Rassegna stampa del 31/10/2015

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Rassegna stampa del 31/10/2015
COMUNE DI ANZOLA
Sabato, 31 ottobre 2015
COMUNE DI ANZOLA
Sabato, 31 ottobre 2015
Cronaca
31/10/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 28
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Astercoop: blocchi ai cancelli, sciopero e presidio
31/10/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 9
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Un gelato da paura
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MATTEO RADOGNA
Usano l' auto come ariete e assaltano la banca Caccia a tre rapinatori
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ANZOLA, LOCKE CHIUDE IL JAZZ FESTIVAL
Economia e lavoro
31/10/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 7
ILARIA VENTURI
Scuola, precari in cattedra da settembre senza paga
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Pubblica Amministrazione
31/10/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8
GIANNI TROVATI
Padoan: crescita oltre le attese
31/10/2015 Italia Oggi Pagina 12
SERGIO LUCIANO
A Langhirano il futuro del catasto
31/10/2015 Italia Oggi Pagina 26
Bilanci locali,
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Enti pubblici (tutti) fuori Iva
MATTEO BARBERO
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Bologna)
Cronaca
Astercoop: blocchi ai cancelli, sciopero e presidio
Anzola Protesta dei lavoratori
di PIER LUIGI TROMBETTA ­ ANZOLA ­ UNA
GIORNATA di sciopero, con blocchi parziali
dei camion, nei magazzini di Coop Adriatica a
Ponte Samoggia (Anzola). La protesta, rivolta
contro la cooperativa Astercoop che ha in
appalto il lavoro dei magazzini di Coop
Adriatica e dove sono impegnati 180
dipendenti che si occupano di confezionare la
merce che arriva, si è svolta ieri dalle 5 di
mattina alle 21 di sera ed è stata organizzata
dal sindacato Filt­Cgil.
Ogni tre ore i manifestanti hanno bloccato i
mezzi pesanti creando disagi alla normale
attività del magazzino.
UN' OTTANTINA di magazzinieri hanno
messo bandiere nella recinzione dello
stabilimento e fatto picchetti agli ingressi.
Motivo della protesta i livelli di inquadramento
­ che secondo il sindacato non
corrisponderebbero a quanto previsto dal
Contratto nazionale di lavoro ­ e la decisione
da parte dell' azienda di accantonare le ore di
Rol (Riduzione orario di lavoro) e le ex festività
senza accordo sindacale, come invece era
stato previsto dall' accordo del maggio scorso.
«Per un lungo periodo ­ spiega Alberto Ballotti segretario generale Filt­Cgil ­ la cooperativa ha fatto
lavorare i magazzinieri 40 ore, ma pagandoli 39 ore e non riconoscendo ai lavoratori le 38 ore di lavoro
aggiuntivo che dovevano essere comprese. Con questa cooperativa abbiamo già intentato una causa
legale assieme alla Cisl e dovremo andare a giudizio entro la fine dell' anno».
IL SINDACALISTA rincara la dose e chiarisce: «Astercoop ha assunto poi una quarantina di ragazzi
nuovi e li inquadrati non nella maniera corretta. In sostanza è stato assegnato loro l' ultimo livello invece
che il quinto come previsto nel caso delle mansioni assegnate.
A questi nuovi assunti è stato quindi dato il livello sesto junior. Vale a dire il livello più basso possibile. E
non va assolutamente bene, non è giusto». A parere di Ballotti poi ci sarebbe anche la questione del
comportamento che hanno alcuni preposti di Astercoop a coordinare il lavoro, nei confronti dei
magazzinieri.
«QUANDO si è saputo delle ore di sciopero ­ precisa Ballotti ­ i lavoratori sono stati chiamati uno alla
volta in ufficio per spiegazioni. Cosi come quando si sono iscritti al nostro sindacato. Ci troviamo di
fronte a livelli di tolleranza sindacale al minimo e non si respira un clima sereno.
L' obiettivo ora è ottenere entro tre o quattro giorni al massimo un incontro per mettere a posto le
questioni contrattuali e quindi trovare le soluzioni più adeguate.
Vogliamo far tornare un clima sereno all' interno dei magazzini per il benessere di questi lavoratori». In
mattinata una delegazione della Filt­Cgil è stata ricevuta dalla direzione della committente Coop
Centrale Adriatica. Le parti hanno convenuto sulla necessità di un confronto da tenersi entro mercoledì
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Cronaca
fra la Filt e Astercoop sulle questioni contrattuali oggetto della vertenza.
