XI LEGISLATURA III COMMISSIONE PERMANENTE Verbale n. 45
Transcript
XI LEGISLATURA III COMMISSIONE PERMANENTE Verbale n. 45
XI LEGISLATURA III COMMISSIONE PERMANENTE (Tutela della salute, servizi sociali, alimentazione, previdenza complementare e integrativa) Verbale n. 45 del 4 giugno 2014 Consigliere Presente ROTELLI Franco, Presidente Sì BAGATIN Renata, Vicepresidente Sì USSAI Andrea, Vicepresidente Sì GREGORIS Gino, Segretario Sì BARILLARI Giovanni Sì BIANCHI Elena Sì COLAUTTI Alessandro Sì CREMASCHI Silvana Sì MARINI Bruno Sì NOVELLI Roberto Sì PICCIN Mara Sì PUSTETTO Stefano Sì REVELANT Roberto Sì SANTAROSSA Valter Sì TRAVANUT Mauro Sì Sostituito da Sono presenti i seguenti consiglieri (senza delega) di altra Commissione per il punto 1 dell’odg: - Sergo, Dal Zovo, Lauri, Riccardi, Frattolin, Codega Ordine del giorno Convocazione alle ore: 10.00 1. Illustrazione della proposta di legge n. 47 “Istituzione del Reddito Minimo Garantito” (di iniziativa del consigliere Sergo ed altri). 2. Audizione dell’Associazione Italiana Celiachia FVG Onlus in merito agli interventi per le persone affette da celiachia. 3. Audizione dell’Associazione Progettoautismo FVG Onlus e della Consulta regionale delle Associazioni di persone disabili e delle loro famiglie in merito alla situazione dell’autismo in provincia di Udine e alle attività promosse dall’associazione. Lavori Inizio lavori alle ore: 10.10 (Presidenza del Presidente ROTELLI) Nella sala gialla del Consiglio regionale il Presidente ROTELLI, accertata la sussistenza del quorum costitutivo, apre la seduta della III Commissione. Punto n. 1 all’ordine del giorno Il consigliere SERGO illustra la proposta di legge n. 47. Sottolinea che la pdl è il risultato di una consultazione dei cittadini. Rammenta gli impegni assunti dall’attuale maggioranza in campagna elettorale per l’introduzione di una misura di sostegno al reddito per le persone in difficoltà. Spiega le caratteristiche del reddito minimo garantito, evidenziandone le finalità di promozione dell’inserimento lavorativo. Rimarca la decisione di rimettere alla discussione del Consiglio l’individuazione della copertura finanziaria della nuova misura. Intervengono con richieste di chiarimenti sul fabbisogno finanziario della nuova misura il consigliere CODEGA e il Presidente ROTELLI. Il consigliere SERGO riporta stime rese note dall’assessore Panariti riferite alla Provincia di Trento e rammenta i dati di fabbisogno del reddito di base per la cittadinanza a suo tempo introdotto dalla Giunta Illy. Intervengono altresì con richieste di chiarimento: - il consigliere LAURI, relativamente alla durata della misura; - il consigliere NOVELLI, chiedendo informazioni sull’attività dei centri per l’impiego (coinvolti nella concessione del beneficio); - la consigliera BAGATIN, in merito ai destinatari del reddito minimo; - la consigliera CREMASCHI, in merito alle modalità di valutazione del reddito dei richiedenti. Il consigliere SERGO e la consigliera BIANCHI forniscono i chiarimenti richiesti. Il consigliere RICCARDI chiede informazioni sui tempi per il seguito dell’esame della pdl. 2 Il Presidente ROTELLI afferma che l’Ufficio di presidenza della Commissione si farà carico della questione, fermi restando gli imminenti impegni relativi all’assestamento di bilancio. Punto n. 2 all’ordine del giorno Ore 11.10 Sono presenti in rappresentanza dell’Associazione Italiana Celiachia FVG: Luciano Pegoraro, Chiara Zanchi, Rossella Paniccià. La sig.ra PANICCIA’ presenta delle slide concernenti il quadro clinico e gli interventi normativi a sostegno dei malati di celiachia. La dott.ssa ZANCHI si sofferma sul tema della formazione del personale medico e sulle problematiche relative alla gestione della malattia dopo la diagnosi. Il sig. PEGORARO richiama l’attenzione sul mancato competo utilizzo da parte della Regione dei fondi messi a disposizione dallo Stato. Intervengono con richieste di chiarimenti e ulteriori informazioni: - il consigliere USSAI, in merito alla rete di servizi per l’acquisto dei prodotti senza glutine; - il consigliere BARILLARI, relativamente agli aspetti organizzativi e di coordinamento dei servizi esistenti; - la consigliera CREMASCHI e il consigliere SANTAROSSA, sul tema dei costi di mercato degli alimenti senza glutine. Replicano la sig.ra PANICCIA’, la dott.ssa ZANCHI e il sig. PEGORARO, che sottolinea in particolare l’opportunità di un coinvolgimento della grande distribuzione per l’abbassamento dei prezzi dei prodotti senza glutine. Punto n. 3 all’ordine del giorno Ore 12.15 Sono presenti: Elena Bulfone (Presidente Associazione Progettoautismo FVG Onlus), Vincenzo Zoccano (Presidente Consulta regionale delle Associazioni di persone disabili e delle loro famiglie). La dott.ssa BULFONE presenta delle slide concernenti l’attività dell’Associazione Progettoautismo e pone il tema degli interventi regionali a sostegno dei servizi per le persone con autismo, sottolineando in particolare l’esigenza di attivare un tavolo di lavoro e di adottare linee guida regionali sul tema. Il dott. ZOCCANO dichiara pieno sostegno a tali richieste. La consigliera CREMASCHI manifesta apprezzamento per il metodo di lavoro descritto e si sofferma sul tema dei servizi per i casi più gravi. Il consigliere NOVELLI pone il tema del sostegno alle realtà associative a fronte della carenza dei servizi pubblici. La consigliera BAGATIN dichiara di condividere l’esigenza espressa di certezza di risorse e sottolinea la necessità di una precisa definizione di ruoli tra pubblico e privato. Il consigliere COLAUTTI pone il tema della valorizzazione delle esperienze di sussidiarietà orizzontale, anche nell’ottica della prossima riforma sanitaria. 3 Il consigliere SANTAROSSA chiede informazioni sul grado di distribuzione dei servizi sul territorio. Il consigliere GREGORIS richiama l’esigenza che il sistema pubblico eserciti il proprio ruolo. Il consigliere USSAI sottolinea la responsabilità della maggioranza nella creazione di un percorso di assistenza. Il consigliere BARILLARI chiede la disponibilità a un’iniziativa di indirizzo verso la Giunta regionale nell’ambito della prossima riforma sanitaria. Il Presidente ROTELLI esclude preclusioni all’apporto del privato sociale ed evidenzia un aspetto critico nella carenza di programmazione in particolare nel settore sociosanitario. Il dott. ZOCCANO sottolinea l’esigenza di una riforma sociale, oltrechè sanitaria, che dovrebbe essere contestuale. La dott.ssa BULFONE ribadisce la richiesta di linee guida e in generale chiede alla Regione una risposta chiara alle criticità evidenziate. La seduta ha quindi termine. Fine lavori alle ore: 14.00 Allegati n. 1: memoria Associazione Italiana Celiachia FVG Onlus n. 2: memoria Associazione Progettoautismo FVG Onlus IL PRESIDENTE Franco ROTELLI IL CONSIGLIERE SEGRETARIO Gino GREGORIS IL RESPONSABILE DI P.O. Mauro NEGRO IL VERBALIZZANTE Roberta VIDONI 4 Allegato 1 al verbale n. 45 del 4 giugno 2014 Sostieni le nostre iniziative con una donazione. BANCA PROSSIMA: IT88 0033 5901 600] 0000 0007 453 BANCO POSTA: 11 -25 K076 0112 4000 0001 1783 339 Spett.le Presidente della III Commissione Permanente Spett.li On. Consiglieri della 111 Commissione Permanente Regione Autonoma ?ridi Venezia Giulia PiR77a Oberdan 6 34133 TRIESTE OGGE'l i O: considerazioni e richieste della Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia ONLUS alla sanità regionale. Premessa CELIACHIA e QUALITÀ' DI VITA La Celiachia, è una forma di intolleranza alimentare permanente, geneticamente trasmessa, nei confronti del Glutìne, proteina contenuta in alcuni cereali quali frumento, orzo, segale, avena, farro, malto e tutti i loro derivati, ma anche kamut, kus-kus, bulgur ecc. La sua frequenza in Italia è stimata attorno ad uno ogni 100 nati vivi, la dieta senza glutine per tutta la vita è, a tutt'oggi, l'unica terapia in grado di garantire al celiaco uno s salute. buono conte quellondi. soggetto sano. In queste persone, intolleranti al glutine, la mucosa intestinale, in seguito all'introduzione di questo alimento presente in pane, pasta, pi77a,dolci e molto altro, va incontro ad una lesione locale che ne compromette la normale funzionalità impedendo la sua capacità dì assorbimento. Ecco allora che si hanno le manifestazioni tipiche conseguenti a questo come, dolo addominali, perdita di peso, mancato