Rassegna stampa del 31/10/2015
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Rassegna stampa del 31/10/2015
COMUNE DI ANZOLA Sabato, 31 ottobre 2015 COMUNE DI ANZOLA Sabato, 31 ottobre 2015 Cronaca 31/10/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 28 1 Astercoop: blocchi ai cancelli, sciopero e presidio 31/10/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 9 3 Un gelato da paura 31/10/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 21 MATTEO RADOGNA Usano l' auto come ariete e assaltano la banca Caccia a tre rapinatori 31/10/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 28 4 6 ANZOLA, LOCKE CHIUDE IL JAZZ FESTIVAL Economia e lavoro 31/10/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 7 ILARIA VENTURI Scuola, precari in cattedra da settembre senza paga 7 Pubblica Amministrazione 31/10/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8 GIANNI TROVATI Padoan: crescita oltre le attese 31/10/2015 Italia Oggi Pagina 12 SERGIO LUCIANO A Langhirano il futuro del catasto 31/10/2015 Italia Oggi Pagina 26 Bilanci locali, 31/10/2015 Italia Oggi Pagina 26 Enti pubblici (tutti) fuori Iva MATTEO BARBERO 8 10 12 13 31 ottobre 2015 Pagina 28 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca Astercoop: blocchi ai cancelli, sciopero e presidio Anzola Protesta dei lavoratori di PIER LUIGI TROMBETTA ANZOLA UNA GIORNATA di sciopero, con blocchi parziali dei camion, nei magazzini di Coop Adriatica a Ponte Samoggia (Anzola). La protesta, rivolta contro la cooperativa Astercoop che ha in appalto il lavoro dei magazzini di Coop Adriatica e dove sono impegnati 180 dipendenti che si occupano di confezionare la merce che arriva, si è svolta ieri dalle 5 di mattina alle 21 di sera ed è stata organizzata dal sindacato FiltCgil. Ogni tre ore i manifestanti hanno bloccato i mezzi pesanti creando disagi alla normale attività del magazzino. UN' OTTANTINA di magazzinieri hanno messo bandiere nella recinzione dello stabilimento e fatto picchetti agli ingressi. Motivo della protesta i livelli di inquadramento che secondo il sindacato non corrisponderebbero a quanto previsto dal Contratto nazionale di lavoro e la decisione da parte dell' azienda di accantonare le ore di Rol (Riduzione orario di lavoro) e le ex festività senza accordo sindacale, come invece era stato previsto dall' accordo del maggio scorso. «Per un lungo periodo spiega Alberto Ballotti segretario generale FiltCgil la cooperativa ha fatto lavorare i magazzinieri 40 ore, ma pagandoli 39 ore e non riconoscendo ai lavoratori le 38 ore di lavoro aggiuntivo che dovevano essere comprese. Con questa cooperativa abbiamo già intentato una causa legale assieme alla Cisl e dovremo andare a giudizio entro la fine dell' anno». IL SINDACALISTA rincara la dose e chiarisce: «Astercoop ha assunto poi una quarantina di ragazzi nuovi e li inquadrati non nella maniera corretta. In sostanza è stato assegnato loro l' ultimo livello invece che il quinto come previsto nel caso delle mansioni assegnate. A questi nuovi assunti è stato quindi dato il livello sesto junior. Vale a dire il livello più basso possibile. E non va assolutamente bene, non è giusto». A parere di Ballotti poi ci sarebbe anche la questione del comportamento che hanno alcuni preposti di Astercoop a coordinare il lavoro, nei confronti dei magazzinieri. «QUANDO si è saputo delle ore di sciopero precisa Ballotti i lavoratori sono stati chiamati uno alla volta in ufficio per spiegazioni. Cosi come quando si sono iscritti al nostro sindacato. Ci troviamo di fronte a livelli di tolleranza sindacale al minimo e non si respira un clima sereno. L' obiettivo ora è ottenere entro tre o quattro giorni al massimo un incontro per mettere a posto le questioni contrattuali e quindi trovare le soluzioni più adeguate. Vogliamo far tornare un clima sereno all' interno dei magazzini per il benessere di questi lavoratori». In mattinata una delegazione della FiltCgil è stata ricevuta dalla direzione della committente Coop Centrale Adriatica. Le parti hanno convenuto sulla necessità di un confronto da tenersi entro mercoledì Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 31 ottobre 2015 Pagina 28 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca fra la Filt e Astercoop sulle questioni contrattuali oggetto della vertenza. