Uno scatto d`orgoglio per la Terra. La nostra «Non sono necessari

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Uno scatto d`orgoglio per la Terra. La nostra «Non sono necessari
Aprile 2006
Anno III - N° 3
Periodico di economia, cultura e sociale
Dall’ultimo film del pugliese Sergio Rubini, stimoli per una riflessione profonda. Che però deve diventare azione
Uno scatto d’orgoglio per la Terra. La nostra
«Non sono necessari migliaia di uomini per migliorare il territorio. È sufficiente un gruppo affiatato. Da una
“banca differente” l’impegno di continuare ad essere in prima linea per puntare all’eccellenza»
Emanuele Di Palma
Voglio prendere spunto da un film, la cui
visione mi ha colpito: “La Terra” di Sergio
Rubini. Un uomo del Sud, di Grumo Appula,
che ora vive tra Roma e Milano.
Un film crudo, a tratti violento in cui ho colto
la disperazione della nostra terra, la mediocrità
della vita quotidiana nei nostri paesi.
Il film è ambientato a Mesagne. Il regista ha
colto tutti i segni esteriori che caratterizzano
il nostro territorio: il meraviglioso mare, le
torri saracene, gli ulivi, le masserie e una
popolazione piena
di contraddizioni.
Piccoli borghesi
senza ideali, se non
quello del personale
arricchimento,
contadini rassegnati, classe politica culturalmente
ed umanamente
inconsistente.
Ne appare un quadro desolante della
nostra realtà, difficile da contestare.
Si esce dal cinema
più tristi, chiedendoci che senso abbia continuare a vivere qui, dove incompetenza, protervia, litigiosità, ignoranza, mancanza di
senso civico la fanno da padroni. Dove pare
non esserci speranza per un futuro migliore.
Subito dopo si è presi da un moto di orgoglio.
Non possiamo farci pervadere dal pessimismo
di Sergio Rubini. Dobbiamo reagire, alzare
la voce, avere il coraggio delle proprie idee,
non uniformarsi alla barbarie culturale che ci
circonda.
Credo che questo sia lo scopo da dare al
nostro vivere quotidiano. Il nostro obiettivo.
Non farsi confondere dalle tante sirene
mediatiche, da una politica che promette
tutto a tutti, senza mantenere nulla, dai facili
ed ingiustificati arricchimenti, spesso frutto
di evasione fiscale e contributiva.
Credo che noi tutti, nell’azienda in cui viviamo, dobbiamo fare in modo di rompere
queste catene che imprigionano il Sud migliore, costringendolo alla mediocrità, che
tutto oscura e appiattisce.
Dobbiamo tendere all’eccellenza, dobbiamo
fare della Nostra Banca
un faro nell’oscurità
morale e culturale che
ci circonda.
Dobbiamo utilizzare le
nostre riserve morali,
culturali, economiche
per portare il nostro
territorio fuori dai
luoghi comuni e
dall’inefficienza che
tormentano i nostri discorsi. Tutto ciò è
possibile.
Non sono necessari migliaia di uomini per migliorare un territorio,
è sufficiente un gruppo compatto, che creda
in un futuro migliore, che voglia essere esempio di efficienza ed efficacia e non si pieghi
al compromesso della mediocrità, ma voglia
eccellere nel proprio lavoro, lasciare una
traccia di operosità.
Credo che questo gruppo possa identificarsi
con chi lavora ed opera con la Nostra Banca,
convinto come sono che un Istituto di credito
locale abbia come ragion d’essere lo sviluppo
Enel, chi vuol spegnere la
luce all’Italia?
economico, sociale, culturale e morale del
territorio in cui opera, da raggiungere con
l’esempio e le opere di tutta la struttura.
Vi invito, quindi, a vedere questo bel film
italiano, a trarne le vostre personali impressioni
ed uscire dalla proiezione più determinati che
mai a cambiare l’esistente, dicendo a Sergio
Rubini che “la mia banca è differente”.
NAUFRAGIO - A lato Sergio Rubini, nostalgico
e amaro ritorno in Puglia. In alto la locandina
del suo ultimo film: “La Terra”
I Giovani
diventano
protagonisti
del futuro
Il Bilancio del cinquantesimo anniversario della BCC di San Marzano è entusiasmante
Raccolta, impieghi e utile: si vola
Ecco in dettaglio il costante trend di crescita che ha accompagnato la nostra Banca
soprattutto negli ultimi dieci anni. E con abnegazione ci prepariamo a nuovi traguardi
Mauro Roussier-Fusco
maggiore di anno in anno, ad eccezione del
2001 e del 2004 che, rispettivamente per la
Ad un passo dal cinquantesimo anno dalla Raccolta Diretta e per gli Impieghi, sono stati
fondazione (25 ottobre 1956) la nostra Banca degli anni eccezionali.
si presenta con un utile in crescita rispetto Dal 2004 al 2005 la Raccolta Diretta è creall’anno precedente di circa il 46%.
sciuta del 19,56% e gli Impieghi del 16,43%,
Confrontato con i dati degli ultimi dieci anni, la stessa dinamica si è riflessa a livello di
questo del 2005 rappresenta il maggiore in- Margine di Interesse + 18,15% (in valore
cremento e il miglior utile in valore assoluto assoluto + 948 mila euro) e di Margine di
conseguito.
Intermediazione +18,19% (in
Come sempre, cerchiamo
valore assoluto +1.370 mila
di spostare l’enfasi dal
euro), segno che la dinamica
puro e semplice dato
dei citati aggregati si è ridell’utile di bilancio alle
flessa con un’analoga inaltre grandezze espresse
tensità nel primo caso sugli
nel documento di fine
interessi sia attivi (ricavati
esercizio 2005.
dagli Impieghi) che passivi
In esso, infatti, possiamo
(pagati alla Raccolta) e nel
cogliere la dinamica
secondo caso sulle comdell’Istituto nella sua
missioni attive e passive,
globalità e soprattutto
relative alla gestione caapprezzare come si sia
ratteristica della Banca.
evoluta in modo omogeInfine, lo sviluppo della
neo, senza risultare sbiBanca in termini di strutlanciata su alcune granture, di personale, di imdezze piuttosto che su
pegno per potenziare funaltre.
zioni aziendali richieste
Per dare consistenza a
dalla crescente dimensione
quest’ultima affermazione
ed importanza dell’Istituto
e necessario fissare un
si riflette direttamente sul
CULTURA
&
TERRITORIO
Il
trend
punto di partenza, chiaro
di crescita della Banca si riversa anche Risultato di Gestione.
e ben condiviso.
Sebbene quest’ultimo, infatti,
Raccolta Diretta ed Im- sul nostro patrimonio artistico e tradi- mostri un incremento del
zionale: qui sopra l’antica tela della
pieghi fanno al caso noVergine Maria restaurata. A destra 27,62% in termini relativi, il
stro. Come possiamo ve- l’ingresso
della nuova filiale di Lepo- valore assoluto espresso ridere dai grafici che
rano sulta essere di 593 mila euro,
seguono i due menzionati
inferiore alle variazioni dei
aggregati sono caratteprecedenti aggregati, per effetto dei costi
rizzati, nel tempo, da una costante crescita e amministrativi, del costo del personale e delle
mostrano un incremento in valore assoluto imposte e tasse che hanno in un certo senso
eroso i contributi positivi forniti dagli interessi
e dalle commissioni.
Nonostante tutto ciò il risultato finale, come
si è detto, rimane di tutto rispetto.
Sintomo di una potenzialità non ancora espressa appieno da un meccanismo giovane ed in
fase di rodaggio, che sicuramente nel futuro
genererà grandi risultati. Risultati che, capitalizzati nel Patrimonio netto della Banca,
contribuiscono e contribuiranno a renderla
solida e ad essere una presenza sempre più
importante nel territorio di riferimento della
BCC di San Marzano.
È vero, ad un passo dal festeggiare i 50 anni
dell’Istituto, sembra un controsenso affermare
che si tratta di una struttura giovane e per
giunta in rodaggio, ma in effetti è così.
Da pochi anni la BCC di San Marzano si è
avviata verso una strada di crescita e di trasformazione, un tuffo in una nuova dimensione
in cui vigono regole più severe e restrittive
che, per essere ottemperate, richiedono risorse
e competenze di cui la Banca, con sacrificio,
si sta dotando.
Per l’intensa attività sul territorio nell’ultimo mezzo secolo
Ulivo d’Oro alla BCC di San Marzano
2
Alla BCC di San Marzano di San Giuseppe, il premio speciale de
“L’Ulivo d’Oro”, il prestigioso riconoscimento che ogni anno viene
assegnato a Francavilla Fontana a personalità e istituzioni impegnate
per il territorio, con l’adesione della Presidenza della Repubblica
Italiana e con il patrocinio della Presidenza del Governo Regionale,
dell’Amministrazione Provinciale di Brindisi e dell’Amministrazione
comunale e della Camera di Commercio di Brindisi. Promossa
dall’Associazione culturale “L’Ulivo”, guidata dal Prof. Cosimo
D’Amone, la manifestazione è giunta alla sua decima edizione, si è
svolta nel Cinema Teatro Italia di Francavilla Fontana, con un
incredibile contorno di presenze. Alla nostra Banca è stato assegnato
il premio speciale in occasione del cinquantenario dalla fondazione:
«mezzo secolo che ha visto la BCC di San Marzano – è stato detto
nella motivazione – particolarmente attiva e sensibile alle richieste
del territorio». A ritirare il premio, il Vice Presidente Tommaso
Carissimo (Foto Zullino). Presente alla cerimonia, anche il Direttore
della filiale di Francavilla, Francesco Blasi. L’evento, si caratterizza
per il dono di una
scultura, realizzata dall’artista
Carmelo Conte,
che per l’edizione
2006 è andato,
oltre che alla
BCC di San
Marzano, anche
a Mons. Giovanni Battista Pichierri (arcivescovo di Trani, Barletta,
Bisceglie); a Eduardo Russo (Comando provinciale dei Carabinieri
di Brindisi); Luca Montrone (presidente di Telenorba); a Renzo Arbore
(ambasciatore della Puglia nel mondo); a Marco Jacobini (amministratore dell'Istituto centrale delle Banche italiane), al Giampiero
Palermo (medico e scienziato a New York). Assegnato anche un
premio alla carriera a personalità locali. L’edizione 2006 del riconoscimento è andato all’Avv. Gabriele Di Noi.
Dopo un lungo travaglio, si realizza il sogno di Giulio Tremonti: un istituto per il Meridione
Habemus Banca del Sud. Era ora
Finalmente arriva un punto di riferimento per le nostre famiglie e le nostre aziende.
Ma anche per chi vuol fare business: un’azione a solo un euro. E non sono in saldo.
L’esercito, guidato da Carlo di Borbone delle Due Sicilie. Fuga nel tempo
Rocco Viola
E così è fatta. Il Sud ha la sua banca. Importante. Quasi reale: con Carlo di Borbone delle
Due Sicilie alla presidenza onoraria e nomi
sontuosi come Lallo Sforza Ruspoli ed Enrico
Vinci da Castelvinci. Il sogno-pallino di Giulio
Tremonti diventa realtà. Con un obiettivo
su tutti per dirla con il Ministro
del dicastero Economico del
nostro Paese: dare al Meridione d'Italia una sua
Banca, «Il Sud del nostro Paese è l’unica
grande Regione
d’Europa senza
banche proprie. E il
grave è che le
aveva, ma le ha
perdute! Ora è
tempo di far partire
questo progetto,
che non deve diventare un carrozzone pubblico, ma
assumere subito dopo
il primo atto del governo
un aspetto popolare, territoriale, con azionariato diffuso. Inoltre, deve essere gestito
da persone di grande esperienza e
spessore, personaggi non discutibili e di grande
statura, come quegli uomini che si sono imposti nel mondo della Finanza, che vengono
dal Sud e ora appoggiano a pieno questo
progetto, pronti a impegnarsi per la sua riuscita. Nell’interesse delle popolazioni del
Meridione. È strampalato, che il credito in
Puglia sia nelle mani delle banche toscane».