accrescimento, anemia, carenza di ferro, ma anche altr sintomi meno classici, come tiroiditi, problemi di infertilità, osteoporosi precoce o marcata, disturbi neurologiti ed altro che rendono spesso difficoltosa la sua diagnosi. Le persone celiache sono delle persone comuni, che come tutte fanno una vita, normale lavorano, viaggiano, affrontano le varie circostanze della vita e sicuramente si trovano molto limitate nel campo alimentare, dovendo scegliere accuratamente. che cosa mangiare. Molti di questi soggetti sono bambini o adolescenti ai quali non sempre t facile dover rinunciare a mangiare come gli altri. L'unica terapia ad oggi riconosciuta è la dieta. Una dieta che deve essere fatta in modo costante e permanente per tutta la vita. Se il celiaco segue la dieta corretta senza glutine è paragonato ad una persona come le altre: sano. La dieta del celiaco non può essere valutata solo sotto il profilo della quantità del suo fabbisogno calorico, ma deve essere presa in seria condizione la qualità della sua vita. Le numerose restrizioni alimentari che deve seguire, impongono un nuovo stile di vita, le rinunce che deve affrontare spesso rendono questa patologia molto pesante da accettare, in particolare per i bambini e gli adolescenti che già sì trovano a dover superare un momento di per se difficile della crescita. Questa condizione non può essere nascosta dal soggetto che la vive, perché nella quotidiana vita di relazione il cibo ricopre un ruolo importante nell'incontrarsi, nello stare insieme, nel condividere Liete Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia-Onlus Sede operativa:.Via Jacapa Stellini 1/1- 33050 Pavia di Udine (UD) Sede legale: Via Grimacco 48 -33100 Udine (UD) Tel, 0432-18.41.696 fax. 0432-18.47,110 Cod,Fisc, 94068260309 Iscr.volontariato n° 641 .sevreteria(a<celiachia vzil www.aeliachia.fvg,it FrivliVene2lo ricorrenze, senza considerare poi nel giornaliero le mense scolastiche ed aziendali o le brevi pause lavorative che non permettono degli spuntini se non portati con. sé dacasa. Nell'ambito della ristorazione fuori casa, poter contare su una catena di locali informati sulla preparazione di pasti senza glutine e di poter avere la garanzia che nella ristorazione pubblica (mense scolastiche e ospedali) vi sia la certezza che sia tutelata la salute dei celiaci attraverso una dieta corretta, influisce in maniera concreta e cospicua sulla qualità di vita di queste persone ed in particolar modo dei bambini e degli adolescenti. Pertanto il celiaco necessita di essere tutelato sotto vari aspetti che possono essere riassunti in tre percorsi: erogazione degli alimenti senza giutíne alimentazione fuori casa tutela della salute Le normative che tutelano la celiachia sono leggi nazionali, regionali e DGR e questa associazione chiede il loro rispetto e la loro attuazione. EROGAZIONE DEGLI ALIMENTI SENZA GLUTINE Percorso legislativo • 8 giugno 2001 viene emanato dal Ministero della Salute il ".Decreto Veronesi" che all'art. 3 cc. 2 cita: "L'azienda unità' sanitaria locale di appartenenza annualmente autorizza le persone alle quali er stato certificato il morbo celiaco, compresa la variante clinica della dermatite erpetiforme, a fruire dei prodotti destinati ad una alimentazione particolare, nei limiti di spesa mensile indicati nella tabella contestualmente, l'azienda rilascia alle stesse persone. 12 buoni o altro "documento di credito" anche di tipo magnetico- di valore pari ai citati letti di spesa, con i quali i suddetti prodotti possono essere acquistati presso i fornitori convenzionatidi cui all'ari, 6" (...dai presidi delle aziende unità' sanitarie locali, dalle farmacie convenzionate o, secondo .direttive all'uopo emanate dalle regioni, .da altri fornitori incaricati dalle aziende unità' sanitarie locali) Questa legge nazionale ribadisce il diritto a una quota mensile per l'acquisto di prodotti senza glutine per ogni celiaco diagnosticato e stabilisce dal .2001 che il rilascio possa avvenire tramite documento magnetico e presso fornitori convenzionati; • 2 gennaio 2002 pubblicazione della Circolare Prot. n. 6/AMM 2.3.6 della Direzione Regionale della Sanità e delle Politiche Sociali del FVG, che recepisce in regione quanto indicato dal decreto suddetto e porta le quote mensili ad essere espresse in importi monetari (prima i tetti di spesa erano espressi in quantità di prodotti); essa esprime l'intento di dare corso ad una "innovativa procedura" che possa semplificare l'iter di erogazione di tali prodotti, differendo (per difficoltà tecniche) l'istituzione di una apposita "tessera maznetica" che già da allora entra in fase di studio nella nostra regione; 4 luglio .2005 viene approvata la legge nazionale n. 123 "Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia" (GU n. 56 del. 7-7-2005) che si propone di assicurare a] celiaco una qualità dí vita migliore e che all'art. 4.(Erogazione dei prodotti senza glutine) così cita: 1. "Al fine di garantire un'alimentazione equilibrata, ai soggetti affetti da celiachia riconosciuto il diritto all'erogazione gratuita di prodotti dietoterapeutici senza glutine. Con decreto del Ministro della salute sono fissati i limiti massimi di spesa". 2. "I limiti di spesa di cui al comma 1 sono aggiornati periodicamente dal Ministro della salute, sentita la Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, sulla base della rilevazione del prezzo dei prodotti garantiti senza glutine sul libero mercato. Il Ministro definisce altresì le modalità organizzative per l'erogazione di tali prodotti." Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia— Onitts www.celiachia.fvg.it Assnciaziane .;< Friirii e 4 maggio 2006 viene emanato il Decreto Legge"Limiti massimi di spesa per l'erogazione dei prodotti senza glutine, di cui all'articolo 4, commi 1 e 2, della legge 4 luglio 2005, n. 123, recante: «Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia» che abroga gli importo previsti dal DL 8/6/2001 abbassandoli notevolmente Dal 2005 al 2007 si apre una lunga trattativa tra l'Assessorato alla Sanità Regionale e la nostra Associazione che chiede l'attuazione della legge 123/05. D percorso intrapreso vede varie riunioni con associazioni di categoria, medici ed esperti e tentativi di istituire tavoli tecnici senza però portare ai risultati auspicati e richiesti; la conclusione è una consistente riduzione delle quote mensili (del 25%) a fronte di alcune noinie a supporto del celiaco sul territorio che a tutt'oggi non hanno visto ancora la loro completa attuazione, esse sono: o . L.R n. 19 del 26/10/06, art. 29 (Interventi in favore dei pazienti affetti da morbo celiaco) I. Le Aziende per i servizi sanitari, in via sperimentale e per la durata di due anni (confermata in via definitiva con L.18/09 art. 9 co. 1),concedono, con cadenza annuale, ai pazienti affetti da morbo celiaco, compresa la variante clinica della dermatite erpegforrne, un contributo di importo pari a quanto indicato nella tabella A allegata alla presente legge. 2. La concessione del contributo di cui al comma 1 è sostitutiva delle forme di distribuzione di alimenti senza glutine previste dalle disposizioni statali, nonché dalle conseguenti disposizioni applicative regionali. Le modalità per la concessione del contributo, sotto 'Orma di buono acquisto, sono determinate con deliberazione della Giunta regionale. e DGR 631 del 22 marzo 2007 stabilisce l'erogazione dei prodotti senza glutine attraverso buoni-ricetta mensili non solo nelle farmacie ma anche presso i °negozi appositamente convenzionati con il Sistema Sanitario Regionale, In essa era indicato di "prevedere entro 6 mesi dall'approvazione della presente deliberazione, di fornire ulteriori direttive sulla base delle evidenze emerse nella fase di prima applicazione delle nuove modalità distributive" Alla data odierna nulla è stato modificato. CONSIDERAZIONI L' erogazione degli alimenti senza glutine, .ad oggi unica terapia per il celiaco, è un diritto :sancito da più norme nazionali e regionali, tuttavia l'attuazione delle modalità di distribuzione non trova piena realizzazione mettendo in difficoltà i celiaci e influendo sulla loro qualità dì vita. Negozi convenzionali La delibera regionale 631 marzo 2007 prevede che dal i aprile dello stesso anno le Aziende per í Servizi Sanitari, aí finì di erogare i prodotti cori autorizzazione ministeriale, possono