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Procedura Operativa
ARNAS GARIBALDI
Catania
Corretta
identificazione del paziente
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DIREZIONE SANITARIA
AZIENDA
QUALITA’ – RISCHIO CLINICO
INDICE
1. Scopo
2. Campo di applicazione
3. Destinatari
4. Modalità di svolgimento delle attività
4.1) L’applicazione del braccialetto
4.1.1) Pazienti in Pronto Soccorso
4.1.2) Pazienti ricoverati
4.2) La corretta identificazione del paziente
5. Responsabilità
6. Distribuzione del protocollo
7. Riferimenti bibliografici
rev.
Data
1
01.09.2010
Redatto da
Dr. A. Colombo
Resp. Rischio Clinico
Dr. A. Cuspilici
Resp. Qualità
Verificato da
Comitato Rischio
Clinico
Approvato da
Dr.ssa M. Ienna
Direttore Sanitario Azienda
Procedura Operativa
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Corretta
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DIREZIONE SANITARIA
AZIENDA
QUALITA’ – RISCHIO CLINICO
1) Scopo
Gli errori di identificazione del paziente si possono verificare in tutte le fasi del percorso assistenziale
del paziente e possono riguardare pazienti sedati o disorientati ma anche pazienti vigili.
L’obiettivo di questo protocollo è duplice:
- identificare un individuo in modo attendibile, in quanto persona destinataria della prestazione o del
trattamento;
- verificare la corrispondenza tra il servizio o il trattamento e l’individuo.
È necessario migliorare il processo di identificazione del paziente soprattutto in particolari momenti
quali la somministrazione di farmaci, sangue ed emocomponenti, il prelievo di sangue o di altri campioni
biologici per gli esami clinici e l’esecuzione di altre terapie o procedure.
L’identificazione del paziente prevede diverse modalità: il nome del paziente, il numero di
identificazione univoco, la data di nascita, un braccialetto con codice a barra.
Il numero di stanza, letto o reparto del paziente non possono essere utilizzati in quanto non sono
affidabili.
Pertanto:
• Verificare con un documento dal quale sono rilevabili i dati
• Verificare i dati con il paziente e i suoi parenti
• Spiegare l’importanza della raccolta dei dati corretti (una omonimia può confondere un testimone di
Geova che rifiuta una trasfusione) per evitare l’identificazione con un altro soggetto, come accade
quando il paziente non è in grado di intendere e volere.
• Prestare sempre attenzione alle omonimie che devono essere incrociate con i dati anagrafici
2) Campo di applicazione
Il protocollo si applica a tutte le strutture operative dell’Azienda relativamente all’identificazione del
paziente nei seguenti casi:
- somministrazione di farmaci,
- prelievi di sangue o di altri campioni biologici per gli esami clinici,
- esecuzione di altre terapie o procedure.
N.B. Per la somministrazione di sangue ed emocomponenti vige procedura specifica.
Gli ambiti considerati dal protocollo si riferiscono a:
- pronto soccorso
- ricoveri ordinari (comprese indagini diagnostiche e somministrazione di farmaci).
3) Destinatari
Il protocollo deve essere utilizzato da tutto il personale sanitario e di supporto di tutte le strutture
dell’Azienda.
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QUALITA’ – RISCHIO CLINICO
4) Modalità di svolgimento delle attività: L’applicazione del braccialetto
4.1.1) Pazienti in Pronto Soccorso
Ai pazienti accolti al triage (nella fase sperimentale solo ai pazienti non collaboranti) verrà applicato un
braccialetto identificativo e rimosso al termine dell’accesso.
Il braccialetto dovrà essere applicato in ordine di preferenza a:
- braccio sinistro,
- braccio destro,
- caviglia sinistra,
- caviglia destra,
Se
possibile,
in
situazioni
particolari
come
condizioni
anestesiologiche
e
tecniche
chirurgico/interventistiche va concordato di volta in volta con i professionisti le modalità di applicazione
del braccialetto.
Al momento dell’applicazione del braccialetto vanno sempre richiesti: il cognome, il nome e la data
di nascita per la conferma dell’identità.
In caso di rifiuto all’applicazione del braccialetto al paziente dovrà essere fatto compilare apposito
modulo da conservarsi con il resto della documentazione.
Il braccialetto andrà applicato anche ai pazienti che risultassero di anagrafica incerta/assente
(paziente “non noto”); la sostituzione verrà fatta non appena sia possibile avere dei dati certi di
riconoscimento.
In caso di decesso del paziente il braccialetto non andrà rimosso.
Il paziente in osservazione dovrà indossare il braccialetto applicato in triage.
Nel caso in cui non sia possibile stampare il braccialetto, è necessario utilizzare lo stesso scrivendoci
sopra con pennarello indelebile il Cognome, il Nome, la Data di nascita.