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 31 ottobre 2015 Pagina 9 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca MUSEO CARPIGIANI Un gelato da paura IL GELATO Museum Carpigiani di Anzola dell' Emilia che sta riscontrando un successo strepitoso in termini di visitatori, soprattutto stranieri si prepara a festeggiare Halloween con uno speciale «dolcetto o scherzetto»: alle 15 il museo apre le porte a bambini e famiglie per una visita guidata «da paura». La giornata più spaventosa dell' anno arriva nel museo più dolce del mondo, con le novità della Gelato Bijoux Collection che presentano il gusto del giorno: crema di zucca. I visitatori più creativi che si presenteranno in costume riceveranno un delizioso omaggio. Prenotazione obbligatoria: [email protected] oppure telefonando allo 051 6505306. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 31 ottobre 2015 Pagina 21 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca Usano l' auto come ariete e assaltano la banca Caccia a tre rapinatori San PietroVetrata in frantumi e panico di MATTEO RADOGNA SAN PIETRO IN CASALE L' AUTO che, in pieno giorno, si ferma di fronte all' Emilbanca. Poi il bandito alla guida mette la retromarcia, e, sotto gli occhi increduli degli impiegati, prende una breve rincorsa e cerca di abbattere una prima volta l' ingresso della filiale. La scena si ripete immediatamente: al secondo tentativo, la Fiat Stilo, usata come ariete, abbatte la vetrata antisfondamento mandandola in frantumi. Scatta così il fuggi, fuggi dei dipendenti terrorizzati dall' assalto. Dalla vettura scendono tre giovani disarmati con il volto scoperto. I banditi entrano nell' agenzia bancaria scavalcando una scrivania, e riescono a mettere le mani su una cassetta con circa 3mila euro. I tre poi salgono in fretta sulla Fiat Stilo con il motore acceso e pronta ripartire. La vettura sgomma e si allontana a forte velocità verso Cento nel Ferrarese. La rapinaspaccata si è verificata ieri, intorno a mezzogiorno, in piazza dei Martiri a San Pietro in Casale, nel centro del paese. Un' azione fulminea, «non più di un minuto», raccontano i testimoni, fra cui un ragazzo che ha cercato di inseguire l' auto per prendere la targa. Dopo il colpo, in pochi minuti, sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione locale e il nucleo operativo e radiomobile di Persiceto che hanno effettuato i rilievi. DIVERSE PATTUGLIE sia degli uomini dell' Arma che della polizia municipale dell' Unione Reno Galliera si sono messe all' inseguimento dei rapinatori e nelle prossime ore l' indagine potrebbe arrivare a una svolta. Intanto, dopo l' incursione, le forze dell' ordine hanno messo i nastri di protezione. La filiale letteralmente divelta mostrava una scrivania coperta dai vetri e un computer ancora acceso. L' agenzia aveva gli ambienti interni esposti come «una casa delle bambole» e fuori, c' erano molti curiosi intenti a capire l' accaduto. Con loro, anche il sindaco Claudio Pezzoli, andato immediatamente sul posto. «In pieno giorno nel centro del paese e per di più, in una zona pedonale, credo si possa parlare di un espisodio di criminalità davvero anomalo sottolinea incredulo il primo cittadino . Subito sono arrivati carabinieri e polizia municipale ed è scattata una caccia serrata ai bandidi che spero porti all' arresto. Poteva andare anche peggio: qualcuno degli impiegati o la gente in piazza poteva farsi davvero male. Per fortuna non ci sono stati feriti». MATTIA POLAZZI, consigliere comunale della Lega Nord, è arrabbiato: «Bisogna fare qualcosa perché ormai questa gente non si ferma più davanti a niente sbotta . Entrano nel nostro paese e si Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 4 31 ottobre 2015 Pagina 21 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca comportano da padroni. Istituire un servizio di vigilanza del territorio in collaborazione con i commercianti e in aiuto delle forze dell' ordine, creare un gruppo di persone che passeggiando segnalino episodi di criminalità, sono alcune delle cose che si potrebbero fare». MATTEO RADOGNA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 31 ottobre 2015 Pagina 28 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca ANZOLA, LOCKE CHIUDE IL JAZZ FESTIVAL Anzola Protesta dei lavoratori JOE LOCKE, GRIFFE DEL VIBRAFONO MONDIALE, CHIUDE STASERA ALLE 21.30 IL PRIMO JAZZ FESTIVAL DELL'AREA METROPOLITANA NELLA BIBLIOTECA DE