avvalersi oltre che delle farmacie convenzionate anche di altri fornitovi. Sarà sufficiente che gli esercizi commerciali, autorizzati per il settore alimentare, regolarmente iscritti al registro delle imprese ed operanti nel territorio della Regione Friuli Venezia Giulia, comunichino all'Azienda Sanitaria competente per territorio la disponibilità ad erogare questo servizio per conto del Servizio Sanitario Regionale (SSR). Tali negozi devono attenersi. alle modalità di distribuzione espresse e previste nella delibera stessa (i prodotti devono essere esposti in modo chiaro e leggibile, sono vietati gli sconti, fidelizzazioni, ecc.). Tali esercizi commerciali sono inseriti in un elenco che viene messo a disposizione dei celiaci. Alcune strutture che hanno chiesto di entrare nel circuito forse per il solo scopo commerciale o per farsi un nome, non hanno mai avuto prodotti senza glutine né intendono attrezzarsi per questo, creando un grave disagio al celiaco che si muove su territorio per andare ad acquistare i prodotti senza poi trovarli nei posti indicati dalla Regione. Le disposizioni vigenti, prevedono che l'Azienda Sanitaria competente, che riceve la comunicazione della disponibilità ad Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia — Onlus www.ceIiachíaSvg.it erogare i prodotti, si limiti a ritirare questo mero atto cartaceo, senza verificare se tale servizio venga effettivamente erogato o meno e se le modalità rientrano in quelle previste dal DGR che le regolamenta; inoltre se l'esercizio commerciale decide di non fornire più questo servizio, non è tenuto a dame alcun comunicazione. Tale disservizio è stato più volte segnalato ma nessun provvedimento in merito è stato preso. Uso della Carta Regionale per i Servizi per l'erogazione dei prodotti. La possibilità dì erogare il buono-ricetta attraverso un documento di credito anche magnetico è previsto già nel DL del 2001, ed è stato subito richiesto dalla nostra associazione. Dall'anno 2002 però viene promessa alla nostra Associazione l'attuazione di questa modalità di erogazione dei prodotti a carico del SSR e ad ogni ulteriore sollecitazione in merito la risposta è sempre stata di "attesa"; prima perché la Tessera Sanitaria era cartacea e non c'era la possibilità di ottenere una tessera magnetica di credito per i celiaci, poi con l'avvento della tessera sanitaria magnetica successivamente divenuta Carta Regionale per í Servizi è iniziato lo "studio di questo progetto" che negli anni e ad ogni nostro sollecito ha avuto sempre la medesima risposta: "su questo si sta lavorando".Tale progetto in lavoro ora mai da tanti anni, ad oggi non ha trovato ancora la sua concretizzazione, senza però rendere note quali siano realmente le difficoltà incontrate. Ci è difficile comprendere dove sia il problema di gestire un programma informafico che semplifichi i passaggi esistenti, togliendo i problemi gestionali legati alla fustellatura e al controllo delle stesse, che adesso ci sono. Il supporto magnetico esiste in quanto la Carta Regionale per i Servizi posseduta da ogni celiaco è stata già identificata come idonea a questo servizio, esiste già un collegamento che pone le farmacie on-line e che può essere esteso anche agli esercizi commerciali, esiste già una banca dati che identifica i prodotti senza glutine erogabili. Ora si tratta di mettere a punto un software che sia in grado di porre in. elazione queste componenti, come già attuato in altre regioni. Durante il Convegno ECM a Udine del 19 ottobre 2007 rivolto ai farmacisti, la dr.ssa Tosolini si era fatta portavoce del Direttore Generale di allora, dr. Giorgio Ros, comunicando che era stato dato l'incarico all'INSIEL per lo studio di fattibilità dell'erogazione tramite tessera sanitaria magnetica.. L'esito di tale studio doveva essere comunicato ad un incontro fissato per dicembre 2007, che è stato prima posticipato, poi del tutto disatteso per la sopraggiunta crisi dell'INSIEL e il successivo cambio del. Consiglio Regionale. A. tutt'oggi, dopo che sono passati altri 7 anni, anche questa promessa non vede attuazione concreta. 1=; ALIMENTAZIONE FUORI CASA INTRODUZIONE Essendo la dieta l'unica terapia in grado di tutelare la salute del celiaco, nell'ambito della ristorazione privata, poter contare su una catena di locali informati sulla preparazione di pasti senza glutine assume un carattere di necessità, sia per questioni di sicurezza sanitaria, sia per evitare la discriminazione del soggetto celiaco che a loro si rivolge. Nell'ambito della ristorazione pubblica invece (mense scolastiche in primis)., la delicatezza dei temi socio — sanitari diventa urgenza e pericolo, se consideriamo che chi è costretto ad accedervi, il bambino, proprio perché tale, è in fase di formazione, dal punto di vista biologico, psicologico — caratteriale e della socializzazione. Associazione italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia Onlus www.celiaohia.fvg.it Friuli Ventata Gloli4 Percorso legislativo L'alimentazione fuori casa del celiaco è tutelata dalle norme nazionali e regionali. e La Legge 4 luglio 2005 n.123 riconosce la celiachia come malattia sociale e: "nelle mense delle strutture scolastiche e ospedaliere e nelle all'art. 4 comma 3 stabilisce che mense delle strutture pubbliche devono essere somministrati, previa richiesta degli interessati, anche pasti senza glutine"; all'art 5 comma 2 cita: Le " regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono sulla celiachia nell'ambito delle attività di all'inserimento di appositi moduli informativi formazione e aggiornamento professionali rivolte a ristoratori e ad albergatori." • La Delibera della Giunta Regionale n.1561/2007 SENTITA l'Associazione Italiana Celiachia ONLUS- Friuli Venezia Giulia, già attiva nel suddetto ambito che ha espresso la disponibilità a dare il suo contributo, considerata l'esperienza maturata nell'ambito dell'organizzazione degli eventi educativo-informativi prevede "la promozione di iniziative nell'ambito di aggiornamento e formazione per gli addetti alla ristorazione e per gli albergatori, avvalendosi del contributo della Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia-Onlus" Percorso regionale La DGR 1561/07 che recepisce la legge nazionale 123/05 stabilisce che le Aziende Sanitarie Locali si attivino per organizzare i corsi di formazione .e aggiornamento per gli addetti a mense, ristoranti, alberghi e quanto altro, avvalendosi della collaborazione di questa Associazione. Le Aziende Sanitarie riconoscono nei SIAN i servizi che dovranno applicare la Delibera di Giunta e questi verranno ripetutamente sollecitati, dalla Sanità regionale e da AIC FVG, ad avviare questo progetto di formazione e collaborazione. Il percorso intrapreso vede varie riunioni con i SIAN, la nostra associazione e l'Assessorato • alla Sanità regionale senza però portare ai risultati auspicati e richiesti; il percorso viene così articolato.: e novembre 2.008 viene convocata una riunione dei SIAN a Trieste dalla coordinatrice regionale e durante l'incontro AIC FVG presenta criticità, progetti e proposte per ottenere un tangibile risultato sul territorio al fine di agevolare l'inserimento sociale del celiaco. Quanto proposto e richiesto trova resistenza da parte dei responsabili dei SIAN che elencano proprie motivazioni- a giustificazione della mancata esecuzione di quanto previsto nella delibera che non trovano riscontro con le informazioni a nostra conoscenza; ® febbraio e aprile 2010 vengono svolti due incontri a Trieste e Udine con i responsabili dei SIAN da cui l'AIC FVG percepisce una certa mancanza di volontà a collaborare su quanto l'associazione richiede e di realizzare quanto disposto dal DGI? 1561/07; • maggio 2010 incontro con il don. Cavallini, nuovo responsabile designato dalla Regione per mettere a punto il progetto di formazione dei ristoratori previsto dalla normativa nazionale e regionale, che dopo due mesi desiste dall'incarico assunto perché non incontra la collaborazione auspicata nelle strutture; * agosto 2010 a seguito di un articolo apparso su "Messaggero Veneto" e "Il Piccolo" firmato dal Consigliere Regionale dr, Lupieri che denuncia il mancato supporto in Regione al celiaco, l'Assessore alla Salute Kosic propone l'attuazione di due punti. 