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Cronaca
MUSEO CARPIGIANI
Un gelato da paura
IL GELATO Museum Carpigiani di Anzola dell'
Emilia ­ che sta riscontrando un successo
strepitoso in termini di visitatori, soprattutto
stranieri ­ si prepara a festeggiare Halloween
con uno speciale «dolcetto o scherzetto»: alle
15 il museo apre le porte a bambini e famiglie
per una visita guidata «da paura». La giornata
più spaventosa dell' anno arriva nel museo più
dolce del mondo, con le novità della Gelato
Bijoux Collection che presentano il gusto del
giorno: crema di zucca. I visitatori più creativi
che si presenteranno in costume riceveranno
un delizioso omaggio.
Prenotazione obbligatoria:
[email protected] oppure
telefonando allo 051 6505306.
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Cronaca
Usano l' auto come ariete e assaltano la banca
Caccia a tre rapinatori
San PietroVetrata in frantumi e panico
di MATTEO RADOGNA ­ SAN PIETRO IN
CASALE ­ L' AUTO che, in pieno giorno, si
ferma di fronte all' Emilbanca.
Poi il bandito alla guida mette la retromarcia,
e, sotto gli occhi increduli degli impiegati,
prende una breve rincorsa e cerca di
abbattere una prima volta l' ingresso della
filiale. La scena si ripete immediatamente: al
secondo tentativo, la Fiat Stilo, usata come
ariete, abbatte la vetrata antisfondamento
mandandola in frantumi.
Scatta così il fuggi, fuggi dei dipendenti
terrorizzati dall' assalto.
Dalla vettura scendono tre giovani disarmati
con il volto scoperto.
I banditi entrano nell' agenzia bancaria
scavalcando una scrivania, e riescono a
mettere le mani su una cassetta con circa
3mila euro. I tre poi salgono in fretta sulla Fiat
Stilo con il motore acceso e pronta ripartire. La
vettura sgomma e si allontana a forte velocità
verso Cento nel Ferrarese. La rapina­spaccata
si è verificata ieri, intorno a mezzogiorno, in
piazza dei Martiri a San Pietro in Casale, nel
centro del paese. Un' azione fulminea, «non più di un minuto», raccontano i testimoni, fra cui un ragazzo
che ha cercato di inseguire l' auto per prendere la targa.
Dopo il colpo, in pochi minuti, sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione locale e il nucleo
operativo e radiomobile di Persiceto che hanno effettuato i rilievi.
DIVERSE PATTUGLIE sia degli uomini dell' Arma che della polizia municipale dell' Unione Reno
Galliera si sono messe all' inseguimento dei rapinatori e nelle prossime ore l' indagine potrebbe arrivare
a una svolta.
Intanto, dopo l' incursione, le forze dell' ordine hanno messo i nastri di protezione. La filiale letteralmente
divelta mostrava una scrivania coperta dai vetri e un computer ancora acceso. L' agenzia aveva gli
ambienti interni esposti come «una casa delle bambole» e fuori, c' erano molti curiosi intenti a capire l'
accaduto. Con loro, anche il sindaco Claudio Pezzoli, andato immediatamente sul posto. «In pieno
giorno nel centro del paese e per di più, in una zona pedonale, credo si possa parlare di un espisodio di
criminalità davvero anomalo ­ sottolinea incredulo il primo cittadino ­. Subito sono arrivati carabinieri e
polizia municipale ed è scattata una caccia serrata ai bandidi che spero porti all' arresto. Poteva andare
anche peggio: qualcuno degli impiegati o la gente in piazza poteva farsi davvero male. Per fortuna non
ci sono stati feriti».
MATTIA POLAZZI, consigliere comunale della Lega Nord, è arrabbiato: «Bisogna fare qualcosa perché
ormai questa gente non si ferma più davanti a niente ­ sbotta ­. Entrano nel nostro paese e si
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Cronaca
comportano da padroni. Istituire un servizio di vigilanza del territorio in collaborazione con i
commercianti e in aiuto delle forze dell' ordine, creare un gruppo di persone che passeggiando
segnalino episodi di criminalità, sono alcune delle cose che si potrebbero fare».