AMICIS Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 31 ottobre 2015 Pagina 7 La Repubblica (ed. Bologna) Economia e lavoro Scuola, precari in cattedra da settembre senza paga La denuncia della Cgil: "Penalizzati 5mila docenti in regione" Il messaggio online: "Pagamento sospeso per verifica fondi" ILARIA VENTURI SONO in cattedra da settembre. Ma senza stipendio. I soldi non arrivano. Ed è protesta degli insegnanti. «Ci risiamo, è di nuovo emergenza salariale dei supplenti », protesta Raffaella Morsia, segretaria regionale FlcCgil. La sua stima è di cinquemila docenti precari in Emilia Romagna «che ad oggi non sono stati pagati ». Il rimpallo di responsabilità è tra ministeri: quello dell' Economia, che da quest' anno è responsabile di tutti i pagamenti, e quello all' Istruzione. Nel mezzo sta chi lavora senza paga da due mesi. In alcuni casi, quando le scuole tentano di interrogare il sistema elettronico, appare la scritta: «pagamento sospeso in attesa di verifica capienza fondi». I più colpiti sono i supplenti con incarichi brevi. «Ho preso servizio il 16 settembre, ma ancora non risulta nessun pagamento del mio stipendio, un assurdo. Ho 42 anni, lavoro dal 1997, non mi era mai capitato, non è edificante. Non ci sono i soldi? Allora domani non entro in classe, verrebbe da dire. Una provocazione, non lo farei mai, ma è ingiusto», la testimonianza di Rosa Sibilla, che lavora all' istituto Croce di Casalecchio. Il suo non è un caso isolato. «Ho telefonato anche al ministero del Tesoro, mi hanno detto che non è un loro problema», racconta Sonia, insegnante a San Giovanni in Persiceto, l' assunzione dopo 15 anni di precariato, trasferita da Catania, l' affitto da pagare. «A me manca anche il contratto, oltre che lo stipendio. Vivo con quello che mi è rimasto, ma questo è l' ultimo mese, poi non so come farò». Chi è stato pagato e chi no. «C' è un grande confusione con rimpalli di responsabilità, questa non è buona scuola», dicono i supplenti. «Situazione inaccettabile conclude Raffaella Morsia invito chi non ha avuto lo stipendio a mandare le bollette da pagare a Renzi e al ministro Giannini». ©RIPRODUZIONE RISERVATA LA PROTESTA Un cartello contro la Buona Scuola del governo. ILARIA VENTURI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 31 ottobre 2015 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Padoan: crescita oltre le attese «Con le nuove regole sui bilanci i Comuni devono essere propulsori dell' economia» TORINO «Il Pil cresce oltre le attese e questa dinamica non si può spiegare solo con fattori esterni, ma poggia su quel che sta succedendo in Italia con le riforme e la ripresa della fiducia». Il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan parte dalle nuove previsioni di Bankitalia per rilanciare, alla giornata conclusiva dell' assemblea nazionale dell' Anci a Torino, quella che definisce «la strategia organica» della manovra in discussione al Senato e per respingere «una modalità di critica non utile, che sceglie una singola misura, peraltro non fondamentale, e la usa per un giudizio complessivo sulla legge di stabilità». Il riferimento, per nulla velato, è alla polemica sull' innalzamento a 3mila euro della soglia per l' utilizzo del contante. La manovra è stata ovviamente la protagonista nei tre giorni di lavori dell' assemblea, e Padoan arruola proprio i sindaci negli sforzi per la crescita: «I Comuni, tutti, devono essere centri propulsori dell' economia rilancia , e sono convinto che grazie alla manovra potranno agire in modo più efficace per realizzare il loro enorme potenziale». La "convinzione" del ministro nasce dal superamento del Patto di stabilità, sostituito dall' obbligo di garantire un risultato non negativo nel saldo finale di competenza potenziata, cioè di chiudere in nero i bilanci guidati dai principi contabili riformati. Una misura, insieme ai 600 milioni del piano contro la povertà e al rifinanziamento dei fondi per il welfare locale, evocata anche dalla lettera inviata all' assemblea dei sindaci dal premier Matteo Renzi: «La manovra scrive mette in condizione i sindaci di utilizzare strumenti più snelli e rapidi per sostenere chi crea ricchezza e posti di lavoro e aiutare chi è più fragile». Il primo effetto della nuova regola, per com' è costruita, è la possibilità di tradurre in pagamenti effettivi le risorse dedicate dai Comuni a investimenti già coperti e