11 primo è che i corsi di formazione e aggiornamento sulla celiachia non possono più essere affidati alle singole Aziende Sanitarie (come stabilito dal DGR 1561/07), ma devono essere affidati sul piano scientifico e organizzativo alla regia. unica della Direzione Regionale della Salute con il fondamentale coinvolgimento progettuale dell'Associazione regionale cenaci. I corsi dovranno essere organizzati nei quattro capoluoghi di provincia, più Tolmezzo per l'area montana. Il secondo riguarda l'assegnazione di un "bollino" per i ristoratori e gli albergatori che .hanno seguito i Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulìa — Onlus corsi sull'alimentazione per celiaci. Anche tali proposte vengono disattese perché gli organi che avrebbero dovuto attuare tali progetti non sono state in grado di realizzarli. o maggio 2011 il presidente di AIC FVG e il responsabile della Cooperativa Sociale Opera incontrano il referente regionale dei SIAN dottor Roberto Ferri e il responsabile regionale per la Sanità Pubblica Veterinaria dottor Manlio Palei per inoltrare la richiesta di attivazione dei corsi e l'utilizzo dei fondi erogati dallo Stato alla Regione FriG per l'attuazione di tali percorsi, corredati da un dettagliato progetto operativo che i SIAN potranno utilizzare, ma la risposta che ricevono è ancora una volta negativa. Considerazioni Fin dal lontano 2005 l'Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia Onlus ha iniziato la collaborazione con la Regione e con le Aziende per i Servizi Sanitari per organizzare i corsi destinati al personale di cucina e di sala delle mense, ristoranti e alberghi, oltre che agli studenti delle scuole alberghiere, affinché possano offrire un servizio "senza datine" a chi li frequenta, Dopo un primo periodo iniziale particolarmente proficuo, i contatti con i partner si sono affievoliti nel tempo fino a scomparire e oggi riteniamo che le strutture sanitarie presenti in regione, sia centrali che locali, non siano in grado di realizzare questo percorso in maniera strutturata e conforme alle esigenze dei celiaci perché il personale non è sufficientemente aggiornato sul "senza glutine", presupposto chiave per poter formare il personale della ristorazione in modo efficace. Inoltre tali strutture dovrebbero essere in grado di monitorare nel tempo la corretta applicazione di quanto insegnato per far fronte con tempestività e adeguatezza ad eventuali mancanze riscontrate. Poiché ad oggi le ASS regionali non sono particolarmente operative in tal senso AIC FVG, a fronte del fatto che è stata riconosciuta dalla legislazione regionale com.e soggetto competente in materia e in virtù dell'esperienza maturata nello svolgere eventi educativo-informativi, ha attivato nella nostra regione il Progetto "Alimentazione Fuori Casa" (AFC), che con valenza nazionale. e che contempla l'attivazione di corsi di informazione di base sulla celiachia per gli operatori e addetti alla ristorazione pubblica e privata del Friuli Venezia Giulia, con l'ausilio di professionisti esperti nei vari temi correlati alla celiachia e alla sua gestione nell'ambito della preparazione degli alimenti senza glutine. Le strutture private che, terminato il corso aderiscono al progetto AFC, entrano a far parte del network nazionale di AIC e vengono segnalate come strutture informate sulla cucina senza glutine a livello nazionale, per tramite della Associazione regionale; ciò comporta la loro diffusione sulla stampa associativa e l'esposizione una vetrofania presso il locale, che viene confermata ogni anno a seguito di un protocollo di intesa tra'la struttura e l'AIC regionale dopo l'esito positivo dei monitoraggi effettuati dai tutor associativi a garanzia della corretta adesione al protocollo dì intesta stipulato tra le parti. Farsi carico dell'organizzazione e del coordinamento dei corsi rivolti alle strutture di ristorazione è però una incombenza divenuta molto difficile da gestire come associazione di volontariato, sia per l'estensione del territorio, sia per il rilevante numero di strutture da contattare e da monitorare, sia per la complessità delle pratiche burocratiche inerenti tale progetto che sono da seguire. AIC FVG ha stipulato pertanto un accordo di collaborazione con "Opera Cooperativa Sociale", per la segreteria organizzativa del Progetto AFC, Cooperativa quest'ultima avente le competenze necessarie ed una struttura adeguata a fornire supporto nella realizzazione dei suddetti corsi. AIC FVG sta sostenendo costi rilevanti per coprire le spese di realizzazione di questo importate progetto. fondamentale per la qualità di vita dei celiaci, e sta impiegando parte delle quote dei soci, sostituendosi in prima persona ed economicamente agli Enti Locali che ner normativa e finanziamento statale sono deputate a questo compito. Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia Onlus www.celiachia,Tvg.it Mense scolastiche, Mense ospedaliere, Mense universitarie Secondo il parere delle ASS il personale operante in questo settore è già sufficientemente preparato, mentre alla nostra associazione arrivano frequenti lamentele dei genitori che devono confrontarsi con il personale incaricato di fornire pasti senza glutine che non ha mai fatto corsi idonei dì formazione/informazione e che non è a conoscenza dei problemi correlati alla celiachia. Ci vengono segnalati episodi gravissimi come la scuola che chiede all'alunno di iscriversi in un altro Istituto perché non vuole far fare il corso ai propri cuochi, o ancora i genitori che devono portare i cibi senza glutine da casa perché l'Ente Locale dì competenza non li vuole comperare, oppure i casi di sintomi presentati da alcuni alunni che si risolvono quando i bambini cambiano scuola. Preoccupanti invece i casi di pazienti ricoverati nei vari ospedali che non hanno potuto ricevere i pasti senza glutine perché le ditte appaltatrici non erano in grado di provvedere a questo loro inalienabile diritto. I celiaci e le loro famiglie, oltre a doversi occupare personalmente delle difficoltà che incontrano nell'affrontare un percorso scolastico o universitario, oppure un ricovero ospedaliero, devono anche aggiungere l'umiliazione di veder negato il loro diritto a nutrirsi in modo adeguato e corretto. Ristoranti, Agrifurismi, Alberehi, Bar e B&B Le ASS riferiscono che, a causa della "non obbligatorietà" della partecipazione ai corsi previsti dalla L. 123/05, il personale della ristorazione privata non vuole aderire, ma vengono prontamente smentite dalla nostra Associazione che in questi ultimi anni ha organizzato un rilevante numero di corsi per cuochi e responsabili di sala di ristoranti e alberghi, con la partecipazione di alcune centinaia di persone e con l'inserimento nel network AFC di AIC di 70 nuove strutture. Va rilevato che questo settore influisce nel compatto turistico e che fino a qualche anno fa nella nostra regione non vi erano strutture preparate a fornire pasti senza glutine, In passato, contattati dai celiaci di altri Stati per avere informazioni su alberghi e ristoranti della nostra regione che offrissero il servizio del "senza ghitine", siamo stati costretti a indirizzarli in Emilia Romagna dove da sempre numerose strutture offrono questo servizio. COPERTURA FINANZIARIA — EROGAZIONE FONDI NAZIONALI ALLA. REGIONE E importante sottolineare che per l'attuazione dell'art. 4 al co. 4 e dell'art. 5 al eo. 3 è prevista la copertura finaniiaria a partire dall'anno 2005. In particolare il PROVVEDIMENTO 16 marzo 2006 concernente criteri per la ripartizione dei fondi, di cui agli articoli 4 e 5 della legge 4 luglio 2005, n. 123. (GU Serie Generale n.111 del 15-5-2006) prevede: Allegato A aSoranzinistrazione di pasti senza glutine, previa richiesta degli interessati nelle mense delle strutture scolastiche, ospedaliere e pubbliche». Soggetti destinatari: regioni e province autonome e, per il loro tramite, enti, associazioni di categoria e operatori interessati. Ai soggetti destinatari, come sopra definiti, viene ripartito il 50 % dell'importo erogabile (..) in relazione al numero dei soggetti affetti da celiachia, sulla base dei dati forniti dalle regioni e province autonome. Il restante 50% dell'importo erogabile (..) viene ripartito sulla base dei pasti effettivamente erogati nel corso dell'anno precedente. Associazione italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia— Onlus www.ccliach i afvg.it Friuli Vennio Glullo Entro il primo semestre di ogni anno le Regioni