Ora, francamente non sappiamo bene cosa
intenda il Ministro quando parla di Sud senza
banche. Ma, così posta, la questione rischia
di scatenare una sindrome che avrebbe bisogno
di una seduta da psicoanalisi. Visto che il
giornale che avete fra le mani in quest’istante
è una costola di una banca del Sud, neanche
la più grande. Che la Puglia, giusto per continuare a parlare di casa nostra, ha istituti di
credito locali, che qui sono nati e qui sono
rimasti (alcuni), o addirittura sono andati ad
aprire in altre parti d’Italia (altri). Credito
Cooperativo, Banche Popolari, frutto del territorio. Realmente. La bugia della neonata
Banca del Sud è proprio questa: quella di far
credere che sia nata nel Deserto dei Tartari e
che presto porterà giardini in fiore per
l’economia. Qui, invece, ci sono donne e
uomini, intelligenze e forze che da sempre
(nel nostro caso da appena 50 anni...) sono
impegnate in prima linea per garantire un
facile accesso al credito, una politica manageriale corretta e sana, la tutela dei
risparmiatori. Banche controllate dalla gente del Sud
(nel nostro caso oltre
800 soci) che sposano una strategia e
dettano le linee
entro le quali le
banche del Sud,
le loro, le vere,
devono muoversi. Sul fatto
che il credito di
casa nostra sia
gestito da banche toscane (allusione a MPS
che ha incorporato
la vecchia Salento),
e nel nostro territorio
venete con Antonveneta
che ha portato a casa la
Popolare Jonica, riteniamo ci
sia poco da aggiungere: il mercato
è libero. E se non fa meraviglia (fino a quando
non è scoppiato il caso giudiziario) che la
piccola Lodi voglia comprare il colosso Antonveneta, può stuzzicare la fantasia il fatto
che ci siano movimenti nell’assetto bancario
italiano, meridionale compreso?
***
Per crescere, la Banca del Sud di
Carlo Borbone delle Due Sicilie,
punterà sull’azionariato popolare.
Un euro per far parte del grande
progetto. Di questo passo è facile
intuire quanto dovrà essere raccolto
a fronte di una base molto larga
tutta da decifrare. Due milioni di
italiani del Sud a un euro a testa
daranno due milioni di euro. Che,
francamente, sembra un po' pochino
per far della neonata struttura una
banca partecipata. Certo, si obietterà, ci sono i grandi investitori,
vale a dire coloro i quali fiuteranno
l’affare (ma sarà poi vero questo?)
e metteranno nel paniere qualche euro più.
Tuttavia par di capire che anche qui,
l’incognita abbia suggerito la buona regola:
Banca del Sud=Territorio=Enti Locali. Solo
che gli Enti locali, che hanno il loro bel da
fare nel rientrare nel patto di stabilità, tutto
possono pensare tranne che a partecipare al
costituendo capitale. Rimane un’altra strada.
Che almeno per il momento non fa parte delle
idee orchestrate (ma non è detto che non sia
stata già pensata): inserire nella cartella delle
tasse un euro per la Banca del Sud, sotto la
spinta emotiva dell’aiuto a tutti i costi. Lo
stesso aiuto, lanciato come un vero coup de
théatre nell’annunciare Carlo di Borbone alla
presidenza onoraria: «Credo - ha detto Tremonti - che sia significativo che un pezzo così
importante della storia del Sud sia presente
in questa nuova impresa, che sarà importantissima per il Meridione d’Italia, che dopo
l’unificazione del nostro Stato molto ha preso,
ma anche molto ha dato. È un passaggio
simbolico di grande rilievo, che una persona
come Carlo di Borbone si impegni ora personalmente, e a titolo gratuito. Nella fase iniziale
questo aiutino è importante». Avanti, Borboni.
***
Ultimo tassello: l’invidia dei banchieri del
Sud, preoccupati dalla concorrenza. Dunque,
per ammissione indiretta, vuol dire che banche
al Sud ce ne sono. L’invidia e la concorrenza.
Riteniamo che in un mercato libero, più siamo
e meglio è. Soprattutto perché i risparmiatori
e gli imprenditori hanno in questo modo maggior libertà di scelta e confronto. La mission
lodevole, è quella di studiare e conoscere le
famiglie del Sud. Se
Carlo di Borbone e il
management della
nuova banca vogliono
avere qualche indicazione utile, possono
passare da queste
parti. Citofonare a
Credito Cooperativo.
SORRISO SORNIONE Giulio Tremonti soddisfatto: è nata la Banca
del Sud a guida Borbonica. Sede, ovviamente, Palazzo Reale a Napoli.
Azioni a un euro
3
Il protezionismo d’Oltralpe crea tensioni (non solo elettriche) lungo l’asse Italia-Francia
La Francia tradisce lo spirito europeo
Per l’Enel, però, la partita non è ancora chiusa. Ecco cosa potrebbe riservare il futuro
Martino Sgura
Tutto è iniziato a seguito della fuga di notizie
circa l’ipotesi di un’offerta di acquisto per la
multiutility franco-belga Suez-Electrabel da
parte di Enel.
L’errore di preannunciare l’OPA ostile è costato caro alla società italiana tanto che il
governo francese ha chiaramente mostrato di
non gradire le intenzioni di Enel passando
direttamente ai fatti. Il 25 febbraio, infatti, il
primo ministro francese Dominique de Villepin
ha annunciato la fusione tra Gaz de France
(leader nell’industria del gas metano con 22
miliardi di euro di fatturato) e Suez (colosso
Lo scontro
coinvolge
l’Europa
4
Dopo aver informato delle intenzioni
dell’Enel di lanciare comunque un’Opa su
Suez, sguardi e commenti interessati da tutto
il mondo non tanto sulla questione in sé,
quanto sui risvolti del caso a livello europeo.
Sceso in campo anche l’International Herald
Tribune si sofferma sull’importanza che la
disputa fra Italia e Francia riveste nel più
generale contesto europeo. «Lo scontro tra
le due nazioni - dice l’IHT - è diventato un importante test per
verificare le intenzioni della
Commissione europea.
Bruxelles intende porsi
direttamente quale muro
al crescente nazionalismo
economico dei paesi
membri. Le autorità
dell’Ue temono che le mosse
difensive di Parigi riflettano un
più generale malcontento nei confronti dei tentativi di apertura dei mercati.
Se da un lato l’Ue mira ed un mercato unico
europeo, dall’altro i paesi membri alzano le
barriere protettive e difendono a spada tratta
le aziende nazionali. Il caso - fa notare l’IHT
- è importante anche perché l’Ue intende
aprire il mercato dell’energia alla competizione e creare un singolo mercato di 450
milioni di consumatori senza ostruzioni da
parte dei 25 governi nazionali. La Commissione non nasconde la sua preoccupazione
per il fatto che il vento del protezionismo si
sta trasformando in una tempesta, che rischia
nel concreto di portare alla disoccupazione
e che va contro i principi alla base dell’Europa
unita. La vicenda Enel diventa dunque un
emblema delle due più distanti visioni europee: l’Unione vera e propria, anche nei fatti,
contro il nazionalismo imperante».
politico-diplomatica sollecitando un’iniziativa
formale dell’Unione Europea contro il protezionismo dello Stato francese, la seconda di
natura politico-legislativa con una bozza di
decreto legge che si ispira al principio della
piena reciprocità. Quest’ultima idea per fortuna
è stata accantonata perché seguire l’esempio
francese sarebbe stata per l’Italia una mossa
autolesionista. Infatti se la concorrenza è la
chiave di crescita, e la Francia si nasconde
dietro il pretesto della difesa degli interessi
del Paese, aprendoci cresceremo più dei francesi. L’approccio nazionalista danneggia invece i cittadini perché privilegia le logiche di
potere alle logiche di mercato che invece
incidono positivamente sulle tariffe.
Da parte sua l’Unione Europea, attraverso il
suo portavoce Charlie McCreevy, commissario
UE al mercato interno, ha dichiarato che terrà
sotto controllo la vicenda. In realtà non ci
sono molti margini di intervento da parte
dell’UE in quanto non esiste nessuna norma
europea che impedisca a una società control-
energetico da 40 miliardi di euro di fatturato
tra elettricità, acqua, gas e rifiuti) finalizzata
alla creazione di un nuovo gruppo di dimensioni mondiali con 73 miliardi
di euro di capitalizzazione blindando,
di fatto, la nuova società da una
possibile scalata italiana all’energia
made in France. I consigli di amministrazione delle due società hanno
già dato il via alla fusione che probabilmente verrà perfezionata entro
il 2006. L’unico ostacolo, ma solo
temporaneo, è la quota dell’ 80,20%
detenuta dallo Stato francese nel
capitale sociale di Gaz de France che
costringerà il Parlamento a varare
una legge ad hoc affinché la presenza
pubblica scenda al 35%
c o n t r o
l’obbligo
del 70% attuale.
Oggetto del
desiderio di
Fulvio Conti, ammini- lata dallo Stato di acquisirne un’altra.
stratore delegato di Enel, è Probabilmente la questione è un’altra: è stato
stata l’Electrabel, importante pro- tradito lo spirito europeo della libera concorduttore belga con interessi all’estero, renza. Il protezionismo, chiunque lo pratichi,
controllata da Suez. È appunto su è negativo per l’Europa e questa vicenda rende
quest’ultima che doveva essere lanciata un necessaria una riflessione politica più ampia.
OPA che secondo fonti ufficiose era pari a 48 miliardi
LA CLASSIFICA EUROPEA DEI
di euro.
tromossa d’oltralpe ha per il
MAGGIORI GRUPPI ENERGETICI
momento messo alla finestra
(in miliardi di euro)
la società italiana in attesa di
nuovi sviluppi. Sì perché
1ª
EDF
(Francia)
81,00
l’intervento dello Stato
2ª
E.ON
(Germania)
65,50
francese sulla vicenda ha
3ª
SUEZ
(Francia)
43,02
suscitato notevoli polemiche.
4ª
ENEL
(Italia)
42,30
Dura è stata la reazione del
5ª
RWE
(Germania)
40,90
governo italiano. La con6ª
ENDESA
(Spagna)
30,00
troffensiva del ministro
7ª
GAZ DE FRANCE (Francia)
29,30
dell’economia Giulio Tre8ª
IBERDROLA
(Spagna)
24,90
monti si è mossa in due di9ª
ELECTRABEL
(Belgio)
23,40
rezioni. La prima di natura
10ª GAS NATURAL
(Spagna)
11,60
Come cambiano gli scenari sul fronte monetario dopo i sobbalzi e le decisioni della BCE
Denaro più caro: effetti solo negativi?
Il timore dei risparmiatori di fronte al nuovo rialzo dei tassi da parte della Banca Centrale
Europea. Ma, come per tutto, anche questa medaglia ha un suo rovescio. Eccolo
Caterina Cinquepalmi
Negli ultimi giorni è capitato spesso di cogliere la preoccupazione di alcuni
clienti per questo nuovo rialzo dei tassi d’interesse da parte della Banca
Centrale Europea.
Coloro che hanno sottoscritto dei mutui a tasso variabile temono gli aumenti
delle rate che incidono ogni mese sul bilancio familiare; anche gli imprenditori
che ricorrono al credito bancario manifestano le loro preoccupazioni per
l’aumento del costo del denaro.
Come per ogni cosa, però, c’è un rovescio della medaglia che induce a fare
delle riflessioni sugli effetti negativi che anche tassi d’interesse bassi producono.
Da alcuni anni ormai avvertiamo le lamentele dei piccoli risparmiatori,
soprattutto dei
pensionati che,
avendo una bassa
propensione al
rischio, investono
le loro disponibilità
su titoli del
mercato monetario
o obbligazionario
dai quali ricavano
rendimenti molto
risicati.
Un altro innegabile
effetto dei bassi
tassi d’interesse
degli ultimi anni è
stato quello di far lievitare il prezzo degli immobili. Questo fenomeno ha fatto
aumentare la ricchezza patrimoniale, in particolare del 20% più ricco della
popolazione, che però è la fetta di popolazione che consuma di meno rispetto
al reddito. Nello stesso tempo, per i giovani, diventa più difficile l’acquisto
della casa ed i loro consumi tendono a contrarsi.
I bassi tassi d’interesse inducono le imprese a concentrarsi sulle fusioni ed
acquisizioni solo perché il costo del debito è inferiore al rendimento del
capitale e non per ragioni intrinseche di business, distraendo il management
e favorendo la creazione di conglomerati inefficienti in tutti i settori.
Obbligazione
BCC di
S. Marzano
La collocazione è partita lo
scorso nove gennaio e sarà attiva fino al prossimo trenta di
giugno (salvo chiusura anticipata per esaurimento disponibilità dei titoli).
È l’obbligazione emessa dalla
Banca di Credito Cooperativo
di San Marzano di San Giuseppe. Queste le sue caratteristiche
tecniche: la durata è fissata in
trenta mesi, il tasso fisso è pari
al 2,80%, la cedola è semestrale. Il taglio minimo per poter
acquistare l’obbligazione è stabilito in 10.000,00 euro.
Informazioni sull’obbligazione
della nostra Banca presso tutte
le agenzie (gli indirizzi sono in
ultima pagina) o chiamando il
numero verde gratuito: 800
998034.
Sessualità
e disabilità:
alt ai tabù
Affettività e sessualità nella disabilità, questo il tema del Convegno svoltosi a Francavilla Fontana su iniziativa del Centro
Occupazione Portatori di Handicap con il sostegno della nostra
Banca. Esperti del mondo scientifico e medico, si sono confrontati su una traccia importante per
sfatare luoghi comuni e tabù.
