
l'associazione che ne ha riunite alcune per mr fronte comune in questa battaglia. E
la primavera dovrebbe portare novità decisive. Da quanto è in grado di anticipate il
Mondo, il modello di riferimento della Fieg è quello australiano. In parte mutuato
da quello britannico della Newspaper licensing agency (Nla) che in 13 anni ha
distribuito oltre lOO milioni di sterline di royalties ai titolari di diritti (i giornali).
Lagenzia, fa capo agli otto gtuppi editoriali della Gran Bretagna. Meno complesso
del cugino d'Oltremanica, il sistema australiano distingue essenzialmente tra le
varie tipologie di acquirenti, la quantità di articoli e il numero di soggetti che ne
fruiranno. Così si potrà arrivare a riconoscere anche la gratuità o una percentuale
minima per enti senza scopo di lucro come biblioteche o Pa, mentre si applicheranno
valori diversi per le società. Il decollo del sistema sarà progressivo: si partirebbe dal
6% per arrivare, in un triennio, ai valori europei.
/.
Z 3 MAR. Z01Z
nFl-rna
I
TI
FE D E R A Z I O N E I T A L I A N A EDITORI GIORNALI &Re~~ (J)mm .
Data
1 6 !1AR. 2012
Pagina
1
..
L'INCHIESTADIlL,ILMA~1\1EDEL~()LEOGGImEDICOLA
. '. ....
. ' . "........ '. . \~~ella s$1ap~siOnepèr1a carta stamP~ta ·dl CIì.J;Jstlan Rocca
.
.
.
.,
.
."~giorno
ìgiornali dicariaragsiun­
'. . :gono du~ miliardi e30omilioni di per~
son~~ ll1e.Iltreil,numero depe.~ol1I1essiclrii·
diìnternet sifer;ma a unmiliardo esioo.
Ay~te çapito bene: nel mondo sUéggono
;,~~~iùJpomali i:art~cei di quanti sianpgli
.. O·
;~:'1I!1nfitotalideIlarete.Siambpartitidaque-,
::~to. sorprendente dato per costiuire lapri-;
.
-'.','
-.
-
>
-
"_o,
ma.copertina del nuovo li, pmensile del Sole 24 Ore. giocando con la.fam;osafrase 'di Mark Tw:a}ll per smentire la notizia, (greatly exaggerated». del suo decesso. .
Continua" pagimd2
c
. «Lanotiziadellamìam()r- . la più prestigiosa·associa- di approfondimento, disva~
te è fortemente èsàgerata», zione di design. editoriale' go edi divertimento; ma
rispose il giornalista e ro~ dermondo. L'unico giorna-conl'iunbizione di diventa­
manziere americano a chi le italiano ìnJizza,assieme re il inagazìne delle idee,
lo aveva datoprematura~ a s.ei grandi rivistelnterna- del dibattito, culturale, del
mente per morto. Con la zionali come Time; New confronto tra opinioni. Con
nuova coverstorydiJI;,ab­ York Magazin~,B1oom- un· occhio di riguardo agli
biamo fatto urlare la stessa berg Businessweek,GQ stili e alle tendenze, allamo~
cosa ai giornali: ciSiamoan­ America, LofusePort L'u· da" arra società e al costume;
cora, anzi forsed stiamo maggio, aNew York, sapre": ·grazieanchealIa nuova se­
adattando meglio di altri al­ mo se' il lavoro del nostro zioneEccetera(coselegge~
l~nuova realtà post crisi. art director Francesco Fran- reeyaganti).
'
Nèssuno . ovviamente nega chi e dellasuper squadra di
Grandi fIrme internazio­
ledifficoltà'della'stampa, . grafici, illustratori efofogra- nali e giovani scrittori italia­
ma.: l'",pitaffio è prematuro; fI· che confezionalL avrà' ni hanno deciso di' darci
comé' dimostrano le storie vintoilpremìo dirivistap1ù Una mano, già da questo mi- ,
raccontate in questo nume- b~lladell'anno o·almeno mero: grandi inviati del'
ro e i buoni risultati dichi Uno degli altri tre in cuisia­ Washington Post come Ja­
hal'accortezzae là-Iungimì- mo fInalisti. Comunque va­ s()n Horowitze saggisti di
raJiza di ritagliarsi una nic- da, la strada da percorrereè talento come EaulBerman; .
chia, dipuntare sull'autore-questa: IL sarà sempre il ma­ romanzieri come France­
volezza, di offrire un valore g'azine graficamente,info~ sco Pacifico è giocolieri del­
aggiunto e di scommettere graficamente,fotografica­ le parole comepasqualepa­
mente piùinnovativo, origi­ nella. Assieme, naturalmen­
sulla quàlità.
·llmensiledelSolecomer-nale e modernoincirèolà­ te, ài<migliori illustratori e
ma questa tesi: IL, irifatti,èiione.
ai nuovi talenti della foto­
stato apperiaselezionato cO:-' LasfId.a ora è proporre ai grafia.,
.
.
. me fìnalista nella categoria lettoriealladàssè dirigen~ Maquestononèchel'ini­
"MagazineoftheYear",rivi~ te itallaria contenuti all'al­
zio.
stadeU'annò,alIa47esima tezza di questaf0rinidabile .Buona lettura e l:Ìuondi­
'elliìone'dellaDesfgn Com--corueiioue ci.!;' n;:it:uralnie'iF vertimenfo:c
petition diSpd, la Societyof te,del Sole24 Orè. L' obietti~
Chiistian Rocca
. PublicatibnDesigrierche è, voèimarìvistadiat.tualità'e
RIPRODUZiONE ruSERVATA ,"'.
(I
.
- - - - - --------
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
- - MAR. 2012
Pagina
Marzo 2012
IL QUOTIDIANO più letto al mon­
do è il giapponese Yomiuri Shim­
bun con 14.532_694 copie, lo segue
l'Asahl Shimbun con
2.601.375 copie diffuse.
,
[ ;
LA CRISI ha causato in 5 anni cali
d'investimenti pubblicitari del 23
per cento, ma nell'ultimo anno il
calo è stato solo del 3 per cento.
IN ISLANDA IL 96 PER CENTO delNEL MONDO CI SONO 14.853 testate
giornalistiche. Nel 2010 sono crela popolazione legge tutti i giorni
un quotidiano. Seguono giapposciute di 200 unità. In calo i giornanesi (92 per cento), norvegesi,
li free presso
svedesi, svizzeri e finlandeSi..
•
'n. t. IZla~~~~1~~~~~S~~Ji~~~~~f~~~
la dif­
fusione delle copie è aumentata
del7 per cento tra il 2009 e il 2010,
e del 16 per cento negli ultimi cin­
que anni. In America Latina più
2 per cento l'anno scorso e più
L'INDUSTRIA INDIANA dei quoti­
diani cartacei è cresciuta di due
terzi solo negli ultimi sei anni.
Da oggi al 2014 si prevede che ci
sarà un ulteriore boom dell8 per
cento.
di "quotidia­
no", inteso come pubblicaZione
giornaliera del resoconto degli
avvenimenti politici e di attuali­
tà, risale al S9 a.C. quando Giulio
Cesare istituì gli Acta Diurna po-
ha supe­
rato il milione e mezzo di copie
settimanali per la prima volta
nella sua storia. «Ci abbiamo
messo 160 anni per raggiunge­
re il milione di copie diffuse.
ma soltanto sette per arrivare a
un milione e mezzo. E adesso ci
aspettiamo di arrivare a due mi­
lioni di copie entro cinque anni».
Nel 2006 una copenina dell'Eco­
nomist aveva chiesto chi avesse
ucciso i giornali. Quattro anni
dopo, lo stesso settimanale del­
la City ha raccontato «lo strano
caso della sopravvivenza dell'in­
chiostro». I giornali sono soprav­
vissuti al cataclisma della crisi
finanziaria diventando più snel­
li. più concentrati sulle proprie
caratteristiche e soprattutto più
IL PRIMO ESEMPIO
mor't IL PIÙ ANTICO giornale? C'è una
disputa ancora aperta tra lo sve­
dese Post-ach Inrikes Tidningar
del 1645 e il tedesco Elnkammende
Zeitung. fondato a Lipsia nel 16S0.
TRA G-Ll ACCESSORI Proposti nel-
le ultime collezioni moda (tra cui
tanti porta iPad) ne spicca uno
in controtendenza: disegnato
da Raf Simons per Jil Sander. è
studio del Financial Times svela
che i manager internazionali
continuano a preferire la carta.
i quotidiani vendo­
no in media 461 mila copie cia­
scuno. l giornali austriaci ne ven­
dono 162 mila al giorno. In India
invece si vendono più quoti­
diani rispetto agli Stati Uniti
d'America e alla Germania.
IN GIAPPONE
e a
NELL'AREA ASIA-PACIFICO
LA CARTA BATTE INTERNET an­
che nell'era web. I giornali starn­
pati sono letti ogni giorno da 2,3
miliardi di persone. Un numero
superiore del 20 per cento, secon­
do i dati della World Association
LE BICICLETTE Cigno
del Gruppo
Bernardi offrono un elegante ac­
cessorio recuperato tra i brevetti
originali degli anni 50: si tratta del
porta-giornale in acciaio da mon-
•
la
NEL 20U L'ECONOMIST
L'autoironia
di MarI< Twain
per smentire
chi dice
che i giornali
sono finiti,
Nessuno nega
le difficoltà
della stampa,
ma le storI"e
che racconti"amo
"
In
questo
numero­
d'
Imostrano
h l' ' ffi
C e epIta o
deIla carta .
e' quantomen'o
prematuro
ment
PER NON SEPARARSI mai dal pro­
prio quotidiano preferito, WooI­
rich Woolen Mills e il suo designer
Mark McNairy ripropongono per
il prossimo inverno la giacca-ca­
PUBBLICITÀ IN PRIMA PAGINA
del New Yark Times: il 5 gennaio
2009, per la prima volta nella sua
storia, il quotidiano americano
ha venduto uno spazio nellafront
page. Si trattava di una striscìa a
colori di 6 cm della rete tv CBS.
é:sa ~~\~:~erat'a -----'­
IL -II muchile
I def Sole 24 ORE
rt.39 dellSI03/2012
MooslI* PI Silea. In A.P
D.L353/?O03 CONV. L46/2004 Al'tJ. C.1, DCa MILANO
Vertel'd115/Oa in abbinamento obblig4torio COlI Il Sete 24
or;E Il t 2,00 Oa saba.tCi 11103 6010 IL ~ Il Ma$chlle del
Sole 24 ORE a C 0,50
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Data
IIll..4
Lo strano caso
della rinascita
dell'inchiostro.
Ecco come
i giornali, grazie
a sl1ecializzazione
e qualità, si sono
adattati bene
alla nuova realtà
Di Christian Rocca Fotografie di Samantha Contis Nel 2006 il titolo di una famosa
copertina dell'Economist, com­
posta genialmente con i ritagli
dei quotidiani al modo di una let­
tera anonima, chiedeva ìVho Xil­
Led the Newspaper?, chi ha ucciso
i giornali? Facebook, YouTube e
Twitter erano appena nati e non
era ancora immaginabile che in
così poco tempo sarebbero di­
ventati i principali veicoli di in­
formazione per centinaia di mi­
lioni di persone.
Eppure, anche senza i social
network, nel 2006 il _comples­
so mediatico-industriale occi­
dentale» sembrava giunto alla
fine dei suoi giorni: la diffusione
gratuita delle notizie su Internet
aveva fatto saltare il modello di
business tradizionale, le reda­
zioni avevano cominciato a di­
mezzarsi, la diffusione a calare.
La fine del mondo dell'informa­
zione sembrava vicina e, soprat­
tutto, certa. Un libro di Vittorio
Sabadin del 2007 annunciava
che l'ultima copia del New York
MAR. 2012
Pagina
Times sarebbe stata stampata
nel 2043.
C'era però qualcosa che non
tornava in quell'analisi apocalit­
tica: a fronte dei licenziamenti,
della riduzione degli investimen­
ti pubblicitari e del crollo delle
vendite, il risultato netto era co­
munque di una maggiore circo­
lazione di informazione rispetto
a prima. Maggiore, non inferiore.
Il segnale era chiaro: non stavano
morendo i giornali, stava finendo
un certe modo di fare i giornali.
A voler rubare le parole di Mark
Twain, utilizzate per smenti­
re la falsa notizia della sua mor­
te, si può dire che la notizia della
Stato e no. In America il glorioso
Washington Post ha chiuso'le se­
di di corrispondenza nazionali e
internazionali. Molti giornali or­
mai ragionano strategicamente
secondo il principio del ..digitai
first», prima si pensa al digita­
le, poi alle costose edizioni car­
tacee. Altri hanno abbandonato
del tutto la stampa, SÌ sono tra­
sformati in siti internet o hanno
ridotto la periodicità per conte­
nere i costi. Un sito vagamente
macabro tiene la contabilità dei
giornali americani che hanno
fermato le rotative (Newspaper
Death Watch). Un blog (Newspa­
perlayoffs.com) pubblica la map-
morte dei giornali di carta è for­
temente esagerata.
Nessuno può negare che l'in­
dustria dei media, in particola­
re dei media cartacei, è in crisi.
