EDUCATRICE ed EDUCATORE SOCIO-CULTURALE

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EDUCATRICE ed EDUCATORE SOCIO-CULTURALE
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EDUCATRICE ed EDUCATORE SOCIO-CULTURALE
1.
CARTA D’IDENTITÀ......................................................................................................................2
2.
CHE COSA FA .............................................................................................................................4
3.
DOVE LAVORA ...........................................................................................................................5
4.
CONDIZIONI DI LAVORO...........................................................................................................6
CHE COSA DEVE ESSERE IN GRADO DI FARE ...........................................................................................7
CONOSCENZE ....................................................................................................................................9
ABILITÀ .............................................................................................................................................10
COMPORTAMENTI LAVORATIVI ...........................................................................................................11
PERCORSO PROFESSIONALE ...............................................................................................................12
6.
INFO ...........................................................................................................................................13
Programma FIxO
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1.
CARTA D’IDENTITÀ
EDUCATRICE e EDUCATORE SOCIO-CULTURALE
Altre denominazioni: Animatore professionale socio-educativo, Animatore socioeducativo
Figure professionali di prossimità: Educatore socio-culturale, Animatore
professionale, Assistente sociale, Psicologo, Operatore socio-sanitario, Assistente
domiciliare e dei servizi tutelari, Dirigente di Comunità, Coordinatore del Servizio
Chi è?
L’EDUCATORE SOCIO-CULTURALE promuove la crescita personale, l’inserimento e
la partecipazione sociale, accompagna i gruppi, le comunità e le singole
persone a sviluppare le potenzialità ludiche, culturali, espressive, relazionali.
Tra gli aspetti caratterizzanti la sua attività vi sono: l’ideazione, l’organizzazione e
la gestione di interventi educativi, sociali e culturali rispondenti ai bisogni
individuali; l’organizzazione di luoghi di socialità; la consulenza personale; la
mediazione dei conflitti, in tutti gli ambiti in cui è possibile favorire l’incontro tra
persone e gruppi e far crescere le loro capacità di partecipare attivamente alla
vita sociale. L’EDUCATORE SOCIO-CULTURALE a differenza dell’Educatore
Professionale non può operare in progetti e servizi educativi e riabilitativi in ambito
socio-sanitario rivolti a persone in difficoltà: minori, tossicodipendenti, alcolisti,
carcerati, disabili, pazienti psichiatrici e anziani.
Quali norme regolano la professione?
La professione dell’ EDUCATORE SOCIO-CULTURALE nella Regione Piemonte è
disciplinata dalla L. R. n. 1 del 2004 “Norme per la realizzazione del sistema
integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento”.
Altre norme che regolano il settore sono:
• Decreto legislativo 112/1998: introduce l’espressione “professioni sociali”.
• Legge Quadro 328/2000: riforma del comparto sociale
L'Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, in una recente nota del 12
febbraio 2009, con oggetto “Precisazioni sul profilo dell'Educatore professionale”,
dà un’interpretazione rigida circa l’esercizio della professione: tale nota infatti,
stabilisce che tutti gli educatori, che operano non solo nelle stesse strutture
sanitarie, ma anche in cooperative o consorzi cui vengono esternalizzati i servizi
del comparto sanitario e che lavorano anche in altri servizi, devono essere in
possesso del titolo interfacoltà di educatore professionale.
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Livello EQF:
VI livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al primo ciclo dei titoli
accademici
VII livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al secondo ciclo dei titoli
accademici
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2.
CHE COSA FA
L’ EDUCATORE SOCIO-CULTURALE
ATTIVITÀ
Analizza i bisogni del territorio
Progetta servizi ed interventi
Organizza
Realizza attività educative
Rendiconta
Valuta l’intervento educativo
Attiva reti territoriali
Programma FIxO
DESCRIZIONE
attraverso analisi di studi e confronti con
gli attori sociali
volti a soddisfare i bisogni individuati
gli interventi educativi pianificando le
attività attraverso il confronto con il
committente
rivolti a target differenti
producendo la documentazione richiesta
dal committente
dal progetto al servizio erogato, in base
agli obiettivi posti in fase di progettazione
facendosi portavoce dei bisogni
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3.