Creare le condizioni perché i diversamente abili possano trovare
un tenore di vita dignitoso è
l’azione che da venti anni compie
il Centro Occupazionale Portatori
di Handicap, Onlus in prima fila
per i diritti e per una città sempre
più a misura di tutti. E che questa
volta si è concretizzato con un
interessante convegno che ha visto protagonista attiva anche la
BCC di San Marzano di San Giuseppe.
BUON LAVORO A...
Giuseppe Lenti, nominato Vice Direttore Generale della
BCC di San Marzano dal Consiglio d’Amministrazione
nella seduta di febbraio. Nato nel 1957 a Grottaglie, Giuseppe
Lenti dal 2000 è
responsabile
dell’Area Crediti
del nostro istituto.
Per lui una vita da
bancario: dal 1983
al 1991 con la
Banca del Salento
(dove ha girato la
Puglia in lungo e
largo). Nel 1991 è
stato chiamato alla
Banca Popolare
Pugliese dove nel corso degli anni ha ricoperto il ruolo di direttore
di filiale per agenzie sparse nel territorio meridionale della nostra
regione. Dal 2000, come detto, è nella BCC di San Marzano, per
la quale segue oltre il settore Crediti, anche il servizio Legale e
Contenzioso.
***
Angela Lonoce,
passata alla guida
della filiale storica
della nostra Banca, quella di San
Marzano di San
Giuseppe. È lei
che guiderà
l’agenzia del paese d’origine
dell’istituto, sostituendo Giancarlo Airò, passato alla direzione dell’ultima nata in casa BCC di San Marzano:
la filiale numero sette, ovvero quella di Leporano. Angela Lonoce
è nata nel 1963 e dall’agosto del 1990 è dipedente della nostra
Banca. In servizio sempre a San Marzano, dal 6 febbraio è
diventata direttore dell’agenzia dopo aver ricoperto il ruolo di
vice.
***
Giuseppe Imperatore dai primi giorni dello scorso febbraio è il
nuovo direttore della filiale di Villa Castelli, dove prende il posto
di Claudio Santoro,
passato all’agenzia
Francavilla Fontana con altro incarico. Giuseppe
Imperatore ha 47
anni ed è tarantino.
Nel curriculum
venti anni di esperienza acquisita con
la Banca Commerciale, per la
quale si è occupato
del credito alle imprese nella filiale di Taranto. Dal settembre del
2000 è entrato a far parte della BCC di San Marzano nell’agenzia
di Taranto dove ha curato lo stesso settore. Dopo un break a
Grottaglie, è tornato a Taranto con l’incarico di vice direttore. A
febbraio, la promozione con l’assegnazione della filiale di Villa
Castelli.
5
La nostra Banca sostiene i progetti della campagna contro la sclerosi multipla
BCC e Aism dalla parte delle Donne
Per debellare la malattia che colpisce soprattutto le donne, occorre ricerca e assistenza.
La Direzione, in occasione dell’8 Marzo ha donato le “Gardenie” a tutte le dipendenti
Banca di Credito Cooperativo di San Marzano
di San Giuseppe e AISM (Associazione
Italiana Sclerosi Multipla) insieme
nel nome delle donne. In occasione
della Festa della Donna, nella filiale
di Taranto (in Corso Umberto) stato
allestito un banchetto informativo a
sostegno della campagna di
solidarietà a sostegno della
Fondazione AISM per continuare a
promuovere i progetti di ricerca
scientifica e i servizi di assistenza
dedicati alle persone con sclerosi
multipla, grave malattia del sistema
nervoso centrale, cronica
imprevedibile e progressivamente
invalidante che si manifesta per lo
più tra i 20 e i 30 anni e colpisce
soprattutto le donne con un rapporto
di 2 a 1 rispetto gli uomini. Con
l’appuntamento presso la filiale
tarantina della BCC di San Marzano
si punta a parlare della malattia nei
suoi risvolti al “femminile”. In questo
modo, l’AISM cerca di diffondere
informazioni utili per aiutare le donne a
convivere al meglio con questa malattia senza
dover rinunciare a progetti importanti nella
vita di ogni persona, come lavorare, vivere
una normale vita di coppia, gestire una casa
e desiderare un figlio. Il simbolo di questa
Giornata è la “Gardenia”, fiore con il quale
si sta procedendo ad un’opera di
sensibilizzazione e con il cui ricavato, sarà
possibile dare apporto all’assistenza e
finanziare la ricerca. La Direzione Generale
della BCC di San Marzano di San Giuseppe,
proprio giorno 8 marzo ha donato una pianta
dell’AISM a tutte le proprie dipendenti.
«È un modo utile – spiega il Direttore Generale
Emanuele Di Palma – per festeggiare la Donna
in maniera concreta. Siamo al fianco
dell’AISM per il pregevole impegno assunto.
Ci rendiamo anche conto di come i piccoli
interventi abbiano risorse limitate,
ma siamo anche consapevoli che tanti
piccoli interventi possono diventare
un progetto sostenuto e importante.
Ecco perché auspichiamo che con il
contributo di tutti si possa favorire
l’assistenza e la ricerca. Come realtà
territoriali, siamo lieti, di poter essere
al fianco dell’AISM per un intervento
che supera i canonici ruoli della
banca». Per il Presidente della
Sezione AISM di Taranto, Antonella
Aleotti: «Nella città di Taranto e
provincia, le persone con sclerosi
multipla sono numerose, circa 400.
In un anno i volontari dedicano 7000
ore alle persone afflitte da questa
patologia, per organizzare i servizi
di assistenza e numerose attività di
socializzazione. Anche quest’anno,
grazie alla partecipazione attiva di
tanti cittadini e di nuovi sostenitori,
come gli amici della Banca di Credito
Cooperativo di San Marzano di San giuseppe,
sarà possibile continuare a sostenere progetti
di assistenza locali per garantire un sostanziale
miglioramento della qualità della vita delle
persone e, soprattutto, finanziare la ricerca
scientifica nella quale sono riposte le speranze
di sconfitta della sclerosi multipla».
Già operativa da oltre un mese, l’agenzia di Leporano. A guidarla, Giancarlo Airò
All’ombra di Saturo, la settima filiale
6
«Le banche oggi hanno una grande responsabilità verso le comunità
in cui operano. Responsabilità che aumentano soprattutto nei centri
più piccoli dove gli istituti di credito svolgono un ruolo
primario nella gestione del risparmio. La banca deve
essere la casa di tutti». Con queste parole, don Antonio
ha benedettol’inaugurazione della settima agenzia della
BCC di San Marzano a Leporano (foto a lato), avvenuta
con ampia partecipazione di cittadini e autorità (presenti
il Sindaco di Leporano Domenico Pavone, la Giunta
e il Consiglio Comunale; il Sindaco di San Marzano,
On. Giuseppe Tarantino; ma anche il Direttore della
Banca d’Italia di Taranto, Enrico Norcia; il Presidente
e il Direttore Generale di Assindustria, Luigi Sportelli
e Francesco Murgino; il Direttore Amministrativo della
Camera di Commercio, Francesco De
Giorgio; i comandanti dei Carabinieri e
della Polizia Municipale di Leporano).
La BCC di San Marzano era rappresentata
dal Presidente Francesco Cavallo, dal
Consiglio d’Amministrazione, dal
management guidato dal Direttore
Generale Emanuele Di Palma, dal
Direttore dell’Agenzia di Leporano,
Giancarlo Airò (riquadro) e da tutti i
dipendenti.
Nel messaggio di benvenuto il Sindaco
Domenico Pavone, ha sottolineato: l’impegno nel garantire alla
comunità leporanese la presenza di un istituto di credito: «Non potevo
immaginare il mio paese senza una banca. Per questo abbiamo lavorato
per dotarlo di un istituto che possa diventare il punto di riferimento
nella gestione oculata del risparmio e nel sostegno alle aziende». Per
il Presidente della BCC di San
Marzano, Francesco Cavallo:
«L’apertura di Leporano,
conferma ancora una volta
l’attenzione dell’istituto verso
il territorio. Pur avendo risultati
economici importanti, non
perseguiamo l’utile a tutti i
costi, ma puntiamo a
privilegiare le comunità. Per
questo, sensibili alle richieste,
abbiamo colto la necessità di
dotare il paese di Leporano di
uno sportello bancario, e in
questa direzione abbiamo
investito impegno e risorse per
festeggiare ancora in maniera
più incisiva il nostro
cinquantenario». Per il Direttore Emanuele Di Palma, questa di
Leporano è «una tappa importante perché racconta i risultati della
banca in un momento sicuramente non ideale per l’economia. La
nostra struttura dinamica ci consente di radicarci ancor più all’interno
dell’area puntando a raggiungere il break-even point (punto di pareggio,
ndr) entro l’anno. Come strategia di sviluppo, compatibilmente con
la situazione generale e le relative autorizzazioni, stiamo già lavorando
per il prossimo sviluppo: l’apertura di una nuova filiale a Taranto e
poi Carosino».
Sottoscritta un’intesa fra la nostra Banca e il Comune di Taranto contro la disoccupazione
E venne l’epoca dell’autoimpresa
La BCC stanzia un milione di euro per aiutare i giovani a scommettere sul loro futuro.
Istituito un ufficio e una commissione. L’augurio che la politica non blocchi il progetto
Il progetto è intrigante: dare ai giovani la
possibilità concreta, reale, di poter diventare
imprenditori. L’idea è stata lanciata dalla
nostra Banca al Comune di Taranto, il quale
l’ha sposata. Nasce così Progetto Idea, ovvero
volontà comuni di una banca e di
un’amministrazione civica di creare una partnership al servizio dei giovani del territorio.
L’augurio, è che i fatti di cronaca, che hanno
portato Taranto a un clima di incertezza, non
scalfiscano minimamente lo spirito di
un’iniziativa che sta già riscuotendo consensi
soprattutto da parte dei giovani. A presentarla,
lo scorso 18 gennaio, furono il Sindaco di
Taranto Rossana Di Bello e il Direttore Generale della BCC di San Marzano, Emanuele
Di Palma. Nei fatti, la BCC ha messo a disposizione un milione di euro per finanziare idee
e progetti presentati dai giovani (la fascia
indicata
è 18-30
anni, ma
su questo
si sta
operando
con la
massima
elasticità).
Per il
Direttore
Generale
E m a nuele Di
Palma:
«Questa
vuole essere una provocazione per stimolare
soprattutto i giovani a diventare protagonisti
della loro vita. Il quadro economico e sociale
in questo momento ha detto che il sogno del
posto fisso rimane tale. Bene, noi con il Comune di Taranto crediamo nell’impresa
dell’autoimprenditorialità e per questo finanzieremo le idee».
Il Comune ha allestito un apposito ufficio per
la presentazione delle domande di preistruttoria delle pratiche che sono evase in tempi
rapidissimi e senza lungaggini burocratiche.
Una Commissione congiunta composta dalla
BCC di San Marzano e dal Comune di Taranto
deciderà i progetti ammissibili a finanziamento
e, anche in caso di esito negativo, saranno
suggerite ai richiedenti proposte alternative
o miglioramenti dell’idea. La stessa Banca
affiancherà i giovani nello start-up iniziale
sostenendolo non solo economicamente, ma
anche con il sostegno operativo (marketing,
commerciale e così via). Il Prestito va da un
minimo di 5mila euro a un massimo di 50mila.
Nel Comune di Taranto è già operativa una
struttura dinamica denominata “Ufficio Idee”,
che ha lo scopo di accogliere, valutare e sostenere proposte vincenti per lo sviluppo di
impresa e occupazione. A dirigere questa
struttura è la responsabile dell’assessorato
alle Attività Produttive, Francesca De Francesco, che sarà supportata da uno staff di tre
persone che accompagneranno i giovani in
questo percorso virtuoso. Nello specifico si
tratta di Fernanda Donno e
Annamaria Gallone, funzionari
responsabili dell’orientamento
dei giovani, e di Palma Pignatelli che si occuperà della
gestione della segreteria
dell’Ufficio Idee.
Comune di Taranto si è affiancato di volta in volta un
funzionario della Bcc di San
Marzano che costituirà il costante collegamento tra le due
strutture.
Per poter usufruire del supporto tecnico dei funzionari
dell’Amministrazione comunale (che ricevono previo appuntamento ogni martedì pomeriggio dalle
15,30 alle 17,30) sarà possibile contattare la
segreteria dell’Ufficio
al numero 099
4581609.