Ogni giorno chiudono o minac­
ciano di chiudere testate stori­
che. Le cronache raccontano di
esuberi di personale, di prepen­
sionamenti, di tagli e ridimensio­
namenti molto dolorosi. In Ita­
lia ha appena chiuso City, il free
press della Rcs, ci sono problemi
gravi al Manifesto e in molti altri
quotidiani sovvenzionati dallo
pa città per città dei posti di lavo­
ro giornalistici perduti negli Stati
Uniti (sono stati quasi 22mila dal
1.009 a oggi). L'Annenberg Scho­
01 dell'Università della Southern
California ha pubblicato uno stu­
dio secondo Il quale tra cinque
anni sopravviveranno su carta
soltanto quattro giornali nazio­
nali: WallStreetJoumal, USA To­
day, New York Times. Washing­
ton Posto Oggi le testate di carta
sono circa 10400.
In Gran Bretagna gli scan­
dali delle segreterie telefoniche
SEGUE nErw
F E D E R A Z I O N E I T A LI A N A E D I T O R I G I O R N A L I
llSoIe(f\il(Dm.
.'m
~~ WJJtl
l,
ascoltate illegalmente da giorna­
listi troppo disinvolti hanno ulte­
riormente colpito la stampa, con
conseguenze giudiziarie, arresti
e la chiusura di un popolarissimo
settimanale tabloid.
Ci sono però forti segnali in
controtendenza. Non solo le pic­
cole, grandi e meravigliose storie
che dal Sudafrica alla Libia a Mi­
lano raccontiamo in questo nu­
mero di IL. Dalla Gran Bretagna,
per esempio, arriva la notizia che
Rupert Murdoch ha lanciato
un nuovo settimanale popolare,
l'edizione domenicale del Suno
Murdoch fa parte di un gruppo di
multimilionari globali che conti­
nua a investire sulla carta, nono­
stante tutti dicano che la carta sia
morta. Li abbiamo definiti «The
Believers»., quelli che ci credono
ancora.
Cisono anche in Italia, i belie­
vers: Diego Della Valle e Giusep­
Data
II~SEGUE
pe Rotelli ci credono così tanto
da essere pronti a investire an­
cora altri soldi per aumentare il
peso dentro il Corriere della,~~­
l'a cartaceo. In Inghilterra c e Il
successo dell'Economist, ormai
giunto a un milione e mezzo di
lettori. «Abbiamo impiegato 160
anni per raggiungere il milione di
copie - ha detto il Ceo dell' Econo­
mist Andrew Rashbass ­ ma so­
lo sette armi per arrivare a un mi­
lione e mezzo», In Gran Bretagna
c'è anche il caso dello Spectator,
storica rivista conservatrice. ~l
suo direttore, Fraser Nelson,. .dI­
ce che grazie a Twitter e agli al­
tri social network lo Spectato~ h~
raggiunto nuove generaziont di
lettori. Il risultato è la più grande
crescita di copie cartacee vendu­
te degli ultimi decenni. In Fran~
cia c'è !'imprevisto successo di
Libération. L'informazione su
carta va fortissimo in un'econo­
mia In crescita come il Brasile e
in un Paese popolòso e con molte
lingue come l'India. In entrambi i
Paesi i dati di diffusione e di rac­
colta pubblicitaria sono incredi­
bilmente positivi. La crescita in
Brasile è a doppia cifra. In India,
dove si vendono più giornali che
negli Stati Uniti, da qui al 2014
è previsto un ulteriore aumento
delle vendite del 18 per cento.
Secondo la World Association
of Newspapers and News Publi­
shers, nel 2010 la diffusione dei
giornali di carta nell'area Asia
e Pacifico è aumentata del 7 per
cento rispetto al 2009 e del 16 per
cento negli ultimi cinque anni.
In America Latina le vendite so­
no cresciute del 2 per cento nel
2010 e del 4,5 per cento negli ul­
timi cinque anni. Il rallentamen­
to europeo e nordamericano c'è,
ma non ha fermato l'aumento
del numero delle testate pubbli­
- - MAR_
Pagina
cate nel mondo: nel 2010 erano
14.853, duecento in più rispet­
to all'armo precedente. Poi forse
c'è il dato più clamoroso: si par­
la tanto di Internet, ma ogni gior­
no i giornali di carta raggiungono
due miliardi e trecento milioni
di persone, ovvero il venti per
cento in più rispetto al numero
degli utenti totali della Rete (1,9
miliardi).
La crescita del web resta impe­
riosa. Internet più la crisi finan­
ziaria hanno assestato un doppio
colpo devastante ai giornali, ma il
business dei media di carta si è
adattato alla nuova realtà meglio
di altri settori industriali. I media
di carta hanno sfruttato tutte le
piattaforme tecnologiche dispo­
nibili e hanno trovato nuove for­
me di ricavi (il New York Times ha
424mila lettori digitali paganti).
I giornali sembrano aver trovato
una via per uscire dalla crisi, li­
Z012
54
mitando i costi e concentrandosi
sulle cose che sanno fare meglio.
Lo stesso Eco/lomist, che nel
2006 dava i giornali per morti,
ora si interroga «sullo strano caso
della sopravvivenza dell'inchio­
stro». La crisi finanziaria e la
circolazione gratuita delle infor­
mazioni su Internet hanno ribal­
tato il paradigma originario della
stampa, che era quello di raccon­
tare il mondo al più alto numero
di persone di un luogo specifico.
Non è più così, con l'eccezione
delle eccellenze dell'informazio­
ne globale che continuano a svol­
gere questo compito per tutti.
Oggi la strada per la rinasci­
ta dei giornali è crearsi una nic­
chia, puntare sui tratti distintivi,
differenziarsi dai concorrenti,
scommettere sulla qualità. Im­
maginare riviste belle da vedere,
da toccare, da possedere. Più va­
lore aggiunto, meno contenitori
di notizie. Questo è lo slogan, che
peraltro spiega le difficoltà mag­
giori che incontra la free presso
La stampa di inizio ventune­
simo secolo è più specializzata,
di maggiore qualità, meno com­
pleta rispetto ai vecchi giornali
omnibus. La sopravvivenza del­
la carta non è garantita in eterno,
gli ostacoli sono evidenti e le co­
·se cambiano, ma se i giornali sa­
pranno mettersi in discussione,
continueranno a puntare sull'in­
novazione e a mantenere il dina­
mismo mostrato in questa fase
critica, forse quando arriveranno
tempi migliori saranno anche in
grado di tornare agli antichi fasti.
A favore dei giornali c'è an­
che una ragione sentimentale,
come dice la signora Shaw-Lan
Wang, proprietaria della casa di
moda Lanvin e magnate dei me­
dia di Taiwan: la carta tocca il
cuore, Internet no. _
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
Pagina
'. . - MAR, 2012
62
, - _ ...: ...1; i-mnrpnrHtnri che credono nella cartastamnata
Nel mondo sono ancora tanti gli imprenditori che credono nella carta stampata
,
e sono disposti a investire sul suo futuro: a partire dal tycoon australiano Murdoch
che, dopo i guai di News ofthe World, ha appena lanciato il Sun on Sunday
Testi di Francesco Costa Ritratti di Danilo Agutoli ALEXANDER
PUGACHEV
SHOBHANA
BHARTIA
JOHNW. MIRE
BLOOMBERG
RUPERT
MURDOCH
Russia, 27 anni
India, 55 anni
Stati Uniti, 53 anni
Stati Uniti, 70 anni
Australia, 81 anni
Venti sette anni, figlio
di un ex oligarca e
imprenditore russo
vicino a Vladimir Putin,
nel 2010 ha comprato
France Soir, storico
quotidiano nazionale
francese, per 50 milioni
di euro. Il giornale aveva
subito vari passaggi
di proprietà, era
indebitato e in grave
difficoltà. Pugachev
lo ha ridisegnato, ha
raddoppiato il numero
dei redattori, ha
dimezzato il prezzo,
ha aumentato le copie
diffuse, per un periodo
sembrava che ce la
potesse fare. Invece
non ha funzionato. Alla
fine del 2011 ha deciso
di mantenere solo
la versione online e
l'ultima copia cartacea
del giornale è uscita
il 13 dicembre. Due
terzi déi giornalisti
sono stati licenziati.
In India il mercato dei
giornali sta esplodendo,
se ne vendono più che
negli Stati Uniti e un
quotidiano su cinque al
mondo è stampato qui.
Una dei protagonisti
del settore è Shobhana
Bhartia, 55 anni,
figlia di una famiglia
' facoltosa, iiTlprehditricé
e manager, deputata del
partito del Congresso
e presenza fissa nelle
classifiche delle donne
più potenti del mondo.
Dirige HT Media, la
società editoriale
che ha trasformato e
rilanciato l' Hindustan
Times, storico
quotidiano nazionale
in inglese, e nel 2007
ha lancìato Mint, che
anche grazie a un
accordo esclusivo con il
Wa/l Street Journa/ in
pochi anni è diventato
il secondo quotidiano
finanziario indiano.
ROGERSJR ' È il capo di Ariel
Investments, grosso
fondo comune di
investimenti americano.
Nel 2009 ha raddoppiato
la sua quota in Gannett,
società editoriale che
pubblica 90 quotidiani
- tra questi USA
Today, il secondo
quotidianoamericano
per diffusione e quasi
1000 settimanali,
nonostante fosse in
crisi e nonostante un
anno prima un'altra
grossa società editoriale
in cui Ariel aveva
investito, Tribune Co.,
avesse portato j libri in
tribunale. Rogers disse
che la crisi dei giornali
risentiva soprattutto
della congiuntura
economica: passerà. «In
26 anni non avevo mai
avuto l'opportunità di
investire a un costo così
basso in società in grado
di generare utili veri»,
Ha fondato un colosso
mediatico che fornisce
ogni giorno informazioni
economico-finanziarie
a milioni di persone: lui
dal 2001 s~ ne occupa
meno è attualmente
impegnato a fare il
sindaco di New York
- ma nel 2009 il suo
gruppO industriale hà
acquistato Businessweek,
settimanale economicofinanziario dai
passato prestigioso
e dai presente
travagliatissimo.
Oggi il magazine si
éhiama B/oomberg
Businessweek è
stato rimesso in piedi
grazie a un acclamato
restyling, a una migliore
organizzazione delle
risorse e a contenuti
con uno sguardo più
internazionale. Nel 2011
la raccolta pubblicitaria
il salita del 65,3 per
cento rispetto ai 2010.
Fondatore di News
Corporation, la seconda
società editoriale più
grande al mondo, ai
giornali che possiede
è legata forse la
sopravvivenza stessa
della sua azienda, almeno
per come la conosciamo,
L'anno scorso i
-c6mp6rtiùi1entiscorretti
e illegali di alcuni
giornaiisti e manager
lo hanno costretto a
chiudere il News ofthe
Wor/d, tabloid britannico
con quasi 170 anni di
storia Le inchieste
sono ancora in corso
e riguardano anche il
Sun, ma Murdoch ora
ha deciso di difendersi
attaccando: il 26 febbraio
è uscito il primo numero
del Sun on Sunday, nuova
edizione domenicale
del tabloid. «II miglior
modo per rispondere
alle critiche è fare un
giornale vincente».
SEGUE FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
SEGU
agina
- ­ MAR. 2012
63
Il banchiere russo Lebedev ha resuscitato l'Evçning Standard e l'Independent,
dopo averli acquistati per una sterlina l'uno. Mentre sull'esplosivo mercato indiano
è una donna a guidare la riscossa della testatastorica Hindustan Times
ALEXANDER
LEBEDEV
JARED
I{USHNER
CARLOS
SLlM
WARREN
BUFFETT
GINA
RINEHART
Russia, 52 anni
Stati Uniti, 31 anni
Messico, 62 anni
Stati Uniti, 81 anni
Austrà/ia; 58 anni
Imprenditore méssicano,
Uomo d'affari americano,
imprenditore, filantropo,
ha una lunga storia
di investimenti
nell'editoria. Ha
cominciato a investire
nel Washington Post nel
1973 con la sua holding,
oggi ne è il maggiore
azionista ed è stato
per quasi quarant'anni
nel suo consiglio di
amministrazione,
uscendone solo lo
Scorso gennaio. A
dicembre ha comprato
un quotidiano locale,
Uomo d'affari e
banchiere russo, ha
fatto i soldi investendo
accortamente
nell'industria
aeronautica, è grande
amico di Gorbaciov
e grande avversario
di Putin. Nel 2009 ha
comprato il quotidiano
britannico Evening
Standard per la
cifra simbofìca di una
sterlina, accollandosi i
debiti, e lo ha rilanelato
trasformandolo in un
free presso Un anno
dopo ha compl'ato un
altl'o giornale britannico
sull'orlo del fallimento,
l' Independent, sempre
per una sterlina,
affidandone la gestione
al figlio trentenne
Evgeny. Il giornale è stato
ridisegnato e nel 2011 è
stato l'unico quotidiano
nazionale britannico
a vedere crescere la
propria diffusione.
È americano, è figlio di
un grosso imprenditore
del settore immobiliare
ed è sposato con una
delle figlie di Donald
Trump. Ha 31 anni, ne
aveva 25 quando ha
comprato il New York
Observer per appena
dieci milioni di dollari: il
settimanale americano
era messo molto male,
perdeva da due a cinque
milioni di dollari l'anno
e Kushner ha dovuto
più volte intervenire
personalmente per
ripianare i debiti.
