Uno scatto d`orgoglio per la Terra. La nostra «Non sono necessari
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Uno scatto d`orgoglio per la Terra. La nostra «Non sono necessari
Aprile 2006 Anno III - N° 3 Periodico di economia, cultura e sociale Dall’ultimo film del pugliese Sergio Rubini, stimoli per una riflessione profonda. Che però deve diventare azione Uno scatto d’orgoglio per la Terra. La nostra «Non sono necessari migliaia di uomini per migliorare il territorio. È sufficiente un gruppo affiatato. Da una “banca differente” l’impegno di continuare ad essere in prima linea per puntare all’eccellenza» Emanuele Di Palma Voglio prendere spunto da un film, la cui visione mi ha colpito: “La Terra” di Sergio Rubini. Un uomo del Sud, di Grumo Appula, che ora vive tra Roma e Milano. Un film crudo, a tratti violento in cui ho colto la disperazione della nostra terra, la mediocrità della vita quotidiana nei nostri paesi. Il film è ambientato a Mesagne. Il regista ha colto tutti i segni esteriori che caratterizzano il nostro territorio: il meraviglioso mare, le torri saracene, gli ulivi, le masserie e una popolazione piena di contraddizioni. Piccoli borghesi senza ideali, se non quello del personale arricchimento, contadini rassegnati, classe politica culturalmente ed umanamente inconsistente. Ne appare un quadro desolante della nostra realtà, difficile da contestare. Si esce dal cinema più tristi, chiedendoci che senso abbia continuare a vivere qui, dove incompetenza, protervia, litigiosità, ignoranza, mancanza di senso civico la fanno da padroni. Dove pare non esserci speranza per un futuro migliore. Subito dopo si è presi da un moto di orgoglio. Non possiamo farci pervadere dal pessimismo di Sergio Rubini. Dobbiamo reagire, alzare la voce, avere il coraggio delle proprie idee, non uniformarsi alla barbarie culturale che ci circonda. Credo che questo sia lo scopo da dare al nostro vivere quotidiano. Il nostro obiettivo. Non farsi confondere dalle tante sirene mediatiche, da una politica che promette tutto a tutti, senza mantenere nulla, dai facili ed ingiustificati arricchimenti, spesso frutto di evasione fiscale e contributiva. Credo che noi tutti, nell’azienda in cui viviamo, dobbiamo fare in modo di rompere queste catene che imprigionano il Sud migliore, costringendolo alla mediocrità, che tutto oscura e appiattisce. Dobbiamo tendere all’eccellenza, dobbiamo fare della Nostra Banca un faro nell’oscurità morale e culturale che ci circonda. Dobbiamo utilizzare le nostre riserve morali, culturali, economiche per portare il nostro territorio fuori dai luoghi comuni e dall’inefficienza che tormentano i nostri discorsi. Tutto ciò è possibile. Non sono necessari migliaia di uomini per migliorare un territorio, è sufficiente un gruppo compatto, che creda in un futuro migliore, che voglia essere esempio di efficienza ed efficacia e non si pieghi al compromesso della mediocrità, ma voglia eccellere nel proprio lavoro, lasciare una traccia di operosità. Credo che questo gruppo possa identificarsi con chi lavora ed opera con la Nostra Banca, convinto come sono che un Istituto di credito locale abbia come ragion d’essere lo sviluppo Enel, chi vuol spegnere la luce all’Italia? economico, sociale, culturale e morale del territorio in cui opera, da raggiungere con l’esempio e le opere di tutta la struttura. Vi invito, quindi, a vedere questo bel film italiano, a trarne le vostre personali impressioni ed uscire dalla proiezione più determinati che mai a cambiare l’esistente, dicendo a Sergio Rubini che “la mia banca è differente”. NAUFRAGIO - A lato Sergio Rubini, nostalgico e amaro ritorno in Puglia. In alto la locandina del suo ultimo film: “La Terra” I Giovani diventano protagonisti del futuro Il Bilancio del cinquantesimo anniversario della BCC di San Marzano è entusiasmante Raccolta, impieghi e utile: si vola Ecco in dettaglio il costante trend di crescita che ha accompagnato la nostra Banca soprattutto negli ultimi dieci anni. E con abnegazione ci prepariamo a nuovi traguardi Mauro Roussier-Fusco maggiore di anno in anno, ad eccezione del 2001 e del 2004 che, rispettivamente per la Ad un passo dal cinquantesimo anno dalla Raccolta Diretta e per gli Impieghi, sono stati fondazione (25 ottobre 1956) la nostra Banca degli anni eccezionali. si presenta con un utile in crescita rispetto Dal 2004 al 2005 la Raccolta Diretta è creall’anno precedente di circa il 46%. sciuta del 19,56% e gli Impieghi del 16,43%, Confrontato con i dati degli ultimi dieci anni, la stessa dinamica si è riflessa a livello di questo del 2005 rappresenta il maggiore in- Margine di Interesse + 18,15% (in valore cremento e il miglior utile in valore assoluto assoluto + 948 mila euro) e di Margine di conseguito. Intermediazione +18,19% (in Come sempre, cerchiamo valore assoluto +1.370 mila di spostare l’enfasi dal euro), segno che la dinamica puro e semplice dato dei citati aggregati si è ridell’utile di bilancio alle flessa con un’analoga inaltre grandezze espresse tensità nel primo caso sugli nel documento di fine interessi sia attivi (ricavati esercizio 2005. dagli Impieghi) che passivi In esso, infatti, possiamo (pagati alla Raccolta) e nel cogliere la dinamica secondo caso sulle comdell’Istituto nella sua missioni attive e passive, globalità e soprattutto relative alla gestione caapprezzare come si sia ratteristica della Banca. evoluta in modo omogeInfine, lo sviluppo della neo, senza risultare sbiBanca in termini di strutlanciata su alcune granture, di personale, di imdezze piuttosto che su pegno per potenziare funaltre. zioni aziendali richieste Per dare consistenza a dalla crescente dimensione quest’ultima affermazione ed importanza dell’Istituto e necessario fissare un si riflette direttamente sul CULTURA & TERRITORIO Il trend punto di partenza, chiaro di crescita della Banca si riversa anche Risultato di Gestione. e ben condiviso. Sebbene quest’ultimo, infatti, Raccolta Diretta ed Im- sul nostro patrimonio artistico e tradi- mostri un incremento del zionale: qui sopra l’antica tela della pieghi fanno al caso noVergine Maria restaurata. A destra 27,62% in termini relativi, il stro. Come possiamo ve- l’ingresso della nuova filiale di Lepo- valore assoluto espresso ridere dai grafici che rano sulta essere di 593 mila euro, seguono i due menzionati inferiore alle variazioni dei aggregati sono caratteprecedenti aggregati, per effetto dei costi rizzati, nel tempo, da una costante crescita e amministrativi, del costo del personale e delle mostrano un incremento in valore assoluto imposte e tasse che hanno in un certo senso eroso i contributi positivi forniti dagli interessi e dalle commissioni. Nonostante tutto ciò il risultato finale, come si è detto, rimane di tutto rispetto. Sintomo di una potenzialità non ancora espressa appieno da un meccanismo giovane ed in fase di rodaggio, che sicuramente nel futuro genererà grandi risultati. Risultati che, capitalizzati nel Patrimonio netto della Banca, contribuiscono e contribuiranno a renderla solida e ad essere una presenza sempre più importante nel territorio di riferimento della BCC di San Marzano. È vero, ad un passo dal festeggiare i 50 anni dell’Istituto, sembra un controsenso affermare che si tratta di una struttura giovane e per giunta in rodaggio, ma in effetti è così. Da pochi anni la BCC di San Marzano si è avviata verso una strada di crescita e di trasformazione, un tuffo in una nuova dimensione in cui vigono regole più severe e restrittive che, per essere ottemperate, richiedono risorse e competenze di cui la Banca, con sacrificio, si sta dotando. Per l’intensa attività sul territorio nell’ultimo mezzo secolo Ulivo d’Oro alla BCC di San Marzano 2 Alla BCC di San Marzano di San Giuseppe, il premio speciale de “L’Ulivo d’Oro”, il prestigioso riconoscimento che ogni anno viene assegnato a Francavilla Fontana a personalità e istituzioni impegnate per il territorio, con l’adesione della Presidenza della Repubblica Italiana e con il patrocinio della Presidenza del Governo Regionale, dell’Amministrazione Provinciale di Brindisi e dell’Amministrazione comunale e della Camera di Commercio di Brindisi. Promossa dall’Associazione culturale “L’Ulivo”, guidata dal Prof. Cosimo D’Amone, la manifestazione è giunta alla sua decima edizione, si è svolta nel Cinema Teatro Italia di Francavilla Fontana, con un incredibile contorno di presenze. Alla nostra Banca è stato assegnato il premio speciale in occasione del cinquantenario dalla fondazione: «mezzo secolo che ha visto la BCC di San Marzano – è stato detto nella motivazione – particolarmente attiva e sensibile alle richieste del territorio». A ritirare il premio, il Vice Presidente Tommaso Carissimo (Foto Zullino). Presente alla cerimonia, anche il Direttore della filiale di Francavilla, Francesco Blasi. L’evento, si caratterizza per il dono di una scultura, realizzata dall’artista Carmelo Conte, che per l’edizione 2006 è andato, oltre che alla BCC di San Marzano, anche a Mons. Giovanni Battista Pichierri (arcivescovo di Trani, Barletta, Bisceglie); a Eduardo Russo (Comando provinciale dei Carabinieri di Brindisi); Luca Montrone (presidente di Telenorba); a Renzo Arbore (ambasciatore della Puglia nel mondo); a Marco Jacobini (amministratore dell'Istituto centrale delle Banche italiane), al Giampiero Palermo (medico e scienziato a New York). Assegnato anche un premio alla carriera a personalità locali. L’edizione 2006 del riconoscimento è andato all’Avv. Gabriele Di Noi. Dopo un lungo travaglio, si realizza il sogno di Giulio Tremonti: un istituto per il Meridione Habemus Banca del Sud. Era ora Finalmente arriva un punto di riferimento per le nostre famiglie e le nostre aziende. Ma anche per chi vuol fare business: un’azione a solo un euro. E non sono in saldo. L’esercito, guidato da Carlo di Borbone delle Due Sicilie. Fuga nel tempo Rocco Viola E così è fatta. Il Sud ha la sua banca. Importante. Quasi reale: con Carlo di Borbone delle Due Sicilie alla presidenza onoraria e nomi sontuosi come Lallo Sforza Ruspoli ed Enrico Vinci da Castelvinci. Il sogno-pallino di Giulio Tremonti diventa realtà. Con un obiettivo su tutti per dirla con il Ministro del dicastero Economico del nostro Paese: dare al Meridione d'Italia una sua Banca, «Il Sud del nostro Paese è l’unica grande Regione d’Europa senza banche proprie. E il grave è che le aveva, ma le ha perdute! Ora è tempo di far partire questo progetto, che non deve diventare un carrozzone pubblico, ma assumere subito dopo il primo atto del governo un aspetto popolare, territoriale, con azionariato diffuso. Inoltre, deve essere gestito da persone di grande esperienza e spessore, personaggi non discutibili e di grande statura, come quegli uomini che si sono imposti nel mondo della Finanza, che vengono dal Sud e ora appoggiano a pieno questo progetto, pronti a impegnarsi per la sua riuscita. Nell’interesse delle popolazioni del Meridione. È strampalato, che il credito in Puglia sia nelle mani delle banche toscane». Ora, francamente non sappiamo bene cosa intenda il Ministro quando parla di Sud senza banche. Ma, così posta, la questione rischia di scatenare una sindrome che avrebbe bisogno di una seduta da psicoanalisi. Visto che il giornale che avete fra le mani in quest’istante è una costola di una banca del Sud, neanche la più grande. Che la Puglia, giusto per continuare a parlare di casa nostra, ha istituti di credito locali, che qui sono nati e qui sono rimasti (alcuni), o addirittura sono andati ad aprire in altre parti d’Italia (altri). Credito Cooperativo, Banche Popolari, frutto