L’intento del Comune,
attraverso questa operazione straordinaria, è
quello di promuovere
azioni tese ad aggregare
i giovani attorno a una
nuova cultura del
lavoro in termini
di autoimprenditorialità; di
accompagnare i
giovani nella fase
di orientamento
in modo da scoprire i propri
“talenti” e svilupparli secondo
qualifiche professionali; di assicurare un’assistenza nella
fase di avvio
dell’istruttoria
per l’accesso al credito nonché di essere presente nella fase post istruttoria sia per i progetti
con esito negativo per colmarne le eventuali
lacune sia per quelli con esito positivo per un
monitoraggio costante.
UNA FIRMA PER I GIOVANI - Qui sopra, il
Direttore Generale Emanuele Di Palma, sigla la
convenzione con il Comune di Taranto, nel corso
della Conferenza Stampa alla presenza dei Giornalisti (a lato)
Non rompete i sogni.
Non affogate le idee
Di progetti ce ne sono. E molti. Alcuni
anche molto validi. Ma ciò che colpisce
dei giovani tarantini che in queste settimane
si sono recati allo Sportello delle Idee come
è stato chiamato l’ufficio che raccoglie le
domande per l'autoimpresa, è la fantasiareale. Non è un bisticcio di parole, ma è
proprio così. Non manca la volontà ad
organizzarsi con le idee più diverse e originali. Ma, allo stesso tempo, non manca
neanche un piano di fattibilità dei progetti
presi in esame. Come dire: inventiamoci
un lavoro che fin qui non c’è. E per farlo,
i giovani hanno pensato e ripensato. I
risultati? Diversi e interessanti: dalla trattoria che ha come particolarità quella di
rivolgersi a clienti che hanno intolleranze
alimentari a un centro antiabuso, a
un’agenzia che si occupi prevalentemente
dello sviluppo delle fonti alternative di
energia.
Sono solo alcune delle idee messe in campo.
Ora si tratta di sistemarle, affinarle e
renderle operative. Ci stanno pensando i
funzionari del Comune nella fase iniziale,
subentrerà l’analisi tecnica della Banca,
non appena il Comune di Taranto darà il
via libera.
In mezzo a tutto questo, però, c’è stato un
momento d’attesa e incertezza dovuto
all’evolversi di una situazione che ha portato Palazzo di Città ad una vacanza di
gestione. Al momento di andare in stampa
con questo numero di “Sportello Aperto”
manca ancora qualche giorno al termine
ultimo per il ritiro delle dimissioni da parte
del Sindaco Rossana Di Bello. Quindi, non
sappiamo come finirà la storia. Come Banca protagonista di quest’iniziativa, diciamo
solo che confermiamo tutti gli impegni
presi con la comunità di Taranto. E quindi,
il progetto finanziato andrà avanti in tutto
e per tutto. Chiediamo alla Politica, comunque evolva la vicenda, di non spegnere
l’interruttore delle idee dei nostri giovani,
contribuendo anche in maniera soft, visto
che i problemi da affrontare saranno sicuramente notevoli in questa fase, ad alimentare la speranza di un progetto che, partendo dall’autoimprenditorialità possa
sfociare in soluzioni concrete per il futuro
dei nostri giovani. Da qui l’appello affinché
siano fatte salve le utopie, tavolta concrete,
altre un po' meno, di chi come tanti giovani
della nostra area stanno aspettando
un’occasione concreta e immediata per
poter scommettere in proprio sul futuro,
investendo idee ed energie che, quale Banca del territorio, ci sentiamo di dover
supportare con ogni mezzo.
7
8
A inizio marzo, “il Mondo”,
settimanale economico di Rizzoli Corriere della Sera diretto
da Gianni Gambarotta, ha pubblicato un'inchiesta dalla quale
si evince come i fondi comuni
delle Banche di Credito Cooperativo abbiamo battuto di gran
lunga, concorrenti di altri istituti
di credito realizzando un performance di tutto rilievo. Ma vincente, non è solo l’aspetto dei
fondi, bensì l’intera filosofia
delle vecchie casse rurali, delle
quali ci onoriamo di far parte
con il nostro impegno quotidiano. Da “il Mondo” abbiamo tratto questo paginone che è
l’emblema di come la mission
che anima tutte le Banche di
Credito Cooperativo sia univoca
nonostante le diversità (e spesso
contraddizioni) territoriali che
frastagliano il lungo territorio
italiano.
L’inchiesta de
“il Mondo-RCS”
Qualcuno ha ancora il coraggio di chiamarle piccole?
Nextra), in Unicredito la proposta riguardi
Pioneer e, ancora, in Banca di Roma si
vendano i prodotti targati Capitalia amo E
così il Mondo ha calcolato quale cliente,
limitandosi all’offerta della propria banca,
avrebbe avuto le maggiori soddisfazioni.
Raggruppando le performance dei fondi, è
emerso, appunto, che per i clienti delle Bcc
il rendimento in media è stato dell’11,76%
contro il 9,15% delle reti di promotori, il
7,65% delle sgr indipendenti, il 6,98% dei
gruppi esteri, il 5,88% delle banche popolari,
il 5,55% delle big five (Sanpaolo Imi am,
Caam sgr, Pioneer im, Montepaschi am e
Fmeco am) e, infine, il 3,6% delle Poste. E
la musica non cambia se si allunga l’orizzonte
temporale. Nella classifica dei
rendimenti ponderati sul
patrimonio relativa al periodo 20032005, al primo posto c’è sempre il
sottoscrittore di fondi comuni delle
bcc, con un profitto medio del 23,43%.
Tra secondo e terzo c’è uno switch tra
sgr indipendenti (20,29%) e reti di
promotori (18,12%). Dal quarto in poi
si conferma la stessa graduatoria: gruppi
esteri con il 14,50%, banche popolari con
il 13,05%, big five con il 12,50% e 1’8,97%
delle Poste.
Insomma, i banchieri dei centri minori
sono stati capaci di far fruttare di più i
soldi dei propri clienti. Ma chi può vantare queste performance? La sgr è una
e si chiama Aureo gestioni, creata nel
1984 con la missione, appunto, di offrire
una gestione degli investimenti ai clienti
delle circa 440 Bcc, casse rurali e
artigiane e Raiffeisen kassen del movimento
del credito cooperativo. Tre sono gli elementi
che hanno permesso alla società di vincere la
sfida con i fondi: bontà del prodotto, definizione dell'asset allocation consigliata e capacità
di persuasione.
«Innanzitutto la nostra sgr gestisce prodotti
che si rivolgono a un gruppo di piccole aziende
di credito capillarmente diffuse sul territorio,
i cui clienti hanno un rapporto di lunga durata
e fiducia con la propria banca», sottolinea
Stefano Ambrogi, direttore investimenti di
Aureo gestioni sgr. «Per inserirsi in questo
rapporto, Aureo gestioni ha lavorato sulla
capacità di convincere i clienti delle Bcc ad
approvare, con le scelte di portafoglio, le
Adesso che è ripartito il risiko bancario sono lì che
guardano, rigorosamente estranee a tutte le partite,
ma pronte, anzi prontissime, a
cogliere la palla al balzo. Le
banche di credito cooperativo, in
sigla Bcc, sanno che quando i
grandi si danno la caccia, si
aprono per loro spazi straordinari
di crescita. Esperienza docet: in
questi anni la nascita dei maggiori
gruppi bancari ha portato tanta
acqua al mulino delle piccole
banche cooperative. Là dove la
clientela è apparsa disorientata di
fronte alla propria azienda di
credito diventata di colpo un gigante o parte di un
gruppo con la cabina di comando altrove, ecco la
Bcc che si è fatta sotto con la sua capacità di
relazioni, conquistando la fiducia di famiglie e
piccole imprese, e, di pari passo, quote di mercato.
In un crescendo rossiniano: fino a conquistare
1’8,5% della raccolta bancaria nazionale e il 7,5%
Anna Di Martino
degli impieghi. Fette di lavoro importanti, calcolate
alla fine dello scorso agosto, che dicono ancora di
più se si considera che negli ultimi cinque anni il
tasso annuo di crescita dei crediti erogati dalle Bcc
alle famiglie e alle imprese è stato
del 13,5%, praticamente il doppio
rispetto al dato medio del mercato, e che il totale degli impieghi
della categoria rappresenta più
del 20% dei crediti complessivi
fatti alle imprese artigiane e più
del 15% di quelli alle famiglie.
Se poi si tiene conto che i tassi
di incremento di raccolta e impieghi sono ormai da anni nettamente superiori a quelli registrati dagli altri attori
dell’industria bancaria nazionale, si può dire tranquillamente che il credito cooperativo rappresenta
la componente più dinamica dell’intero settore
bancario. Protagoniste 438 aziende di credito, vale
a dire il 55,5% delle banche italiane. Queste hanno
aperto bottega sotto 2.406 campanili (in più di 500
(segue a pag. 9)
Benvenuti nel mondo delle banche locali
Non ha vinto l’esterofilo,
quello che, quando si tratta
di soldi, preferisce affidarsi
a mani straniere. O chi ha
puntato sull’offerta delle
grandi banche italiane.
O, ancora, chi ha scelto
di farsi consigliare da un
gestore indipendente o da un
promotore finanziario.
Il risparmiatore che negli ultimi
tre anni ha portato a casa le
maggiori soddisfazione in
termini di rendimento dei
fondi comuni di investimento
è il cliente delle Bcc, le
banche di credito cooperativo, ovvero le vecchie
casse rurali e artigiane. È quanto risulta da
uno studio del Mondo sui rendimenti in base
ai patrimoni dei fondi comuni di diritto italiano
nel 2005 e nel triennio 20032005, raggruppati
per tipologia di canale distributivo-gestore.
Dall’analisi, seppure parziale e ponderata,
emerge che le Bcc hanno assicurato in media
ai fondisti nell'ultimo anno appena concIuso
un guadagno dell’11,76%, il più alto in
assoluto. L’elaborazione è stata compiuta partendo dal presupposto che, in genere, allo
sportello di una qualunque banca si vendono,
soprattutto, i fondi comuni di casa propria.
Per esempio, è molto probabile che in una
filiale di Banca Intesa la prima offerta in
termini di fondi sia quella di Caam (l’ex
Leo Campagna
Gian Carla Perego
E per il futuro? Ancora un sovrappeso
nell’equity, che resta sotto la media storica a
livello di valutazioni, privilegiando le Borse
dell’area euro, del Pacifico (soprattutto Tokyo,
ma non solo) e i mercati emergenti. Molta
attenzione invece alla componente
obbligazionaria, dove i tassi sono visti al
rialzo. Qui gli esperti si dicono positivi solo
sul breve termine in dollari Usa: il biennale
americano rende infatti il 4,50% contro il 4,53
% del decennale.
camere ed è uno dei soggetti finanziari di riferimento della città,
oltre che interlocutore attento di iniziative nei confronti dell’economia
sociale.
Lo sviluppo operativo territoriale, badando però a non perdere quelle
caratteristiche di banca diversa, dai rapporti personalizzati, che
hanno rappresentato fin qui la chiave della crescita, ma non solo.
La salvaguardia del localismo e l’autonomia che tanto stanno a
cuore alle Bcc poggiano su una rete di servizi e di società prodotto
comuni (tra queste Banca Agrileasing Iccrea banca, Bcc vita) che
fa capo all’Iccrea holding, punto di riferimento imprenditoriale della categoria e ha
permesso fin qui alle aziende di gareggiare
a viso aperto sul mercato globale (come
dimostrano le performance ottenute dai fondi
di Aureo gestioni), superando il problema
dimensioni-expertise. Il tutto legato assieme
da regole stringenti di coesione fino al varo
del primo fondo di garanzia degli obbligazionisti: strumento unico sul mercato del
credito che sfocerà nel neonato fondo di
protezione incrociata tra le banche e tra queste
e le società di servizio, nuovo capitolo nella
storia delle Bcc italiane.
La nuova cornice di garanzie impegna un sistema di banche organizzate in federazioni regionali. Svettano in particolare Trentino
(dove il credito cooperativo si aggiudica più del 60% della raccolta
bancaria della regione), l’Alto Adige, la Lombardia, il Veneto.
L’ultima analisi realizzata dal Mondo con la consulenza di Rating
sui bilanci 2004 ha registrato solo 11 aziende con un attivo di oltre
1 miliardo. La più grande nel Sud è la Bcc Toniolo San Cataldo
(Cl).
spesso acquista un bond della Bcc, in virtù di
una fiducia consolidata nel tempo. Soltanto
in seconda battuta compera un fondo obbligazionario o monetario. E rarissimamente si
sentirà proporre un prodotto strutturato». Al
contrario quando chiede invece un
investimento diretto nel capitale di rischio,
investe quasi esclusivamente in fondi bilanciati
e azionari fidandosi dei consigli allo sportello».
Questo, tuttavia, vincola anche la stessa Aureo
gestioni. Infatti il successo della società, in
termini di stabilità del patrimonio e della
raccolta, dipende dagli andamenti dei mercati:
per questa ragione è assolutamente necessario
non sbagliare il timing di entrata e di uscita
(o di alleggerimento) in Borsa.