Nel frattempo però
ha assunto bravi
giornalisti, ha fatto
rinnovare il giornale e
ampliare le sue attività
online, Nel 2011, per la
prima volta nella sua
storia, la società che
pubblìca l' Observer ha
chiuso l'anno facendo
utili. E promette di
allargarsi ancora.
è diventato l'uomo­
più-ricco-del-mondo
grazie alle comp~ie
telefoniche e qualche
anno fa ha iniziatoa
investire briciole - per
lui - nei giornali. Nel
2008 ha acquisito il 6,4
per cento della società
che pubblica il New
York Times (ma a.nche
l' International Herald
Tribune e il Boston
Globe), arrivandolo
scorso ottobre a.II'B,l
per cento. Nel 2009
Slim ha anche prestato
250 milioni di dollari
al New York Times,
che attraversava H
suo momento pi(l ..
complicato: gli sora stati
restituiti tutti _l1col14
per cento di interessi
- due ànni e
prima della
inizialmente
grazie al
finanziario
l' Omaha World-Herald,
pel' 200 milioni di dollari.
Buffett è di Omaha «l'oracolo di Omaha»,
lo c1liamano male
ragioni affettive non
c'entrano, dice: i giornali
Possano avere «un
futuro dignitoso» e «ci
sono ancora una serie di
Cose che possono fare
meglio di qualsiasi altro
mezzo di informazione".
Suo padre nel 1952 ha
scoperto il più grande
giacimento di minerali
ferrosi al mondo. Lei ha
ereditato la guida del
gruppo industriale di
famiglia e una barca di
soldi che ne hanno fatto
la persona più ricca in
Australia. A febbraio
ha investito 192
milioni di dollari in
Fairfax Media, la
società che pubblica
il Sydney Morning
Herald, il più antico
giornale australiano,
e Financial Review, il
principale quotidiano
finanziario del Paese­
continente. Spiccioli,
per lei, e infatti molti
pensano che la scelta
abbia più a che fare
con la promozione
delle sue idee
politiche - parecchio
di destra - che con
un vero progetto
imprenditoriale.
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
TI SoIe~(l (])rnrn
LA MATTINA PRESTO BEN SMITH,
Testo di Jason Horowitz
Fotografie di Guy Calaf per IL
pioniere del giornalismo politico
oniine, p rende un autobus dalla
sua casa vittorianain pienaBrook­
Iyn, pass a sotto al Battery Tunnel
e supera City Hall, dove una vol­
ta faceva il corrispondente, sem­
pre attac cato alla cornetta tra pi­
le di quotidiani. L'autobus ferma
al Flatlr on, a Manhattan, poco
più a sud della sede del New York
Times e di altri mostri sacri della
carta sta moata. Smith entra in un
edificio a nònimo e prende l'ascen­
sore fino a1l'undicesimo piano: le
porte si a prono negli ariosi uffici
di BuzzFeed, l'ultima iniziativa
MR. Z01Z
Data
Pagina
Strane e auricolari che colano giù
dalle orecchie. A un computer,
una donna armata di Photoshop
attacca teste su corpi femmini­
li. I
vannO a rifornir­
si
cucina, provvista di
patatine, caramelle, barrette di
muesli e un frigo con bibite gas­
sate e trendissime birre Brook­
lyn Righteous AIe e Bengali Ti­
ger. Sorseggiano da tazze di caffè
decorate con cerchi gialli con su
scritto WTF (sigla nata su inter­
net e che sta per What thefuck?,
di intuibile traduzione). Smith ha
35 anni. Con la sua faccia rubizza
e il suo look antichic, è una sorta
•
65
Ma nell'era di Twitter per fi­
no i blog sembrano lenti (<<vec­
chi e scricchiolanti», li definis ce
Smith) ed ecco perché lui si tro va
qui. Seduto tra una fila di scriv a­
nie bianche e una finestra a t ut­
ta altezza con vista sull'Empi re
State Building, Smith spera di
essere l'uomo che guiderà la pros­
sima grande rivoluzione deli'i n­
formazione. A gennaio, quand o è
diventato direttore di BuzzFeed,
il suo trasferimento ha suscit a­
to un ·certo scalpore nei corrid oi
del potere di Washington e ne gli
ambienti dell'informazione di
New York. Praticamente nessu no
one giornalistica candidata a rivolu­
zionare !'informazione politica.
In quella specie di 10ft, bian­
co e luccicante come un Appie
Store, giovani donne agghindate
con grossi occhiali, fuseaux, gon­
ne e stivali si aggirano fra scriva­
nie presidiate da giovani uomi­
ni con barbe dalle acconciature
di mosca b~anca tra i giovani di
tendenza che girano per l'ufficio.
Smith, che ha tre figli, si è fatto le
oSSa nei giornali tradizionali e si è
guadagnato la reputazione rivolu­
zionando il mondo dei blog poli­
tici e contribuendo, en passant, a
fondare testate ormai famose co­
me politico.com.
sapeva che cosa fosse BuzzFeed
e quei pochi che lo sapevano lo
associavano ad articoli memo­
rabilì come "Uccellino imbocca
cane con noodles», «Le sei loca­
tion perfette per un rifugio da su­
percriminale» e «Venti gatti colti
sul fatto». Molti di questi articoli
sono marchiati con bollini gial-
Dopo aver
cambiato
il giornalismo
di Washington,
l'ex blog star
di Politico prova
con BuzzFeed
(e i soliti scoop)
a reinventare
ancora una volta
il mondo delle
news: «Scriviamo
le notizie che
la gente vuole
condividere»
SEGUE FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Data
.~
- MR. Z01Z
Pagina
--SEGUE
li con su scritto «L01», «Cute»,
«Trashy», «Fail», «WTF», «OMG»
e via chattando. Smith insiste che
lui e iI nuovo bollino bianco­
rosso-blu «Election 2012», che
campeggia in cima alla home­
page, non sono fuori posto qui a
BuzzFeed. «BuzzFeed è nato come
un esperimento di ciò che la gen­
tevuolecondividere», dice Smith.
«All'inizio c'erano foto divertenti
di animali, notizie sulle celebrità
e storie edificanti. Ma ora offria­
mo alla gente notizie sempre più
serie, analisi e fotogiornalismo,
per aiutarli a capire il mondo at­
traverso i loro amici e i loro feed
Facebook•.
Il quotidiano del mattino è
quasi un pezzo da museo, ma an­
che le homepage dei mezzi di in­
formazione tradizionali che cer­
cano di attirare traffico verso le
loro pagine stanno diventando
una cosa del passato. BuzzFeed
fa un balzo in avanti a livello con­
cettuale, parte dalla consapevo­
lezza che sta sorgendo una nuova
era in cui gli utenti del web con­
dividono e ricevono articoli e no­
tizie attraverso Facebook, Twitter
e altri socia! network. I:informa­
zione, come qualsiasi altra cosa
di questi tempi, è sociale e Buz­
zFeed è il sito che finora è andato
più vicino a scoprire il segreto di
ciò che la gente vuole condivide­
re. «Nel futuro tutta !'informazio­
ne sarà personalizzata e tagliata
su misura del cliente», dice Peter
Kaplan, ex direttore di Smith al
New York Observer e ora diretto­
re editoriale della Fairchild Me­
dia. BuzzFeed inizialmente aveva
chiesto a lui di dirigere la nuova
redazione, ma Kaplan era troppo
attaccato alla carta stampata e ha
suggerito Smith, un giornalista
che gli era sembrato ipercompeti­
tivo, uno di quelli «che non si spe­
REGNO DI BENJAMIN
Benjamin Eli Smith (meglio
conosciuto come Ben Smith,
classe 1977) nella redazione
di BuzzFeed a New York
della quale è stato
nominato da poco direttore.
BuzzFeedè l'ultima invenz.ione
giornalistica americana
gne mai», uno che all'Obsel1'er si
. destinata, secondo gli esperti
comport<;lva come un «boss di
quartiere». Secondo Kaplan, con
il mondo dell'informazione. del settore, a rivoluzionare Smith nelle vesti di giocatore-al­
lenatore, BuzzFeed diventerà il
nuovo Huffington Post (1) e «ri­
voluzionerà il mondo dell'infor- '
mazione». All'inizio Smith aveva
rifiutato l'offerta, ma poi Kaplan e
la moglie dello stesso Smith, Lie­
na zagare, anche lei una blogger
di successo, gli hanno detto che
era un pazzo. Ora Smith è ultra­
convinto del progetto e condivide
la visione di BuzzFeed sul modo
in cui infururo i lettori'riceveran­
no le notizie. «Questa è la realtà,
non è chiacchiericcio futuristi­
co», spiega Smith, che ha un mo­
do di parlare molto diretto. «Mi
sono reso conto che stavo scri­
vendo per lettori informati che
ricevono le notizie da Twitter».
(Per trasparenza: ho lavorato con
Smith al New York Observer e lo
considero un amico.)
Quelli che contestano siti co­
me BuzzFeed fanno notare che
ricevere le notizie da Twìtter e da
Facebook può essere molto effi­
ciente, veloce e appagante, maha
un limite: è un metodo particolar­
mente efficace per non ricevere le
notizie che stanno fuori dal radar
degli amici. Le possibilità di ve-
SEGUE
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI !Data
IIlL4
Pagina
1.
The Huffington Post
(noto anche come
Hu}fPo) è stato
fondato nel :W05 da
Arianna Huffington,
Kenneth Lerer e Jonah
Peretti. In breve è
diventato uno dei siti
più seguiti del mondo,
numero uno della
classifica Technorati.
SEGUE nire a conoscenza di novità po­
co sexy (ad esempio gli sviluppi
politiciin Uganda) sono alquan­
to limitate se non sono riportate
sulle pagine dei giornali di carta o
non campeggiano in bell'eviden­
za su una homepage. BuzzFeed
creerà un pubblico più compia·
ciuto, dicono i detrattori, ma non
necessariamente più istruito. Ma
Smith è venuto qui proprio per al­
zare il livello culturale del sito,
non per abbassarlo. Ha la reputa­
zione di uno che riesce a indiriz­
zare i lettori del blog e di Twitter
al migliori articoli disponibili in
Rete. Per quanto riguarda la sua
sezione, BuzzFeed sta tornando ai
principi basilari del giornalismo.
La redazione politica di Buzz­
Feed è composta da sei giovani e
brillanti reporter. Tutti guardano
a Smith come a un mentore, ma
qualcuno si lamenta delle sue te­
lefonate alle 5 del mattino. In uf­
ficio sono tutti seduti lungo una
fila di scrivanie, a battere sui tasti
dei Macbook in una stanza ecce­
zionalmente silenziosa, ancora
sprovvista di linee fisse. Quasi
fonata di una fonte va a parlare in
fondo al corridoio.
Quando torna alla scrivania,
Smith distoglie lo sguardo dal­
la cascata di tweet sul suo com­
puter e incoraggia una giovane
giornalista, Rosie Gray, a essere
più aggressiva quando segue gli
appuntamenti elettorali di Rick
Santorum, il candidato alie pri­
marie repubblicane. «Sì. così si
incazzano e mi buttano fuori dal
pullman», replica leL In un altro
momento della giornata, Smith
passa una preziosa raccolta di
vecchi materiali su Newt Gin­
grich al suo ricercatore, Andrew
Kaczynski, uno studente del col­
lege che è diventato una piccola
celebrità per aver scovato video
dimenticati in cui i politici dice­
vano cose sconvenienti.
«Perché non fal i so miglio­
ri documenti della campagna di
Newt Gingrich del 1983?», chiede
Srnlth a Kaczynski, che tiene la
testa girata di lato, verso lo scher­
mo. TI mattino seguente;BuzzFe·
ed pubblica un pezzo intitolato:
«Esclusivo: i 30 documenti più In­
nessun giornalistaparlaaltelefo­
teressanti dagli archivi di Newt».
no, e quando Smith riceve la tele­
Sono le stesse discussioni che si
potrebbero ascoltare in qualsia­
si redazione, ma certi frammenti
di conversazione sono difficili da
immaginare in un altro contesto:
una redattrice va a una riunio­
ne <<nella sala conferenza LOL",
un redattore osserva che «Dogs
agalnst Romney ormai è oVun­
que» e un altro interrompe una
conversazione per chiarire: "A
proposito, non ritwittarlo. È off
the record».
Nell'universo di Twitter e nella
gaiassia di BuzzFeed tutto è lecito,
tutti partono alla pari. È la quali­
tà della notizia, non il brand del­
la testata, a decidere che cosa vie­
ne letto e che cosa no. In questo
mondo meraviglioso, la cosa più
pregiata resta il buon vecchio
scoop, come quello realizzato da
smlth in Iowa suU'endorsement
di John McCain all'ex rivale Mitt
Rornney.
il web ha bisogno di qualcosa
di cui parlare e va ghiotto di se­
greti svelati, intuizioni originali e
osservazioni brillanti. La capaci­
tà di fare scoop, di fornire notizie
attendibili o anche di indirizzare
i lettori su informazioni rivelatri­
ci o umoristiche fa di Smith una
fonte fidata nelpÙ:cOlo, ma p~
tente, universo dell'informazio~- .
ne. Persone carne Smith diven­
tano potenti arbiter di quello di
cui la gente parla e sono loro, alla
fine, a decidere chi viene eletto,
«Ben porta scoop, e gli scoop so­
no merce condivisibile»,dice Jon
Steinberg, presidente di BuzzFe­
ed ed ex dirigente di Google che se
ne sta seduto nel suo ufficio dalle
pareti di vetro calzando un palo
di Adidas nere. «Noi ci limitiamo
a scrivere notizie che la gente ha
voglia di condividere. È il contra­
rio di quello che ci avevano in­
segnato i nostri predecessori sul
mondo dell'informazione •. L'im­
mediato predecessore di BuzzFe­
ed è l'Huffington Post, che fece il
suo ingresso in scena durante la
precedente tornata elettorale.
li fondatore di BuzzFeed, Jonah
Peretti, ha avuto un ruolo chia­
ve nella strategia dell' Huffington
Post, quella soprannominata
mullet, dal nome del taglio di ca­
pelli corto davanti e lungo dietro:
tutte le notizie serie sul davanti e
tutte le notizie leggere, con ton­
nellate di slìde show sui gatti, sul
retro. Peretti era maestro nell'at­
tirare lettori verso l'Huffington
Past, ma quando l'anno scorso
Aol ha comprato il sito si è con­
vertito in fervente sostenitore del
modello social.