MATTEO RADOGNA
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Cronaca
ANZOLA, LOCKE CHIUDE IL JAZZ FESTIVAL
Anzola Protesta dei lavoratori
JOE LOCKE, GRIFFE DEL VIBRAFONO
MONDIALE, CHIUDE STASERA ALLE 21.30
IL PRIMO JAZZ FESTIVAL DELL'AREA
METROPOLITANA NELLA BIBLIOTECA DE
AMICIS
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La Repubblica (ed.
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Economia e lavoro
Scuola, precari in cattedra da settembre senza paga
La denuncia della Cgil: "Penalizzati 5mila docenti in regione" Il messaggio online:
"Pagamento sospeso per verifica fondi"
ILARIA VENTURI SONO in cattedra da
settembre. Ma senza stipendio. I soldi non
arrivano. Ed è protesta degli insegnanti. «Ci
risiamo, è di nuovo emergenza salariale dei
supplenti », protesta Raffaella Morsia,
segretaria regionale Flc­Cgil. La sua stima è di
cinquemila docenti precari in Emilia Romagna
«che ad oggi non sono stati pagati ». Il
rimpallo di responsabilità è tra ministeri: quello
dell' Economia, che da quest' anno è
responsabile di tutti i pagamenti, e quello all'
Istruzione. Nel mezzo sta chi lavora senza
paga da due mesi. In alcuni casi, quando le
scuole tentano di interrogare il sistema
elettronico, appare la scritta: «pagamento
sospeso in attesa di verifica capienza fondi».
I più colpiti sono i supplenti con incarichi brevi.
«Ho preso servizio il 16 settembre, ma ancora
non risulta nessun pagamento del mio
stipendio, un assurdo. Ho 42 anni, lavoro dal
1997, non mi era mai capitato, non è
edificante. Non ci sono i soldi? Allora domani
non entro in classe, verrebbe da dire. Una
provocazione, non lo farei mai, ma è ingiusto»,
la testimonianza di Rosa Sibilla, che lavora all'
istituto Croce di Casalecchio. Il suo non è un
caso isolato. «Ho telefonato anche al ministero
del Tesoro, mi hanno detto che non è un loro problema», racconta Sonia, insegnante a San Giovanni in
Persiceto, l' assunzione dopo 15 anni di precariato, trasferita da Catania, l' affitto da pagare.
«A me manca anche il contratto, oltre che lo stipendio. Vivo con quello che mi è rimasto, ma questo è l'
ultimo mese, poi non so come farò». Chi è stato pagato e chi no. «C' è un grande confusione con
rimpalli di responsabilità, questa non è buona scuola», dicono i supplenti. «Situazione inaccettabile ­
conclude Raffaella Morsia ­ invito chi non ha avuto lo stipendio a mandare le bollette da pagare a Renzi
e al ministro Giannini».
©RIPRODUZIONE RISERVATA LA PROTESTA Un cartello contro la Buona Scuola del governo.
ILARIA VENTURI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Padoan: crescita oltre le attese
«Con le nuove regole sui bilanci i Comuni devono essere propulsori dell' economia»
TORINO «Il Pil cresce oltre le attese e questa
dinamica non si può spiegare solo con fattori
esterni, ma poggia su quel che sta
succedendo in Italia con le riforme e la ripresa
della fiducia». Il ministro dell' Economia Pier
Carlo Padoan parte dalle nuove previsioni di
Bankitalia per rilanciare, alla giornata
conclusiva dell' assemblea nazionale dell' Anci
a Torino, quella che definisce «la strategia
organica» della manovra in discussione al
Senato e per respingere «una modalità di
critica non utile, che sceglie una singola
misura, peraltro non fondamentale, e la usa
per un giudizio complessivo sulla legge di
stabilità». Il riferimento, per nulla velato, è alla
polemica sull' innalzamento a 3mila euro della
soglia per l' utilizzo del contante.
La manovra è stata ovviamente la protagonista
nei tre giorni di lavori dell' assemblea, e
Padoan arruola proprio i sindaci negli sforzi
per la crescita: «I Comuni, tutti, devono essere
centri propulsori dell' economia ­ rilancia ­, e
sono convinto che grazie alla manovra
potranno agire in modo più efficace per
realizzare il loro enorme potenziale».
La "convinzione" del ministro nasce dal
superamento del Patto di stabilità, sostituito dall' obbligo di garantire un risultato non negativo nel saldo
finale di competenza potenziata, cioè di chiudere in nero i bilanci guidati dai principi contabili riformati.