e Province autonome provvedono a comunicare al Ministero della salute i dati al fine dell'assegnazione dei fondi. Allegato B «Istituzione di moduli informativi sulla eeliaelzia nell'ambito delle attività di formazione e aggiornamento professionale rivolte a ristoratori e ad albergatori». Soggetti destinatari: regioni e province autonome e, per il loro tramite, enti, associazioni di categoria e operatori interessati. (...) Tutte le regioni e le province autonome devono provvedere alla formazione e aggiornamento professionale di ristoratori d albergatori in tema di celiachia. Ai soggetti destinatari, come sopra specificati, viene ripartito il 20% dell'importo erogabile sulla base dei dati forniti dalle Regioni e Province autonome in relazione al numero dei soggetti affetti da celiachia. Un ulteriore 30 % viene ripartito sulla base della densità di popolazione nonché del numero di strutture presenti nelle singole Regioni e Province autonome, da coinvolgere nella formazione e aggiornamento professionale degli addetti. Il restante 50 % dell'importo erogabile viene ripartito sulla base della documentazione fornita entro il 30 settembre dell'anno in corso dalle singole Regioni e Province autonome in relazione ai moduli informativi sulla celiachia già effettuati o programmati entro l'anno. Considerazioni I fondi erogati fino ad oggi per le strutture pubbliche sono stati quasi tutti destinati a rimborsare I € per ogni pasto senza glutine richiesto dalle mense. Sono stati organizzati corsi al personale di cucina delle mense ospedaliere e universitarie, mentre una nuova serie di linee guida fornite da due circolari interpretative del Ministero della suggeriscono che una parte di questi fondi vengano destinati alla preparazione del personale e come parziale contributo per la copertura di eventuali spese per la riorganizzazione delle cucine. Ogni anno le quote destinate a questi capitoli di spesa vengono assegnate dallo Stato a ogni regione in base al numero dei corsi fatti e. al numero di celiaci presenti sul territorio, ma se i corsi ai ristoratori e agli albergatori non vengono fatti ì fondi che lo Stato eroga alla nostra regione sono e saranno sempre meno. A titolo Chiarificatore si riportano i fondi sempre minori erogati dal 2007 ad oggi alla Regione FVG a fronte di un numero a.pnnale crescente di celiaci diagnosticati: Anno Fondi per erogazione pasti senza glutine (curo) Fondi per moduli informativi ristoratori (euro) Celiaci censiti in Friuli Venezia Giulia 2007 71.345,14 39.300,03 1.549 2008 63.358,87 14.626,12 1.894 2009 70.169,25 11.026,52 1.951 2010 63.643,65 11.523,33 2.241 2011 36.341,57 1.580,37 2.471 2012 38.259,12 1.036,66 2.743 Dati estratti dalle relazioni annuali del Parlamento sulla Celiachia Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia — Onlus TUTELA DELLA SALUTE Percorso legislativo •La Legge 4 luglio 2005 n.123 all'art. 3 cita: I. Ai fini della diagnosi precoce e della prevenzione delle complicanze della malattia celiaca, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, attraverso i piani sanitari e gli interventi di cui all'articolo 2, tenuto conto dei criteri e delle metodologie stabiliti con specifico atto dì indirizzo e coordinamento e sentito l'Istituto superiore di sanità, indicano alle aziende sanitarie locali gli interventi operativi più idonei a: a) definire un programma articolato che permetta di assicurare la jOrmazione e l'aggiornamento . professionali della classe medica sulla conoscenza della malattia celiaca, al fine di facilitare l'individuazione dei celiaci, siano essi sintomatici o appartenenti categorie a rischio; h) prevenire le complicanze e monitorare le patologie associate alla malattia celiaca; c) definirei tesi diagnostici e di controllo per i pazienti affetti dal morbo celiaco. 2. Per la realizzazione degli interventi di cui al comma l le aziende sanitarie locali si avvalgono di presidi accreditati dalle regioni e dalle province autonome di Trento e dì Bolzano, con. documentata esperienza di attività diagnostica e terapeutica specifica, e di centri regionali e provinciali di riferimento, cui spetta il coordinamento dei presìdi della rete, al fine di garantire la tempestiva diagnosi, anche mediante l'adozione di specifici protocolli concordati a livello nazionale. CONSIDERATO che la malattia celiaca è •La Delibera della Giunta Regionale n.1561/2007 stata storicamente considerata una patologia ad esordio nei primi anni di vita con sintomi classici legati al malassorhimento, ma che sono in costante aumento le forme ad esordio tardivo, caratterizzate da sintomi gastrointestinali atipici o da manifestazioni extra gastrointestinali; CONSIDERATO altresì che la diagnosi precoce e di conseguenza una tempestiva esclusione .dalla dieta degli alimenti contenenti glutine, non solo permette una risoluzione della sintomatologia, ma previene l'instaurarsi di complicanze gravi e ad elevato impatto sociale; prevede "dì promuovere l'organizzazione di percorsi formativi sulla celiachia nell'ambito dell'aggiornamento professionale del personale sanitario", Considerazioni La delibera 1561/07 stabiliva "Di approvare il protocollo "Percorso diagnosticoassistenziale per i soggetti affetti da malattia celiaca", e la nostra regione è. stata la prima in Italia ad avere tua protocollo di diagnosi che garantisse a tutti i celiaci della regione le stesse modalità di diagnosi e di approccio alla celiachia. Questo protocollo è stato preso ad esempio successivamente per la stesura del Protocollo di Diagnosi Nazionale. Vi sono tuttavia altri aspetti riguardo la tutela della salute del celiaco che ancora oggi aspettano di essere attuati nonostante siano previsti dalla normativa vigente. Corsi per MMG e PLS, Farmacisti, Medici ospedalieri In collaborazione con il centro di formazione medica regionale, AIC FVG ha organizzato 'un importante convegno a Grado nel maggio 2009 a cui hanno partecipato circa .80% dei medici e pediatri del territorio: il risultato è stato che questi professionisti hanno dimostrato di avere una buona preparazione su carne arrivare alla diagnosi di celiachia, ma oltre il 50% dei partecipanti al test finale (tramite televoto elettronico) si è dimostrato impreparato su quale dieta consigliare al celiaco diagnosticato, perché ha indicato come consentiti alcuni cereali che sono invece assolutamente vietati. Associazione italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia — Onlus www.celiachia.fvg.it Ltiutl V,r1e2la Glube A tutt'oggi però, non è stato previsto alcun aggiornamento medico per migliorare questa pericolosa situazione. I Centri di Riferimento regionali per la celiachia manifestano preoccupazione rilevando che oltre il 50% dei celiaci non segue la dieta in modo corretto, e una delle motivazione per cui ciò avviene va cercata anche nella mancanza di una adeguata preparazione del personale preposto a seguire tali pazienti nel suo percorso post-diagnosi. Oltre ai MMG e ai PLS ci sono altre figure professionali che necessitano di una adeguata formazione sulla celiachia, come ad esempio i farmacisti, dove molti celiaci ritirano ì buoni-ricetta mensili, perché si trovano sicuramente a dover dare risposte di tipo professionale, dietetico o psicologico a chi si rivolge loro. Inoltre c'è il personale sanitario che è impiegato nei reparti che si occupano di celiachia, come le medicine generali, le pediatrie, le gastroenterologie o altro ed anche questi professionisti hanno bisogno di ricevere una aggiornata formazione sulla celiachia. Carenze nei Centri di Riferimento Regionali Più volte in questa relazione è stato ripetuto che l'unica cura per il celiaco è seguire una dieta che escluda in modo categorico l'assunzione di glutine, ma né presso i Centri di Riferimento, né presso le varie strutture della Aziende Sanitarie è prevista la figura professionale di una dietista preparata su questa patologia che lo possa seguire nel percorso alimentare post diagnosi. Molte volte, se il proprio medico curante non è preparato e la dietista non è presente, si è costretti a procedere con il "fai da te" che spesso crea più danni che benefici. Non riuscire a gestire o ad accettare la condizione di intolleranza al glutine ingenera una situazione di sconforto che porta a scompensi e frustrazioni di tipo emotivo, per risolvere i quali serve un aiuto a livello psicologico, ma anche questa