del territorio. Realmente. La bugia della neonata Banca del Sud è proprio questa: quella di far credere che sia nata nel Deserto dei Tartari e che presto porterà giardini in fiore per l’economia. Qui, invece, ci sono donne e uomini, intelligenze e forze che da sempre (nel nostro caso da appena 50 anni...) sono impegnate in prima linea per garantire un facile accesso al credito, una politica manageriale corretta e sana, la tutela dei risparmiatori. Banche controllate dalla gente del Sud (nel nostro caso oltre 800 soci) che sposano una strategia e dettano le linee entro le quali le banche del Sud, le loro, le vere, devono muoversi. Sul fatto che il credito di casa nostra sia gestito da banche toscane (allusione a MPS che ha incorporato la vecchia Salento), e nel nostro territorio venete con Antonveneta che ha portato a casa la Popolare Jonica, riteniamo ci sia poco da aggiungere: il mercato è libero. E se non fa meraviglia (fino a quando non è scoppiato il caso giudiziario) che la piccola Lodi voglia comprare il colosso Antonveneta, può stuzzicare la fantasia il fatto che ci siano movimenti nell’assetto bancario italiano, meridionale compreso? *** Per crescere, la Banca del Sud di Carlo Borbone delle Due Sicilie, punterà sull’azionariato popolare. Un euro per far parte del grande progetto. Di questo passo è facile intuire quanto dovrà essere raccolto a fronte di una base molto larga tutta da decifrare. Due milioni di italiani del Sud a un euro a testa daranno due milioni di euro. Che, francamente, sembra un po' pochino per far della neonata struttura una banca partecipata. Certo, si obietterà, ci sono i grandi investitori, vale a dire coloro i quali fiuteranno l’affare (ma sarà poi vero questo?) e metteranno nel paniere qualche euro più. Tuttavia par di capire che anche qui, l’incognita abbia suggerito la buona regola: Banca del Sud=Territorio=Enti Locali. Solo che gli Enti locali, che hanno il loro bel da fare nel rientrare nel patto di stabilità, tutto possono pensare tranne che a partecipare al costituendo capitale. Rimane un’altra strada. Che almeno per il momento non fa parte delle idee orchestrate (ma non è detto che non sia stata già pensata): inserire nella cartella delle tasse un euro per la Banca del Sud, sotto la spinta emotiva dell’aiuto a tutti i costi. Lo stesso aiuto, lanciato come un vero coup de théatre nell’annunciare Carlo di Borbone alla presidenza onoraria: «Credo - ha detto Tremonti - che sia significativo che un pezzo così importante della storia del Sud sia presente in questa nuova impresa, che sarà importantissima per il Meridione d’Italia, che dopo l’unificazione del nostro Stato molto ha preso, ma anche molto ha dato. È un passaggio simbolico di grande rilievo, che una persona come Carlo di Borbone si impegni ora personalmente, e a titolo gratuito. Nella fase iniziale questo aiutino è importante». Avanti, Borboni. *** Ultimo tassello: l’invidia dei banchieri del Sud, preoccupati dalla concorrenza. Dunque, per ammissione indiretta, vuol dire che banche al Sud ce ne sono. L’invidia e la concorrenza. Riteniamo che in un mercato libero, più siamo e meglio è. Soprattutto perché i risparmiatori e gli imprenditori hanno in questo modo maggior libertà di scelta e confronto. La mission lodevole, è quella di studiare e conoscere le famiglie del Sud. Se Carlo di Borbone e il management della nuova banca vogliono avere qualche indicazione utile, possono passare da queste parti. Citofonare a Credito Cooperativo. SORRISO SORNIONE Giulio Tremonti soddisfatto: è nata la Banca del Sud a guida Borbonica. Sede, ovviamente, Palazzo Reale a Napoli. Azioni a un euro 3 Il protezionismo d’Oltralpe crea tensioni (non solo elettriche) lungo l’asse Italia-Francia La Francia tradisce lo spirito europeo Per l’Enel, però, la partita non è ancora chiusa. Ecco cosa potrebbe riservare il futuro Martino Sgura Tutto è iniziato a seguito della fuga di notizie circa l’ipotesi di un’offerta di acquisto per la multiutility franco-belga Suez-Electrabel da parte di Enel. L’errore di preannunciare l’OPA ostile è costato caro alla società italiana tanto che il governo francese ha chiaramente mostrato di non gradire le intenzioni di Enel passando direttamente ai fatti. Il 25 febbraio, infatti, il primo ministro francese Dominique de Villepin ha annunciato la fusione tra Gaz de France (leader nell’industria del gas metano con 22 miliardi di euro di fatturato) e Suez (colosso Lo scontro coinvolge l’Europa 4 Dopo aver informato delle intenzioni dell’Enel di lanciare comunque un’Opa su Suez, sguardi e commenti interessati da tutto il mondo non tanto sulla questione in sé, quanto sui risvolti del caso a livello europeo. Sceso in campo anche l’International Herald Tribune si sofferma sull’importanza che la disputa fra Italia e Francia riveste nel più generale contesto europeo. «Lo scontro tra le due nazioni - dice l’IHT - è diventato un importante test per verificare le intenzioni della Commissione europea. Bruxelles intende porsi direttamente quale muro al crescente nazionalismo economico dei paesi membri. Le autorità dell’Ue temono che le mosse difensive di Parigi riflettano un più generale malcontento nei confronti dei tentativi di apertura dei mercati. Se da un lato l’Ue mira ed un mercato unico europeo, dall’altro i paesi membri alzano le barriere protettive e difendono a spada tratta le aziende nazionali. Il caso - fa notare l’IHT - è importante anche perché l’Ue intende aprire il mercato dell’energia alla competizione e creare un singolo mercato di 450 milioni di consumatori senza ostruzioni da parte dei 25 governi nazionali. La Commissione non nasconde la sua preoccupazione per il fatto che il vento del protezionismo si sta trasformando in una tempesta, che rischia nel concreto di portare alla disoccupazione e che va contro i principi alla base dell’Europa unita. La vicenda Enel diventa dunque un emblema delle due più distanti visioni europee: l’Unione vera e propria, anche nei fatti, contro il nazionalismo imperante». politico-diplomatica sollecitando un’iniziativa formale dell’Unione Europea contro il protezionismo dello Stato francese, la seconda di natura politico-legislativa con una bozza di decreto legge che si ispira al principio della piena reciprocità. Quest’ultima idea per fortuna è stata accantonata perché seguire l’esempio francese sarebbe stata per l’Italia una mossa autolesionista. Infatti se la concorrenza è la chiave di crescita, e la Francia si nasconde dietro il pretesto della difesa degli interessi del Paese, aprendoci cresceremo più dei francesi. L’approccio nazionalista danneggia invece i cittadini perché privilegia le logiche di potere alle logiche di mercato che invece incidono positivamente sulle tariffe. Da parte sua l’Unione Europea, attraverso il suo portavoce Charlie McCreevy, commissario UE al mercato interno, ha dichiarato che terrà sotto controllo la vicenda. In realtà non ci sono molti margini di intervento da parte dell’UE in quanto non esiste nessuna norma europea che impedisca a una società control- energetico da 40 miliardi di euro di fatturato tra elettricità, acqua, gas e rifiuti) finalizzata alla creazione di un nuovo gruppo di dimensioni mondiali con 73 miliardi di euro di capitalizzazione blindando, di fatto, la nuova società da una possibile scalata italiana all’energia made in France. I consigli di amministrazione delle due società hanno già dato il via alla fusione che probabilmente verrà perfezionata entro il 2006. L’unico ostacolo, ma solo temporaneo, è la quota dell’ 80,20% detenuta dallo Stato francese nel capitale sociale di Gaz de France che costringerà il Parlamento a varare una legge ad hoc affinché la presenza pubblica scenda al 35% c o n t r o l’obbligo del 70% attuale. Oggetto del desiderio di Fulvio Conti, ammini- lata dallo Stato di acquisirne un’altra. stratore delegato di Enel, è Probabilmente la questione è un’altra: è stato stata l’Electrabel, importante pro- tradito lo spirito europeo della libera concorduttore belga con interessi all’estero, renza. Il protezionismo, chiunque lo pratichi, controllata da Suez. È appunto su è negativo per l’Europa e questa vicenda rende quest’ultima che doveva essere lanciata un necessaria una riflessione politica più ampia. OPA che secondo fonti ufficiose era pari a 48 miliardi LA CLASSIFICA EUROPEA DEI di euro. tromossa d’oltralpe ha per il MAGGIORI GRUPPI ENERGETICI momento messo alla finestra (in miliardi di euro) la società italiana in attesa di nuovi sviluppi. Sì perché 1ª EDF (Francia) 81,00 l’intervento dello Stato 2ª E.ON (Germania) 65,50 francese sulla vicenda ha 3ª SUEZ (Francia) 43,02 suscitato notevoli polemiche. 4ª ENEL (Italia) 42,30 Dura è stata la reazione del 5ª RWE (Germania) 40,90 governo italiano. La con6ª ENDESA (Spagna) 30,00 troffensiva del ministro 7ª GAZ DE FRANCE (Francia) 29,30 dell’economia Giulio Tre8ª IBERDROLA (Spagna) 24,90 monti si è mossa in due di9ª ELECTRABEL (Belgio) 23,40 rezioni. La prima di natura 10ª GAS NATURAL (Spagna) 11,60 Come cambiano gli scenari sul fronte monetario dopo i sobbalzi e le decisioni della BCE Denaro più caro: effetti solo negativi? Il timore dei risparmiatori di fronte al nuovo rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale Europea. Ma, come per tutto, anche questa medaglia ha un suo rovescio. Eccolo Caterina Cinquepalmi Negli ultimi giorni è capitato spesso di cogliere la preoccupazione di alcuni clienti per questo nuovo rialzo dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea. Coloro che hanno sottoscritto dei mutui a tasso variabile temono gli aumenti delle rate che incidono ogni mese sul bilancio familiare; anche gli imprenditori che ricorrono al credito bancario manifestano le loro preoccupazioni per l’aumento del costo del denaro. Come per ogni cosa, però, c’è un rovescio della medaglia che induce a fare delle riflessioni sugli effetti negativi che anche tassi d’interesse bassi producono. Da alcuni anni ormai avvertiamo le lamentele dei piccoli risparmiatori, soprattutto dei pensionati che, avendo una bassa propensione al rischio, investono le loro disponibilità su titoli del mercato monetario o obbligazionario dai quali ricavano rendimenti molto risicati. Un altro innegabile effetto dei bassi tassi d’interesse degli ultimi anni è stato quello di far lievitare il prezzo degli immobili. Questo fenomeno ha fatto aumentare la ricchezza patrimoniale, in particolare del 20% più ricco della popolazione, che però è la fetta di popolazione che consuma di meno rispetto al reddito. Nello stesso tempo, per i giovani, diventa più difficile l’acquisto della casa ed i loro consumi tendono a contrarsi. I bassi tassi d’interesse inducono le imprese a concentrarsi sulle fusioni ed acquisizioni solo perché il costo del debito è inferiore al rendimento del capitale e non per ragioni intrinseche di business, distraendo il management e favorendo la creazione di conglomerati inefficienti in tutti i settori. Obbligazione BCC di S. Marzano La collocazione è partita lo scorso nove gennaio e sarà attiva fino al prossimo trenta di giugno (salvo chiusura anticipata per esaurimento disponibilità dei titoli). È l’obbligazione emessa dalla Banca di Credito Cooperativo di San Marzano di San Giuseppe. Queste le sue caratteristiche tecniche: la durata è fissata in trenta mesi, il tasso fisso è pari al 2,80%, la cedola è semestrale. Il taglio minimo per poter acquistare l’obbligazione è stabilito in 10.000,00 euro. Informazioni sull’obbligazione della nostra Banca presso tutte le agenzie (gli indirizzi sono in ultima pagina) o chiamando il numero verde