Arianna Huftìngton, la fon·
datrice dell'Huffington Post, è
convinta che ci sia spazio a suf­
ficienza per entrambi i model­
li. «L'Huffington Post intrattiene
da tempo rapporti con BuzzFe­
ed e siamo felicissimi di vedere
che si sta espandendo», dice. «Da
quanto abbiamo lanciato la no­
stra testata dico sempre che è fi­
nita l'epoca dei giochi a somma
zero, in cui se qualcuno guada­
gna qualcun altro deve perdere.
Espandere la penetrazione del­
le notizie va a vantaggio di tutti.
Ben è un grande acquisto».
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Data
MAR. 2017
Pagina
Un acquisto anche redditizio.
Poco.ciopo il suo arrivo, Buz.zFeed
ha aÌinunciato investimenti ad­
dizionali per 15.5 milioni di dol­
lari. Presto gli sarà affidata una
redazione sempre più grande,
con giornalisti che scriveranno
di tecnologia, tematiche femmi­
nili. Sport e animali. (Nessuno è
disposto a rinunciare al traffico
internet generato dai gatti.) Pre­
sto potrà anche ricominciare a
firmare i suoi pezzi: quelli di Po­
litico, irritati per la sua partenza,
non gli hanno permesso di firma­
re articoli fino all'estate. (A feb­
braio il Washington Post titolava:
«Liberate Ben Smith!».)
Nato e cresciuto nell'Upper
west side di Manhattan, Smith
ha frequentato scuole private
prima di andare a Yale a studia­
re linguistica (2). Nell'estate del
1998 ha fatto uno stage estivo al
Jewish Forward, dove ha svilup­
pato una passione per la politica
ebraica. Dopo il college è entrato
alI'Indianapolis Star, dove si oc­
cupava di cronaca nera: fra i cri­
minali di cui ha scritto c'era un
suo quasi omonimo, Benjamin
Smith. (<<Mia madre mi diceva di
non uscire di casa», racconta.) La
redazione dell'Indianapolis Star
aveva solo un computer con ac­
cesso internet. Smith vide una
pubblicità del Baltic Times e an­
dò in Lettonia a scrivere dei pro­
cessi al criminali di guerra nazisti
e a collaborare con il Wall Street
Journal Europe. A una conferen­
za della Banca Mondiale incon- '
trò sua moglie. Nei gionii suc­
cessivi all'n settembre, Smith
frequentava un internet cafè di
Kiev, assieme a un gruppo di uf­
ficiali dell'esercito pakistano
(<<Ripensandoci, un'occasione
giornalistica sprecata», dice), per
consultare ossessivamente Drud­
geReport, il blogdiAndrewSulli­
van e TalkingPoint Memo.
In quell'occasione capì che vo­
leva far parte di quel mondo. In
America l'interesse per l'Europa
scemò rapidamente e Smith tor­
nò a Newyorkper cercare un po­
stoln un giornale. Lo trovò alNew
Il padre di Ben, Robelt
Sherloclc Smith, è
giudice della Colte
d'Appello di New
Yorlc. All'università
era direttore della
rivista della Columbia
Law SchooI, da lui
il figlio avrebbe
ereditato la passione
per il giomaIismo.
York Sun, un nuovo quotidiano di
orientamento conservatore foca­
lizzato sulla politica cittadina. A
Smith fu assegnata la corrispon­
denza da City Hall e si insedlò
nello scantinato del municipio
portandosi dietro il primogenito,
che teneva in una fascia. Si fece
subito notare e nel 2003 fu assun­
to dal New York Observer: trat­
tandosi di un settimanale, Smith
non riusciva a utilizzare tutti gli
scoop e le notizie succose che sì
ritrovava per le mani. «Avevo tut­
te queste informazioni che non
potevo usare», dice. Ma si rese
conto che poteva sfruttare quel
materiale per attirare l'interesse
di un intero universo di dipen­
denti e funzionari comunali che
oziavano annoiati di fronte ai loro
monitor. Kaplan dice che snùth
voleva dominare City Hall non
solo come reporter, ma anche~O-
me un "piccolo imprenditore».
Il risultato fu Politicker, il primo
blog di succose notiziole politi­
che newyorchesL
Smith parla di quei giorni, lon­
tani appena un decennio, come
se parlasse di un altro secolo.
«Ero l'unico che metteva notizie
oniine», dice, quasi malinconico.
«Potevo scovare una notizia alle
11, andare a pranzo, scriverla alle
due e arrivare comunque perpri­
mo». Le cose sono diventate mol­
to più veloci nel momento in cui
Smith è entrato a Politico. Il suo
blog è diventato fondamentale
per una testata nazionale che si
faceva vanto di essere più velo­
ce e più prolifica dei tradizionali
colossi dell'informazione. Smith
ha contribuito spesso a orienta­
re il dibattito sulla CasaBianca e
sulla politica nazionale dalla sua
caSa nel modesto quartiere di
Ditmas Park. a Brook1yn. A fine
giornata, Smith si congeda dalla
squadra di reporter. Scende nel­
la stazione di Union Square per
prendere la metro che lo riporterà
verso Brooklyn e a una cena in un
ristorante panasiatico, quando
qualcuno lo chiama ad alta vo­
ce: "Ben!». «Salve, consigliere»,
risponde Smith. È il consigliere
comunale Vincent Gentile, che
sta scendendo le scale della sta­
zione.•Ti ho visto in televisione,
non sapevo che ti fossi trasferito»,
gli dice Gentile, e i due si metto­
no a parlare di minuzie (Smith è
diventato famoso proprio grazie
alla sua capacità di interessarsi
ai dettagli). Quando il treno arri­
va in stazione e Smith entra nel
vagone, Gentile gli spiega perché
non sapeva del suo cambio dì ca­
sacca: «È difficile stare dietro a
una saetta come te» .•
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Data
_-
Pagina
MAR. Zl11Z
73
,
Testo di Carlo Piano
Fotografie di Fabrizio Annibali
SONO IN TRE, COME I COWBOY DI
Sergio Leone: il buono, il brut­
to e il cattivo. Il primo si chiama
Sun Tao e di mestiere, secondo
il suo biglietto da visita con fo­
to annessa, fa il "massaggiatore
degli occhi". Ma noi lo abbiamo
incontrato mentre sulle sue Nike
scalcagnate macinava chilometri
nella chinatown milanese: te-
Sapessi com'è strano fare un giornale
cinese a Milano e, soprattutto,
venderlo per strada. Una giornata
con "il buono, il brutto e il cattivo"
di Europe Chinese News: un successo
editoriale grazie agli articoli su come
sopravvivere alla nostra burocrazia
neva un mazzo di giornali cinesi
sottobraccio e altrettanti stipati
nello zalnetto viola e, presumi­
bilmente, taraccato delle Winx.
Deve averlo preso in prestito dal­
la figlia. Dai modi cortesi ed edu­
cati, parla poco e non insiste mai
per vendere. Anzi se qualcuno
rifiuta, lui ringrazia e gira i tac­
chi. Spiega così la sua filosofia
commerciale: «Se io gentile, tu
compri».
Il secondo di nome fa Wang
Yan Lie e non si può dire sia un
bell'uomo, ma non tutti hanno
la fortuna di nascere col fascino
di Jackie Chan. Lui ha una tec­
nica completamente diversa per
smerciare il suo fascio di Europe
Chinese News: si siede tranquilla­
mente in via Paolo Sarpi in cima
a un paracarro, come faceva Pao­
lo Conte aspettando che uscisse
Bartali da dietro quella curva, e
offre a tutti i cinesi che passano
una copia. Il suo segreto? "Sba­
gliato correre. Meglio attendere
lungo riva del fiume, prima o poi
pesci passano e tu prendÌ».
Ignoriamo se sia un antico pro­
verbio mandarino, macome stra­
tegia di marketing funziona: in
tre d'ore ha piazzat-o 60 copie a 1
euro e 50 l'una. Se abbiamo capi­
to bene guadagnano una percen­
tuale sul venduto. Però l'unico
che davvero può fregiarsi del ti­
tolo di strillone è Sun Dong, con
il sorriso sempre stampato sulla
faccia è lui l'uomo dei record. Il
cattivo, quello che riesce a esau­
rire una pila da cento giornali
in meno di due ore. Un'ora e 57
minuti abbiamo certificato, cro­
nometra alla mano. Si infila nei
ristoranti gridando a squarciago­
la "Ouzhou qiaobao», parole che
suonano come un sibilo e che so­
no il nome cinese di Europe Chi­
nese News. La più importante te­
stata in ideogrammi scritta e
stampata in Italia (1) e che oggi
va a ruba perché l'articolo d'aper­
tura insegna ai" cinesi come com­
pilare il Censirnento che bisogna
SEGUE GflW
TI
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Sole~(!
mIllIE
tassativamente consegnare in
Comune entro fine febbraio. Chi
non lo fa rischia di avere guai per
il rinnovo della residenza e una
multa salata. Già, perché il prin­
cipale motivo di successo di que­
sta pubblicazione (8mila copie
a numero e anche un po' di più,
distribuita nelle maggiori città
del Centro-Nord) è proprio la no­
stra labirintica e machiavellica
burocrazia. Nemica giurata an­
che degli stranieri. I cinesi non
sanno che fare e la redazione di
Ouzhou qìaobao consiglia come
cavarsela con lva, acconti Irpef,
uffici comunali, permessi di sog­
giorno, tasse, commi, cavilli e
reddi tometri vari.
Intanto al ristorante di via Ro­
smini, per poter mangiare in pace
ìlloro piatto di manzo con bam­
bù e funghi, in molti finiscono
per comprare il giornale. Sun
Dong infila i soldi nel borsello e
sorride. Il suo stratagemma è lo
stesso che usano i bambini quan­
do vogliono qualcosa, ti ronzano
intorno e ti tormentano finché
non sei costretto a cedere. È so­
lo questione di tempo, il logorio
psicologico non fallisce mai.
Sun conosce perfettamente
l'orologio che regola la vita della
comunità qui a Chinatown. Alle
15.30 sa che un gruppo di lavora­
tori esce dal laboratorio di pellet­
teria di via Bramante: lui si tro­
va lì e piazza sei giornali. Poi si
sposta al negozio di tofu dove le
massaie vanno a fare la spesa, e
qui rifila altre venti. copie. Quan­
do il cattivo fiuta la preda non la
molla finché non riesce a metter­
gli in mano Ouzl1ou qiaobao, ne
va del suo onore di strillone, oltre
che del suo conto corrente alla
Bank ofChina di viale Montello.
Dice di saper riconoscere dalla
faccia chi comprerà e coi no, che
ha una specie di innato quinto
senso. Come avesse studiato la
fisiognomica di Lombroso, il che
è improbabile ma non possiamo
escluderlo. Infatti è all'apparen­
za jn~nie01hil" che ignori inte­
re frotte
orientali per punta­
re laggiù in fondo, davanti alla
vetrina dell'aggiustatutto, dove
fuIna un ragazzo con una cresta
che sembra uscita dal film Da/­
la Cina con furore. Eppure anche
il duro di Canton capitola e tira
fuori un euro e mezzo.
Sun ci accompagna nella re­
dazione di Europe Chinese News,
al primo piano di un vecchio
palazzo di ringhiera. In questo
- - NAR. Z012
Data
.IL
appartamento di due stanze in
penombra, che se non fosse per
una decina di computer sparsi
sui tavoli sembrerebbe una del­
le tante sartorie del quartiere,
viene sfornato il giornale che dal
2004 esce due volte la settimana,
il lunedì e il mercoledi. Perché
la scelta di questi giorni non sia­
mo riusciti a capirlo. All'entra­
ta ci accoglie un grande tazebao
che orgogliosamente raccoglie
gii articoli pubblicati nèi gior­
ni della rivolta di Chinatown.
Ricordate? Era l'aprile del 2007
quando una semplice multa per
divieto di scarico scatenò il fi­
nimondo con centinaia di cine­
si scesi in piazza, scontri con le
forze dell'ordine e scene da guer­
riglia urbana (2). In questi rita­
gli è spiegato tutto quanto, certo
dal loro punto di vista. C'è anche
un editoriale di allora che ci sia­
mo fatti tradurre da una barista:
«Che cosa possiamo fare? Possia­
mo solo resistere, fare una ma­
nifestazione di protesta! Occor­
re far capir loro che i cinesi sono
uomini, che contano, che anche
loro costituiscono parte dell'opi­
nione pubblica e che sono i voti
del futuro!». Quei tumulti di pri­
mavera per loro sono stati come
SE G U E
Pagina
le Cinque giornate di Milano,
o qualcosa di simile. Comunque
fatti su cui si fonda l'identità di
un popolo.