«Durante i tre anni di Orso di Borsa, dal 2000
al 2002, abbiamo ridotto l’esposizione
azionaria aumentando il cuscinetto di liquidità
nei fondi azionari fino al 10-15%. Al contempo
abbiamo suggerito ai sottoscrittori di spostarsi
verso prodotti bilanciati o flessibili meno
esposti alle intemperie degli indici azionari».
Pur tuttavia, questo non bastò, se non in parte,
a evitare il calvario della caduta dei fondi
azionari e bilanciati anche in Aureo gestioni,
che si fece trovare molto esposta in Borsa durante il ciclone del crollo. Ma proprio la forza
del canale di vendita ha forse contribuito a
evitare i riscatti selvaggi.
Mentre parte degli attuali risultati è dovuta
alla scelta, nella primavera del 2003, di tornare
pesantemente sulle Borse azionarie, ritenute
molto convenienti, subito dopo la scoppio
della guerra in Iraq.
comuni sono l’unico sportello bancario), e sono cresciute a macchia
d’olio, parlando in dialetto. In primo luogo con il sindaco e poi con
il parroco, e poi ancora con il responsabile della pro loco, della
polisportiva, dell’associazione artigiani piuttosto che della coldiretti.
Banche del territorio dalla testa ai piedi, un tempo le Bcc aprivano
anche la domenica, quando le altre banche restavano chiuse, per
agganciare i contadini che andavano alla messa. Poi, dai piccolissimi
centri di campagna sono arrivate ai paesi, e da questi alle cittadine,
costruendo una rete di 3.563 sportelli (la maggiore in assoluto sul
mercato italiano) che si sta infilando a gran
velocità anche dentro le città. Un esempio? A
Brescia dieci anni fa non esistevano sportelli di
banche di credito cooperativo, oggi ce ne sono
17 che rappresentano almeno cinque aziende
bancarie: dalla Bcc di Brescia a quella del Garda,
dalla Cassa padana a quella dell’Agro bresciano,
fino alla Bcc di Pompiano e Franciacorta.
A passo veloce, dunque, le Bcc non solo hanno
abbandonato il loro vecchio nome di rurali, ma
stanno allargando il giro d’azione anche nelle
grandi città: in questo momento ci sono comitati
promotori a Parma e a Napoli e più in generale
si colgono varie iniziative al Sud (dove le Bcc
contano in totale 500 sportelli per 122 aziende), in particolare in
Puglia, Sicilia e Campania.
L’esempio viene dall’alto: la più grande della categoria, quella di
Roma, è nata nella borgata Finocchio alla periferia est della capitale,
ed è cresciuta (grazie anche a 17 fusioni con altre Bcc) fino a
superare i 4 miliardi di attivo, a conferma che il modello può
attecchire anche in contesti metropolitani. Oggi la grande Bcc
romana conta tra i suoi soci anche il Comune, è tesoriere di Union-
(continua da pag. 8)
Complessivamente 25 fondi comuni
di investimento, quattro linee di fondi,
altrettante gpm e una gpf, nonché quattro linee di investimento del fondo
pensione aperto. È l’offerta prodotti di
Aureo Gestioni, la società di gestione
del risparmio del gruppo bancario Iccrea, partecipata al 75% da Iccrea Holding e al 25% da Assimoco. Il patrimonio in gestione della società del
credito cooperativo, al 31 dicembre
2005 ammontava a circa 6 miliardi di
euro, per oltre 400mila clienti.
Che giro Aureo.
Ecco chi gestisce
soluzioni d’investimento disegnate in funzione
degli scenari di mercato. Teniamo riunioni
presso le singole banche sul territorio
spiegando che cosa stiamo fa cendo nelle
gestioni dei fondi e la nostra visione dei
mercati a sei-dodici mesi. Elementi che poi
le Bcc utilizzano per fare consulenza ai clienti
in funzione del proillo di rischio e dell'orizzonte temporale d’investimento».
In questo, riconosce Ambrogi, Aureo gestioni
è però oggettivamente aiutata da una situazione
strutturale insita nelle banche di credito
cooperativo.
«Il rapporto tra Bcc e cliente è di estrema
fiducia. Quando un sottoscrittore chiede allo
sportello un investimento obbligazionario
A far vincere la “squadra”, un elemento su tutti: la fiducia dei risparmiatori. Una politica, questa, che è risultata vincente anche per la Banca di Credito Cooperativo di San Marzano
Piccole e determinate. Le banche di campagna (BCC) hanno battuto la City
Il Mondo mette le ex Casse Rurali in copertina. Viaggio alla scoperta di un mondo che rappresenta la prima realtà bancaria italiana. E che con suoi fondi sbanca il mercato
9
Forum con le ultime classi del Liceo Scientifico “Ribezzo” di Francavilla
I Giovani: «Protagonisti del futuro»
II mondo dell’Economia e delle Imprese hanno incontrato gli studenti rispondendo alle
domande sulle prospettive occupazionali e formative. Emerso un quadro interessante
Se c’è una cosa che colpisce dei giovani, degli
studenti che attendono risposte per svoltare
la vita, è la tolleranza e l’attesa. Elementi
non comuni soprattutto in un mondo sempre
meno tollerante e predisposto ad aspettare.
Con curiosità hanno affrontato un forum
promosso dalla lungimirante direzione scolastica del loro Liceo capace di offrire stimoli
e interrogativi al di là delle barriere didattiche.
A quel forum abbiamo partecipato come istituto di credito del territorio con il nostro
Direttore Generale Emanuele Di Palma. Con
chiarezza sono stati posti un po' di tasselli. A
loro, abbiamo chiesto di redigere un articolo
per Sportello Aperto. Lo hanno fatto a sei
mani, mettendo in campo una sorta di piacevole gioco di squadra. Che è poi la cosa che
per lo più manca agli adulti di oggi per costruire il futuro dei nostri giovani.
(r.v.)
Roberta Aprile
Anna Rita Birtolo
Matteo Nichil
10
Un’interessante conferenza sul tema “Giovani
e sviluppo del territorio” è stata tenuta il
giorno 2 febbraio dal dott. Emanuele Di Palma,
direttore della Banca di Credito Cooperativo
di S. Marzano di S. Giuseppe, e dal dott.
Salvatore Tomaselli, presidente della Camera
di Commercio di Brindisi, nell’Aula Magna
del Liceo Scientifico “Francesco Ribezzo”.
Tra gli argomenti trattati, il fenomeno sempre
attuale della “fuga di cervelli”, la crescente
presenza del colosso cinese nell’economia
internazionale, nonché preziosi consigli per
chi volesse intraprendere una carriera in ambito bancario.
A seguito dell’introduzione del preside Pietro
Maggiore e della professoressa Annamaria
Padula, il dottor Tomaselli ha subito affrontato
il problema dell’anacronistica convinzione
che il nostro territorio non dia possibilità
lavorative ai neolaureati che quindi cercano
lavoro altrove. Ciò continua a sottrarci prezioso “capitale umano” indispensabile per lo
sviluppo di
una regione
così ricca di
potenzialità,
ma così sottovalutata.
Il dottor Tomaselli ha
quindi ritenuto opportuno
fare un quadro
generale della
situazione
pugliese.
Alle già affermate sedi
universitarie
di Foggia,
Bari, Lecce, si sono recentemente aggiunte
quelle di Taranto e Brindisi, direttamente
proiettate alla formazione di figure professio-
nali che sappiano sfruttare appieno
le risorse offerte dal territorio.
La centrale a carbone di Brindisi è
una tra le maggiori produttrici di
energia elettrica in Italia. Tuttavia
altre risorse energetiche, come il
sole e il vento, possono essere
sfruttate.
Ma la ricchezza della Puglia sta
soprattutto nelle bellezze artistiche
e paesaggistiche che, se attentamente valorizzate, possono incrementarne l’afflusso turistico: Castel
del Monte, il barocco leccese, i trulli
di Alberobello, la “città bianca”
(Ostuni), le spiagge, gli ulivi plurisecolari.
Ovviamente, perché la Puglia cresca economicamente è necessario migliorare il sistema
delle infrastrutture. Alcuni potenziamenti sono
già in atto: ad esempio nell’aereoporto di
Grottaglie, che verrà reso agibile, ha sede la
costruzione della fusoliera del “Boeing 747”,
frutto di una
collaborazione
tra l’Italia e la
società leader
nel trasporto
aereo.
A seguito
dell’intervento
del dottor Tomaselli, ha
preso la parola
il dottor Di
Palma che ha
dispensato utili
consigli per
affrontare al
meglio un
colloquio per
chi volesse intraprendere una carriera in ambito bancario: è necessario che il candidato,
oltre ad un brillante passato universitario,
abbia un temperamento deciso e possibilmente
esperienze lavorative alle spalle.
Perciò il consiglio dato ai giovani lì presenti
è stato quello di impegnarsi con dedizione
nello studio, di arricchire la propria formazione lavorando durante
il corso di laurea, di
imparare alla perfezione
almeno una lingua
straniera.
Infine un’importante
raccomandazione:
“Non separate mai
l’etica dal lavoro”.
Alla domanda su quali
siano i possibili rimedi
per ammortizzare l’urto
del “colosso cinese ”, il
dottor Tomaselli ha
suggerito di puntare sulla qualità (che da
sempre contraddistingue il “made in Italy”),
vista l’impossibilità di competere sul prezzo.
Al dottor Di Palma è stato fatto presente che
spesso ai neolaureati viene precluso il posto
di lavoro perché privi di esperienza, negando
loro la possibilità di acquisirla, ma il direttore
generale della Banca di Credito Cooperativo
di S. Marzano di S. Giuseppe ha rassicurato
i ragazzi: la banca e le aziende in genere
vengono comunque
incontro ai giovani
promettenti ma privi
di esperienza con
stage di formazione.
Incontri di questo
tipo, con personalità
di elevato spessore
nell’ambito dell’economia pugliese,
sono proficui per noi
ragazzi ormai alle
soglie dell’esame di
maturità.
I dubbi che ci assalgono sono innumerevoli: cosa voglio fare “da
grande”? Se decido di proseguire gli studi,
qual è la facoltà che meglio si addice alle mie
attitudini? E se un giorno, con la soddisfazione
di essermi laureato e con la tenacia di chi,
dopo anni di sacrifici, vuole realizzarsi, dovessi
trovare lavoro solo lontano dalle mie radici
e dai miei affetti, sarò davvero felice? Quali
facoltà, allora, mi permettono di lavorare nel
nostro territorio?
Una conferenza certo non ha potuto sciogliere
tutti questi dubbi, ma, quanto meno, adesso
siamo un po’ più sereni perché conosciamo
alcune delle possibilità lavorative che la nostra
regione ci offre.
ORIENTAMENTO VERSO IL FUTURO - Nelle
immagini in questa pagina: in alto il Tavolo dei
Relatori che hanno preso parte al forum
d’orientamento per i giovani studenti (da sinistra
il Direttore Generale della BCC di San Marzano,
Emanuele Di Palma; al suo fianco il Presidente
della Camera di Commercio di Brindisi, Pietro
Tomaselli; il Dirigente Scolastico, Pietro Maggiore
e la Prof.ssa Anna Maria Padula.
Nelle altre foto, due scatti dell’attento auditorium
delle ragazze e dei ragazzi del quinto anno del
Liceo “Ribezzo”
Intesa BCC San Marzano-Assonautica. Verso la costruzione di progetti comuni
A vele spiegate in mezzo al mare
Il primo passo l’illustrazione, tramite Banca Agrileasing del “Leasing Nautico”
Maria Rita Franco
A vele spiegate nell’azzurro mare. Su questa strada
s’incrociano le rotte della Banca di Credito Cooperativo di San Marzano e di Assonautica, primaria
associazione territoriale che conta oltre duecento
iscritti, tutti appassionati del mare e delle vele. Frutto
dell’intesa, una convenzione che spingerà Assonautica
e BCC San Marzano verso una forte intesa collaborativa.
Primo passo, di questo lungo cammino, un incontro
con Banca Agrileasing, la Banca Leasing del Sistema
del Credito Cooperativo che ha presentato al Direttivo
di Assonautica condizioni e novità per il settore.
L’acquisto di una barca è un sogno concreto e realizzabile, dunque,
grazie alla Bcc di San Marzano che propone finanziamenti leasing
con una formula aperta a tutti: privati, aziende, titolari di partita Iva.
Il leasing nautico sta
prendendo sempre
più piede in Italia
grazie ai benefici riconosciuti dalle novità legislative in
materia di Iva. Le
agevolazioni fiscali
si attuano solo se si
ricorre
alla
“locazione” per
l’acquisizione di
un’imbarcazione da
diporto a vela e a
motore.