gratuito: 800 998034. Sessualità e disabilità: alt ai tabù Affettività e sessualità nella disabilità, questo il tema del Convegno svoltosi a Francavilla Fontana su iniziativa del Centro Occupazione Portatori di Handicap con il sostegno della nostra Banca. Esperti del mondo scientifico e medico, si sono confrontati su una traccia importante per sfatare luoghi comuni e tabù. Creare le condizioni perché i diversamente abili possano trovare un tenore di vita dignitoso è l’azione che da venti anni compie il Centro Occupazionale Portatori di Handicap, Onlus in prima fila per i diritti e per una città sempre più a misura di tutti. E che questa volta si è concretizzato con un interessante convegno che ha visto protagonista attiva anche la BCC di San Marzano di San Giuseppe. BUON LAVORO A... Giuseppe Lenti, nominato Vice Direttore Generale della BCC di San Marzano dal Consiglio d’Amministrazione nella seduta di febbraio. Nato nel 1957 a Grottaglie, Giuseppe Lenti dal 2000 è responsabile dell’Area Crediti del nostro istituto. Per lui una vita da bancario: dal 1983 al 1991 con la Banca del Salento (dove ha girato la Puglia in lungo e largo). Nel 1991 è stato chiamato alla Banca Popolare Pugliese dove nel corso degli anni ha ricoperto il ruolo di direttore di filiale per agenzie sparse nel territorio meridionale della nostra regione. Dal 2000, come detto, è nella BCC di San Marzano, per la quale segue oltre il settore Crediti, anche il servizio Legale e Contenzioso. *** Angela Lonoce, passata alla guida della filiale storica della nostra Banca, quella di San Marzano di San Giuseppe. È lei che guiderà l’agenzia del paese d’origine dell’istituto, sostituendo Giancarlo Airò, passato alla direzione dell’ultima nata in casa BCC di San Marzano: la filiale numero sette, ovvero quella di Leporano. Angela Lonoce è nata nel 1963 e dall’agosto del 1990 è dipedente della nostra Banca. In servizio sempre a San Marzano, dal 6 febbraio è diventata direttore dell’agenzia dopo aver ricoperto il ruolo di vice. *** Giuseppe Imperatore dai primi giorni dello scorso febbraio è il nuovo direttore della filiale di Villa Castelli, dove prende il posto di Claudio Santoro, passato all’agenzia Francavilla Fontana con altro incarico. Giuseppe Imperatore ha 47 anni ed è tarantino. Nel curriculum venti anni di esperienza acquisita con la Banca Commerciale, per la quale si è occupato del credito alle imprese nella filiale di Taranto. Dal settembre del 2000 è entrato a far parte della BCC di San Marzano nell’agenzia di Taranto dove ha curato lo stesso settore. Dopo un break a Grottaglie, è tornato a Taranto con l’incarico di vice direttore. A febbraio, la promozione con l’assegnazione della filiale di Villa Castelli. 5 La nostra Banca sostiene i progetti della campagna contro la sclerosi multipla BCC e Aism dalla parte delle Donne Per debellare la malattia che colpisce soprattutto le donne, occorre ricerca e assistenza. La Direzione, in occasione dell’8 Marzo ha donato le “Gardenie” a tutte le dipendenti Banca di Credito Cooperativo di San Marzano di San Giuseppe e AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) insieme nel nome delle donne. In occasione della Festa della Donna, nella filiale di Taranto (in Corso Umberto) stato allestito un banchetto informativo a sostegno della campagna di solidarietà a sostegno della Fondazione AISM per continuare a promuovere i progetti di ricerca scientifica e i servizi di assistenza dedicati alle persone con sclerosi multipla, grave malattia del sistema nervoso centrale, cronica imprevedibile e progressivamente invalidante che si manifesta per lo più tra i 20 e i 30 anni e colpisce soprattutto le donne con un rapporto di 2 a 1 rispetto gli uomini. Con l’appuntamento presso la filiale tarantina della BCC di San Marzano si punta a parlare della malattia nei suoi risvolti al “femminile”. In questo modo, l’AISM cerca di diffondere informazioni utili per aiutare le donne a convivere al meglio con questa malattia senza dover rinunciare a progetti importanti nella vita di ogni persona, come lavorare, vivere una normale vita di coppia, gestire una casa e desiderare un figlio. Il simbolo di questa Giornata è la “Gardenia”, fiore con il quale si sta procedendo ad un’opera di sensibilizzazione e con il cui ricavato, sarà possibile dare apporto all’assistenza e finanziare la ricerca. La Direzione Generale della BCC di San Marzano di San Giuseppe, proprio giorno 8 marzo ha donato una pianta dell’AISM a tutte le proprie dipendenti. «È un modo utile – spiega il Direttore Generale Emanuele Di Palma – per festeggiare la Donna in maniera concreta. Siamo al fianco dell’AISM per il pregevole impegno assunto. Ci rendiamo anche conto di come i piccoli interventi abbiano risorse limitate, ma siamo anche consapevoli che tanti piccoli interventi possono diventare un progetto sostenuto e importante. Ecco perché auspichiamo che con il contributo di tutti si possa favorire l’assistenza e la ricerca. Come realtà territoriali, siamo lieti, di poter essere al fianco dell’AISM per un intervento che supera i canonici ruoli della banca». Per il Presidente della Sezione AISM di Taranto, Antonella Aleotti: «Nella città di Taranto e provincia, le persone con sclerosi multipla sono numerose, circa 400. In un anno i volontari dedicano 7000 ore alle persone afflitte da questa patologia, per organizzare i servizi di assistenza e numerose attività di socializzazione. Anche quest’anno, grazie alla partecipazione attiva di tanti cittadini e di nuovi sostenitori, come gli amici della Banca di Credito Cooperativo di San Marzano di San giuseppe, sarà possibile continuare a sostenere progetti di assistenza locali per garantire un sostanziale miglioramento della qualità della vita delle persone e, soprattutto, finanziare la ricerca scientifica nella quale sono riposte le speranze di sconfitta della sclerosi multipla». Già operativa da oltre un mese, l’agenzia di Leporano. A guidarla, Giancarlo Airò All’ombra di Saturo, la settima filiale 6 «Le banche oggi hanno una grande responsabilità verso le comunità in cui operano. Responsabilità che aumentano soprattutto nei centri più piccoli dove gli istituti di credito svolgono un ruolo primario nella gestione del risparmio. La banca deve essere la casa di tutti». Con queste parole, don Antonio ha benedettol’inaugurazione della settima agenzia della BCC di San Marzano a Leporano (foto a lato), avvenuta con ampia partecipazione di cittadini e autorità (presenti il Sindaco di Leporano Domenico Pavone, la Giunta e il Consiglio Comunale; il Sindaco di San Marzano, On. Giuseppe Tarantino; ma anche il Direttore della Banca d’Italia di Taranto, Enrico Norcia; il Presidente e il Direttore Generale di Assindustria, Luigi Sportelli e Francesco Murgino; il Direttore Amministrativo della Camera di Commercio, Francesco De Giorgio; i comandanti dei Carabinieri e della Polizia Municipale di Leporano). La BCC di San Marzano era rappresentata dal Presidente Francesco Cavallo, dal Consiglio d’Amministrazione, dal management guidato dal Direttore Generale Emanuele Di Palma, dal Direttore dell’Agenzia di Leporano, Giancarlo Airò (riquadro) e da tutti i dipendenti. Nel messaggio di benvenuto il Sindaco Domenico Pavone, ha sottolineato: l’impegno nel garantire alla comunità leporanese la presenza di un istituto di credito: «Non potevo immaginare il mio paese senza una banca. Per questo abbiamo lavorato per dotarlo di un istituto che possa diventare il punto di riferimento nella gestione oculata del risparmio e nel sostegno alle aziende». Per il Presidente della BCC di San Marzano, Francesco Cavallo: «L’apertura di Leporano, conferma ancora una volta l’attenzione dell’istituto verso il territorio. Pur avendo risultati economici importanti, non perseguiamo l’utile a tutti i costi, ma puntiamo a privilegiare le comunità. Per questo, sensibili alle richieste, abbiamo colto la necessità di dotare il paese di Leporano di uno sportello bancario, e in questa direzione abbiamo investito impegno e risorse per festeggiare ancora in maniera più incisiva il nostro cinquantenario». Per il Direttore Emanuele Di Palma, questa di Leporano è «una tappa importante perché racconta i risultati della banca in un momento sicuramente non ideale per l’economia. La nostra struttura dinamica ci consente di radicarci ancor più all’interno dell’area puntando a raggiungere il break-even point (punto di pareggio, ndr) entro l’anno. Come strategia di sviluppo, compatibilmente con la situazione generale e le relative autorizzazioni, stiamo già lavorando per il prossimo sviluppo: l’apertura di una nuova filiale a Taranto e poi Carosino». Sottoscritta un’intesa fra la nostra Banca e il Comune di Taranto contro la disoccupazione E venne l’epoca dell’autoimpresa La BCC stanzia un milione di euro per aiutare i giovani a scommettere sul loro futuro. Istituito un ufficio e una commissione. L’augurio che la politica non blocchi il progetto Il progetto è intrigante: dare ai giovani la possibilità concreta, reale, di poter diventare imprenditori. L’idea è stata lanciata dalla nostra Banca al Comune di Taranto, il quale l’ha sposata. Nasce così Progetto Idea, ovvero volontà comuni di una banca e di un’amministrazione civica di creare una partnership al servizio dei giovani del territorio. L’augurio, è che i fatti di cronaca, che hanno portato Taranto a un clima di incertezza, non scalfiscano minimamente lo spirito di un’iniziativa che sta già riscuotendo consensi soprattutto da parte dei giovani. A presentarla, lo scorso 18 gennaio, furono il Sindaco di Taranto Rossana Di Bello e il Direttore Generale della BCC di San Marzano, Emanuele Di Palma. Nei fatti, la BCC ha messo a disposizione un milione di euro per finanziare idee e progetti presentati dai giovani (la fascia indicata è 18-30 anni, ma su questo si sta operando con la massima elasticità). Per il Direttore Generale E m a nuele Di Palma: «Questa vuole essere una provocazione per stimolare soprattutto i giovani a diventare protagonisti della loro vita. Il quadro economico e sociale in questo momento ha detto che il sogno del posto fisso rimane tale. Bene, noi con il Comune di Taranto crediamo nell’impresa dell’autoimprenditorialità e per questo finanzieremo le idee». Il Comune ha allestito un apposito ufficio per la presentazione delle domande di preistruttoria delle pratiche che sono evase in tempi rapidissimi e senza lungaggini burocratiche. Una Commissione congiunta composta dalla BCC di San Marzano e dal Comune di Taranto deciderà i progetti ammissibili a finanziamento e, anche in caso di esito negativo, saranno suggerite ai richiedenti proposte alternative o miglioramenti dell’idea. La stessa Banca affiancherà i giovani nello start-up iniziale sostenendolo non solo economicamente, ma anche con il sostegno operativo (marketing, commerciale e così via). Il Prestito va da un minimo di 5mila euro a un massimo di 50mila. Nel Comune di Taranto è già operativa una struttura dinamica denominata “Ufficio Idee”, che ha lo scopo di accogliere, valutare e sostenere proposte vincenti per lo sviluppo di impresa e occupazione. A dirigere questa struttura è la responsabile dell’assessorato alle Attività Produttive, Francesca De Francesco, che sarà supportata da uno staff di tre persone che accompagneranno i giovani in questo percorso virtuoso. Nello specifico si tratta di Fernanda Donno e Annamaria Gallone, funzionari responsabili dell’orientamento dei giovani, e di Palma Pignatelli che si occuperà della gestione della segreteria dell’Ufficio Idee. Comune di Taranto si è affiancato di volta in volta un