In redazione lavorano sei gior­
nalisti, compreso il direttore
Jiang Ming che in questo perio­
do si trova in patrìa. Poi c'è una
rete di corrispondenti dalle più
importanti città italiane e altri
cronisti che mandano i loro pez­
zi di politica, sport ed economia
interna direttamente da Pechino
e Shanghai. Non troviamo nes­
suno che parli decentemente ita­
liano e anche Sun, che almeno
qualcosa capiva, è corso via a da­
re la caccia a nuovi lettori che ab­
biano un euro e mezzo in tasca.
Davanti ai loro monitor in ideo­
grammi preparano il nuovo nu­
mero che, veniamo a sapere in
anteprima, dedicherà un artico­
lo al naufragio della Costa Con­
cordia e al comandante Schet­
tino. Perché delle 28 pagine che
compongono l'Ouzhou qiaobao
una è sempre riservata alle no­
tizie dall'Italia. Con articoli di
servizio, dicevamo, dal 15 febbra­
io non si potranno più utilizza­
re i sacchi neri per raccogliere i
rifiuti, pena una multa. Le mul­
te sembrano essere l'ossessione
dei cinesi; non che abbiano tutti
i torti. Poi c'è un commento che
invita cinesi e italiani ad anda­
re d'accordo e integrarsi, quin­
di un pezzo di taglio sui fimerali
del commerciante cinese ucciso
a Torpignattara assieme alla fi­
glia di sei mesi che stringeva in
braccio. In basso una foto di Ma­
rio Monti dall'aria severa: si
racconta che ha proibito agli am­
ministratori pubblici di accettare
regali del valore superiore a 150
euro (3).
La prima pagina invece è qua­
si totalmente tappezzata di pub­
blicità a colori: agenzi e di viaggio
di Milano e Padova, sale con slot
machine e donne in abiti succin­
ti a Cuneo, uno specialista per la
ricerca dell'anima gemella offre i
suoi servigi a Firenze. Due pagi­
nate interne parlano dei proget­
ti dell'associazione buddista
di Prato che cerca nuovi prose­
liti. «Lo scopo del nostro giorna­
le - dice Zhou Xiao Yan (nome
in codice per gli italiani: Ange­
la), presidente della casa editrice
74
che cura anche il sito www.ozhrb.
com è quello di aiutare i nostri
concittadini a vivere meglio in
Italia e nel contempo a informar­
li di cosa accade nella nostra lon­
tana patria. Lo distribuiamo per
posta e poi abbiamo gli strilloni
che ogni giorno battono la zona
di Sarpi e le vie vicino al Conso­
lato cinese».
Vorremmo sapere di più ma
Angela, foulard di Hermès al col­
lo e piglio da imprenditrice di
razza, è impegnata nell'acqui­
sto di una partita di bottiglie di
Sassicaia e Brunello per un ma­
trimonio. L'iPhone bianco vibra
senza sosta. Dovete sapere che
oltre al giomale pbssiede anche
un albergo, una enoteca e un ri­
storante. Si incavola con l'assi­
stente perché ìl prezzo del vino
proposto dal grossista è troppo
alto per i suoi gusti. "Noi voglia­
mo fare da guida ai cinesi come
una bussola, scriva que,sto che è
importante ci congeda - e mi
raccomando di non sbagiiare il
mio nome Zhou Xiao Yan. Le
informazioni devono essere cor­
rette». Etciù: nel momento di sa­
lutarla ci scappa uno starnuto.
Deve essere stato quel lungo gi­
ro al gelo per seguire le gesta di
Suno Allora Angela spiega che
"i cinesi non si ammalano mai»
perché al contrario degli italia­
ni lavorano sempre e non hanno
tempo da perdere in influenze. I
suoi strilloni, il buono, il brutto e
il cattivo, non hanno mai saltato
un giorno, anche con la febbre.
La ringraziamo, però ci saremmo
accontentati di un semplice "sa­
lute". _
SEGUE FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI Data
IPagina
SEGUE 1.
Le testate
"extracomunitarie"
che si stampano in
Italia usano almeno
15 lingue diverse.
Secondo i dati
dell'Osservatorio
media etnici della lsi
Etnocommunication,
la tiratura complessiva
è di 2Somila copie.
2.
Il più antico
insediamento cinese
in Italia risale al 1920,
a MHano, proprio nel
quartiere Canonica­
Sarpi. La seconda
comunità cinese per
importanza è quella
di Prato, dove infatti
Europe Cl7inese News
ha una redazione.
PICCOLE
RIVISTE
CRESCONO
The Milan Review e Studio, il loro segreto per sconfiggere la crisi si chiama originalità di Guido De Franceschi
Tra i canti delle prefiche che in­
tonanO il requiem per i periodici
di carta, in Italia un anno fa so­
no nate The. Milan Reviewe Stu­
dio. E non sono morte in culla. Le
due riviste condividono obiettivo
(pubblicare ciò che chi le ha crea­
te vorrebbe leggere), convinzione
(un periodico confezionato senza
svogliatezza ha un mercato), in­
clinazione per il bell'oggetto (con
soddisfazione di occhio e polpa­
strello) e modelli anglosassoni a
cui ispirarsi a mano molto libe­
ra (McSweeney's di Dave Eggers
per The Milan Re vie w e Monocle
di Tyler BrQlé per Studio). La rivi­
sta letteraria The Milan Re view,
che è anche casa editrice, esce
due volte all'anno, in inglese, in
mille copie. Non ha redazione fisi­
ca, uffici, magazzino. Ogni nume­
ro è curatissimo e "monografico",
con testi di scrittori e portfolio di
artisti. La scelta anglofona si de­
ve all'italo-britannico Tim Small,
direttore di Vice Italia che ha
creato The Milan Review con Ric­
cardo Trotta. In vendita in 15 li­
brerie in giro per il mondo, online
e soprattutto nel tour di presen­
tazione di ogni numero - a Mila­
no come a Seattle o a New York
- la rivista cambia a tutte le usci­
te formato, impianto e impagina­
z·,one. Nel numero 2 ci sono short
stories, il 3 sarà a fumetti, il 4
ospiterà in esclusiva un roman­
zo breve di Clancy Martin, autore
che in Italia pubblica da Adelphi.
Studio, bimestrale di "attualità
culturale", diffonde 35mila copie,
ha una decina di persone nella re­
dazione milanese e molti collabo­
ratori. I fondatori Federico Sari­
ca e Alessandro De Felice hanno
messo in copertina il motto "II
lettore medio non esiste", pensa­
no che, più di ogni teorizzazione.
valga la genuina ricetta del "mi si
nota di più se scrivo bene di cose
interessanti" e pubblicano arti­
Coli ampi, incuranti dei luoghi co­
mUni sul lettore frettoloso.
- - MAR. ZOll
76
F E D E R AZ I O N E I T A L I A N A E D I T O R I G I O R N A L I
Data
Pagina
~J~:~~~~@~!,P~~~!~ijgl~@~~i
.:Ai~dis()ci diRè§~Meòi~grolÌpspno~sòlo dues~t1;JIIl1ine ,,'
;I1e(s~idgJlere::ilj).odQ':~lla2 g9veti:ilitit;~e:'Periicollocare<le ~dine
'""à1Ì~iriiem6deicoJiSilìbd'aiìuniriisir3zi()lie
' .lÌl1to Ìllcapqlinea.
Lasèa~
', «"''''',K,
",<' " . ".:"J~l.: •• '
' ', .. " ...
/',<
',;de$ide12 aprile; tentritle per preSe~tarf:lèijste,d~i candidati mVlsta
. ,Gell~assis~ de127;:aprile,c~in,cide conIàriUIliòAy,Gèkpatto disin,dacat~
,', 'cIlegovemaconil63%Jàcasa éditrice.:Un\reitiçè dal quÌllè uscÌl'anno"
:.Jn* '.. ". ""'IIé'&ijJ:nuoWij>ossi9ili vertici ayendali; IInaparti.ta "
:è
o.6':sotto ';àJìi ìmperiodò mcli alcuni çleipròtagQ­
mndati. Mediobanca, primo socio con
. a fusione UnipoJ-Fonsai (5,3%, altro
çòstringeanchelt,!Gènerali (3;7%) a,""
11'ltflO,3%tsi sta concentrando sul futuro'
jljfu~@:e:~~~"" ", : '/"""çanaauyslèr:ìntesa Sanpaolò(4;90/0) è:
::·sutf:O~:~~:.
9PòJ'arriYQ ciel!;uiovo consiglìt;-e delega-,
, .': ":M. l1ry.M<rrcoTronçhettiPioveraeDlegoDella,,,
n~cìi)Ijtl~ist3Ìlnò~~)(lendo lè performance·di Pirelli
': " "etad's;~àiepérciò:eVidentè chenon siafacile trovare
,::".:ql1~!Ch~~~òllt!=!!!ti,~N.tti,ruj.cb:eçh!'sta fuori dalpattb come
s,,:G. ". .,':R6teI1i,(y;3,%);'ogii fOèalli;zatosrill'affaré SanR,affat,!Ie, i
"~Benettòn (5,1 %),llnpegnaticoil l'opasu1r.àzièncla d:abbiglil:pnento,
e i ~Toti(5%) alle presecon ledifficpltà Gell'immob,iliare. n primo
•tema che i grandis6cl devono affrolltaieè@ello della govemance; 22
~c()llsig1.ierisono.troppìanche dopo l'iilcorporazio,nedi ìma dozzfuadi
, controllàtç nellacapogruppq. n.desiderata dimòIti pattistiè discendere .
. . a 18"20consiglìeri, garantendo spàzio a tutti: Inoltre, perdare unforte
.•'~se~eatp1ercatoliltitolo langrièaO,07eUrQ) yanno ridisegnati i ver::
.' ticr.Allche perché il2011, come decretf:rltil.'çda di oggi, si è chiuso con
pcavliilchlo, unebitda iilleggçracrescità euniiidebitamentodi9~8
,milioÌlÌ:,Ma soPrattutto ilmanagèmentdopo IAesidirillessioìJi è stato
,,'bbblìg~~Q ~a svalutare,seppure disolì 300ll1ilioni;la spagnola pnidad..
",
EditòJiaLOpèrazionecht,!còm9in,~atacon I~possibilevendifadella
:fràncéseflamlmtrionper ora congelaTeventuàlità di unancapitaliZ- ,
i iaziQne$olllUIiqueda studiare, llmercatosiattendela svolta, Qssiail
. ,4oppioricambiodip~esidente (P,iergaetano Marchetti) eamministra~
toté(lelegato(Alltonello Pert::icone); L' altémativadeV:iiltèryerito più
lìghtchepreveda l'uséità.ct.ell'uno Odell'altro provocherebbescossoni '
l1'~iCl.~licati yquilibri delpatto: Cosìpenriì Perricone che sta trattando
•pèro,ttenerela pollroJia .di presidentt,! c'è "ull Ferruccio de Bortolì,
~dire.tt0redei ,Corriereltella San, al qualep0treb~ essere proposta
•la C:arica cbln,e s()luiionebypartisarieçoine degnocoronaménto'
·,di~unabrillailtecat.rièra alveftièe(lelCòrsera,periI.ruolo.•di,ad
"cirçplaA9'iA()im9iGiorgìoyalèrlb(e:x::dg,~lla . Qti6tll:Ìiani'éad '
"del'l.t< ~ttività it<,iliàJ:le di Rcs); dato ìn~pole'pòsiti()ll;GianniVallardi;l.
t iiÌi?-FSole ~40I;è; Mongadori 01tieaJ1aste~sa.Ri~:zolie E1audio'
, .,' p:~~ç~ritQ (già.c~tisiglièiè,diR,cs Ìl1~qlÌQtklPjrelli):, ," ';,/",'"
:'.,
;,,",~',
'é'\.,,'~'
':; ,'<,','
,;
:.;"'", '
'~~~:~" :;',~(
~','-,',,'~.~' ;,~"", ,~,,-
";
~...~<AiuJre(jMonttinan:;"
~,·.,c ..v
,,
:;,-,-~,>/""
. ,
~
~',>~"-~.
;:~:":~ . "': ,,"":;;~';;
1 6 MAR. ZIJ1Z
FEDERAZIONE lTALIANA EDITORI GIORNALI
Data
Pagina
Comunicato del Cdr n
lJ
ene che il direttore Emanuele Macaluso abbia iniziato a
rompere il suo granitico silenzio di settimane sullo sta­
to di salute del giornale. Spiace però constatare che la
risposta del direttore alle preoccupazioni espresse in più oc­
casioni dal comitato di redazione, da tutta la redazione, da
Stampa Romana e dalla Federazione nazionale della stampa
italiana - oltre alla straordinaria e toccante solidarietà bipar­
tisan espressa da tutto il mondo politico e istituzionale - sia del
tutto insufficiente rispetto alle questioni drammatiche e ur­
genti che abbiamo posto nella conferenza stampa di oggi.
Il direttore non risponde alla richiesta di aprire un tavolo di
confronto con noi, con la redazione, e con il sindacato per cer­
care possibili soluzioni, confermando quella scarsa attitudi­
ne al confronto che abbiamo sperimentato sulla nostra pelle in
questi mesi. E purtroppo rivelando anche un atteggiamento an­
tisindacale che lascia sconcertati alla luce della sua storia.