Una misura, insieme ai 600 milioni del piano contro la povertà e al rifinanziamento dei fondi per il
welfare locale, evocata anche dalla lettera inviata all' assemblea dei sindaci dal premier Matteo Renzi:
«La manovra ­ scrive ­ mette in condizione i sindaci di utilizzare strumenti più snelli e rapidi per
sostenere chi crea ricchezza e posti di lavoro e aiutare chi è più fragile».
Il primo effetto della nuova regola, per com' è costruita, è la possibilità di tradurre in pagamenti effettivi
le risorse dedicate dai Comuni a investimenti già coperti e realizzati, ma bloccate dal Patto attuale che
nel conto capitale concentra i propri vincoli sulla cassa.
Secondo le prime stime (si veda «Il Sole 24 Ore» del 26 ottobre), si possono liberare per questa via
almeno 2,2 miliardi di euro, con una geografia variegata sul territorio che guarda in prevalenza al Nord.
Tutto l' impianto, però, poggia su un rinvio di fatto della legge 243/2012 sul pareggio di bilancio
rafforzato, che avrebbe dovuto debuttare il 1° gennaio per Regioni ed enti locali e che il Governo si è
impegnato a rivedere in modo strutturale subito dopo il via libera definitivo alla manovra.
Insieme all' abolizione della Tasi e dell' Imu su terreni agricoli e macchinari imbullonati, l' addio al Patto
domina i pensieri dei sindaci e il dibattito fra gli amministratori locali, che in larga parte hanno accolto
con favore le nuove regole al punto da far parlare Paolo Perrone, sindaco Fi di Lecce e vicepresidente
Anci, di «coro angelico» intorno alla legge di Stabilità. «Il nostro compito ­ rivendica il presidente dell'
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
Anci Piero Fassino nelle conclusioni, di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella ­ non è
quello di applaudire o contestare in modo pregiudiziale questo o quel Governo, perché dobbiamo
giudicare gli esecutivi sulle politiche che fanno. Avevamo chiesto di metterci in condizione di garantire i
servizi essenziali e di riprendere a investire, e la risposta è arrivata; ma questo non significa che non ci
siano più problemi da risolvere».
I punti più dolenti sono quattro, e riguardano i tagli alle Province, la riduzione delle possibilità di turn
over del personale, gli obblighi rigidi di associazione per i Comuni fino a 5mila abitanti e gli arretrati
delle spese di giustizia sostenute in passato dai Comuni e ancora non rimborsate dallo Stato. Anche su
questi aspetti, a dir la verità, la tensione fra sindaci e governo è ai minimi, al punto che ieri è stato lo
stesso sottosegretario all' Economia Pier Paolo Baretta a ricordarli e a promettere «confronto e dialogo
con i Comuni» durante i lavori parlamentari. Sull' associazionismo obbligatorio, del resto, sono già
arrivate aperture dal sottosegretario a Palazzo Chigi Claudio De Vincenti, mentre sono le Province a
promettere le grane più difficili da sciogliere: con la manovra i loro fondi si fermano circa 500 milioni
sotto i livelli considerati "standard" da Sose per garantire le funzioni fondamentali, ma trovare nuove
coperture non sarà semplice.
Sulle spese dei tribunali è invece il ministro della Giustizia Andrea Orlando a promettere di riaprire il
confronto sulla proposta di rateizzazione degli arretrati avanzata dai sindaci: «È la base della
soluzione», spiega, ma anche in questo caso per attuarla servono coperture.
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Sono stati digitalizzati anche tutti i servizi edilizi e territoriali oggi fatti in modo automatizzato
A Langhirano il futuro del catasto
Il software innovativo, realizzato da una start up trentina
Langhirano (paese di neanche 10 mila abitanti
in provincia di Parma, giustamente celebre per
i suoi meravigliosi prosciutti, ma per poc' altro)
potrebbe presto prendersi un secondo
primato, assai meno appetitoso ma molto
rilevante. Una digitalizzazione dei servizi
edilizi e territoriali (non soltanto il catasto, ma
tutto quello che gira intorno alle licenze
edilizie, al piano regolatore eccetera ) capace
di diventare un modello nazionale. Già
operativa da qualche settimana.
In due parole, ma ce ne vorrebbero duemila
per spiegare bene i fatti, tutti i progetti edilizi,
dalla ristrutturazione alla nuova edificazione, e
tutte le mappe catastali in cui è suddiviso il
territorio sono stati ingurgitati (e
quotidianamente vengono aggiornati) in un
gigantesco database elettronico, naturalmente
«in cloud», cioè residente su enormi server
esterni al Comune, che costano infinitamente
meno e funzionano meglio.