funzionario della Bcc di San Marzano che costituirà il costante collegamento tra le due strutture. Per poter usufruire del supporto tecnico dei funzionari dell’Amministrazione comunale (che ricevono previo appuntamento ogni martedì pomeriggio dalle 15,30 alle 17,30) sarà possibile contattare la segreteria dell’Ufficio al numero 099 4581609. L’intento del Comune, attraverso questa operazione straordinaria, è quello di promuovere azioni tese ad aggregare i giovani attorno a una nuova cultura del lavoro in termini di autoimprenditorialità; di accompagnare i giovani nella fase di orientamento in modo da scoprire i propri “talenti” e svilupparli secondo qualifiche professionali; di assicurare un’assistenza nella fase di avvio dell’istruttoria per l’accesso al credito nonché di essere presente nella fase post istruttoria sia per i progetti con esito negativo per colmarne le eventuali lacune sia per quelli con esito positivo per un monitoraggio costante. UNA FIRMA PER I GIOVANI - Qui sopra, il Direttore Generale Emanuele Di Palma, sigla la convenzione con il Comune di Taranto, nel corso della Conferenza Stampa alla presenza dei Giornalisti (a lato) Non rompete i sogni. Non affogate le idee Di progetti ce ne sono. E molti. Alcuni anche molto validi. Ma ciò che colpisce dei giovani tarantini che in queste settimane si sono recati allo Sportello delle Idee come è stato chiamato l’ufficio che raccoglie le domande per l'autoimpresa, è la fantasiareale. Non è un bisticcio di parole, ma è proprio così. Non manca la volontà ad organizzarsi con le idee più diverse e originali. Ma, allo stesso tempo, non manca neanche un piano di fattibilità dei progetti presi in esame. Come dire: inventiamoci un lavoro che fin qui non c’è. E per farlo, i giovani hanno pensato e ripensato. I risultati? Diversi e interessanti: dalla trattoria che ha come particolarità quella di rivolgersi a clienti che hanno intolleranze alimentari a un centro antiabuso, a un’agenzia che si occupi prevalentemente dello sviluppo delle fonti alternative di energia. Sono solo alcune delle idee messe in campo. Ora si tratta di sistemarle, affinarle e renderle operative. Ci stanno pensando i funzionari del Comune nella fase iniziale, subentrerà l’analisi tecnica della Banca, non appena il Comune di Taranto darà il via libera. In mezzo a tutto questo, però, c’è stato un momento d’attesa e incertezza dovuto all’evolversi di una situazione che ha portato Palazzo di Città ad una vacanza di gestione. Al momento di andare in stampa con questo numero di “Sportello Aperto” manca ancora qualche giorno al termine ultimo per il ritiro delle dimissioni da parte del Sindaco Rossana Di Bello. Quindi, non sappiamo come finirà la storia. Come Banca protagonista di quest’iniziativa, diciamo solo che confermiamo tutti gli impegni presi con la comunità di Taranto. E quindi, il progetto finanziato andrà avanti in tutto e per tutto. Chiediamo alla Politica, comunque evolva la vicenda, di non spegnere l’interruttore delle idee dei nostri giovani, contribuendo anche in maniera soft, visto che i problemi da affrontare saranno sicuramente notevoli in questa fase, ad alimentare la speranza di un progetto che, partendo dall’autoimprenditorialità possa sfociare in soluzioni concrete per il futuro dei nostri giovani. Da qui l’appello affinché siano fatte salve le utopie, tavolta concrete, altre un po' meno, di chi come tanti giovani della nostra area stanno aspettando un’occasione concreta e immediata per poter scommettere in proprio sul futuro, investendo idee ed energie che, quale Banca del territorio, ci sentiamo di dover supportare con ogni mezzo. 7 8 A inizio marzo, “il Mondo”, settimanale economico di Rizzoli Corriere della Sera diretto da Gianni Gambarotta, ha pubblicato un'inchiesta dalla quale si evince come i fondi comuni delle Banche di Credito Cooperativo abbiamo battuto di gran lunga, concorrenti di altri istituti di credito realizzando un performance di tutto rilievo. Ma vincente, non è solo l’aspetto dei fondi, bensì l’intera filosofia delle vecchie casse rurali, delle quali ci onoriamo di far parte con il nostro impegno quotidiano. Da “il Mondo” abbiamo tratto questo paginone che è l’emblema di come la mission che anima tutte le Banche di Credito Cooperativo sia univoca nonostante le diversità (e spesso contraddizioni) territoriali che frastagliano il lungo territorio italiano. L’inchiesta de “il Mondo-RCS” Qualcuno ha ancora il coraggio di chiamarle piccole? Nextra), in Unicredito la proposta riguardi Pioneer e, ancora, in Banca di Roma si vendano i prodotti targati Capitalia amo E così il Mondo ha calcolato quale cliente, limitandosi all’offerta della propria banca, avrebbe avuto le maggiori soddisfazioni. Raggruppando le performance dei fondi, è emerso, appunto, che per i clienti delle Bcc il rendimento in media è stato dell’11,76% contro il 9,15% delle reti di promotori, il 7,65% delle sgr indipendenti, il 6,98% dei gruppi esteri, il 5,88% delle banche popolari, il 5,55% delle big five (Sanpaolo Imi am, Caam sgr, Pioneer im, Montepaschi am e Fmeco am) e, infine, il 3,6% delle Poste. E la musica non cambia se si allunga l’orizzonte temporale. Nella classifica dei rendimenti ponderati sul patrimonio relativa al periodo 20032005, al primo posto c’è sempre il sottoscrittore di fondi comuni delle bcc, con un profitto medio del 23,43%. Tra secondo e terzo c’è uno switch tra sgr indipendenti (20,29%) e reti di promotori (18,12%). Dal quarto in poi si conferma la stessa graduatoria: gruppi esteri con il 14,50%, banche popolari con il 13,05%, big five con il 12,50% e 1’8,97% delle Poste. Insomma, i banchieri dei centri minori sono stati capaci di far fruttare di più i soldi dei propri clienti. Ma chi può vantare queste performance? La sgr è una e si chiama Aureo gestioni, creata nel 1984 con la missione, appunto, di offrire una gestione degli investimenti ai clienti delle circa 440 Bcc, casse rurali e artigiane e Raiffeisen kassen del movimento del credito cooperativo. Tre sono gli elementi che hanno permesso alla società di vincere la sfida con i fondi: bontà del prodotto, definizione dell'asset allocation consigliata e capacità di persuasione. «Innanzitutto la nostra sgr gestisce prodotti che si rivolgono a un gruppo di piccole aziende di credito capillarmente diffuse sul territorio, i cui clienti hanno un rapporto di lunga durata e fiducia con la propria banca», sottolinea Stefano Ambrogi, direttore investimenti di Aureo gestioni sgr. «Per inserirsi in questo rapporto, Aureo gestioni ha lavorato sulla capacità di convincere i clienti delle Bcc ad approvare, con le scelte di portafoglio, le Adesso che è ripartito il risiko bancario sono lì che guardano, rigorosamente estranee a tutte le partite, ma pronte, anzi prontissime, a cogliere la palla al balzo. Le banche di credito cooperativo, in sigla Bcc, sanno che quando i grandi si danno la caccia, si aprono per loro spazi straordinari di crescita. Esperienza docet: in questi anni la nascita dei maggiori gruppi bancari ha portato tanta acqua al mulino delle piccole banche cooperative. Là dove la clientela è apparsa disorientata di fronte alla propria azienda di credito diventata di colpo un gigante o parte di un gruppo con la cabina di comando altrove, ecco la Bcc che si è fatta sotto con la sua capacità di relazioni, conquistando la fiducia di famiglie e piccole imprese, e, di pari passo, quote di mercato. In un crescendo rossiniano: fino a conquistare 1’8,5% della raccolta bancaria nazionale e il 7,5% Anna Di Martino degli impieghi. Fette di lavoro importanti, calcolate alla fine dello scorso agosto, che dicono ancora di più se si considera che negli ultimi cinque anni il tasso annuo di crescita dei crediti erogati dalle Bcc alle famiglie e alle imprese è stato del 13,5%, praticamente il doppio rispetto al dato medio del mercato, e che il totale degli impieghi della categoria rappresenta più del 20% dei crediti complessivi fatti alle imprese artigiane e più del 15% di quelli alle famiglie. Se poi si tiene conto che i tassi di incremento di raccolta e impieghi sono ormai da anni nettamente superiori a quelli registrati dagli altri attori dell’industria bancaria nazionale, si può dire tranquillamente che il credito cooperativo rappresenta la componente più dinamica dell’intero settore bancario. Protagoniste 438 aziende di credito, vale a dire il 55,5% delle banche italiane. Queste hanno aperto bottega sotto 2.406 campanili (in più di 500 (segue a pag. 9) Benvenuti nel mondo delle banche locali Non ha vinto l’esterofilo, quello che, quando si tratta di soldi, preferisce affidarsi a mani straniere. O chi ha puntato sull’offerta delle grandi banche italiane. O, ancora, chi ha scelto di farsi consigliare da un gestore indipendente o da un promotore finanziario. Il risparmiatore che negli ultimi tre anni ha portato a casa le maggiori soddisfazione in termini di rendimento dei fondi comuni di investimento è il cliente delle Bcc, le banche di credito cooperativo, ovvero le vecchie casse rurali e artigiane. È quanto risulta da uno studio del Mondo sui rendimenti in base ai patrimoni dei fondi comuni di diritto italiano nel 2005 e nel triennio 20032005, raggruppati per tipologia di canale distributivo-gestore. Dall’analisi, seppure parziale e ponderata, emerge che le Bcc hanno assicurato in media ai fondisti nell'ultimo anno appena concIuso un guadagno dell’11,76%, il più alto in assoluto. L’elaborazione è stata compiuta partendo dal presupposto che, in genere, allo sportello di una qualunque banca si vendono, soprattutto, i fondi comuni di casa propria. Per esempio, è molto probabile che in una filiale di Banca Intesa la prima offerta in termini di fondi sia quella di Caam (l’ex Leo Campagna Gian Carla Perego E per il futuro? Ancora un sovrappeso nell’equity, che resta sotto la media storica a livello di valutazioni, privilegiando le Borse dell’area euro, del Pacifico (soprattutto Tokyo, ma non solo) e i mercati emergenti. Molta attenzione invece alla componente obbligazionaria, dove i tassi sono visti al rialzo. Qui gli esperti si dicono positivi solo sul breve termine in dollari Usa: il biennale americano rende infatti il 4,50% contro il 4,53 % del decennale. camere ed è uno dei soggetti finanziari di riferimento della città, oltre che interlocutore attento di iniziative nei confronti dell’economia sociale. Lo sviluppo operativo territoriale, badando però a non perdere quelle caratteristiche di banca diversa, dai rapporti personalizzati, che hanno rappresentato fin qui la chiave della crescita, ma non solo. La salvaguardia del localismo e l’autonomia che tanto stanno a cuore alle Bcc poggiano su una rete di servizi e di società prodotto comuni (tra queste Banca Agrileasing Iccrea banca, Bcc vita) che fa capo all’Iccrea holding, punto di riferimento imprenditoriale della categoria e ha permesso fin qui alle aziende di gareggiare a viso aperto sul mercato globale (come dimostrano le performance ottenute dai fondi di Aureo gestioni), superando il problema dimensioni-expertise. Il tutto legato assieme da regole stringenti di coesione fino al varo del primo fondo di garanzia degli obbligazionisti: strumento unico sul mercato del credito che sfocerà nel neonato fondo di protezione incrociata tra le banche e tra queste e le società di servizio, nuovo capitolo nella storia delle Bcc italiane. La nuova cornice di garanzie impegna un sistema di banche organizzate in federazioni regionali. Svettano in particolare Trentino (dove il credito cooperativo si aggiudica più del 60% della raccolta bancaria della regione), l’Alto