realizzati, ma bloccate dal Patto attuale che nel conto capitale concentra i propri vincoli sulla cassa. Secondo le prime stime (si veda «Il Sole 24 Ore» del 26 ottobre), si possono liberare per questa via almeno 2,2 miliardi di euro, con una geografia variegata sul territorio che guarda in prevalenza al Nord. Tutto l' impianto, però, poggia su un rinvio di fatto della legge 243/2012 sul pareggio di bilancio rafforzato, che avrebbe dovuto debuttare il 1° gennaio per Regioni ed enti locali e che il Governo si è impegnato a rivedere in modo strutturale subito dopo il via libera definitivo alla manovra. Insieme all' abolizione della Tasi e dell' Imu su terreni agricoli e macchinari imbullonati, l' addio al Patto domina i pensieri dei sindaci e il dibattito fra gli amministratori locali, che in larga parte hanno accolto con favore le nuove regole al punto da far parlare Paolo Perrone, sindaco Fi di Lecce e vicepresidente Anci, di «coro angelico» intorno alla legge di Stabilità. «Il nostro compito rivendica il presidente dell' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 31 ottobre 2015 Pagina 8 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione Anci Piero Fassino nelle conclusioni, di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella non è quello di applaudire o contestare in modo pregiudiziale questo o quel Governo, perché dobbiamo giudicare gli esecutivi sulle politiche che fanno. Avevamo chiesto di metterci in condizione di garantire i servizi essenziali e di riprendere a investire, e la risposta è arrivata; ma questo non significa che non ci siano più problemi da risolvere». I punti più dolenti sono quattro, e riguardano i tagli alle Province, la riduzione delle possibilità di turn over del personale, gli obblighi rigidi di associazione per i Comuni fino a 5mila abitanti e gli arretrati delle spese di giustizia sostenute in passato dai Comuni e ancora non rimborsate dallo Stato. Anche su questi aspetti, a dir la verità, la tensione fra sindaci e governo è ai minimi, al punto che ieri è stato lo stesso sottosegretario all' Economia Pier Paolo Baretta a ricordarli e a promettere «confronto e dialogo con i Comuni» durante i lavori parlamentari. Sull' associazionismo obbligatorio, del resto, sono già arrivate aperture dal sottosegretario a Palazzo Chigi Claudio De Vincenti, mentre sono le Province a promettere le grane più difficili da sciogliere: con la manovra i loro fondi si fermano circa 500 milioni sotto i livelli considerati "standard" da Sose per garantire le funzioni fondamentali, ma trovare nuove coperture non sarà semplice. Sulle spese dei tribunali è invece il ministro della Giustizia Andrea Orlando a promettere di riaprire il confronto sulla proposta di rateizzazione degli arretrati avanzata dai sindaci: «È la base della soluzione», spiega, ma anche in questo caso per attuarla servono coperture. © RIPRODUZIONE RISERVATA. GIANNI TROVATI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 31 ottobre 2015 Pagina 12 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Sono stati digitalizzati anche tutti i servizi edilizi e territoriali oggi fatti in modo automatizzato A Langhirano il futuro del catasto Il software innovativo, realizzato da una start up trentina Langhirano (paese di neanche 10 mila abitanti in provincia di Parma, giustamente celebre per i suoi meravigliosi prosciutti, ma per poc' altro) potrebbe presto prendersi un secondo primato, assai meno appetitoso ma molto rilevante. Una digitalizzazione dei servizi edilizi e territoriali (non soltanto il catasto, ma tutto quello che gira intorno alle licenze edilizie, al piano regolatore eccetera ) capace di diventare un modello nazionale. Già operativa da qualche settimana. In due parole, ma ce ne vorrebbero duemila per spiegare bene i fatti, tutti i progetti edilizi, dalla ristrutturazione alla nuova edificazione, e tutte le mappe catastali in cui è suddiviso il territorio sono stati ingurgitati (e quotidianamente vengono aggiornati) in un gigantesco database elettronico, naturalmente «in cloud», cioè residente su enormi server esterni al Comune, che costano infinitamente meno e funzionano meglio. Quando un geometra o un architetto mandano una domanda di variazione edilizia, la manda in formato digitale e il sistema la assorbe. Tutto è sempre consultabile. Questo database viene incrociato con l' anagrafe dei