Si è stabilito (con
IN MEZZO AL MAR - Qui sopra Excellent, la circolare del 2000 e
barca ufficiale di Assonautica Taranto durante successivamente con
una virata. In alto, il Direttore Generale della BCC riferimento alla cirEmanuele Di Palma e il Presidente di Assonautica colare 49/E) che il
Angelo Vozza. A destra un momento della riunione corrispettivo dovuto
fra Agrileasing e il Direttivo di Assonautica per l’utilizzo di mezzi
di trasporto deve essere assoggettato ad Iva solo per la quota di corrispettivo legata
all’utilizzo del natante in ambito comunitario. Com’è possibile
dimostrare allora il reale utilizzo delle imbarcazioni da diporto al di
fuori delle acque territoriali comunitarie? Viene definito in via
forfettaria l’utilizzo extracomunitario del
natante: sulla base delle caratteristiche
del mezzo stesso e cioè la lunghezza e
il tipo di propulsioni.
In sostanza più è lunga la barca maggiore
è il beneficio fiscale. Ricorrere al leasing
significa usufruire del vantaggio fiscale
risparmiando l’Iva.
La Bcc di San Marzano ha presentato il
leasing nautico in occasione dell’incontro
tenutosi in Camera di Commercio a Taranto il 22 febbraio 2006 con Assonautica
provinciale di Taranto.
Hanno presieduto l’incontro: il Direttore
Generale della Bcc di San Marzano Emanuele Di Palma che ha
sottolineato l’intenzione e la voglia della banca di continuare il
connubio e la collaborazione con la Camera di Commercio di Taranto
(di cui è Istituto tesoriere), Angelo Vozza (Presidente Assonautica)
e Matteo Dusconi (Direttore Assonautica). Ancora una volta, quindi,
dalla BCC di San Marzano, una spinta propulsiva ad essere vicina al
territorio a
360 gradi,
stringendo
un accordo
con Assonautica e
predisponendo una
convenzione che prevede ottime
condizioni
per tutti gli
associati.
Come detto, il leasing nautico è stato proposto in quella sede da Agrileasing (società
prodotto della Bcc) a condizioni competitive rispetto al mercato di
riferimento come hanno confermato i partecipanti all’incontro.
Acquistare una barca è diventato semplice, basta pagare un canone
mensile (interamente deducibile) e per il resto pensa a tutto Agrileasing:
atto notarile, copertura assicurativa, immatricolazione. Presso gli
sportelli della Bcc di San Marzano è possibile richiedere preventivi
di leasing di qualsiasi tipo: immobiliare, strumentale, auto, nautico.
Vacanze: occhio alle prime offerte. Intesa BCC-Criptaliae.
Su Sportello Aperto di Maggio: “Cinquantenario Tour”
È già tempo di pensare alle vacanze. E come
ogni anno, le offerte per i Soci e i Clienti
della BCC di San Marzano sono particolarmente ricche. Ma questo è solo un assaggio
della convenienza per mettere in piedi la
vacanza dei sogni. Infatti, sul prossimo
numero di Sportello Aperto (maggio) non
perdete l’occasione del Cinquantenario Tour,
l'iniziativa promossa dalla Banca in colla-
borazione con il tour operator Criptaliae, a
beneficio dei nostri Clienti e Soci.
Intanto, ecco le ultime novità per i nostri
Correntisti. È sufficiente prenotare una Crociera Costa per avere oltre alla promozione
“Prenota Subito” di Costa Crociere, cioè
prima prenoti meno spendi, un bel set da
viaggio e un carnet di buoni sconto del
valore di 605,00 euro per i prossimi viaggi.
L’intrigante “GogoDays” Alpitour e Francorosso - prenotando con Criptaliae Viaggi
-, offrono la promozione GoGo per chi
prenota prima la propria vacanze Estate
2006: con uno sconto eccezionale fino a
500,00 euro.
Ancora: Crociere MSC. Per tutti i tour nel
Mediterraneo e per tutto il 2006 i nostri
Correntisti hanno uno sconto del 7%.
11
A Grottaglie interessante intervento di recupero con la BCC protagonista
Una Piazza per San Francesco
Piazza delle Maioliche, che sovrasta il Quartiere delle Ceramiche, sarà rimessa a
nuovo e dedicata al Santo Gesuita che proprio qui ebbe i natali. Il Comitato dei Cittadini
trova nel nostro istituto il partner per l’intervento che sarà coordinato dal Comune
Grottaglie dedica una
Piazza a San Francesco De Geronimo.
L’iniziativa, spinta da
un Comitato di cittadini e sposata
dall’Amministrazione comunale,
trova sponda nel sostegno della nostra
BCC.
Particolarmente importante, la piazzetta
dedicata al Santo
gesuita grottagliese,
perché sovrasta in
maniera imperiosa il
Quartiere delle Ceramiche. A presentare il
progetto alla Stampa, erano presenti: Raffaele
Bagnardi (Sindaco di Grottaglie), Francesco
Donatelli (Vicesindaco e Assessore ai Lavori
12
mirano a valorizzare il
territorio, i
suoi aspetti
storici, culturali e paesaggistici.
Con questo
primo intervento, nel
quale agiremo in pieno
raccordo con
il Comitato
di cittadini e
l'Ente locale,
inauguriamo
una serie di iniziative per la città di Grottaglie,
che approderanno alla collaborazione che
stiamo già tessendo con i Padri Gesuiti per
sostenere il progetto di recupero di tutto il
Centro Monticello».
L'attuale Piazza delle Maioliche dunque
si appresta a diventare Piazza San
Francesco de Geronimo sulla base del
progetto redatto dall'Ufficio Tecnico
Comunale. Il progetto, che ha registrato
il parere favorevole della Soprintendenza, di Mons. Benigno Luigi Papa,
ha visto il coinvolgimento dei cittadini
attraverso le varie fasi di presentazione
ed elaborazione.
La futura Piazza San Francesco
de Geronimo è posta a cerniera
tra la parte antica e la parte moderna della città, si affaccia su un
belvedere con uno stupendo panorama ed è collocata proprio di
fronte alla casa del Santo e dello
UNA PIAZZA TUTTA NUOVA - In questa sequenza di immagini il plastico di come sarà la vecchia Piazzetta delle Maioliche, stesso Santuario. La realizzazione
ora dedicata al Santo grottagliese Francesco De Geronimo della piazza è anche l'occasione
dopo l’intervento di restyling (qui sopra e in alto). In alto a per un intervento di riqualificadestra e qui a lato, ecco la splendida vista del trecentesco zione urbana in quanto saranno
Castello Episcopio e del Quartiere delle Ceramiche di Grottaglie eliminate situazioni di attuale
dalla nuova Piazza che si pone come oasi di tranquillità nel degrado come, ad esempio, la
bel centro del tessuto urbano, coniugandone arte della ceramica scalinata in cemento armato nella
e vita quotidiana. centralissima Via Crispi il cui
In basso, Padre Salvatore Discepolo, Gesuita, finalmente può abbattimento consentirà di ususorridere: Grottaglie donerà al Santo un Piazza tutta sua. I
lavori dovrebbero concludersi entro la fine del 2006 fruire di un spazio per le manifestazioni estive. Piazza delle
Pubblici e Urbanistica), Emanuele Di Palma Maioliche, pertanto, subirà un profondo cam(Direttore Generale BCC San Marzano di San biamento. Entrando da Via Forlanini la piazza
Giuseppe, main sponsor
si presenta ai lati con
dell'intervento), Ciro De
due file di alberi alVincentis (Presidente
ternati a panchine.
Comitato dei Cittadini),
Sullo sfondo sarà
Don Cosimo Occhibianco
collocata, su un ade(Segretario Comitato dei
guato piedistallo, la
Cittadini), Padre Salvatore
statua del Santo che il
Discepolo (Gesuita).
Comitato dei cittadini,
«Il nostro ruolo di banca
presieduta dal Dr. Ciro
locale - ha spiegato ai
De Vincentis, ha
Giornalisti il Direttore
commissionato al
Generale Emanuele Di
Prof. Leonardo PePalma - ci spinge a sostetraroli. Il visitatore,
nere quei progetti che
una volta entrato nella
Piazza, seguirà un percorso naturale delimitato
da una serie di pannelli di ceramica che illustrano la storia e la vita del Santo.
Questo percorso si conclude davanti alla statua
di San Francesco de Geronimo che sarà collocata in un punto visibile anche da grande
distanza. Utilizzando materiale del nostro
territorio, diventerà uno spazio aperto, adeguatamente illuminato, con tanto verde e
panchine, libero da cancelli e impedimenti
vari allo scopo di renderlo fruibile al massimo,
riducendo e attenuando i dislivelli esistenti.
Il tutto anche allo scopo di scoraggiare qualunque tipo di presenza non gradita per questo
tipo di struttura. Sarà facilmente accessibile,
anche alle persone anziane e ai disabili, dalle
Vie Bellini, Puccini, Forlanini e Archimede.
Mentre da Via Crispi si accederà mediante
una scalinata ricavata nella roccia rispettando
la macchia mediterranea presente. I bagni
pubblici saranno adeguatamente ristrutturati
e resi fruibili dai disabili. Insomma, il sito (e
l'opera d'arte che deve contenere) rappresenterà
l'insieme di diverse esigenze: deve diventare,
non solo luogo di culto e di venerazione del
Santo, ma anche punto di aggregazione, socializzazione e persino di richiamo di turisti
in quanto quella piazza deve "raccontare" la
storia del Santo contestualizzandola nella
storia di Grottaglie. I tempi previsti per i
lavori, sono di circa 8 mesi.
E' indispensabile affrontare il lavoro in sana competizione ma con responsabilità
Percorso chiaro per obiettivi precisi
Cultura aziendale e appartenenza sono criteri importanti per giocare di squadra anche
in una banca piccola e locale. Green-line, ecco come si scommette sul futuro
Stefano Antonacci (*)
È indubbio che stiamo vivendo un periodo
storico denso di cambiamenti epocali. Ragion
per cui diventa sempre più difficile adeguarsi
ai repentini mutamenti giudicati, peraltro,
decisivi per la sopravvivenza di organismi
complessi come le banche.
Nel nostro settore, infatti, si avverte, già da
tempo e in modo pressante, la necessità di
dotarsi di strutture adeguate alle attuali
esigenze di mercato e di elevato “standing”,
vale a dire in grado di reggere la competizione
con le cosiddette “banche giganti”.
Infatti, piccolo è bello, sì, ma a quali costi?
Come ho già avuto modo di chiosare al
Anno III - N° 3 - Aprile 2006
Periodico di economia,
cultura e sociale
Registrazione Tribunale di Taranto
numero 247/2004
riguardo, i “costi” sono il nostro
problema principale. Costi derivanti si
dalle straordinarie opportunità di crescita
apertesi per noi nell’ultimo decennio,
ma, soprattutto, dalla necessità di un
recupero d’efficienza (argomento,
peraltro, già trattato in una recente
prolusione, inviata ai quadri
dirigenti della banca, dal nostro
Direttore Generale).
Per poter conseguire ciò, occorre
puntare sia sulla formazione di
“Quadri” all’altezza dei tempi e dei
compiti assegnati, ma anche alla
creazione e coltivazione del
cosiddetto “vivaio”. Abbiamo
bisogno cioè di un “vivaio” in cui
“pescare” le future leve, i futuri “assi
portanti” della nostra banca, su cui poter
contare per affrontare le nuove sfide con
sufficiente autonomia.
Sono discorsi che, con varie sfumature,
andiamo facendo quasi ogni giorno, si
ripetono ciclicamente ogni qual volta
avvertiamo l’esigenza di adeguare la struttura
alle crescenti esigenze di un’azienda che
cresce.
Ma le nuove classi dirigenti si formano in un
campo aperto ed anche in un sistema di
selezione ed educazione che abbia chiari ben
determinati obiettivi.
A nostro parziale conforto, possiamo dire che
il potenziale umano non ci manca e neppure
la volontà di dotarci di quegli strumenti utili
a quel fine.
Quello che, invece, appare più arduo è tracciare
il percorso più idoneo al raggiungimento di
tali obiettivi.
Occorre, in altre parole, investire ed intervenire
sul “materiale umano”. Cosa ben difficile, ma
non impossibile.
a cura dell’Ufficio
Comunicazione & Marketing
Direttore Editoriale
Emanuele Di Palma
Direttore Responsabile
Rocco Viola
hanno collaborato:
Stefano Antonacci, Gianni Carbotti,
Caterina Cinquepalmi, Maria Rita Franco,
Enzo Nicolino, Mauro Roussier-Fusco,
Mimmo Rodia, Martino Sgura.