Adige, la Lombardia, il Veneto. L’ultima analisi realizzata dal Mondo con la consulenza di Rating sui bilanci 2004 ha registrato solo 11 aziende con un attivo di oltre 1 miliardo. La più grande nel Sud è la Bcc Toniolo San Cataldo (Cl). spesso acquista un bond della Bcc, in virtù di una fiducia consolidata nel tempo. Soltanto in seconda battuta compera un fondo obbligazionario o monetario. E rarissimamente si sentirà proporre un prodotto strutturato». Al contrario quando chiede invece un investimento diretto nel capitale di rischio, investe quasi esclusivamente in fondi bilanciati e azionari fidandosi dei consigli allo sportello». Questo, tuttavia, vincola anche la stessa Aureo gestioni. Infatti il successo della società, in termini di stabilità del patrimonio e della raccolta, dipende dagli andamenti dei mercati: per questa ragione è assolutamente necessario non sbagliare il timing di entrata e di uscita (o di alleggerimento) in Borsa. «Durante i tre anni di Orso di Borsa, dal 2000 al 2002, abbiamo ridotto l’esposizione azionaria aumentando il cuscinetto di liquidità nei fondi azionari fino al 10-15%. Al contempo abbiamo suggerito ai sottoscrittori di spostarsi verso prodotti bilanciati o flessibili meno esposti alle intemperie degli indici azionari». Pur tuttavia, questo non bastò, se non in parte, a evitare il calvario della caduta dei fondi azionari e bilanciati anche in Aureo gestioni, che si fece trovare molto esposta in Borsa durante il ciclone del crollo. Ma proprio la forza del canale di vendita ha forse contribuito a evitare i riscatti selvaggi. Mentre parte degli attuali risultati è dovuta alla scelta, nella primavera del 2003, di tornare pesantemente sulle Borse azionarie, ritenute molto convenienti, subito dopo la scoppio della guerra in Iraq. comuni sono l’unico sportello bancario), e sono cresciute a macchia d’olio, parlando in dialetto. In primo luogo con il sindaco e poi con il parroco, e poi ancora con il responsabile della pro loco, della polisportiva, dell’associazione artigiani piuttosto che della coldiretti. Banche del territorio dalla testa ai piedi, un tempo le Bcc aprivano anche la domenica, quando le altre banche restavano chiuse, per agganciare i contadini che andavano alla messa. Poi, dai piccolissimi centri di campagna sono arrivate ai paesi, e da questi alle cittadine, costruendo una rete di 3.563 sportelli (la maggiore in assoluto sul mercato italiano) che si sta infilando a gran velocità anche dentro le città. Un esempio? A Brescia dieci anni fa non esistevano sportelli di banche di credito cooperativo, oggi ce ne sono 17 che rappresentano almeno cinque aziende bancarie: dalla Bcc di Brescia a quella del Garda, dalla Cassa padana a quella dell’Agro bresciano, fino alla Bcc di Pompiano e Franciacorta. A passo veloce, dunque, le Bcc non solo hanno abbandonato il loro vecchio nome di rurali, ma stanno allargando il giro d’azione anche nelle grandi città: in questo momento ci sono comitati promotori a Parma e a Napoli e più in generale si colgono varie iniziative al Sud (dove le Bcc contano in totale 500 sportelli per 122 aziende), in particolare in Puglia, Sicilia e Campania. L’esempio viene dall’alto: la più grande della categoria, quella di Roma, è nata nella borgata Finocchio alla periferia est della capitale, ed è cresciuta (grazie anche a 17 fusioni con altre Bcc) fino a superare i 4 miliardi di attivo, a conferma che il modello può attecchire anche in contesti metropolitani. Oggi la grande Bcc romana conta tra i suoi soci anche il Comune, è tesoriere di Union- (continua da pag. 8) Complessivamente 25 fondi comuni di investimento, quattro linee di fondi, altrettante gpm e una gpf, nonché quattro linee di investimento del fondo pensione aperto. È l’offerta prodotti di Aureo Gestioni, la società di gestione del risparmio del gruppo bancario Iccrea, partecipata al 75% da Iccrea Holding e al 25% da Assimoco. Il patrimonio in gestione della società del credito cooperativo, al 31 dicembre 2005 ammontava a circa 6 miliardi di euro, per oltre 400mila clienti. Che giro Aureo. Ecco chi gestisce soluzioni d’investimento disegnate in funzione degli scenari di mercato. Teniamo riunioni presso le singole banche sul territorio spiegando che cosa stiamo fa cendo nelle gestioni dei fondi e la nostra visione dei mercati a sei-dodici mesi. Elementi che poi le Bcc utilizzano per fare consulenza ai clienti in funzione del proillo di rischio e dell'orizzonte temporale d’investimento». In questo, riconosce Ambrogi, Aureo gestioni è però oggettivamente aiutata da una situazione strutturale insita nelle banche di credito cooperativo. «Il rapporto tra Bcc e cliente è di estrema fiducia. Quando un sottoscrittore chiede allo sportello un investimento obbligazionario A far vincere la “squadra”, un elemento su tutti: la fiducia dei risparmiatori. Una politica, questa, che è risultata vincente anche per la Banca di Credito Cooperativo di San Marzano Piccole e determinate. Le banche di campagna (BCC) hanno battuto la City Il Mondo mette le ex Casse Rurali in copertina. Viaggio alla scoperta di un mondo che rappresenta la prima realtà bancaria italiana. E che con suoi fondi sbanca il mercato 9 Forum con le ultime classi del Liceo Scientifico “Ribezzo” di Francavilla I Giovani: «Protagonisti del futuro» II mondo dell’Economia e delle Imprese hanno incontrato gli studenti rispondendo alle domande sulle prospettive occupazionali e formative. Emerso un quadro interessante Se c’è una cosa che colpisce dei giovani, degli studenti che attendono risposte per svoltare la vita, è la tolleranza e l’attesa. Elementi non comuni soprattutto in un mondo sempre meno tollerante e predisposto ad aspettare. Con curiosità hanno affrontato un forum promosso dalla lungimirante direzione scolastica del loro Liceo capace di offrire stimoli e interrogativi al di là delle barriere didattiche. A quel forum abbiamo partecipato come istituto di credito del territorio con il nostro Direttore Generale Emanuele Di Palma. Con chiarezza sono stati posti un po' di tasselli. A loro, abbiamo chiesto di redigere un articolo per Sportello Aperto. Lo hanno fatto a sei mani, mettendo in campo una sorta di piacevole gioco di squadra. Che è poi la cosa che per lo più manca agli adulti di oggi per costruire il futuro dei nostri giovani. (r.v.) Roberta Aprile Anna Rita Birtolo Matteo Nichil 10 Un’interessante conferenza sul tema “Giovani e sviluppo del territorio” è stata tenuta il giorno 2 febbraio dal dott. Emanuele Di Palma, direttore della Banca di Credito Cooperativo di S. Marzano di S. Giuseppe, e dal dott. Salvatore Tomaselli, presidente della Camera di Commercio di Brindisi, nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “Francesco Ribezzo”. Tra gli argomenti trattati, il fenomeno sempre attuale della “fuga di cervelli”, la crescente presenza del colosso cinese nell’economia internazionale, nonché preziosi consigli per chi volesse intraprendere una carriera in ambito bancario. A seguito dell’introduzione del preside Pietro Maggiore e della professoressa Annamaria Padula, il dottor Tomaselli ha subito affrontato il problema dell’anacronistica convinzione che il nostro territorio non dia possibilità lavorative ai neolaureati che quindi cercano lavoro altrove. Ciò continua a sottrarci prezioso “capitale umano” indispensabile per lo sviluppo di una regione così ricca di potenzialità, ma così sottovalutata. Il dottor Tomaselli ha quindi ritenuto opportuno fare un quadro generale della situazione pugliese. Alle già affermate sedi universitarie di Foggia, Bari, Lecce, si sono recentemente aggiunte quelle di Taranto e Brindisi, direttamente proiettate alla formazione di figure professio- nali che sappiano sfruttare appieno le risorse offerte dal territorio. La centrale a carbone di Brindisi è una tra le maggiori produttrici di energia elettrica in Italia. Tuttavia altre risorse energetiche, come il sole e il vento, possono essere sfruttate. Ma la ricchezza della Puglia sta soprattutto nelle bellezze artistiche e paesaggistiche che, se attentamente valorizzate, possono incrementarne l’afflusso turistico: Castel del Monte, il barocco leccese, i trulli di Alberobello, la “città bianca” (Ostuni), le spiagge, gli ulivi plurisecolari. Ovviamente, perché la Puglia cresca economicamente è necessario migliorare il sistema delle infrastrutture. Alcuni potenziamenti sono già in atto: ad esempio nell’aereoporto di Grottaglie, che verrà reso agibile, ha sede la costruzione della fusoliera del “Boeing 747”, frutto di una collaborazione tra l’Italia e la società leader nel trasporto aereo. A seguito dell’intervento del dottor Tomaselli, ha preso la parola il dottor Di Palma che ha dispensato utili consigli per affrontare al meglio un colloquio per chi volesse intraprendere una carriera in ambito bancario: è necessario che il candidato, oltre ad un brillante passato universitario, abbia un temperamento deciso e possibilmente esperienze lavorative alle spalle. Perciò il consiglio dato ai giovani lì presenti è stato quello di impegnarsi con dedizione nello studio, di arricchire la propria formazione lavorando durante il corso di laurea, di imparare alla perfezione almeno una lingua straniera. Infine un’importante raccomandazione: “Non separate mai l’etica dal lavoro”. Alla domanda su quali siano i possibili rimedi per ammortizzare l’urto del “colosso cinese ”, il dottor Tomaselli ha suggerito di puntare sulla qualità (che da sempre contraddistingue il “made in Italy”), vista l’impossibilità di competere sul prezzo. Al dottor Di Palma è stato fatto presente che spesso ai neolaureati viene precluso il posto di lavoro perché privi di esperienza, negando loro la possibilità di acquisirla, ma il direttore generale della Banca di Credito Cooperativo di S. Marzano di S. Giuseppe ha rassicurato i ragazzi: la banca e le aziende in genere vengono comunque incontro ai giovani promettenti ma privi di esperienza con stage di formazione. Incontri di questo tipo, con personalità di elevato spessore nell’ambito dell’economia pugliese, sono proficui per noi ragazzi ormai alle soglie dell’esame di maturità. I dubbi che ci assalgono sono innumerevoli: cosa voglio fare “da grande”? Se decido di proseguire gli studi, qual è la facoltà che meglio si addice alle mie attitudini? E se un giorno, con la soddisfazione di essermi laureato e con la tenacia di chi, dopo anni di sacrifici, vuole realizzarsi, dovessi trovare lavoro solo lontano dalle mie radici e dai miei affetti, sarò davvero felice? Quali facoltà, allora, mi permettono di lavorare nel nostro territorio? Una conferenza certo non ha potuto sciogliere tutti questi dubbi, ma, quanto meno, adesso siamo un po’ più sereni perché conosciamo alcune delle possibilità lavorative che la nostra regione ci offre. ORIENTAMENTO VERSO IL FUTURO - Nelle immagini in questa pagina: in alto il Tavolo dei Relatori che hanno preso parte al forum d’orientamento per i giovani studenti (da sinistra il Direttore Generale della BCC di San Marzano, Emanuele Di Palma; al suo fianco il Presidente della Camera di Commercio di Brindisi, Pietro Tomaselli; il Dirigente Scolastico, Pietro Maggiore e la Prof.ssa Anna Maria Padula. Nelle altre foto, due scatti dell’attento auditorium delle ragazze e dei ragazzi del quinto anno del Liceo “Ribezzo” Intesa BCC San Marzano-Assonautica. Verso la costruzione di progetti comuni A vele spiegate in mezzo al mare Il primo passo l’illustrazione, tramite Banca Agrileasing del “Leasing Nautico” Maria Rita Franco A vele spiegate nell’azzurro mare. Su questa strada s’incrociano le rotte della Banca