figura professionale non è prevista nei punti di assistenza per il celiaco. La delibera regionale 631/2007 ha abbassato gli importi mensili destinati ai celiaci di oltre il 25% a fronte di un impegno delle Istituzioni, negli anni non pienamente assunto, di attivare servizi sul territorio che facilitino l'inserimento sociale del celiaco. In previsione della emanazione di tale delibera, già nel gennaio 2005, 1'AIC FVG aveva depositato presso l'Assessorato alla Sanità regionale il documento "Celiachia: sfumatura di vita" nel quale si chiedeva l'attivazione di un percorso dí formazione/informazione per il neodiagnosticato presso i Centri dì diagnosi e riferimento regionali, richiesta reiterata negli anni e a tutt'oggi ancora disattesa. Nella situazione attuale di informazione globale spesso errata e non sempre efficace, si rende più che mai necessario tutelare la salute dei celiaci della nostra regione formando in modo adeguato i medici ed il personale sanitario .e attuando un percorso di follow-up che li segua nel dopo diagnosi evitando cosi che possano incorrere nelle complicanze delle malattia celiaca dovute ad una dieta non adeguata, incidendo nel futuro sul bilancio della Sanità Pubblica che dovrà provvedere a curare patologie correlate che potevano essere prevenute. CONCLIJSIONI E RICHIESTE La celiachia è una malattia che necessita di un approccio a 360 gradi e che non può essere relegata al solo aspetto alimentare. La qualità di vita del celiaco è strettamente correlata ai servizi che il territorio può offrire; mense scolastiche ed ospedaliere informate che eroghino pasti senza glutine sicuri; ristoranti, pizzerie ed alberghi che possano garantire una socialità adeguata anche a coloro che per paura delle contaminazioni del cibo, rinunciano a ad una vita sociale fino a cadere in depressione; fruibilità degli alimenti senza glutine in sempre più esercizi commerciali, laboratori artigianali e molto altro. Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia— Onlus www.celiachialvgitt "Asrsela2tolifi,,, itatian&,. tciiacbIa -;f, Friuli ~ala Giulin Le continue scoperte in campo scientifico inerenti le modalità di diagnosi e/o di possibile cura alternativa alla dieta, unite alla necessità di una adeguata formazione del personale medico e sanitario sono un diritto del celiaco e devono essere una garanzia indispensabile erogata dal sistema sanitari o. Per i motivi qui esplicitati e per molti altri che meriterebbero di essere approfonditi, la nostre richieste vengono in breve di seguito riassunte. Attuazione concreta delle normative vigenti che da tempo vengono disattese nella nostra regione; 1. Istituzione di - un. Tavolo Tecnico permanente presso la Direzione Regionale della Sanità e delle Politiche Sociali che affronti nel tempo tutte le varie problematiche relative ai molteplici aspetti della celiachia, come già più e pia volte foluialmente richiesto alla Direzione Regionale e fino ad oggi negato. 2. Prevedere nuove proposte di legge regionale/delibere di giunta e/o un aggiornamento delle esistenti al fine di: > approvare una normativa che uniformi. le procedure per la produzione e la somministrazione diretta di alimenti senza glutine nelle strutture pubbliche e private in conformità alle linee guida concordate; > apportare le migliorie necessarie e riconfermare la delibera 631/07 che prevedeva l' aggiornamento dopo 6 mesi dall'entrata in vigore e mai avvenuto; • incrementare e regolamentare in modo più dettagliato la convenzione per l'erogazione dei prodotti senza glutine da parte degli. esercizi commerciali convenzionati; )- attuare l'uso della Carta Regionale per i. Servizi per una gestione informatizzata e semplificata dell'erogazione dei prodotti senza glutine, senza la necessità della fustellatura. 3. Attivazione dei corsi indicati dalla Legge 123/05: a avviare con urgenza, in collaborazione con AIC FVG, i 'corsi previsti e/o i relativi aggiornamenti per Ristoranti, Agriturismi, Alberghi, Bar, B&B, Gelaterie che potranno essere inserite nel Network AFC di AIC già esistente; • Avviare con urgenza, in collaborazione con AIC FVG, i corsi previsti. e/o i relativi aggiornamenti per le Mense scolastiche, Mense ospedaliere, Mense universitarie; o attuare corsi formativi e di aggiornamento per .i Medici Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta ; .10 prevedere aggiornamenti annuali per: V' Personale ospedaliero e sanitario dei reparti abilitati; ✓ Farmacisti: ✓ Dietiste. 4. Individuare il percorso ed il personale sanitario che possa dare supporto ai celiaco nel follow-up. La nostra richiesta più ambiziosa e auspicata, però è che la nostra regione possa essere l'artefice di. una LEGGE REGIONALE A TUTELA. DEL CELIACO nella quale possano essere inseriti in modo organico e completo tutti i punti qui trattati e le richieste emerse. Darebbe valore alla nostra regione essere una delle poche in Italia ad approvare una legge dì tutela così importante come già Calabria, Lazio e Trentino hanno fatto. In un momento di ristrettezza economica e di precarietà lavorativa, unire le risorse delle strutture ricettive alberghiere e della ristorazione, dei laboratori artigianali e di produzione di alimenti, dei produttori di vending, degli esercizi commerciali e di altre realtà che ruotano intorno Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia — Onlus celjachia.fvsz.it J alle necessità dei celiaci e far dì una esigenza di salute e tutela una risorsa economica e di sviluppo porterebbe dí certo lustro a questa regione che con lungimiranza avrebbe saputo vedere oltre la ristretta necessità di un gruppo di persone, che chiedono diritti e tutela, una risorsa per la collettività. Per tale ulteriore motivo chiediamo la solerte istituzione di un Tavolo Tecnico di Lavoro dove poter valutare le nostre concrete proposte operative e mettere a disposizione la nostra esperienza per la realizzRzione di quanto dettagliatamente richiesto. Le criticità emerse ed esposte fanno pensare che la celiachia nella nostra regione sia una malattia di cui la Sanità non si sta occupando in maniera appropriata, se non ciclicamente in particolare per la parte economica relativa alle quote mensili da erogare. AIC FVG segnala infatti che la disattesa applicazione della Legge nazionale 123/05 e della DGR 1561/07 che tutelano i celiaci, non ha favorito la diminuzione dei disagi sociali che gli affetti da tale patologia si trovano ogni giorno ad affrontare. La nostra associazione chiede all'Istituzione che Voi rappresentate un impegno reale e costruttivo per risolvere le criticità sopra esposte, con lo scopo di garantire ai celiaci della nostra regione una vita sociale normale. La celiachia rimane tale nel tempo con le sue problematiche irrisolte anche se cambiano le coalizioni al governo e le componenti istituzionali, mentre l'AIC FVG vede immutate le proprie esigenze e spesso disattese le proprie richieste. Auspichiamo che da questo scritto e dal nostro incontro possa nascere la massima collaborazione in un nuovo percorso che porti ad avere risultati positivi per tutte le parti coinvolte, a tutela del diritto inalienabile alla salute dei cittadini. Pavia di Udine, 1 giugno 2014 Il Presidente AIC FVG Luigi Manfredí Associazione Italiana Celiachia Friuli Venezia Giulia— Onlus www.ceiiachia.fvg.it Allegato 2 al verbale n. 45 del 4 giugno 2014 PROGETTOAUTISMO FVG Onlus ELENCO DELLE NECESSITA’-PRIORITA’ PER L’ AUTISMO SUL TERRITORIO REGIONALE E DELLA PROVINCIA DI UDINE I familiari di persone affette da autismo dell’associazione PROGETTOAUTISMO FVG - onlus, via Sottovilla 8 33010 CAVALICCO (UD) a norma della Legge n. 67, 1° marzo 2006 - "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni" che, ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione, promuove la piena attuazione del principio di parità di trattamento e delle pari opportunità nei confronti delle persone con disabilità , al fine di garantire alle stesse il pieno godimento dei loro diritti civili, politici, economici e sociali ricordano che secondo tale principio di parità di trattamento non può essere praticata sul territorio italiano alcuna discriminazione in pregiudizio delle persone con disabilità. Evidenziano che una discriminazione diretta si attua quando, per motivi connessi alla disabilità, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata una persona non disabile in situazione