Gigi Proietti, un successo lungo una vita

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Gigi Proietti, un successo lungo una vita
LASCITI
Chi ha scelto di sostenere FIRC
UN LASCITO
PER LA RICERCA
Gigi Proietti,
un successo
lungo una vita
C
È stato Rocky, Mandrake,
Aladdin e il maresciallo Rocca.
E oggi, oltre a sostenere la campagna lasciti
di FIRC, ha ancora un sogno nel cassetto
a cura di AGNESE GAZZERA
è chi se lo ricorda con le
stellette del maresciallo
Rocca e chi con stampato
in faccia il sorriso a 32
denti di Mandrake, chi in
crociera pubblicizzando caffè e chi nei
film a marchio Vanzina, chi sul palco
di un teatro e chi prestare la
voce a Stallone e De Niro.
Gigi Proietti è tutte queste
cose insieme, ma è anche di
più, perché in oltre cinquant’anni di carriera ha accumulato successi in campi diversissimi dello spettacolo, dal
teatro sperimentale sino alla
radio e alla TV. E in tutto questo, ha sempre trovato tempo
MA IL
anche per la solidarietà.
TEATRO
Proietti, 70 anni da compiere
PERCHÉ È
in autunno, è testimonial
UN MONDO della campagna lasciti testaCHE SA
mentari di FIRC (Fondazione
DI BOTTEGA italiana per la ricerca sul cancro), cui presta il volto per invitare a
destinare una parte della propria eredità alla ricerca sulla malattia.
C
’
A
,
Lei è da sempre perseguitato da
malattie, ma fasulle. Di recente ha
dovuto smentire pettegolezzi che la
volevano gravemente malato. Che
cos’è successo?
28 | FONDAMENTALE | OTTOBRE 2010
hi sono gli eredi
e come vengono
stabiliti? Quali
sono le quote di riserva a favore dei
figli e del coniuge?
Come si redige un
testamento?
Avevo la bronchite e durante la
notte mi sono spaventato per i forti dolori al petto, così sono andato al pronto
soccorso e mi hanno tenuto lì per la
notte. Qualcuno ha trasformato la cosa
in una malattia gravissima. Ma non è
la prima volta.
Davvero?
Da anni si dice che io sia in dialisi.
La prima volta lo dissero a mia moglie
31 anni fa dal parrucchiere: una signora giurava la fonte fosse certa perché
era un medico suo amico. Di recente è
stato detto anche in TV.
Che rapporto ha con la malattia?
Non ho mai avuto gravi problemi in
famiglia, ho vissuto la malattia da lontano. Su di me, comincio a pensarci ora
che sento gli anni passare, anche se, da
sempre, da bravo attore di teatro sono
ipocondriaco sui piccoli mali del mio
mestiere, quelli da stress.
Perché ha scelto di appoggiare AIRC e
FIRC?
Tempo fa conobbi Umberto Veronesi. Poi, ho scelto di aderire alla
proposta di diventare uno dei volti
che invitano la gente a disporre un
lascito testamentario a favore della
ricerca sul cancro perché AIRC e
FIRC sono sincere e sento la causa
Effettuare un
lascito testamentario è molto semplice:
– testamento olografo: basta
scrivere su un foglio di proprio
pugno cosa si vuole destinare
(per esempio una somma di denaro) e a chi, datarlo e firmarlo. Il
testamento potrà essere poi affidato a una persona di fiducia o a
un notaio;
– testamento pubblico: viene
ricevuto dal notaio alla presenza di
due testimoni e poi custodito dal
notaio stesso.
Con la Guida al
testamento,
aggiornata
secondo le leggi
vigenti, effettuare
un lascito
testamentario
è diventato un gesto semplice.
E lo può diventare per tutti: basta
richiederla gratuitamente
contattando
tel. 02 79 47 07
www.fondazionefirc.it
vicina. A noi attori viene continuamente proposto di sostenere iniziative e enti, ma tante, pur avendo nobili scopi, è come se non ci riguardassero.
Parliamo del suo lavoro. Lei è sempre
impegnatissimo: cos’ha ora in
cantiere?
Ah, sto un po’ frenando ultimamente... In autunno andrà in onda una fiction in cui sarò san Filippo Neri, ho in
vista un film per la TV sul mondo delle
truffe e mi sto occupando della stagione del Globe Theatre di Roma (di cui è
direttore artistico, ndr).
Lei ha collezionato cinque commedie
firmate Vanzina. Perché le sceglie?
Carlo Vanzina mi ha chiesto di partecipare ad alcuni suoi film e l’ho fatto
volentieri, per di più divertendomi.
Ma, in queste commedie, si ride solo
in sala o anche sul set?
Anche sul set. Forse perché di solito ci lavoro appena una decina di
giorni, avendo delle partecipazioni e
non ruoli principali, ma mi diverto
davvero tanto.
Come la mette con le critiche a questo
tipo di cinema?
La commedia all’italiana non è nata
ora e rispecchia il nostro modo di essere. Poi, io credo che l’ultimo film dei
Vanzina, La vita è una cosa meravigliosa,
non fosse affatto male. E non vedo l’ora
di farne un altro.
Il maresciallo Rocca l’ha consacrata in
TV. L’ha interpretato per sei stagioni:
non si è sentito imprigionato nel
ruolo?
In realtà in 15 anni sono state girate
solo 28 puntate, ma è stato trasmesso
talmente tante volte… Mi fa piacere il
successo riscosso, insuperato e credo
insuperabile da quando la fiction ha
preso questo nome.
Perché gli italiani lo amano tanto?
Credo sia perché è un italiano
molto “medio”, con i problemi di
qualunque uomo. Il maresciallo in-
daga, ma discute anche con i figli e
di come arrivare a fine mese.
Lei ha anche doppiato tanti
personaggi del cinema.
All’inizio ci campavo, quando il
teatro non mi dava da vivere. Il doppiaggio che ricordo
con più piacere fu
quello di Dustin
Hoffman in Lenny,
nel 1974, ma sono
stato anche il primo
De Niro e il primo
Stallone. Anche in Rocky, dove infatti la voce che urla “Adriana” è la
mia. Poi ho smesso, per dedicarmi al
teatro e alle tournée.
In teatro lei è stato attore e regista,
direttore artistico e a capo di una
scuola che ha sfornato nomi come
Enrico Brignano e Giorgio Tirabassi.
Qual è il ruolo che più le calza?
Tutti, perché il teatro è ancora un
mondo che sa di artigianato e di bottega, in cui l’attore
man mano che cresce si allarga ad altre
mansioni. Anche se
ultimamente, cosa
che vale anche per il
cinema, mi attira
molto la regia.
Ho scelto
il lascito
perché FIRC
è sincera
Ha doppiato anche personaggi per
bambini, tra cui Aladdin di Disney. Lo
spettacolo per ragazzi è un mondo
che l’affascina?
Molto, mi piacerebbe aprire un teatro per bambini. Quando ero direttore
al Teatro Brancaccio comprai i diritti di
Pippi Calzelunghe. Il teatro per i bambini non è facile, servono il giusto approccio e grande professionalità
Manca ancora qualcosa nel suo
curriculum?
Ho fatto quasi tutto, persino regie
liriche. Ma mi manca la regia cinematografica: ho un progetto in
mente, ma confesso che più passa il
tempo più mi fa paura.
Con cinquant’anni di successi alle
spalle, ha ancora dei sogni nel
cassetto?
Il successo con un film per il cinema, sentendolo davvero mio.
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