di Credito Cooperativo di San Marzano e di Assonautica, primaria associazione territoriale che conta oltre duecento iscritti, tutti appassionati del mare e delle vele. Frutto dell’intesa, una convenzione che spingerà Assonautica e BCC San Marzano verso una forte intesa collaborativa. Primo passo, di questo lungo cammino, un incontro con Banca Agrileasing, la Banca Leasing del Sistema del Credito Cooperativo che ha presentato al Direttivo di Assonautica condizioni e novità per il settore. L’acquisto di una barca è un sogno concreto e realizzabile, dunque, grazie alla Bcc di San Marzano che propone finanziamenti leasing con una formula aperta a tutti: privati, aziende, titolari di partita Iva. Il leasing nautico sta prendendo sempre più piede in Italia grazie ai benefici riconosciuti dalle novità legislative in materia di Iva. Le agevolazioni fiscali si attuano solo se si ricorre alla “locazione” per l’acquisizione di un’imbarcazione da diporto a vela e a motore. Si è stabilito (con IN MEZZO AL MAR - Qui sopra Excellent, la circolare del 2000 e barca ufficiale di Assonautica Taranto durante successivamente con una virata. In alto, il Direttore Generale della BCC riferimento alla cirEmanuele Di Palma e il Presidente di Assonautica colare 49/E) che il Angelo Vozza. A destra un momento della riunione corrispettivo dovuto fra Agrileasing e il Direttivo di Assonautica per l’utilizzo di mezzi di trasporto deve essere assoggettato ad Iva solo per la quota di corrispettivo legata all’utilizzo del natante in ambito comunitario. Com’è possibile dimostrare allora il reale utilizzo delle imbarcazioni da diporto al di fuori delle acque territoriali comunitarie? Viene definito in via forfettaria l’utilizzo extracomunitario del natante: sulla base delle caratteristiche del mezzo stesso e cioè la lunghezza e il tipo di propulsioni. In sostanza più è lunga la barca maggiore è il beneficio fiscale. Ricorrere al leasing significa usufruire del vantaggio fiscale risparmiando l’Iva. La Bcc di San Marzano ha presentato il leasing nautico in occasione dell’incontro tenutosi in Camera di Commercio a Taranto il 22 febbraio 2006 con Assonautica provinciale di Taranto. Hanno presieduto l’incontro: il Direttore Generale della Bcc di San Marzano Emanuele Di Palma che ha sottolineato l’intenzione e la voglia della banca di continuare il connubio e la collaborazione con la Camera di Commercio di Taranto (di cui è Istituto tesoriere), Angelo Vozza (Presidente Assonautica) e Matteo Dusconi (Direttore Assonautica). Ancora una volta, quindi, dalla BCC di San Marzano, una spinta propulsiva ad essere vicina al territorio a 360 gradi, stringendo un accordo con Assonautica e predisponendo una convenzione che prevede ottime condizioni per tutti gli associati. Come detto, il leasing nautico è stato proposto in quella sede da Agrileasing (società prodotto della Bcc) a condizioni competitive rispetto al mercato di riferimento come hanno confermato i partecipanti all’incontro. Acquistare una barca è diventato semplice, basta pagare un canone mensile (interamente deducibile) e per il resto pensa a tutto Agrileasing: atto notarile, copertura assicurativa, immatricolazione. Presso gli sportelli della Bcc di San Marzano è possibile richiedere preventivi di leasing di qualsiasi tipo: immobiliare, strumentale, auto, nautico. Vacanze: occhio alle prime offerte. Intesa BCC-Criptaliae. Su Sportello Aperto di Maggio: “Cinquantenario Tour” È già tempo di pensare alle vacanze. E come ogni anno, le offerte per i Soci e i Clienti della BCC di San Marzano sono particolarmente ricche. Ma questo è solo un assaggio della convenienza per mettere in piedi la vacanza dei sogni. Infatti, sul prossimo numero di Sportello Aperto (maggio) non perdete l’occasione del Cinquantenario Tour, l'iniziativa promossa dalla Banca in colla- borazione con il tour operator Criptaliae, a beneficio dei nostri Clienti e Soci. Intanto, ecco le ultime novità per i nostri Correntisti. È sufficiente prenotare una Crociera Costa per avere oltre alla promozione “Prenota Subito” di Costa Crociere, cioè prima prenoti meno spendi, un bel set da viaggio e un carnet di buoni sconto del valore di 605,00 euro per i prossimi viaggi. L’intrigante “GogoDays” Alpitour e Francorosso - prenotando con Criptaliae Viaggi -, offrono la promozione GoGo per chi prenota prima la propria vacanze Estate 2006: con uno sconto eccezionale fino a 500,00 euro. Ancora: Crociere MSC. Per tutti i tour nel Mediterraneo e per tutto il 2006 i nostri Correntisti hanno uno sconto del 7%. 11 A Grottaglie interessante intervento di recupero con la BCC protagonista Una Piazza per San Francesco Piazza delle Maioliche, che sovrasta il Quartiere delle Ceramiche, sarà rimessa a nuovo e dedicata al Santo Gesuita che proprio qui ebbe i natali. Il Comitato dei Cittadini trova nel nostro istituto il partner per l’intervento che sarà coordinato dal Comune Grottaglie dedica una Piazza a San Francesco De Geronimo. L’iniziativa, spinta da un Comitato di cittadini e sposata dall’Amministrazione comunale, trova sponda nel sostegno della nostra BCC. Particolarmente importante, la piazzetta dedicata al Santo gesuita grottagliese, perché sovrasta in maniera imperiosa il Quartiere delle Ceramiche. A presentare il progetto alla Stampa, erano presenti: Raffaele Bagnardi (Sindaco di Grottaglie), Francesco Donatelli (Vicesindaco e Assessore ai Lavori 12 mirano a valorizzare il territorio, i suoi aspetti storici, culturali e paesaggistici. Con questo primo intervento, nel quale agiremo in pieno raccordo con il Comitato di cittadini e l'Ente locale, inauguriamo una serie di iniziative per la città di Grottaglie, che approderanno alla collaborazione che stiamo già tessendo con i Padri Gesuiti per sostenere il progetto di recupero di tutto il Centro Monticello». L'attuale Piazza delle Maioliche dunque si appresta a diventare Piazza San Francesco de Geronimo sulla base del progetto redatto dall'Ufficio Tecnico Comunale. Il progetto, che ha registrato il parere favorevole della Soprintendenza, di Mons. Benigno Luigi Papa, ha visto il coinvolgimento dei cittadini attraverso le varie fasi di presentazione ed elaborazione. La futura Piazza San Francesco de Geronimo è posta a cerniera tra la parte antica e la parte moderna della città, si affaccia su un belvedere con uno stupendo panorama ed è collocata proprio di fronte alla casa del Santo e dello UNA PIAZZA TUTTA NUOVA - In questa sequenza di immagini il plastico di come sarà la vecchia Piazzetta delle Maioliche, stesso Santuario. La realizzazione ora dedicata al Santo grottagliese Francesco De Geronimo della piazza è anche l'occasione dopo l’intervento di restyling (qui sopra e in alto). In alto a per un intervento di riqualificadestra e qui a lato, ecco la splendida vista del trecentesco zione urbana in quanto saranno Castello Episcopio e del Quartiere delle Ceramiche di Grottaglie eliminate situazioni di attuale dalla nuova Piazza che si pone come oasi di tranquillità nel degrado come, ad esempio, la bel centro del tessuto urbano, coniugandone arte della ceramica scalinata in cemento armato nella e vita quotidiana. centralissima Via Crispi il cui In basso, Padre Salvatore Discepolo, Gesuita, finalmente può abbattimento consentirà di ususorridere: Grottaglie donerà al Santo un Piazza tutta sua. I lavori dovrebbero concludersi entro la fine del 2006 fruire di un spazio per le manifestazioni estive. Piazza delle Pubblici e Urbanistica), Emanuele Di Palma Maioliche, pertanto, subirà un profondo cam(Direttore Generale BCC San Marzano di San biamento. Entrando da Via Forlanini la piazza Giuseppe, main sponsor si presenta ai lati con dell'intervento), Ciro De due file di alberi alVincentis (Presidente ternati a panchine. Comitato dei Cittadini), Sullo sfondo sarà Don Cosimo Occhibianco collocata, su un ade(Segretario Comitato dei guato piedistallo, la Cittadini), Padre Salvatore statua del Santo che il Discepolo (Gesuita). Comitato dei cittadini, «Il nostro ruolo di banca presieduta dal Dr. Ciro locale - ha spiegato ai De Vincentis, ha Giornalisti il Direttore commissionato al Generale Emanuele Di Prof. Leonardo PePalma - ci spinge a sostetraroli. Il visitatore, nere quei progetti che una volta entrato nella Piazza, seguirà un percorso naturale delimitato da una serie di pannelli di ceramica che illustrano la storia e la vita del Santo. Questo percorso si conclude davanti alla statua di San Francesco de Geronimo che sarà collocata in un punto visibile anche da grande distanza. Utilizzando materiale del nostro territorio, diventerà uno spazio aperto, adeguatamente illuminato, con tanto verde e panchine, libero da cancelli e impedimenti vari allo scopo di renderlo fruibile al massimo, riducendo e attenuando i dislivelli esistenti. Il tutto anche allo scopo di scoraggiare qualunque tipo di presenza non gradita per questo tipo di struttura. Sarà facilmente accessibile, anche alle persone anziane e ai disabili, dalle Vie Bellini, Puccini, Forlanini e Archimede. Mentre da Via Crispi si accederà mediante una scalinata ricavata nella roccia rispettando la macchia mediterranea presente. I bagni pubblici saranno adeguatamente ristrutturati e resi fruibili dai disabili. Insomma, il sito (e l'opera d'arte che deve contenere) rappresenterà l'insieme di diverse esigenze: deve diventare, non solo luogo di culto e di venerazione del Santo, ma anche punto di aggregazione, socializzazione e persino di richiamo di turisti in quanto quella piazza deve "raccontare" la storia del Santo contestualizzandola nella storia di Grottaglie. I tempi previsti per i lavori, sono di circa 8 mesi. E' indispensabile affrontare il lavoro in sana competizione ma con responsabilità Percorso chiaro per obiettivi precisi Cultura aziendale e appartenenza sono criteri importanti per giocare di squadra anche in una banca piccola e locale. Green-line, ecco come si scommette sul futuro Stefano Antonacci (*) È indubbio che stiamo vivendo un periodo storico denso di cambiamenti epocali. Ragion per cui diventa sempre più difficile adeguarsi ai repentini mutamenti giudicati, peraltro, decisivi per la sopravvivenza di organismi complessi come le banche. Nel nostro settore, infatti, si avverte, già da tempo e in modo pressante, la necessità di dotarsi di strutture adeguate alle attuali esigenze di mercato e di elevato “standing”, vale a dire in grado di reggere la competizione con le cosiddette “banche giganti”. Infatti, piccolo è bello, sì, ma a quali costi? Come ho già avuto modo di chiosare al Anno III - N° 3 - Aprile 2006 Periodico di economia, cultura e sociale Registrazione Tribunale di Taranto numero 247/2004 riguardo, i “costi” sono il nostro problema principale. Costi derivanti si dalle straordinarie opportunità di crescita apertesi per noi nell’ultimo decennio, ma, soprattutto, dalla necessità di un recupero d’efficienza (argomento, peraltro, già trattato in una recente prolusione, inviata ai quadri dirigenti della banca, dal nostro Direttore Generale). Per poter conseguire ciò, occorre puntare sia sulla formazione di “Quadri” all’altezza dei tempi e dei compiti assegnati, ma anche alla creazione e coltivazione del cosiddetto “vivaio”. Abbiamo bisogno cioè di un “vivaio” in cui “pescare” le future leve, i futuri “assi portanti” della nostra banca, su cui poter contare per affrontare le nuove sfide con sufficiente autonomia. Sono discorsi che, con varie sfumature, andiamo facendo quasi ogni giorno, si ripetono ciclicamente ogni qual volta avvertiamo l’esigenza di adeguare la struttura alle crescenti esigenze di un’azienda che cresce. Ma