Quando un geometra o un architetto mandano
una domanda di variazione edilizia, la manda
in formato digitale e il sistema la assorbe.
Tutto è sempre consultabile.
Questo database viene incrociato con l'
anagrafe dei residenti, per cui si sa chi­abita­
dove; e con l' anagrafe fiscale, per cui si sa
quanto valgono le rendite castatali dei vari immobili. E non basta: quando si riunisce la commissione
edilizia del territorio, lo fa in una sala attrezzata con due maxischermi da parete e sei postazioni
elettroniche su cui ciascun commissario, in contemporanea, può esaminare in dettaglio sul
videoterminale la mappa di cui si discute, nessuno può più fare ­ qualora volesse ­ il «finto tonto», ed
ogni consultazione di atto o di mappa viene tracciata, per cui se un commissario caldeggia la variante
edilizia richiesta dal cognato, lascia l' impronta.
Insomma, la massima trasparenza. A regime ­ non subito ma presto ­ tutta questa messe di dati sarà
fruibile anche dai cittadini per le loro visure, ma già lo è a fini della rapidità di smaltimento delle loro
pratiche. Costo: 18 mila euro.
Come nasce questo «fungo» d' eccellenza nella pubblica amministrazione?
Dalla vivacità mentale di un geometra in età da pensione, Vittorio Ghirardi, che ha fiutato l' innovazione
e l' ha perseguita con tenacia; dalla prontezza di un sindaco molto civico che ci ha creduto, Giordano
Bricoli; dall' inventiva di un giovanotto, Daniel Tommasini, che con la sua start­up Practix ha brevettato
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
un software innovativo, che fa funzionare questo complicato gioco di schermi e visualizzazioni multiple
secondarie; infine, dalla disponibilità finanziaria di una Provincia Autonoma, quella di Trento, che
usando bene i fondi della sua autonomia si è inventata a Rovereto un polo tecnologico di
«meccatronica» dove ha fatto nascere Practix e varie altre start­up.
Intendiamoci: non è che a Langhirano o a Rovereto, stiano salvando vite o tantomeno cambiando il
mondo.
Semplicemente, almeno su questo progetto, hanno lavorato con criterio e senza rubare. È questo il
«decentramento» che serve al Paese e che Renzi farebbe bene a salvaguardare e promuovere, e
sinceramente sembrerebbe che voglia farlo.
A fronte di questa prospettiva, c' è la Vandea dei comuni e delle Regioni dissipatrici. L' Italia deve
scegliere tra questi due modelli. Speriamo.
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
anci
Bilanci locali, patto d' emergenza
Un patto fra governo e sindaci per riprendere il
percorso del federalismo fiscale e superare la
stagione dell' emergenza dei bilanci locali. È
questo l' impegno reciproco con cui si è chiusa
ieri a Torino la XXXII assemblea nazionale dell'
Anci.
Nella giornata conclusiva della tre giorni
torinese, prima dell' intervento finale del
presidente della repubblica Sergio Mattarella,
sul palco si sono alternati diversi esponenti di
spicco dell' esecutivo, a partire dal ministro
dell' economia e delle finanze Pier Carlo
Padoan, che ha rivendicato come un successo
il superamento del Patto di stabilità previsto a
decorrere dal prossimo 1° gennaio dalla
manovra in discussione in parlamento. Una
misura che, secondo Padoan, contribuirà a
r i l a n c i a r e g l i i n v e s t i m e n t i locali, c h e
rappresentano un volano decisivo per l' intera
economia del paese.
Ma l' obiettivo di fondo è più ampio:
recuperare la parte buona del progetto
federalista, che finora è servito solo a
scaricare sulla periferia il peso preponderante
del risanamento dei conti pubblici,
trasformando i comuni in gabellieri. A tal fine,
come hanno rilevato molti primi cittadini,
occorre superare definitivamente la logica dei
trasferimenti e della spesa storica, riconoscendo ai territori una stabile autonomia finanziaria.