È francamente inaccettabile che ci venga offerta una coo­
perativa piena di debiti amo' di sfregio, e che il comandante
annunci soltanto di voler lasciare la nave che affonda. E che
Macaluso taccia sull' origine di questi debiti e sul rapporto con
la precedente società, l'editore Angelucci. Constatiamo che in­
vece di fare un'operazione verità, l'ex dirigente del Pci pre­
ferisca attaccare il Cdr.
La nostra proposta, annunciata in conferenza stampa, resta
comunque immutata: riapriamo il tavolo, aspettiamo le cifre
del finanziamento pubblico da Palazzo Chigi, e proviamo a
salvare il giornale. Ove la volontà di Macaluso e della coope­
rativa fosse davvero, come risulta dalle convocazioni confer­
mate de li ' assemblea dei soci per oggi, quella di liquidare il
giornale allora rispondiamo alla provocazione "fate voi se sie­
te più bravi": «Compagno Macaluso, prima tira fuori i conti
veri» .
COMITATO DI REDAZIONE DEL RIFORMISTA
Il comunicato del cdr conferma l'incapacità di voler pren­
dere atto di una situazione la cui drammaticità è stata sempre
sottolineata al cdI: ali 'assemblea dei soci, nelle riunioni con
giornalisti e poligraficì. Quanto ai "conti veri sono sempre
stati esposti ali 'interno del giornale. È infine noto a tutti che
nella riunione della cooperativa di oggi non verranno assun­
te decisioni definitive.
H
1 tJ MAR.Z01Z
FEDERAZIONE ITALfANA EDITORI GIORNALI
Data
r-_ _-----.!1~tl}.R .. 2ù·ll
I Pagina
1
Alcune verità
sul nostro giornale
Y
DI EMANUELE MACALUSO
PRIMA PAGINA
i dispiace .m.olto scrivere sulla si­
proposito della pubblicità debbo dire che il movimento
tuazIOne In cui oggi versa il no­
cooperativo, che ne distribuisce a destra e a manca, non
stro giornale, ma sono costretto
ha mai accolto le nostre modestissime richieste. E anche
afarlo, anche perché il Comitato di reda­
il movimento sindacale non è stato certo generoso.
zlO~e ha indetto, col sindacato dei giorna­
Tuttavia, non sottovaluto le ragioni politico-editoriali che
hstz, u~a :~~fe~enza stampa, e alcuni quo­
non hanno consentito a un quotidiano impegnato sul fronte del
tidiani, gla len, diffondevano notizie ine­
riformismo socialista ed europeista di espandersi come pen.­
satte, a volte non rispondenti al vero.
savamo. Anche altri quotidiani, diversi da noi, ma che fanno rl­
Su queste colonne abbiamo costante­
ferimento al riformismo militante, non godono buona salute.
mente Informato i nostri lettori sulle serie
Aggiungo che un quotidiano come il Manifesto, ~he ha una sto­
difJico~ta in cui si trovava il nostro picco­
ria ragguardevole nella sinistra radicale, ma Impegnata so­
lo foglIO a causa della riduzione del con­
prattutto sul terreno sociale e sul gara?tismo giudiziano" co­
trlbz:to pubblico (di cui usufndscono gior­
nosce oggi una crisi che ne mette In dlscusswne anche l eSI­
nah ~he sonofogli clandestini legati a no­
stenza. Il problema che pongo ha, a mio avviso, un eccezwna­
tabllz .a faccendieri), perché la pubblicità
le rilievo e attiene anche agli orientamenti delle masse popo­
che Cl ,era stata promessa non è arrivata
lari e soprattutto dei giovani in questi anni difficili. .
perche con i vecchi editori che ci hann~
Infine, ho letto sull'Unità che uno dei due membri del ~o­
ceduto la testata c 'è un contenzioso su cui
mirato di redazione, Alessandro De Angelis, ha detto che I re­
d~clderanno i giudici dato che a loro ci
dattori, come i loro colleghi di Liberazione, «con lo spirito di
siamo rivolti con un atto gz'udizia .
quei braccianti meridionali che una volta difendeva Macaluso,
r'
d
no.
.
zu i una volta ho detto - e i redattopotremmo dare vita a un OccupY Riformista».
r: lo ~anno bene - che la nostra coopera­
Non c'è problema, anche perché non c'è pericolo che De An­
tIva e subentr~ta alla vecchia proprietà,
gelis possa fare la fine del mio co~pagno d 'armi Pla~ido ,RiZ­
ne~ momento In cui il giornale doveva
zotto. E non c'è problema, perche la nostra cooperativa e au­
chiudere, e i tentativi fatti per vendere la
tentica e aperta. All 'assemblea dei redattori ho detto che nel
testata ad altri editori erano falliti. Nel
consiglio della cooperativa, dove sono tre i redattori, ne posso­
~ontratt.o abbiamo scritto che il nostro ten­
no entrare altri: sostituendo anche il presidente Cervetti e no­
atlvo di salvataggio (di questo si trattava)
minando un altro direttore per continuare a gestire e fare usci­
doveva essere verificato dopo un anno per
re il giornale .
~aplre se potevamo, o no, andare avanti.
Le certezze sulla possibilità di continuare non vanno affer­
.d oggz le condiZIOni, per i motivi che ho
mate solo in una conferenza stampa, ma, nel concreto: gestendo
r;assunto, non ci sono. E non è bastato
il giornale e quindi trovando i mezzi per pagare quotidianamente
l accordo per il "contratto di solidarietà"
tipografia, carta, stipendi ecc.
che c.erto in parte penalizzava i redattorI':
Noi, Cervetti e io, (che non abbiamo emolumenti di sorta, al­
ma lz garantiva anche. Tuttavia, alcuni
tro che Marchionne!) daremo tutto l'aiuto possibile a una nuo­
n:ancatl affidamenti sulla pubblicità e il
va gestione. Quindi se De Angelis e altri redattori pensano che
nspetto del contratto da parte della vec­
è possibile andare avanti, non occorre occupare i locali dove già
C~1a p,:oprietà, hanno fatto precipitare la
sono. Basta assumere la guida della cooperativa e del giorna­
SituaZIOne.
le. Tutto qui.
SEGUE A PAGINA 2
EMANUELE MACALUSO
M
A
F E D E R A Z IO N E I T AL I A N A E D l T
O R I G lO R N A L]
Data
1 6 MAR. ZOlZ
Pagina
lU
Chiude il Riformista,
Macaluso: vittime
di tagli e giornali finti Il Riformista chiude. Nell'edizio­
ne oggi in edicola, il direttore
., Emanuele Macaluso annuncia la
messa in liquidazione della testa­
ta. Solidarietà da tutti i partiti e
dal comitato di redazione de
l'Unità.
ANDREA CARUGATI
ROMA
---~~'-------
«Non ci sono le condizioni per anda­
re avanti". Con un editoriale in edi­
cola oggi, il direttore Emanuele Ma­
caluso mette la parola fine alla sto~
ria decennale del quotidiano llRifor­
mista. Sarà l'assemblea dei soci del­
la cooperativa (di cui fanno parte,
oltre a Macaluso, anche Gianni Cer­
vetti e il condirettore Màrcello Del
Bosco), a votare oggi la liquidazio­
ne della società.
Una decisione choc per i 15 gior­
nalisti (tra assunti e precari) e per i
.dieci poligrafici, che ieri hanno in­
detto una affollata conferenza stam­
pa alla sede dell'Associazione stam-.
pa romana, cui hanno partecipato
vari parlamentari di molte forze po­
litiche, da Enrico Letta del Pd a Gior­
gio Stracquadanio del Pdl, per chie­
dere all'editore di fermare la proce­
dura di liquidazione e di aprire un
tavolo con il sindacato per trovare
una soluzione alternativa. Una ri­
chiesta a cui si è associato anche il
presidente della federazione nazio­
nale della Stampa Franco Siddi, che
ha ricordato come il governo abbia
. appena sbloccato 120 milioni di fon­
di per l'editoria, mentre Maca1uso
punta il dito proprio contro il taglio
dei fondi pubblici "di cui usufruiscb­
no fogli clandestini legati a notabili
o faccendieri». La settimana prossi­
ma, inoltre, il sbttosegretario all'Edi­
t011a Paolo Peluffo farà il punto alla
Camera sugli stati di crisi del settore
e sui nuovi criteri per il riparto dei
fondi pubblici.
Una situazione in movimento, in­
somma, che, agli occhi del comitato
di redazione del Riformista, rende­
«sconcertante» la scelta di mettere
in liquidazione la testata, annuncia­
taper oggi Un atto di «arroganza
padronale degno di Marchionne»,
attacca Alessandro De Angelis, por­
tavoce del Cdr; Tra le ragioni della
chiusura, anche un buco di 800rniIa
euro tra la pubblicità preventivata e
realmente incassata. Un "gap" che,
secondo Macaluso, i precedenti edi­
tori Angelucci si sarebbero impegna­
ti, con una scrittura privata, a copri­
re, ma la vicenda è finita in tribuna­
le. Il Cdr chiede a Macaluso una
,<operazione verità sui conti". Il di­
rettore risponde invitando i giorna­
listi ad assumere in prima persona
la guida della cooperativa e del
giornale.
"È inaccettabile che ci venga of­
ferta una cooperativa piena di de­
biti a mo' di sfregio», replicano i
giornalisti. "Un comportamento
anti-sindacale che non fa onor~ al­
la storia di Mqcal uso. Constatiamo
che invece di fare un'operazione
verità sull'origine dei debiti, l'ex di­
rigente del Pci preferisce attaccare
il cdr», insistono i giornalisti. Che
ricordano come a dicembre sia sta­
to firmato un contratto di solidarie­
tà, con untaglio alle retribuzioni,
che avrebbe dovuto consentire di
andare avanti per un anno. «Da di­
cembre a oggi cosa è cambiato nei
conti?", domanda De Angèlis.
"Si muova la politica», è il grido
dei giornalisti. La risposta è biparti­
san: da Veltroni a La Russa, Di Pie­
tro, Frattini, Roberto Rao
dell'Udc, Granata e Perina di Fli,
Anna Maria Bernini. Solidarietà
anche,dai colleghi diLiberaziQne e
del Manifesto, e dal comitatodi re­
dazione de l'Unità .•:.
I
PI
F E D E R A Z I O N E l T A L ti A N A E ti ,1-tO R IG JO R fil A II
EUROPA
Data
Pagina
STEFANO MENICHINI
SEGUE DALLA PRIMA
Il problema, mserito nei sacri­
fici imposti a ogni settore, non
è quindi se sostenere, ma come
sostenere.-Con quante risorse,
con quanta maggioretrasparen­
za, con quale politica génerale
di sviluppo e riconversione.
Il governo sta affrontando
questi nodi. Imprese e sindaca­
to li conoscono bene. Lurgenza
è enorme: i casi Liberazione,
Riformista, manifeste, Padania
sono la punta dell'iceberg della
crisi delle testate più grandi.
Presto racconteremo come
questa vicenda globale si tradu­
ca nella piccola specifica
di Europa. Noi poi dobbiamo
affrontarla con la difficoltà ulte­
riore nata dal caso Lusi, che
toccaJimmagine della comuni­
tà politica che promosse rim­
presa e mtacca le sue basi ma­
teriali.Abbiamo già detto che le
cose dO'v'Tanno cambiare radi­
calmente: per rispetto dellopi­
cione pubblica - visto che le
risorse vengono principalmen­
te da lì - e per rispetto verso noi
stessi e verso il nostro lavoro.
Per oggi rimane Jurgenza
della solidarietà ai colleghi in
difficoltà impellente.
Le dimensioni planetarie
della. crisi non assolvono dagli
specifici errori di gestione, però
avvertono che nessuno si salva
da solo. I piccoli soffrono di più,
ma neanche nell editoria vale
fillusione too big to fail.
1 G1'1AR. 2012 .
1
PI
F E D E R AZ! O N E 'T A LI A Ni A E D'1'tO R IG JO R N A L f
Data
EUROPA
t1AR. Z012
Pagina
CONTROMANO
Il riformista che chiude il Riformista
orri è giusto che sia, i colleghi del Riformista
non si arrendono, E vanno avanti nella loro bat­
taglia di trasparenza, per difendere una voce ,che ha
alimentato per dieci anni la pluralità nel panorama
delle idee della sinistra italiana, Si può chiudere un
giornale edito da una cooperativa, senza che i soci
siano informati, carte alla mano, dei veri motivi che
portano a questa decisione? Si possono interrompe­
re le pubblicazioni pochi giorni dopo la notizia del
rilinanziamento del fondo pèr reditoria? I:impres­
sione è che qualcuno abbia rinunciato in partenza a
combattere una battaglia giusta, senza preoccuparsi
del fatto che le conseguenze di questa scelta rica­
dranno sulle spalle di giornalisti, bravi e giovani,
che perderanno il loro lavoro. E di lettori, collabora­
tori, partitipolitici, che perderanno uno spazio di
C
informazione e riflessione.