residenti, per cui si sa chiabita dove; e con l' anagrafe fiscale, per cui si sa quanto valgono le rendite castatali dei vari immobili. E non basta: quando si riunisce la commissione edilizia del territorio, lo fa in una sala attrezzata con due maxischermi da parete e sei postazioni elettroniche su cui ciascun commissario, in contemporanea, può esaminare in dettaglio sul videoterminale la mappa di cui si discute, nessuno può più fare qualora volesse il «finto tonto», ed ogni consultazione di atto o di mappa viene tracciata, per cui se un commissario caldeggia la variante edilizia richiesta dal cognato, lascia l' impronta. Insomma, la massima trasparenza. A regime non subito ma presto tutta questa messe di dati sarà fruibile anche dai cittadini per le loro visure, ma già lo è a fini della rapidità di smaltimento delle loro pratiche. Costo: 18 mila euro. Come nasce questo «fungo» d' eccellenza nella pubblica amministrazione? Dalla vivacità mentale di un geometra in età da pensione, Vittorio Ghirardi, che ha fiutato l' innovazione e l' ha perseguita con tenacia; dalla prontezza di un sindaco molto civico che ci ha creduto, Giordano Bricoli; dall' inventiva di un giovanotto, Daniel Tommasini, che con la sua startup Practix ha brevettato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10 31 ottobre 2015 Pagina 12 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione un software innovativo, che fa funzionare questo complicato gioco di schermi e visualizzazioni multiple secondarie; infine, dalla disponibilità finanziaria di una Provincia Autonoma, quella di Trento, che usando bene i fondi della sua autonomia si è inventata a Rovereto un polo tecnologico di «meccatronica» dove ha fatto nascere Practix e varie altre startup. Intendiamoci: non è che a Langhirano o a Rovereto, stiano salvando vite o tantomeno cambiando il mondo. Semplicemente, almeno su questo progetto, hanno lavorato con criterio e senza rubare. È questo il «decentramento» che serve al Paese e che Renzi farebbe bene a salvaguardare e promuovere, e sinceramente sembrerebbe che voglia farlo. A fronte di questa prospettiva, c' è la Vandea dei comuni e delle Regioni dissipatrici. L' Italia deve scegliere tra questi due modelli. Speriamo. © Riproduzione riservata. SERGIO LUCIANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 31 ottobre 2015 Pagina 26 Italia Oggi Pubblica Amministrazione anci Bilanci locali, patto d' emergenza Un patto fra governo e sindaci per riprendere il percorso del federalismo fiscale e superare la stagione dell' emergenza dei bilanci locali. È questo l' impegno reciproco con cui si è chiusa ieri a Torino la XXXII assemblea nazionale dell' Anci. Nella giornata conclusiva della tre giorni torinese, prima dell' intervento finale del presidente della repubblica Sergio Mattarella, sul palco si sono alternati diversi esponenti di spicco dell' esecutivo, a partire dal ministro dell' economia e delle finanze Pier Carlo Padoan, che ha rivendicato come un successo il superamento del Patto di stabilità previsto a decorrere dal prossimo 1° gennaio dalla manovra in discussione in parlamento. Una misura che, secondo Padoan, contribuirà a r i l a n c i a r e g l i i n v e s t i m e n t i locali, c h e rappresentano un volano decisivo per l' intera economia del paese. Ma l' obiettivo di fondo è più ampio: recuperare la parte buona del progetto federalista, che finora è servito solo a scaricare sulla periferia il peso preponderante del risanamento dei conti pubblici, trasformando i comuni in gabellieri. A tal fine, come hanno rilevato molti primi cittadini, occorre superare definitivamente la logica dei trasferimenti e della spesa storica, riconoscendo ai territori una stabile autonomia finanziaria. Su questo punto, la convergenza con il governo è massima, come confermato nel pomeriggio dal sottosegretario al Mef Pier Paolo Baretta, che ha proposto ai sindaci u n patto per il progressivo recepimento dei fabbisogni standard e per mettere la parola fine alla prassi del sistematico rinvio delle scadenze per l' approvazione dei bilanci di previsione. Baretta ha anche manifestato la disponibilità del governo a trovare una soluzione alle questioni aperte evidenziate dall' Anci e che riguardano i tagli a province e città metropolitane (da tutti considerati insostenibili), i rimborsi (ancora da erogare) delle spese per gli uffici giudiziari e