Buongiorno a tutti voi! Oggi è la giornata dei diritti dell`infanzia. Noi

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Buongiorno a tutti voi! Oggi è la giornata dei diritti dell`infanzia. Noi
Buongiorno a tutti voi!
Oggi è la giornata dei diritti dell’infanzia.
Noi sappiamo che ogni bambino ha diritto di giocare, di andare a
scuola, di avere una famiglia.
Ognuno di loro ha diritto al cibo, alle cure, e alla sicurezza.
Ma non sempre è così.
Nel nostro mondo sono tanti i bambini che vivono abbandonati,
affamati, ammalati.
Essi vivono nella povertà e nella guerra.
Il loro cibo quotidiano è la paura.
I loro ricordi sono fatti di dolore.
E’ a loro che dedichiamo oggi il nostro pensiero e i lavori che ora
vi presenteremo.
Essi ci hanno aiutato a capire perché ancora oggi esiste nel
mondo tanta ingiustizia e tanta sofferenza per migliaia di
bambini.
Molti di loro muoiono, altri fuggono per raggiungere nazioni dove
c’è la pace. Abbiamo scelto di incentrare i nostri lavori sull’
integrazione e l’accoglienza .
Noi sappiamo che l'immigrazione è uno dei problemi più grandi
del nostro tempo.
Spesso vediamo gli immigrati come un pericolo, pensiamo che ci
portano via il lavoro o che vengono a rubare nelle nostre case.
Ma sbagliamo!
Perché gli immigrati sono solo persone come noi che scappano
dalla fame e dalla guerra.
Tanti di loro, stipati su treni e barconi sono bambini e ragazzi
come noi, che abbandonano le loro case e spesso la loro famiglia.
Fuggono disperati e soli con la speranza di trovare altrove migliori
condizioni di vita.
Noi
crediamo che il nostro cuore deve essere aperto ad accoglierli
senza timori perché ogni nostro gesto fatto con amore nei loro
confronti, difenderà il diritto di ogni bambino alla pace.
Gli alunni e le alunne delle classi II A- III E
I.C. “Monsignor M. Vassalluzzo”
A.S. 2015-2016
CHE COS’E’ L’IMMIGRAZIONE?
L’ immigrazione
è lo
spostamento di
singoli individui
o gruppi di
persone
• Dal punto di vista del
luogo di destinazione il
fenomeno prende il nome
di immigrazione, da quello
di origine si parla di
emigrazione.
• Nel concetto di
immigrazione sono
comprese:
• - Le migrazioni di
popolazioni
- Gli spostamenti interni
a una nazione
- Il fenomeno
dell’urbanizzazione
QUAL E’ LA DIFFERENZA TRA IMMIGRATI
REGOLARI E IMMIGRATI IRREGOLARI?

;
• Gli immigrati
regolari sono in
possesso di
passaporto valido
o documento
equipollente e del
visto d’ingresso.
• Gli immigrati irregolari
invece sono:
• Coloro che non hanno
chiesto entro il termine
previsto dalla legge (otto
giorni lavorativi) il
permesso di soggiorno
all’Autorità competente ,
che è il questore della
provincia in cui lo
straniero si trova
• Coloro che non hanno
richiesto il rinnovo;
• Coloro che, pur avendo
chiesto il rinnovo del
permesso di soggiorno,
per assenza dei requisiti
prescritti , non lo hanno
ottenuto.
Gli immigrati vengono in Italia perché è
un paese di passaggio per le nazioni del
sud del mediterraneo.
Sono iniziati ad arrivare dopo la crisi
petrolifera del 1973.
Chi migra lo fa per migliorare le proprie
condizioni di vita o per scappare da
situazioni di gravi crisi politiche.
Perché gli immigrati
vengono in Italia, e
che difficoltà trovano
ad integrarsi?
La scelta del paese dove migrare non è
determinata tanto dai motivi economici ma
dalle reti migratorie: si va dove sono già
migrati amici o parenti, poiché questi
forniscono aiuto a trovare lavoro e casa.