È per questo che ieri il
comitato di redazione del
Riformista ha convocato
uriaffollata conferenza stampa,
in cui ha chiesto
all'amministratore Gianni
Cervetti e al direttore
Emanuele Macaluso di non mollare così
facilmente. Di fare un passo indietro rispetto a
quello che Alessandro De Angelis, membro del cdr,
definisce un «blitz padronale» che si addirebbe più
a Marchionne che a «chi è andato a Botteghe
Oscure come premio per le sue lotte sindacali iI).
Sicilia». La redazione chiede di annullare,
!assemblea d~i soci prevista per oggi, che dovrebbe "
dare il via alla liquidazione, e
aprire un tavolo con il
sindacato per trovare una
soluzione. Una richiesta all~
quale Macaluso non dà seguito.
In un editoriale (sul giornale di
oggi, ma anticipato ieri) il
-.
direttore spiega semplicemente
'
che non ci sono i soldi per andare avanti,
attribuendone la responsabilità ai precedenti
proprietari (Angelucci), che non avrebbero
rispettat,o gli accordi. La conclusione: se vogliono, i
redatton assumano la guida della cooperativa e del
giornale. Un disimpegno che per il cdr è uno
«sfregio» e non risponde a nessuna delle richieste
<<rivelando anche un atteggiamento antisindacale>:.
Il caso del Riformista è 'solo Yultimodi una serie .
che rende sempre più evidente come il nodo della ' .
crisi di diversi piccoli giornali non sia più eludibile.
Martedì il sottosegretario èondelega all'editoria
Peluffo sarà in audizione alla commissione cultura
~ella camera. Lì dovrà spiegare come il governo
mtende ~ontare, immediatamente, le crisi già in
atto e quali sono i piani per le altre testate, Europa
fr~ queste, che chiedono ormai da tempo ,
chiarezza sull'attribuzione dei finanziamenti
pubblici, per progettare il proprio futuro con la
necessaria serenità e a partire da criteri certi. Il
princi:rio,è quello ricordato ieri dal presidente
della Fnsi, Franco Siddi: «Senza l'occupazione
reale dei giornalisti non cè una qualità che
merita di essere finanziata».
,F
(r:J.c.)
3
FEDERAZIONE ITA.LIANA EDITORI GIORNALI
Data
• Pagina
1, IL· MISTERO DElLETIORI
.SCOMPARSI LA FABBRICA DEI LIBRI· Maria Serena
kshop marginalìzzano sempre più i
marchi meno potenti e, in genere,
promuovono solo i best-seller; para­
dosso, Gianluca Foglia, Felrrinelli, si
~~I V
accoda
e sostiene che i «suoi" libri so­
a matematica è un'opinio­
no
penalizzati
nelle stesse librerie La
ne? Nel caso dell'editoria, Feltrinelli.
Massimo
Turchetta (Rcs)
sÌ. Per l'Aie nel 2011 in.Ita­
concorda
con
Cavallero
e Ferri: quel
lia si sono persi 723.000 po'
di
tempo
libero
che
i
lettori
hanno
lettori forti. Ma in un di­
battito a «Lìbricome» cinque editori ora lo dividono tra libri e Rete. Stefa­
no Mauri (Gems) spariglia: la crisi
. hanno letto la cifra ciascuno a pro­
nel resto del mondo è cominciata nel
prio modo. Ritky Cavallero, Monda­
2009,da noi nel 2011, semmai da
dori Libri, la dà per assodata e si chie­
chiedersi, dice, «è come mai sia arri­
de: ma dove sono finiti? Non è che i
vata così tardi». Comurique, commen­
lettori èsercitano la vista altrove, in
ta,
a perdere sono i piani bassi
Rete?
dell'editoria,
Hibri cheap e di genere
Raffaello Avanzini, Newton Comp­
ros~
e
gialli.
Mentre una saggistic~
.
ton, il marchio che C0n uno slalom
raffinata
come
quella di BollatiBorin­
tra prezzi sempre più bassi ha'vinto la
ghieri,
svela,
non
ha mai fatturato
guerra per la top ten nella seconda
tanto bene. Ma sopra.ttutto, avVerte
metà dell'anno, professa ottimismo:
lui ~he in Aie ha incarichi dirigenti,
se i beni durevoli hanno perso il 70/~
capIta
che si sparino cifre a casaccio.
con la crisi, il libro ancora si attesta al
Quei
723.000
desparecido.sporrebbe­
4,3%, dice. Sandro Ferri e/o mar­
r? ~ssere una bufala. Aspettare perve­
chio medio indipendente,'pens'a che i
nficare. Noi aggiungiamo una do­
lettori in libreria vadano in confusio­
manda:
non è che i lettori forti leggo­
ne: ~o, perché la guerra dei prezzi
n?
a.ncora,
ma libri presi in:prestito in
baSSI fa anteporre il fattore quantità
bIblioteca oppure comprati di secon­
al fattore qualità, due, perché i boo­
da mano?-:· .
.
Palien
spalierì@tin.it
1 6 MAR. ZD1Z
45
jf[[l8
F E D E R A Z I O N E I T A LI A N A EDITORI GIORNALI
111.1
.'
~
Data
Pagina
SEMPRE CONNESSI l:::::::::::::::::::::::::::::;
PRIvACY, .UNA CHIMERA. NEIJ EAPP 4
di Raffaele ..........................
Rovati _-... ........- ...."'.. _...........
oggie, AppIe, Facebook, Twitter. sembI'.il­
no lontani i tempi in era Mìcrosoft nel
G
mirino delle authority di mezzo mondo. Oggi
cui
tutti i protagonisti. della rivoluzione digitale in
mobilità condividono parte delle responsabili­
tà. E insieme vengono passati al setaccio dai
regolatori di meZzo mondo. Ma una parte della
;:,"
:lk!!~=::~~n~~~~~
no a pochi anni fa e che oggi latecnologia offre,
=~r~er:n~:l:~~
• Lasciando perdere le derive estreme, come fur­
ti d'identità e frodi informatiche in~nere, la
rèaltà di oggi è fatta di milioni, miliardi di perso­
ne che consegnano volontariamente le chiavi
i: .delloro cuore, del loro celVello, delle loro visce­
il ' re. al mercato. Che fa sempre il suo mestiere:
cercare di vendere qualcosa. Nella puntata di
:l SouthPàrk dedicata a,SteveJobs e al fenomeno
1 iPad, i dissacratori Trey Parker e Matt Stone
ripetèvanoanosfiniIDento un tormentone: Ky­
! le(unodei personaggi della serie di c;artoni ani­
:matiJcontinuavaimperterrito, nonostante sica­
i ri di Applé lo avessero rapito e sottoposto a se­
".,: VizieiSpira~ aHuman Centipede, film olandese
del filone jJomògore, a firmare i contratti d'uso
senzaleggl!rli Nessuno vuole sorbirsi le deci­
i . ne, ayoltecentinaia di pagine, deicontratti che
i.a ogniaggiomamento di software bisogna ap­
p~.Ma in questo modo si a.écettano le re­
gole' delle' corporation, per inciso scritte da
stuolidi.avv'ocati·strapagati. Sarà forse sem·
pre la tecnologia arisolvere lè mcongruenze di
questi anni, ma non si p1lÒpretenderè diessere
lasciati ili pace da piazzisti d'ogni sorta, se' si
pubblica su Facebook ogni singolo istante deli le propria vita. Mostrandolo a centinaiadi «a.mi.
; .' ci. che spesso non abbiamo mai vistòin faccia.
:'."1
::.:,,
..
:
1 6 t'lAR. ZQ,2
8
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
Pagina
1,Mediaset, c'è la Francia
.1>. ne/futuro di EiTowers .
• Grazie all'int~gràzionedelle torri di trasmissione dl Elettronica In­
... dustriale in Dmt,' Mediaset ha creato il principale 'polo itàl.iano delle
infrastiUtture per tv.e tlc grazie a una rete di 3.200 torri, L'aggregazione
si è defInita da pochi mesi ma già nel futUro 'della società quotata a
piazzaAffàri, e controllata al 65% dal gruppo che fa riferimento a Silvio
Berhìsconi, si prospetta un' espansione all' estero. Magari passando da.
una fusione con un altro operatore del settore. L'eventualità, non ancora
sul tavolo del management di EiTowers (che oggi approverà i conti del
20 Il e poi incontrerà la comUnità finanzÌaria) , viene ritenuta come pos­
sibile dagli analisti. A partire da Mediobanca, ché ha avviato la copertura
et
sulla società con una raccomandazione «outperform»'e un targ price
di 29,50 euro a fronte di un prezzo di borsa
.
di 19,55 euro. Un'allèanza internazionale,
. . El TOWERS'
secondo gli analisti di Piazzerta Cuccia, con- . .
·quotazioili in euro
,sentirebbe un notevole balzo dimensionale a ,.:~ ..., ..... ,...: . . ..
Bi Towers, che nel frattempo può rafforzare la posizione sul mercato italiano grazie al­
la gara (oggi congelata) per l'assegnazion~ dei sei multiplex per il digitale terrestre te­
levisivo e all' evoluzione -tecnologica nelle telecomunicazioni con t'avvento delle reti di quarta generazione. il mercato di sbocco
.j5
. ,-r
naturale per la società che fa riferimento a
rn~r'12
Mediaset sarebbe la Spagna, dove il gruppo
tv diColognoMonzese è leader con la controllata Mediaset Espana. Ma
visto il difficile momento dell'economia iberiG:ae del settore media, que­
. sto mercato potrebbe non garantire le giuste opportunità. Uno possibile
partner potrebbe essere invece la francese Tdi.Group (in mano ai fondi .
Tpg con il 42%, con,:\xa al 18% e Charterhouse al 14%, mentre la Caisse
des Dépòts ha il 24%) che gestisce in nièzZa Europà oltre Il mila torri.
Se fosse questa la strada da percorrere per un possibile merger, ~ediaset,
vista la differenza di stazza tra Tdied Bi Towers, dovrebbe essere disposta
. a diluirsi ininaniera. signiflciltiva. (riproduzione riserVata)
.
,
.
..
Andrea Montanari
'J":""
1 6 MAR. ZÒll
22
FEDERAZIONE iTALIANA EDiTORl GIORNALI
Data
1 6 t1AR. ZO 12
17
Pagina
Cannett si riorganizza per sfruttare le sinergie. Come a El Paìs si pensa prima iri digitale
Usa Today vara la redazione unica Una struttura per distribuire notizie su web, tv e carta del gruppo
,
_
_
.DI ALEssIO QDINI
randimallovTe amag­
gio in Gannett, l'editore
statunitense di Usa Th­
day, ohe "'mettenda a
punto ,,'!'he desk", una redazione
digitalizzata a livello nazionale
che fornirà buona parte delle
notizie alle testate del gruppo,
onlinee cartacee, incluso il pro­
prio quotidiano di punta. Una de­
cisione simile a quella già presa
dal quotidiano spagnolo El Paìs
e le cui conseguenze potrebbero
riguardare sia la produzione e
la gestione delle news sia la fine
delle collaborazioni con molte
agenzie stampa che forniscono
contenuti. La notizia è apparsa
sul Gannett Blog, che si autode­
finisce «un giornale indipendente _
su Gannett Co. e la transiZione
digitale dell'industria delle noti­
Zie». Gli autori hanno pubblicatò·
una nota di Susan Weiss execu­
~ve. editor di Usa Today,'rivoIta
ID dipendenti,in cui si annuncia­
no le novità a1l'orizzonte per un
gruppo che conta su «oltre 5 rìiila
giornalisti» e trova: la sua forza
nel radicamento sul territorio
statunitense e nella fama,delle
G
"~
t~~tate edìtoriah~er ril~-,
strare e utilizzare proficìia­
mente il giornalismo di questo
networkJ" sostiene Weiss «stia­
mo creando un team nazionale»
dedicato alla lavorazioneilellè
notizie «digitàl first»;- preparate
.dunque per i mezZi digitali e suc-'
" cessivamente rimodellate'pèr la .
pubblicaZioné cartacea.
'
«'nie desk» avrà come primo
,.
-
~~l~
.~
-,
~----~--
_ C _ _ ... _
,
,
·
compito quello di
.un notiziarioquotidia­
no multimediale che apparirà su
ogni sito web aziendale negli Usa
e sulle tV del gruppo guidato da
Marjorie Magner per aunien­ "
,t are la copertura locale. A rea-' "
liziailo, giornalisti ?i Usa Thday
:produrr~
,_o. "",,-
'-:-.~.
___
.~_~_
combinazione con le firme di rerà per offr:iTe «i migliòri e più
elle redazioni locali di rilevanti programmi on demand
ett, dunque sfruttando le ein diretta». La responsabile
editoriale detta anche i tempi: a
ergie interne. '
al digitale alla carta: «'!'he maggio vedrà la luce la,squadra
desk» lavoreràanch~ con Design "che si occuperà di produrre le
Sttidios per produrie invece no­
pagi.i,le per ùiqotidiani cartacei.
tizie,di carattere nazionale per Fissato in giugno, invece,illan­
. i quotidiani del gruppo, così' da' .cio del notiziario quotidiano, che
permettere ai giornalisti di con­
arriverà
siti delle testate del
centrarsi maggiormente sulle no­
gruppo in autunno, a cominciare
tizie locali. La nuova redaZione da quello di Usa Today.
dìiitale consentirà di coprire più'
Dopo El paìs (edito dal grup- .
agevolmente gli eventi nazionali, po Frisa) in Spagna e con altre
inmododafornireatuttelepiat:­
modalità La Tribune in Frane
taforme di Gannett storie, foto,
eia, un altro grande tnarchiodel
video e contenuti in generale giornalismo mondiale sceglie di
sotto un'unica regia.
rivoluzionare il modo di fare in­
Nel messaggio, l'executive édi­
formazìone sfruttando le sinergie
tor di Usa Today aggiunge che il redazìonali e le possibilità offerte
direttore della struttura dev'es-dalla rivoluzione digitale, antepo­
sere ancora individuato e lapoc . " nerido lafruizioneonline a quella
sizÌone sarà aperta in settimana cartacea. il prezzo da pagare, in
sù careerbuilder.com, sito dian~ molti casi è una riduzione delle
nunci di lavoro statunitense. il p'ersone che lavorano le notizie,
direttore riportera all'organo di come' hapaventato sul blogde­
governo interno composto fra gli dicato a Gannett Jim HopkinB,
altri dalla stessa Weiss.