Foto: Donatello Corallo, Luigi Perrone,
Foto Zullino Francavilla F.na
Direzione e Redazione
Via Vittorio Emanuele, 190/a
74020 San Marzano di San Giuseppe (Ta)
tel. 099 9577411 [email protected]
Stampa
Litografia Ettorre - Grottaglie (Ta)
Ci stiamo, comunque, provando. Stiamo
operando, cioè, per concorrere alla formazione
di una nostra “cultura aziendale”. Quell’essere
differenti per forza, che fa parte del nostro
slogan, deve poter, effettivamente, riflettere
la nostra immagine.
Occorre però il concorso di tutti, nessuno
escluso. Occorre, innanzitutto, un diverso
approccio mentale, un modo nuovo di vivere
la realtà aziendale.
Siamo tutti d’accordo, ad esempio, che
crescere nel proprio lavoro, nella propria
azienda è aspirazione quasi unanime di coloro
che ci lavorano. Anzi la (sana) ambizione, nel
nostro contesto, è un sentimento che va
coltivato. Chi ambisce si mette in competizione
e in discussione. In altri termini, non ha paura
di misurarsi.
Occorre però essere propositivi, non cercare
“scorciatoie”, ovvero aspettarsi che altri
facciano quello che invece dovremmo fare
noi (non serve poi imprecare alla “sfortuna”,
al “destino avverso” e… via dicendo, quando
le aspettative vengono meno!).
Quasi sempre siamo noi stessi artefici delle
nostre fortune (o sfortune). Il fatto è che, a
volte, si affrontano le situazioni nel modo
sbagliato oppure, molto più spesso, dribbliamo
i problemi o, peggio, li scarichiamo sugli altri.
Invece, specialmente in una banca (con
dimensioni e caratteristiche) come la nostra,
tutti devono farsi carico di cercare (o per lo
meno di concorrere a cercare) le soluzioni ai
problemi. Tutti devono offrire un contributo
secondo le proprie capacità e competenze non
fosse altro per sentirsi partecipi, coinvolti in
un processo di crescita della propria azienda.
È così che si valorizzano le risorse, ma,
soprattutto, si crea e si diffonde cultura
aziendale, in altre parole, si cresce in
efficienza.
(*) Area Formazione e Crediti
BARRA A DRITTA, AVANTI TUTTA - Le immagini
di questa pagina sono tratte dalla prima convention
aziendale della BCC di San Marzano, svoltasi lo
scorso 10 marzo. In quell’occasione, il Direttore
Generale Emanuele Di Palma ha incontrato tutti i
dipendenti per discutere con loro del futuro e degli
sviluppi della nostra banca.
13
Viaggio nel mondo del rischio. C’è chi va ad alta velocità ma non è disposto a perdere
Chi ha paura dei nuovi James Bond?
Dopo le esperienze di Parmalat, Cirio & Co. si aprono una serie di paracadute a tutela
dei risparmiatori, che però sono invitati ad investire con maggiore oculatezza
Enzo Nicolino (*)
14
Con i bond Parmalat, Cirio e i tango bond
molti risparmiatori hanno imparato, a loro
spese, che non c’è investimento senza rischi
e che la propensione al rischio è cosa diversa
dalla propensione alla perdita. Perché se è
vero che tutti, anche se in modo differente,
abbiamo una certa qual propensione al rischio,
nessuno ha propensione alle perdite.
Bond, oppure obbligazioni o, ancora, bond,
titoli di Stato, titoli del debito pubblico, ecc..
Cosa sono? Cosa offrono? Come orientarsi
nell’ampia scelta del mercato? Pur consapevoli
del fatto che non è possibile trattare in poche
righe un tema così importante e complesso,
ci interessa mettere il risparmiatore di fronte
ad alcune semplici riflessioni, che lo aiutino
nella scelta del titolo su cui investire. Una
obbligazione è un titolo di credito emesso da
una Società (ad es. Toyota) o da uno Stato
sovrano (ad es. Repubblica italiana) o da
un Ente (ad es. BEI, BIRS, ecc.) per raccogliere finanziamenti: il risparmiatore
(l’investitore) presta i capitali all’emittente,
per un certo periodo di tempo e in cambio
di un rendimento; l’emittente si assume
l’obbligo di pagare l’interesse pattuito per
il prestito e di rimborsare il capitale avuto
a prestito alla scadenza del prestito stesso. Il
principale rischio per l’investitore è legato
alla solvibilità dell’emittente; poi ci sono i
rischi legati alla remunerazione del capitale
(le cosiddette cedole da incassare, alle scadenze definite al momento dell’emissione del
prestito), quelli legati alla variabilità dei tassi
di riferimento del mercato, quelli legati al
tasso di cambio per i titoli emessi in divise
diverse dall’euro. Perché investire in obbligazioni? In genere la scelta nasce dalla volontà
di diversificare i propri investimenti; ma ci
può essere la ragione legata all’incasso del
flusso delle cedole o alla diffusione dello
strumento, che è spesso considerato “tranquillo
e sicuro”; ci sono anche abitudini storiche,
nate con emissioni dei titoli di Stato italiani
quando -negli anni ’90- arrivarono a pagare
rendimenti annui del 14-16%. In quegli anni
ci fu un passaggio del risparmio familiare dai
libretti di risparmio e dai buoni fruttiferi postali
ai BOT, ai CCT, ai BTP: sigle che dicevano
poco o nulla al risparmiatore, che non si
poneva il problema della solvibilità
dell’emittente (lo Stato italiano), della eventuale negoziazione del titolo prima della normale scadenza, ma si preoccupava soltanto
di rinnovare i titoli su invito della banca,
incassando le cedole con un elevato rendimento nominale.
Come orientarsi, dunque, sul mercato dei
bond? Prendiamo in considerazione alcuni
elementi che caratterizzano il titolo: il “rating”,
la divisa, la cedola e il rendimento, la durata,
la liquidità, i costi di negoziazione.
Il rating misura l’affidabilità dell’emittente
per ciò che riguarda il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale a scadenza. Il
rating non è una garanzia assoluta di pagamento, ma una valutazione, un giudizio. Le
principali agenzie indipendenti di rating sono
Standard & Poor’s, Moody’s, Fitch. I loro
giudizi spaziano da “eccellente” (la tripla A,
AAA, Aaa) a “bassissimo” (la lettera C): di
fatto, a fronte di un rating più basso, a parità
di altre condizioni, l’emittente dovrà offrire
un miglior rendimento. I titoli della Repubblica
italiana sono oggi a un livello di doppia A
(AA). Il giudizio sull’emittente non è fisso
p e r
tutta la
durata dello stesso,
ma può essere rivisto: è consigliabile che
l’investitore ne tenga conto, per evitare spiacevoli sorprese, così come accadde per i bond
argentini a fine 2000. Con l’introduzione
dell’euro sono diminuite le scelte di divisa in
cui investire. Ricordiamo che sino ad allora,
per diversificare rispetto alla lira, molti risparmiatori avevano scelto le emissioni in ECU,
così come quelle in
marchi tedeschi, in
franchi francesi, ecc.
Trattandosi normalmente di investimenti
a medio-lungo periodo, è importante
tener conto che la
scelta della divisa (e
ovviamente del suo
rapporto di cambio
con l’euro) può incidere in maniera significativa sul risultato complessivo
dell’investimento.
Prendiamo, ad
esempio, i titoli del Tesoro USA in dollari:
offrono un rendimento nominale superiore ai
titoli di stato italiani (anche 2 punti % in più
all’anno), per cui sembra interessante il loro
acquisto. Ma a fronte di un cambio euro/dollaro, ad esempio, a 1,22 al momento
dell’acquisto del titolo, quale sarà il rapporto
quando incasseremo la cedola o il titolo arriverà alla scadenza? Ovviamente sono possibili
tutti gli scenari: anche quello di un netto
rafforzamento del dollaro, che ci consentirà
di aver goduto di migliori cedole e di un
guadagno in conto capitale.
Il rendimento di una obbligazione è legato
alla remunerazione delle cedole. Le cedole e
le quotazioni del titolo sono legate ai tassi di
mercato e alle attese di variazione degli stessi:
quindi risentono delle politiche delle autorità
monetarie in materia di controllo
dell’inflazione. L’investitore può comprare
un titolo al momento della sua emissione e
conservarlo in portafoglio sino alla normale
scadenza, limitandosi a incassare le cedole.
Oppure può comprare e vendere il titolo sul
mercato, cogliendo anche i guadagni derivanti
dalla differenza tra il prezzo di vendita e
quello di acquisto (o assumendosi il rischio
della perdita…). Esistono obbligazioni sia
a tasso fisso, sia a tasso variabile. Per le
prime, un aumento dei tassi di interesse
comporta una diminuzione della sua quotazione (tanto più significativa quanto più
è elevato l’aumento e tanto più lontana è
la scadenza del titolo). Abbiamo accennato
alla “durata” del titolo: è il tempo che intercorre tra l’emissione del titolo e la sua
scadenza (oppure tra il momento dell’acquisto
del titolo da parte del risparmiatore e, ancora,
la sua scadenza oppure il momento della
vendita). La durata residua e i flussi delle
cedole future determinano la “duration”
(durata finanziaria) di un titolo e consentono
di confrontare due emissioni in termini di
sensibilità alla variazione dei tassi. La liquidità
dei titoli in circolazione è molto elevata per
i titoli pubblici, a differenza di quelli emessi
da Società private (i cosiddetti “corporate”):
tanto più è elevata la liquidità di un titolo
tanto più facilmente sarà possibile, in caso di
necessità, smobilizzare l’investimento. Una
elevata liquidità comporta che la differenza
(spread) tra il prezzo di vendita e quello di
acquisto sia normalmente
contenuta in pochi centesimi.
Infine un breve accenno ai
costi di negoziazione (e di
custodia): sono quelli fatti
pagare dall’intermediario e,
insieme con i giorni di valuta
sul conto corrente, i bolli, le
spese contribuiscono a determinare il rendimento netto del
titolo. A puro titolo di esempio,
l’asta dei BOT del 31 gennaio
2006 -con un rendimento netto
semplice del 2,23%- con
l’applicazione delle commissioni massime dello 0,20
avrebbe comportato un rendimento netto semplice dell’1,83%.
La recente legge sul risparmio, per prevenire
casi come quelli citati all’inizio, ha previsto
che le emissioni obbligazionarie destinate agli
investitori istituzionali, se vendute da questi
all’investitore “retail”, siano coperte da una
“garanzia di rimborso” al prezzo d’acquisto,
per un anno dalla data di sottoscrizione da
parte del risparmiatore.
(*) Directa SIM
Sportello Aperto: spazio ai Lettori
Continua su Sportello Aperto lo spazio dedicato alle domande dei
Lettori. Domande e lettere potranno essere inviate via mail a:
[email protected] o consegnate in busta alle filiali
indirizzate a: Redazione Sportello Aperto BCC S. Marzano, Via
Vittorio Emanuele, 74020 - S. Marzano di S. G. (Ta). Risponde
Gianni Carbotti della Società Archita Consulting.
UN PAESE SEMPRE PIÙ INDEBITATO
Negli ultimi anni le famiglie italiane risparmiano meno e, allo stesso
tempo, s’indebitano sempre di più; sino a quando questa situazione
potrà essere definita “sotto controllo”?
Matteo – Taranto
Così come è posta
la sua domanda è
sicuramente dai
toni pessimistici
ma, come la storia
insegna, non tutto
il male viene per
nuocere. Mi
spiego. Effettivamente sottraendo
alla capacità di
risparmio degli
italiani la spesa, il
saldo è negativo
ma, ed è qui la particolarità nella lettura dei dati, se aggiungiamo al
risparmio la ricchezza, la situazione migliora. La mia le potrebbe
sembrare un’affermazione fuori luogo vista la sensazione comune di
una sempre crescente difficoltà a raggiungere il fatidico “27” di ogni
mese ma, dati alla mano, la ricchezza degli italiani è decisamente
cresciuta negli ultimi anni. Se da un lato, infatti, molte famiglie sono
abituate a spendere più di quanto guadagnano, non è la normale
conseguenza di una psicosi collettiva che porterà, prima o poi, alla
“bancarotta” del sistema paese ma più semplicemente la constatazione
che, in media, le famiglie italiane sono più ricche di qualche anno fa.
Tre esempi su tutti: case, obbligazioni ed azioni sono salite tantissimo
negli ultimi anni e, volendo sottostimare l’incidenza che le azioni
possono avere nel patrimonio degli italiani, case ed obbligazioni
rappresentano una buona fetta della ricchezza italica. Quanto durerà?
Almeno sino a quando i tassi d’interesse saranno così bassi e quindi
per molto ancora visto che negli USA, dove i tassi sono ormai prossimi
al 5% (il doppio dei tassi europei), la spesa delle famiglie non accenna
a diminuire così come la costruzione e l’acquisto di case. La vera
incognita è l’inflazione ….. e su quella non ci sono problemi: le
banche centrali hanno imparato bene, negli ultimi anni, a tenerla sotto
controllo usando qualsiasi mezzo …. e non mi faccia aggiungere
altro!
