Gli immigrati in Germania
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Gli immigrati in Germania
GLI IMMIGRATI IN GERMANIA • Chi sono? • Da dove vengono? • Da quando è iniziato il flusso migratorio in Germania? • Che tipo di lavoro svolgono? • Come si sono integrati? • Quali sono le loro condizioni di vita? CHI SONO E DA DOVE PROVENGONO? La Germania è il Paese più popoloso d’Europa dopo la Russia. Le comunità straniere più numerose al 2010 sono quella turca (3,2 milioni), della exJugoslavia (2,8 milioni), quella polacca (1,6 milioni), quella russa (1,3 milioni) e quella italiana. Lo United Nation Popolation Fund rileva come la Germania ospiti come il terzo più alto numero di immigrati internazionali tra tutti i Paesi del mondo, circa il 5 % ( 10 milioni di abitanti) dei 191 milioni di immigranti, che corrisponde a circa il 12 % della popolazione della Germania. Come conseguenza alle restrizioni poste in Germania alle disposizioni in materia di asilo e immigrazione, il numero di immigrati è in calo costante dal 2000. La maggior parte degli immigrati non tedeschi risiede nelle grande metropoli, mentre nelle aree rurali, nelle piccole città, e negli Stati delle ex-Germania Est l’immigrazione è un fenomeno pressochè inesistente. Tra le religioni più diffuse abbiamo il cristianesimo cattolico, a seguire il protestantesimo, l’ortodosso, l’islamismo, il buddismo e l’ebraismo a testimonianza delle tante etnie e delle numerose nazionalità presenti in questo Paese. L’IMMIGRAZIONE IN GERMANIA HA INIZIO DECENNI ADDIETRO: 10 settembre 1964, stazione centrale di Colonia: Tutti in attesa di un treno che arriva dal Portogallo. In quel treno c'è Armando Rodrigues che non ha la più pallida idea a cosa sta andando incontro. Viene scelto come milionesimo lavoratore straniero che arriva in Germania in cerca di un futuro migliore per sé e per la sua famiglia e premiato con uno splendido regalo di benvenuto: una bella moto nuova di zecca. Applausi scroscianti. Un po' alla volta Armando comincia a sorridere e scatena così i flash di decine di fotografi che immortalano questo momento storico. 3 marzo 1972, stazione di Monaco di Baviera: Questa volta aspettano Vera Rimski, jugoslava, scelta come due milionesimo lavoratore straniero in arrivo in Germania. Il regalo di benvenuto è comunque più che dignitoso: un televisore a colori, a quell'epoca un oggetto di lusso che pochi si possono permettere. E Vera è felice, come si vede nella foto sopra. In quegli anni, la Germania vive un fortissimo boom economico. Dopo le devastazioni della seconda guerra mondiale, la Germania Federale riesce in breve tempo a diventare nuovamente una nazione rispettata per la sua forza economica. Ma ha un grande problema: mancano lavoratori. Negli anni 60 i tedeschi lavorano tutti, il numero di disoccupati è di appena 160.000 e c'è un disperato bisogno di lavoratori stranieri. Tra i primi, ancora negli anni 50, ci sono gli italiani che vengono a lavorare soprattutto nell'edilizia, nell'industria automobilistica e nelle miniere di carbone. LA GERMANIA TRA GLI ANNI CINQUANTA E SETTANTA DEL NOVECENTO Gli stranieri in Germania oggi: Oggi, in Germania vivono 8.153.000 persone senza cittadinanza tedesca che, su un totale di 80.925.000 abitanti, corrisponde a una percentuale del 19% Circa il 20% di loro è nato in Germania. Altri devono ottenere il diritto d’asilo. Il numero di tali richieste tra il 2001 e il 2010 è stato mediamente di 50.000 all'anno, dal 2010 è notevolmente aumentato: nel 2013 le richieste sono state 127.023 e nel 2014 202.834. Mediamente la metà delle richieste viene accettata. L'immigrazione illegale: Il numero degli immigranti illegalmente entrati in Germania viene stimato tra 200.000 e 460.000. Migranti residenti in Germania in base alla loro provenienza Turchia Polonia Italia Romania Grecia Croazia IL MURO DI BERLINO Lo stesso Muro di Berlino fu fatto costruire il 13 agosto 1961 dal governo della Germania Est per impedire la libera circolazione di migranti e persone tra Berlino Ovest e la parte orientale del paese. Fortunatamente venne raso al suolo da cittadini e proclamata l’unità tedesca nel 1990. 600.000 400.000 200.000 0 . CITTÀ TEDESCHE CON PIÙ IMMIGRATI INTEGRAZIONE E IMMIGRATI PREVALENTI: I TURCHI La popolazione turca è la promotrice del flusso migratorio in Germania dai primi anni Settanta del Novecento. Oggi le comunità turche sono diffuse in ogni parte dello stato e soprattutto nel centro della città di Berlino. Per quest’ultimi si prende in esame l’aspetto linguistico analizzando la funzione della lingua tedesca al fine di favorire l’integrazione sociale. GLI IMMIGRATI TEDESCHI E IL LAVORO … La banca nazionale tedesca ha calcolato che gli immigrati sono molto più attivi dei tedeschi nella creazione di nuove imprese. Esse sono fondate per un quinto da coloro che hanno radici o nazionalità straniera, infatti nel 2015 la percentuale di nuove imprese fondate da migranti è stata al 1,86% superiore alla percentuale media nazionale pari al 1,68%. Interessante è inoltre la circostanza che gli immigrati creano più posti lavoro dei tedeschi: risulta che un immigrato su quattro dava lavoro, nella propria attività, almeno ad un collaboratore. Le principali aziende sono fondate soprattutto nei settori del commercio e dei servizi. GERMANIA: “TROPPI PROFUGHI CHIUDIAMO LE FRONTIERE” La minaccia a Schengen del Paese. Il portavoce del ministero degli interni tedesco: “Nella situazione attuale non possiamo accettarne altri, ne abbiamo accolti più dell’Italia” Confini blindati per i migranti. L’Austria sta valutando la sospensione temporanea di Schengen e la reintroduzione dei controlli lungo la frontiera con l’Italia per fermare l’esodo di profughi verso nord. E il governo tedesco valuta la stessa soluzione: «Nella situazione attuale non possiamo accettare profughi da altri Paesi Ue, ne abbiamo già accolti più dell’Italia» ha dichiarato il portavoce del ministero degli Interni Tobias Plate. Infatti «al momento sono una decina i Paesi europei che accolgono profughi, mentre gli altri 18 non ne accolgono affatto». In Italia si scatena una protesta. CONDIZIONI DI VITA DEGLI IMMIGRATI IN GERMANIA Molti comuni della Germania si sentono sopraffatti dal numero crescente di rifugiati e la domanda più frequente che si sente ripetere sul tema è: dove li mettiamo? C’è chi li ha messi nelle caserme vuote, chi nelle palestre, chi chiede ai cittadini di ospitarli in casa, chi li mette nei container, chi nelle tende. Ma, invece, ci si dovrebbe occupare di farli uscire nel minor tempo possibile dalla condizione sospesa in cui si trovano. UNA PRODUZIONE : - Davide Lomartire; - Mattia Lomartire; - Valerio Pio Lonoce; - Mattia Mele