. exredattòrè di Usa Today. Secan­
. Quanto alla produzione di do il giornalista, diversi posti di
audiovisivi, ,<The desk» potrà lavoro nell'ambito delle ageIlzie
contare sul centro di produzione stampa a livello locale potr~bbevidéodi Wxia, tv locale diAtlanta tovenireelimiriati.·
'
contr?llata da Gannett, chetavO-:'
'. ~Riprodll2ÌDne riservata--ll
----­
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
omy
Data
Pagina
Z 1 MAR. ZOlZ
68
DOSSIER 1 - - - - - - - - - - - - - - ­
.Sconti di Gulliver STOCKB2C Liquida i magazzini offrendo ai clienti prodotti di
livello aprezzi competitivi. Niente commissioni per l'ingresso
nella catena. Possibile vendere anche gli arredi del negozio
tockB2C nasce dall'espe­ 2005, primo anno di attività,
rienza nel campo del fran­ chiudemmo con un fatturato
chising maturata COn «Gulliver di 3 milioni». Quella rivendita
Librerie». La catena fondata era ancora in gestione diretta.
da Massimo Caimi 14 anni Ma cominciava a delinearsi la
fa, è stata poi ceduta alla strada per il successivo svilup­
Mondadori (società editrice po. «Decisi di alimentarlo»
di questo giornale) che ha pro­ ricorda Caimì.d risultati mi­
seguito con successo l'attività. glioravano in continuazione
"Già all'interno delle librerie» fino ad avere la fila di clienti
spiega Caimi «avevo dedicato ancora prima dell'apertura».
uno spazio ai libri ritirati in Una assoluta rarità. Da qui
stock. Dopo la cessione per l'idea di replicare una cate­
il patto di non concorrenza na di franchising. Nel 2008
ho dovuto rifocalizzare l'atti­ la partecipazione alla prima
vità». Non più libri ma altro: fiera Milano. Presenza discreta
cartoleria, giocattoli, articoli ma buoni risultati.
regalo, elettrodomestici. In­
Per il 2012 il fatturato pre­
somma tutto quello che era visto del solo franchising è
possibile recuperare a buon di 9 milioni cui aggiungere
prezzo. Fino ad acquisire un quelli dei negozi di proprietà.
grande lotto di rimanenze «Complessivamente dovremmo
in un magazzino del gruppo chiudere l'anno con 55 punti
Metro. «Da qui» racconta il vendita» secondo la previsione
fondatore di StockB2C «l'idea di Massimo Caimi.
di aprire un primo punto ven­
Qual è il segreto del suc­
dita di circa 500 mq a Rimini». cesso? Innanzitutto trovare
Un successo incredibile. «Nel merci di qualità a prezzi di
S
MASSIMO CAlMI ha costruito una rete di 55 negozi nei quali si vende di tutto a eccezione degli alimentari. Il più recente punto vendita (nella fotosotto) è stato inaugurato il3 marzo. a Torricella Verzate in provincia di Pavia. l:affiliato Stock.B2C è sicura­
stock. In questo senso l'espe­
rienza maturata dal fondatore mente una persona che guarda
gioca un ruolo strategico. Ma al concreto cioè all'utile finale.
non basta. Per generare nuovi Stesso obiettivo ha l'azienda. Il
fornitori StockB2C si avvale margine può sfiorare il 300.%
di hostess che visitano tutte le nonostante applichi sconti dal
fiere nazionali e oggi anche le prezzo al pubblico originale al
più significative d'Europa. Si proprio cliente finale del 70%
presentano in ogni stand, senza circa. Vuoi dire che un oggetto
eccezioni, spiegando la meto­ di valore 100 viene venduto a 30.
l:affiliazione StockB2C non
dologia d'acquisto e i vantaggi
per i fornitori. Per esempio il prevede costi né commissioni
pagamento contanti e il ritiro d'ingresso. Solo la fornitura del­
senza oneri. «Oltre alla certez­ la merce. Anche l'arredamento
za» precisa Cairni «che le merci del locale è costituito da mobili
verranno vendute unicamente in stock a loro volta in vendita.
l:impianto iniziale costa cir­
nel nostro network». Altra fonte
di informazione è l'affiliato che ca 100-150 euro al mq. La resa
segnala eventuali opportunità annua a mq può arrivare anche
a 5 mila euro.
@
della propria zona.
/
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
1 5 MAR. 2012
4
Pagina
,
,
'
' RAPPORTO DI .KFINANCE E AMBROSETTI SUI BILANCI'DEL SETTORE MANIFATTPRIEROINITALIA': , "
In calo le imprese a rischio d~fall!~
Mar ini eprofitti inripresa grazie anche alla discesa dei tassi. ,Migliore: l~ solìditàfinaYl;zfar.iaJncJnostfnte,
l' au~ento dello stock di debitoper la ricostituzione delle scorte. Ma SI ,.Iduce la capaclta dI ~[e.are va Ore
nuiti grazie al' calo dei tassi di
. crescita .d.ell 'indebit~e~t? (Ivf interessi che si è avuto neI2~: O,
crollato a 26,6): NeI2009.il par­
in coincidenza c?n la polItIca
ziale re<;upe~o e stato,;~egIsn:ato , monetaria espanSIva della B.ce:
per landuzlOne del! mdebl~aa1:ed~jtivìt~,e.~li, utili d~lc
La discesa degli oneri fl?anzlm.
mento più m<1!~a~a d~lla flesslo- ,
le aZlende ItalIane sono m
è ancora più significa~lva se SI
ne delle: reddlt~vI,tà! m~ntr~ ;ne!
ripresa. Le imprese hanno
considera
çhe
l'
indebitament~
2010si.e
tornatI.aI l:velli Ullillffil
potuto beneficiare di mino­
è aumentato dal 9 al 15.%. del
del Jlynodo, po~che, ~?n:~ det­
rioneri finanziari nel 2010 gra­
ricavi tornando agli steSSI hvelto, iJtecupero di reddltlv!ta non
zie al calo dei tassi e l'impatto
li del 2008. «L'indebitamento è
hac'òmpensato l'assorbImento
è stato positivo sui profitti. Così
aUmentato
per
effetto
della
rico,
di .valore connesso all' aumento
le aziende hanno migliorato la
stituzione del capitale circolart-,
dell'indebitamento.
solidità finanziaria: è diminuito
te
che
si
era
fortemente
ridotto
La
buona notizia tuttavia è che
il numero di imprese a nschio
n~l 2009», spiega il rapporto.
nel 2010 è cala~o il num~to del-'
di' insolvenza. Ma, nello stesso
«Lo scenario sul credito allora ,le i.mp~ese)talianè 90l1s~derate
anno si è ridotta la capacità delle
era diverso da quello attu~e: ora
a nschlO, In b~se al rat~~g ai:
aziende di créare valore: questo
le
banche
sono
più
selet.tlv.~
nel
tribuiti da K Fmance, ut1hz.zat~
perché l'incremento di reddi­
credito e lo fanno a costI plU al...
dalle banche per le valutazIOlll
tività non è comùnque bastato
ti»,
precisa
G.~ass<?..
;'
r,
a compensare l'aumento, dello
sul credito. In una scala dal a 7
La crescità de1 debIti ha superato , stock del debito, dovuto princi­
(definita in base a numerosi fa~~
quel1a
della
redrutivi,tà;
colpen,
palmente alla ricostituzione del­
do cosÌ la capacità di cteaziOne tori tra cui indebitamento, patn­
le scorte, in seguito alla crisi del
monio, investimenti, redditività
2009 che aveva svuotato i ma­ di ~alore dell'industrill maIiì­
e anni di vita delle aziende), le
gazzini delle aziende. È quanto fatturiera italiana., K Finance e
imprese con rating 1.02 (quel­
emerge nel Rapporto sull'Indu­ Ambrosetti hanno misurato il
le cioè a maggior rischio) sono
stria Italiana 2012 elaborato da teorico valore finanziario delÌe '
scese dal 27 al 23%. Le aziende
K Finance in collaborazione con aziende, oVVero la capacità di
con i rating migliori (6 o 7) sono
The European House Ambroset­
, generare una redditività adegua­
,invece salite dal 7 al 9%.
ti. Riguardo all'andamento delle ta rispetto ai capitali impiegati,
La media dell; industria italia­
imprese nel20l1 (il:>ilanci Sono attraverso un Indice di Valore
na è di un rating attorno al 3.
ancora in via di approvazione), il
Finanziario (nel dettaglio, l'Ivf
Ma lo scenario cambia molto
presidente di KFinanceGiusep­ è stato calcolato come multi­
i l seconda dei settori e delle
pe Grasso anticipa: «Le azien­ plo di sei volte r ebitda meno i
dimensio'ni delle aziende. In
dec·onexpoit per oltre il 40% debiti, il tutto in rapporto ai ri­
tèrmini di solidità fin'anzia­
di fatturato hanno realizzato in cavi). Ebbene, l'indice è calato
riae capacità di creazione di
molti casi risultati da record. Si da 29,9 a 26,7, ai minimi da sei.
, valore, i settori migliori sono
sono aggravate invece le difficol­
anni (si veda grafico in pagina).
utility, elettronica, meccanica
tà per chi opera esclusivamente L'andamento dell'indice, spiega
, e chimica; mentre i peggiori si
in Italia, vista la bassa domanda il rapporto, e utile anche per in­
confermano, (come nel 2009)
inferna. Tuttavia negli ultimi te~retare l'evoluzione qell' in­
legno"e carta, ceramiche e ma~
due trimestri' dèl 20 ì l, proprio'" dustria italiana negij ultimi anni.
teriali da costruzione emobiIi.
mentre il pil'italiano tornava a Il momento di maggiore capa­
I settori che sono peggiorati
scendere, c~è stata una flessio­
cÌtàdi creare valore è stato rag­
fiHìgg.iÒr.tp.ente nel 2010, no·
ne delleinsolvenze: questoeun giiuitòne12006 (Ivfpariacirca
nosHilltB i1getIf!tale recupero,
segnale positivo per la crescita 33), cori una redditivitàelevata
sono stati quèl1f;ì del1'ediHzla!
nei pro ssimi trimestri» .. (7,4%) liHmindebitamento- con~ tenuto (l1.8%);N~120b7, anno dell'industria estrattiva: e della
Laredditività opèrativ3 delle', di massì!lUl.ef$pansìon~ deIcida
'fàÌJbricazione di veicoli.
aziende è risalita ne1201 O al èconomico, la'tedditivitii. ~slllHa
'Alcuni settori sòno dQD.que me­
6,7 dal 6,5% deU;anno prece­
ancora,lnàil cte&ìtoJma.nziàriO è diamente. più solidi di altri. Lo
dente. Il mol siè ,così avvici- ,
aumentato più velocemente,co- ' stesso si può dire considerando
nato ai livelli del 2008 (7%).
me conseguenza della bolla del le dimt<nsioni aziendali: quanto
I:utile netto medio è inveceri-.
credito,e~ll.:euforia raggiunta più aumentano, tantopiù;q~~~~;"
salito allo 0,8% dei ricàvi (dallo
;"ale' ' l),afase espansiva: .
la solidità. «La ragione Princi:-.
0,6%), soprattUtto grazie al calo .<cosìJTòIIÙl1Ciato a calare
"pale risiede nel fatto che illive1-«'
.dell'inci~ltiégu·oneri:fin~- .
a éirca31J N~12008'è inizjata la lo diindebitamento e quello·di<:
.ziari (scesrdall' l allo 0,8% sui
crisi é.si è assistito a unaflessio-
"-c
ricavi):qu.esti ultimi sonodimi~ , ne della redditività c,àll'ulteriore
.'
FRANCi:~C~ NIN,FOLE ,
.... 't""".
'
L
DI
c
"
-
-
'-• .;;J::',,,_,,"
-<
___
,~,
­
~~
__ _
SEGUE
FEDERAZIONE ITALIANA EDITORI GIORNALI
Data
Pagina
SEGUE
incidenza degli· oneri finanzian
. calano all'aumentare della: di­
mensione dei ricavi. Il calo ha .
un'accelerazionesopn( la so"
'gliadei 50 milioni di fatturato,
anche perché le banche non si
possono esporre a un rischio di
credito troppo elevato in valore
assoluto»; osserva Grasso. La
dimensione invece non appare
tra i principali elementi in gra­
do di infhùmzare la redditivHà.
(riproduzion\! ris\?rvata)
10%
S%
-10%
.-15%
·20%
I
6%
4%
2%
o
40%
30%
20%
o
,112010 .
1 5 11AR.
zdrz Il