le penali (troppo elevate) per l' estinzione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 31 ottobre 2015 Pagina 26 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Dalla Corte di giustizia Ue l' evoluzione interpretativa dei principi finora affermati Enti pubblici (tutti) fuori Iva Basta la veste autoritativa. Anche se si tratta di società FRANCO RICCA La forma giuridica non condiziona l' applicazione della disposizione che esclude dall' Iva le attività degli enti pubblici: l' estromissione dall' imposta prevista per le attività svolte in veste autoritativa può essere riconosciuta anche al soggetto c o s t i t u i t o n e l l a f o r m a d e l l a società commerciale. È quanto emerge dalla sentenza della corte di giustizia Ue del 29 ottobre 2015, causa C 174/14. L' apertura della corte verso la possibile estensione dell' esclusione della soggettività passiva rappresenta un' evoluzione interpretativa di rilevo rispetto ai principi sinora affermati, che avevano infatti indotto l' avvocato generale, nelle conclusioni presentate il 25 giugno scorso, a esprimersi negativamente. Le questioni riguardano l' interpretazione degli articoli 9 e 13 della direttiva Iva, in particolare le disposizioni di quest' ultimo articolo, il quale stabilisce che gli enti di diritto pubblico non sono considerati soggetti passivi per le attività od operazioni che esercitano in quanto pubbliche autorità, salvo che il mancato assoggettamento provocherebbe distorsioni della concorrenza di una certa importanza. Tali questioni erano state sollevate dai giudici portoghesi in relazione all' attività svolta da una società di capitali interamente posseduta da una regione, costituita per legge al fine di prestare servizi di interesse economico generale nel settore della sanità, in particolare nella programmazione e gestione del sistema sanitario regionale e dei sistemi di informazione, delle infrastrutture e delle installazioni. Chiamata a pronunciarsi in merito alla sussistenza o meno della soggettività passiva della società, la corte ha anzitutto chiarito che le attività da essa svolte devono essere considerate attività economiche agli effetti dell' Iva, concretizzando l' esecuzione di prestazioni di servizi verso corrispettivo. In ordine al profilo pubblicistico, poi, la corte ha anzitutto dichiarato che la natura del soggetto, ai fini Iva, non può essere individuata sulla base della normativa in materia di appalti pubblici, le cui finalità (trasparenza ecc.) giustificano l' adozione di una nozione ampia di ente pubblico. Nell' ambito Iva, invece, la nozione di ente pubblico è rilevante per la delimitazione della sfera di applicazione dell' imposta, in deroga ai principi generali, sicché va interpretata in modo restrittivo. La corte ricorda di avere dichiarato che un soggetto che compia atti che rientrano nelle prerogative della pubblica autorità in modo indipendente, senza essere integrato nell' organizzazione della pubblica amministrazione, non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13 31 ottobre 2015 Pagina 26 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione può essere qualificato come organismo di diritto pubblico e che la qualità di «ente di diritto pubblico» non può derivare dal solo fatto che l' attività consiste nel compimento di atti che rientrano nelle potestà d' imperio. Tuttavia, il fatto che il soggetto disponga per legge, come nella fattispecie, di prerogative di pubblica autorità, ad esempio il potere espropriativo, rappresenta un' indicazione importante per stabilire che detto ente deve essere qualificato come ente di diritto pubblico. Inoltre non sembra di poter escludere che la società in questione debba essere considerata integrata nell' organizzazione della pubblica amministrazione, poiché la sua reale autonomia è limitata in quanto il capitale, detenuto interamente dalla regione, non è aperto a partecipazioni azionarie di privati. In conclusione, la corte ha dichiarato che l' art. 13 della direttiva si interpreta nel senso che, in condizioni quali quelle del procedimento principale, la società può essere qualificata come ente di diritto pubblico che esercita tale attività come pubblica autorità, purché il giudice del rinvio accerti che l' esclusione dall' Iva non provochi distorsioni della concorrenza di una certa importanza. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14