DOVE LAVORA
Dove lavora? Ambienti e organizzazione
L’ EDUCATORE SOCIO-CULTURALE può lavorare in
-
Luoghi di animazione per bimbi e
ragazzi
-
ludoteca, spazio gioco, spazio
famiglia, babyparking, nido
d’infanzia, nido
familiare/micronido, centro
estivo, centro incontro giovani,
laboratorio extra scolastico
-
Luoghi di animazione per anziani
-
centro/residenza per anziani,
casa di riposo, comunità
diurna/comunità alloggio,
soggiorno estivo
-
Luoghi di animazione territoriale e
promozione socio-culturale
servizi di agenzia di sviluppo
territoriale e di centro di
quartiere, centro culturale, ente
di promozione culturale, museo,
centro aggregazione giovanile,
centro di animazione territoriale
Le strutture in cui l’EDUCATORE SOCIO-CULTURALE opera possono essere
pubbliche, private e del terzo settore, residenziali e semi residenziali, preposte a
sviluppare attività di vita comunitaria sia occasionale sia permanente, con finalità
preventiva e di integrazione sociale. In particolar modo si annoverano tra gli altri:
centri gioco, centri per le famiglie, centri di promozione territoriale di quartiere,
centri culturali ed interculturali, centri o residenze per gli anziani, musei,
biblioteche, scuole, residenze protette, centri di cura.
In strutture residenziali o semi-residenziali l’EDUCATORE SOCIO-CULTURALE
solitamente lavora in team e risponde al responsabile della struttura. Il suo tempo
lavoro può essere organizzato in turni anche notturni. Nel caso di progetti
educativi sul territorio gli orari sono più flessibili e beneficia di un livello di
responsabilità e autonomia maggiori, riferendo comunque al coordinatore di
progetto o al responsabile del servizio.
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4.
CONDIZIONI DI LAVORO
Quali sono le condizioni di lavoro? Contratti, relazioni, tempi
L’ EDUCATORE SOCIO-CULTURALE svolge la propria attività solitamente come
socio lavoratore – con contratto di lavoro a tempo indeterminato – in
cooperative sociali, ma a volte può intraprendere la carriera in qualità di
lavoratore autonomo aprendo la Partita IVA. Per progetti non riconducibili alle
attività in strutture residenziali o semi-residenziali, si fa ricorso a contratti a termine,
mentre le figure che ricoprono ruoli dirigenziali o amministrativi godono di
maggiore stabilità occupazionale. Lo stipendio base può variare dai 16 e i 25 mila
euro lordi annui, in base all’anzianità.
L’orario di lavoro dipende dal tipo di attività realizzata in relazione all’utenza
coinvolta. Generalmente, l’EDUCATORE SOCIO-CULTURALE deve essere disposto a
svolgere attività di diversa natura, sia rivolte all’utenza sia di tipo amministrativo.
Opera in ambienti organizzativi in cui solitamente le mansioni e i ruoli non sono
rigidamente definiti e possono variare in base al tipo di utenza e al tipo di
intervento che si realizza. Per tale motivo, l’approccio al lavoro dovrebbe essere
improntato alla disponibilità e alla flessibilità operativa e connotato da
un’elevata motivazione personale.
In questa area di professionalità, per le criticità che si possono incontrare nelle
relazioni con gli utenti, il turn over può risultare elevato.
L’ EDUCATORE SOCIO-CULTURALE svolge le propria attività in modo integrato con
altre figure professionali coinvolte nel servizio erogato.
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5.
COMPETENZE
Che cosa deve essere in grado di fare?
ATTIVITÀ
COMPETENZE
Analizza i
bisogni del
territorio
• analizzare la domanda della Pubblica
Amministrazione (gara d’appalto o richiesta
diretta di prestazione)
• rilevare le fonti istituzionali come Osservatori
culturali e sulle politiche giovanili, dati statistici ed
anagrafici, piani di zona e le iniziative presenti sul
territorio come ricerche, progetti, attività
• reperire ricerche, articoli, saggi utili
all’aggiornamento continuo
• promuovere e coordinare ricerche qualitative e
quantitative sulle politiche locali
• rilevare informazioni, giudizi, suggerimenti e
valutazioni presso gli stakeholders (utenti,
cittadini, famiglie, associazioni, colleghi, istituzioni,
ecc.)
• evidenziare, a partire dall’analisi delle fonti e
dall’elaborazione dei dati, i bisogni espressi e
potenziali del territorio
• mappare risorse presenti o attivabili sul territorio
(servizi, associazioni, volontariato sociale, ecc.)