analoga. Ed infine che si ha oltremodo discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri mettono una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone. A tal proposito si ricorda anche che il Servizio Sanitario Nazionale assicura, attraverso le risorse finanziarie pubbliche e in coerenza con i principi e i criteri indicati dalla Legge 23 dicembre 1978, n. 833 e dal Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modifiche e integrazioni i livelli essenziali di assistenza LEA sia per i servizi sanitari che socioassistenziali. Premessa sulla storia dell’autismo in REGIONE FVG Progettoautismo fvg onlus quando era ancora un comitato di genitori nel 2006, viste le gravi carenze sul territorio regionale e provinciale, propose alla REGIONE FVG, supportata dall’associazione familiari e amici della Fondazione Bambini e Autismo, un progetto denominato “CULTURA E AUTISMO, l’orizzonte della qualità della vita” patrocinato dall’Ordine Regionale dei Medici e Chirurghi della provincia di Udine e del Sede legale: Via Sottovilla, 8 - 33010 Cavalicco (UD) C.F. 94100060303 Tel. 329 9299803 mail: [email protected] web:www.progettoautismofvg.it 1 PROGETTOAUTISMO FVG Onlus FVG che chiedeva di assumere alla regione le seguenti strategie: Assunzione di linee guida regionali sull’autismo per dar modo di attivare servizi ad hoc sul territorio per bambini ragazzi e adulti; Implementazione di un osservatorio regionale sui numeri della sindrome e la dislocazione delle emergenze in virtù della diversa conformazione territoriale e dei servizi per poter calibrare l’intervento ottimizzando le risorse; Necessità di diagnosi precoce e diffusione dello strumento della CHAT – Checklist for autism in toldlers presso i pediatri di riferimento e le famiglie; Formazione delle famiglie, dei professionisti, assistenti sociali, educatori, insegnanti, logopedisti, medici e pediatri, personale infermieristico. A tal proposito si ricordano le Audizioni di PROGETTOAUTISMO FVG ONLUS in data 21.07.2006 in Commissione Cultura e in data 21.03.2007 in Commissione Sanità della regione FVG. 1. Nel frattempo usciva nel 2008 la Relazione Finale del tavolo nazionale di lavoro sull’autismo DEL MINISTERO DELLA SANITA’ e il BUR della Toscana 24.12.2008 stabiliva una stima di un caso su 150 nati primo dato ufficiale italiano. Nel 2009 ci fu l’approvazione in Giunta regionale all’unanimità da parte di maggioranza ed opposizione dell’Osservatorio e del progetto sulle Linee Guida Regionali. Nel novembre 2010 l’assessore alla Sanità Kosich assieme al Direttore Centrale dott. Bazzo convocarono la prima riunione del Tavolo sull’autismo Regionale che si tenne a Udine in Azienda Sanitaria 4 e che vide presenti attori da tutta la regione. Il tavolo, purtroppo, si arenò praticamente alla nascita, limitandosi ad effettuare una prima riunione esplorativa e di indirizzo nel 2011 che non ebbe più alcun seguito, nonostante le richieste delle famiglie. Sede legale: Via Sottovilla, 8 - 33010 Cavalicco (UD) C.F. 94100060303 Tel. 329 9299803 mail: [email protected] web:www.progettoautismofvg.it 2 PROGETTOAUTISMO FVG Onlus NECESSITA’-PRIORITA’PER L’ AUTISMO SUL TERRITORIO REGIONALE In calce, pertanto, si evidenziano le priorità ed i bisogni delle persone affette da autismo e delle loro famiglie implicate nel processo di educazione cura e assistenza continuativa alle loro necessità di scolarizzazione, alfabetizzazione culturale, socializzazione, diritto allo studio, allo sport, al tempo libero e al lavoro, nonché alle attività di indipendenza e alle realtà per il dopodinoi. Evidenziamo, in primo luogo, che esistono vari livelli di gravità nell’autismo che compromettono del tutto o in parte le attività della vita quotidiana a diversi livelli e maggiormente nella sfera delle relazioni sociali e della comunicazione: - autismo severo o grave - autismo medio - autismo lieve o alto funzionamento in cui si comprende anche la sindrome di Asperger. Inoltre esistono patologie correlate ed in comorbilità ai disturbi autistici quali epilessia, afasia, disturbi dell’apprendimento (dislessia, disprassia, discalculia, disortografia, difficoltà logiche e matematiche ), disturbi delle prassie grosso e fino motorie, allergie e intolleranze alimentari, patologie psichiatriche (ossessioni, compulsioni , ecc) che sono già presenti alla nascita o che si innestano in un secondo momento e per cause ancora in fase di studio nella vita delle persone affette da autismo e che peggiorano e acuiscono il quadro clinico e di adattamento alla vita quotidiana di queste persone. Oggi la situazione in Friuli Venezia Giulia è molto grave e complessa, vi sono poche aree di eccellenza riguardanti alcuni centri per: la Diagnosi precoce e la presa in carico con riabilitativo dei bambini in età prescolare e scolare Presa in carico di adulti Servizi per il dopodinoi ed i week end di indipendenza trattamento Sede legale: Via Sottovilla, 8 - 33010 Cavalicco (UD) C.F. 94100060303 Tel. 329 9299803 mail: [email protected] web:www.progettoautismofvg.it 3 PROGETTOAUTISMO FVG Onlus Vi sono, diffusamente ed estese a quasi tutto il territorio regionale, aree di forte criticità riguardanti gli stessi servizi, in special modo nelle Provincie di Udine (Alto-Medio e Basso Friuli), Trieste e Gorizia, e per le persone medio-gravi di età adulta nell’area del Pordenonese. Le famiglie rilevano che mancano molti servizi che dovrebbero essere assicurati secondo i documenti Ministeriali: Relazione Finale del tavolo nazionale di lavorosull’autismo del 2008; Linea Guida n. 21 Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti dell’ottobre 2011; Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nei Disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS),con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico del 2012 Manca innanzitutto un recepimento regionale delle Linee Guida e un Tavolo sull’autismo per poter fornire i servizi e il sostegno adeguato alle famiglie e alle persone affette da autismo dopo aver effettuato un attento e puntuale censimento dei casi, dei loro bisogni abilitativi e del loro carico assistenziale; dopo aver effettuato uno screening dei servizi offerti dal territorio, del loro impatto economico e aver valutato attentamente eventuali soluzioni più economiche e efficaci ed efficienti e di elevato standard di qualità attraverso la strutturazione di reti assitenziali fra servizio pubblico, privato sociale, associazioni e gruppi di famiglie. Pertanto l’associazione PROGETTOAUTISMO FVG ONLUS in relazione alle LINEE GUIDA NAZIONALI SULL’AUTISMO rileva con urgenza i seguenti bisogni su tutto il territorio regionale e della provincia di Udine: 1 – Recepimento in Regione delle Linee Guida sull’autismo e attivazione di un osservatorio sui numeri e i bisogni abilitativi , nonché del carico assistenziale della popolazione infantile, delle persone adolescenti ed adulte in regione; 2 – Effettuazione di Diagnosi precoci: avviando la comunicazione tempestiva onesta e chiara della diagnosi alla famiglia e alle persone autistiche a cui dovrebbe seguire l’accompagnamento e la preparazione a una genitorialità responsabile e consapevole sia in età infantile che in prossimità dell’adolescenza (parent training, tecniche di educazione speciale di stampo Sede legale: Via Sottovilla, 8 - 33010 Cavalicco (UD) C.F. 94100060303 Tel. 329 9299803 mail: [email protected] web:www.progettoautismofvg.it 4 PROGETTOAUTISMO FVG Onlus comportamentale, educazione sessuale, ecc.) in collaborazione con i servizi di Neuropsichiatria Infantile e gli Ambiti Socio-assistenziali e la scuola 3 – Decentrazione territoriale dei servizi all’autismo in tutte le Province con particolare attenzione alla provincia di Udine, l’area più vasta e popolosa del FVG; 4 – Attivazione tempestiva dello strumento del case manager sanitario alla persona affetta da autismo attraverso un UVDH mirato all’implementazione di un progetto di vita: “Nulla è più assurdo, per un autistico, di interventi tecnici, psicoeducativi o altro condotti al di fuori di una coerenza e di una integrazione tra l’intervento stesso, il contesto di vita e le prospettive esistenziali” (Barale 2003); 5 – Implementazione di interventi riabilitativi e abilitativi precoci in età infantile e scolare, intensivi e di stampo comportamentale che proseguano anche in adolescenza ed in età adulta lungo tutto il ciclo di vita della persona con autismo come caldeggiano i documenti Ministeriali; 6 – Prevedere tempestivamente e precocemente (età prescolare) per tutti i bambini affetti da autismo l’ abilitazione logopedica con con personale specializzato e qualificato; 7 – Formazione e supervisione sull’autismo degli assistenti sociali, medici e pediatri, infermieri, personale di educativa di ambito all’interno e all’esterno degli istituti scolastici (che va supervisionato sui singoli casi da un esperto comportamentale) , insegnanti e famiglie. 