***
AAA VENDESI BANCA
Ormai ogni giorno le banche
italiane sono al centro di qualche
movimento che le vede coinvolte
in acquisizioni soprattutto da
istituti esteri. Non mi sembra che
questi “movimenti” si stiano
verificando anche all’estero.
Come lo spiega?
Antonio Scarti - Taranto
In giro c’è chi definisce le banche
italiane un vero motivo d’orgoglio per il nostro paese e, onestamente,
non si può dargli torto. Le ultime due cessioni a banche estere,
Antonveneta (ABM AMBRO) e BNL (PARIBAS), sono state fatte
a prezzi molto alti (un ottimo affare per gli azionisti) e la corsa
all’acquisizione di banche italiane non sembra arrestarsi visto che si
parla sempre più insistentemente di vendita per Capitalia, Credem,
Credito Valtellinese ecc.. La vera domanda è: “ma conviene comprare
le banche italiane?”. Analizzando il settore a livello internazionale,
dal punto di vista dei fondamentali, ne viene fuori che effettivamente
le banche italiane sono care rispetto alla concorrenza estera (le inglesi
addirittura un 30/40% in meno di quelle italiane) ma, ed è qui che
nasce l’appetito per le nostrane, il contesto all’interno del quale si
muovono è decisamente diverso. Abbiamo accennato nella risposta
precedente al discorso legato al debito delle famiglie italiane e se la
nostra situazione ha portato il signor Matteo a chiedersi se qualcosa
non va, ritengo che in paesi come Francia, Inghilterra e Stati Uniti,
i “Matteo” sarebbero decisamente di più. Le banche inglesi hanno
i clienti più indebitati del mondo; le francesi e spagnole hanno lo
stesso problema con una particolare esposizione nel settore immobiliare;
quelle americane sono sui massimi assoluti ma sono piene di mutui
ipotecari e credito al consumo. Il settore bancario italiano invece ha
la clientela meno indebitata del mondo, con un alto livello di risparmio,
commissioni più alte e, non per ultimo, il 98% del risparmio gestito.
Se a tutto questo aggiungiamo che la concorrenza tra istituti è minima
(cosa ben diversa nei paesi anglosassoni), ecco spiegata la corsa
all’acquisizione degli istituti di credito italiani.
***
VENDERE O COMPRARE?
QUESTO E’ IL PROBLEMA
La compravendita di
valori mobiliari non è
un’attività semplice specie
quando per arrivare ad
una decisione si devono
valutare diversi elementi.
Vista la sua esperienza,
esiste un metodo per
superare questo
problema?
Andrea – Manduria
L’approccio ai mercati è
basato su un atteggiamento decisamente
soggettivo e conseguentemente non esiste una
ricetta valida per tutti.
Proverò, ad ogni modo, a
darle una risposta
rifacendomi ad una lettura
che ho avuto modo di fare
negli ultimi giorni e che
potrebbe rappresentare un valido supporto al suo quesito.
Nell’ultimo numero della rivista “SCIENCE” è stato pubblicato uno
studio che ha analizzato la capacità degli individui nell’effettuare una
scelta in considerazione di molte variabili ed informazioni da elaborare.
I ricercatori hanno condotto esperimenti con il pubblico per misurare
se le decisioni corrette fossero il frutto della valutazione razionale e
del calcolo dettagliato, oppure dell'istinto. Uno degli esperimenti
riguardava la scelta, tra tante, dell’auto migliore avendo a disposizione
un certo numero di informazioni in un lasso di tempo determinato.
Il pubblico è stato diviso in due campioni: uno che aveva il tempo di
considerare e studiare le informazioni e un altro che era invece distratto
e, solo in un secondo momento, veniva chiesto loro di compiere la
scelta improvvisamente e d’istinto. I risultati di questo ed altri
esperimenti sono che, quando le informazioni sono molto limitate e
le variabili da considerare sono poche (solo quattro ad esempio per
un auto) chi pondera con calma le diverse informazioni in media
ottiene il risultato migliore. Quando invece le informazioni sono molte
e così le variabili da considerare (una dozzina in un tempo limitato),
chi decide d'istinto ha risultati migliori. La decisione di comprare e
vendere in borsa è senza dubbio del secondo tipo perchè il numero
di variabili potenziali sono decine; stando allo studio appena illustrato,
quando il tempo a disposizione per la scelta è limitato, la decisione
istintiva dovrebbe essere la migliore mentre, avendo tempo a
disposizione, meglio applicare quella che è la nostra teoria di base
a supporto della nostra operatività.
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L’arrivo della bella stagione è un invito dichiarato alle spese. Ovviamente, con gli sconti
Primavera: shopping, dolce shopping
Seguite la strada di Negozio Amico, troverete convenienza e qualità nelle attività commerciali
affiliate all’iniziativa promossa dalla Banca di Credito Cooperativo di San Marzano
San Marzano di San Giuseppe: Emilia Vacca - Tessuti, Corredi (Via
Casalini, 19); Sotto L´Arco - Articoli da Regalo (Via Petrarca, 30);
Nero di China - Cartolibreria, Gadget (Via Piazza, 4); Pinocchio Calzature Bimbi (Via Tagliate, 27); Tecnoceramiche - Settore Edilizio
(Via V. Emanuele); Victory Moda (Via Regina Margherita, 86/A);
Bimbo In - Articoli per l´infanzia (Via Vittorio Emanuele, 111).
Grottaglie: Atletic - Articoli Sportivi (Via
Marconi, 126); Atletic Kids (Via Marconi,
118); New Atletic Srl (Via Marconi, 13);
Athletes (Via Marconi, 112); Boutique Daniela
Di Noi (Viale Matteotti, 26); Casa Bella (Via
Calò, 65); Cripta Sistemi - Informatica Hw
e Software (C.so Europa, 1); Sogni d´Oro Gioielleria (Via Parini, 26); Video & Company
(Via Marconi, 70); Studio d´Arte 2DN (Via
Caravaggio, 23); La Ricerca del Particolare
- Abbigliamento (Via Parini, 44); Microtech
- Cellulari e Accessori (Via Colombo, 22);
New Center - Apparati Elettrici (Via Giotto,
8); New Energie Abbigliamento (Via Marconi,
75/A); New Energie Woman (Via Marconi, 77/D); Ora Zero - Orologeria (Via Parini, 30); Ottica Marino (Via Collodi, 40); Pizzeria Il
Solito Posto (P.zza San Ciro, 28); Viaggi Criptaliae (Via Alfieri, 28);
E.G.Net - Informatica (Via Salgari, 82); Black Out - Abbigliamento
(Via Marconi, 20/B); Phantasy Calzature (Via Parini, 4); Centro
Estetica di Anna Carrieri e C. (Via Campitelli, 78); Il Fermarcarte Edicola, Articoli da Regalo (Via De Gasperi); Vantage - Casalinghi,
Giocattoli (Via F.lli Bandiera, 32); Autoricambi di Giuseppe Ligorio
(Viale Gramsci, 99). Galeone Tessuti, Biancheria, Tendaggi, Tappeti
(Via Diaz ang. Via Garibaldi); Il Sole e la Luna, centro abbronzatura
(Via Giotto, 10).
Faggiano: Charme - Articoli da Regalo (Via Marconi, 18).
Francavilla Fontana: Ottica Galeone (Viale Lilla, 91); Biancaneve
Boutique (C.so Garibaldi, 12); Boutique Marisa (Via Pisacane, 73);
Ferplastic - Ferramenta (Via D´Angiò, 10); Jeanseria Maria Salicandro
Srl (Via Quinto Ennio, 97); Maria Ada Milone - Abbigliamento (C.so
Garibaldi, 7); L´Erboristeria (Via Roma, 76); Marisa Gioielli (Via
Roma, 47); New Atletic - Articoli Sportivi (Viale Lilla, 40/A); New
Fashion - Abbigliamento Casual C.so Garibaldi, 33); Original Marines
- Abbigliamento Bimbi (Viale Lilla, 16); Solito Gioielli (C.so Capitano
Di Castri, 12); Jolie Corredo e Tendaggi (Via Ribezzo, 9); Topolino
- Calzature Bimbi (Viale Lilla, 27); La Casa dei Fiori (C.so Capitano
S. MARZANO DI S. GIUSEPPE (TA)
Via Vittorio Emanuele, 190/a
tel. 099 95774011
fax 099 9575501
16
FAGGIANO (TA)
Via Alfieri, 17
tel. 099 5914229
fax 099 5914230
Di Castri, 128); Jonathan Cartoleria (Via Regina Elena, 73)
Pulsano: Antonucci Couture - Abbigliamento (Via Matteotti, 54);
Old Style - Oggettistica (Via Roma, 18), Magia dei Fiori (Via V.
Emanuele, 66); Galeone Tessuti, Biancheria, Tendaggi, Tappeti (Via
Roma, 16); Elettroforniture (Via Bellini, 39)
San Giorgio J.: Buffetti - Cartoleria, Pelletteria (C.so Italia, 43); New
Planet - Abbigliamento (Via Lecce, 1);
Talsano: Carmen Boutique (Via Maiorano,
2); Beauty Carmen - Estetica, Parrucchiere
(Via Maiorano, 2).
Taranto: Andriani - Abbigliamento (Via
Di Palma, 130); De Lorenzo - Abbigliamento, Borse, Scarpe (Via Pupino, 35);
De Lorenzo - Borse, Calzature (Via Anfiteatro, 166); Dottus - Oggettistica (Via
D´Aquino, 64); F.A.R. Moto - Abbigliamento Motociclisti (Via Pupino, 15);
Formula Bimbi Srl - Abbigliamento Ragazzi Bimbi (Via C. Battisti, 136); Formula
3 - Abbigliamento Uomo Donna (Via C.
Battisti, 52); Fuoritempo Dischi (Via Pupino, 19/B); Griffe & Stock
- Abbigliamento (C.so Umberto, 110/A); Hibiscus - Abbigliamento,
Intimo (Via Liguria, 92); Insogna Corredi Srl (C.so Italia, 215); Le
Physique dû Role - Palestra (Via Giovinazzi, 3); Living Natuzzi
Design Srl - Arredamento Interni (Via Medaglie d´Oro, 2); Lovable
e Co. - Intimo Uomo Donna (Via Di Palma, 47); Maxiboutique
Tagarelli Srl (Via P. Amedeo, 137); Mc Donald´s (c/o Auchan); Mixer
- Abbigliamento Uomo (Via C. Battisti, 120); Paradise - Abbigliamento
Donna (Via C. Battisti, 55); Petrelli Uomo (Via Liguria, 72/A);
Profumeria Carella (C.so Umberto, 64); Sagitta Gioielli (Via Anfiteatro,
160); Sogni - Abbigliamento Bimbo, Intimo -(Via C. Battisti, 112);
Tessuti Elena e Giovanni Iurlaro (Via P. Amedeo, 80); Ortuglio Gioielli
(Via Emilia, 77/A); Il Punto d´Oro (c/o Galleria Auchan); La Bottega
delle Ceramiche (C.so Italia, 227).
Villa Castelli: Elettricammirabile - Condizionatori, elettricità (Via
Monti, 6); Farmasanitaria di Maria Rossana Valente (Via della Pace,
3); Ezio Giovanni Valente - Cartolibreria (Via Umberto I, 12); Giovanni
Valente Gioielli (Via Umberto I, 2); Rocco Valente - Abbigliamento
Sportivo (Via Umberto I, 5); Scialpi Giuseppe - Ferramenta, caminetti
(Via Puglie, 4); Superbike - Moto, Abbigliamento Sportivo (Via
Reggio Calabria, 16); Tecnocart - Computer, articoli per ufficio (C.so
V. Emanuele, 22).
FRANCAVILLA FONTANA (BR)
C.so Garibaldi, 77
tel. 0831 812855
fax 0831 812856
GROTTAGLIE (TA)
VILLA CASTELLI (BR)
TARANTO
Via Calò, ang. Via Giordano
C.so Umberto, ang. Via Pupino, 13
Via per Ceglie s.n.
tel. 099 5612586 - 099 5623826
tel. 0831 860195
tel. 099 4535806 - 099 4551953
fax 0831 867257
fax 099 4538017
fax 099 5619518
LEPORANO (TA)
Via A. De Gasperi, 37 - tel. 099 5316141 - 099 5315002 - fax 099 5316856
www.bccsanmarzano.it - [email protected]
UFFICIO TESORERIA CAMERA DI COMMERCIO TARANTO
Numero verde 800 998034
c/o Cittadella delle Imprese, Viale Virgilio - tel. 099 7783090 - 099 7783114