4.1.2) Pazienti ricoverati
Il braccialetto dovrà essere applicato a tutti pazienti accolti in regime di ricovero ordinario e rimosso al
momento della dimissione (si ribadisce: nella fase sperimentale solo ai pazienti non collaboranti).
Il braccialetto verrà inviato al reparto dall’Ufficio ricoveri di competenza assieme alla cartella clinica.
Il braccialetto dovrà essere applicato in ordine di preferenza a:
- braccio sinistro,
- braccio destro,
- caviglia sinistra,
- caviglia destra.
Al momento dell’applicazione del braccialetto vanno sempre richiesti: il cognome, il nome e la data
di nascita per la conferma dell’identità.
Il bracciale andrà applicato anche ai pazienti che risultassero di anagrafica incerta/assente; la
sostituzione verrà fatta non appena sia possibile avere dei dati certi di riconoscimento.
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QUALITA’ – RISCHIO CLINICO
In caso di rifiuto all’applicazione del braccialetto al paziente dovrà essere fatto compilare apposito
modulo da conservarsi nella cartella clinica.
In caso di decesso o trasferimento presso altro reparto il braccialetto non andrà rimosso.
4.2) La corretta identificazione del paziente
Tutto il personale sanitario e di supporto che si trova coinvolto nel processo di erogazione di prestazioni
individuali al paziente deve effettuare la corretta identificazione dello stesso.
La corretta identificazione del paziente si applica in tutte le seguenti situazioni:
- somministrazione di farmaci,
- effettuazione di prelievi di sangue o di altri campioni biologici per gli esami clinici;
- esecuzione di terapie e procedure, diagnostiche e/o interventistiche.
La modalità corretta di identificazione del paziente prevede tre fasi:
1. verifica verbale: l’operatore chiede espressamente con domanda aperta l’identità del paziente (Nome e
Cognome) e la data di nascita. (es. “Mi può dire cortesemente il suo Nome e Cognome e la sua data di
nascita?”); la domanda dell’operatore non deve suggerire la risposta (es. “Lei è il Signor Rossi, nato il
03/04/1950 ?”);
2. verifica tramite braccialetto: (ove applicato) l’operatore confronta l’identità riferita dal paziente con
quella indicata sul braccialetto, con la medesima domanda su indicata;
3. confronto tra i punti sopra riportati e la documentazione relativa alla prestazione in atto.
L’identificazione deve essere eseguita dallo stesso operatore immediatamente prima di svolgere le
procedure e i trattamenti sopracitati.
Il numero di stanza, di letto, di reparto o la patologia del paziente NON possono essere utilizzati
per l’identificazione.
VERIFICARE CONTINUAMENTE I DATI PERCHE’ E COME …
• Verificare sempre i dati del paziente in ogni atto assistenziale perché una prescrizione terapeutica o
diagnostica potrebbe essere stata confusa a letto del paziente.
• Portare sempre al letto del paziente la documentazione sanitaria che va verificata preventivamente ad
ogni atto terapeutico.
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COSA NON FARE
• Non basarsi solo sulle informazioni fornite dai pazienti per identificarli ma verificarle con controlli
crociati con la documentazione sanitaria
• Non leggere i dati sui pazienti di fronte a loro e non permettergli di concordare passivamente con voi
• Non dimenticare di porre sempre la domanda: “Lei come si chiama? (Richiedendo metodicamente nome
e cognome e se possibile la data di nascita)”.
• Non evitare di chiedere ai pazienti di darvi in dettaglio le informazioni che vi servono
• Non prelevare sangue da un paziente senza verificare i dati sul modulo di richiesta correttamente
compilato
• Non prelevare sangue da un paziente senza etichettare subito le provette
• Non effettuare due compiti contemporaneamente (ad esempio prelevare sangue da più pazienti ed
etichettare in seguito le provette, o compilare moduli di richiesta per più pazienti contemporaneamente
• Non lavorare lontano dal paziente (se possibile)
• Compilare i moduli di richiesta o completare le attività distante al letto del paziente
5) Responsabilità
Tutti gli operatori che partecipano al processo di diagnosi, di cura e di assistenza del paziente sono
responsabili dell’applicazione dei comportamenti definiti dal protocollo.
I Direttori e i Coordinatori di tutte le Unità Operative sono tenuti a garantire l’applicazione del
protocollo presso la propria struttura.
6) Distribuzione del protocollo
Il protocollo viene diffuso alle UU.OO. aziendali per tutte le parti di competenza inerenti squisitamente
la procedura di individuazione del paziente, ed inoltre va implementato in concomitanza con la fase sia
sperimentale che applicativa del braccialetto nelle UU.OO. ove questo è introdotto.
7) Riferimenti normativi e bibliografici
- Joint Commission International. Gli standard Joint Commission International per l’accreditamento
degli ospedali. 3 ed. Milano: Progea, 2007.
- WHO Collaborating Centre for Patient Safety Solutions, Volume 1, Solution 2, May 2007; in
http://www.ccforpatientsafety.org/common/pdf.