Su questo punto, la convergenza con il governo è massima, come confermato nel pomeriggio dal
sottosegretario al Mef Pier Paolo Baretta, che ha proposto ai sindaci u n patto per il progressivo
recepimento dei fabbisogni standard e per mettere la parola fine alla prassi del sistematico rinvio delle
scadenze per l' approvazione dei bilanci di previsione. Baretta ha anche manifestato la disponibilità del
governo a trovare una soluzione alle questioni aperte evidenziate dall' Anci e che riguardano i tagli a
province e città metropolitane (da tutti considerati insostenibili), i rimborsi (ancora da erogare) delle
spese per gli uffici giudiziari e le penali (troppo elevate) per l' estinzione dei mutui con la Cassa depositi
e prestiti.
MATTEO BARBERO
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Dalla Corte di giustizia Ue l' evoluzione interpretativa dei principi finora affermati
Enti pubblici (tutti) fuori Iva
Basta la veste autoritativa. Anche se si tratta di società
FRANCO RICCA ­ La forma giuridica non
condiziona l' applicazione della disposizione
che esclude dall' Iva le attività degli enti
pubblici: l' estromissione dall' imposta prevista
per le attività svolte in veste autoritativa può
essere riconosciuta anche al soggetto
c o s t i t u i t o n e l l a f o r m a d e l l a società
commerciale.
È quanto emerge dalla sentenza della corte di
giustizia Ue del 29 ottobre 2015, causa C­
174/14. L' apertura della corte verso la
possibile estensione dell' esclusione della
soggettività passiva rappresenta un'
evoluzione interpretativa di rilevo rispetto ai
principi sinora affermati, che avevano infatti
indotto l' avvocato generale, nelle conclusioni
presentate il 25 giugno scorso, a esprimersi
negativamente.
Le questioni riguardano l' interpretazione degli
articoli 9 e 13 della direttiva Iva, in particolare
le disposizioni di quest' ultimo articolo, il quale
stabilisce che gli enti di diritto pubblico non
sono considerati soggetti passivi per le attività
od operazioni che esercitano in quanto
pubbliche autorità, salvo che il mancato
assoggettamento provocherebbe distorsioni
della concorrenza di una certa importanza.
Tali questioni erano state sollevate dai giudici
portoghesi in relazione all' attività svolta da una società di capitali interamente posseduta da una
regione, costituita per legge al fine di prestare servizi di interesse economico generale nel settore della
sanità, in particolare nella programmazione e gestione del sistema sanitario regionale e dei sistemi di
informazione, delle infrastrutture e delle installazioni. Chiamata a pronunciarsi in merito alla sussistenza
o meno della soggettività passiva della società, la corte ha anzitutto chiarito che le attività da essa svolte
devono essere considerate attività economiche agli effetti dell' Iva, concretizzando l' esecuzione di
prestazioni di servizi verso corrispettivo.
In ordine al profilo pubblicistico, poi, la corte ha anzitutto dichiarato che la natura del soggetto, ai fini Iva,
non può essere individuata sulla base della normativa in materia di appalti pubblici, le cui finalità
(trasparenza ecc.) giustificano l' adozione di una nozione ampia di ente pubblico. Nell' ambito Iva,
invece, la nozione di ente pubblico è rilevante per la delimitazione della sfera di applicazione dell'
imposta, in deroga ai principi generali, sicché va interpretata in modo restrittivo. La corte ricorda di
avere dichiarato che un soggetto che compia atti che rientrano nelle prerogative della pubblica autorità
in modo indipendente, senza essere integrato nell' organizzazione della pubblica amministrazione, non
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Pubblica Amministrazione
può essere qualificato come organismo di diritto pubblico e che la qualità di «ente di diritto pubblico»
non può derivare dal solo fatto che l' attività consiste nel compimento di atti che rientrano nelle potestà
d' imperio.
Tuttavia, il fatto che il soggetto disponga per legge, come nella fattispecie, di prerogative di pubblica
autorità, ad esempio il potere espropriativo, rappresenta un' indicazione importante per stabilire che
detto ente deve essere qualificato come ente di diritto pubblico. Inoltre non sembra di poter escludere
che la società in questione debba essere considerata integrata nell' organizzazione della pubblica
amministrazione, poiché la sua reale autonomia è limitata in quanto il capitale, detenuto interamente
dalla regione, non è aperto a partecipazioni azionarie di privati.
In conclusione, la corte ha dichiarato che l' art. 13 della direttiva si interpreta nel senso che, in condizioni
quali quelle del procedimento principale, la società può essere qualificata come ente di diritto pubblico
che esercita tale attività come pubblica autorità, purché il giudice del rinvio accerti che l' esclusione dall'
Iva non provochi distorsioni della concorrenza di una certa importanza.
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