8 - Uniformare i regolamenti di ambito socio-assistenziale per garantire equità di trattamento per la presenza nelle scuole e nelle famiglie dei servizi di educativa congrui al piano riabilitativo concordato con i servizi di NPI. Di ottemperare all’articolo 13, comma 3 della L. 104/1992 e al D.L. 112/98 che stabilisce che gli enti locali debbano assicurare la presenza nelle scuole di assistenti per l’autonomia e la comunicazione degli alunni con disabilità minori e fino a tutta la durata della scuola dell’obbligo per tutte le ore necessarie tali servizi dovrebbero avere come caratteristica anche quella che l’educatore possa accompagnare il disabile anche durante le uscite sul territorio e le visite guidate componenti essenziali di una piena integrazione Sede legale: Via Sottovilla, 8 - 33010 Cavalicco (UD) C.F. 94100060303 Tel. 329 9299803 mail: [email protected] web:www.progettoautismofvg.it 5 PROGETTOAUTISMO FVG Onlus dello stesso in tutte le attività anche in quelle ludico-ricreative che permettono maggiormente la socializzazione e l’integrazione nel gruppo dei pari . Implementare al domicilio delle persone affette da autismo di un servizio di educativa per un numero di ore congruo al piano riabilitativo concordato con le strutture sanitarie. Tali servizi chiediamo possano avere i seguenti requisiti: congrui per il numero di ore attribuite (si parla di un monte ore fra casa e scuola di almeno 20 ore settimanali per avere una riabilitazione efficace ed efficiente), tempestivi nell’assegnazione all’inizio dell’anno scolastico senza ritardi o interruzioni, continuativi nell’erogazione anche nei periodi di vacanza con possibilità di riconvertire in tali periodi anche l’educativa scolastica ( dato che i piani riabilitativi per una persona affetta da autismo prevedono 30-40 ore settimanali di attività col bambino), snelli nelle procedure in modo da evitare ai genitori continue e spossanti lungaggini burocratiche, , che seguano i criteri della continuità per gli educatori per non interrompere il progetto riabilitativo, di facile accesso e di immediata attivazione per i genitori di bambini con gravità (l.104 art.3 comma3) 9 - Fornire ai genitori con un bambino affetto da autismo presso le neuropsichiatria un servizio di parent training e di supporto ai fratelli e alle sorelle stabile per gruppi di livello o individualizzato: un centro di ascolto, di condivisione, di ricerca delle migliori strategie per aiutare le difficili gestioni familiari con esperti di metodo comportamentale (A.B.A.); tale assistenza ed aiuto soprattutto per i casi neodiagnosticati di qualsiasi età; 10 - Servizi di diurnato pomeridiani dedicati all’ adolescenza e alla preadolescenza per autismo medio-lieve e intervento individualizzato per autismo grave o con comorbilità importanti (ossessioni, compulsioni gravi, autolesionismo e aggressività) che offrano momenti di condivisione con i pari per implementare la comunicazione sperimentare la prossimità e le attività di pre-lavoro e incentivare la doverizzazione (per l’avvio e l’abituazione alle attività lavorative in fattorie didattiche, lavori socialmente utili, biblioteche, ecc…) e attività del tempo libero e dello sport in convenzione con le realtà del territorio di riferimento; 11 - Week end di indipendenza per facilitare il distacco progressivo dalla famiglia e incrementare attività di autonomie personali e domestiche servizi di respiro e sollievo per aiutare le famiglie a dedicare degli spazi anche per i fratelli e le sorelle o per dare la possibiltà di recuperare le energie profuse nella cura di un Sede legale: Via Sottovilla, 8 - 33010 Cavalicco (UD) C.F. 94100060303 Tel. 329 9299803 mail: [email protected] web:www.progettoautismofvg.it 6 PROGETTOAUTISMO FVG Onlus familiare con grave autismo che ha un grave rischio di burning out. 12 - Servizi, personale e strutture residenziali per l’ help-care su situazioni difficili e temporanee di supporto alle famiglie a grave rischio di burnout o in grave stato di emergenza (malattie dei genitori , violenza domestica, autolesionismo, stati psichiatrici complessi ecc) 13 - Percorsi di avvio al lavoro o di lavoro protetto presso ogni provincia con formule nuove adatte alla complessa disabilità dell’autismo che spesso non regge ritmi e tempi propri dell’attività lavorativa dei neurotipici sensibilizzando e implementando percorsi anche misti (cooperative sociali e sostegno economico alla famiglia e alle associazioni) in cui le attività commerciali e agricole o i lavori socialmente utili si facciano carico di accogliere i nostri ragazzi in percorsi individualizzati e supervisionati in un progetto individualizzato. Necessaria la collaborazione dei SIL e delle aziende sanitarie e gli ambiti socioassistenziali e delle associazioni private e delle fondazioni presenti sul territorio per prevedere e sperimentare percorsi nuovi non ancora standardizzati. 14 - Residenzialità per il dopodinoi da ripensare in modo nuovo, non in grosse e costose strutture, ma unendo sotto lo stesso tetto piccoli gruppi di persone (3 o 4 ) che possano stimolare il mutuoaiuto reciproco sia dal punto di vista economico che affettivo, promuovendo questi percorsi di fin dalla giovane età ed in strutture con supervisione protetta . In via prioritaria le famiglie di PROGETTOAUTISMO FVG chiedono che: la Regione Friuli Venezia Giulia possa garantire la continuità del FINANZIAMENTO E il SUPPORTO ai progetti dell’associazione PROGETTOAUTISMO FVG ONLUS ed in particolare al CENTRO DIURNO SPERIMENTALE PER PREADOLESCENTI E ADOLESCENTI AFFETTI DA DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO “SPECIAL NEEDS” AI PROGETTI SPERIMENTALI PER ADULTI “WORK IN PROGRESS” per persone adulte affette da autismo IN PROVINCIA DI UDINE – PROGETTI IN COLLABORAZIONE CON ASS N.4 E NPIA DEL GERVASUTTA. Tali progetti prevedono anche la formazione gratuita degli operatori, degli insegnanti dei genitori e del territorio, laboratori di approfondimento, Sede legale: Via Sottovilla, 8 - 33010 Cavalicco (UD) C.F. 94100060303 Tel. 329 9299803 mail: [email protected] web:www.progettoautismofvg.it 7 PROGETTOAUTISMO FVG Onlus la supervisione dei casi e il parent training familiare, progetti per fratelli e sorelle, per lo svago e il tempo libero e i we di indipendenza (vedi relazione allegata) Chiedono pertanto che si garantiscano in convenzione e accreditamento stabile le risorse economiche a tali progetti inserendo la voce di 100.000 euro in capitolo di bilancio previsionale di Codesta Azienda Sanitaria per il prossimo anno a venire 2015 e almeno per una quadriennalità in attesa che la Regione assuma un congruo piano regionale di aiuto economico e riparto di servizi per l’autismo e i dps. Concludiamo informandoVi che i genitori friulani dell’autismo credono fermamente che i diritti sanciti dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità possano diventare reali capacità per le persone disabili e le loro famiglie, ma sanno anche che tutto questo rimarrà solo un bel sogno se le Istituzioni e i funzionari preposti al riordino dei servizi non faranno la loro parte importante. Aggiungiamo che sarà molto importante attivare questi servizi riducendo al minimo la pesante burocrazia per l’attivazione dei servizi che rende spesso vani gli sforzi comuni per attivare percorsi efficaci ed efficienti. Confidiamo nella capacità dialogica reciproca e nella comune condivisione e concludiamo con un pensiero della filosofa Martha Nussbaum che afferma: “Una buona costituzione attribuisce a tutti i cittadini diritti fondamentali e il processo politico deve trovare le strade per dare attuazione a tali diritti”. Cavalicco, 13.05.2014 Il Presidente Elena Bulfone Sede legale: Via Sottovilla, 8 - 33010 Cavalicco (UD) C.F. 94100060303 Tel. 329 9299803 mail: [email protected] web:www.progettoautismofvg.it 8