le nuove classi dirigenti si formano in un campo aperto ed anche in un sistema di selezione ed educazione che abbia chiari ben determinati obiettivi. A nostro parziale conforto, possiamo dire che il potenziale umano non ci manca e neppure la volontà di dotarci di quegli strumenti utili a quel fine. Quello che, invece, appare più arduo è tracciare il percorso più idoneo al raggiungimento di tali obiettivi. Occorre, in altre parole, investire ed intervenire sul “materiale umano”. Cosa ben difficile, ma non impossibile. a cura dell’Ufficio Comunicazione & Marketing Direttore Editoriale Emanuele Di Palma Direttore Responsabile Rocco Viola hanno collaborato: Stefano Antonacci, Gianni Carbotti, Caterina Cinquepalmi, Maria Rita Franco, Enzo Nicolino, Mauro Roussier-Fusco, Mimmo Rodia, Martino Sgura. Foto: Donatello Corallo, Luigi Perrone, Foto Zullino Francavilla F.na Direzione e Redazione Via Vittorio Emanuele, 190/a 74020 San Marzano di San Giuseppe (Ta) tel. 099 9577411 [email protected] Stampa Litografia Ettorre - Grottaglie (Ta) Ci stiamo, comunque, provando. Stiamo operando, cioè, per concorrere alla formazione di una nostra “cultura aziendale”. Quell’essere differenti per forza, che fa parte del nostro slogan, deve poter, effettivamente, riflettere la nostra immagine. Occorre però il concorso di tutti, nessuno escluso. Occorre, innanzitutto, un diverso approccio mentale, un modo nuovo di vivere la realtà aziendale. Siamo tutti d’accordo, ad esempio, che crescere nel proprio lavoro, nella propria azienda è aspirazione quasi unanime di coloro che ci lavorano. Anzi la (sana) ambizione, nel nostro contesto, è un sentimento che va coltivato. Chi ambisce si mette in competizione e in discussione. In altri termini, non ha paura di misurarsi. Occorre però essere propositivi, non cercare “scorciatoie”, ovvero aspettarsi che altri facciano quello che invece dovremmo fare noi (non serve poi imprecare alla “sfortuna”, al “destino avverso” e… via dicendo, quando le aspettative vengono meno!). Quasi sempre siamo noi stessi artefici delle nostre fortune (o sfortune). Il fatto è che, a volte, si affrontano le situazioni nel modo sbagliato oppure, molto più spesso, dribbliamo i problemi o, peggio, li scarichiamo sugli altri. Invece, specialmente in una banca (con dimensioni e caratteristiche) come la nostra, tutti devono farsi carico di cercare (o per lo meno di concorrere a cercare) le soluzioni ai problemi. Tutti devono offrire un contributo secondo le proprie capacità e competenze non fosse altro per sentirsi partecipi, coinvolti in un processo di crescita della propria azienda. È così che si valorizzano le risorse, ma, soprattutto, si crea e si diffonde cultura aziendale, in altre parole, si cresce in efficienza. (*) Area Formazione e Crediti BARRA A DRITTA, AVANTI TUTTA - Le immagini di questa pagina sono tratte dalla prima convention aziendale della BCC di San Marzano, svoltasi lo scorso 10 marzo. In quell’occasione, il Direttore Generale Emanuele Di Palma ha incontrato tutti i dipendenti per discutere con loro del futuro e degli sviluppi della nostra banca. 13 Viaggio nel mondo del rischio. C’è chi va ad alta velocità ma non è disposto a perdere Chi ha paura dei nuovi James Bond? Dopo le esperienze di Parmalat, Cirio & Co. si aprono una serie di paracadute a tutela dei risparmiatori, che però sono invitati ad investire con maggiore oculatezza Enzo Nicolino (*) 14 Con i bond Parmalat, Cirio e i tango bond molti risparmiatori hanno imparato, a loro spese, che non c’è investimento senza rischi e che la propensione al rischio è cosa diversa dalla propensione alla perdita. Perché se è vero che tutti, anche se in modo differente, abbiamo una certa qual propensione al rischio, nessuno ha propensione alle perdite. Bond, oppure obbligazioni o, ancora, bond, titoli di Stato, titoli del debito pubblico, ecc.. Cosa sono? Cosa offrono? Come orientarsi nell’ampia scelta del mercato? Pur consapevoli del fatto che non è possibile trattare in poche righe un tema così importante e complesso, ci interessa mettere il risparmiatore di fronte ad alcune semplici riflessioni, che lo aiutino nella scelta del titolo su cui investire. Una obbligazione è un titolo di credito emesso da una Società (ad es. Toyota) o da uno Stato sovrano (ad es. Repubblica italiana) o da un Ente (ad es. BEI, BIRS, ecc.) per raccogliere finanziamenti: il risparmiatore (l’investitore) presta i capitali all’emittente, per un certo periodo di tempo e in cambio di un rendimento; l’emittente si assume l’obbligo di pagare l’interesse pattuito per il prestito e di rimborsare il capitale avuto a prestito alla scadenza del prestito stesso. Il principale rischio per l’investitore è legato alla solvibilità dell’emittente; poi ci sono i rischi legati alla remunerazione del capitale (le cosiddette cedole da incassare, alle scadenze definite al momento dell’emissione del prestito), quelli legati alla variabilità dei tassi di riferimento del mercato, quelli legati al tasso di cambio per i titoli emessi in divise diverse dall’euro. Perché investire in obbligazioni? In genere la scelta nasce dalla volontà di diversificare i propri investimenti; ma ci può essere la ragione legata all’incasso del flusso delle cedole o alla diffusione dello strumento, che è spesso considerato “tranquillo e sicuro”; ci sono anche abitudini storiche, nate con emissioni dei titoli di Stato italiani quando -negli anni ’90- arrivarono a pagare rendimenti annui del 14-16%. In quegli anni ci fu un passaggio del risparmio familiare dai libretti di risparmio e dai buoni fruttiferi postali ai BOT, ai CCT, ai BTP: sigle che dicevano poco o nulla al risparmiatore, che non si poneva il problema della solvibilità dell’emittente (lo Stato italiano), della eventuale negoziazione del titolo prima della normale scadenza, ma si preoccupava soltanto di rinnovare i titoli su invito della banca, incassando le cedole con un elevato rendimento nominale. Come orientarsi, dunque, sul mercato dei bond? Prendiamo in considerazione alcuni elementi che caratterizzano il titolo: il “rating”, la divisa, la cedola e il rendimento, la durata, la liquidità, i costi di negoziazione. Il rating misura l’affidabilità dell’emittente per ciò che riguarda il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale a scadenza. Il rating non è una garanzia assoluta di pagamento, ma una valutazione, un giudizio. Le principali agenzie indipendenti di rating sono Standard & Poor’s, Moody’s, Fitch. I loro giudizi spaziano da “eccellente” (la tripla A, AAA, Aaa) a “bassissimo” (la lettera C): di fatto, a fronte di un rating più basso, a parità di altre condizioni, l’emittente dovrà offrire un miglior rendimento. I titoli della Repubblica italiana sono oggi a un livello di doppia A (AA). Il giudizio sull’emittente non è fisso p e r tutta la durata dello stesso, ma può essere rivisto: è consigliabile che l’investitore ne tenga conto, per evitare spiacevoli sorprese, così come accadde per i bond argentini a fine 2000. Con l’introduzione dell’euro sono diminuite le scelte di divisa in cui investire. Ricordiamo che sino ad allora, per diversificare rispetto alla lira, molti risparmiatori avevano scelto le emissioni in ECU, così come quelle in marchi tedeschi, in franchi francesi, ecc. Trattandosi normalmente di investimenti a medio-lungo periodo, è importante tener conto che la scelta della divisa (e ovviamente del suo rapporto di cambio con l’euro) può incidere in maniera significativa sul risultato complessivo dell’investimento. Prendiamo, ad esempio, i titoli del Tesoro USA in dollari: offrono un rendimento nominale superiore ai titoli di stato italiani (anche 2 punti % in più all’anno), per cui sembra interessante il loro acquisto. Ma a fronte di un cambio euro/dollaro, ad esempio, a 1,22 al momento dell’acquisto del titolo, quale sarà il rapporto quando incasseremo la cedola o il titolo arriverà alla scadenza? Ovviamente sono possibili tutti gli scenari: anche quello di un netto rafforzamento del dollaro, che ci consentirà di aver goduto di migliori cedole e di un guadagno in conto capitale. Il rendimento di una obbligazione è legato alla remunerazione delle cedole. Le cedole e le quotazioni del titolo sono legate ai tassi di mercato e alle attese di variazione degli stessi: quindi risentono delle politiche delle autorità monetarie in materia di controllo dell’inflazione. L’investitore può comprare un titolo al momento della sua emissione e conservarlo in portafoglio sino alla normale scadenza, limitandosi a incassare le cedole. Oppure può comprare e vendere il titolo sul mercato, cogliendo anche i guadagni derivanti dalla differenza tra il prezzo di vendita e quello di acquisto (o assumendosi il rischio della perdita…). Esistono obbligazioni sia a tasso fisso, sia a tasso variabile. Per le prime, un aumento dei tassi di interesse comporta una diminuzione della sua quotazione (tanto più significativa quanto più è elevato l’aumento e tanto più lontana è la scadenza del titolo). Abbiamo accennato alla “durata” del titolo: è il tempo che intercorre tra l’emissione del titolo e la sua scadenza (oppure tra il momento dell’acquisto del titolo da parte del risparmiatore e, ancora, la sua scadenza oppure il momento della vendita). La durata residua e i flussi delle cedole future determinano la “duration” (durata finanziaria) di un titolo e consentono di confrontare due emissioni in termini di sensibilità alla variazione dei tassi. La liquidità dei titoli in circolazione è molto elevata per i titoli pubblici, a differenza di quelli emessi da Società private (i cosiddetti “corporate”): tanto più è elevata la liquidità di un titolo tanto più facilmente sarà possibile, in caso di necessità, smobilizzare l’investimento. Una elevata liquidità comporta che la differenza (spread) tra il prezzo di vendita e quello di acquisto sia normalmente contenuta in pochi centesimi. Infine un breve accenno ai costi di negoziazione (e di custodia): sono quelli fatti pagare dall’intermediario e, insieme con i giorni di valuta sul conto corrente, i bolli, le spese contribuiscono a determinare il rendimento netto del titolo. A puro titolo di esempio, l’asta dei BOT del 31 gennaio 2006 -con un rendimento netto semplice del 2,23%- con l’applicazione delle commissioni massime dello 0,20 avrebbe comportato un rendimento netto semplice dell’1,83%. La recente legge sul risparmio, per prevenire casi come quelli citati all’inizio, ha previsto che le emissioni obbligazionarie destinate agli investitori istituzionali, se vendute da questi all’investitore “retail”, siano coperte da una “garanzia di rimborso” al prezzo d’acquisto, per un anno dalla data di sottoscrizione da parte del risparmiatore. (*) Directa SIM Sportello Aperto: spazio ai Lettori Continua su Sportello Aperto lo spazio dedicato alle domande dei Lettori. Domande e lettere potranno essere inviate via mail a: [email protected] o consegnate in busta alle filiali indirizzate a: Redazione Sportello Aperto BCC S. Marzano, Via Vittorio Emanuele, 74020 - S. Marzano di S. G. (Ta). Risponde Gianni Carbotti della Società Archita Consulting. UN PAESE SEMPRE PIÙ INDEBITATO Negli ultimi anni le famiglie italiane risparmiano meno e, allo stesso tempo, s’indebitano sempre di più; sino a quando questa situazione potrà essere definita “sotto controllo”? Matteo – Taranto Così come è posta la sua domanda è sicuramente dai toni pessimistici ma, come la storia insegna, non tutto il male viene per nuocere. Mi spiego. Effettivamente sottraendo alla capacità di risparmio degli italiani la spesa, il saldo è negativo ma, ed è