Progetta
interventi ed
azioni
• progettare attività culturali, interculturali,
educative; progetti di animazione territoriale;
servizi rivolti a famiglie, giovani, anziani, disabili
• definire il progetto d’intervento per gruppi di
persone, ambiti di intervento e singoli eventi
• sperimentare soluzioni e modelli innovativi di
servizi e strumenti di lavoro
• stimare e reperire le risorse necessarie per la
realizzazione dei progetti e degli interventi
Organizza
• effettuare tutte le procedure amministrative e gli
adempimenti formali necessari all’affidamento di
un appalto di servizio
• costituire l’equipe di lavoro
• creare o predisporre strutture atte ad accogliere i
destinatari del servizio
• definire il PEI (Progetto Educativo Individuale),
che contiene data, referente educativo,
obiettivi, vincoli, tempi di verifica, risorse, contesti
di intervento
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RISULTATO
DELL’ATTIVITÀ
Mappa dei bisogni
territoriali definita
Progetto
d’intervento
Contratto di
affidamento del
servizio
Piano di lavoro
approvato ed
équipe di lavoro
costituita
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Realizza attività
educative
• organizzare interventi di animazione e
Intervento
socializzazione all’interno di strutture e sul
educativo
territorio
realizzato, risposta
• animare incontri culturali e interculturali
al bisogno rilevato,
• favorire e sostenere la relazione tra persone e
comunicazioni al
gruppi
committente
• mediare e gestire conflitti
sull’andamento
• organizzare interventi formativi/informativi di
dell’intervento
prevenzione rivolti al territorio (scuole,
consultori…) per genitori, insegnanti, volontari,
minori, disabili;
• attivare e gestire servizi di aggregazione e
socializzazione per giovani, disabili, anziani e
famiglie all’interno di strutture e sul territorio;
• predisporre e coordinare servizi ed attività
culturali nel territorio (mostre, convegni,
spettacoli, feste pubbliche di quartiere)
• predisporre e coordinare servizi volti al recupero e
alla valorizzazione del territorio
Rendiconta
• partecipa alla produzione della documentazione
necessaria alla dimostrazione della presa in
carico dell’utente e della effettiva realizzazione
dell’intervento
Valuta
l’intervento
educativo
• monitorare l’andamento del progetto e
l’efficacia delle azioni intraprese
• verificare, insieme all’equipe, il grado di
raggiungimento degli obiettivi prefissati sul
singolo caso in carico
• modificare e adeguare metodi e strumenti in
base alle risposte dell’utenza
• monitorare l’andamento del progetto e
l’efficacia delle azioni intraprese
• verificare, insieme all’equipe, il grado di
raggiungimento degli obiettivi prefissati sui
destinatari dell’intervento
• modificare e adeguare metodi e strumenti in
base alle risposte dei destinatari
Attiva reti
territoriali
Programma FIxO
Documentazione
relativa alla
rendicontazione
redatta e
controllata
Intervento
educativo
valutato
Report di fine
progetto
Rete territoriale
attivata
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Conoscenze
Quali conoscenze è necessario avere?
Conoscenze specialistiche principali
-
elementi di pedagogia interculturale
elementi di pedagogia speciale
elementi di andragogia
-
metodi dell’intervento socio-educativo
metodologie di valutazione interventi in area socio-educativa
-
normativa per il funzionamento delle strutture socio-educative
rete territoriale dei servizi sociali
elementi di budgeting e fund raising
tecniche di organizzazione di eventi culturali
Conoscenze generali principali
-
pedagogia sperimentale
pedagogia generale
psicologia sociale
-
normative in ambito sociale
metodi di ricerca educativa
-
tecniche di comunicazione assertiva
tecniche di gestione del conflitto
-
tecniche di Project Management
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Abilità
Che cosa deve saper fare?
Abilità specialistiche principali
-
Applicare tecniche di analisi dei bisogni dell'utenza
Applicare tecniche di progettazione educativa per definire interventi socioeducativi
-
Applicare metodi di presa in carico della relazione educativa
-
Applicare tecniche di animazione in ambito socio-educativo con diversi tipi
di utenza
-
Applicare modalità di coinvolgimento degli attori territoriali: famiglie, servizi,
sponsor
Applicare tecniche di Fund Raising
-
Abilità generali principali
-
Applicare tecniche di Project Management
Applicare metodologie di definizione di piani di comunicazione
-
Applicare tecniche di coordinamento di gruppi di lavoro e di gestione delle
dinamiche di gruppo
Applicare tecniche del lavoro di rete
-
Applicare tecniche di ricerca (dati/informazioni/notizie)
Applicare metodi di ricerca in campo socio-educativo
-
Applicare tecniche di verifica degli interventi socio-educativi
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Comportamenti lavorativi
Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?