I problemi di integrazione sono dovuti
principalmente ad una carenza di
educazione alla multiculturalità. Le
difficoltà sono innanzitutto quelle
linguistiche, seguite dal trovare un
abitazione con vicini italiani.
Da dove arrivano i
migranti in Italia?
La mappa di Lime
mostra bene che
buona parte dei
flussi migratori
verso l’Italia passa
da terra,
soprattutto da
paesi dell’est come
la Romania,
l’Ucraina e la Cina.
Per quanto
riguarda gli arrivi
via mare nel canale
di Sicilia, sono
interessati paesi
come
Egitto,Tunisia e
Libia dai quali
partono o
transitano
migranti
provenienti anche
da paesi dell’Africa
centrale come
Nigeria e Senegal.
QUAL E’ LA REGIONE D’ITALIA PIU’
POPOLATA DAI PROFUGHI?
Sicilia
Lazio
Lombardia
Puglia
Campania
13%
35%
13%
19%
20%
IN ALCUNI PAESI GLI IMMIGRATI
VENGONO MALTRATTATI O RIFIUTATI
Invece ci sono alcuni paesi che danno
il benvenuto agli immigrati , li
accolgono e li ospitano.
Le loro imbarcazioni sono insicure e
sovraccariche ma, per disperazione, loro
tentano ugualmente la sorte
Concludiamo il nostro lavoro con la poesia
‘‘MARE NOSTRO’’
Mare nostro,
che non sei nei cieli,
e abbracci i confini dell’isola e del
mondo,
sia benedetto il tuo sale,
sia benedetto il tuo fondale,
accogli le gremite imbarcazioni,
senza una strada sopra le tue onde.
I pescatori usciti nella notte,
le loro reti tra le tue creature
che tornano al mattino
con la pesca dei naufraghi salvati.
Mare nostro,
che non sei nei cieli
all’alba sei colore del frumento,
al tramonto dell’uva di vendemmia
Ti abbiamo seminato di annegati
più di qualunque età delle tempeste.
Mare nostro,
che non sei nei cieli,
custodisci le vite,
cadute come foglie sul viale.
 QUESTO PROGETTO E’ STATO REALIZZATO DA:
STEFANO SANTUCCI
POMPEO PEPE
GABRIELE PALUMBO
MARIO GALOTTO
DARIO LOMBARDO
CHRISTIAN TORTORA
MASSIMO STAGLIOLI
MANUELA MARRA BRUNO
Giuseppe Giaquinto
giuseppe califano
CLASSE III E
anno scolastico 2015-2016
LA PELLE
Pelle gialla, bianca o marrone
senza distinzione di colore.
Se vieni dall’ America, dall’Africa o dall’Europa
Di importanza ce né poca
E se adori diversi dèi
Sempre uno di noi sei;
se un tesoro vuoi trovare
nessuna distinzione devi fare
e chi un solo colore adorare vuole
vedrà in modo diverso il sole.
LA SPERANZA
Fuggono via dalla guerra , dalla fame
e dal terrore
con in cuore la speranza
di un futuro migliore.
Abbandonano la loro famiglia
e il loro paese natale
viaggiando per terra e per mare .
Affrontano pericoli disumani
in cerca di un domani .
Con una fede molto forte
spesso rischiano la morte.
Ma arrivati a destinazione
non trovano sempre una posizione .
Nei loro cuori tanto dolore
soli in terre lontane con la disperazione e la fame .
SONO GOCCE DENTRO AL MARE
Sono gocce dentro al mare
i sorrisi più salati
li voglio dedicare a quelli mai arrivati.
Al bimbo che cercava
un posto per studiare
all’uomo che sognava
un luogo per campare.
Piango per settecento, sette, settemila
piango per ogni uomo
di volti martoriati
di corpi ormai perduti
di sogni naufragati
di figli sconosciuti.
Piango per il più orrendo di tutti i bastimenti
per l’orrendo barcone
di incerta destinazione.
Adesso chiedo scusa
dei versi esagerati
ma non mi sembra giusto
che sono sfortunati
ragazzi come me che qui non sono nati.