qui la particolarità nella lettura dei dati, se aggiungiamo al risparmio la ricchezza, la situazione migliora. La mia le potrebbe sembrare un’affermazione fuori luogo vista la sensazione comune di una sempre crescente difficoltà a raggiungere il fatidico “27” di ogni mese ma, dati alla mano, la ricchezza degli italiani è decisamente cresciuta negli ultimi anni. Se da un lato, infatti, molte famiglie sono abituate a spendere più di quanto guadagnano, non è la normale conseguenza di una psicosi collettiva che porterà, prima o poi, alla “bancarotta” del sistema paese ma più semplicemente la constatazione che, in media, le famiglie italiane sono più ricche di qualche anno fa. Tre esempi su tutti: case, obbligazioni ed azioni sono salite tantissimo negli ultimi anni e, volendo sottostimare l’incidenza che le azioni possono avere nel patrimonio degli italiani, case ed obbligazioni rappresentano una buona fetta della ricchezza italica. Quanto durerà? Almeno sino a quando i tassi d’interesse saranno così bassi e quindi per molto ancora visto che negli USA, dove i tassi sono ormai prossimi al 5% (il doppio dei tassi europei), la spesa delle famiglie non accenna a diminuire così come la costruzione e l’acquisto di case. La vera incognita è l’inflazione ….. e su quella non ci sono problemi: le banche centrali hanno imparato bene, negli ultimi anni, a tenerla sotto controllo usando qualsiasi mezzo …. e non mi faccia aggiungere altro! *** AAA VENDESI BANCA Ormai ogni giorno le banche italiane sono al centro di qualche movimento che le vede coinvolte in acquisizioni soprattutto da istituti esteri. Non mi sembra che questi “movimenti” si stiano verificando anche all’estero. Come lo spiega? Antonio Scarti - Taranto In giro c’è chi definisce le banche italiane un vero motivo d’orgoglio per il nostro paese e, onestamente, non si può dargli torto. Le ultime due cessioni a banche estere, Antonveneta (ABM AMBRO) e BNL (PARIBAS), sono state fatte a prezzi molto alti (un ottimo affare per gli azionisti) e la corsa all’acquisizione di banche italiane non sembra arrestarsi visto che si parla sempre più insistentemente di vendita per Capitalia, Credem, Credito Valtellinese ecc.. La vera domanda è: “ma conviene comprare le banche italiane?”. Analizzando il settore a livello internazionale, dal punto di vista dei fondamentali, ne viene fuori che effettivamente le banche italiane sono care rispetto alla concorrenza estera (le inglesi addirittura un 30/40% in meno di quelle italiane) ma, ed è qui che nasce l’appetito per le nostrane, il contesto all’interno del quale si muovono è decisamente diverso. Abbiamo accennato nella risposta precedente al discorso legato al debito delle famiglie italiane e se la nostra situazione ha portato il signor Matteo a chiedersi se qualcosa non va, ritengo che in paesi come Francia, Inghilterra e Stati Uniti, i “Matteo” sarebbero decisamente di più. Le banche inglesi hanno i clienti più indebitati del mondo; le francesi e spagnole hanno lo stesso problema con una particolare esposizione nel settore immobiliare; quelle americane sono sui massimi assoluti ma sono piene di mutui ipotecari e credito al consumo. Il settore bancario italiano invece ha la clientela meno indebitata del mondo, con un alto livello di risparmio, commissioni più alte e, non per ultimo, il 98% del risparmio gestito. Se a tutto questo aggiungiamo che la concorrenza tra istituti è minima (cosa ben diversa nei paesi anglosassoni), ecco spiegata la corsa all’acquisizione degli istituti di credito italiani. *** VENDERE O COMPRARE? QUESTO E’ IL PROBLEMA La compravendita di valori mobiliari non è un’attività semplice specie quando per arrivare ad una decisione si devono valutare diversi elementi. Vista la sua esperienza, esiste un metodo per superare questo problema? Andrea – Manduria L’approccio ai mercati è basato su un atteggiamento decisamente soggettivo e conseguentemente non esiste una ricetta valida per tutti. Proverò, ad ogni modo, a darle una risposta rifacendomi ad una lettura che ho avuto modo di fare negli ultimi giorni e che potrebbe rappresentare un valido supporto al suo quesito. Nell’ultimo numero della rivista “SCIENCE” è stato pubblicato uno studio che ha analizzato la capacità degli individui nell’effettuare una scelta in considerazione di molte variabili ed informazioni da elaborare. I ricercatori hanno condotto esperimenti con il pubblico per misurare se le decisioni corrette fossero il frutto della valutazione razionale e del calcolo dettagliato, oppure dell'istinto. Uno degli esperimenti riguardava la scelta, tra tante, dell’auto migliore avendo a disposizione un certo numero di informazioni in un lasso di tempo determinato. Il pubblico è stato diviso in due campioni: uno che aveva il tempo di considerare e studiare le informazioni e un altro che era invece distratto e, solo in un secondo momento, veniva chiesto loro di compiere la scelta improvvisamente e d’istinto. I risultati di questo ed altri esperimenti sono che, quando le informazioni sono molto limitate e le variabili da considerare sono poche (solo quattro ad esempio per un auto) chi pondera con calma le diverse informazioni in media ottiene il risultato migliore. Quando invece le informazioni sono molte e così le variabili da considerare (una dozzina in un tempo limitato), chi decide d'istinto ha risultati migliori. La decisione di comprare e vendere in borsa è senza dubbio del secondo tipo perchè il numero di variabili potenziali sono decine; stando allo studio appena illustrato, quando il tempo a disposizione per la scelta è limitato, la decisione istintiva dovrebbe essere la migliore mentre, avendo tempo a disposizione, meglio applicare quella che è la nostra teoria di base a supporto della nostra operatività. 15 L’arrivo della bella stagione è un invito dichiarato alle spese. Ovviamente, con gli sconti Primavera: shopping, dolce shopping Seguite la strada di Negozio Amico, troverete convenienza e qualità nelle attività commerciali affiliate all’iniziativa promossa dalla Banca di Credito Cooperativo di San Marzano San Marzano di San Giuseppe: Emilia Vacca - Tessuti, Corredi (Via Casalini, 19); Sotto L´Arco - Articoli da Regalo (Via Petrarca, 30); Nero di China - Cartolibreria, Gadget (Via Piazza, 4); Pinocchio Calzature Bimbi (Via Tagliate, 27); Tecnoceramiche - Settore Edilizio (Via V. Emanuele); Victory Moda (Via Regina Margherita, 86/A); Bimbo In - Articoli per l´infanzia (Via Vittorio Emanuele, 111). Grottaglie: Atletic - Articoli Sportivi (Via Marconi, 126); Atletic Kids (Via Marconi, 118); New Atletic Srl (Via Marconi, 13); Athletes (Via Marconi, 112); Boutique Daniela Di Noi (Viale Matteotti, 26); Casa Bella (Via Calò, 65); Cripta Sistemi - Informatica Hw e Software (C.so Europa, 1); Sogni d´Oro Gioielleria (Via Parini, 26); Video & Company (Via Marconi, 70); Studio d´Arte 2DN (Via Caravaggio, 23); La Ricerca del Particolare - Abbigliamento (Via Parini, 44); Microtech - Cellulari e Accessori (Via Colombo, 22); New Center - Apparati Elettrici (Via Giotto, 8); New Energie Abbigliamento (Via Marconi, 75/A); New Energie Woman (Via Marconi, 77/D); Ora Zero - Orologeria (Via Parini, 30); Ottica Marino (Via Collodi, 40); Pizzeria Il Solito Posto (P.zza San Ciro, 28); Viaggi Criptaliae (Via Alfieri, 28); E.G.Net - Informatica (Via Salgari, 82); Black Out - Abbigliamento (Via Marconi, 20/B); Phantasy Calzature (Via Parini, 4); Centro Estetica di Anna Carrieri e C. (Via Campitelli, 78); Il Fermarcarte Edicola, Articoli da Regalo (Via De Gasperi); Vantage - Casalinghi, Giocattoli (Via F.lli Bandiera, 32); Autoricambi di Giuseppe Ligorio (Viale Gramsci, 99). Galeone Tessuti, Biancheria, Tendaggi, Tappeti (Via Diaz ang. Via Garibaldi); Il Sole e la Luna, centro abbronzatura (Via Giotto, 10). Faggiano: Charme - Articoli da Regalo (Via Marconi, 18). Francavilla Fontana: Ottica Galeone (Viale Lilla, 91); Biancaneve Boutique (C.so Garibaldi, 12); Boutique Marisa (Via Pisacane, 73); Ferplastic - Ferramenta (Via D´Angiò, 10); Jeanseria Maria Salicandro Srl (Via Quinto Ennio, 97); Maria Ada Milone - Abbigliamento (C.so Garibaldi, 7); L´Erboristeria (Via Roma, 76); Marisa Gioielli (Via Roma, 47); New Atletic - Articoli Sportivi (Viale Lilla, 40/A); New Fashion - Abbigliamento Casual C.so Garibaldi, 33); Original Marines - Abbigliamento Bimbi (Viale Lilla, 16); Solito Gioielli (C.so Capitano Di Castri, 12); Jolie Corredo e Tendaggi (Via Ribezzo, 9); Topolino - Calzature Bimbi (Viale Lilla, 27); La Casa dei Fiori (C.so Capitano S. MARZANO DI S. GIUSEPPE (TA) Via Vittorio Emanuele, 190/a tel. 099 95774011 fax 099 9575501 16 FAGGIANO (TA) Via Alfieri, 17 tel. 099 5914229 fax 099 5914230 Di Castri, 128); Jonathan Cartoleria (Via Regina Elena, 73) Pulsano: Antonucci Couture - Abbigliamento (Via Matteotti, 54); Old Style - Oggettistica (Via Roma, 18), Magia dei Fiori (Via V. Emanuele, 66); Galeone Tessuti, Biancheria, Tendaggi, Tappeti (Via Roma, 16); Elettroforniture (Via Bellini, 39) San Giorgio J.: Buffetti - Cartoleria, Pelletteria (C.so Italia, 43); New Planet - Abbigliamento (Via Lecce, 1); Talsano: Carmen Boutique (Via Maiorano, 2); Beauty Carmen - Estetica, Parrucchiere (Via Maiorano, 2). Taranto: Andriani - Abbigliamento (Via Di Palma, 130); De Lorenzo - Abbigliamento, Borse, Scarpe (Via Pupino, 35); De Lorenzo - Borse, Calzature (Via Anfiteatro, 166); Dottus - Oggettistica (Via D´Aquino, 64); F.A.R. Moto - Abbigliamento Motociclisti (Via Pupino, 15); Formula Bimbi Srl - Abbigliamento Ragazzi Bimbi (Via C. Battisti, 136); Formula 3 - Abbigliamento Uomo Donna (Via C. Battisti, 52); Fuoritempo Dischi (Via Pupino, 19/B); Griffe & Stock - Abbigliamento (C.so Umberto, 110/A); Hibiscus - Abbigliamento, Intimo (Via Liguria, 92); Insogna Corredi Srl (C.so Italia, 215); Le Physique dû Role - Palestra (Via Giovinazzi, 3); Living Natuzzi Design Srl - Arredamento Interni (Via Medaglie d´Oro, 2); Lovable e Co. - Intimo Uomo Donna (Via Di Palma, 47); Maxiboutique Tagarelli Srl (Via P. Amedeo, 137); Mc Donald´s (c/o Auchan); Mixer - Abbigliamento Uomo (Via C. Battisti, 120); Paradise - Abbigliamento Donna (Via C. Battisti, 55); Petrelli Uomo (Via Liguria, 72/A); Profumeria Carella (C.so Umberto, 64); Sagitta Gioielli (Via Anfiteatro, 160); Sogni - Abbigliamento Bimbo, Intimo -(Via C. Battisti, 112); Tessuti Elena e Giovanni Iurlaro (Via P. Amedeo, 80); Ortuglio Gioielli (Via Emilia, 77/A); Il Punto d´Oro (c/o Galleria Auchan); La Bottega delle Ceramiche (C.so Italia, 227). Villa Castelli: Elettricammirabile - Condizionatori, elettricità (Via Monti, 6); Farmasanitaria di Maria Rossana Valente (Via della Pace, 3); Ezio Giovanni Valente - Cartolibreria (Via Umberto I, 12); Giovanni Valente Gioielli (Via Umberto I, 2); Rocco Valente - Abbigliamento Sportivo (Via Umberto I, 5); Scialpi Giuseppe - Ferramenta, caminetti (Via Puglie, 4); Superbike - Moto, Abbigliamento Sportivo (Via Reggio Calabria, 16); Tecnocart - Computer, articoli per ufficio (C.so V. Emanuele, 22). FRANCAVILLA FONTANA (BR) C.so Garibaldi, 77 tel. 0831 812855 fax 0831 812856 GROTTAGLIE (TA) VILLA CASTELLI (BR) TARANTO Via Calò, ang. Via Giordano C.so Umberto, ang. Via Pupino, 13 Via per Ceglie s.n. tel. 099 5612586 - 099 5623826 tel. 0831 860195 tel. 099 4535806 - 099 4551953 fax 0831 867257 fax 099 4538017 fax 099 5619518 LEPORANO (TA) Via A. De Gasperi, 37 - tel. 099 5316141 - 099 5315002 - fax 099 5316856 www.bccsanmarzano.it - [email protected] UFFICIO TESORERIA CAMERA DI COMMERCIO TARANTO Numero verde 800 998034 c/o Cittadella delle Imprese, Viale Virgilio - tel. 099 7783090 - 099 7783114