Flessibilità/Adattabilità, modificare comportamenti e schemi mentali in funzione
delle esigenze del contesto lavorativo e sapersi adattare alle situazioni di
cambiamento, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse
persone o gruppi, adattarsi alle urgenze e agli imprevisti
Creatività, ricercare soluzioni originali ed efficaci, approcciare in modo creativo i
problemi di lavoro, tentare soluzioni non convenzionali, sviluppare un ambiente
favorevole all’innovazione
Gestione delle relazioni e Negoziazione, stabilire, mantenere e sviluppare relazioni
positive considerando il contesto e gli interlocutori, riducendo le possibilità di
conflitto e orientando lo scambio interpersonale alla ricerca di un accordo
soddisfacente
Comunicazione e Ascolto, comunicare in modo chiaro ed efficace con gli
interlocutori, dimostrando disponibilità all’ascolto e adottando stili e modalità di
comunicazione (verbale o scritta) in funzione delle esigenze del contesto e dei
destinatari
Collaborazione e Cooperazione, collaborare in modo costruttivo con gli altri e
operare in sinergia per il raggiungimento degli obiettivi comuni
Orientamento al cliente o all’utente (interno/esterno), individuare le esigenze del
cliente interno/esterno e predisporre soluzioni personalizzate, efficaci e
soddisfacenti dal punto di vista della qualità del servizio reso
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Percorso professionale
C’è un percorso formale?
La principale facoltà che prepara l’EDUCATORE SOCIO-CULTURALE è Scienze
della Formazione con il corso di laurea di I livello in Scienze dell’Educazione
curriculum educatore socio culturale.
Altri Corsi di laurea possono preparare alla professione, ad esempio la laurea
triennale del corso interfacoltà in Educatore Professionale.
C’è un percorso consigliato?
Oltre al percorso formale richiesto è apprezzata una precedente esperienza
lavorativa o volontaria sul campo e una innata capacità all’ascolto e alla
relazione.
Come si sviluppa la carriera?
Dopo un periodo di inserimento della durata di qualche mese (variabile in
funzione delle politiche del personale delle organizzazioni), solitamente
l’EDUCATORE SOCIO-CULTURALE è stabilizzato nell’impiego con l’assunzione a
tempo indeterminato. Con il passare del tempo, attraverso l’acquisizione di
esperienza sul campo e di competenze gestionali,
l’EDUCATORE SOCIOCULTURALE può in alcuni contesti organizzativi (strutture residenziali,
semiresidenziali, cooperative sociali…) assumere ruoli di responsabilità e
coordinamento. A livello di mansioni può svolgere attività di progettazione in
risposta a bandi pubblici oppure occuparsi della formazione o del tutorato dei
nuovi educatori e del loro affiancamento nel team di lavoro.
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INFO
Per saperne di più
Volumi
Brandani W., Tomish M. 2005, La progettazione educativa. Il lavoro sociale nei
contesti educativi, Carocci, Roma
Demetrio D., 1999, Educatori di professione. Pedagogia e didattica del
cambiamento nei servizi extra-scolastici, La Nuova Italia, Firenze
Facoltà di Scienze della Formazione di Torino, Servizio di Orientamento e
Placement, Faccenda L. e Libanoro M. (a cura di), 2003, Le prospettive
professionali dei laureati in Scienze dell’Educazione. Ricerca di follow-up
occupazionale sui laureati dell’Università di Torino, Torino
Maccaro D., 2005, Le nuove professioni educative. La didattica nei servizi socioculturali e assistenziali, Carocci, Roma
Rei D., Maurizio R. (a cura di ), 1991, Le professioni sociali, Torino, Edizioni
Gruppo Abele,
Srf, 2005, L’educatore socio-culturale. Una ricerca sulle prospettive
occupazionali nell’area dei servizi alle famiglie, dei servizi culturali e turistici e
dell’animazione sociale, Torino
Taronna P. (a cura di), 2003, Isfol Orienta, Area Attività Associative, studio di
area, Franco Angeli
Riviste
Animazione Sociale, Gruppo Abele
L’Educatore, Fabbri Editore
Cooperazione educativa, Edizioni Erickson
Siti
www.bdp.it, Agenzia Nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica con link alla
Biblioteca pedagogica nazionale
www.edscuola.it, Educazione e scuola
www.itd.ge.cnr.it, Istituto per le tecnologie didattiche
www.educazionesviluppo.org, Educazione e sviluppo
www.educational.rai.it/corsiformazione/intercultura/default.htm, Rai EduLab,
Educazione interculturale
www.minori.it, Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e
l’adolescenza
www.anep.it, Associazione nazionale educatori professionali
www.regione.piemonte.it/polsoc/cooperaz/albo.htm, Albo Regionale delle
cooperative
www.forumterzosettore.it, opportunità di lavoro e formazione nel terzo settore
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